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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
un'ammissione immediata su le scene, tosto che avesse
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1908
minuti e bianchissimi. ¶ - Sapete, - le aveva detto un giorno
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1908
bianco, che l'Hohenfels le aveva dato incarico di
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1908
loro partenza. ¶ Elena fece le sue maggiori maraviglie. ¶ - Capirai
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1908
sue maggiori maraviglie. ¶ - Capirai, - le spiegò la Gräfe, - dovendo
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1908
Ma senti, bambina mia, - le disse, - che intenzioni hai
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1908
prese a magnificarle tutte le delicate cortesie dell'Hohenfels
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1908
l'amore di Dio! - le andava ripetendo ad ogni
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1908
Mathias, egli, che ormai le parlava con un triste
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1908
con un triste riserbo, le porse una lettera dicendo
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1908
per lui. E sùbito le offerse il denaro da
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1908
dipresso com'erano andate le cose con l'Hohenfels
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1908
tempo addietro, egli pure le aveva scritto, ma senza
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1908
a sognare. Si guardò le mani: erano piccole, delicate
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1908
bronzo. Vi passò dentro le mani, a lungo, indugiandovi
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1908
la testa all'indietro, le parve di sognare la
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1908
il quadro di Mathias! Le venne un pensiero fatuo
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1908
passerà vanamente nell'insegnare le parole straniere ai bimbi
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1908
straniere ai bimbi cocciuti, le sue mani non saranno
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1908
andar nomade per tutte le strade, come in fuga
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1908
camminando a lato, verso le consuete solitudini. Era la
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1908
con maggiore asprezza, scotendo le spalle. ¶ Ora, nel verde
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1908
qualche tempo l'assediavano, le decisioni estreme cui s
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1908
l'ascoltatore, gli svolse le teorie speciose della signora
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1908
signora Gräfe, opponendosi tutte le contraddizioni e discutendole a
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1908
Elena! - egli balbettò, contorcendosi le dita fino al dolore
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1908
senso inenarrabile d'angoscia le strinse il cuore, come
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1908
mediocrità. ¶ Verso l'autunno le si offerse l'occasione
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1908
di lui. Mathias guardava le singole cose ch'ella
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1908
ch'ella deponeva entro le valige, come si guarda
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1908
mezzo ai sopraccigli. ¶ Egli le aveva portato un mazzo
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1908
Mathias si levò, chiuse le borse, la cesta di
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1908
un passo affranto; poi le dette le chiavi. ¶ Un
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1908
affranto; poi le dette le chiavi. ¶ Un guanto di
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1908
tenne a lungo fra le sue mani, lo guardò
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1908
vi fece scorrere sopra le dita. Poi lo ripose
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1908
brusco, e si cacciò le mani entro i capelli
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1908
gran sole giocondo invadeva le contrade, le verande, i
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1908
giocondo invadeva le contrade, le verande, i tetti delle
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1908
i tetti delle case, le chiese lontane, le foreste
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1908
case, le chiese lontane, le foreste più lontane, l
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1908
velo sul braccio e le due mani alzate dietro
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1908
ora. Forse non vide le sfere; ma intese negli
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1908
il sole, i tetti, le chiese, le foreste, il
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1908
i tetti, le chiese, le foreste, il cielo, confusamente
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1908
volse, gli tese ambe le mani, e pronunziò il
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1908
due mani e se le portò congiunte sul cuore
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1908
portò congiunte sul cuore. Le due mani fecero una
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1908
fortuna e più non le rimaneva che una forza
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1908
Evangelico. Dopo la guarigione, le suore che avevan preso
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1908
rimanesse con loro e le affidarono alcuni bimbi da
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1908
pace ora la riposava; le pareva di amare il
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1908
di amare il convento, le preghiere lunghe, le fervide
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1908
convento, le preghiere lunghe, le fervide meditazioni; un fondo
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1908
fondo di misticismo innato le si ridestava nei recessi
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1908
osò; ma ogni giorno le portava un libro di
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1908
mano della fanciulla tra le sue. ¶ Finalmente un giorno
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1908
giorno si fece coraggio; le confessò di volerle bene
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1908
confessò di volerle bene, le domandò se avrebbe mai
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1908
davanti a lei, quasi le spiacque di avergli fatto
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1908
cortesie. Ora il giovine le impartiva la sua lezione
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1908
di quando in quando le portava un libro, ancora
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1908
un libro, ancora con le parole segnate. ¶ Un giorno
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1908
nuovo, più turbato, e le camminò lungamente a fianco
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1908
come uno scalino sopra le spalle, un po' esili
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1908
pomeriggio di sole; tutte le finestre del convento splendevano
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1908
come raggiere; dal vivaio, le rose inclaustrate mandavano per
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1908
il luogo, l'autunno, le foglie cadute, le infondevano
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1908
autunno, le foglie cadute, le infondevano un senso di
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1908
ultima sua lettera egli le scriveva che si sarebbe
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1908
gli traspariva da tutte le membra. Elena ebbe quasi
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1908
di lingue straniere. Mathias le disse tristemente: - Voi non
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1908
moriva la luce su le tele de' suoi quadri
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1908
delle fontane. ¶ Mathias non le parlava quasi mai; solamente
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1908
un quadro di voi? - le disse un giorno. ¶ - Si
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1908
quando in quando lungo le sue peregrinazioni. Un sentimento
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1908
schermì più volte, ma le sue preghiere la vinsero
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1908
andava più lontana, e le disse: ¶ - Le vostre lezioni
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1908
lontana, e le disse: ¶ - Le vostre lezioni vi prendono
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1908
di vivere qui? - Mathias le domandò una volta. ¶ - Ora
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1908
sogno. Divenire attrice, interpretare le anime, apparire su la
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1908
Non l'ammirava, eppure le aveva detto: ¶ - Tutto quello
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1908
sera, quando pranzavano insieme, le teneva certi discorsi allegri
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1908
mezzo d'un discorso, le aveva domandato: ¶ - E tu
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1908
Io no, signora Gräfe, - le aveva risposto Elena, chinando
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1908
sua padrona di casa le aveva dato sùbito del
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1908
giorno la signora Gräfe le avesse fatta un'allusione
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1908
ricchissimo von Hohenfels che le usava tante cortesie? Non
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1908
voi di quell'Hohenfels? - le domandò un giorno. Elena
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1908
era il silenzio. ¶ Intanto le sue mani scarne suscitavano
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1908
il quale avrebbe semplificate le cose con la grande
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1908
non si dissimulava più le intenzioni palesi dell'Hohenfels
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1908
dell'Hohenfels, ma questo le riusciva indifferente, fin quando
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1908
sui tavolini, a carezzar le gonne che pendevano dagli
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1908
con la fronte accesa, le venne vicino e cominciò
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1908
alcune settimane l'Hohenfels le annunziò che l'amico
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1908
come altrettante lame, con le labbra che fremevano, livida
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1908
Mi narrava con malinconia le memorie dell'infanzia felice
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1908
ungherese, dov'erano accolte le ricchezze di una lunga
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1908
madre se non sotto le sembianze di una giovine
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1908
muta, con libro su le ginocchia, passava lunghe ore
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1908
secolare, mentre gli staffieri le imbrigliavano un cavallo grigio
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1908
quasi mai, divenendo malata. Le disse ch'era morto
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1908
i quadri, gli arazzi, le armerie, i cavalli: tutto
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1908
la condusse per tutte le stanze, per i piantereni
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1908
i piantereni e per le scuderie, le mostrò l
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1908
e per le scuderie, le mostrò l'intero dominio
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1908
ch'ella rivedeva sempre, le disse con voce tranquilla
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1908
dovremo partire. ¶ Un signore le accompagnò, che veniva sovente
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1908
se il bisogno urgeva, le tesi dei medici ed
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1908
sedici anni, e curava le cose domestiche, aiutando la
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1908
madre dettava, e dettando le spiegava ogni cosa, la
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1908
un piacere caldissimo per le cose dell'arte. Quando
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1908
a questo progetto e le sue visite a Parigi
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1908
di stanchezza; il lavoro le divenne impossibile, il denaro
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1908
una corsa pazza lungo le vie di Parigi, ad
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1908
molte settimane, perchè non le portassero la madre all
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1908
ogni umile mestiere: praticò le scuole delle sarte, ricamò
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1908
scuole delle sarte, ricamò le iniziali delle biancherie, vendette
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1908
monastero, finchè un giorno le venne da Berlino una
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1908
Franz von Hohenfels, che le mandava denaro, invitandola a
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1908
la Germania, dov'egli le avrebbe ottenuto un posto
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1908
giorno. ¶ - Andate proprio via? - le disse il giovine con
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1908
della famiglia. ¶ Tutto ciò le parve l'ultimo sorriso
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1908
nuova, poichè il tutore le aveva trovato un posto
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1908
e di solitudine. Mathias le scriveva quasi ogni giorno
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1908
i libri che leggeva, le persone che frequentava, le
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1908
le persone che frequentava, le memorie della povera morta
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1908
per la prima volta, le confessava la sua passione
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1908
sua passione. ¶ Questo pensiero le dette un grande smarrimento
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1908
a pranzo; un giorno le passò la mano sui
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1908
non guariva; ogni cosa le dava un senso di
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1908
a lei si aprissero le porte meravigliose della vita
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1908
compagnia. Sùbito, e nonostante le preghiere dell'Hohenfels, lasciò
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1908
anima negli occhi, per le città straniere, perdendosi fra
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città straniere, perdendosi fra le folle rumorose, aggirandosi per
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1908
per i musei, per le biblioteche, nei giardini, fermandosi
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1908
verso il crepuscolo, su le arcate dei ponti a
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1908
lamine d'oro. Guardava le folle dissimili mutarsi di
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1908
era un pericolo, tranne le parole di Mathias, che
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1908
lettere sublimi. ¶ Allora, fra le città straniere, qua chiamata
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1908
fra gli usi e le persone più varie, con
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1908
Questi libri l'accesero, le parvero il poema eroico
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1908
all'Accademia, essi, fra le caraffe d'acquavite. ¶ Allora
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1908
un medico per tutte le giovinezze: il tempo. Rispondimi
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sia! ¶ VIII ¶ Erano circa le sei della sera quando
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1908
a sciogliermi da tutte le catene, che potevamo appartenerci
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1908
Torre Guelfa. ¶ Salii frettolosamente le scale, battei due colpi
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una scatola aperta. Su le coltri, nel guanciale, rimaneva
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1908
quantunque non veduto, raccolsi le due carte lacere, le
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1908
le due carte lacere, le raccostai. Ma nella penombra
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1908
facevano splendere i lastricati, le vetrine, le chiostre dei
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1908
i lastricati, le vetrine, le chiostre dei lampioni, e
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1908
lampioni, e lontano tutte le cupole, tutte le cose
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tutte le cupole, tutte le cose aeree. ¶ Mi trovai
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assolutamente diverse dalle mie. ¶ Le parole oscure, i nomi
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1908
che vi appartiene, mescendo le sue mille voci in
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1908
mai questi uomini che le scrivevano familiarmente, che potevano
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1908
divertì nel molestarmi con le più aspre ironie. ¶ Or
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1908
del suo mantello, che le scendeva lungo la persona
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1908
vero? - disse tosto, posandomi le due mani su le
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1908
le due mani su le spalle e baciandomi. ¶ - Sì
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1908
v'era più. ¶ - Verso le cinque son uscita per
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1908
vicino alla faccia, con le labbra che appena mi
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1908
ravviarsi i capelli che le sfuggivano dietro la nuca
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1908
dietro la nuca. Io le sedetti accanto, e presi
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pettiniera. ¶ - Dove sei stata? - le domandai con naturalezza. ¶ - Avevo
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1908
Posta. ¶ - Ma non ricevi le tue lettere all'albergo
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tue lettere all'albergo? - le domandai, fingendo di esaminare
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era d'avorio con le iniziali ed una corona
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come se il pettine le si fosse impigliato fra
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sul cristallo per unire le mani e raccogliervi la
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sospetto mi pareva che le sue labbra avessero un
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mi sarei inginocchiato. ¶ - Senti, - le mormorai presso la bocca
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mare. ¶ Quasi con violenza le sue braccia m'avvinsero
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1908
faccia illuminata, mi passò le mani fra i capelli
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1908
dell'armadio e con le dita si ravviò i
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1908
scomposti; poi lasciò9 cadere le braccia, si volse, appoggiando
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dei suoi molti segreti. Le vedevo serpeggiare appresso i
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1908
mio geloso amore. ¶ - Insomma, - le dissi quasi ruvidamente, - una
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Devi pur ammettere che le tue misteriose contraddizioni possano
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nemmeno. ¶ - Invece, se tu le conoscessi davvero, forse non
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si era seduta su le mie ginocchia cingendomi il
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1908
insieme i baci e le bugie, il sentimento e
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1908
tenendo sotto il mento le due mani congiunte, che
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1908
un avorio antico. ¶ - Via, - le dissi, - non essere ingenerosa
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furia, e mi afferrò le mani ruvidamente. ¶ - Hai creduto
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1908
un po' curva, subendo le mie parole come continue
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1908
E bada che sopporto le tue parole solo perchè
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non credo che tu le pensi. ¶ - Ma dunque spiégati
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1908
suoi occhi brillavano stranamente, le sue mani congiunte tremavano
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1908
adesso lo sai! ¶ Gettava le parole come altrettante lame
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1908
consueto per prenderla fra le braccia. Ed ecco mi
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1908
con gli occhi semichiusi, le palpebre sfiorate da un
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1908
la testa. Una lacrima le cadde dalle ciglia, pianamente
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1908
allora mi prendevi su le ginocchia, proprio qui, su
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1908
giungere alla fine. Verso le undici Pietro portava il
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1908
diverrebbero comuni. ¶ - E come le piccole cose, anche le
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1908
le piccole cose, anche le grandi, - ella rispose. - Tutto
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1908
talvolta5 una crisi... Allora le infantilità dell'amore passano
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esalti, Edoarda, ti esalti - le dissi, vinto da una
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1908
uno sforzo per nascondere le sue lagrime. ¶ Allora le
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1908
le sue lagrime. ¶ Allora le andai vicino, con dolcezza
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1908
la sua donna fra le braccia e ripeterle quelle
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1908
Dimmi, - ella fece, posandomi le due mani su le
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1908
le due mani su le spalle, con un sorriso
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1908
E dagli occhi fermi le scendevan lacrime su la
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1908
detto, mio povero amore? - le domandai. ¶ - Mi hanno detto
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1908
dico la verità. ¶ Improvvisavo le parole ad una ad
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1908
perchè vi sei andato? Le volevi bene ancora? ¶ - Nemmeno
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1908
stupido, come vuoi, verso le amiche di una volta
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1908
che avevo fortuna con le carte ma non con
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1908
carte ma non con le donne, perchè lui conosceva
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1908
lui conosceva questa signora, le mandava fiori, la fermava
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1908
non so come, verso le mie campagne di Terracina
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1908
prima, e con tutte le mie forze m'apparecchiai
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1908
eravamo seduti, m'accarezzava le tempie, la faccia, con
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1908
ella domandò soffocatamente, serrando le mani in croce sul
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1908
con i Rossengo su le terre di San Biagio
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1908
un po' rigida, con le braccia inerti, gli occhi
221
1908
scriverai da Torre Guelfa? ¶ Le sue parole furon piane
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1908
Sì, ti scriverò tutte le sere prima di coricarmi
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1908
trasfigurò il suo pallore; le sue ciglia si abbassarono
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1908
come davanti a tutte le cose che si vedono
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1908
qualche onda lucida per le stoffe delle tappezzerie, che
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1908
finalmente una lacrima inumidì le mie ciglia, e mi
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1908
incisa. Molti anelli ornavano le sue mani villose, dalle
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1908
conte, - egli diceva, stropicciandosi le mani, - la dama di
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1908
cambiali. ¶ - Via, Capponi, lasciamo le solite fiabe! Io vi
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1908
Io direi che sono le tenaglie del mestiere, mio
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1908
conte, - egli affermò sùbito. - Le ho già detto... ¶ - Non
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1908
batterne i vetri con le nocche irrequiete. ¶ - Già, certo
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1908
mille pretesti per procrastinare8 le nozze, ora si dice
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1908
tua vita passata, presente, le tue condizioni finanziarie, le
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1908
le tue condizioni finanziarie, le tue abitudini, che non
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1908
pur troppo io sento le voci che corrono, indovino
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1908
davanti a me con le braccia incrociate: ¶ - Ammettiamo pure
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1908
un'agonia di tutte le ore. Vi sono due
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1908
quasi preparata la via. Le ho detto che da
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1908
chiami questo avere pietà? ¶ - Le voglio bene. ¶ - Oh... tu
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1908
una piccola ruga e le vagava su la bocca
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1908
un sorriso delicatamente crudele. Le sue mani si posarono
243
1908
si posarono aperte su le mie spalle, strinsero, strinsero
244
1908
Taci! Non parlare più!... ¶ Le sue labbra, con irosa
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1908
premurose amiche? Senza dubbio le voci su la mia
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1908
lei. D'altronde, come le avrei spiegata la mia
247
1908
cuore. Tutto là dentro, le persone e le cose
248
1908
dentro, le persone e le cose, mi erano familiari
249
1908
tornò da capo con le sue rispettose maraviglie. Sono
250
1908
musetto bianco e nero, le sonnecchiava davanti, sopra un
251
1908
Whisky si arrampicava su le mie gambe, mi grattava
252
1908
mie gambe, mi grattava le scarpe, urlava tanto, che
253
1908
tutto m'interessava, con le sue comiche impertinenze, con
254
1908
sue comiche impertinenze, con le sue capriole sui cuscini
255
1908
Whisky? - io dicevo, schioccando le dita per provocare la
256
1908
stremata. Il lungo pianto le aveva devastata la faccia
257
1908
raccogliere gli occhiali che le erano caduti. ¶ - Preferivo dirlo
258
1908
disse la zia, stirando le sue cuffie. Poi soggiunse
259
1908
Ferro con suo marito, le De Gennaro, Maurizia Curreno
260
1908
i Landriano, gli Ardizzò, le De Gennaro e tutta
261
1908
di nuovo Edoarda con le lacrime agli occhi. ¶ - Ebbene
262
1908
c'entro. ¶ E riprese le sue cuffie di lana
263
1908
gomitolo, mi saltellava dietro le calcagna, esortandomi a giocare
264
1908
biondo accalorava un poco le guance di Elena, diffondendole
265
1908
languore. Ella vi bagnava le labbra, bevendo a piccoli
266
1908
ed è passato sopra le serre aperte. Ero ad
267
1908
mia libertà sfrenata sotto le placide ali del suo
268
1908
viso a viso, dicendo le parole necessarie, deciso a
269
1908
amore; odiarmi per tutte le lacrime piante, per tutte
270
1908
lacrime piante, per tutte le ore di giovinezza lasciate
271
1908
rivolgerle una parola buona. Le dissi piano: ¶ - Tu non
272
1908
intatto - e sorrise perchè le sorrisi. ¶ Mi salì nella
273
1908
frase che un giorno le avevo scritta: ¶ «La tua
274
1908
e Whisky, accucciato su le mie ginocchia, di tanto
275
1908
a conviti e feste le sale da lunghi anni
276
1908
silenzio, andò a prendere le sigarette che amava comprarmi
277
1908
infinita cura nel toccare le cose che per sua
278
1908
adoperavo io solo. Erano le scatole mie: nessuno le
279
1908
le scatole mie: nessuno le doveva nemmeno aprire. Per
280
1908
tornava nella sala, fra le braccia della sua vasta
281
1908
diritto, a rovescio, finchè le scivolasse di mano, - e
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nella sua poltrona, fra le cuffie di lana per
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mantello sauro focato, con le zampe calzate di altissime
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lo zoccolo, feci scorrere le dita, premendo lungo i
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al sole. ¶ - Dove andremo? - le domandai. ¶ - Dove tu preferisci
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io scelsi, pensando che le facesse piacere. E ci
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E ci avviammo. Per le scale volli prenderle un
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sua particolare memoria. ¶ Traverso le cortine il sole delineava
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di giorno in giorno le mandava all'albergo grandi
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raddoppiava. Il Mariani, con le mani in saccoccia, attento
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vede che io, con le Vergini, son proprio destinato
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superstizione dei fiori. ¶ Diedi le carte e perdetti. Nacque
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precedenza delle poste. Purtroppo le alleanze di giuoco non
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il denaro e contro le persone insieme. ¶ Quel mio
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questi mi rispose, facendo le corna. - E rimetti quel
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no! - io dissi, distribuendo le carte. - Questo fiore è
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movimento di dispetto. ¶ - Anche le donne, adesso? - Non mancava
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voglio sapere come andarono le cose. Mi avete fatta
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ferito era l'altro, «le monsieur aux roses!...» ed
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turbata. Come fu dunque? ¶ Le tolsi un guanto, baciai
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ditemi... - pregava con impazienza. ¶ Le raccontai la storia brevemente
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presso, e posandomi entrambe le mani sul braccio mi
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grandi occhi fermi, che le illuminavano tutta la faccia
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faccia. Dalla veletta sollevata le sfuggivano alcune ciocche di
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da me questa sera... - le dissi con desiderio e
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Venite a sedervi qui, - le dico. ¶ Viene, lenta: si
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fuoco; i lilla bianchi le hanno lasciato nel viso
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di non poterci parlare. Le parole si avvicendano, rare
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nuovo la faccia. Fra le sue dita scorre una
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guarda un momento e le rinasce su l'orlo
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Ride più forte. ¶ - E le rose dell'altro... le
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le rose dell'altro... le rose del vostro avversario
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me. Siamo entrambi con le spalle rivolte contro il
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su la pagina sottolineando le righe di una calligrafia
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taccio un momento, poi le domando: ¶ - Quando avete ricevuto
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tutti sanno. ¶ Ella intrecciava le dita insieme, poi le
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le dita insieme, poi le scioglieva, standovi attenta, come
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soffrire. ¶ - Oh!... ma dunque le donne vi amano tutte
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passasse nel suo pallore. ¶ Le andai presso; raccolsi nelle
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raccolsi nelle mie mani le sue, come per meglio
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sì, certo, certo. ¶ Allora le raccontai la mia storia
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la mia storia tristissima, le dissi di questo legame
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la mia indipendenza. ¶ - Sapete, - le dicevo, - io mi domando
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avvenne. Furono gli amici, le circostanze, dovrei dire il
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di vederla, e quando le parlavo, la sua faccia
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s'imbiancava come se le facessi male. Sapeva tutto
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albergo di campagna... ¶ E le confessai la mia colpa
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contro il camino, con le due mani protese all
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poco abbandonata all'indietro, le palpebre socchiuse, come sentendosi
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immacolata. ¶ Ed ancora narrai le terribili angosce sofferte per
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questo amore che finiva, le lotte affrontate, le finzioni
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finiva, le lotte affrontate, le finzioni, le piccole menzogne
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lotte affrontate, le finzioni, le piccole menzogne necessarie, le
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le piccole menzogne necessarie, le volte ch'ero andato
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secreto nel cuore. ¶ Infine le domandai: ¶ - Ora, ditemi: è
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la faccia. Gli occhi le splendevano di una luce
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un libro aperto su le ginocchia. ¶ - Dormite? - ella ripetè
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stanza. ¶ - No, stavo pensando, - le risposi con una voce
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neppure? ¶ - Vi aspettavo per le quattro e mezzo; ora
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e mezzo; ora sono le sei... Veramente mi pare
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mi riesce! Solo, durante le attese, medito, e quando
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rosee, finemente curate, ove le mie labbra indugiarono con
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in cui erano tutte le grazie e tutte le
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le grazie e tutte le insensibilità. ¶ Una pausa lunga
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perchè voi amate soltanto le cose strane... ¶ - Non sempre
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sempre, qualche volta, anche le tristi. ¶ - Allora, oggi, un
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un libro triste? ¶ - Sì: «Le roman d'un spahi
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poco; sente cioè tutte le cose con un'anima
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vi conosco. ¶ - Ah?... ricominciate le indagini solite? ¶ - No, me
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uscenti fuor dalla balza, le mani posate sui bracciuoli
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alla sua. ¶ Per questo le andai vicino, e dimenticando
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dimenticando il fugace rancore le parlai quasi tremante. ¶ - Non
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oltre il limite che le avete voluto prefiggere, trovando
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gli uomini che possiedono le qualità essenziali per piacere
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molte? ¶ - No, amate no. Le ho predilette, come alcuni
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sentimento. ¶ Da capo, su le sue labbra, quell'impercettibile
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un'addolorata ironia. ¶ - Perchè, - le domandai dopo un silenzio
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occhi di fanciulla, ridevano le maraviglie del cielo. ¶ II
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un incubo nella febbre. Le cose più futili mi
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lo stivaletto che meglio le avrebbe calzato. Così mi
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improvviso mi capitò dietro le spalle. ¶ - Che fate, Guelfo
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Allora, marchesa, preferivo svestire... - le risposi con un tono
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eleganze, che sapeva ricevere le sue clienti con un
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i nomi di tutte le signore che ormai «ne
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un cappello ch'io le consigliai caldamente, perchè m
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tramonto laziale orlava gloriosamente le guglie delle chiese lontane
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E continuai scherzosamente: - Se le signore non facessero così
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non so come stiano le cose, ma penso che
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quel profumo, contro tutte le cose che faceva o
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grande bellezza, gli occhi le splendevano d'un chiarore
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Guelfo... ¶ E si cacciò le mani freddolose nel tepore
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voi! ¶ Un riso aperto le gonfiò la gola, e
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ne ridemmo entrambi, con le labbra congiunte. ¶ III ¶ Io
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era in vita, tutte le cose intorno brillavano, abbagliavano
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per te un nemico. Le cose tue che mi
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sensibilità eccessiva m'irritò, le tue tenerezze soverchie mi
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è irremediabile come tutte le cose che in sè
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Quel pretesto contava tra le maggiori fatiche della mia
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istrione perfetto, consumare tutte le grandi e piccole finzioni
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quello di esaurire tutte le sensazioni, di sviscerare le
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le sensazioni, di sviscerare le cose, per ricercarvi la
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sapendo contrapporre a tutte le sue minacce lo scudo
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sobria eleganza in tutte le attitudini morali ed intellettuali
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seguivo con occhi distratti le figure sghembe dei passanti
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conti esatti. ¶ - E non le hai detto nulla? ¶ - Sì
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hai detto nulla? ¶ - Sì, le ho detto che d
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innanzi andrò a fare le provviste io stessa. ¶ - Tu
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sarai capace di fare le compere. ¶ - Io? Perchè no
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non ti vedo sotto le spoglie di una piccola
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cinquanta, tre lire, secondo le stagioni, - disse ridendo. ¶ - E
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due e quaranta. ¶ - E le uova? Scommetto che non
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non sai quanto costano le uova, la dozzina. ¶ - Bene
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uova, la dozzina. ¶ - Bene, le uova, in questi mesi
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casa d'un pastore le cure domestiche s'imparano
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in piedi, e con le mani contratte, rigida, muta
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l'orlo dei denti le labbra pallide: ¶ - Ecco! per
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barcollò un poco, serrando le labbra, quasi avesse una
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un giorno solo, che le tue menzogne mi avessero
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mi potrà incontrare verso le nove al «Café de
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e vedo in voi le tracce d'un uomo
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anni, direi: - Pazienza! Sono le ubbìe dell'amore. - Ma
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è simile all'assenzio: le prime volte dà il
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vicenda!... - esclamò, accentuando singolarmente le parole. ¶ - Non vedo in
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non bisogna starsene con le mani in mano. Ci
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tempo dei Re governavano le favorite. Qui c'è
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noi, che stiamo dietro le quinte, vediamo per esempio
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non vi nomino, mischiare le carte a modo suo
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esercitar l'usura dietro le spalle d'un uomo
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a lungo, nascondendo sotto le ciglia una specie d
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si fa tardi. Sono le dieci e mezzo. Ho
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utilmente, come con tutte le cose difficili della vita
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Beauharnais, e, forse perchè le avevano fatto questo complimento
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compiaceva spesso di affettarne le maniere. Solo, nell'espressione
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vissuto, di estremamente corrotto, le traspariva da ogni linea
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padrone, pur non facendone le viste; usava con tutti
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quel momento l'uomo, le sue parole, i suoi
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trovano i frutti proibiti, le rarità, i valori che
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È fine, molto fine; le fui presentato poco dianzi
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Germano Guelfo di Materdomini... le pareva un logogrifo! Mi
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vostro famoso apologo su le pecore e sui leoni
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riso contento, e stropicciandosi le mani soggiunse: ¶ - Ricordatevi sempre
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necessariamente aver nel pugno le redini del comando in
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giardini più fioriti. E le nostre donne... bah!... le
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le nostre donne... bah!... le nostre donne aspettano il
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curvandomi un poco su le sue spalle nude. ¶ - Oh
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sorte o dal confessare le mie strettezze. Così, dalle
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favore. L'oro, e le carte, e la voce
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avare, mettendo o raccogliendo le poste, l'ansia di
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scoppi di risa repentini, le imprecazioni frequenti, la pausa
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con altri occhi tutte le orride, le occulte vie
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occhi tutte le orride, le occulte vie di conquista
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bella compagna. Ella poneva le poste ad ogni colpo
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tutte. Verso le cinque le andavo incontro, ed era
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ci recavamo a far le piccole spese per la
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la sua fede, smorzare le sue speranze, ferirla nell
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calmava con miti sorrisi le mie repentine gelosie; ma
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Tu non puoi figurarti, - le rispondevo, - che sforzo terribile
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Mi mancano per ciò le conoscenze più elementari. Tu
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o domani... E intanto le settimane passavano, il denaro
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ero avvezzo a chiedere; le cose più semplici mi
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capelli biondi, grigi su le tempie, l'andatura dinoccolata
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tempie, l'andatura dinoccolata, le mosse un po' feline
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mio figlio abbiamo possedute le più belle donne di
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in cui si scatenavano le ire dei colpiti. ¶ Ora
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Non mancano da noi le belle donne, ma voi
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pareva prendere a tutte le cose mie, ponendomi, senza
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mie, ponendomi, senza farne le viste, una infinità di
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anonimo che ne giudica le azioni, ne crea la
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bisogno si ritrovano solamente le beffe. La vita dell
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chiama volontà. Poi, sentite: le vie di mezzo sono
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di mezzo sono sempre le peggiori; al mondo non
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tanto più che fra le due v'è una
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ch'io possa temere le cattive amicizie? ¶ - Non si
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i segni di tutte le passioni, di tutte le
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le passioni, di tutte le insensibilità. Inutile ormai voler
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essere la sua, non le calzava, era in molte
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veduto ancora, neanche su le scene maggiori. E la
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comprendere che aveva distrutte le lettere durante la mia
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per la sera, poichè le agenzie avevano tutto venduto
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e risposi: ¶ - Una fra le più belle donne che
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mi correva per tutte le vene; e tuttavia, più
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sono abbastanza agguerrito contro le seduzioni femminili, vi giuro
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E voi sapete che le donne, in genere, preferiscono
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donne, in genere, preferiscono le tempre sane! ¶ - Oh, cosa
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tempre sane! ¶ - Oh, cosa le donne preferiscono. Dio sa
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Qua la mano!» - io le dico. Ed il patto
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avrebbe raggiunto a Parigi. Le donne, signor mio, piacciono
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logica e passano come le farfalle. Io, da un
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sui palcoscenici, ossia fra le donne e fra coloro
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fra coloro che amano le donne; ho visto amare
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orecchie mi suonavano confusamente le parole dell'ironico amante
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l'orologio; eran passate le cinque, l'ora in
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sera e camminai per le strade a lungo, elaborando
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a prendermi? - domandò, serrandomi le braccia intorno al collo
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me ne avvedessi. Perdonami, - le risposi. ¶ - È la prima
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passato. ¶ Mi teneva sempre le braccia intorno al collo
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brusco! - ella esclamò, sciogliendomi le braccia dal collo. ¶ - Via
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Che brava donnina sei! - -le dissi gaiamente. ¶ - Perchè? ¶ - Vedo
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Perchè? ¶ - Vedo che prepari le mie cose con una
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un'altra. ¶ - È vero; le mie camìce sono tutte
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potrei anche sùbito mostrarvi le ultime sue lettere. Ma
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rispose il Rossengo, alzando le spalle. ¶ - No, credétemi - proseguii
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vado un poco per le lunghe, perchè il matrimonio
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adesso? - egli ribattè, vedendo le cose ora sotto una
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brillo perchè io rimetta le cambiali a dormire. Ma
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è andato a monte, le concedo un anno, se
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da mettere insieme con le cambiali? ¶ - Ma cosa dite
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tasca un taccuino22. - Io le rispondo ben chiaro: se
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stanno anche gli interessi, le concedo i due anni
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cambiali? ¶ Egli fece con le spalle un movimento ruvido
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del tutto brillo, aveva le guance rosse, il fiato
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quelle certe bottiglie... ¶ - Sì, le bottiglie d'acquavite? Siamo
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d'acquavite? Siamo intesi, le avrete. A rivederci, Michele
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ignorava i miei dissesti, le noie che mi davano
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in genere piacciono, tutte le cose teatralmente immortali, questa
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sposa futura se ancora le belle dame romane mi
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Circolo, e persino fra le donne galanti godere di
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disparte da essa, disdegnandone le ambizioni per l'amore
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dalle dame di Roma, le quali sognavano a palazzo
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certo non avevano dimenticate le mie liberalità di un