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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
La faccia, le braccia, le mani, lavorate ben bene
2
1932
dal sole, dagli strapazzi: le voci, rauche: il colore
3
1932
rame e la terracotta. Le loro figlie sembrano d
4
1932
giorni regolamentari della settimana le lavandaie vi stanno inginocchiate
5
1932
odono da lontano, attraverso le nebbie che salgono dal
6
1932
durante l'inverno, Paride le rimetteva a nuovo da
7
1932
capo a pochi anni, le barche crebbero di numero
8
1932
ferma. Allora sí che le ossa dolgono! Non gliene
9
1932
lavorare per l'azienda: le femmine, non essere da
10
1932
vogliono mica smorfiose con le calze di seta e
11
1932
un sarmento; ma non le hanno impedito di mantenere
12
1932
Una volta i figli le regalarono una bella tunica
13
1932
chiamano mamma sul serio. Le narrano le loro disavventure
14
1932
sul serio. Le narrano le loro disavventure, le confessano
15
1932
narrano le loro disavventure, le confessano certe marachelle, volentieri
16
1932
dànno buon tempo con le fraschette, a scapito delle
17
1932
allora, la prende per le spalle ossute, le fa
18
1932
per le spalle ossute, le fa fare, ridendo, cantando
19
1932
bocca: parlano per lei le braccia instancabili: a chiamarla
20
1932
d'andare a letto, le avviene, per via del
21
1932
da chiome d'alberi, le fiancheggiano: la notte non
22
1932
fiancheggiano: la notte non le rischiarano che radi fanali
23
1932
sulle ginocchia: in alto, le parole: «Mater Dolorosa». Non
24
1932
ma i balconcini e le finestre della facciata fioriscono
25
1932
potere, il mattino, spalancando le imposte, aver negli occhi
26
1932
quale appaiono ancora, dietro le scrostature della calce, resti
27
1932
fregi ad affresco, seguenti le curve degli archi. ¶ Il
28
1932
ma in apparenza vicine, le due torri di via
29
1932
Poche se ne salvarono. Le piú crollarono: alcune vennero
30
1932
ora servono da abitazioni. Le prime furono certo erette
31
1932
chiesetta della Mostiòla e le due torri, di cui
32
1932
sconsacrata, e se non le rimane in piedi che
33
1932
delle loro preghiere. Ma le due torri? Le elevò
34
1932
Ma le due torri? Le elevò l'orgoglio: non
35
1932
diedero ricovero ad alcuno: le loro buche pontarie, inespressive
36
1932
nulla, se a chi le interroga sanno pur dare
37
1932
la mia passione: proprio le piú selvatiche, dove non
38
1932
selvatiche, dove non passano le automobili perché le pietre
39
1932
passano le automobili perché le pietre son troppo aguzze
40
1932
un crocicchio, mi rinfresco le mani a una gorgogliante
41
1932
in terra: grigio-ardesia le ben rilevate pietre rettangolari
42
1932
sono, riescono ad umiliare le casupole lí vicine. Pur
43
1932
terreno fino a raggiungere le filtrazioni d'acqua sotterranee
44
1932
possono in acqua contare le foglie. ¶ Un cavallone di
45
1932
seduti sugli orli, con le gambe nell'acqua, i
46
1932
lunghe; ma lo spazio le purifica, la corrente se
47
1932
purifica, la corrente se le porta via con sé
48
1932
Sembra la seguano anche le rive e le boscaglie
49
1932
mute lagrime con cui le rispondiamo ben diverse sono
50
1932
la prima nel sole. ¶ LE CARCERI ¶ Il primo tratto
51
1932
con una vigoria che le rende resistenti piú del
52
1932
sotto i miei occhi. Le due pareti dell'enorme
53
1932
nelle macchie, si trovano le grotte dei Minori che
54
1932
Francesco. ¶ I gesti e le parole del giovane monaco
55
1932
cosí, egli mi dice, le altre sparse nella boscaglia
56
1932
sprofondarmisi nell'abisso, dove le due fiancate arboree, ruinando
57
1932
dirompe sotto i passi: le selci acuminate sono punte
58
1932
sentiero: rotta in tutte le ossa: senza forza né
59
1932
mi scrivono, quasi con le stesse parole, che è
60
1932
ma appunto per ciò le eran piaciute: tanto che
61
1932
meno di pensare che le pesasse, l'ingombrasse, pur
62
1932
s'era buttata dietro le spalle pensieri, speranze, preoccupazioni
63
1932
modo avessero attinenza con le cose terrene e i
64
1932
messo gli occhi e le mani su innumerevoli piaghe
65
1932
a che il male le permise di stare in
66
1932
in piedi. ¶ Di tutte le donne sole che ho
67
1932
parentela, della tradizione, spente le immagini del ricordo, s
68
1932
né detta: per esserlo le mancava la dolcezza dell
69
1932
battente, il corridoio scuro, le tre stanze d'una
70
1932
e in inglese. Rivedevo le finestre profondamente strombate, e
71
1932
alla fine, la pace. ¶ Le due amiche mi raccontano
72
1932
sognava, quanto piú duramente le doleva il suo carcere
73
1932
aria e di pace. Le stanze di facciata guardano
74
1932
pianterreno e primo piano: le sue grondaie si rallegrano
75
1932
tutte o quasi tutte le belle case di Pavia
76
1932
legno a trafori, che le dà aspetto di nobiltà
77
1932
nobiltà e di segreto. Le sale terrene, in fila
78
1932
refettorio di convento: anche le camere di sopra, vaste
79
1932
e quasi nuda, che le rende raccolte come cappelle
80
1932
libri; gli armàdi scuri, le tavole quadrate, le cortine
81
1932
scuri, le tavole quadrate, le cortine candide, le porte
82
1932
quadrate, le cortine candide, le porte di legno a
83
1932
filtrar del sole fra le stecche delle persiane, mi
84
1932
quasi lo raggiungono con le cime fiorite. Al rezzo
85
1932
n'è andata per le vacanze. Le pochissime qui
86
1932
andata per le vacanze. Le pochissime qui rimaste non
87
1932
giardinetto di ponente, con le grondaie da cui si
88
1932
il rapido correre fra le ripe boscose. ¶ Questa casa
89
1932
rifugiato in questi passaggi. Le voci vi risuonano come
90
1932
agricole. Città di rurali, le sue campagne son lavorate
91
1932
non ripudia l'idroscalo. Le serafiche mura di San
92
1932
d'Oro, che custodiscono le ossa di Sant'Agostino
93
1932
Agostino, son benigne verso le vòlte e gli archi
94
1932
in rami di canaletti: le foreste di Motta Visconti
95
1932
giovinezza. ¶ GENTE DI FIUME ¶ Le lavandaie di Borgo Basso
96
1932
paglia gialla. La faccia, le braccia, le mani, lavorate
97
1932
petti bianchi, si volgono le testine nere verso la
98
1932
Da secoli, ogni primavera, le rondini tornano, il nido
99
1932
come ogni anno tornano le rondini alla gran trave
100
1932
Un guasto dell'affresco le apre nella gola una
101
1932
dell'Ordine. Poche sono le vive rappresentazioni che restano
102
1932
lunga intercessione dei discepoli, le concede di mangiare finalmente
103
1932
appena uscite dalle labbra, le loro parole si sublimano
104
1932
umana, quando, a difendere le sorelle dalle violenze dei
105
1932
Sacramento: essi si disperdono, le sorelle son salve. E
106
1932
gli assisiani assediati e le truppe imperiali di Vitale
107
1932
quasi viola anch'esso: le nuvole degli ulivi non
108
1932
severissimo Ordine, che manda le figlie da un capo
109
1932
nel manto grigio che le assomiglia agli ulivi di
110
1932
e del velo, che le assomiglia alle rondini di
111
1932
di se stesse che le rende serene cosí, e
112
1932
il miracolo delle pietre. ¶ Le mura delle case dugentesche
113
1932
viuzza a scalinata, che le è dietro, San Francesco
114
1932
questo viso di malinconia: le foglie quasi bianche d
115
1932
sangue sparso dal martire, le pianete, le dalmatiche di
116
1932
dal martire, le pianete, le dalmatiche di cui risplendono
117
1932
che rende piú ampie le vòlte della chiesa, s
118
1932
i turiboli dell'incenso, le fiamme dei ceri ai
119
1932
ai lati dell'altare, le ghirlande elettriche sospese agli
120
1932
a regalar tutto non le resterà piú nulla. – Al
121
1932
gli zigomi sporgenti, come le mascelle rientranti. Fisionomia improntata
122
1932
se non raccoglimento. ¶ E le mani, che stringono il
123
1932
che per voltare automaticamente le pagine del libro da
124
1932
lei la schiena ossuta, le spalle strette, il viluppo
125
1932
della veste nera che le si ammassa sui piedi
126
1932
che urla sempre, con le braccia levate in alto
127
1932
fissità, vecchia di secoli, le figure son mosse da
128
1932
carni già distrutte: ma le supera, le vince l
129
1932
distrutte: ma le supera, le vince l'urlo della
130
1932
ampia di forme, con le dure e lunghe braccia
131
1932
Maddalena ad attestare, con le braccia protese e la
132
1932
chiesa di Santa Chiara le ondate del loro profumo
133
1932
fremiti d'organo, durante le cerimonie sacre. Ma i
134
1932
sassi; e mi davano le vertigini a passarvi sotto
135
1932
vescovile chiazzano di rosso le muraglie, costruite di silenzio
136
1932
i fratelli di Maria: le amiche di Maria. E
137
1932
usa chiamare un modello. ¶ Le sue lunghe, snellissime gambe
138
1932
gambe scavalcano, di solito, le siepi, e s'attanagliano
139
1932
andare, il seminar con le braccia, la fanno sembrare
140
1932
ciuffo de' mozzi capelli le ballonzola sempre sopra un
141
1932
s'era ritirata presso le suore benedettine di San
142
1932
sua Regola, dice, giungendo le mani con grazia di
143
1932
gualcire il velo, fra le braccia del babbo e
144
1932
singhiozzi di felicità; ma le mute lagrime con cui
145
1932
mare: il ghiareto verso le colline si perde in
146
1932
dire fin dove giungono le radici della mia quercia
147
1932
quando la luna trasforma le apparenze delle cose, il
148
1932
aiutar del mio meglio le creature che mi chiesero
149
1932
pori e in tutte le vene, ammucchiano tesori di
150
1932
dei doni ch'essa le può dare. Contenta d
151
1932
accarezzo sui corti capelli: le sorrido: le dico di
152
1932
corti capelli: le sorrido: le dico di sí, e
153
1932
di seta bianca. Però le rondini non cantano; e
154
1932
donna e di fiori le facevano tappeto dalla porta
155
1932
che, forse, ha toccato le piú profonde corde sensibili
156
1932
presente, viva vivissima, con le treccione bionde di Margherita
157
1932
di Margherita giú per le spalle, disegnando un casto
158
1932
da un incendio, con le carni e le vesti
159
1932
con le carni e le vesti illese, e si
160
1932
non serbare nemmeno dietro le pupille la corrusca visione
161
1932
non s'affanni per le ricchezze che l'incendio
162
1932
ricchezze che l'incendio le ha distrutte; ma le
163
1932
le ha distrutte; ma le basti l'essenziale: cioè
164
1932
riverenza di Manon: sollevando le falde dell'abito a
165
1932
Manon di sedici anni). Le signorine maschiette non sanno
166
1932
non sanno dove metter le braccia: mi chiedono: – Come
167
1932
arido letto della Stàffora le appare colmo di limpide
168
1932
steli d'erba medica. Le piace l'erba medica
169
1932
sperone sul colle, fra le sue mura etrusco-romane
170
1932
d'una casa fra le piú vetuste della città
171
1932
scalini, troppo alti per le gambe d'oggi. Di
172
1932
buoi né cavalli per le strade della città e
173
1932
stesso parapetto sul quale le mie mani s'indugiano
174
1932
domina la piazzuola: chiuse le alte ogive, la massa
175
1932
in cui furono tolte le impalcature. Ognuno d'essi
176
1932
altro in petto. Tutte le cose trafiggono, con le
177
1932
le cose trafiggono, con le punte dei loro stridi
178
1932
i colombi, quando fanno le cove. E quando le
179
1932
le cove. E quando le mamme insegnano ai piccoli
180
1932
si sa. E allora le mamme a dar loro
181
1932
becco, a tirarli per le alucce, che imparino... ¶ È
182
1932
sento la purità. Poi le cancellano, per tracciarne altre
183
1932
è annunciato cosí, con le bestie del buon Dio
184
1932
delle code alzate, e le rapide, guizzanti ombre sui
185
1932
con la campagna e le creature. ¶ Ma io, non
186
1932
Riconosco la chiesa disadorna, le sue pareti d'un
187
1932
di figlie di feudatàri, le quali, in quel tempo
188
1932
lode piú cara, fra le tante che specchiano la
189
1932
specchiano la sua perfezione, le viene da suora Angeluccia
190
1932
Angeluccia: «Quando Essa mandava le Sore Servitrici de fora
191
1932
de fora del Monasterio, le admoniva che, quando vedessero
192
1932
soffitto, il crocifisso e le rose, due rondinini appena
193
1932
erba è piú rada: le risollevo ricolme di terra
194
1932
che si riceve immergendo le mani nell'acqua. Quanta
195
1932
terra che raccoglierei fra le mani. ¶ Simile; ma non
196
1932
far ridere: toccar con le mani la terra d
197
1932
di Lombardia, sbriciolarmela fra le dita, sentirmela appiccicata alle
198
1932
mi riempie non solo le mani, ma l'anima
199
1932
che il Signore vorrà. ¶ LE DUE VOCI ¶ Passa e
200
1932
i tronchi, i rami, le fronde, l'aria. ¶ Dove
201
1932
cove di primavera, con le alucce corte, il volo
202
1932
piú scendere né salire le scale. ¶ Il deodàra piú
203
1932
sempre, come fanno tutte le donne che hanno largo
204
1932
a me, spremeva fra le dita uno de' miei
205
1932
voce aveva dodici anni. ¶ Le fucsie: – Noi guardiamo sempre
206
1932
guardarsi: quasi calva, con le guance floscie, a borsa
207
1932
spumante. A lei piacevano le gite in barca, il
208
1932
della camera è spalancata. ¶ Le cicale: – Dillo piuttosto agli
209
1932
sbuffando senza compassione, spaventando le barche. Oppure ditelo alle
210
1932
tremare l'aria con le sirene, le trombe, i
211
1932
aria con le sirene, le trombe, i clacson. ¶ I
212
1932
non conosce piú nessuno. Le contano il polso: centotrenta
213
1932
centotrenta, centoquaranta al minuto. Le ristorano la fronte con
214
1932
dolore. ¶ I deodàra e le magnolie: – Guarda dentro tu
215
1932
figlia che bagna pietosamente le labbra aride, l'amica
216
1932
e mi ponga fra le sue dita. ¶ Tutti gli
217
1932
cessato di vivere? ¶ Verso le nove di sera il
218
1932
rantolo si fa intermittente: le pause sono brevi; ma
219
1932
i deodàra alle magnolie, le magnolie ai gerani della
220
1932
il battello a navigare, le fronde degli alberi a
221
1932
col breve lamento acuminato, le stelle a palpitare, la
222
1932
l'ha deposta fra le dita della vecchia signora
223
1932
ma dall'acqua. Sono le campanelle che i pescatori
224
1932
con gli occhi aperti, le facoltà pronte, fra il
225
1932
chiama realtà. ¶ Cosí, spalancando le imposte del balcone e
226
1932
fra stecche di ventaglio, le rosse torri di Nazzano
227
1932
bosco. ¶ Il sole indiamantava le vette degli alberi: le
228
1932
le vette degli alberi: le foglie vi facevano mobili
229
1932
scendevo: scesi, naturalmente, come le acque scorrono, le lucertole
230
1932
come le acque scorrono, le lucertole guizzano, le rondini
231
1932
scorrono, le lucertole guizzano, le rondini volano rasente terra
232
1932
che il mio viso, le mie mani fossero verdi
233
1932
rami movevano alla brezza le foglie a due colori
234
1932
e m'avviavo verso le siepi di cinta, in
235
1932
pappi leggeri dei pioppi, le foglie delle querce e
236
1932
il discorrere degli uccelli, le corse dei bambini sotto
237
1932
ne guizzò via. Chiusi le pàlpebre, non già per
238
1932
non distinguevo quali fossero le rose, quali i fiori
239
1932
vogliono a percorrerlo intero, le stiano lontane, per riverenza
240
1932
la primavera, irrompono, soverchiando le dighe! C'è sempre
241
1932
vanità di grazie esteriori. ¶ Le roggie l'attraversano come
242
1932
sponde. Si vedono, forse, le vene? Appena qualche leggerissimo
243
1932
campi fra cui passano le roggie son tutti infiltrati
244
1932
confortante come agli uomini le lagrime, anche le piú
245
1932
uomini le lagrime, anche le piú dolorose. Ecco perché
246
1932
dolorose. Ecco perché amo le roggie. E se penso
247
1932
dimenticano piú. ¶ Da ragazza, le amavo senza cercar di
248
1932
appartenevano, come il viso, le mani, il nome di
249
1932
aspettava, allora. ¶ Adesso, invece, le amo sapendo perché le
250
1932
le amo sapendo perché le amo: certa ormai che
251
1932
giacenti nel fondo, danzano le libellule. ¶ PAESAGGIO LOMBARDO ¶ Vialone
252
1932
il saettare delle macchine. Le biciclette sguscian via rapide
253
1932
tenga un bimbo fra le ginocchia. Ragazzotti attraversano lo
254
1932
un aeroplano volteggia sotto le nuvole rincorse dal vento
255
1932
troppo ne hanno ingoiato le case e le fabbriche
256
1932
ingoiato le case e le fabbriche nuove: si direbbe
257
1932
in poggi e vallette: le masse verdi si restringono
258
1932
sta, bianca, sola, con le finestre chiuse, come un
259
1932
a due quinte; ma le quinte sono enormi, formate
260
1932
pallida la casa, fra le due masse oscure che
261
1932
due masse oscure che le fanno da sentinella. Una
262
1932
i rapporti di colore, le rispondenze d'espressione. Anch
263
1932
Anch'essa ha tutte le finestre chiuse. I suoi
264
1932
caprifoglio in fiore rivestono le muraglie interne. La pacata
265
1932
boschetto con la prateria: le poche case rustiche col
266
1932
Lambro che ruglia tra le ripe nascoste. Non una
267
1932
mi richiama alla memoria le colonne del nostro Duomo
268
1932
a che punto soffrono le sue radici? Dà maggiore
269
1932
martirizzi per accrescerla. Tra le fronde ha un rosignolo
270
1932
cena è finita. Sono le dieci: ora di ripartire
271
1932
un branco d'oche? Le oche salivano, dondolandosi, la
272
1932
semplice e puro come le linee di questo paese
273
1932
dimora lassú, inaccessibile fra le due boscaglie di guardia
274
1932
ben altro da pensare. Le faccende, i figlioli, i
275
1932
ara discesa Cornara...» ¶ Sono le prime parole d'una
276
1932
aerea: ai nostri occhi le stelle sembrano ad ogni
277
1932
ci mettessimo a contare le stelle cadenti? È il
278
1932
quella delle vere costellazioni. Le raggiungono: le rasentano: se
279
1932
vere costellazioni. Le raggiungono: le rasentano: se ne staccano
280
1932
urtano il timone: oltrepassano le quattro ruote: anche l
281
1932
Allora torniamo a contare le stelle vere che cadono
282
1932
debbo pur riconoscere, fra le ore piú mie, quelle
283
1932
del palazzotto di Lodi, le pareti nude con chiazze
284
1932
era domestico, e con le alucce deboli: e poi
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1932
mio ritorno, cinguettava, agitava le penne, usciva dallo sportellino
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1932
la cantilena: amavo tanto le filastrocche dei venditori girovaghi
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1932
delle separazioni, e vidi le creature che amavo, che
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1932
bambina. ¶ LA TERRA ¶ Affondo le mani nel ciglione del
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1932
queste mammole? Proprio come le stelle, che fino a
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1932
un rilievo schietto tra le fogliuzze a cuore; e
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1932
nella sua tenuità, che le narici le sentono prima
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1932
tenuità, che le narici le sentono prima che l
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1932
prima che l'occhio le scopra. ¶ Sono di carne
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1932
curvo su di loro, le distinguo una per una
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1932
sbocceranno domani. E anche le margheritine, che prima son
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1932
rosa poi bianche, e le primule gialle, quasi senza
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1932
poco discosto di qui. Le ha chiamate odore di
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1932
oro e d'ambra. Le une sanno ciò che
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1932
altre: un'unica intesa le guida, le rende strumenti
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1932
unica intesa le guida, le rende strumenti di perfetta
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1932
i cirri dell'alba! Le fogliuzze, i picciuoli e
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1932
fogliuzze, i picciuoli e le giovani spine dei rosai
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1932
tu per tu con le mie mammole. ¶ URAGANO AVANTI
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1932
note di violoncelli. Durante le pause, il sospiro d
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1932
cielo giallo. Poi tornano le tenebre: il sospiro del
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1932
squassarsi degli alberi sotto le raffiche della pioggia e
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1932
tempi dei tempi modulò le prime armonie sulle armonie
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1932
mèlici greci, che accompagnavan le voci per rapire fuggevoli
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1932
cedri e dei pini: le foglie delle paulonie, larghe
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1932
avvío, quasi rasoterra! E le mamme, inquiete, trepide, perché
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1932
di consolazione, un distendersi. Le conifere son veli di
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1932
son veli di perle; le metalliche foglione delle magnolie
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1932
fragilità. Non solo. Attraverso le rughe, i nodi, le
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1932
le rughe, i nodi, le fibre, le gommose asperità
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1932
i nodi, le fibre, le gommose asperità della corteccia
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1932
anima nel tronco, accompagno le linfe alla vetta, seguendo
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1932
linfe alla vetta, seguendo le ramificazioni dei vasi capillari
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1932
antichi re-pastori ascoltavano le richieste dei sudditi, rendevano
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1932
Cosí brevi e intense, le notti d'estate: con
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1932
sveglia nel folto; e le stelle che camminano fra
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1932
vita occulta di tutte le cose, sospesa a un
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1932
grande estate e taglia le gambe come il vino
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1932
verde lasciano allo scoperto le pietre. I rozzi intonachi
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1932
ne sono tutti andati: le pietre son rimaste nude
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1932
son rimaste nude con le loro asperità, il loro
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1932
a fior dell'acqua. Le diresti boccioli di fiori
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1932
Aprono, infatti, all'improvviso, le ali incorporee, polvere di
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1932
acqua. Vengono in mente le ondine, le ninfe. Il
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1932
in mente le ondine, le ninfe. Il loro corpo
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1932
a notte alta lungo le roggie, quando gli uomini
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1932
basso a ponente: dietro le acacie l'aria s
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1932
un gattino che con le zampette voleva prendere un
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1932
sole entrante di tra le stecche d'una persiana
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1932
un raccolto opulento. Lucide le foglie, già granite le
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1932
le foglie, già granite le pannocchie nei fibrosi involucri
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1932
gelsi, gelsi e granturco. Le macchie delle acacie, dei
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1932
è sulla mia strada. Le dirò: «Benvenuta, signora luna
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1932
per te, che mai le dirò? ¶ — Niente, niente, – rise
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1932
eliche e di motori, le bambine di sette anni
340
1932
finita: i tranvai rigurgitavano, le automobili razzavan via, l
341
1932
occhiello del soprabito e le ciocche né lunghe né
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1932
dei fiumi: che, attraverso le inferriate, imbianca a scacchi
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1932
che stampa in terra le nere ombre oblique dei
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1932
Piccola Marina, distaccava nette le montagne dal suolo, trasfigurandole
345
1932
messa prima: sul bianco, le cancellate nere ci difendevano
346
1932
nell'appartamento, senza accendere le lampade, andai a spalancare
347
1932
ultima domenica di febbraio. ¶ Le campane della chiesa dei
348
1932
per tutta la vita. Le tendine della finestra risaltavano
349
1932
contrasto con quel roseo: le lettere impresse in oro
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1932
raccontavano bellissime storie: persino le carte in disordine sulla
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1932
e ride, che aspetta le rondini e si diverte
352
1932
e maledetto». Presto dimoia: le prode dei fossi son
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1932
arcigna e stecchita, covano le gemme. Che t'immaginavi
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1932
senza gambo che, se le vuoi cogliere, le strappi
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1932
se le vuoi cogliere, le strappi con la terra
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1932
bianchi e rosa come le nuvole. E ancora, ancora
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1932
dono? ¶ Ed ecco che le mie riflessioni mutarono colore
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1932
che vi si fermasse, le mie strette stanzucce dai
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1932
unico modo col quale le cose di questa terra
360
1932
su un giardino tranquillo. Le suore vi cantano, a
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1932
fisse, i salmi e le litanie; e gli uccelli
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1932
gli uccelli del giardino le accompagnano col gorgheggio. Davanti
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1932
questo mese, troppo inquieto. ¶ Le sue bizzarrie, le sue
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1932
inquieto. ¶ Le sue bizzarrie, le sue folli promesse, le
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1932
le sue folli promesse, le sue capricciose violenze mi
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1932
via Castel Morrone: persino le mele appiole, le banane
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1932
persino le mele appiole, le banane, i cavolfiori delle
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1932
e, manco a dirlo, le allegre fruttivendole coi capelli
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1932
capelli alla maschietta e le grosse gambe salmone uscenti
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1932
uscenti dalle sottane corte. Le violette e le mimose
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1932
corte. Le violette e le mimose, che occhieggiano in
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1932
armonia di giallobruno fra le ceste della verdura, gli
373
1932
vedere? ¶ M'avvio verso le costruzioni nuove: corso Plebisciti
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1932
abbattute dal piccone, mostrano le vertebre corrose, i tronconi
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1932
lebbra. Tristi a vedersi. Le vorrei addirittura in polvere
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1932
né viole troverò fra le gramigne cenericce. Da velato
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1932
sul capo, e dà le vertigini. ¶ Che vogliono dire
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1932
nella campagna, a far le veci degli alberi divelti
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1932
è paese che non le intenda: nomi di lubrificanti
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1932
mammole, di stellate giunchiglie, le troverò: fra dieci minuti
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1932
state divorate dalle case. Le pagherò con fior di
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1932
il lapis rosso per le labbra nella tasca del
383
1932
sapevo, che venivo per le mammole in questa villa
384
1932
A toccarla mi tingo le mani di verde: non
385
1932
anche le rive e le boscaglie. A qualche chilometro
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1932
s'incontrerà col Po: le loro acque si confonderanno
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1932
tregua dello spirito. Con le sue tozze colonne, con
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1932
sue tozze colonne, con le sue nicchie profonde, è
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1932
d'averlo acceso con le proprie mani, il lumicino
390
1932
e danza, spensierata, come le bimbe della plebe, nei
391
1932
che col passo, dandole le rime che voglio. La
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1932
ne beve in silenzio le ondate, in un con
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1932
respinge. Un fazzoletto giallastro le nasconde i capelli. Il
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1932
una cerbiatta. La gonna le penzola di dietro, sui
395
1932
regger meglio il piccino. Le metto due o tre
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1932
sorriso si anima, allargando le narici, mostrando due file
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1932
l'età da tutte le rughe, la figura di
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1932
sarà sempre una che le assomigli a passare di
399
1932
La rendono piú vasta le case intorno tutte basse
400
1932
facce rivolte a lei. Le sue larghe pupille nuotano
401
1932
liquida luce bluastra fra le ciglia piú scure dei
402
1932
la porti in gloria; le agili gambe affusolate pendono
403
1932
polsi sono stretti fra le mani di lui, sotto
404
1932
a piombo, ha raccolto le sue squadre di monelli
405
1932
stupore della musica. ¶ Anche le donne ascoltano: scalze, in
406
1932
scalze, in sudore, con le braccia umide dell'acqua
407
1932
tirannica faccia triangolare, che le orecchie ad ansa rendono
408
1932
a guardarli pullulare. Sono le mamme che li mettono
409
1932
voce: buoni a menar le mani, però: ch'è
410
1932
prendere il corpo per le spalle, due maschi afferrarlo
411
1932
i piedi, due per le braccia; e portarlo a
412
1932
codeste scene? Ridono, spalancando le vuote cavità delle bocche
413
1932
e spavento. ¶ — Passi per le risse. Ma l'amore
414
1932
sbrogliare, io. La masseria, le bestie, andare ai campi
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1932
secoli di pietra che le si sgretolano intorno. La
416
1932
in un fazzoletto nero, le s'incurva sul ventre
417
1932
armonica. ¶ La somiglianza fra le vie della mia Lodi
418
1932
aristocratica linea gli archi, le colonne, i capitelli semplicissimi
419
1932
può. È da affittare. Le chiavi le tengono i
420
1932
da affittare. Le chiavi le tengono i padroni, in
421
1932
Salí, cruccioso e rapido, le scale. Gran freddo, quell
422
1932
sento intorno all'orecchio le campane dell'Ave Maria
423
1932
lo stampo, a raccontare le sue visite «di puntiglio
424
1932
alta e cristallina per le strade pavesi», e del
425
1932
trovi nelle antologie per le scuole superiori. ¶ La prolusione
426
1932
una delle ragioni per le quali rimarrà fra le
427
1932
le quali rimarrà fra le soppresse è il silenzio
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1932
fedeli. Lunghe e frequenti, le visite al semigobbo libraio
429
1932
svuotato e incavato, che le mamme lo mostravano ai
430
1932
della notte. Ho passato le mie mani sulla corteccia
431
1932
CIEL D'ORO ¶ Fra le basiliche di Pavia, questa
432
1932
di vicoli deserti che le fanno da difese di
433
1932
sole. ¶ Ai due lati le stanno il convento degli
434
1932
Giuseppe Faraoni ha raccolto le pagine maggiori dell'opera
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1932
fu un uomo: con le debolezze, le miserie, i
436
1932
uomo: con le debolezze, le miserie, i traviamenti degli
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1932
l'altar maggiore, fra le balaustre e il coro
438
1932
nel quale stanno nascoste le reliquie, gli occhi son
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1932
altri santi. Il tempo le ha dato la patina
440
1932
ho pur dovuto ammirare le meraviglie – mi attira il
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1932
bronzo e vetro che le accoglie non si leva
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1932
di rapina si rafforzavano le mura della città, si
443
1932
difendevano con strenua sorveglianza le porte del monastero e
444
1932
processi, riconosciute, legittimate, riconsacrate, le reliquie poterono, tra feste
445
1932
morte, Severino Boezio, fra le pene del carcere e
446
1932
in cuore d'uomo.» ¶ Le piccole ossa millenarie, ch
447
1932
delle automobili, che sotto le travature dei voltoni esasperano
448
1932
terra e l'acqua, le lavandaie torcono e sbattono
449
1932
improvvisati, bollono all'aperto le caldaie del ranno. ¶ Passa
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1932
tagliar la corrente. Ma le lavandaie non ne voglion
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1932
mordente i palazzi e le cuspidi. ¶ Appaiono, nitidi, in
452
1932
loggetta di San Michele, le due torri aeree della
453
1932
che qui appunto chiamano le morte, o lanche. Tutte
454
1932
foreste. ¶ Sembrava, scendendo fra le nebbie, una palla di
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1932
gran parte del cielo. Le masse d'alberi, rese
456
1932
zolle dure che contengono le radici, da questa chiarità
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1932
chiarità rosea che uguaglia le forme. Ho la certezza
458
1932
i riflessi: si spezzano le armonie: qualcosa ha da
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1932
infinitamente grande: il giorno. ¶ Le lavandaie s'ostinano alla
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1932
Viste dall'argine, con le groppe alzate, le spalle
461
1932
con le groppe alzate, le spalle curve, il viso
462
1932
contato bene i fazzoletti, le camicie, le tovaglie, le
463
1932
i fazzoletti, le camicie, le tovaglie, le lenzuola? Acqua
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1932
le camicie, le tovaglie, le lenzuola? Acqua, acqua, per
465
1932
lenzuola? Acqua, acqua, per le miserie, le sporcizie, le
466
1932
acqua, per le miserie, le sporcizie, le menzogne, i
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1932
le miserie, le sporcizie, le menzogne, i peccati. Ma
468
1932
davvero, vengono a prender le mamme, e a dar
469
1932
piú piccoli si scaldano le mani ai fuochi del
470
1932
accendono i lumini dietro le inferriate a pianterreno delle
471
1932
era difficile non incontrarla, le volte che uscivo di
472
1932
sfrenati giochi. Tutti però le obbedivano: si capiva a
473
1932
zigomi accesi e sporgenti, le labbra grosse formavano un
474
1932
giochi dell'allegra banda, le ore del pomeriggio, nel
475
1932
da dubitarne. Il maschio le stava davanti furioso ma
476
1932
cinque o sei baccelloni le marciavan dietro, felici d
477
1932
i caratteri del viso le rimanevano duri, sdegnosi; e
478
1932
un pugno negli occhi. ¶ Le chiesi una volta come
479
1932
capitana: l'unico che le s'addicesse. E sua
480
1932
un berretto basco che le modellava la forma del
481
1932
ignuda la fronte convessa. Le lentiggini risaltavano piú scure
482
1932
crescenza che fa assomigliare le adolescenti a incolori e
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1932
un orto. Ma non le riesce di staccarsi dall
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1932
allora è passata fra le rive del Naviglio. ¶ È
485
1932
pian piano, senza avvedersene. Le maestre di scuola, che
486
1932
voce di sforzo, staccando le sillabe come se compitasse
487
1932
Poca gente passa: nessuno le bada. La Madonnina, invece
488
1932
filtro, Mirtilla Ognibene vede le cose come in sogno
489
1932
lenta, sul fico e le robinie d'un giardinetto
490
1932
quel tratto di Naviglio, le butteranno giú: tutto ciò
491
1932
sull'alto della nicchia, le parole: AMORI – DOLORI. – E
492
1932
sarà la sua Madonnina. Le ha sempre visto quel
493
1932
l'acqua e nere le colonnine dei parapetti, pel
494
1932
Sofia coi portoni massicci, le basse finestre a grata
495
1932
occhi di prigione, dietro le quali un gatto sonnecchia
496
1932
e ripete in cuore le due parole in ata
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1932
non la guardano; e le donnine (non tutte, è
498
1932
segno della croce con le mani dalle unghiette taglienti
499
1932
va anche il Naviglio. Le vie di tutti i
500
1932
non già noi abbandoniamo le cose, ma esse noi