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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1910
eran tre sorelle galanti, le quali avevano in tanto
2
1910
stessi talora dilettando con le facili compiacenze della pulzella
3
1910
una docile mandria per le strade ove passano i
4
1910
fuoco eschìleo del sollevare le platee. Drammaturghi fischiati una
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1910
parole come il vento le foglie cadute, ed aveva
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1910
aveva sofferto nella vita, le cose più logoranti per
7
1910
sicuro, raggruppava in sé le sue forze feline per
8
1910
di sera in sera le più svariate conoscenze, sicché
9
1910
quest’ultima battaglia decisiva. ¶ Le cose andaron bene e
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1910
tutto questo non bastava. Le spese della sua vita
11
1910
bottegaia. ¶ In quel momento le carte gli volser male
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1910
convincente pagavan nel frattempo le più avare impazienze. Di
13
1910
tornarsene a casa con le tasche rigonfie d’oro
14
1910
ma bisognava intanto subire le settimane avverse, lottando con
15
1910
ella non sospettava nemmeno le battaglie del suo Rigo
16
1910
dà, e la cosa le par semplice; ma domani
17
1910
bisogno incalzava; da tutte le parti egli era stretto
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1910
di sè, doverle confessare le sue notti angosciose, le
19
1910
le sue notti angosciose, le sue corse affannose per
20
1910
amico dal quale estorcere le poche lire che avrebbe
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1910
amante, curiosa di tutte le piccole vibrazioni dell’ anima
22
1910
qualche volta, fasciandolo con le braccia molli, dandogli su
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1910
gli era venuta su le labbra. Un’altra volta
24
1910
mi occorre nulla. ¶ Anzi le regalò un bell’anello
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1910
perchè intorno a tutte le cose che rappresentano valore
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1910
cuore. In ogni modo le sue intenzioni dovevan esser
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1910
Arrigo si fidanzò, e le nozze avrebber dovuto aver
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1910
un bravo giovine che le voleva un bene quasi
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1910
uno sciame di moscardini le ronzava intorno, e, per
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1910
lusso, i bei vestiti, le carrozze, i teatri, l
31
1910
vin bianco e mangiare le ciambelle con una florida
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1910
d’Arrigo, trascurò tutte le scritture che le si
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1910
tutte le scritture che le si offrivano altrove, e
34
1910
alberi, dai parchi radi, le passeggiate brevi, i giardini
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1910
selciati e luccica su le finestre chiuse, infiammandole, come
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1910
non baciava per contentare le orai del suo cuore
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1910
Voleva che l’accogliessero le dame incipriate, ch’eran
38
1910
maschi dal cranio rotondo, le femmine dalla spaventosa magrezza
39
1910
mutande in pizzo vero; le due sorelle Gozzani, marchesa
40
1910
vendetta iraconda si copre le mani di guanti delicati
41
1910
ne corra notizia per le bocche della plebe disprezzabile
42
1910
per i suoi ozi le poltrone profonde, imbottite di
43
1910
di cuscini morbidi, per le sue danze sognò le
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1910
le sue danze sognò le sale sfavillanti di candelabri
45
1910
delle marchese infedeli, per le sue nozze, ch’erano
46
1910
Circolo aveva molto rallentate le sue strette discipline, aprendo
47
1910
sue strette discipline, aprendo le porte ad una gran
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1910
città, procacciando ai figli le cariche più illustri, maritando
49
1910
sua voce, udita meglio, le sarebbe dispiaciuta; i suoi
50
1910
maniera di ridere non le avrebbero più ispirato quel
51
1910
gesto assiduo di pensiero. Le linee del suo volto
52
1910
anelli che portava su le dita. Ora, col dorso
53
1910
poggiava contro il pianoforte; le ginocchia sovrapposte davano alla
54
1910
e continuare a dirvi le cose un po’ ridicole
55
1910
nelle sue mani forti; le piacque anzi d’aver
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1910
sua libera vita. Che le importava chi egli fosse
57
1910
una vita che tutta le si radiava dal grembo
58
1910
dal grembo desideroso, cosìcché le pareva talvolta di sentirsi
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1910
di sentirsi morire sotto le carezze di quell’amante
60
1910
una donna per tutti; le bisognava amare, con tanta
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1910
e pur aveva talvolta le attitudini selvagge d’una
62
1910
d’una amante vera; le piaceva essere blandita, carezzata
63
1910
addormentata, e pur talvolta le nasceva su la bocca
64
1910
contro di lui, stringergli le braccia al collo, baciarlo
65
1910
un’amica, cioè tutte le cose più pure che
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1910
di tal nome onorato, le stesse cose faceva e
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1910
aver adito a visitare le signore ch’essi visitavano
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1910
Ravizzoli s’ubbriacavan tutte le sere, sciorinando le più
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1910
tutte le sere, sciorinando le più laide sconcezze che
70
1910
cui mancava lèerre. Ma le proteste furon numerose, perchè
71
1910
por essere fortunato con le donne, poi Carletto Santorre
72
1910
dello spirito né con le banconote allettevole poiché d
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1910
allettevole poiché d’entrambe le cose era scarso, ma
74
1910
Sacco eran di tutte le cene, di tutte le
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1910
le cene, di tutte le scorrerìe notturne, di tutte
76
1910
scorrerìe notturne, di tutte le imprese più gaie; nei
77
1910
gli occhi addosso per le lor figlie da marito
78
1910
con facilità estrema tutte le donne del teatro e
79
1910
sbocciavano come fiori opulenti le scollature incipriate, adorne di
80
1910
amori delle cantatrici interessano le signore almeno tanto quanto
81
1910
di famiglia vengon tra le quinte a combinarvi una
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1910
capitavano qualche volta, verso le cinque, in casa della
83
1910
di tollerare, insieme con le artiste, tutte le lor
84
1910
con le artiste, tutte le lor parentele e clientele
85
1910
queste cose insieme, calcolando le proprie mosse con la
86
1910
prudenza di chi muove le pedine sopra uno scacchiere
87
1910
superbo. Gli si aprivano le porte vietate, cominciava intorno
88
1910
dall’uno all’altro, le conoscenze s’eran fatte
89
1910
gioco, e s’intesson le frivole maldicenze dirette a
90
1910
co’ suoi pennacchi, con le sue risate, la piccola
91
1910
i divi di tutte le arti, di tutti i
92
1910
i mestieri, di tutte le ciurmerie, tenevan corte bandita
93
1910
e tra il fumo, le risate, i romori delle
94
1910
un suo capo che le dava lustro e la
95
1910
loro, quando impazzavano por le strade i carnovali memorandi
96
1910
vita, più calore avevano le donne e più rigoglio
97
1910
la musica; e tra le ansie del gioco, tra
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1910
il privilegio di tutte le cose a lui negate
99
1910
e feroci che piantonano le portinerie. ¶ Bisognava dunque aver
100
1910
casa, a piedi, verso le tre del pomeriggio. Portava
101
1910
un dorato zibellino — che le formava intorno al collo
102
1910
collo un boa leggero, le guerniva il cappello, e
103
1910
morbido, forse in tutte le sue giunture delicate, aveva
104
1910
il bel sole. Egli le stava dietro, quasi presso
105
1910
per un momento, lasciò le sue viole e si
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1910
impaccio, cortesemente, loquacemente, egli le sorrise. Poi distolse lo
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1910
un po’ stupita, fre le sue violette di Parma
108
1910
volse altrove. Ogni giorno le mandò fiori, ed i
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1910
domandava di lui. Non le seppero dir nulla, certo
110
1910
caso, quel giorno, egli le aveva mandate rose gialle
111
1910
pazienza. Ella rincasava tutte le sere alla stessa ora
112
1910
la salutava sempre, tutte le volte che l’incontrava
113
1910
di pubblica sicurezza, fra le ceste ripiene de’ suoi
114
1910
e scoprendosi il capo le tese la mano per
115
1910
passo, avanti, indietro, lungo le sue ceste, fischiettando piano
116
1910
fervido, concorde con tutte le sue speranze vertiginose, tanto
117
1910
lor casi domestici, fra le grida monotone dei giornalai
118
1910
grida monotone dei giornalai, le nenie dei banditori di
119
1910
delle orchestre che allietano le birrerie, la canzonaccia di
120
1910
che gli spargeva per le vene una specie di
121
1910
acconciatura da scena sotto le mani dell’abbigliatrice, con
122
1910
voce. ¶ La vedeva tendere le labbra verso lo specchio
123
1910
camicia sbottonata giù da le spalle come una rotta
124
1910
la gola, e su le spalle, e su le
125
1910
le spalle, e su le braccia, una pasta molle
126
1910
piumino della cipria, e le stendeva sul dorso, fino
127
1910
que’ fiori ch’egli le mandava ogni giorno come
128
1910
maniera d’essere non le faceva paura; egli piuttosto
129
1910
sconosciuta: ed anche questo le piaceva. Così le piacevano
130
1910
questo le piaceva. Così le piacevano i suoi begli
131
1910
per via, quand’egli le era passato vicino, quasi
132
1910
quasi toccandola, e poi le aveva camminato dinanzi, agile
133
1910
strade ove per solito le accadeva d’incontrarlo. ¶ Egli
134
1910
non era stato importuno: le aveva parlato, sì, ma
135
1910
de’ suoi occhi veementi; le aveva detto: « Mi piaci
136
1910
aveva detto: « Mi piaci » le aveva detto anzi: « Ti
137
1910
o dietro la scena, le avveniva spesso di cercare
138
1910
confusi ordini della platea; le avveniva di aspettare ogni
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1910
d’una carezza che le stringesse tutta la persona
140
1910
senza spiegarsene il perchè, le pareva che gli avrebbe
141
1910
fortemente, improvvisamente, prendere fra le braccia da lui. ¶ Perchè
142
1910
frase involontaria, come se le sue labbra avessero parlato
143
1910
lì davanti a lei, le parlava. ¶ Si era sentita
144
1910
al primo capriccio che le frullasse per il capo
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1910
età, di vivere secondo le proprie inclinazioni. Puoi, se
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1910
aveva man mano riprese le vecchie abitudini e ficcava
147
1910
l’interruppe Arrigo, — lasciamo le pompe, i modi magnifici
148
1910
teatro, spendere, divertirmi con le donne... vivere insomma! Se
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1910
lei, qualora nel frattempo le capiti un giovine che
150
1910
come ogni altro giocatore, le spese del suo noviziato
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1910
demone che dispone fortuitamente le carte sui ciechi tavolieri
152
1910
inflessibile virtù. ¶ Non più le carte amava nè l
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1910
e si fece rinnovare le squamme dai primi abbigliatori
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1910
soffice, dalla ditta vistosa; le sorelle accorrevano a guardare
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1910
riverbero dèeleganza su tutte le cose ch’erano intorno
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1910
cassa; la madre e le sorelle contavano di tempo
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1910
grandi prediche velenose contro le bische, i nottambuli e
158
1910
bische, i nottambuli e le donne di malaffare. ¶ Con
159
1910
amor proprio, come tutte le donne venali quando si
160
1910
ragazza per bene, perchè le signorine, via, quasi non
161
1910
mai, mai, tollerare che le si facesse un torto
162
1910
e cèerano in più le beffe. ¶ Appunto era capitata
163
1910
noia. Venivan taluni con le loro amanti, lucide di
164
1910
ondose di piume, e le povere cortigianelle di quel
165
1910
voga nei cenacoli cittadini, « le più belle ginocchia di
166
1910
Ella non si morse le dita né si strappò
167
1910
quella vita monotona, che le faceva perdere molte buone
168
1910
perdere molte buone scritture: occasione si presentava propizia
169
1910
prendevano il caffelatte verso le due del pomeriggio, con
170
1910
intorno al mento grasso, le labbra tumide, gli occhi
171
1910
più tardi suonare su le bocche di tutti, fu
172
1910
e viveva con essi le ore notturne, da buon
173
1910
Aveva una scollatura magnifica, le spalle ben tornite, che
174
1910
d’un grande ventaglio, le braccia lente, insidiose, morbide
175
1910
appassionata. ¶ La sua voce le somigliava, come un profumo
176
1910
Ruskaia; aveva cantato per le maggiori scene del mondo
177
1910
scene del mondo, innamorando le platee con la sua
178
1910
sacri battesimi, quando ancora le opulente Americhe non ci
179
1910
gli scanni delle bottiglierie, le tribune degli ippodromi, le
180
1910
le tribune degli ippodromi, le sale fortunose dei circoli
181
1910
a scegliere fra chi le offriva denaro, passione o
182
1910
anche nei palchi, durante le visite che si facevano
183
1910
snervanti, i viaggi lontani, le immaginazioni tormentose. Aveva tanto
184
1910
del Nilo, ed egli le avrebbe data la valle
185
1910
era tuttavia rimasto sotto le pelle europea, non le
186
1910
le pelle europea, non le concedeva mai pace. Erano
187
1910
quelle sue crisi che le avvolgevano d’inerzia i
188
1910
d’inerzia i sensi, le fasciavano le vene in
189
1910
i sensi, le fasciavano le vene in una specie
190
1910
i cieli diversi e le diverse vite. A stagione
191
1910
spavalderia nel trattare con le donne, il denaro facile
192
1910
figurino di Londra, con le stesse pettinature lustre di
193
1910
VII. ¶ Un po’ con le buone, un po’ con
194
1910
buone, un po’ con le brusche, Arrigo persuase l
195
1910
svergognata! E poi arrossiscono, le signorine!... E parlan male
196
1910
male delle ragazze libere, le signorine!... Quanto ad Arrigo
197
1910
passare il tempo con le ragazze così dette oneste
198
1910
Giannotto, il quale già le correva appresso di bel
199
1910
Intanto diede lei stessa le duecento lire che gli
200
1910
mamma Gilda; ossia non le diede, poiché non le
201
1910
le diede, poiché non le aveva, ma firmò un
202
1910
non fece obbiezioni. Tutte le donne, a qualsiasi classe
203
1910
grande la distanza che le divide, sentono sempre lèuna
204
1910
cauto, la bocca melliflua, le mani calzate di mezzi
205
1910
bassa voce. ¶ Poichè Arrigo le impacciava senz’alcuna utilità
206
1910
vide scendere la megera; le andò incontro e volle
207
1910
rispose. ¶ Involontariamente si teneva le mani sul ventre e
208
1910
Ogni scossa della vettura le traeva un piccolo grido
209
1910
un poco d’amore le mise un braccio intorno
210
1910
del farmacista, chi per le scale, chi a pian
211
1910
sul letto, svenuta, con le coltri gettate all’indietro
212
1910
moglie a far compresse. Le diedero aceto a fiutare
213
1910
diedero aceto a fiutare, le aspersero la fronte, le
214
1910
le aspersero la fronte, le strofinarono le tempie, senza
215
1910
la fronte, le strofinarono le tempie, senza che nemmeno
216
1910
prodigarle i rimedi e le cure necessarie. ¶ Ma ciò
217
1910
dire. Prese colui per le spalle, scotendolo, gridò che
218
1910
e qualche frase rotta le uscì dalla bocca. Disse
219
1910
era quello di Arrigo, le suonò su le labbra
220
1910
Arrigo, le suonò su le labbra. E lo chiamava
221
1910
nome tornava in tutte le frasi del suo delirio
222
1910
venne in chiaro fra le due famiglie, poiché la
223
1910
volte al giorno saliva le scale in punta di
224
1910
a mettere rocchio fra le connessure dellèuscio e gettare
225
1910
che aveva perdute tutte le sue belle tonalità, chiedeva
226
1910
la bocca di tutte le persone del vicinato, né
227
1910
Costui leggeva e fece le viste di non averlo
228
1910
il farmacista. ¶ Stefano aperse le braccia: ¶ — Non so... ¶ — Credo
229
1910
sono andato per semplificare le cose, — ebbe la sfrontatezza
230
1910
ogni modo arrampicare, con le mani, co’ piedi o
231
1910
e dilettevole dove piantar le sue tende. ¶ Non avrebbe
232
1910
ben altre visioni accendevano le sue speranze giovanili. Vivere
233
1910
mancava per questo? Non le maniere signorili né la
234
1910
arti e con tutte le frodi, poiché la vita
235
1910
osato venirgli a parlare; le due famiglie vivevano in
236
1910
cuore. Subiva in silenzio le diurne iracondie del padre
237
1910
colore di pomo granato, le sue pantofole di lana
238
1910
ginocchi, sommesso a tutte le sue folgori, e chissà
239
1910
andò, e si buttarono le braccia al collo. ¶ IX
240
1910
in breve d’insudiciarsi le dita con l’inchiostro
241
1910
per togliersi le scarpine, le calze, poi, frettolosa nel
242
1910
scopriva i polpacci tozzi, le caviglie un po’ grosse
243
1910
pettiniera e s’incipriò le braccia, il collo. Certo
244
1910
per la camera, trascinando le pianelle di panno, lasciò
245
1910
nodo dei capelli, e le trecce caddero giù per
246
1910
trecce caddero giù per le spalle, in disordine. I
247
1910
dormire? ¶ L’altra stirò le braccia voluttuose, le gambe
248
1910
stirò le braccia voluttuose, le gambe già pigre, diede
249
1910
la manica troppo larga le si era in quel
250
1910
braccio dell’altra, che le stava presso. E lungamente
251
1910
slacciò i bottoni che le tenevan ¶ la camicia su
252
1910
pannocchia dal cartoccio. ¶ Ora le sue reni profonde, poco
253
1910
cascanti, quasi sciupati. Con le due braccia incipriate se
254
1910
fretta lèuno, l’altro, le punte, poi ritrasse la
255
1910
piano piano, facendo scricchiolare le molle, si distese a
256
1910
ritta e nuda, con le due braccia ricolme de
257
1910
letti con tanto fuoco le risalivan ora nella fantasia
258
1910
bella e rossa bocca le potesse dare un bacio
259
1910
Poi, una sera, egli le disse per le scale
260
1910
egli le disse per le scale: ¶ — Vieni da me
261
1910
sposerai? ¶ — Certo. ¶ Egli aveva le labbra odorose d’altri
262
1910
bello. ¶ E Stefano pagò le spese, rimanendo curvo tutta
263
1910
i roseti apersero tutte le rose e le stracciarono
264
1910
tutte le rose e le stracciarono fiocco a fiocco
265
1910
ventagli di carta; e le more, lungo i fossi
266
1910
parola viscida, oscura, funesta, le si divincolava intorno come
267
1910
mordeva nel ventre, che le pareva crescesse a vista
268
1910
a vista d’occhio, le attanagliava i seni, dolorosi
269
1910
seni, dolorosi di trafitture, le serrava la gola dandole
270
1910
impressione soffocante di nausea, le passava dal cervello alle
271
1910
maestoso, né guardare alcuno; le pareva che tutti potessero
272
1910
fra i singhiozzi e le lacrime. ¶ — Quale? ¶ — Confessare tutto
273
1910
Ci penserò. ¶ E volse le spalle mettendosi fischiettare. ¶ « Sposarla
274
1910
a quell’ora — erano le tre — si stava mettendo
275
1910
baciarlo, mentre Mamma Gilda le veniva dietro coi due
276
1910
capi dei legacci fra le dita: ¶ — Se non stai
277
1910
a nessuno, e con le donne faccio quel po
278
1910
più! — ella disse, cacciandosi le mani entro le tasche
279
1910
cacciandosi le mani entro le tasche del grembiule di
280
1910
mise a sedere, con le gambe accavallate, sul bracciuolo
281
1910
si danno sullèerba, come le cavallette. ¶ — Già!... la figlia
282
1910
in aria tatto quanto le capitava sottomano. ¶ — Capirai, è
283
1910
chiaro. Queste cinquecento lire le hai o non le
284
1910
le hai o non le hai? ¶ —... naturalmente. ¶ — Naturalmente cosa
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1910
hai? ¶ —... naturalmente. ¶ — Naturalmente cosa? Le hai o no? ¶ — Per
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1910
no. ¶ — Allora amen! ¶ — Ma le troverò. ¶ — Contante! Contante! E
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1910
un soldo! Pifferi! Quando le hai, vieni da mamma
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1910
se ne fa niente. ¶ — Le troverò. Solo vorrei dire
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nel cuore di tutte le donne malate d’amore
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1910
un bacio dato con le labbra calde, con le
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1910
le labbra calde, con le labbra umide, una carezza
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1910
in una carrozzella con le ruote di gomma, sotto
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1910
teneva sempre in tasca le sue lacrime di coccodrillo
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1910
Stefano, voleva rovinarsi per le cattive azioni di suo
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1910
incoraggiare il vizio con le proprie liberalità. E poi
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1910
si sottomise a tutte le condizioni che gli vennero
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1910
messo com’era con le spalle al muro. E
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1910
spalle al muro. E le condizioni furono che andasse
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1910
ch’egli serbava per le delizie del dopo cena
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1910
Ricamava in fretta, con le dita agili, la faccia
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1910
quelli di un’educanda, le giravano intorno alla nuca
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1910
di lana, poiché aveva le spalle sempre infreddolite; una
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1910
volentieri a veder bollire le pentole, come parimenti sapeva
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nasino impertinente in tutte le cose che non la
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il desinare s’infocavano le guance ed il naso
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1910
il corpo maestoso su le gambe tozze, e subito
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non intendevo caricarvela su le spalle a vostre spese
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I suoi vent’anni le fiorivano indosso, scempi ed
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1910
un colore quasi paonazzo, le rompevano fuori dal corsetto
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1910
riga nel mezzo come le nutrici lombarde, i denti
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1910
forti, la cintura larga, le mani ed i piedi
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1910
manca mai di turbare le fanciulle, ancor più se
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1910
la bruna, nome che le sorelle dèArrigo pronunziavano con
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1910
oh parola enorme che le faceva sognare! — quell’uomo
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1910
il padre stesso non le avesse, per un capriccio
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1910
come tutti in famiglia, le mire del farmacista; ma
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1910
un uscio mal connesso le divideva; s’udivano tutti
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spiragli di luce per le connessure dell’ uscio e
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1910
lo strepito che facevano le due fanciulle svestendosi e
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imperlarono di gocciole vive, le braccia stanche si allentaron
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1910
fontana, che fece tornare le donne ignude alla fontana
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1910
lascivo; e nel chinarsi le loro poppe oscillavano come
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1910
sul catino, si lavava le mani. Erano semivestite ambedue
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1910
una sottanella corta che le copriva le caviglie, teneva
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1910
corta che le copriva le caviglie, teneva le braccia
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1910
copriva le caviglie, teneva le braccia sollevate dietro la
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1910
qualche forcina. Egli vedeva le sue spalle rotonde fare
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1910
vedeva di pieno, con le rotonde braccia quasi tuffate
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1910
giù in rivoletti per le braccia grasse, vedeva il
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1910
verso il letto; con le mani riverse dietro la
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1910
slacciò il copribusto leggero, le mutande gonfie; con le
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1910
le mutande gonfie; con le mani un po’ irose
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1910
e si strofinò con le palme, sopra la camicia
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1910
l’altra di sotto le scivolasse ai piedi, sedette
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1910
su la sponda, incrociò le gambe per togliersi le
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1910
le gambe per togliersi le scarpine, le calze, poi
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1910
qualche tresca fugace con le serve amorose che addobbano
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1910
addobbano di farsetti opulenti le finestre dei quarti piani
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1910
quarti piani, o con le vispe sartine che vanno
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1910
Dicevano che avesse calcate le scene dei teatri di
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1910
il lusso, gli svaghi, le avventure d’amore. Si
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1910
una sera ch’ egli le andò a genio — e
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1910
gioielli di pregio che le restavano in memoria d
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1910
e per lasciarsi prendere; le mancava quella piccola forza
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1910
il carico della famiglia, le avversità dei piccoli commerci
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1910
pareva, stando curvo sopra le sue lenti, di vivere
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1910
crescevano belli e robusti; le loro voci, i loro
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1910
si tradiva in tutte le cose della sua piccola
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1910
sapeva del tutto scordare le lontane origini, e serbava
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1910
e affettava con tutti le maniere d’un imberbe
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1910
con molta compiacenza; criticava le «toilettes» delle sorelline, a
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1910
avvocato, poiché, per tutte le famiglie borghesi, avere un
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1910
spiccata tendenza per tutte le scienze a base di
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1910
magnificarne co’ suoi vicini le qualità modeste ed operose
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1910
vicina corte a disturbare le sue pacifiche meditazioni. ¶ Il
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1910
certa quale agghindata maestosità; le sue maniere si facevan
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1910
un uomo erudito, perchè le gazzette son divenute oggidì
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col sublimato o con le capocchie dei fiammiferi da
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1910
cuore. E di tutte le cose che leggeva nel
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1910
con malignità. Ma superate le prime diffidenze, e visto
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1910
rumori e rifischiava tutte le canzoni del vicinato. Avesse
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1910
occhi neri neri, con le ciglia molto lunghe, un
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1910
aveva mai una macchia, le sue scarpine mai erano
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1910
a quel modo scorticar le orecchie da mattino a
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1910
far la calza e le polpette, che valeva assai
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1910
fondava su lui tutte le speranze d’un avvenire
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1910
a vuotar bicchieri, imparò le carte, i vicoli dei
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1910
per i marciapiedi, inseguiva le piccole modiste su le
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1910
le piccole modiste su le giostre delle fiere, frequentava
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1910
sperperava in qualche giorno le poche lire che dovevano
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1910
tutt’al più per le sigarette. E il rimanente
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1910
altri, bisognava sempre aver le mani in tasca. E
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1910
un bell’astuccio per le sigarette, una mazza col
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1910
a sacco, sfoderato, con le cuciture doppie, come quello
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1910
andare a teatro tutte le sere, in poltrona, con
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1910
che il suo vecchio le prometteva da tanti mesi
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1910
tanti mesi e non le regalava mai!... La Lilina
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1910
Ma, si sa bene: le donne che non costan
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ritrovi notturni fin verso le tre. Aveva per cespite
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compreso, un’oretta. Non le dava molto neanche lui
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in questa lontana speranza. Le donne hanno un cuore
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di riflessioni. ¶ Ma invece le carte volgevano peggio che
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d’un nero corvino, le labbra divampanti, la pelle
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un buon nome tra le clientele dei caffè-concerti
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1910
era passato per tutte le alternative del dolore, dell
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1910
calmatevi, — disse. — Non prendete le cose a questo modo
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1910
tali ragioni. ¶ — Ebbene, aumenteremo le precauzioni; farò tutto quello
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1910
te ne supplico! ¶ Egli le prese un braccio ed
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certe ragioni mie proprie le quali mi vietano il
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1910
due parole, anzi se le disse mentalmente: « Sei fina
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1910
riparlarne. Ed io preferisco le situazioni chiare, le parole
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1910
preferisco le situazioni chiare, le parole nette. Mi avete
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1910
Così, così! Che valgono le perifrasi? Questa è la
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1910
dalle altre, impunto per le mie idee singolari, mi
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1910
bambini, e litigare con le serve come fa mia
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1910
e... Sciupata, a lavarsene le mani, continuando per la
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1910
non ho mai avute le intenzioni che m’attribuisci
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1910
quattro fagiani si spulciavano le penne antiche, lasciando pendere
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1910
penne antiche, lasciando pendere le code mosse con una
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1910
bel Maggio de’ fiori; le aiuole saltavano fuor dal
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1910
da quel desiderio, e le promise un giorno prossimo
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1910
promise un giorno prossimo, le suggerì di tacere. ¶ — Addio
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1910
per lei ci vogliono le beccaccine e le lingue
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1910
vogliono le beccaccine e le lingue di pappagallo! ¶ Loretta
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1910
era pettinata male. Verso le quattro del pomeriggio aveva
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1910
i capelli, a strofinarsi le unghie, pure pensato ad
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1910
ma vedendo che ciò le riusciva male, se li
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la camicia più fina, le mutande più adorne di
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1910
del tutto bella, non le riusciva d’esser bella
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1910
il pensiero torbido che le accendeva il sangue, facendola
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1910
stessa cosa in tutte le famiglie; quando si vive
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1910
tutti e tre curvarono le facce sopra il fumo
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1910
vetrate i fuochi e le raggiere del tramonto. ¶ — Com
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1910
strade più centrali; Arrigo le disse: ¶ — Non mi dare
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1910
così riesce a pagarne le spese. ¶ E via di
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1910
rivolse a guardarle; domandò: ¶ — Le conosci? ¶ — Sì. ¶ — Chi sono
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1910
Poi gli domandò ancora: ¶ — Le amanti che hai avute
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1910
sorella, attentamente, lungamente, poi le riprese il braccio, poiché
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mano mano facendosi buia. Le confessò: ¶ — Vedi, per ingelosirsi
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1910
mezzo alla campagna, e le tavole sono in giardino
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1910
del fratello ed intrecciava le dita nervosamente nelle sue
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1910
la sua commozione. E le carezzò la mano. ¶ — Perchè
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1910
non si può? ¶ Egli le rispose con serrarle una
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1910
Fa buio, nessuno vede... ¶ Le loro bocche innamorate s
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la strada con tutte le figliuolanze, dopo le parche
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1910
tutte le figliuolanze, dopo le parche cene. Era vigilia
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festa, un sabato sera; le comitive inauguravan per ogni
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allegrezza del giorno domenicale. Le trattorie, le taverne, le
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giorno domenicale. Le trattorie, le taverne, le sorbetterie riboccavan
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1910
Le trattorie, le taverne, le sorbetterie riboccavan di gente
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1910
dalle maniere ciarlatanesche, alternavan le lor grida strabilianti adescando
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1910
un’aria violacea, per le contrade laterali che non
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ti basta? ¶ Rafa scrollò le spalle, ma timidamente. ¶ — Vorrei
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1910
lugubre! ¶ — A lui, tutte le belle donne han sempre
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cervello passavano in forma le più fantastiche idee. Si
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1910
gli lasciasse appena su le dita il bianco della
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nel bere, non sprecava le notti in vani bagordi
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debolezza quasi puerile con le donne che a lui
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1910
suoi dentini scintillavano fra le labbra rosse. Quel mantello
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il suo pugno inguantato, le dava quel non so
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velo di bellezza sopra le mille immagini che incendiano
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egli avesse potuto paragonare le sue calze, il suo
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Lo stare con lui le dava un piacere singolare
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1910
la soffocava un poco, le dava quasi uno spasimo
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lo sue braccia. Non le pareva più affatto che
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1910
palazzi, a far piangere le cortigiane, a ingelosire i
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1910
gentiluomini; un altro, che le donne belle e ricche
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1910
stava pensando a lui, le ritornavan le sue parole
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1910
a lui, le ritornavan le sue parole come un
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1910
un po’ accesi, tutte le notti, quando si coricava
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1910
ma questo pericolo insieme le piaceva... Perchè? C’era
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1910
s’era messa tutte le sue collane di stelle
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1910
invisibili giardini che soverchiava le muraglie, e il sonnolento
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1910
incantava la notte fra le ventate del mese di
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nascosto. ¶ Salirono su per le scale, mal rischiarate dalla
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1910
braccio, avendo per tutte le vene diffusa la dolcezza
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1910
troppo Sciampagna, ed or le ronzava dentro il cervello
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1910
soffio di profumi torbidi; le sue reni snelle avevan
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1910
d’un petto virile. Le pareva che la musica
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1910
tregua, una canzone scapigliata; le pareva in quel buio
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1910
raccolse il mantello, che le era scivolato giù dalla
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1910
nervoso Arrigo si contorse le mani e cominciò a
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1910
Fuori, la luna imbiancava le muraglie con il suo
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1910
all’altro, balenando su le grondaie. ¶ — Rigo, — disse la
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era cambiata in fretta le scarpe, la sottana, s
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vicino e gli buttò le braccia al collo. ¶ — Che
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1910
vorrei... Come te… ¶ Con le labbra calde, avide, egli
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1910
il collo, il petto, le spalle: tutta la sua
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1910
gli ebbe convulsamente cacciate le mani entro i capelli
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1910
pianse, gli rimase tra le braccia, inerte. ¶ — Lora... Loretta
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1910
invece nulla disse; intrecciò le dita nelle sue; ma
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1910
la sua bocca, egli le ripeteva quasi per addormentarla
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1910
Maggio de’ fiori, e le aiuole saltavano fuor dal
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1910
messi lì, a nascondere le tristi penne, a beccare
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1910
di seta chiara, che le somigliava un poco, tanto
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1910
trovate naturale che avessi le mie buone ragioni per
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1910
calzoni a quadrettini e le ghette bianche; aveva disegnato
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1910
leggeva il giornale scandendo le parole con le labbra
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scandendo le parole con le labbra. ¶ — Mah... Peccato! — esclamò
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lo guardava di sotto le ciglia, con una malizia
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fatti in gonnella, con le braccia nude, un copribusto
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1910
nude, un copribusto che le giungeva solo a mezzo
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1910
mai così bella. Arrigo le si avvicinò, un poco
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i riccioli ella teneva le braccia alzate; un’ombra
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1910
alzate; un’ombra oscura le appariva nel cavo delle
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1910
un pudor naturale, abbassò le braccia, se le strinse
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abbassò le braccia, se le strinse al petto, e
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poggiando i gomiti su le ginocchia, si prese tra
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1910
ginocchia, si prese tra le mani la fronte avvampata
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per andarsi a mettere le scarpine. ¶ — Se potessimo abitare
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stava curva per infilarsi le calze di seta. ¶ — Pericoloso
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hai un corno per le scarpe? Mi rompo le
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le scarpe? Mi rompo le dita. ¶ Egli l’andò
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l’andò a cercare; le disse: ¶ — Lascia fare a
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l’altro suo ginocchio le fece posare la gamba
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levò in piedi e le rimase vicino, come un
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come un brivido che le prendesse tutta la persona
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parvero quasi un avvertimento. ¶ — Le otto e mezzo, — disse
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sinuosità del grembo, sopra le ginocchia. Quando lè ebbe
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sopra le ginocchia. Quando ebbe indosso, Loretta si