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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1545
al fin, rivolto verso le bell'acque, ¶ snodai la
2
1545
qui sempre primavera, ¶ e le sue pompe vi dispieghi
3
1545
e de la Ninfa le parole udite ¶ avete, non
4
1545
dice ¶ che questa de le donne è la Fenice
5
1545
Ché s'ella tien le grazie sempre in seno
6
1545
quante ne dissi, ¶ de le mille una non ne
7
1545
mio desir far conte ¶ le rare grazie sue con
8
1545
mari e i fonti, ¶ le selve, i boschi, valli
9
1545
in petto, ¶ e rivolgendo le parole sagge ¶ de la
10
1545
un vivo fuoco, ¶ che le midolle e l'ossa
11
1545
rosato ¶ viso mirava e le dorate chiome, ¶ sentiva que
12
1545
dilettoso male? ¶ Chi scocca le quadrella o tra' lo
13
1545
vivo ardore, ¶ ed ha le voglie in duo begli
14
1545
chinata scopra. ¶ 24. ¶ Ma dolci le catene e i lacci
15
1545
buono, ¶ gode mai sempre le tranquille paci. ¶ O ben
16
1545
noia: ¶ qual morbo aborre le querele e risse, ¶ e
17
1545
puoi, alcun disdetto, ¶ ma le spalle sommetti a questa
18
1545
a quella pensa, se le inchina e onora; ¶ ma
19
1545
allegra e attrista", ¶ ché le fattezze chiar conoscerai, ¶ se
20
1545
oggi si vede tra le prime prima. ¶ 34. ¶ Molt'altre
21
1545
d'una ninfa tra le fere avezza: ¶ le chiome
22
1545
tra le fere avezza: ¶ le chiome al vento sparse
23
1545
aveva adorno. ¶ 39. ¶ Tal fra le selve d'Africa la
24
1545
gigli ¶ di rosato color le guancie accese, ¶ d'Asteria
25
1545
e chiaro il giorno, ¶ le due sorelle allor vïole
26
1545
e croco uscire. ¶ 48. ¶ Come le donne han visto la
27
1545
e bel sembiante ¶ de le fattezze belle de la
28
1545
la madre. ¶ E fra le vaghe e giuste parti
29
1545
questa dove spazia ¶ con le tre Grazie Amor, bellezza
30
1545
apporti noia". ¶ 51. ¶ Questo dicendo le gientil sorelle ¶ han la
31
1545
e miran tutta via le vaghe stelle, ¶ piene di
32
1545
veggiendo il fin de le predette cose. ¶ 55. ¶ Ed oltre
33
1545
ove or Lucrezia tra le donne siede, ¶ comincia l
34
1545
Elicona. ¶ E Febo quivi le sacr'erbe ogni ora
35
1545
e aperto ¶ che tutte le tue forze lente e
36
1545
Questi cangiato ¶ è da le fiamme in lui da
37
1545
cercherai quant'ella merta, ¶ le perle alzando al ciel
38
1545
faranno con lor dire ¶ le disfrenate lingue, allor sí
39
1545
parti. ¶ 69. ¶ E veggio de le donne contra lei, ¶ tinte
40
1545
sí gran valore, ¶ vibrar le lingue quattro volte e
41
1545
tôr cerca al ciel le stelle e 'l lume
42
1545
la terra, ¶ e con le stelle il sol armato
43
1545
convien ch'al fin le aggrada. ¶ 76. ¶ Ogni fanciulla suol
44
1545
so ch'a quella le mie voglie conte ¶ son
45
1545
aver in vita. ¶ Eran le voglie a palesarsi pronte
46
1545
vedea. ¶ 90. ¶ Formar parola non le seppi mai, ¶ il che
47
1545
mi divora? ¶ Di cui le fiamme son c'ho
48
1545
sensi miei ¶ e con le finte forme mi trastulla
49
1545
tali ¶ esplicarle dinanzi ne le scole, ¶ ch'ella non
50
1545
allora quali ¶ l'espositor le disse, e le parole
51
1545
espositor le disse, e le parole ¶ istesse recitava assai
52
1545
E se talor alcun le proponea ¶ argumenti contrari a
53
1545
suo sermone ¶ ammirate restavan le persone. ¶ 31. ¶ Il che lá
54
1545
L'alta vertute e le bellezze nove, ¶ ch'abbiam
55
1545
volando. ¶ Ritrova ch'egli le saette parte, ¶ che vibra
56
1545
e in ira ¶ spezza le nubi, e tuoni e
57
1545
spesso si riposa ¶ con le nove sorelle a l
58
1545
sacri vati ¶ s'odon le cetre rissuonar le lode
59
1545
odon le cetre rissuonar le lode, ¶ or degli eroi
60
1545
mai lodati, ¶ or de le ninfe belle senza frode
61
1545
limati ¶ di natura mostrar le doti s'ode, ¶ e
62
1545
s'ode, ¶ e misurar le stelle un altro in
63
1545
l mondo rinovella, ¶ appo le sí gientil sorelle questa
64
1545
i bei costumi ¶ de le saggie matrone e singulari
65
1545
s'haia; ¶ perciò de le sorelle or questa or
66
1545
spazia. ¶ Or dove mai le Grazie unite fôro ¶ con
67
1545
e sta costei, ¶ e le due saggie donne appresso
68
1545
che con l'arme le Muse ha sempr'unite
69
1545
sorte ¶ non gli avesse le membra indebolite, ¶ era ne
70
1545
arme Marte e tra le lire ¶ il piú famoso
71
1545
tra l'armate squadre le percosse ¶ che 'l solfo
72
1545
fan sí fieramente, ¶ quando le palle con tal furia
73
1545
con tal furia mosse ¶ le torri atterran quasi in
74
1545
un repente, ¶ gli hanno le forze sí battute e
75
1545
lui si parte, ¶ spiega le reti pur quanto tu
76
1545
tanto sale; ¶ n'a le fatiche mai mettendo mezzo
77
1545
mezzo, ¶ spiegò sí largamente le bell'ale ¶ che, giovanetto
78
1545
nido suo natio contra le Palle, ¶ Cesare v'era
79
1545
nemici non foss'a le spalle. ¶ Avea di suoi
80
1545
opra pose mano ¶ con le voglie d'onor mai
81
1545
daranno ¶ fama, fin che le spade s'opraranno. ¶ 64. ¶ Né
82
1545
contenti fôro. ¶ 69. ¶ Ché de le spoglie ostili e de
83
1545
chiara e manifesta fede ¶ le ferite che 'n lui
84
1545
gente ¶ senza periglio a le famose mura, ¶ e d
85
1545
ch'era sprovista de le genti sue. ¶ Ma fiera
86
1545
tutto un giorno. ¶ 84. ¶ Con le bombarde pria le vecchie
87
1545
Con le bombarde pria le vecchie mura ¶ gettò per
88
1545
Cesar disse, ¶ ch'a le parole fusti allor presente
89
1545
lasciato, ¶ a dir de le gientil alme sorelle, ¶ a
90
1545
tanta cura elette da le stelle. ¶ 95. ¶ Di questi glorïosi
91
1545
informa una sol alma, ¶ le due sorelle son quelle
92
1545
salma. ¶ Di queste son le voglie ed i pensieri
93
1545
s'avantaggia, ¶ né men le accresce e rendele favore
94
1545
ora, ¶ che chi vedran le dolci e care tempre
95
1545
bei modi vedrá, vedrá le vie ¶ che fan la
96
1545
e spiegherá con opre le bell'ale ¶ del bell
97
1545
la morte ha morte ¶ le mie speranze e son
98
1545
d'acquetarlo, ¶ seco piagnendo le figliuole e Carlo. ¶ 113. ¶ Ch
99
1545
queste figliuolette, ¶ se ben le guance lor restavano adre
100
1545
la culla, ¶ e con le Muse spesso si mettea
101
1545
ivi par che con le Grazie giostri ¶ modestia tal
102
1545
son gli occhi e le stellanti ciglia ¶ c'han
103
1545
stellanti ciglia ¶ c'han le bellezze al mondo uniche
104
1545
fuoco piglia, ¶ ed indorarvi le quadrella suole. ¶ Con questi
105
1545
soli, ¶ vibrando cosí dolci le fiammelle, ¶ che quell'ardor
106
1545
possenti, ¶ avendo sempre seco le tre Grazie, ¶ le Grazie
107
1545
seco le tre Grazie, ¶ le Grazie ch'han di
108
1545
molt'alto ed erto ¶ le Grazie le mostraro assai
109
1545
ed erto ¶ le Grazie le mostraro assai spinoso, ¶ di
110
1545
Da l'altra parte le scopriro il colle ¶ u
111
1545
gran chimere, ¶ e con le serpi i corvi in
112
1545
martír e doglia. ¶ 140. ¶ Disser le Grazie a la fanciulla
113
1545
piacer a glorïose imprese ¶ le voglie ha sempre tutte
114
1545
real donzella ¶ stava, ascoltando le graziose dive, ¶ e 'l
115
1545
col fonte d'Ippocrene le mostraro, ¶ che battendo li
116
1545
sacrato vaso ¶ piú fïate le labra le bagnaro: ¶ indi
117
1545
piú fïate le labra le bagnaro: ¶ indi gli spirti
118
1545
bagnaro: ¶ indi gli spirti le restaro accensi ¶ a penetrar
119
1545
che non leggesse de le dotte carte. ¶ 153. ¶ Passò ne
120
1545
Lucrezia che seco avea le Grazie, ¶ che del Verzier
121
1545
convien che vada?" ¶ "Se le tue voglie brami veder
122
1545
t'aggrada, ¶ figlia," disser le Grazie, "in questo luoco
123
1545
gridando fanno. ¶ Ed han le lingue cosí pronte e
124
1545
vero senso dánno. ¶ Ma le menti ch'al ver
125
1545
contra". ¶ 157. ¶ Indi Lucrezia da le Grazie instrutta ¶ ad apparar
126
1545
veri studi apprese, ¶ con le donnesche doti e grazie
127
1545
io ti dimostro ¶ con le vergate carte e co
128
1545
voi sïate tale. ¶ 3. ¶ Tutte le cose fòr d'umano
129
1545
tarpar a vostra fama le bell'ale, ¶ che fòr
130
1545
ogni grazia sono. ¶ 10. ¶ Ché le cosparse grazie in questa
131
1545
ed è Pantasilea fra le famose; ¶ ma chi sa
132
1545
vive si veggion fra le piú preclare, ¶ ché s
133
1545
cantate al mondo non le avesse, ¶ chi fôra ch
134
1545
votate come ¶ si fan le basse cose a l
135
1545
sesso nostro, ¶ pur che le donne vi mettesser mente
136
1545
dotta ella sarebbe. ¶ 22. ¶ Farebbero le donne d'ogni cosa
137
1545
Pescara, degna ¶ che se le sacri l'edera e
138
1545
Gambera l'insegna ¶ de le Muse dispiega in mezzo
139
1545
ch'ebbe fòr che le Muse il tutto a
140
1545
non arriva, ¶ e son le penne scarse a tanto
141
1545
u' si dicea ¶ con le tre Grazie questa quarta
142
1545
di Lucrezia a cantar le grazie rare, ¶ e tutta
143
1545
Questa, - dicea, - di cui le lode spando, ¶ cominciava di
144
1545
arti liberali ¶ il metodo le dè, come si suole
145
1545
il buon Saturno allora ¶ le dè con altri doni
146
1545
e la novella etate le orna e infiora ¶ di
147
1545
noto ancora," ¶ disse, "fanciulla, le cagion saprai; ¶ ché l
148
1545
giú fa fede. ¶ 59. ¶ Giunon le chiome colorí con l
149
1545
zafir regga e accompagni. ¶ Le nere ciglia con sottil
150
1545
rubini ogni ora ¶ forma le dolci e care parolette
151
1545
doma. ¶ 62. ¶ E tutti poi le dieron l'alto ingegno
152
1545
non verrá meno, ¶ e le dier ne l'aspetto
153
1545
tutti dotto gran Varrone, ¶ le grazie in tutte l
154
1545
sol aver mirata ¶ con le fattezze sue sí vaghe
155
1545
raccolt'ha questa ne le membra sue. ¶ 66. ¶ Né questo
156
1545
si ponno a lei le lodi darsi, ¶ che si
157
1545
di Gonzaga!"; ¶ 72. ¶ ché tutte le piú belle e piú
158
1545
ceppo fòr uscite, ¶ e le piú sagge ancor e
159
1545
ti vedrai, ¶ arso da le bellezze di costei, ¶ l
160
1545
molle fondo? ¶ Si cangiâr le cannucce in rose e
161
1545
divenne mondo, ¶ tal che le vostre sponde attorno attorno
162
1545
gran Giove allora ¶ uscîr le Parche con cantar soave
163
1545
piú s'aggrave; ¶ tai le tue doti sono e
164
1545
dèi". ¶ 83. ¶ Cosí di Giove le tre figlie belle, ¶ Eufrosina
165
1545
dolcemente la baciaro, ¶ e le lor grazie tutte le
166
1545
le lor grazie tutte le spiraro. ¶ 84. ¶ Partîr Mercurio, le
167
1545
le spiraro. ¶ 84. ¶ Partîr Mercurio, le Parche e Lucina, ¶ e
168
1545
la cura lasciaro a le tre dive, ¶ tal che
169
1545
giura la madre che le par divina ¶ beltá veder
170
1545
divina ¶ beltá veder in le fattezze vive, ¶ il padre
171
1545
leggiadra e bella, ¶ tai le fattezze sono e i
172
1545
trionfo sono, ¶ ch'empion le menti d'un onesto
173
1545
altre ancora: ¶ se tu le stelle, questa il sol
174
1545
il sol scolora. ¶ 88. ¶ Vedean le pargolette e belle membra
175
1545
con vertú soprana ¶ se le vede albergar in mezzo
176
1545
quella nulla ¶ mancasse de le grazie grate e conte
177
1545
ed ogni grazia grata le spiraro. ¶ 93. ¶ Delle tre dive
178
1545
bel s'indonna, ¶ né le mancaro mai d'una
179
1545
Citerea simil appare: ¶ altri le labra di coral rimira
180
1545
ne l'etá che le fanciull'a pena ¶ e
181
1545
avea nutrici ¶ del ciel le Grazie sante e beatrici
182
1545
poi dice ciò che le ne pare ¶ di quel
183
1545
avanti; ¶ cosí dolce idïoma le fu dato ¶ da le
184
1545
le fu dato ¶ da le tre Grazie ch'ella
185
1545
scarsi, or piani, ¶ e le maniere di soperbia prive
186
1545
Indi i saggi pensieri le spiraro, ¶ con quel disio
187
1545
ch'avversa sorte non le cangia il core, ¶ anzi
188
1545
l'almo favor de le stellanti ciglia, ¶ veggiendo ch
189
1545
fosse l'albergo de le Grazie eletta. ¶ 101. ¶ Seguí l
190
1545
l'Oglio. ¶ Non dier le stelle il lume ma
191
1545
ulularo e' buboni per le grotte. ¶ 103. ¶ Ché non solo
192
1545
e dòle, ¶ ché senza le tue luci ardenti e
193
1545
fatica né periglio: ¶ tutte le notti, per aver li
194
1545
tradimento ordito occultamente. ¶ Federico le genti sue disperse ¶ insieme
195
1545
in dolci note, ¶ fra le Muse sedeva in cima
196
1545
tutta sossopra, ¶ che sparse le sacre ossa il vil
197
1545
opra ¶ che del fango le colse con sua mano
198
1545
sacre verginelle spesso mosse ¶ le scelerate di que' ladri
199
1545
l'alme verginelle. ¶ Dentro le chiese e luoghi piú
200
1545
luoghi piú divoti ¶ stavan le putte e genti a
201
1545
sacri vasi voti, ¶ e le relliquie sparse queste e
202
1545
Pietro e di Paulo le sant'ossa ¶ col letame
203
1545
Luigi quanto puote ¶ raccolse le relliquie piú divote. ¶ 102. ¶ Per
204
1545
moglie ¶ la bella de le belle Bentivoglie. ¶ 104. ¶ Lasciam de
205
1545
con cortesie fin a le stelle, ¶ ed in Bologna
206
1545
s'ode ancora ¶ gridar le ninfe e 'l Reno
207
1545
sua mantenne, ¶ di cui le fiamme ed i cocenti
208
1545
lor cori. ¶ 111. ¶ Annibal Bentivoglio le fu padre, ¶ uomo ne
209
1545
armi chiaro e glorïoso, ¶ le fu Lucrezia Estense cara
210
1545
Quante, del Mencio su le rive ombrose ¶ con lagrime
211
1545
la natura e inostra. ¶ 119. ¶ Le ben arcate e cosí
212
1545
ed abbia Febo con le Muse amiche. ¶ 122. ¶ Or non
213
1545
sentirai ¶ scender dal ciel le Grazie con Lucina, ¶ che
214
1545
per farla donna de le donne, ¶ che s'avalori
215
1545
udir il fin de le cantate cose. ¶ E d
216
1545
prima tenendo al ciel le luci fisse. ¶ 7. ¶ - Seguendo dunque
217
1545
standosi a giacere, ¶ e le labra gli empí di
218
1545
semideo. ¶ 24. ¶ Fur l'api le scïenze alme e divine
219
1545
al suo tempo poi le pellegrine ¶ arti sí dolce
220
1545
saper può crïatura ¶ de le profonde cose e piú
221
1545
vizii rei, ¶ sí propizie le fanno in ciel le
222
1545
le fanno in ciel le stelle? ¶ Pensa, fra quante
223
1545
famose e belle de le belle, ¶ che quest'avanza
224
1545
lei ti chiama, ¶ sprezza le ciance perfide e maligne
225
1545
il piede, ¶ u' van le piú gientil e piú
226
1545
bel castello, ¶ albergo de le Grazie e caro ostello
227
1545
punto a punto, ¶ ove le Grazie con felice augurio
228
1545
con felice augurio ¶ avran le grazie a tal beltá
229
1545
secrete disse, ¶ per far le sacre Parche al parto
230
1545
parto amiche, ¶ e su le mura certi segni scrisse
231
1545
aria a rischiararse. ¶ Rare le stelle si vedean dattorno
232
1545
per la beltá, per le vertú leggiadre: ¶ onde si
233
1545
Ratto Lucina venne con le corna ¶ che son di
234
1545
che mai gioconda ¶ ne le braccia pigliarla non despiacque
235
1545
pigliarla non despiacque, ¶ anzi le par che mai sí
236
1545
fiammeggiava. ¶ 52. ¶ Cosí ben collocato le piovea ¶ elevato, sullime e
237
1545
d'eloquenza il fonte le fondea, ¶ il piú fresco
238
1545
e sí bel idïoma le sporgea, ¶ e tal d
239
1545
un paradiso. ¶ 53. ¶ Il petto le purgò sí casto e
240
1545
in mezzo l'alma le soggiorna e giace, ¶ perché
241
1545
antica giente, ¶ o tra le ninfe, o tra le
242
1545
le ninfe, o tra le semidee, ¶ né mai sará
243
1545
di costei, di cui le nove ¶ bellezze, gli atti
244
1545
l'uom del mal le strade torte; ¶ ma crescer
245
1545
per rinovarlo, ¶ per mirar le sceleratezze espresse ¶ che si
246
1545
metta: ¶ discioglie e taglia le supreme voglie, ¶ ch'ancor
247
1545
la disciplina ¶ scherne e le tanto dottrinate scole. ¶ Un
248
1545
guattaro in cucina ¶ illuminar le sacre carte vuole, ¶ e
249
1545
è stato dritta guida, ¶ le sante cerimonie consacrate ¶ col
250
1545
Aver licenza a stender le false ali ¶ a profanate
251
1545
vizii e mali, ¶ e le terre levar a i
252
1545
e si levasse con le Grazie a volo ¶ lasciando
253
1545
pose a i piedi le bell'ali d'oro
254
1545
cui ne l'aria le fumose ed adre ¶ nubi
255
1545
spezzate fôro: ¶ e poi le bionde chiome sue leggiadre
256
1545
l'alme pallenti, e le ritorna al cielo: ¶ altre
257
1545
e scioglie, ¶ e de le nubi rompe il folto
258
1545
un orno, ¶ e su le spalle molte selve avea
259
1545
trovate da Mercurio fôro ¶ le cose ad opra tal
260
1545
come costor che fur le fiamme istesse. ¶ 29. ¶ T'amâr
261
1545
di questa bella de le donne dèa, ¶ che con
262
1545
donne dèa, ¶ che con le stelle il ciel ha
263
1545
l giorno, ¶ che tra le spade e trombe far
264
1545
conosciute fôro ¶ di lui le forze inusitate e nove
265
1545
mertò di trïonfale alloro ¶ le chiome ornar in ogni
266
1545
a Tile, ¶ è de le prime che rimiri il
267
1545
estinto, ¶ in mezzo a le campagne e selve elette
268
1545
bande, ¶ cui valor e le prodezze espresse ¶ la chiara
269
1545
glorïose e tali, ¶ che le memorie ancor sono immortali
270
1545
di Gonzaga ¶ fu con le grandi de l'Europa
271
1545
vaga, ¶ la prima fra le prime quella addita. ¶ Ma
272
1545
preser Gonzaghi e insieme le cittati! ¶ Piú volte in
273
1545
d'armati a Mantova le mura, ¶ che v'era
274
1545
core, ¶ e poca se le scopre resistenza, ¶ nessun di
275
1545
getta al vento tutte le parole, ¶ ché nessun move
276
1545
prova, ¶ e insieme unir le cristïane menti: ¶ e l
277
1545
fòri, ¶ che fian deserte le cittati e ignude, ¶ e
278
1545
del suo valore. ¶ Son le sue glorie largamente sparte
279
1545
Sebeto ed ove more: ¶ le sente il Tarro che
280
1545
donò e spese. ¶ 71. ¶ De le sue lode ed opre
281
1545
del chiaro Mencio su le verdi rive. ¶ 73. ¶ Tu de
282
1545
i dotti e de le Muse sempre amico, ¶ a
283
1545
stile, ¶ ché 'n ciò le lingue tutte fôran mute
284
1545
andar armato; ¶ e tra le squadre armate mai fu
285
1545
la Quercia nel Picen le ghiande, ¶ e che ciascuno
286
1545
ghiande, ¶ e che ciascuno le volgea le spalle ¶ per
287
1545
che ciascuno le volgea le spalle ¶ per tema del
288
1545
ricco albergo dálle, ¶ e le ricchezze a mantenerla spande
289
1545
le bramo mirar quanto le miro? ¶ 16. ¶ I' ch'era
290
1545
che fa natura sovvra le piú belle, ¶ veggendo tal
291
1545
Costei discesa è da le stelle. ¶ E ch'altro
292
1545
capo m'assembrava, ¶ con le raccolte chiome in bel
293
1545
gli acuti dardi e le macchiose reti, ¶ e le
294
1545
le macchiose reti, ¶ e le ninfe, che dietro a
295
1545
basso fondo ¶ albergo de le bell'e limpid'acque
296
1545
que' begli occhi, e le saggie parole, ¶ parer faranti
297
1545
la prima rappresenta, ¶ per le fattezze al mondo chiare
298
1545
halla fatta bella de le belle, ¶ e sí compita
299
1545
ho da dire, ¶ se le parole mie tu brami
300
1545
cantar dapoi. ¶ Cosí trasse le selve e i monti
301
1545
Vida, ¶ il Vida de le selve gloria e onore
302
1545
gloria e onore: ¶ ei le tue ninfe a chiara
303
1545
favore; ¶ sí che raffrena le dolenti strida, ¶ che de
304
1545
cari armenti? ¶ Poi tra le trombe carmi assai piú
305
1545
ch'aperse in ciel le chiuse porte? - ¶ 52. ¶ Il Savio
306
1545
mi preme, ¶ i' condurrò le Muse a la sua
307
1545
ch'è Febo tra le Muse e Musa prima
308
1545
canto. ¶ 57. ¶ Il Termodonte con le Donne a lato, ¶ e
309
1545
altri fiumi usciti de le grotte: ¶ Tritona le sue
310
1545
de le grotte: ¶ Tritona le sue lodi antiche e
311
1545
conte ¶ mostrava chiare fra le lingue dotte, ¶ e Pallade
312
1545
L'alt'Apennin con le sassose spalle ¶ coprendo il
313
1545
e gli amorosi pani, ¶ le naiadi gientil, le driadee
314
1545
pani, ¶ le naiadi gientil, le driadee, ¶ e quanti numi
315
1545
monti e piani ¶ con le lor ninfe e tutte
316
1545
verde alloro, ¶ di cui le frondi tanto 'l mondo
317
1545
l mondo prezza, ¶ (cosí le chiome tue sian sempre
318
1545
del tuo favor a le mie labra spira, ¶ e
319
1545
cominciaro i furti e le rapine, ¶ adulterii, omicidii e
320
1545
Minerva si distrugge, ¶ e le mie fiamme sente Salmoneo
321
1545
quanto differenti sono ¶ da le sue finte, e simulato
322
1545
con quel dove Ercol le colonne pose, ¶ ed u
323
1545
dove l'Austro fa le terre ondose, ¶ che, come
324
1545
tutto i' rinovello: ¶ de le Belide il secchio è
325
1545
è sempr'astretto, ¶ Erisiton le proprie membra rose, ¶ fin
326
1545
far di Pan tutte le voglie, ¶ e che 'n
327
1545
dásse, ¶ ch'a pascer le sue bianche gregge toglie
328
1545
Febo il pudor non le dispoglie. ¶ Ma se le
329
1545
le dispoglie. ¶ Ma se le ciance lor 'i vuo
330
1545
Ma ramentando i' vo le cose antiche, ¶ come se
331
1545
vede, e punto non le cale ¶ di quel valor
332
1545
e donna. ¶ 93. ¶ Or tra le parti de l'Italia
333
1545
duol si rinovella, ¶ tanto le dá fortuna e strazio
334
1545
ed ha giá seco le sue forze unite: ¶ Saluzzo
335
1545
c' han que' signor le menti disunite: ¶ di Pedemonti
336
1545
fatali, immoti, almi statuti, ¶ le cui sentenze sempr' i
337
1545
COMPOSTI DAL BANDELLO DE LE LODI DE LA SIGNORA
338
1545
fossero degne andare per le mani de li dotti
339
1545
veritevolmente ha cantato de le rare doti di quella
340
1545
ne fosse cagione, a le mie oneste persuasioni e
341
1545
che preghiere, non volle le orecchie prestare giá mai
342
1545
di uno segno conobbe le mie parole spargersi al
343
1545
oscura prigione, e non le dare a modo alcuno
344
1545
feci tanto che a le dette stanze, non so
345
1545
dice, e' venti con le reti. Egli non potrá
346
1545
meritevolemente ponno volare per le bocche de li dotti
347
1545
epigramma, in fronte de le stanze collocato, si puote
348
1545
comprendere. Ebbi anco insiememente le Tre Parche, dal Bandello
349
1545
il signor Giano Fregoso, le quali allora esso Bandello
350
1545
lezione. Cosí avessi io le sue Rime, le Novelle
351
1545
io le sue Rime, le Novelle, gli amenissimi suoi
352
1545
adunque di fare imprimere le sue stanze e le
353
1545
le sue stanze e le Parche, parvemi senza dubbio
354
1545
dubbio convenirsi che io le divolgassi sotto il nome
355
1545
esso Bandello che volesse le dette stanze, giá tanto
356
1545
di animo, se mai le faceva istampare, che ad
357
1545
che ad altri non le dedicarebbe che a l
358
1545
Per tanto, come egli le veggia esser publicate col
359
1545
mezzo e aiuto mio, le stanze e le sue
360
1545
mio, le stanze e le sue Parche saranno fòra
361
1545
e cortese Madama mia, le stanze e Parche del
362
1545
Parche del nostro Bandello, le quali io prendendo sicurezza
363
1545
io prendendo sicurezza de le cose sue, come di
364
1545
sempre onorarvi, e con le opere de la vita
365
1545
de la varietá de le cose dotte, che per
366
1545
trasparente e sereno cielo le dorate e lucenti stelle
367
1545
giudicio a quelli che le vorranno leggere, giovandomi credere
368
1545
loro, che tanto sempre le è stato ed è
369
1545
alleggiamento e refrigerio a le sue mordaci cure, le
370
1545
le sue mordaci cure, le quali, nel vero, sono
371
1545
la Europa non sa le percosse che avversa fortuna
372
1545
percosse che avversa fortuna le ha date? Chi non
373
1545
Chi non sa, oltra le molte fatiche, i continovi
374
1545
quella ha fatti, e le pene che ha sofferte
375
1545
abbia la beltate e le rare doti de la
376
1545
e il donnesco valore le ha in vita acquistato
377
1545
fará. Né per ora le sarò piú con questo
378
1545
aíta discoprire ¶ non saperò le cose in l'alma
379
1545
queste carte ¶ di voi le lode apertamente i' mostre
380
1545
l'alma, ¶ né sottopor le spalle piú pavento ¶ a
381
1545
al piede, u' con le corna ¶ di neve sempre
382
1545
Sotto un salce ivi le soperbe e chiare ¶ acque
383
1545
questa vista appago, ¶ e le fattezze belle s'io
384
1545
s'io rimiro, ¶ piú le bramo mirar quanto le
385
1545
sembianza avea, ¶ che per le vene i fier veleni
386
1545
rotto dal camino, ¶ a le bell'acque, lasso, m
387
1545
focile, ¶ vigor spirommi per le vene e i polsi
388
1545
e dal periglio vitto: ¶ le man graffiate e il
389
1545
petto innanzi e con le mani ¶ rompeva urtando sassi
390
1545
l'una ¶ parte de le fatiche ch'io soffersi
391
1545
umili e note, ¶ tutte le colpe mie piagnendo dissi
392
1545
nulla tolle. - ¶ 69. ¶ Qui de le nove Muse non invoco
393
1545
cieleste pane, ¶ e dette le parole sí divote, ¶ che
394
1545
parole sí divote, ¶ che le menti disprezzan sciocche e
395
1545
sciocche e vane, ¶ fur le mie piante verso il
396
1545
sottile e trasparente, ¶ che le belle fattezze sí celava
397
1545
al Tempio santo ¶ che le porte ha di perla
398
1545
anciso: ¶ tutta Betulia incontro le correa ¶ con festa, con
399
1545
vago non potria, ¶ con le basi d'argento, e
400
1545
umíle: ¶ antri e spilonche le facevan cella. ¶ Pallida, macra
401
1545
ivi òra, e lá le carni sue flagella, ¶ diece
402
1545
capo il fier littor le parte, ¶ onde in vece
403
1545
sangue n'esce latte: ¶ le verginali membra indi levaro
404
1545
e meritar di gigli le corone, ¶ o di provinca
405
1545
gli occhi pascendo tra le statue e forme, ¶ torno
406
1545
quella, mostra che parlare ¶ le voglia Gabrïel, e dirle
407
1545
D'un perfetto cameo le due figure ¶ eran sí
408
1545
e ben formate, ¶ che le piú rar'e eccellenti
409
1545
Aveva il mastro espresso le nature ¶ sí de le
410
1545
le nature ¶ sí de le vesti, come figurate ¶ quelle
411
1545
vid'io: ¶ allor con le gienocchia in terra: - O
412
1545
dal basso stuolo ¶ de le lascive e appetitose squadre
413
1545
onoro e colo, ¶ lavi le colpe mie oscure ed
414
1545
il contrapasso. - ¶ 93. ¶ In questo le gemmate porte aperse ¶ un
415
1545
acqua sacra mi bagnò le gote: ¶ dapoi con bel
416
1545
rotti gli strali. ¶ 95. ¶ Tenea le mani avinte dietro al
417
1545
ma seguendo del prete le vestige ¶ intrai nel tempio
418
1545
saldo diamante ¶ reggevan de le volte tutto 'l peso
419
1545
sacrò con legge a le Vestai funesta. ¶ 102. ¶ V'eran
420
1545
mai non vidi, ma le quattro belle ¶ conobbi sempre
421
1545
quando lasciata Roma e le famose ¶ del trïonfante Tebro
422
1545
ti parran fuochi tutte le scintille. ¶ E s'al
423
1545
molto piú che pria ¶ le bellezze vedrai di questo
424
1545
morio: ¶ tu che conosci le compagne sue, ¶ s'altri
425
1545
cantale al mondo con le rime tue, ¶ ed altre
426
1545
parte ¶ altrui mostrar ne le mie basse carte. ¶ 124. ¶ Avea
427
1545
vidi il tutto, e le scritture ¶ non lessi sottoposte
428
1545
non lessi sottoposte a le figure. ¶ 126. ¶ Tante eran, cosí
429
1545
belle e sí diverse ¶ le sculture ch'io vidi
430
1545
Stava la prima de le quattro stelle ¶ in abito
431
1545
dispitto ¶ da chi star le devea innanzi chino. ¶ Quell
432
1545
d'un voler ebber le voglie. ¶ Ella sedeva tra
433
1545
Ulisse che fuggire ¶ amanti, le sirene e 'l canto
434
1545
dar l'orecchie a le parole folle. ¶ Si pensi
435
1545
pasca sempre, ¶ e macerin le membra le fatiche: ¶ la
436
1545
e macerin le membra le fatiche: ¶ la palla, il
437
1545
biche: ¶ or il cacciar le fere cangi tempre, ¶ o
438
1545
tempre, ¶ o si verghin le carte nove e antiche
439
1545
si sgombra il regno. ¶ 63. ¶ Le fatiche del corpo ogni
440
1545
s'afferra. ¶ 67. ¶ E quando le nature dapoi sono ¶ tra
441
1545
buono, ¶ l'altro averá le qualitá contrarie, ¶ e quell
442
1545
a lei. ¶ Poi per le cose dette fermo credi
443
1545
ha levato fòre ¶ de le vane speranze e van
444
1545
valor mio, ¶ non a le voglie a te chine
445
1545
superar ogni aspra via. ¶ 79. ¶ Le grazie ch'a me
446
1545
bel giardino ¶ né tra le piante del famoso brolo
447
1545
saldamente fa che passi. ¶ Le mani adopra e 'l
448
1545
buono, ¶ e va cercando le vestigia e l'orma
449
1545
metro, ¶ 95. ¶ guarda, figliuol, che le lusinghe false ¶ talor non
450
1545
ch'a l'uom le colpe lava: ¶ e s
451
1545
tutti questi luoghi in le pendici: ¶ e come spieghi
452
1545
la metá vedere ¶ de le varie opre e de
453
1545
varie opre e de le varie schiere. ¶ 100. ¶ Fusti a
454
1545
pigliato la confine, ¶ indarno le fatiche sue dispensa, ¶ s
455
1545
s'orecchia porge a le feroci Erine; ¶ convien di
456
1545
posa. ¶ 104. ¶ Fur d'Ercol le fatiche celebrate, ¶ quando l
457
1545
sterpi: ¶ Cerbero trasse a le cielesti sfere, ¶ ch'avelenò
458
1545
piega. ¶ 107. ¶ Vinse del mondo le piú grandi prove, ¶ e
459
1545
tosto n'andrai. - ¶ 112. ¶ Udiva le parole vere e sagge
460
1545
vedea. ¶ E giá per le solinghe e sí selvagge
461
1545
li sassi errando de le piagge, ¶ or giva, or
462
1545
dar guai. ¶ In terra le ginocchia posi, e Dio
463
1545
che l'istessa ora ¶ le fredde membra in un
464
1545
e pia, ¶ e lava le mie macchie oscure ed
465
1545
saldi. ¶ 131. ¶ Chi potrá dir le pene e le fatiche
466
1545
dir le pene e le fatiche, ¶ l'aspre percosse
467
1545
camino. - ¶ 137. ¶ Col fin de le parole quella sparve, ¶ che
468
1545
lieto, quando ¶ vede a le pene sue qualche conforto
469
1545
ogni uom decline ¶ de le mal opre la patente
470
1545
piena. ¶ Sí dolce mai le Muse non cantaro, ¶ né
471
1545
i bei concenti con le voci fòri ¶ suonavan dolci
472
1545
d'ogni dir avanza le parole, ¶ m'avea sí
473
1545
fermar il piede. ¶ Abbi le luci al sacro tempio
474
1545
che poco v'entran le taglienti scuri. ¶ 15. ¶ Ma l
475
1545
vento, ¶ rendean tra lor le frondi dolci suoni: ¶ ivi
476
1545
core gli abbrusciava: ¶ e le gioiose luci alme e
477
1545
e reca a chi le prova gran profitto. ¶ I
478
1545
andar bisogna: ¶ s'a le false lusinghe si consente
479
1545
qual una stella tra le nubi appare. ¶ 40. ¶ Al folgorar
480
1545
vi cantaro ¶ su per le frondi, a quattro, a
481
1545
libri fa, dov'ha le voglie fisse. ¶ Vedi quel
482
1545
del dolce nome onorin le persone, ¶ e come mastro
483
1545
chiama: ¶ perciò devemo con le menti sane ¶ amar e
484
1545
amar si puote ¶ con le purgate menti a lei
485
1545
quegli il ciel, noma le stelle, ¶ e lor potenze
486
1545
quel lo divelle ¶ da le ricchezze e dálli ria
487
1545
sullime regno, ¶ e largamente le ricchezze spende. ¶ S'egli
488
1545
Ché nel giardin de le delizie, quale ¶ ci scopre
489
1545
nel ciel beate. ¶ 109. ¶ Tra le piú care cose che
490
1545
gli altri ogni or le faci: ¶ ch'u' d
491
1545
aborre ¶ il dottor de le genti Paolo santo: ¶ quest
492
1545
Lacci, fuochi, prigioni e le catene ¶ dolci lor rend
493
1545
il fa simile ne le ¶ doglie pregando ch'ogni
494
1545
e vizio piena, ¶ poi le ricchezze in povertá baratta
495
1545
vita mena, ¶ e fra le grotte e rupi ogni
496
1545
crudel, né fa paura: ¶ le va smembrando tutte a
497
1545
Costo la figliuola altiera, ¶ le luci volge al ciel
498
1545
ciel ed ivi immote ¶ le tien, dove salir gioiosa
499
1545
Il manigoldo il collo le percuote, ¶ e sangue e
500
1545
parer l'aspre ferute ¶ le fa, sí ch'al