parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Emmaus, 2009

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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2009
ragazzo continuò a capire le domande in modo sbagliato
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ripartì, ma senza tirare le marce – come se non
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avuto bisogno di tirare le marce, in vita sua
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nel sangue. Per generazioni le nostre famiglie hanno lavorato
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luce, uscendo dalle stanze – le poltrone sono coperte dal
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tempo libero a cambiare le lenzuola a malati dimenticati
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fierezza degli abiti miserandi. Le preghiere, il pregare. Il
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sospendendo per brevi attimi le distinzioni che vengono naturali
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pieno, rotondo, che suonano le corde dei loro padri
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gioco del tennis, quando le racchette colpiscono la palla
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racchette colpiscono la palla. Le case, soprattutto quelle al
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senza problemi ne danno le chiavi ai figli, sui
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spuntano scarpe di vernice. Le lenzuola, nere. Le foto
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vernice. Le lenzuola, nere. Le foto, abbronzati. Quando si
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continuazione e lì vediamo le madri, che spesso si
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durezza. Questo ci facilita le cose – noi siamo cattolici
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abbozziamo senza capire, sotto le maglie da calcio. Alla
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va da sé che le ragazze un po’ maschili
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conosce, di ogni stare, le sfumature, per istinto. È
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istinto. È chiaro che le altre ragazze provano le
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le altre ragazze provano le stesse mosse, e intonazioni
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quarant’anni. La sanno le sue amiche, e tutte
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sue amiche, e tutte le madri – e la sua
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è da lei. Non le importa di piacere a
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tenessero a schiudere poco le labbra. Volendo, ci sarebbero
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l’unica femmina. Non le importa di farsi fotografare
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di farsi fotografare, non le importa che alle volte
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Reparto maschile, urologia. Sotto le coperte i malati non
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di scollegare – stringi con le dita il tubicino che
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per loro, di parlare. Le sacche si svuotano togliendo
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sportiva, in seconda fila, le luci di posizione accese
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granché il fatto che le auto passassero di fianco
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di quelle volte lui le mise una mano sulla
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stava cercando di mettere le cose insieme, per immaginare
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a fronte alta. Sotto le coperte, i vecchi ammalati
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si ingoia Andre e le sue perdute avventure, seppure
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stava mettendo a posto le cose in cucina – finirono
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a parlare di Andre. Le nostre madri parlano di
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ragazza non era come le altre. Lo so, disse
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arrivano a cena puntuali – le nostre famiglie credono nelle
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ghiacciato della ringhiera, fissando le vene grasse della corrente
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sappiamo cosa indicano, ma le usiamo, e questo è
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che si faceva veramente le pippe fosse il prete
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dormire. Lo mettevo fra le gambe e mi strofinavo
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i nostri padri e le nostre madri direbbero che
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stessa ora, a comprare le stesse paste. Disponiamo di
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appreso fin da piccola le sorgenti. Come iniziamo a
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sorriso. Prima che arrivassero le ragazze, abbiamo passato insieme
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suo modo di camminare – le spalle. Sembro più grande
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delicati e bellissimi. Come le mani, e il collo
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e il collo sottile – le gambe asciutte. Ma lui
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un tipo lontano, e le ragazze adorano quella distanza
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sul fatto che Dio le aveva riservato una croce
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si sapeva come andassero le cure. Mio padre disse
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verso di lei e le disse Buonasera signora. Lo
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sguardo, e mentre guardavo le macchine arrivare, anche guardai
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in fretta che evidentemente le cose stavano così, i
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Davanti a casa mia, le bici ferme, un piede
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terra di nessuno dove le parole dolore e morte
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grande scrittore inglese, lui le dettava e lei scriveva
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la sua bellezza. Andre le assomiglia, dicono. Anche il
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a capotavola – un cameriere le porgeva i piatti pronunciando
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e si addormentò, perché le accadeva di farlo, talvolta
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opportuno regolarsi diversamente. O le accadde, semplicemente – di addormentarsi
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toccare l’acqua con le mani, e poi con
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schiaffeggiando l’acqua con le mani, che erano però
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dalla sala parto. Poi le portarono Andre, che dormiva
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queste canzoni, e noi le cantiamo. Nessuna di queste
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gli altari fatti con le macine di mulino, i
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i calici in terracotta, le chiese di mattoni rossi
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affreschi di Rubens e le cupole di Borromini adesso
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gente spacca cose e le ragazze ballano lasciando che
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ragazze ballano lasciando che le tette scivolino fuori. È
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in quel mondo là – le ragazze ballano. Danza moderna
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e dato che anche le nostre ragazze talvolta ballano
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è inteso. ¶ Così Bobby le ha telefonato – al terzo
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e la cosa non le ha detto niente. Allora
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nei locali. Silenzio. Non le canzoni della messa, canzoni
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Non ci sfuggiva che le avevamo parlato. Adesso lei
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della vita, non escluse le veglie funebri, peraltro. Comunque
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già il cucchiaio tra le dita, Il Santo invece
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Il Santo invece giunse le mani davanti a sé
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e iniziò a dire le parole del ringraziamento – il
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ringraziamento – il capo chino. Le disse ad alta voce
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fare sesso. In genere le nostre fidanzate credono al
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infiliamo la mano sotto le loro gonne, ma non
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è una variante tra le altre. Se qualcuno pensa
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modo infantile di vedere le cose, non ha capito
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vuota, così stavamo facendo le cose con una certa
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plaid. Mi risistemai giusto le mutande – i jeans erano
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modo perfetto di fare le cose da nulla come
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sublime era che non le importava nulla dei jeans
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arriveranno vergini al matrimonio, le nostre fidanzate, ma questo
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chiesto in teatro, per le luci le sarebbe venuto
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teatro, per le luci le sarebbe venuto in mente
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Mia madre... Andre allora le sussurrò di telefonare tranquilla
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poi si voltò, e le vidi una faccia che
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fidanzata stava ancora telefonando, le feci un cenno per
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dissi ad Andre mentre le allungavo quindicimila lire, lì
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usciamo da casa. Nessuno le bagna mai, apparentemente. ¶ Sei
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senza trucco o con le scarpe sbagliate. Anche lì
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diversa, più certa, rimettendo le cose a posto, adesso
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Quella madre voleva che le dicessimo che noi pregavamo
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erano tutti quei preti, le lettere che gli scrivevano
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lettere che gli scrivevano, le telefonate. Voleva sapere se
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e come lo guardavano le ragazze, se con rispetto
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È una domanda strana, le disse, perché non sembrava
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nel profondo fossero scese le loro parole, e ogni
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prima che i preti le dessero quel nome. Nessuno
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tentazioni, e come tramandano le vite, torbide, dei mistici
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di anime chiare come le nostre – di ragazzi. Non
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significasse che i demoni le stavano portando via suo
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l’hanno fatto anche le altre. Tagliati corti sulla
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ha seguita, poi tutte le altre – le ragazze intorno
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poi tutte le altre – le ragazze intorno. Tre, quattro
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sorpresa. Mangiano quando nessuno le vede. Vomitano in segreto
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piuttosto una metamorfosi che le rende forti. Non ci
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parlano pochissimo, e mai le vedi muoversi in gruppo
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e diverse latitudini. Quando le accade pronuncia il nome
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che ci diciamo, tuttavia, le cose vere. Tecnicamente usiamo
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non so, mi toccavano le tette, non ho mai
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sotto la gonna, tra le gambe, allora mi sono
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che mi toccassero tra le gambe. Ti amo tanto
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quando non avrà finito, le dissi. ¶ Volevo anche parlare
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piegato a V, come le francesi nei film. Portano
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po’ sgranati, forse per le medicine, come in uno
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sigarette col filtro dorato, le fumava a metà. Non
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occhi. Ogni tanto accavallava le gambe, che portava come
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trascinando con sé tutte le anime deboli che avrebbe
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La follia dei santi. ¶ Le raccontò allora di noi
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a nasconderlo. Sembrava non le facesse nessuna impressione il
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aveva lasciato che lui le ricapitolasse il suo nulla
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simmetria inclinava alla pace. Le era sembrato naturale allora
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in quello, poi. Ma le era sembrata la cosa
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disse. La veste bianca, le maniche ampie, su polsi
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che furono del monaco. Le chiese cosa pesava sulla
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il gesto alla fine. Le due mani avvicinate al
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fissi per terra. Cercava le parole. Ma poi volle
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Mi alzai e trovai le parole giuste per svelenire
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Luca non c’era, le solite storie a casa
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rovinando se stessa e le sue amiche. ¶ Siete andati
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aggiunsi che Il Santo le aveva spiegato di noi
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di tutta quella storia. Le aveva consigliato di portare
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Finirono per terra, se le davano proprio. Era successo
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un silenzio illogico, concentrati, le mani in faccia. Dure
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lo ritrovò afflosciato tra le braccia. Avevano sangue tutt
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lui mi lasciava bagnare le labbra. Ho diciotto anni
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gioia. Si suona per le stesse ragioni. Il piacere
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importa, anzi, sembra che le dia fastidio tutto quello
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sentito una stonatura. Non le frega niente che sia
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in ospedale, dalle larve? ¶ Le chiamiamo le larve, i
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dalle larve? ¶ Le chiamiamo le larve, i malati dell
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si limitavano ad aspettare le conseguenze e a rimettere
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con Bobby a fare le firme, per l’ospedale
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l’ospedale, a prendere le prescrizioni – i genitori del
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nebbia, è perfetta. Solo le parole necessarie, nessun gesto
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ne andarono insieme per le montagne, Bobby e Il
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l’alto ossessiva. Camminando le cime, il silenzio si
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Se ne andarono per le montagne e non vollero
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conosciamo abbastanza da notare le sfumature. Bobby aveva uno
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strano modo di fare le piccole cose della partenza
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andare e lui sollevò le spalle. Sembrava non gli
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aperto, ne scivolarono fuori le quattro cose del viaggio
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Santo andò a rimettere le cose dentro lo zaino
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anche quello, ma probabilmente le parole durante la notte
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muto. Bobby restò indietro, le scarpe sbagliate non lo
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lo era, lui e le sue puttane! Il Santo
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pietroni, gli facevano paura, le pistole. La vide rimbalzare
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capaci di parlare tutte le lingue del mondo – era
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bene una storia diversa, le cui radici risalgono alla
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e in modo invisibile, le nostre famiglie infelici ci
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eroe – non amiamo infatti le armi, né la violenza
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irritante modestia. Strisciamo tra le ruote dentate del mondo
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Solo Dio ci basta, le cose mai. Ma non
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intorno, e noi non le vediamo, ma loro ci
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perfino la gente che le sta intorno. ¶ Ti sembra
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davvero. Ma lasciò perdere le larve, giù all’ospedale
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andammo, e questo cambiò le nostre vite. ¶ Era in
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suonava diverso, non solo le note, ma l’appoggio
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inappropriata, perfino dove tenevamo le mani. Gli occhi, io
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vita mia, tanto che le avevo contate. E lei
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il triangolo biondo tra le cosce, nei pantaloni scuri
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testa di Bobby tra le mani, e aveva appoggiato
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quelli là, tutto sorrisi. Le disse come era stato
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stiamo più tanto insieme, le dissi. Allora andiamo a
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si girò, mi mise le braccia intorno al collo
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che ai giovani accade. Le orecchie ci ronzavano, e
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tenendo un po’ indietro le gambe, prima, ma poi
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nuca, mentre lei passava le labbra sugli occhi di
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Ma dove facevo scivolare le mie mani, lui ritraeva
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mie mani, lui ritraeva le sue – toccavamo Andre senza
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lo spingeva via, tra le sue gambe aperte. Siamo
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sono altre per noi le cose davvero eccitanti, non
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il mio sesso tra le labbra, la sua bocca
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suoi capelli e strinsi le dita, piegando il braccio
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me per tenermi giù le spalle attaccate al letto
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mie labbra, un gioco. Le presi la testa da
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vita mia. Neanche con le nostre puttane, mai. ¶ Ci
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un bambino – lo dicevano le ragazze, come di cosa
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com’era andata. Che le cose funzionassero in un
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del ritorno. A parte le altre paure, questo era
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mettere accenti nelle parole, le mani in tasca. Si
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la pena di continuare le cose. Una mattina mi
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la messa, senza sapere le parole. Conosciamo quel genere
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Prima Luca – poi io le tesi la mano, lei
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potevi credere che se le fosse comprate veramente. E
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camicia?, disse Luca. Non le sanno nemmeno stirare, a
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il freddo nelle mani, le sue dimenticanze, le mie
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mani, le sue dimenticanze, le mie certezze, il corpo
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vecchia che i suoi le avevano regalato quando aveva
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genere. I capelli legati, le scarpe basse, normali. Andai
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era sempre semplice trovare le parole, lei aspettava e
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mai su di me – le due mani sul volante
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mi faceva fatica raccontarla. Le dissi che in effetti
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la vedevo, se non le dicevo – così, dov’era
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importava più di nulla, le ho detto. ¶ Lei ha
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ma piano. ¶ Alla fine le chiesi se Andre aveva
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qualcosa su Luca – se le era venuto almeno in
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lontano. ¶ Solo un bacio, le dissi. ¶ Vai, mi disse
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alla fine decisi per le larve, giù all’ospedale
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sofferenza e l’oblio. Le suore non fanno domande
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po’ difficile – i gesti, le parole. Mi raccontavano di
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lavoro era sempre quello, le sacche piene di urina
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Santo, noi non osavamo. Le suore sapevano. ¶ Gli dissi
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Cristo, non è che le va di fare cambio
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sacca?, dissi, tirando giù le coperte. Mi chinai sul
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bravo ragazzo. Io non le volevo prendere, ma lui
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quando la gente “esibisce le proprie emozioni”. Volevano che
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certe cose – e poi le chiacchiere degli altri, dopo
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canzoni, scritte da Luca, le abbiamo trovate tra la
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a guardare di sotto, le passa mai per la
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ma mi sorrise. Spalancando le braccia. Ci mise un
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un po’ a trovare le parole. ¶ È solo che
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che mi rilassa guardare le cose dall’alto, disse
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alla finestra a vedere le macchine passare, e fermarsi
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salutarci, mi prese tra le braccia, con la cartella
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aspettando l’ora che le vede apparire, agli angoli
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strada, più da lontano le guardiamo – gli stivali, le
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le guardiamo – gli stivali, le cosce, quei seni. ¶ Loro
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spesso cercano a lungo le chiavi nelle borsette, giocando
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chiavi nelle borsette, giocando. Le scale le salgono togliendosi
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borsette, giocando. Le scale le salgono togliendosi prima i
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il nostro vivere e le nostre puttane, segreto. Non
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non ci sono, così le macchine passano larghe, senza
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un tempo senza passione – le vetrine dei negozi cieche
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sofà e tirandosi su le mutandine di pizzo, poi
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al solito angolo, e le aveva chiesto se voleva
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e faceva finta che le facesse schifo. Alla fine
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2009
Maestro ne aveva fissato le regole immutabili – ogni agnello
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era una telefonata strana. Le dissi che ne sapevo
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i toni, ma non le parole. Lo farò, promisi
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con bellezza. Mi ripetei le frasi – mi ricordavo un
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2009
curiosità, i soffitti alti, le sbarre – solo mi importava
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2009
mi infastidiva e basta, le procedure, la gente. Le
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2009
le procedure, la gente. Le divise, i volti cattivi
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2009
sapevo, ma non con le sue parole, con la
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2009
la testa. ¶ Vuoi che le dica qualcosa?, chiesi. ¶ No
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2009
silenzio delle chiese, e le pagine dei Vangeli sfogliate
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2009
disse i nomi, e le geometrie. ¶ Ogni orma, e
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2009
alfabeto. Benché siano molte le cose distinte che figurano
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2009
dita – una cornice. Bianche le fasce del bambino, porpora
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2009
nel rovescio di tutte le dottrine, ciò che abbiamo
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2009
Santo che è come le dita di una mano
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2009
mi misi a guardare le facce, tra i banchi
265
2009
Così, finita la messa, le lasciai il tempo di
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2009
pregare, il volto tra le mani, i gomiti appoggiati
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2009
corridoio tra i banchi, le spalle all’altare. ¶ Arrivato
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2009
Andre, mi fermai e le feci un saluto. Lei