parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
negozianti che ripresero immediatamente le vendite furono benedetti dal
2
1947
ah, i peccati, ah, le colpe, riflettemmo, come debbono
3
1947
il cuscino. Sua madre le parla all’orecchio affettando
4
1947
affettando semplicità e naturalezza; le assegna metà del suo
5
1947
metà del suo cassetto, le regala un suo scialle
6
1947
scialle di seta e le adatta una sua camicetta
7
1947
una suprema ingiustizia, che le si faccia bere un
8
1947
un uovo fresco tutte le mattine; quando, nel primo
9
1947
inumidiscono e un sospiro le solleva il petto sfiorito
10
1947
ciuffo d’erba sotto le loro sedie fra due
11
1947
i colori e con le stagioni; sì, la ragazza
12
1947
frutto s’incurva, intascano le mani brune e pelose
13
1947
ciascuno a suo modo le fa sapere che avrebbe
14
1947
e sfruttava magistralmente tutte le indistinte voci che bisbigliano
15
1947
donne. ¶ Non di rado le ambasciatrici erano più di
16
1947
deviare, i giovani e le ragazze si guardano da
17
1947
come una divisa, vogliono le ragazze come esaltanti medaglie
18
1947
tarda sera — il giovane le fa un impercettibile cenno
19
1947
abolendo per lunghi minuti le stelle e ogni cosa
20
1947
carnosi della parietaria che le sfiorano i capelli, quell
21
1947
a ciò dunque preludevano le lacrime e il riso
22
1947
cibi né vino. ¶ E le gelosie, gli abbandoni, lo
23
1947
abbandoni, lo “sfregio”? Tutte le canzonette vi si ispiravano
24
1947
qualche anno di matrimonio le sposine dei vicoli, eccole
25
1947
anni. Fatiche e figli le hanno svuotate; i loro
26
1947
tragico passo con cui le precedeva verso un cancello
27
1947
provò a strangolarsi con le proprie mani, riuscì ad
28
1947
incrinò i vetri e le anime coi suoi ululati
29
1947
previsto degli avvenimenti locali. Le donne vestono il defunto
30
1947
prima comunione; poi con le più persuasive cadenze del
31
1947
aspettano gli orfani e le vedove; sì la morte
32
1947
può erroneamente sembrare che le si manchi di rispetto
33
1947
così facendo si legò le mani perché non di
34
1947
lascia buie e fredde le finestre dei tisici. Se
35
1947
i manifesti gibbosi per le intemperanze della colla e
36
1947
pagante. ¶ Riassumendo in sé le caratteristiche di queste due
37
1947
taluni riuscivano a mordere le proprie scarpe, altri, sfuggendo
38
1947
vedemmo per lunghi minuti le vergogne. ¶ Calato il sipario
39
1947
Gennarino Aprile spiccava con le sue tre lampade ad
40
1947
al succo di limone, le alici fritte, ma specialmente
41
1947
il brodo di polipo. Le dimensioni di questo polipo
42
1947
odori marini che evocavano le miti acque di Santa
43
1947
fremiti delle sabbie sommerse, le vele in deliquio sulla
44
1947
che don Gennarino conosceva le ragioni della sua visita
45
1947
acetilene sembrò rapprendersi; con le braccia alzate la donna
46
1947
gemeva donna Assunta alzando le braccia come per sollevare
47
1947
a rialzarsi don Gennarino le disse: ¶ «Zitta tu, bagascia
48
1947
assorta lentezza che tanto le piacque; l’estate successiva
49
1947
un abile trafficante per le pratiche. Senonché, giunti a
50
1947
questo: che gli occhi le labbra i capelli di
51
1947
semplice descrivere il terreno, le fasi, i colpi di
52
1947
popola i tuguri e le grotte delle Fontanelle: il
53
1947
vento vi si lacera le dita e torna precipitosamente
54
1947
e torna precipitosamente indietro: le ruote di qualche “pianino
55
1947
mondo termina dove arrivano le sue occhiate o le
56
1947
le sue occhiate o le sue mani o la
57
1947
è l’orfanotrofio, disse, le guardie ti cercano e
58
1947
a cui si vedono le costole: uno sfiorire di
59
1947
nella cantilena di Luigi, le insolite sfumature del dispetto
60
1947
della scuola dove frequentai le elementari. L’ha semplicemente
61
1947
fruttuose botteghe; don Nicola le amministra gettandovi un’occhiata
62
1947
siete stata informata male: le mie botteghe sono soltanto
63
1947
don Nicola che accarezza le ginocchia di sua madre
64
1947
di sua madre e le manifesta l’intenzione di
65
1947
sacra. Quando il figlio le consegnò la nuora, si
66
1947
prime, quando il visitatore le parlò di matrimonio, si
67
1947
meglio. ¶ Ritrovò gli amici, le mense riflesse nell’acqua
68
1947
sua voce, vagliava attentissimo le ragioni della moglie, le
69
1947
le ragioni della moglie, le collocava scrupolosamente nell’altro
70
1947
e questo fatto assunse le proporzioni di una riscossa
71
1947
vi si addossarono con le mani in mano, per
72
1947
osservandole attentamente, come se le leggesse. Frattanto, nel mezzanino
73
1947
un’idea. Sistemate così le sue faccende, il vecchio
74
1947
una modesta retta per le spese quotidiane, il conte
75
1947
il conte Prospero sparpagliò le banconote dell’usufrutto che
76
1947
Prospero ghermì la sposa, le asciugò le lacrime e
77
1947
la sposa, le asciugò le lacrime e con occhiate
78
1947
non gli parlò secondo le istruzioni ricevute. Anzi non
79
1947
passi concitati la stanza, le descrisse minutamente i fatti
80
1947
e di far sanguinare le convessità frontali del conte
81
1947
tappeto verde, forse vedeva le sue lussureggianti campagne di
82
1947
impersonando in lui tutte le contrarietà del gioco, gli
83
1947
ceffone, gli gettava addosso le carte, lo copriva di
84
1947
di qualche soffocato singhiozzo: le carte da gioco sparse
85
1947
suo grato colore asciugava le lacrime; un soffio di
86
1947
un gatto gli asciuga le lacrime. Ciascuno ne faccia
87
1947
quando non aveva fra le scarpe un rigagnoletto di
88
1947
infastidiva per suo conto le divine immagini. Teresa Miccio
89
1947
a quell’ora disturbare le meditazioni e i colloqui
90
1947
aver intascato il denaro, le sue ferme parole per
91
1947
pavidi; don Ersilio insegnò le crisi epilettiche e i
92
1947
ai venditori ambulanti, se le decisioni testamentarie di qualche
93
1947
zio scemo non trovarono le loro gambe o le
94
1947
le loro gambe o le loro grucce nel singolare
95
1947
ci credo, che per le torbide giornate del 1919 lo
96
1947
Miccio; la folla scardinava le saracinesche delle botteghe, esigendo
97
1947
lentamente suggerisce: «Benedetta fra le donne, sia benedetta il
98
1947
il vino nelle caraffe; le musiche napoletane la lodano
99
1947
si occupino di lei. Le mogli di quindici anni
100
1947
quella che mancava. ¶ Oppure le canzonette fanno della mia
101
1947
quanto è bella. Carolina – le dico – ma che vuoi
102
1947
ma che vuoi? Niente le piace e niente la
103
1947
sempre avemmo, a Napoli, le canzonette narrative, drammatiche: le
104
1947
le canzonette narrative, drammatiche: le canzonette-fiume che raccontano
105
1947
ho visto che per le canzonette-fiume della mia
106
1947
egli vive «incatenato fra le braccia della morte», annunzia
107
1947
come mi hanno preceduto, le canzonette. Quando sarò calato
108
1947
lentamente nella buca, esplodano le note furiose, rampanti, di
109
1947
scontrosi palazzi; vi sbattono le porte dei “bassi” nel
110
1947
dall’interno della casa, le bianche braccia di sua
111
1947
all’esigua cintura, che le grazie di donna Sofia
112
1947
sguardi e parole maschili le aggrediscono da un’atavica
113
1947
Prego intensificare la produzione». ¶ Le lattee manine di donna
114
1947
signora Pugliese. Nella teglia le focacce rabbrividiscono ed assumono
115
1947
mentre il cucchiaio scientificamente le irrora di olio fumoso
116
1947
sarà in qualche pizza.» ¶ Le «pizze a oggi a
117
1947
minacciosamente, senza pronunziare sillaba. Le sue inferocite pupille trafiggevano
118
1947
basso” menzionato in tutte le lettere anonime che da
119
1947
il mio anello?» ¶ Fra le lacrime che velano le
120
1947
le lacrime che velano le pupille di questa compatta
121
1947
Saverio ne uscì volgendo le spalle alla strada. Era
122
1947
arruffato del solito, ma le sue pupille bruciavano. Proteso
123
1947
come una Vittoria, sventolò le braccia in direzione dell
124
1947
di via Conservatorio pagava le spese. Bisogna sapere che
125
1947
un tempo, don Carmine le aveva ispirato? Gli rammendava
126
1947
Carmine aveva voluto che le pietose visite alla defunta
127
1947
alla defunta signora Javarone le effettuasse don Saverio, alle
128
1947
per questo, e riempirsi le tasche di lumini; egli
129
1947
loro straordinaria semplicità. Erano le otto di mattina e
130
1947
don Carmine Javarone, volterei le spalle e me ne
131
1947
antica signora portasse valige, le loro etichette ancora umide
132
1947
pure un vescovo, fra le stanghe di un carretto
133
1947
della sua età; comunque le decrepite mura che lo
134
1947
si biforca per versare le più impercettibili dissonanze in
135
1947
proprio a questo punto, le cose? E perché non
136
1947
addirittura nove anni fa? Le radioscopie iniziali gli avevano
137
1947
chi sa se ricordano le dita del vecchio Mazzullo
138
1947
di collocamento ed ecco le tre monache questuanti che
139
1947
non voglio. Do io le carte, l’ultima giocata
140
1947
parole che gli vengono; le accarezza, quasi le modula
141
1947
vengono; le accarezza, quasi le modula; avanti: ¶ «Egregia signora
142
1947
mi è venuta con le unghie nere e coi
143
1947
voi, mi sentite?». ¶ Silenzio. Le parole di don Alfonso
144
1947
che appunto rende verdi le acque su cui s
145
1947
Ubaldo G. M. sdegnava le facili conquiste; egli prediligeva
146
1947
accigliati castaldi che trafiggevano le stoffe con l’unghia
147
1947
unghia del mignolo, che le guardavano contro luce e
148
1947
guardavano contro luce e le inumidivano con la saliva
149
1947
invocava sul proprio capo le più atroci sciagure, o
150
1947
importa? Noi ci vuotammo le tasche per racimolare quelle
151
1947
estorcergli una dilazione. Teneva le mani dietro la schiena
152
1947
brucava con devoti baci le mani fuligginose. ¶ Alla immatura
153
1947
Il Roseto contribuirono validamente le polemiche con un nuovo
154
1947
necessità di diffondere manoscritte le mie poesie? ¶ Ciò non
155
1947
di insegnarmi a scrivere. ¶ Le cartoline ¶ Una volta all
156
1947
cartoline illustrate di Napoli. Le ricevo tutte insieme, un
157
1947
non so, come se le foglie crescessero sul capo
158
1947
bambino; dall’altro lato le acque blu vi sgridano
159
1947
scogliera che filtra spume, le palme che spazzolano l
160
1947
sono in primo piano le toppe di asfalto delle
161
1947
aspettava con pazienza che le giornate e la sua
162
1947
si possa disfare: chi le ha riesce soltanto a
163
1947
mia moglie era incinta: le venne un capogiro proprio
164
1947
Per esempio c’erano le corse fra le travature
165
1947
erano le corse fra le travature di ferro che
166
1947
punta dei piedi afferravamo le traverse e a forza
167
1947
alle sbarre, si udivano le sue urla e si
168
1947
e si vedevano brulicare le sue gambe, gli amici
169
1947
alterna a modo suo le stagioni e la gente
170
1947
A una certa ora le ombre di chi percorre
171
1947
è un po’ malinconica. Le dispiace di andare verso
172
1947
tenuta da Napoli con le dande; i greci le
173
1947
le dande; i greci le dettero questo nome perché
174
1947
nome perché era piccolissima, le acque la aggirano con
175
1947
e Nisida, coi mandolini, le chitarre, i “taralli” il
176
1947
il sole morì dietro le colline di Baia dettandoci
177
1947
il proposito di rompermi le ossa. Era molto più
178
1947
insieme. ¶ Napoli, Piazza Plebiscito. – Le statue dei re aragonesi
179
1947
me quella lira, sbirciavo le colonne di Sin Francesco
180
1947
e correvo con tutte le mie forze, ma i
181
1947
fronte. ¶ Caro De Manes le tue cartoline continuano su
182
1947
e invecchiare con te. ¶ Le canzonette ¶ Sotto quale canzonetta
183
1947
nel remotissimo novecentodue? Mentre le donne gridavano mettendoci al
184
1947
come quella in cui le donne domandavano al venditore
185
1947
Tarzan, mi rassicura: sì, le canzonette benediranno sempre chi
186
1947
schiaffi, si consumano mentre le evocatissime stelle, e le
187
1947
le evocatissime stelle, e le barche, e le nuvole
188
1947
e le barche, e le nuvole, e i santi
189
1947
mio, vattene solo – per le vie deserte, – tu, una
190
1947
muoio, senza lei» dicevano le canzonette del migliore tempo
191
1947
vuole, riconsegnare a Dio! Le carezze più torride, gli
192
1947
un desiderio di rompersi le ossa, niente vale un
193
1947
i vecchi sono morti, le sorelle hanno una loro
194
1947
e olio», e se le mie sorelle capiscono (come
195
1947
fruga nel cielo, perciò le sagrestie sono gremite di
196
1947
negare grazie a chicchessia: le domandai la licenza elementare
197
1947
capì e perdonò quando le dissi di aver confiscato
198
1947
la chiesa. Non appena le porte si chiudevano, oppure
199
1947
erba di un prato. Le statue e i dipinti
200
1947
grande armadio che custodisce le divise dei chierichetti, sottanelle
201
1947
stanzino abbassavamo con tutte le nostre forze le due
202
1947
tutte le nostre forze le due enormi leve; i
203
1947
violammo. Quei dipinti raffiguravano le anime del Purgatorio, me
204
1947
anime del Purgatorio, me le ricordo inconcepibilmente allegre tra
205
1947
ricordo inconcepibilmente allegre tra le fiamme, si divertivano come
206
1947
terrazze di un tempio. Le montagne delle cupole, il
207
1947
il picco del campanile, le scalette e le ringhiere
208
1947
campanile, le scalette e le ringhiere, i comignoli, i
209
1947
come penne di indiani, le piste diritte su cui
210
1947
sassolini ed urli. Sfruttando le risorse del terreno il
211
1947
se non ci rompeva le costole, se perdeva la
212
1947
lasciava che lo atterrassimo (le impronte delle nostre scarpette
213
1947
gli uscivano dal cappuccio) le sue ragioni erano le
214
1947
le sue ragioni erano le stesse che impediscono a
215
1947
nero dell’asfalto che le mie ginocchia premono: le
216
1947
le mie ginocchia premono: le maniche ondose di Fra
217
1947
buoni o cattivi, con le sue dita. Ci assolverà
218
1947
direbbe mia moglie se le confessassi che qualche volta
219
1947
un filo di voce le canzonette del 1919; io, per
220
1947
il sole giallo e le stelle pungenti e le
221
1947
le stelle pungenti e le piogge false, disegnate, dell
222
1947
ombra di un ringhiera le si posava in grembo
223
1947
col brillante e qualcuno le eredita. Io dal balcone
224
1947
oscurità degli occhi enormi, le ciglia lunghissime che scendevano
225
1947
infine sentì ciò che le dicevo mentalmente; io mi
226
1947
lungo e più serio le mani affioranti di chi
227
1947
annegare; me ne infischio, le gridavo, dei tuoi pericolosi
228
1947
Carmela mi esaudiva, io le corsi incontro sulla scaletta
229
1947
corsi incontro sulla scaletta, le nostre labbra si urtarono
230
1947
perché mi spiegò tutte le poche vere amanti che
231
1947
da Dio. Che altro? Le imposte della finestra erano
232
1947
semibuia, proiettava sul soffitto le minuscole sagome dei passanti
233
1947
avevano il loro diploma le mia labbra contuse dalle
234
1947
dalle labbra di Carmela, le mie dita piene dei
235
1947
terra mi parve, rivedendo le strade e la gente
236
1947
alzarmi, e dirigermi con le braccia tese verso il
237
1947
che si riunivano tutte le sere, per motivi letterari
238
1947
quando cominciammo a gettare le basi di un periodico
239
1947
sul punto di iniziare le pubblicazioni. Avemmo anche il
240
1947
anzi tornò decorato.) ¶ Cessarono le ostilità, sopravvenne la pace
241
1947
lavoro, per non patire le strade, mi affrettavo a
242
1947
rientrare. Arrivò giugno, ricordo, le finestrelle non accennavano mai
243
1947
una bottiglia; erano finite le croste di formaggio nella
244
1947
formaggio nella grattugia e le cipolle nel cestino; mille
245
1947
superficiale affetto, l’amavano le mie ossa finalmente e
246
1947
mie ossa finalmente e le davo ragione di tutto
247
1947
mio corpo: grazie per le braccia e per gli
248
1947
conte di M. con le tasche piene di gettoni
249
1947
e si vergogna. ¶ Questo le dicevo nelle lettere d
250
1947
a scriverle: mi vergogno. Le dicevo mi vergogno di
251
1947
banconote francesi. Cara mamma, le dicevo, come sai che
252
1947
il tuo salario e le tue mance da Montecarlo
253
1947
non dimenticherò queste cose, le dicevo, sento che esse
254
1947
appuntamento, un appuntamento per le undici. Bisogna portare un
255
1947
nicchia per non deporre le ossa sul nudo cemento
256
1947
trasformatesi in rimpianto perfino le speranze, io se vivo
257
1947
Cara mamma, dicono esclusivamente le mie giornate; e tu
258
1947
vedo mia sorella Maria. Le volli molto bene quando
259
1947
che allora stringevo fra le dita, il ricordo di
260
1947
il pensiero che viene. Le femmine con impercettibili gesti
261
1947
è livida nella bottiglia, le forchette pungono gli occhi
262
1947
forchette pungono gli occhi, le miche scacciate dai sospiri
263
1947
timidi elogi del rossetto; le sue scollature (niente erano
264
1947
no, una volta afferrai le forbici e le tagliai
265
1947
afferrai le forbici e le tagliai i capelli. Furono
266
1947
o quattro ore consecutive le mani nel catino, era
267
1947
l’ombra gli oggetti le persone. Cara sorella, ora
268
1947
la propria terra sotto le scarpe. Non siamo più
269
1947
ma non lo trovo. Le mani non mie che
270
1947
in punto di morte, le mani non tue che
271
1947
quel vecchietto fece schioccare le dita e gridando che
272
1947
finito il credito, finite le avemarie, c’è sempre
273
1947
minestra, così, e mangiando le proprie lacrime, che risolveva
274
1947
non avendo ereditato neppure le carrube che costituivano l
275
1947
l’esercito per tutte le campagne, da quella eritrea
276
1947
a quella libica; ma le ore in cui la
277
1947
non ne riceveva più, le passava invariabilmente nelle chiese
278
1947
i quaresimali, i tridui, le vigilie, le quarantore, i
279
1947
i tridui, le vigilie, le quarantore, i mesi mariani
280
1947
i mesi mariani e le novene a cui partecipò
281
1947
strenuo grillo annidato fra le statue e i ceri
282
1947
aspra stoffa militare sotto le dita o i levigati
283
1947
gradini d’altare sotto le ginocchia, non le impedirono
284
1947
sotto le ginocchia, non le impedirono, nella sua stagione
285
1947
idea, alcuni giorni dopo le nozze, di rivolgere le
286
1947
le nozze, di rivolgere le sue ultime proteste al
287
1947
basta; infine quel distribuire le gocce d’olio senza
288
1947
alito di bambino fra le tue candele (questo prodigio
289
1947
cugino prete. ¶ «Monsignore, bacio le mani.» ¶ «Non sono monsignore
290
1947
e senza forme come le mamme in realtà non
291
1947
riconoscevo la sua voce. Le parole pareva che le
292
1947
Le parole pareva che le si tarlassero in bocca
293
1947
mia madre sogghignasse. Vedevo le sue mani tremare. Ripeté
294
1947
tuo volto bianco e le parole ti si tarlavano
295
1947
io gli ho portato le caramelle...» ¶ «Non le vuole
296
1947
portato le caramelle...» ¶ «Non le vuole!» strillò mia madre
297
1947
secondo padre... vi romperà le ossa!». ¶ Il cameriere grasso
298
1947
e uscì per primo. ¶ «Le caramelle!» gridò mia madre
299
1947
cugino prete uscì frusciando. ¶ Le nuvole si erano diradate
300
1947
poco non si assunse le spese dei miei studi
301
1947
si aprì: ne uscirono le sue ossa ferme e
302
1947
e per la vedova. ¶ Le promesse dei parenti ricchi
303
1947
di soprammobili: come tutte le dimore dei ricchi di
304
1947
essa lavorava; ogni tanto le nuvolette che il ferro
305
1947
nei corridoi, esplorando, se le trovavo deserte, le innumerevoli
306
1947
se le trovavo deserte, le innumerevoli stanze. Saggiavo le
307
1947
le innumerevoli stanze. Saggiavo le poltrone e i letti
308
1947
servitù – i tre domestici, le due cameriere, l’autista
309
1947
dei momenti, in cui le posizioni sembravano invertirsi e
310
1947
Vuoi tenere a posto le mani, sgualdrina?». ¶ Cadeva una
311
1947
Ciò avveniva specialmente con le donne della casa, le
312
1947
le donne della casa, le domestiche che ho detto
313
1947
su mia madre e le aveva detto: ¶ «Vi troverete
314
1947
per un attimo sentii le sue lacrime scrosciare sul
315
1947
voglia o possa metterle le mani addosso; quando cominciai
316
1947
mosche nella minestra affinché le mie sorelle deponessero impallidendo
317
1947
mie sorelle deponessero impallidendo le forchette e mi cedessero
318
1947
porta. Guardandola capivo tutto: le sue speranze e le
319
1947
le sue speranze e le sue paure. Percorremmo senza
320
1947
caduti sulle coltri. Rivedo le righe eguali dei versi
321
1947
M. non si assunse le spese dei miei studi
322
1947
e stirava per lui le più belle camicie inamidate
323
1947
Spesso mia madre guardava le verdi spume del Calascione
324
1947
di signori distintissimi che le si inchinavano togliendosi il
325
1947
alla svelta si frantumavano le ossa oppure donne che
326
1947
come su un palcoscenico, le braccia levate al cielo
327
1947
quel tempo, essendosi sposate le mie sorelle; dormivamo nel
328
1947
Signori miei, chi ve le ha mai chieste e
329
1947
e a che servono le cambiali?». In meno di
330
1947
madre, in un attimo le lacrime ritrovavano sulle sue
331
1947
In poche settimane dissipai le ibride centinaia di lire
332
1947
ridussi infine sulla paglia. Le vie di Napoli sono
333
1947
odalische, i falcati prosciutti, le dune di ricotta, i
334
1947
se li espongono mozzi le tonde vene di grasso
335
1947
di salsiccia e sovrattutto le rosticcerie e le “pizzerie
336
1947
sovrattutto le rosticcerie e le “pizzerie” con il loro
337
1947
separati mai, che sempre le avevo portate con me
338
1947
remi, fissando per esempio le case di Margellina che
339
1947
nei nostri polsi, mentre le dita istintivamente si incurvano
340
1947
i suoi schiaffi e le sue carezze; lo abbiamo
341
1947
i ghiacciuoli esplodono sotto le scarpe, si pensa di
342
1947
qui: ho spazzato con le dita le foglie marce
343
1947
spazzato con le dita le foglie marce; ho messo
344
1947
diretto l’alito verso le zolle fangose, ma come
345
1947
tomba crescono, dove arriveranno le radici? Di solito stacco
346
1947
Si pensa: non guarderò le gambe di quella formosa
347
1947
Ignazio li salò con le sue lacrime; poi cominciò
348
1947
di basalto conversò con le stelle. ¶ Non è da
349
1947
voglio sposare». ¶ Don Ignazio le indicò il catino. ¶ «Casa
350
1947
col bambino al petto; le ingorde labbruzze succhiavano latte
351
1947
solo, che faceva tremare le campane di vetro sulle
352
1947
statuette sacre, in tutte le case vicine; che inceppava
353
1947
case vicine; che inceppava le macchine per cucire e
354
1947
arrivava dalla parte opposta. ¶ Le corde fracassate urlarono; della
355
1947
impossibile a spiegarsi, che le pareti e i mobili
356
1947
si accasciò esausto, e le carezze del popolino finalmente
357
1947
questo imbattibile. Accompagnava saltellando le esplosioni, procedeva per così
358
1947
gli imprevedibili scrosci con le finte e i ritorni
359
1947
salario, don Ignazio aveva le “campagne”, e cioè le
360
1947
le “campagne”, e cioè le mance che gli inquilini
361
1947
come di schiaffi, finché le nuvole si spaccarono. Vi
362
1947
tutta Napoli e che le ciurme dei transatlantici portano
363
1947
nelle onde che scavalcavano le colline, in tutti i
364
1947
del 1943 — i napoletani intingeranno le dita in questa cara
365
1947
ghirlande: in casa apro le finestre e taccio; a
366
1947
continua a sorridere, se le va di farlo, perché
367
1947
abbiamo morti in comune; le portai in dote questo
368
1947
passare integralmente ai bambini; le nostre strade divergono nel
369
1947
decise di morire con le loro mani in mano
370
1947
madre di sua moglie, le cui ginocchia avevano levigato
371
1947
il marmo di tutte le navate irpine, anteponeva a
372
1947
tempo la siringa, fra le tue dita sottili, aspirava
373
1947
ricco si faceva vivo. Le condizioni di mio padre
374
1947
arciprete. Nel corridoio benedisse le vecchiette oranti; suggerì loro
375
1947
madre annodava e scioglieva le sue lunghe dita. Osservò
376
1947
con questo abito?» ¶ Sciogliete le mani di mia madre
377
1947
il senso critico. Vedeva le grosse mani dei suoi
378
1947
perché quando essi dicevano: «Le bambine saranno degnamente educate
379
1947
ancor oggi io rispetto le sue ragioni, anzi lealmente
380
1947
per la sua vanità, le raccomandò di adeguarsi al
381
1947
forma del pentolino fra le dita, mentre le inferriate
382
1947
fra le dita, mentre le inferriate del Ponte della
383
1947
assorti delle mie sorelle (le bambine, al contrario dei
384
1947
occhi erano diventati finestre, le pareti si allontanavano e
385
1947
Schiaffi e figli non le sarebbero mai mancati senza
386
1947
non arrossivano di mostrare le loro tibie e il
387
1947
rivedo una per una le piccole ricoverate, è sovrattutto
388
1947
San Gennaro dei Poveri le aveva dragate nel torrente
389
1947
corsia dell’ultimo piano, le medicine, il riposo, le
390
1947
le medicine, il riposo, le campane, fogli e buste
391
1947
Napoli quanto è vecchia. Le pietre dell’intero rione
392
1947
gli strappa di nuovo le forze per restituirlo alla
393
1947
e al sonno. Attraversando le corsie dei malati cronici
394
1947
e non vediamo nessuno. ¶ Le due file dei lettini
395
1947
il colore dell’aria, le vive voci che di
396
1947
finestra e disse venite, le ragazze sono qui. ¶ Così
397
1947
inaudita paginetta che me le descriveva; tornavo sulle parole
398
1947
giuochi puerilissimi, si battono le mani contro quelle di
399
1947
si scandiscono bizzarre cantilene, le quali dicono che se
400
1947
c’è il sole le vecchie si innamorano: s
401
1947
passaggi e avvolgimenti fra le dita, si ottengono speciali
402
1947
Questo, Gesù, questo facevano le minorenni del «Reparto celtico
403
1947
ed esce il sole, le vecchie si innamorano... S
404
1947
pace e forse anche le stelle. Maria, Olga, Concetta
405
1947
come alla loro età le mie sorelle, mi ero
406
1947
una cordicella simulano fra le vostre dita, per questo
407
1947
vostri occhi no. Ebbene le ricoverate mi guardarono, avvenne
408
1947
spunta il sole e le vecchie si innamorano nel
409
1947
nel largo Cairoli troverò le trafelate palme di piana
410
1947
per un altro minuto. Le case appartengono esclusivamente ai
411
1947
erbe al Pascone, fra le braccia di un dannato
412
1947
un dannato gobbo che le aveva venduto quella mattina
413
1947
la sua cassetta e le disse ridendo: «Eccomi qua
414
1947
di legno duro, fisse le posteriori e obbedienti le
415
1947
le posteriori e obbedienti le altre ad un rudimentale
416
1947
si avvolge alle dita le cordicelle di guida e
417
1947
in mano come anguille: le rotelle del veicolo giravano
418
1947
benediva quel disastro e le stesse bestemmie della vittima
419
1947
da appositi ciottoli. Non le accadeva mai di confondere
420
1947
non piangeva più; infine le lasciarono portar via il
421
1947
la maglietta: donna Filomena le accennò di sì col
422
1947
altra parte e fissò le acque che ricomparivano nella
423
1947
e di remoti peccati, le bionde sabbie del fondo
424
1947
sorriso sprezzante gli assottigliava le labbra, l’intera sua
425
1947
Don Annunziato voltava insomma le spalle al mare e
426
1947
ali di immensi pipistrelli. Le acque impazzite, gli imbuti
427
1947
come sono bella”, Egli le manda un terremoto o
428
1947
fatto sempre e avrà le sue ragioni. ¶ Giugno, qui
429
1947
Chiaia. Non posso respingere le parole Scudillo, Miradois, Arenella
430
1947
cui a Napoli esistono le cose e si determinano
431
1947
vita e alla morte le migliori occasioni per scegliere
432
1947
poeti di grido, se le lapidi che ne davano
433
1947
popolino non meno che le immagini dei santi nelle
434
1947
fuori dalla legge egli le opponeva una sua legge
435
1947
pacato gesto di asciugarsi le labbra, e peraltro capaci
436
1947
famosissimo Salvatore De Crescenzo) le fronti che un successivo
437
1947
presiedere il comitato per le onoranze a San Pasquale
438
1947
che finiva per unire le sue lacrime a quelle
439
1947
di pompe funebri. Tutte le ditte specializzate in questo
440
1947
nel cortile o gremisse le scale. «Vi siete incomodati
441
1947
Col suo torace enorme, le braccia tozze, la clava
442
1947
tozze, la clava fra le ginocchia come Ercole, egli
443
1947
pagarsi la pensione e le dispense, sentì parlare degli
444
1947
da don Ciccio. Con le sue più linde maniere
445
1947
esiliato: col rosario fra le dita e col pensiero
446
1947
cura, frattanto, di utilizzare le parti non trafitte per
447
1947
e gettò sul tavolo le ultime cinque lire per
448
1947
sempre più lunghi fra le vostre magiche dita, e
449
1947
si doveva sorprendere se le donnette che più si
450
1947
più si sbellicavano per le sue facezie se ne
451
1947
quale suoni e voci le avevano irresistibilmente strappate. ¶ L
452
1947
consistono in una asticciuola le cui vibrazioni, ottenute per
453
1947
stipò di nuovi avventori le botteghe di via Alessandro
454
1947
più rannuvolato e fervido; le dissonanze degli strumenti, sui
455
1947
confusamente il suo sangue le rappresentava una lucida bicicletta
456
1947
Peppino Cammarota sapeva che le due torri laterali si
457
1947
matita, con nomi illeggibili, le righe corrispondenti ad almeno
458
1947
per cancellare, si assestava le bretelle e cominciava le
459
1947
le bretelle e cominciava le visite alla clientela. ¶ Erano
460
1947
di peli che, attraverso le camicie socchiuse sul petto
461
1947
il sole rattoppa ingegnosamente le lacerature del pavimento e
462
1947
ogni possibilità di sorteggio: le nuvole e Bianchina. Questa
463
1947
influssi delle stagioni, che le gonne meridionali raccolgono e
464
1947
fermava perplesso a interrogare le pietre. ¶ Don Leopoldo, che
465
1947
che esplicava con profitto le mansioni di guida turistica
466
1947
i fervidi miti e le suggestive architetture, finché la
467
1947
di ogni volgare pregiudizio» le disse poi don Leopoldo
468
1947
straripante donnetta sapeva interrogare le pietre meglio di qualsiasi
469
1947
don Ciro si riassestò le bretelle dicendo: ¶ «Destino. E
470
1947
ma non gli mancarono le parole. ¶ «Dove volete arrivare
471
1947
la ragazza. ¶ Don Ciro le ingiunse con un gesto
472
1947
voi stesso come stanno le cose. Uno o novanta
473
1947
Nel trascolorante cielo pasquale le rondini si incrociano così
474
1947
borbottare: ¶ «Sissignori, è così». ¶ Le foglie secche lo pedinavano
475
1947
lo sotterro con tutte le regole» soleva dire don
476
1947
Con permesso? Faccio io» le disse don Gennaro. ¶ Sgusciò
477
1947
di mettere a letto le bambine, di rassettare la
478
1947
menta (pareva che interrogasse le foglie, come se contenessero
479
1947
i panini ripieni o le frittelle, introducendo una moneta
480
1947
Non era facile vuotare le tasche del rimpatriato don
481
1947
come stavano in realtà le cose; ma l’affetto
482
1947
Donna Carmela rispose: ¶ «Perché le voglio bene ve la
483
1947
Mi mancava maniera? Con le mie relazioni! Ogni giorno
484
1947
Gennaro. «Naturalmente così stanno le cose... così c’è
485
1947
servendosi di uno spegnitoio le cinque alte finestrelle, indirizza
486
1947
la forma di tutte le vele che prima di
487
1947
segatura, in un mese le ragnatele avrebbero sommerso tutto
488
1947
non può starsene con le mani in mano, pensava
489
1947
all’antica statuetta, torcendosi le mani. Una volta sentì
490
1947
in piedi, strisciava verso le tre misere decrepite file
491
1947
bisbiglianti a capo basso, le mani che allungavano oboli
492
1947
pallidi e muti fra le vecchie pietre. Un pianto
493
1947
sopraluogo del Vescovo; giustamente le alte gerarchie ecclesiastiche diffidano
494
1947
propone di farne sparire le tracce è soltanto perché
495
1947
è un miracolo, guardate le mie mani come tremano
496
1947
don Bernardo vendette tutte le scarpe che gli avevano
497
1947
faceva girare. Frattanto guardava le nuvole e licenziava arguti
498
1947
a schizzare quadretti votivi. ¶ Le navate delle chiese, a
499
1947
sigaretta sull’orecchio e le porse il bicchiere colmo
500
1947
sangue. Donna Assunta trascorreva le giornate al balconcino, con