Pietro Metastasio, Ciro riconosciuto, 1736

quindi Arpago a meditar le sue vendette, ed Astiage

sue vendette, ed Astiage le vie d'assicurarsi il

regno (dov'erano appunto le capanne di Mitridate) un

dall'altro steccati per le guardie reali. ¶ MANDANE seduta

Astiage ad immolar ritorna ¶ Le vittime votive? ¶ ARPAL. ¶ Appunto

pena! ¶ ARPAL. ¶ (Tutto Ciro le sembra). E ben? ¶ MAND

Se fede ¶ Meritan pur le immagini notturne, ¶ Odi quel

poterlo veder! Tutte figuro ¶ Le smanie sue; gli sto

soave languor, che per le vene ¶ Dolcemente mi serpe

cui non sanno ¶ Entrar le abitatrici ¶ D'ogni soglio

farò di te... ¶ CAMB. ¶ Le tue minacce ¶ Atterrir non

Crudo re, senza riposo ¶ Le tue furie alimentando, ¶ Fabbricando

inonda il volto; apre le braccia; al suolo ¶ Abbandona

il sapesti? ¶ ARPAL. ¶ Ah! le sventure ¶ Van su l

ogni amico la fé: le strade, i tempii, ¶ Le

le strade, i tempii, ¶ Le mense istesse, i talami

non si presenti, ¶ Né le perdite mie più mi

Alceo colpa non ha. Le sue catene ¶ Sciogli pietoso

SCENA QUINTA ¶ CIRO fra le guardie e detti. ¶ AST

E parta ognun. (partono le guardie) ¶ CIRO ¶ (Quanto la

si fida ancor: ¶ Ché, le nemiche prede ¶ Se spensierato

tal guisa? ¶ E fuggir le sue braccia? ¶ CIRO ¶ (Ah

dunque i teneri trasporti, ¶ Le lagrime amorose, i cari

i cari amplessi ¶ E le frapposte a' baci ¶ Affollate

or mi troverai ¶ Su le labbra espresso il cor

Mitridate a frastornar giungesti ¶ Le furie mie? ¶ MAND. ¶ Sì

odo, non miro ¶ Che le furie che porto con

lo sa. Pensiamo entrambi ¶ Le tue cure a premiar

Compiendo il dover mio. Le rozze spoglie ¶ Non trasformano

Sì. Credevi, o stolto, ¶ Le tue frodi occultar? Speravi

fé? Vaglion sì poco ¶ Le lagrime ch'io spargo

No, Mitridate infido, ¶ Con le menzogne tue, della vendetta

non si trovi ¶ Chi le ceneri sue... Ma... come

Non ode. Ha chiuse ¶ Le languide pupille, e alterna

CAMB. ¶ Ah! sposa, apri le luci, àprile, e vedi

nuovo periglio. ¶ MAND. ¶ Ecco le nostre ¶ Contentezze impedite. ¶ AST

seguite; io non disturbo ¶ Le gioie altrui: ma che

armento ¶ Resta senza pastor. Le madri ascolti, ¶ Di gioia

non voglio, e fra le labbra ¶ Ho sempre il

Ah! vieni ¶ A consolar le impazienze altrui. ¶ ARPAL. ¶ (Con

popoli ne dié; sparger le fece ¶ Per cento bocche

dopo l'altro. ¶ CORO ¶ Le tue selve in abbandono

e tutti i congiurati le armi) ¶ AST. ¶ Figlio, mio

tue glorie ascondi. ¶ CORO ¶ Le tue selve in abbandono