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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Camillo Boito, Il maestro di setticlavio, 1891

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1891
e gli Angeli stecchiti, le tinte dell'oro, che
2
1891
che secondo la luce, le ombre, le penombre, i
3
1891
la luce, le ombre, le penombre, i riflessi mutano
4
1891
maniera e ondulato come le acque calme del mare
5
1891
forme, non ricordava che le pompe del passato; chi
6
1891
sopra un muricciuolo rosso, le finestre delle casupole, dalle
7
1891
monelli, i barcaiuoli e le donne. ¶ I pittori non
8
1891
zendali, i domino bruni, le mascherine incipriate, le gentildonne
9
1891
bruni, le mascherine incipriate, le gentildonne sensuali della scuola
10
1891
ed i Piombi, come le femmine cincischiate e leccate
11
1891
cose tutte bugiarde; ma le impressioni che un dabben
12
1891
del Palazzo Ducale, toccando le gravi catene, contemplando la
13
1891
credendo di seguire, poverini! le tradizioni gloriose del passato
14
1891
i colmi seni e le spalle morbide delle sue
15
1891
il corallo delle labbra, le nevi del seno e
16
1891
del seno e tutte le altre qualità blande fanno
17
1891
con due sfumature livide, le labbra strette, il naso
18
1891
sensuale: è fatale. ¶ E le donne camminano stupendamente. Forse
19
1891
fermi al petto con le mani, sicché i fianchi
20
1891
colle spalle indietro, mentre le sottane formano un bell
21
1891
corpo, ond'è che le membra restano più libere
22
1891
movimenti più sciolti, e le linee del torso girano
23
1891
sfiora ad ogni istante le loro labbra, ma senza
24
1891
Si contentano di capire le cose al volo; quanto
25
1891
Molte sere, mentre splendevano le stelle e il vaporetto
26
1891
nassa più tose, ¶ Perché le morose ¶ Se possa sposar
27
1891
No deva in eterno ¶ Le tasse lassar. ¶ (Viva, ec
28
1891
s'è detto per le donne, i pittori vecchi
29
1891
rematore sentimentale, che aveva le grazie da ballerino di
30
1891
dal moto delle labbra - le labbra nei ritratti del
31
1891
discorso Nicolotti e Castellani, le due fazioni di Venezia
32
1891
e qualche scappellotto dopo le regate, vivono in santa
33
1891
dei traghettanti contrastava con le livree a bottoni dorati
34
1891
tutto Dante, e conosce le opere sesquipedali de' suoi
35
1891
cartocci; gli piacevano più le righe corte che le
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1891
le righe corte che le lunghe, e aveva letto
37
1891
po' alla volta confrontare le proprie idee con le
38
1891
le proprie idee con le faticose ricerche degli eruditi
39
1891
de credar che brusando le fabriche i operai ghe
40
1891
suoi orecchini, e aggrottava le ciglia. Noi lo credevamo
41
1891
amato con fervore Venezia: le aveva regalato una preziosa
42
1891
soavi e dolci riescano le notturne passeggiate sul mare
43
1891
i pizzi, i merletti, le stoffe d'oro e
44
1891
d'argento, i velluti, le sete, le perle, le
45
1891
i velluti, le sete, le perle, le pietre preziose
46
1891
le sete, le perle, le pietre preziose, ogni splendore
47
1891
sia licito vender ne le loro botteghe et non
48
1891
tutti i mari con le loro ali di tela
49
1891
a letto". ¶ Non risponde. Le metto, così per giuoco
50
1891
metto, così per giuoco, le due mani sul fronte
51
1891
La casa è deserta, le montagne sono bianche di
52
1891
sembra ch'egli apra le labbra ed alzi la
53
1891
voci lugubri a tutte le finestre ed a tutti
54
1891
Al lume del fuoco le perlette e l'oro
55
1891
mi tentò e toccai le corde. Un suono rauco
56
1891
attentamente con gli occhi. Le corde si contorsero come
57
1891
si ridusse a carbone; le perlette sparirono; il manico
58
1891
pezzo a bruciare, e le figurette della caccia, staccandosi
59
1891
di Don Antonio, mentre le ultime brace ardenti lo
60
1891
acqua verdognola, che riflette le tristi case della Giudecca
61
1891
di quella città, con le quali lottavano dall'alba
62
1891
sono delle impressioni artistiche, le quali si prestano ad
63
1891
Riva degli Schiavoni. Quando le barchette passano in quel
64
1891
dove a lunghe distanze le lanterne mandavano la loro
65
1891
storti, stretti, incassati fra le alte case. Guardavo se
66
1891
i tipi, i vestimenti, le mezze nudità s'accordano
67
1891
nella sua indifferenza per le cose circostanti, è esteticamente
68
1891
sera che di spendere le ore, e si muove
69
1891
riflettere sul proprio volto le gioie e i dolori
70
1891
i dolori degli altri, le allegrezze e le melanconie
71
1891
altri, le allegrezze e le melanconie della natura. Poi
72
1891
melanconie della natura. Poi le piazze e le vie
73
1891
Poi le piazze e le vie non sono traversate
74
1891
marciapiedi, che rompono barbaramente le dolcezze ineffabili del ciarlare
75
1891
gentiluomo di Torcello, con le sue storielle, che raccontava
76
1891
dolce nella memoria!" oh le Sagre, con le ghirlande
77
1891
oh le Sagre, con le ghirlande e i damaschi
78
1891
finestre e botteghe, con le bande che suonavano, e
79
1891
che si pigiava, e le frittelle di Zamaria de
80
1891
frittelle di Zamaria de le fritole in quei grandi
81
1891
freschi. I becchini sfoggiavano le loro cappe rosse scarlatte
82
1891
porgevano la mano sotto le candele per raccogliere nella
83
1891
per raccogliere nella palma le sgocciolature, mentre gli altri
84
1891
altri raschiavano sul lastrico le goccie di cera, piegandosi
85
1891
e di là tra le gambe dei preti in
86
1891
contento di sé. Tutte le figure, illuminate ad abbaglianti
87
1891
Né a Venezia mancano le novità dei tipi: marinai
88
1891
da tigre, giranti per le vie inquieti come pantere
89
1891
il naso camuso e le labbra grosse, vestiti di
90
1891
la terra ed ascoltano le suonate degli organini, quegli
91
1891
quasi a dire morale. ¶ Le navate, le absidi, le
92
1891
dire morale. ¶ Le navate, le absidi, le cappelle, le
93
1891
Le navate, le absidi, le cappelle, le nicchie della
94
1891
le absidi, le cappelle, le nicchie della chiesa di
95
1891
otto signore. Tutti facevano le loro divozioni all'arte
96
1891
s'arrovellava nell'imitare le larghe vòlte a mosaico
97
1891
portico e guardai intorno le chine verdi; ma nell
98
1891
vecchia mi metteva addosso, le chiesi s'ella poteva
99
1891
portico della chiesa e le gradinate della roccia, le
100
1891
le gradinate della roccia, le quali scendono al paese
101
1891
I ragazzi avevano portato le fascine secche; gli uomini
102
1891
gli uomini avevano accomodato le legne in una immensa
103
1891
in una immensa catasta; le donne con le mani
104
1891
catasta; le donne con le mani giunte, inginocchiate, pregavano
105
1891
bello gettano nel fuoco. Le litanie si sollevano al
106
1891
spiritati. È notte, e le fiamme, tingendo la chiesa
107
1891
tingendo la chiesa e le case di un rosso
108
1891
Quante chitarre! Una, fra le altre, di avorio, di
109
1891
interrotta, tremava in tutte le membra, e sulle guance
110
1891
gli eccitamenti alla corruzione, le tentazioni al peccato. Vivete
111
1891
capelli bianchi della vecchia le si rizzassero sul cranio
112
1891
ricca, empia. Mi scaldavo le mani alla catasta e
113
1891
per iscusare la importunità le dissi il mio casato
114
1891
mormorava la vecchia fra le gengive, come se studiasse
115
1891
aquilino, il fronte alto, le labbra sottili, le folte
116
1891
alto, le labbra sottili, le folte sopracciglia, gli occhi
117
1891
sicario. Egli viaggiava per le sue faccende, e quando
118
1891
Antonio, di cui parlavano le valli e i monti
119
1891
al rischio di bruciarmi le vesti, mi scagliai sulle
120
1891
vecchio servo Giovanni raccontava le prodezze del famoso assassino
121
1891
d'una sua fidanzata; le aveva lasciato in deposito
122
1891
o più fiacco, stende le membra, s'adagia, s
123
1891
il quale faceva stormire le foglie e produceva dei
124
1891
camminare assai lenta. Io le andavo dietro senza vedere
125
1891
più nulla. ¶ "Siamo lontani?" le domandai. ¶ Non rispose. Si
126
1891
gettandosi per terra, levò le foglie muffite del suo
127
1891
cominciò a raschiare con le unghie il terreno. Dopo
128
1891
la famosa chitarra con le sue corde spezzate. Alla
129
1891
luce del lumino fumoso le perle sembravano scintillette scialbe
130
1891
con un sorriso che le contorceva la bocca, e
131
1891
sentissi lieto. Mi guidarono le punte dei grossi sassi
132
1891
tornai a Bagolino per le mie caccie, e volli
133
1891
e come pareva che le cime dei monti si
134
1891
gaio linguaggio di fuoco! Le campane suonavano ora a
135
1891
restar nel battaglio. ¶ Verso le otto, che era ben
136
1891
gioia. Mortaletti da tutte le parti, come cannonate d
137
1891
il popolo, che riempiva le piazze e le vie
138
1891
riempiva le piazze e le vie, ilare, chiassoso, vestito
139
1891
una lunga orazione latina, le chiavi della chiesa, portate
140
1891
tutte vestite di bianco, le quali portavano in mano
141
1891
tamburi e piatti, poi le campane suonavano sul nostro
142
1891
al di fuori con le parole, con i gesti
143
1891
con i gesti, con le grida. Lo strazio è
144
1891
proprio dolore tranquilli, con le ciglia asciutte. È una
145
1891
così slogate, che con le unghie poteva toccar l
146
1891
Il dì dopo tutte le osterie, tutte quante le
147
1891
le osterie, tutte quante le bettole erano chiuse, e
148
1891
scoperte di popolo tutte le grandi lapidi delle tombe
149
1891
Dopo tanti anni che le pareti, le masserizie, i
150
1891
anni che le pareti, le masserizie, i quadri si
151
1891
nelle valli o pescando le trote rosee nel lago
152
1891
del romore sinistro, che le acque del Chiese fanno
153
1891
è l'uomo! Amando le montagne e le balze
154
1891
Amando le montagne e le balze, cacciarsi con tanta
155
1891
un coso allampanato, con le guance smunte, gli occhi
156
1891
ella non dormiva sotto le coltri, non andava nel
157
1891
e serena, che non le veniva dal cuore, ma
158
1891
letto, duro duro, brontolando le sue preghiere. Negl'infermi
159
1891
sue preghiere. Negl'infermi le impressioni son rapide come
160
1891
inflessioni di voce tutte le lingue, compresa la turca
161
1891
dietro una tela bianca le ombre cinesi con le
162
1891
le ombre cinesi con le mani, figurando cigni, lepri
163
1891
bocca, del fronte, persino le orecchie, così che pareva
164
1891
la pioggia e scoppiare le folgori, finché un po
165
1891
della mia malattia, tutte le domeniche a desinare da
166
1891
impronta della giovialità, borbottare le orazioni fra i denti
167
1891
fra i denti agitando le labbra, battendo le ciglia
168
1891
agitando le labbra, battendo le ciglia ed increspando la
169
1891
di nuovo agitare fieramente le corde di quello strumento
170
1891
non è vero? Ho le mie ambizioncelle anch'io
171
1891
cercare nelle antiche melodie le antiche memorie. Vado nella
172
1891
è neanche un quadro; le pareti son nude; solo
173
1891
nostri antenati vi godevano le loro orgie, che non
174
1891
donne, balli, buffoni, cene, le quali non terminavano prima
175
1891
cavalieri. V'è, tra le altre, sotto al disegno
176
1891
vita. Lascio morire flebilmente le armonie sotto la vòlta
177
1891
attentissimo con l'orecchio le ultime oscillazioni, che si
178
1891
forte su tutte quante le corde e comincio un
179
1891
un pezzo a guardare le montagne ed il cielo
180
1891
montagne ed il cielo. Le curve ripide e rotte
181
1891
di un monte lontanissimo. Le nubi s'erano squarciate
182
1891
la sua testa cornuta. Le corna venivano sino alla
183
1891
grugno di un porco, le corna si accorciarono in
184
1891
si accorciarono in orecchie, le gambe si restrinsero a
185
1891
celeste purissimo, su cui le due montagne vicine tagliano
186
1891
più iracondo che mai. Le case, brune, ancora bagnate
187
1891
Giù nelle strade fangose le capre passano, accompagnate da
188
1891
nella cupezza del fondo le acque del torrente, col
189
1891
il vino bianco e le tinche fritte. Facevo centro
190
1891
camosci sulle balze e le starne nei boschi. ¶ La
191
1891
pila dell'acqua santa. Le diedi qualche soldo: mi
192
1891
in quei punto dietro le montagne. Non sapendo come
193
1891
San Marco e sotto le Procuratie. Quando poté principiare
194
1891
rimaneva un'anima, e le navi e le cappelle
195
1891
e le navi e le cappelle erano quasi deserte
196
1891
noia i vecchi e le vecchie dell'Ospizio di
197
1891
Ier l'altro verso le quattro". ¶ "Subito dopo l
198
1891
stecchito e piccolo, con le fedine tinte di color
199
1891
la scomparsa del tenore le avesse fatto maggiore impressione
200
1891
Pure mi sembrava stamane..". ¶ "Le sembrava?". ¶ "Mi sembrava così
201
1891
sbatté l'imposta dietro le spalle. ¶ "Ov'è Nene
202
1891
cucina, continuando a tritare le cipolle per il soffritto
203
1891
l'acqua verde, che le scorreva ai piedi. Singhiozzava
204
1891
ha una febbre che le brucia le viscere, e
205
1891
febbre che le brucia le viscere, e delira, delira
206
1891
illude. Meglio per lui". ¶ Le lagrime rigavano il volto
207
1891
serbare rancori" e pronunciava le parole a stento, interrompendosi
208
1891
un gatto bianco fra le gambe, e precipita in
209
1891
che non finisce mai; le corrono sul corpo dei
210
1891
corpo dei topi immani, le rosicchiano le membra, le
211
1891
topi immani, le rosicchiano le membra, le rodono le
212
1891
le rosicchiano le membra, le rodono le viscere, le
213
1891
le membra, le rodono le viscere, le dilaniano il
214
1891
le rodono le viscere, le dilaniano il cuore. Altre
215
1891
nascondeva la faccia con le due mani. ¶ "Dio voglia
216
1891
amico mio. Come vanno le tue faccende?". ¶ "Bene, maestro
217
1891
bassezza. Ho risposto per le rime a quello sfacciato
218
1891
suonerà il pianoforte, perché le note vi stanno belle
219
1891
che hanno barbaramente manomesso le ragioni del canto; ma
220
1891
si possono mai rialzare le sorti del canto se
221
1891
imparziale ti lascerà vedere le virtù del presente come
222
1891
un tratto. Gli caddero le braccia, ed il volto
223
1891
che aveva vagato per le vie senza saper dove
224
1891
un soldo per isfamarsi?". ¶ "Le donnette, le donnette" vociavano
225
1891
per isfamarsi?". ¶ "Le donnette, le donnette" vociavano i sensali
226
1891
sentiva dentro nel cervello le fiamme che guizzavano, le
227
1891
le fiamme che guizzavano, le case che rovinavano, i
228
1891
poco a poco riacquistò le maniere schiette di prima
229
1891
infermieri gli volevano bene; le suore ne' giorni di
230
1891
solfeggiare e a cantare. Le sale, i corridoi e
231
1891
dei nuovi scolari udiva le più soavi armonie, i
232
1891
i più stupendi cori, le più perfette fughe, una
233
1891
mi fa arrabbiare tutte le sante sere. Non vuole
234
1891
e tanto rapida che le settimane volano come giorni
235
1891
abbia più comperato nulla. Le cose più belle in
236
1891
questo polveroso palazzo, dove le finestre mostrano ancora i
237
1891
mare in burrasca, sono le cose più vecchie. Sai
238
1891
nella spalliera, che punzecchiano le mani e la schiena
239
1891
legno. ¶ Don Antonio aveva le mani così scarne e
240
1891
mani così scarne e le dita così slogate, che
241
1891
i quali si distinguono le voci fesse dei rivenditori
242
1891
seste, si stringevano forte le mani e si guardavano
243
1891
il programma, Nene, verso le due, avrebbe desiderato di
244
1891
barca, dopo avere con le lagrime agli occhi sollecitato
245
1891
seduto al suo fianco, le più audaci dichiarazioni d
246
1891
vino, che il tenore le versava spesso dal boccale
247
1891
i polli arrosto capitarono le frittelle: i giovani cantanti
248
1891
e gli stava snocciolando le virtù del setticlavio. ¶ "Quale
249
1891
Intanto Nene, che aveva le fiamme al viso, si
250
1891
sull'erba. ¶ "Hai paura?" le domandò il tenore. ¶ "No
251
1891
Nene, e gli stese le braccia, perché la rialzasse
252
1891
che fischiava, stava spegnendo le candele sui deschi, malgrado
253
1891
era rivoltato da tutte le parti: le materasse pungevano
254
1891
da tutte le parti: le materasse pungevano. Allora aveva
255
1891
giù nell'orto. Tendeva le orecchie: le foglie stormivano
256
1891
orto. Tendeva le orecchie: le foglie stormivano. ¶ Poi, traversata
257
1891
i rumori della festa, le grida allegre; si vedevano
258
1891
i grossi topi ricominciarono le loro corse, senza curarsi
259
1891
per tentare di rodergli le pantofole, ricamate da Nene
260
1891
alcune battute della marinaresca, le quali ancora gli ronzavano
261
1891
nella memoria e sotto le dita del maestro, che
262
1891
lancetta; contava sulle dita le ore e i quarti
263
1891
s'affaticava a ragionare: ¶ "Le mie sono fisime da
264
1891
quelli di Nene; guardò le nubi dense, illuminate dai
265
1891
impetuosa e cattiva; tutto le si presentava sotto un
266
1891
innanzi un'unica via le metteva in petto una
267
1891
difetti, bensì codesti difetti le si affacciavano come conseguenze
268
1891
provava nessun rimorso; scendeva le scale in punta di
269
1891
di ribrezzo. Udiva suonare le due, le tre, le
270
1891
Udiva suonare le due, le tre, le quattro; aspettava
271
1891
le due, le tre, le quattro; aspettava il crepuscolo
272
1891
di vergogna. ¶ La camera le piacque poco: tende annerite
273
1891
ardiva; e nel guardare le correvano per la mente
274
1891
sole, chinavano verso terra le foglie e i fiori
275
1891
la musica. Questi dirigeva le prove da più di
276
1891
di strumenti assordanti. ¶ "Spezziamo le tradizioni della nostra gloriosa
277
1891
sentivano zufolare, magari sotto le Procuratie e nei salotti
278
1891
con tanto scandalo per le vie della città, ed
279
1891
nell'ora in cui le aprono, e assicurarsi un
280
1891
più rubizzi, dall'altra le vecchie, le più floride
281
1891
dall'altra le vecchie, le più floride, in segno
282
1891
d'oro. Il cuore le batteva forte, pensando al
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distrarsi, contemplando in alto le storie dell'arcone, la
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a fissare, bieca, minacciosa, le occhiaie vuote e nere
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e disponeva sui leggii le parti. Vennero in seguito
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dai due canonici mitrati. Le alte mitre d'argento
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della folla. ¶ Eppure fra le due cantorie non cessavano
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da per tutto, ripetendo le stesse parole. Il pubblico
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si confortava, notando come le pupille celesti s'accordino
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dalla Gigia, per rimodernare le fogge dei vestimenti antiquati
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nell'orto, anche durante le ore più infuocate di
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caldissima, sbadigliando, aspirando con le larghe narici del naso
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né di adacquarli. Non le piaceva l'olezzo delicato
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d'un giglio, che le sembrava troppo alto: in
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consentito volentieri. Si fecero le prove, tutto andava a
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proporle una cosa che le potesse far male, se
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una tosse da spaccar le costole, un cataplasma sul
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allievi diventassero tutti cantanti le azioni guadagnerebbero il cento
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dir poco. Invece me le rimandano accompagnate da sarcasmi
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Già la nipote, durante le ultime due settimane, lo
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Zen, che gongolava e le baciava le mani. A
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gongolava e le baciava le mani. A un tratto
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vario: impiegati, bottegai con le loro mogli e figliuole
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scollacciate, qualche prete con le sorelle vecchie vestite di
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signori della nobiltà, senza le dame, qualcuno cioè di
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l'uno all'altro le più belle fanciulle, e
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volto, in cui spiccavano le labbra coralline e gli
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fermezza e di contentezza, le davano un aspetto singolare
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nonno scorrevano giù per le guance le lagrime. Poi
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giù per le guance le lagrime. Poi abbracciava la
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mano destra il mento, le diede un vigoroso bacio
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quattrini per far sciupare le belle voci o far
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nella chiave di Do?". ¶ "Le sono riconoscente, maestro, veramente
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un'altra volta. Ma le sembra che uno possa
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ad un dipresso furono le risposte degli altri maestri
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antiquario usuraio e soprano. ¶ Le faccende dello Zen s
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giorno annunzia su tutte le cantonate della città la
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su cui si scoprivano le tracce di dorature e
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come sorride ora". ¶ "Insomma, le vuole le quindici lire
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ora". ¶ "Insomma, le vuole le quindici lire?". ¶ "Almeno venti
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con delicatezza paurosa, accostando le labbra tremanti al viso
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dalla bottega si asciugava le lagrime, mentre correva dal
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mezzo; sicché, per riavere le somme, che ti prestai
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di giorno in giorno le bozze, minacciano di venire
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congiungere, durante la solennità, le Zattere al tempio; già
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barcaiuoli cominciavano a piantare le baracche e ad addobbare
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notte del Redentore, fra le scelte compagnie di cantori
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allo stesso Zen con le sue canne da organo
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i trilli, i gruppetti, le volate, i gorgheggi, Carlottina
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tanto pallida che fin le labbra s'erano fatte
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appena. ¶ Nene, incurvandosi, raccogliendo le vesti, mise il piedino
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i fuochi, si riaccendevano le stelle in alto; e
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sull'acqua i battelli, le gondole, i sandoli, le
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le gondole, i sandoli, le barche d'ogni genere
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a formare cuneo tra le bande delle barche vicine
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minacciavano di saltare sopra le gondole per ammazzarsi: e
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graticola, perché giurava che le aringhe salate ripuliscono, e
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fuori una nota, tremavano le piccole invetriate della bettola
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fronte senza rughe, con le guance nude rosee, e
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e ancora, socchiudendo appena le labbra, lasciava uscire una
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accordo. Cercava ben bene le note una ad una
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secondo accordo nascesse sotto le lunghe dita. Finivano per
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senza nessun accompagnamento, salvo le battute d'aspetto picchiate
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coi piedi e con le mani e contate a
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e la spinetta; e le bianche mani del vecchietto
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scosse, senza scatti, mentre le dita, incurvate sotto le
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le dita, incurvate sotto le palme, non pareva si
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si muovessero affatto. Eppure le scale, i trilli, i
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rapidità, una scorrevolezza ammirabili. Le più intricate fughe delle
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all'improvviso. I canoni, le imitazioni, i moti contrari
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lo Zen, rannuvolandosi, prendeva le difese del proprio scolaro
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vecchietto finiva per turarsi le orecchie, dicendo: ¶ "Si sente
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esempio, non poteva soffrire le opere del Verdi: ne
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l'altro, scandalizzato, alzava le spalle, ghignando. ¶ "Tu vorresti
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e così via tutte le altre note della scala
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proverbio dice appunto, che le eccezioni confermano la regola
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a leggere in tutte le chiavi?". ¶ "Certo, e non
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diavolo". ¶ "Scusi, maestro, ma le modulazioni, i cambiamenti di
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un angolo buio, raccogliendo le vesti per occupare il
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di tratto in tratto le teste dei cantori di
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innanzi agli occhi con le due mani. ¶ Del maestro
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di cappella; e indicava le battute agitando un grosso
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rimbombare anche nei pieni le sue lunghe note profonde
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se lo strappavano per le messe solenni nei dì
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in Canal Grande, sotto le finestre dei principali alberghi
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regolarissimi. ¶ Nei primi mesi le cose procedettero abbastanza bene
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il soprano copiava con le sue proprie mani la
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gli occhi umidi e le labbra sorridenti, raccoglieva e
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che venisse, e subito. Le chiamate avevano luogo, per
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luogo, per solito, verso le dieci della mattina, mentre
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musicali tra scapoli; e le donnette per me, piuttosto
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un sacrifizio. Ti darò le dugento lire". ¶ "Oltre la
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che non la riguardasse. Le piaceva la voce del
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neri insolenti, che, incontrandolo, le facevano abbassare lo sguardo
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una ottima donna, che le voleva un ben di
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cucina, per comporre con le proprie mani, piccole e
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fronte non alta e le guance paffute, lasciando vedere
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guance paffute, lasciando vedere le delicate orecchie, da cui
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allora si scorgevano fra le tumide labbra della fanciulla
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leggiero fremito scorrerle per le membra rotonde, e gli
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impressa, la quale non le ragionava rispettosa di matrimonio
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e di maternità, non le bisbigliava sommessa le soavi
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non le bisbigliava sommessa le soavi canzoni dell'affetto
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Gigia, perché supponeva che le bionde con gli occhi
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dei cuscini, immobile, con le braccia aperte e con
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braccia aperte e con le gambe unite. Il mare
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a me altro che le punte dei miei piedi
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grandezza dei cieli. Guardavo le nubi in faccia. Come
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un pezzo; poi sbattevo le mani e i piedi
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più raffinati colori e le più sottili velature non
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nuotatore lo sa. Conosce le ondette piccole, che, come
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pizzico di giallo. Conosce le ondette larghe, lente, ancora
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bufera lontana. E poi le onde maestose, quasi direi
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capelli asciutti, basta premere le mani e incurvare la
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dall'alto si vedono le creste regolari, allineate delle
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altro dì ci sono le onde pettegole, che scherzano
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assordante ed impertinente, come le donne delle Baruffe chioggiotte
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d'argento sudicio, che le dànno aspetto di uno
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debba scatenargli contro tutte le furie degli abissi. Svaniscono
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furie degli abissi. Svaniscono le noie mortali, il cuore
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Greci. Dopo essere saliti le lunghe scale di legno
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arrischia di sdrucciolare e le alghe fanno talvolta dei
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accoppiarsi alla snellezza morbida; le membra sciolte, giuste, né
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senza ripiegatura, addoppiato, con le mani nascoste, con un
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oratori romani, e che le portassero male. Figuratevi noi
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piantato su alte palafitte, le quali lasciano sfogo ai
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rompono a' loro piedi le onde placide, che pure
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miglia da terra. E le due vele splendevano; e
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mi faceva parere squisite le vivande, e la salsedine
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riso sulle labbra e le lagrime sul ciglio. V
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un po' lungo, come le Diarie antiche, il volto
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un fine azzurro marino, le mani troppo affilate, ma
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i piedi e batteva le mani; si metteva a
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rispetto, e non interrompesse le parole che stava pronunciando
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quelle due vele lontane, le quali, da fiammeggianti che
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pregiudizii. ¶ I camerieri accendevano le lampade. Il cielo si
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della spuma sulle onde, le quali mandavano più forte
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orlo delle strisce scintillanti. Le finestre spalancate delle Procuratie
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Procuratie Vecchie lasciavano vedere le allegre sale illuminate. La
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suo putto biondo fra le seggiole del Caffè Florian