parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Crisostomo Trombelli, Le favole di Fedro liberto d'Augusto [traduzione da Fedro], 1735

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1735
rechi a biasmo che le piante, ¶ Non che le
2
1735
le piante, ¶ Non che le fiere, abbia a parlare
3
1735
buoni opprimono. ¶ FAVOLA II. ¶ Le Rane, che chiedono un
4
1735
primier costume il fren le tolse, ¶ Nè guari andò
5
1735
Nè guari andò, che le fazion s’uniro, ¶ E
6
1735
Sciolte da servitude eran le Rane; ¶ Quando d’aver
7
1735
lo stagno ¶ Giunto appena, le ingoja ad una ad
8
1735
fuggire; ma il timor le arresta, ¶ Nè dà lor
9
1735
cadute, ¶ S’adorna, e le Cornacchie avute a vile
10
1735
la sfacciata ¶ Essi svelgon le penne, e sì co
11
1735
in van gemente, ¶ Ver le antiche campagne il volo
12
1735
più ch’altro animal le ingiurie soffre) ¶ Ne’ boschi
13
1735
Ne fa il Leon le parti, e sì soggiugne
14
1735
D’un vicin ladro le pompose nozze ¶ Esopo vide
15
1735
altissime ¶ Strida fino a le stelle alzar’ le Rane
16
1735
a le stelle alzar’ le Rane. ¶ Mosso a cotesta
17
1735
in bocca, ¶ Giunge a le fauci, e con suo
18
1735
Giudice ¶ La Scimmia, che le parti entrambe udite, ¶ Sì
19
1735
a caccia. ¶ Chi a le parole egual non ha
20
1735
che con voce strana ¶ Le fiere intimorisca, ad esso
21
1735
prese nel fuggir poscia le arebbe, ¶ L’orecchiutello grandi
22
1735
dal difforme ignoto aspetto ¶ Le fiere intimorite per le
23
1735
Le fiere intimorite per le note ¶ Strade tentan fuggir
24
1735
ma impetuoso ¶ Il Leone le assale, e ne fa
25
1735
sua immagin vide, ¶ E le gracili gambe dileggiando, ¶ Le
26
1735
le gracili gambe dileggiando, ¶ Le ramose alte corna ammira
27
1735
Quando de’ cacciatori a le improvvise ¶ Grida atterrito, con
28
1735
come belle sono, ¶ Dice, le penne tue! qual leggiadria
29
1735
tue! qual leggiadria ¶ Ne le tue membra scorgo, e
30
1735
nessun diede a calzar le piante! ¶ * Renda cauti color
31
1735
un’altra pregò, che le lasciasse ¶ Depor nel suo
32
1735
nemico ¶ Il ventre con le corna, e fere, e
33
1735
che scorge impuni irne le offese, ¶ La fronte del
34
1735
avrei caro, ¶ E a le preghiere tue sarei cortese
35
1735
Supplice i Vulpicin’ salvi le rende. ¶ FAVOLA XXIX. ¶ L
36
1735
non voglio. ¶ FAVOLA XXX. ¶ Le Rane che temono i
37
1735
XXXI. ¶ Il Nibbio e le Colombe. ¶ CHi per difesa
38
1735
Spesso col ratto volo le Colombe, ¶ Il Nibbio predatore
39
1735
rigettar de gli avidi le inchieste, ¶ Ed a’ modesti
40
1735
mezza età. ¶ O sien le Donne amanti, o pure
41
1735
i figli perchè non le sien tolti, ¶ De la
42
1735
fascia d’Egitto, da le spalle ¶ Tratta, la veste
43
1735
dal suo nodo sien le falde sciolte: ¶ D’acqua
44
1735
indarno; ¶ Assai più care le guanciate io vendo. ¶ FAVOLA
45
1735
lascia che l’augel le faccia offesa. ¶ Là vola
46
1735
io serbo. ¶ * Sicure son le povere fortune, ¶ Son le
47
1735
le povere fortune, ¶ Son le opulente a gran perigli
48
1735
acuto il Padron ne le sue cose. ¶ E P
49
1735
pervenga l’opra mia, ¶ Le querele a sbandir ciò
50
1735
tu fosse dirai: verran le Ferie, ¶ Ove a gli
51
1735
altri costumi, ¶ Se de le Muse a’ liminari aspiri
52
1735
Nulla cura il vegliar le notti intere? ¶ Ma comunque
53
1735
Il terzo Libro de le mie Novelle, ¶ Ove Esopo
54
1735
Apollo, ¶ Ed Orfeo de le Muse illustri germi. ¶ Costui
55
1735
Muse illustri germi. ¶ Costui le pietre al dolce canto
56
1735
dolce canto trasse, ¶ Placò le fiere, e l’Ebro
57
1735
ogni intorno sparsa, ¶ Con le narici quanto pote, attratta
58
1735
contra, e chi legni le avventa. ¶ Altri però di
59
1735
Poichè, se alcun non le portasse offesa, ¶ Pur la
60
1735
sua sventura a morte) ¶ Le gittan pane, onde alcun
61
1735
ebbe col cibo ¶ Ristorate le forze, un lieve salto
62
1735
La vita in don le chieggiono, ed ogni altro
63
1735
che in scanno assiso, ¶ Le briglie tiene e con
64
1735
e tu goditi, ¶ Cane, le tue venture: io non
65
1735
tue venture: io non le curo. ¶ Regnar non vo
66
1735
fe del giuramento aita. ¶ Le tenebre ch’avea calunnia
67
1735
motti acerbi e fra le ingiurie, ¶ In ciò, di
68
1735
e morde. ¶ E però le fatiche io mal non
69
1735
A me che non le gioje, il cibo estimo
70
1735
il senso. ¶ FAVOLA XIII. ¶ Le Api, e i Fuchi
71
1735
s’infonda entro a le cere. ¶ Tal sapor, da
72
1735
de’ fanciulli Esopo ¶ A le noci giuocava, un Ateniese
73
1735
Agnel che belava infra le capre ¶ Ove, gli dice
74
1735
indi in remota ¶ Parte le pecore gli dimostra. ¶ Non
75
1735
benefizj avvinto, ¶ Non da le leggi, il mio racconto
76
1735
la frode rivolta sì le parla. ¶ Giacchè il tuo
77
1735
di sete, appena udìo le lodi ¶ Di sue voci
78
1735
grado; ¶ Ch’io per le frutta sue l’Ulive
79
1735
sempre son quai pajono le cose, ¶ E più d
80
1735
che quando avvolse ¶ Ne le tenebre l’arte, tu
81
1735
la crede, ¶ E se le avventa: essa lo azzanna
82
1735
Giuristi ricerca; ch’a le figlie ¶ Come possesso non
83
1735
adempie: femminili arredi ¶ A le galante, e vesti, e
84
1735
accinge, ¶ Ed il popol le applaude, che il desio
85
1735
il desio ¶ Sa de le figlie. Allor repente Esopo
86
1735
da l’esercito ¶ De le Donnole (e ben nota
87
1735
Fuggivano, ed intorno a le lor tane ¶ Pavidi a
88
1735
ne la pugna, ¶ Avean le corna al capo intorno
89
1735
avvinte, ¶ S’impacciar’ne le porte, ove in minuti
90
1735
la tua austera fronte ¶ Le rughe appiani, e a
91
1735
quel paterno ¶ Sangue lordò le figlie. Che ti sembra
92
1735
o favola? ¶ Non pugner le belle arti, se ti
93
1735
ti è caro ¶ Da le punture lor andarne esente
94
1735
molta sia l’acqua, le chiede. ¶ La Volpe a
95
1735
ha il forte a le ricchezze; ¶ Che ricco erario
96
1735
ruina apporta. ¶ * Re de le fiere fattosi il Leone
97
1735
ne prova. ¶ FAVOLA XV. ¶ Le Capre e i Becchi
98
1735
de la barba a le Caprette il dono: ¶ Quasi
99
1735
Caprette il dono: ¶ Quasi le mogli a lor volesse
100
1735
fra i fremiti, e le angoscie, ¶ Da lieve aura
101
1735
fame ¶ A spegner con le feci son costretti. ¶ Van
102
1735
forza ¶ De l’uom le ingiurie. A la prigion
103
1735
povertade il peso, ¶ Per le chiare citta de l
104
1735
u’ stabilito il prezzo, ¶ Le lodi in verso a
105
1735
suoi passi. ¶ Uom de le Muse amico, che in
106
1735
tutto io serbo, ¶ De le cose rapite a voi
107
1735
offre ¶ Vittima a’ Dei, le viscere n’assaggio. ¶ Fra
108
1735
i bei labbri ¶ De le caste matrone io m
109
1735
avuto a schifo. ¶ De le matrone i baci, e
110
1735
riede. ¶ Siede a mensa: le tazze, l’apparato ¶ Il
111
1735
il chiegga. ¶ Queste son le tue parti; pria fur
112
1735
ti suol diletto ¶ Udir le favolucce, ch’Esopèe, ¶ Non
113
1735
che sei meco erede, ¶ Le legga, e quanto a
114
1735
quanto a lui piace, le roda, ¶ Se non puote
115
1735
egual, ne’scritti suoi ¶ Le mie baje frammetta, e
116
1735
soggiugne: ¶ Ugual creduto a le parole il core, ¶ Più
117
1735
grate, se parca man le doni; ¶ Se molte son
118
1735
molte son, ci offendono le arguzie. ¶ Per il che
119
1735
finchè alcun pregio ¶ A le latine lettere rimanga, ¶ La
120
1735
Nè a lui giovaro le onorate insegne, ¶ Da cui
121
1735
e fuggitiva ¶ Occasion de le mondane cose. ¶ Perchè dunque
122
1735
e a l’are ¶ Le vittime involasti: or con
123
1735
pregar deggio? ¶ FAVOLA II. ¶ Le lepri attediatesi di vivere
124
1735
CHi non sa sofferir le sue sciagure, ¶ L’altrui
125
1735
fracasso al bosco spaventate ¶ Le Lepri un giorno, orsù
126
1735
Spaventate al lor giungere le rane, ¶ Si nascondon fra