parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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disporre d’un alloggio. Le contraddizioni psicologiche e sessuali
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impediva d’essere normale, le rendeva l’esistenza difficile
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i saloni sgomberati per le danze, a disposizione persino
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Tutto lustro, pulito. Ammirò le parrucche immacolate dei servitori
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capace di sorridergli. ¶ «Lenòr» le borbottò. «Ho saputo. Mi
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Ti ringrazio.» ¶ Si rinfrancò, le baciò la mano. La
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c’era. ¶ Man mano le sale andavano riempiendosi, il
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la propria solitudine. Alzò le spalle. ¶ Sorrise a Belforte
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tanti nuovi amici che le presentarono (il professor Cestari
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di tutte e due le sorelline Asburgo, pareva che
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orchestra accordava, molti sollecitarono le danze. ¶ «Bien!» gridò Maddalena
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i piedi e battendo le mani. «La cracovienne! Nous
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passacaille. D’accord? Monsieur le duc de Belforte, voulez
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applausi l’orchestra attaccò le note un po’ severe
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La première figure est le salut. Je vous en
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contraddanza era quella che le piaceva di più. Un
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il lembo del bandrié. ¶ Le capitarono due giri di
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e una giga, ma le ballarono in pochi. Ci
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volarono i primi coriandoli, le palline, i fiori. ¶ Desiderò
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nella sua poltrona, solo le zampette s’agitavano frenetiche
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SESTA ¶ 1 ¶ Con lei mutavano le cose del mondo. Com
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prima, però senti che le abitudini han preso confortevole
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piano nobile, per unire le forze. Un giorno vovó
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sempre a Roma per le maledette patenti: prima di
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con cui era partita le appariva ridicolo. Quella storia
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vedere dentro i fatti, le persone. La perdita della
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sulla necessità di sostenere le monarchie europee che, per
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si sarebbero scavati con le proprie mani la fossa
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Tutto quanto leggeva, vedeva, le sembrava incastrarsi perfettamente nello
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contro la madrepatria... Vincenzo le aveva prestato, con mille
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riconobbe, commossa, tante fra le sue nuove idee: la
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erano loro a manipolare le coscienze, non più i
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gente correva a sentirne le arringhe. Aveva chiuso con
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lì a una settimana le arrivarono da Palazzo un
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piattino d’argento con le cifre regali, i confetti
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nei cenacoli che sfruttavano le tendenze di moda, l
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Caracciolo gli soffiasse regolarmente le “seppie” più affascinanti, non
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sua bestia a salire le scale?» ¶ «A salirle, a
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s’adda fa’ con le donne. Un paio di
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gioco, l’altra fra le sue passioni. ¶ Una volta
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sue passioni. ¶ Una volta le chiese: «Nemmeno voi sapete
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lasciare i Cassano, sebbene le paresse vigliaccheria, tradimento. Non
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un verso: Maria Carolina. Le dilaniavano le carni. Eran
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Maria Carolina. Le dilaniavano le carni. Eran giunte a
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e ammirazione, un giorno le disse, gravemente, che la
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e, quando il ragazzo le chiese d’istruirlo sulla
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dolcezza. ¶ Nonostante Gennaro, diradò le visite al salotto. Perse
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Serra era quasi vuoto, le signore tramortite, sfatte, s
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Santa Lucia, dove scintillavano le porcellane bianche nei caffè
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da mozzarle il fiato: le ingombrò la bocca con
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faceva tutto. Ne sentì le mani alle cosce, dove
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alle cosce, dove finivano le calze di seta, seguì
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Fu allora che qualcosa le scattò dentro, cancellando ogni
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serrò più che poteva le cosce, che lui invano
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lui invano forzava con le mani. Infine si mise
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stranamente dolce e sgarbato. Le aveva rificcato i seni
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di peccato che dopo le avrebbe avvelenato l’esistenza
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falco. ¶ Alla stessa maniera le altre volte, Luigi arrivò
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faccia san Luigi Gonzaga!». ¶ Le voleva bene, nonostante tutto
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con archi e clavicembali le aristocratiche musiche di Domenico
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mangia’ li fessi e le puttane?» ¶ All’altezza della
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scopriva il paesaggio oltre le piante: tutto il golfo
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bianco e nero agitava le pieghe del camicione troppo
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largo. ¶ Bonito si pulì le mani in uno straccio
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avvamparsi. Luigi, fronte corrugata, le fissava occhi, labbra, che
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Respirò forte. Di scatto le posò sul braccio nudo
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verso Primicerio, i mulattieri, le persone in giro: le
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le persone in giro: le parevano tutti laidi, cattivi
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Mamãe chiamava a raccolta le povere forze. Pallidissima, mano
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Coppola che dichiarava aperte le sottoscrizioni per l’Encyclopedie
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proprio lui aveva destato le immagini impietose. «Perché dovreste
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è vero?» domandò, calcando le parole. ¶ Sorridendo rispose: «Sì
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tempo. Ricomparve Giordano (cominciava le prime cause, roba da
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mai. Presenti quasi tutte le signore, tranne Chiara Pignatelli
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a se stessa, scrollando le spalle. ¶ Una sera scoppiò
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gridò Maddalena Serra, gettandole le braccia al collo. Tutte
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due!» proseguì, con disprezzo. «Le jour et la nuit
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s’incendiò. ¶ «Moi! Avec le roi Ferdinand? Il me
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Ormai lui corre con le gambe della sorella.» «Avec
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de sa soeur? Avec le con de la marquise
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sfoggiò cultura, proclamando: «Oui, le bijou indiscret!». ¶ Pagano teneva
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di qua» ripeté, indicando le stanze quasi buie. Nessuno
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più cura d’aprire le impannate, dopo la morte
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Antonio veniva quando poteva. Le aveva depositato su un
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baule con la biancheria, le sei posate d’argento
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fognolo, cucinare, cucire... Nessuno le aveva mai insegnato, né
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non ne aveva: perché le cuciture risultavano sbilenche, maldestre
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dalla figura dimagrita. ¶ Spesso le capitava che mani e
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Natale così.» ¶ Erano cari, le volevano bene. Nella casa
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Un giorno tornò Cirillo. Le prese le mani, guardandola
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tornò Cirillo. Le prese le mani, guardandola negli occhi
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Non dovete far così» le disse. «V’ammalerete seriamente
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non si vedevano più le facce: quella spiegazzata di
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i visi infantili nonostante le uniformi militari, dei ragazzi
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Tante cose banali, sempre le stesse. Forse aveva ragione
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piccole, sciocche, fastidiose, senza le quali, però, è assai
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d’oro coi gigli. Le tremarono le mani nell
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coi gigli. Le tremarono le mani nell’aprirlo. Vovó
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inseguendola con gli occhi. ¶ Le Loro Maestà Ferdinando IV
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e s’auspicava, secondo le indicazioni politiche di Sanges
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si nascondeva Jeròcades, che le fece un cupo cenno
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nera e giustacuore chiaro. Le sorrise con bonomia, quasi
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voluto rispondergli, ma entravano le Loro Maestà, seguite da
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appartamento aveva sbuffato contro le manie di Tanucci. Al
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a un certo punto le sorrise e ricominciò. Lei
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aria seria. ¶ La testa le girava un poco, respirò
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re continuava a perlustrarla. Le parve addirittura d’avvertirsi
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di Chiara Pignatelli. Non le importò più di niente
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regina era pallida, con le occhiaie. Volle andarsene prima
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La casa trasudava umido, le antiche chiazze s’allargavano
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per gli studi. Vincenzo le aveva procurato le Lezioni
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Vincenzo le aveva procurato le Lezioni di commercio di
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nello scaffale. ¶ Nemmeno comporre le riusciva. Forse anche perché
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appoggio o protezione. E le si rivelava, disumano, il
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straordinario. I portatori movevano le statue come se queste
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Pe’ lo vico de le Nocelle!» strillò un giovane
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berretto a calza verde. Le statue s’avviarono. Ma
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Allora jammola a piglia’.» ¶ Le schiere sparirono nei vicoli
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da tre vicoli diversi, le statue si toccarono, in
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strappavano capelli, vesti, mostrando le carni, poi un corteggio
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rotelle arrancavano, spingendosi con le mani in zoccoli di
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guardare una ragazza. E le strabilianti mostre dei casadduogli
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de sant’Antonio.» ¶ «Io le zizze de la mogliera
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spesso ne veniva sconfitta. Le pareva che Dio, così
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farlo fesso. ¶ 2 ¶ Sospirò, allargando le braccia. Provò a darsi
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darsi. E la miseria? Le ingiustizie, la tirannia, la
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qualsiasi. Soltanto fare ciò le dava un senso, quelle
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piccola cosa religiosa che le dava soddisfazione, sicurezza, come
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a Metastasio. Dalla penna le uscì tanta civetteria che
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strascinavano per il cielo le nuvole, aprendo squarci azzurri
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non la guardava neppure. ¶ Le signore pettegolavano stentate. Niente
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gli chiese come andassero le cause. ¶ «Uno schifo» rise
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Ah! Venite» esclamò, cingendole le spalle. «Desidero presentarvi un
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teatro. Ama la musica, le donne intelligenti: Luigi Primicerio
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Nfrascata» ordinò lui, allungando le gambe sotto il sedile
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scacciò il fumo che le veniva addosso. ¶ «Scusa» disse
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scatto. Si volse, brusco, le strinse un braccio. ¶ «Senti
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a che vedere con le ridicole scene immaginate: un
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a schiudere un po’ le proprie, sino ad accogliere
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di lui. Ma Luigi le sorrideva, nel suo modo
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senza vergogne, senza ombrosità. ¶ Le pareva di vivere in
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Anche delle poesie diceva: «Le faccio per la gente
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al dirmi poeta...». ¶ Lei le trovava più belle delle
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ripeteva Luigi. «Belle sono le poesie di Young, di
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prepotente, ambiziosa.» «Elle aura le même caractère que sa
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mano ai preti, inseguire le pacchiane dei siti reali
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Questa è monarchia illuminata. Le vere rivoluzioni si compiono
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ha da fa’ rivoluzioni! Le rivoluzioni le fanno i
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fa’ rivoluzioni! Le rivoluzioni le fanno i popoli. E
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merda» rispose Paisiello, strascicando le vocali nell’accento pugliese
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Mah!» sospirò Galiani. Cingendogli le spalle, esclamò: «Prima che
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Paisiello apparisse infastidito. Giunsero le dame. ¶ «Mo’ speriamo che
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speriamo che a nisciuna le viene dint’a la
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preferisco Pergolesi.» «Roba per le cameriere.» «Uno solo è
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la musica, lui pure le gettò un’occhiata. Si
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diresse verso Maddalena Serra, le baciò sgarbatamente la mano
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un po’ dové ricredersi. Le dame dalle scollature fulgenti
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al proscenio. Piegarono graziosamente le gambe, nella riverenza verso
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scherzo, iniziò a battere le mani, scatenando il pandemonio
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portoghese: da tanto non le veniva più! Molte cose
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A Corte, nelle Università. Le persone che contano sono
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un bel sonetto per le nozze del re? Ti
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importante che trovi adesso le influenze giuste. Perciò le
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le influenze giuste. Perciò le abbiamo fatto mettere accanto
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che vale, Lenòr. Quando le diventerai amica mi darai
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giansenista. Lo so che le nostre dame non ti
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dama che non abbia le proprie licenze”». ¶ Vedendola mortificata
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letto, o svolazzavano per le vie senza legami. Fin
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lui avrebbe dovuto ficcarle le dita in petto... Cosa
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lui avrebbe anche messo le mani sotto la crinolina
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sotto la crinolina, sollevato le balze interne. Solo due
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fa a unirsi? Allargò le gambe, provò a immaginarsi
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dietro l’altro, scrollò le spalle. ¶ Che piacere poteva
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era abituata a scrivere, le penne d’oca, il
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Giuseppe Raimondi, che Sanges le portò fresco di stampa
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Come parlasse d’amore, le aveva spiegato la Massoneria
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la più nobile fra le associazioni umane, di cui
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i giardini, gli alberi, le spiagge della Terra. ¶ «Sto
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può infondere lo spirito, le idee, dei fratelli muratori
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Oh no, che dite! Le religioni sono ipocrisia, mortificazione
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ragione a dirlo, non le religioni.» ¶ Assumendo aria ispirata
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recitò: ¶ E Ragion su le vostre alte ruine ¶ pianterà
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non s’andava bene. Le famose patenti di papài
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violentato dalla necessità? Ma le vie che il mondo
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andava bene si pagavano le spese dello stampatore. E
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paradiso terrestre, Pagano rimpiange le repubbliche antiche, tutti aborriscono
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pastorale e quello vero, le venne consegnato l’elenco
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fino al Veneto, donde le scrivevano amabilmente uomini come
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incauto nonostante gli anni, le rispose. ¶ 4 ¶ La corrispondenza con
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a se stessa, Metastasio le recepiva subito, col talento
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cose. ¶ Rileggeva infinite volte le lettere di Pietro, specialmente
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teneri e impossibili che le preparavano ogni sera il
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Caracciolo... Sì, quello con le colonnine corinzie. Laggiù, in
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Baro’, accosta.» ¶ «’Nce stanno le secche» mormorò il barcaiolo
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globi neri dei ricci, le parve vedere tessere di
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tramanda.» ¶ Mente e fantasia le s’agitarono. Valicò la
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sorta: s’intricavano fra le persone, squittivano, ragliavano, nitrivano
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forca. Qua si fanno le esecuzioni capitali di Napoli
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angolo una donna grassa, le gambe simili a colonne
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torso nudo, si reggeva le mammelle grasse, pendule, mostrandole
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tornavano a cantare, facendo le vocine sottili. La canzone
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bene controcanto, accompagnamento, persino le loro movenze tanto sconvenienti
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provava gusto, ritmava, battendo le mani, il ritornello. ¶ Si
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si la vuo’ rotta ¶ le parve di capire, e
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rispondere a qualcuna fra le domande di sempre, forse
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coltivare idee. A Napoli le avveniva con naturalezza così
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aprirsi per un figlio, le pareva tenue. ¶ Forse perché
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Gli strani ambienti ove, le prime volte, si sentì
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e libertinaggio. ¶ Là uomini le dedicarono attenzione. Non l
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richiamo esercitato (sebbene riducesse le scollature) da quel suo
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manifestavano rispettosa devozione, né le familiarità del grosso, vanesio
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Gaetano Filangieri. Era cortese, le aveva sorriso, accennato ai
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sarebbe andata questa faccenda. Le sarebbe stato possibile vivere
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moglie, madre? Alcune fra le signore da lei conosciute
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a emergere, il re le avrebbe assegnato un vitalizio
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il gioco dei terrazzi, le cupole di Pizzofalcone, Castelnuovo
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s’era disgregato, non le restavano che titìo e
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i giansenisti dell’Archetto. Le s’erano accentuati i
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ciliege del Monte. ¶ Belforte le stava appiccicato, annusava, guardava
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dentro la pettorina. Poi le acciuffò una mano e
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dal Martelli, di chiudere le lasse con ottonari, così
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dove godevano dei pettegolezzi le signore. ¶ Vi teneva banco
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passare: era piccolo, nero, le gambette storte. Giamberga violacea
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beffardi. ¶ Lo sommersero, anche le dame, poi si trascinò
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Fuori di qui non le conosce nessuno». ¶ «Ma ne
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verso Sanges, il quale le sorrise. Anche Mariangela la
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la salutò. Lui generosamente le pilotò al gruppo delle
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finalmente decisa ad abbandonare le Muse? Avrete le labbra
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abbandonare le Muse? Avrete le labbra asciutte e il
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per rinfrescarti il cuore.» ¶ Le altre continuavano a ridere
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Dicci la verità, Chiaretta. Le insegnerai davvero proprio tutto
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che sai?». ¶ Chiara strinse le labbra. ¶ «Qu’est ce
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rispose con rassegnato fastidio. «Le pochissime cose ch’io
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so sta sicura che le saprà anche lei. Tutte
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saprà anche lei. Tutte le donne le sanno: dalla
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lei. Tutte le donne le sanno: dalla nascita.» ¶ «Elle
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San Marco!» gridarono, ridendo, le altre, Maddalena Serra osservò
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1986
San Giovanni, e lui le fa, con la sua
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étrangère» sussultò Maddalena, tenendosi le mani sullo stomaco. Senza
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1986
d’abbassare la voce le spiegò: «Nella zona di
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pensava di far incidere le proprie iniziali e l
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ma con minore impegno. Le aveva procurato altre opere
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titolo La damigella istruita. Le piacque perché conteneva nozioni
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Vico. ¶ La damigella istruita le fece trascurare la poesia
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del tutto. ¶ Titìo allora le portò un altro libro
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più d’un romanzo: le Conversazioni sulla pluralità dei
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pluralità dei mondi, di Le Bovier de Fontenelle. Vi
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mondo. ¶ «Lascia stare, Lenòr» le disse, sorridendo. «Hai quindici
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mio Dio» mormorò, stringendosi le mani, aggiustandosi macchinalmente i
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accanto la finestra, accavallando le gambe muscolose fasciate dai
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chiari. Tentò esplorazione velocissima, le parvero sul verde, o
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1986
corti. Lì dentro conservavano le parrucche solo titìo e
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1986
occhialuto. Quando tio Antonio le ebbe presentato la comitiva
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a contemplarla da vicino. Le tese la mano, dicendo
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spalle. Jeròcades s’avvicinò, le chiese, brusco: «Voi fate
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balbettò lei. Giordano batté le mani. ¶ «Brava! Così si
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Sanges s’era avvicinato. Le sorrise. ¶ «Lenòr» disse. «È
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il quaderno, lesse: ¶ A Le Bovier de Fontenelle ¶ Sublime
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si sentì nuovamente emozionata. Le labbra asciutte, il cuore
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Un attimo di silenzio. Le pesò. Fu Sanges a
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altro. «Noi dobbiamo illuminare le coscienze. Con la storia
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Giordano. Ostentatamente gli girò le spalle, si rivolse ancora
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E allora?» Pagano sollevò le spalle. «Questa la chiami
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spostò verso di lei. Le borbottò nella sua curiosa
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di vedervi» sorrise Cirillo. Le baciò la mano come
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E si trastullano con le utopie». ¶ «Sono le utopie
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con le utopie». ¶ «Sono le utopie a fare il
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si devono far pagare le tasse! Quanto sborsa il
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di provola di Sannicandro? Le gabelle che paga pure
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Guidi. Intervenne Sanges: «Dal ’41 le stanno pagando le tasse
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Dal ’41 le stanno pagando le tasse. Faccio notare che
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del minuscolo abate. ¶ 5 ¶ Verso le undici il salotto fu
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di cose che non le competono, dimenticando che Nostro
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nel modo di leggere le Scritture. La tesi di
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dimostrare quanto siano assurde le pretese temporali di Roma
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ignota maniera d’analizzare le persone, guardò Vincenzo come
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cose. Naturalmente non tutti le avranno.» ¶ «Ed io?» chiese
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molto buona» sorrise. «Ma le città non servono appunto
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intervento d’un notaio, le cure d’un medico
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ai nobili per scialacquarvi le rendite, giocando a reversino
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a reversino, correndo dietro le ballerine del San Carlo
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giacevano al sole. ¶ Sanges le mostrò il Pallonetto, in
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sono piccoli, sparuti. Con le gambe storte» si lamentò
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iniziava a salire verso le colline. Riconobbe l’aereo
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rosso sostavano alla fonda, le vele ammainate, sulle maestre
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Ovo» sorrise Sanges, che le aveva seguito il corso
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la chiglia. Negli occhi le volarono scogliere popolate da
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ed eleganti, rispondevano allegre. ¶ «Le barche dei Napoletani che
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voce alta, per controllare le cadenze: la s un
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salutarsi? Statte bbuono». ¶ Marcò le sillabe. Tio Antonio sorrise
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impari presto, davvero. Specialmente le lingue.» ¶ Fu contenta, continuò
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viaggiatori, lasciando, dispettosa, che le signore Fonseca e Lopez
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Man mano si proseguiva, le strade si facevano pessime
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Quel bagliore restava fra le proprie nuvole, invividiva nell
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il postiglione strappò rabbioso le redini e schioccò, lacerando
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dalle terre celate oltre le piante qualcuno, con gigantesca
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Vesuvio verberava fuochi e le case barbagli d’oro
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case indovinò luminescenze curve: le cupole! Chissà perché, ebbe
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con snervante lentezza. Sentiva le membra addormentate. Vide, in
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calza. Li spingevano verso le fenditure scure, paurose, dei
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una costruzione candida. Intorno le svettavano palme, magnolie dai
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d’alghe, che scapricciava le torce, incitava a garrire
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torce, incitava a garrire le bandierone a gigli d
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per un attimo temé le ruote lo travolgessero. Si
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seminudi, con trombette. Se le picchiavano in capo, ridevano
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vicolo come miele, imbiondiva le facce dei palazzi, i
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quando non fossero riconosciute le patenti, soltanto sui beni
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Così compere, cucina, servizi le donne Fonseca e Lopez
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da sole. ¶ La spesa le piacque, fin da quel
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che crosciano torrentizie per le discese dei vicoli, allagano
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brontolando, schiumando, minacciando. ¶ Sotto le pennate, ai lati della
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deporli all’altra sponda. Le spiegarono che questo servizio
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catene pure d’oro le avvolgevano il collo, cascavano
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a mezzo il cranio, le bande laterali lanciavano riflessi
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laterali lanciavano riflessi nerazzurri. ¶ Le attività nel vicolo erano
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di tutta la famiglia, le poche suppellettili. ¶ La mattina
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come a Roma (qua le chiamavano lupini, spassatiempo, semmente
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non domiciliati nei palazzi, le cuffiare, le ricamatrici, le
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nei palazzi, le cuffiare, le ricamatrici, le stiratrici, dirette
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le cuffiare, le ricamatrici, le stiratrici, dirette agli stanzoni
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di stare al mondo. Le pareva, inoltre, di leggere
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sul parruccone a buccoli. ¶ Le parve che il re
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riverenza, come facevano tutte le persone in cui la
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incontro con re Ferdinando le rimase impresso anche per
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sentì calore appiccicoso tra le gambe, trepidazione dentro. Si
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duca di Lusignano, e le fece impressione pessima. Un
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più tardi) serviva per le donne quando perdevano troppo
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domenica mattina andava con le figlie a messa in
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lingua possibile, con chiunque le capitasse a tiro, su
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S’accollava con piacere le spese, in verità modeste
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al tempo stesso, malinconico. Le sarebbe anche piaciuto raccontare
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Papài aveva risposto che le antiche scritture araldiche s
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mai letti, se non le cantilene da bimba e
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ragazzina leggere poesie. Invece le portò due libretti legati
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che incantava il poeta. Le prestò occhi simili ai
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suoi piccoli libri. ¶ Stringeva le spalle: in fondo non
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palpitanti d’intestini. ¶ Ma le piaceva osservare la vita
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a riva di Trastevere, le acque finalmente pulite nell
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mare. ¶ Dal balconcino imparò le prime parole del dialetto
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Pensava. E i Romani le parevano pure tribolati da
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Miguelzinho. ¶ Vento pungente scoteva le cime oscure degli alberi
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folla urlante nei tabarri. Le torce nella loggia centrale
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insultava, provava a spezzare le alabarde dei giganteschi Svizzeri
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massiccio, tra diaconi neri. Le parole che andava pronunziando
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scritto?» chiese lei, sconvolta. ¶ «Le parole della benedizione. In
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accolta, dal momento che le vicende della vita v
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esplorazioni della città, per le quali poi venivano rimproverati
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quale quello che tutte le mattine saliva i vicoli
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e tutti sorridevano, specialmente le donne. ¶ «A’nvedi, core
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mpara’ li nomi de le chiese, de li posti
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però lei ebbe pena. Le parve che di lì
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cominciò a piangere, torcendosi le mani. ¶ «A desgraça nos
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gli occhi divertiti dietro le lenti sottilissime montate in
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Est-il vrai que le fils aîné du roi
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riconoscere al più presto le nostre patenti di nobiltà
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mormorò pazientemente papài. «Ma le nostre patenti non varranno
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se Tanucci non ce le farà riconoscere. E anche
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chiaro della prima luna. ¶ Le piaceva il tenero crescere
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Spinse via il lenzuolo. Le dava fastidio la camicina
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che da un po’ le gonfiavano sul petto. Una
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frequentasse con serietà puntuale le funzioni importanti. ¶ Si girò
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anche quello: quali fossero le idee di quel suo
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con titìo. Gassendi, Giansenio le parve di ricordare, nella
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a parlare, ne udiva le voci smorzate attraverso l
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decidono di te. ¶ Stranamente le pareva, infatti, d’esser
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Sospirò, si strinse con le braccine che cominciavano a
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sputava lava, fuochi, ceneri. ¶ Le risultava una curiosa immagine
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agitate dal vento, come le torce in Laterano. ¶ Ricordò
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Allegramente si disse che le sarebbe piaciuto correre con
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volano. ¶ Per un po’ le parve che il piccolo
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d’ignoto, l’avvivò. Le piacquero lo zoccolare cadenzato
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all’ingresso.» ¶ Provò emozione. Le avveniva agl’incontri con
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adesso, mentre andavano per le vie percorse dagli eserciti
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serio: «Perché dovremo traversare le paludi pontine». ¶ L’avvertimento
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volti madidi. D’improvviso le paludi comparvero: all’orizzonte
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Grosse gocce di sudore le colavano sulle guance illividite
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vide con stupore, fra le canne, una mandra di
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dalle paludi si sprigionavano le zanzare anòfeli, il cui
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morso produce la malaria. Le parve sentirsi ronzare intorno
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un grande veliero con le ali spiegate, schiuma candida
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A vovó si piegarono le ginocchia, uno dei soldati
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mi si sono addormentate le gambe». ¶ «Per forza, signo
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l’avrebbe imparata presto, le piacque pure la cadenza
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Non era difficile impararlo. Le sarebbe piaciuto ripeterlo a
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della finestra. Chissà perché le si proietta l’immagine
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imparare il francese.» ¶ Poi le viene in mente l
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brivido. ¶ «Dovrete anche mettervi le scarpe» ordina, all’ignoto
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guerra?» si chiede, ricordando le notizie che Gennaro le
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le notizie che Gennaro le ha riferito i giorni
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per la politica? Per le idee, voglio dire? Chiara
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Ah, Sanges ha preso le distanze. S’è formato
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non sapeva leggere. ¶ «Porta le carte in cucina» le
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le carte in cucina» le raccomandò. «Per il fuoco
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da Manthonè, il quale le recitava all’adunanza come
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violento, per parecchi giorni. Le piaceva, anche se le
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Le piaceva, anche se le fece venire mal di
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Povero, caro titìo, come le piacerebbe rivederlo! ¶ C’è
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a prendere la penna. Le dita sono deboli intorno
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la spiegazione vera, tra le righe. Sã Pereira è
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La lettera ha aperto le chiuse. Empito a esprimersi
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Conforti. Ventate di spensieratezza le ha portate Ciaia. È
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lei il proprio seme, le trasmette giovinezza, vigore. ¶ Parlano
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Il popolo ha assalito le Tuileries. Ha imprigionato il
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asciughi. Gennaro l’accompagna. Le ha regalato un parasole
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Porte a vetri spalancate, le ragazze in sudore han
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sudore han tirato su le gonne, sbottonato i corpetti
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la penisola di Sorrento, le case e gli alberi
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per proteggere dal sole le allegre comitive. Ne giungono
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dei tendoni, frusciano tra le foglie delle piante nei
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gialle. Folla ben vestita, le care musiche di sempre
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tutto il golfo: sono le barche della notte, i
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rientrare nel buio. Gennaro le prende la mano abbandonata
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sedile, stringe forte, intrecciando le dita. Lei ha un
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Non ci sono state le tempeste, le piogge torrenziali
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sono state le tempeste, le piogge torrenziali che qui
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Sã Pereira a stimolarla. Le aveva mandato un biglietto
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suo paese? Il Portogallo le appariva tranquillo, nel ribollimento
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quella sera della barca le prendeva spesso le mani
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barca le prendeva spesso le mani, v’intrecciava le
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le mani, v’intrecciava le dita, lei lasciava fare
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che vogliono» conclude, alzando le spalle. «Alla fin fine
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Castelnuovo. Ospite di Castelcicala». ¶ Le cose peggiorano. Più in
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obligé d’être contre le roi de Naples. Parce
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Che guadagnerebbero?» ¶ «La liberté. Le début d’une vie
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Queste cose vanno per le lunghe. Zucchero, Ignazio?» ¶ «Un
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risultati subito. Li vedranno le generazioni future.» ¶ «E va
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E costringerli a infilarsi le scarpe.» ¶ «Non scherzare!» ¶ «Non
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con voce che trapana le orecchie: «Spassatiempo!». ¶ Un cammesiello
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con occhi bianchi. Scruta le donne e, ridendo ambiguo
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io» chiede, eccitata. Sente le guance calde, gli occhi
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maschera. Scappa spiritato, fra le risa del pubblico. ¶ Lei
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è apparso agli inizi. Le aveva dato persino fastidio
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addirittura promesso di restituirgli le chinee arretrate! ¶ Gennaro sussurrò
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due prelati si tesero le mani, sorridendo, la pappagorgia
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oscillò. Poi Zurlo volse le spalle, si mise a
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mostravano molta deferenza. ¶ Gennaro le indicò il cardinale Fabrizio
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un tratto lui, eccitato, le strinse un braccio. ¶ «Attenzione
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da Dio greco. Reggeva le briglie d’una biga
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d’occhiali sul naso. Le fece un imbarazzato, guardingo
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un’idea gentile, Giro’.» ¶ Le signore un po’ spente
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Non sapete che adesso le divinità di Corte sono
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ghignò Maddalena, suo marito le dette sulla voce. ¶ «Sta
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a reversino. Ti riferisco le battute, tali e quali
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la bacchetta. Si levarono le note ampie e gioiose
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color miele, lisci, lunghissimi, le giungevano ai fianchi, certamente
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era venuto avanti, fra le autorità, per il baciamano
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senza ritegno. L’ammiraglio le rendeva appassionatamente lo sguardo
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avvicinarsi. Maria Carolina non le usò neppure la cortesia
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Persano.» ¶ La regina voltò le spalle, s’indirizzò a
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ampresso ampresso». ¶ Si sparsero le note frizzanti e lucide
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un gran cenno con le braccia, tutti tornarono a
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si movevano agili, flessuose, le belle gambette. I capelli
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con moto risoluto, accostò le labbra alla coppa, bevve
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dal trepestio di Cimarosa: le belle cosce nude sfolgoravano
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Sbirciò verso Gennaro, preoccupata: le andavano crescendo angoscia, nervosismo
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Dovevano essere ormai quasi le otto, di lì a
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Anche Gennaro appariva teso, le fece un piccolo cenno
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Gli uomini apparivano eccitati, le dame turbate, Caracciolo aveva
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invasa dal panico. Lui le fece cenno d’aspettare
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su, la urtavano sotto le mammelle, quasi a segarle
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però, se a una le veniva bisogno impellente? Dopo
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Prese a slacciarsi febbribilmente le stringhe del corsetto, cavò
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ammucchiavano in terra. Ficcò le carte tra pila e
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legno, mentre la testa le girava. Si rassettò alla
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che scappava e strillava. Le parve sentir gridare: «Li
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galà si sentì male. Le tornarono contrazioni nervose, palpitazioni
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più a mangiare, dormire. Le fu accanto Gennaro, il
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dei cinquantacinque che contava. Le aveva portato il suo
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settimana. Non solo per le cure: per bisogno di
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un altro, a disegnare le società, a disfarle.» ¶ Le
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le società, a disfarle.» ¶ Le nacque timoroso interesse. ¶ «C
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maniera nuova di studiare le persone: ne esamina i
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Ma non è questo. Le malattie di cui parlo
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può. Scelgano gli altri, le cose, al posto nostro
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vera. Del corpo. Continuate le gocce di valeriana e
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vento del mare. ¶ Anche le persone, per qualche po
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Gira per casa, trascinando le gambe. Bisognerà ripulire, hanno
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si farà a togliere le sedie, le scrivanie portate
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a togliere le sedie, le scrivanie portate lì da
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fiduciosa garbata girava per le vie romane, chiedendo alle
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preti, danaro, commercio. ¶ «E le città? Le strade, le
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commercio. ¶ «E le città? Le strade, le industrie, le
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le città? Le strade, le industrie, le nazioni?» gli
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Le strade, le industrie, le nazioni?» gli aveva chiesto
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germinano potere, corruzione, vizi. Le città vanno distrutte.» ¶ «Naples
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Non dovresti più leggere le fesserie di Maubly. Credi
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l’égalité, et surtout le bonheur. Beaucoup de bonheur
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risero, tranne Russo. ¶ Spiccicando le scarpe da fanghiglia pastosa
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intorno con aria sardonica, le mani nelle tasche. ¶ «La
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eccessiva: vi si ripetono le medesime cose, senza più
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si potevano occupare invariabilmente le serate nel ciacchetto, nelle
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naturale che, nella memoria, le persone restino fisse all
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la prima volta tra le mani qualche libro» disse
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ficcavano i pacchetti sotto le redingotes, nei calzoni. Anche
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Inseguivano soprattutto lei, acciuffandole le falde della redingote, le
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le falde della redingote, le braccia, nonostante Gennaro cercasse
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accorata tenerezza con cui le evocavano i defunti. I
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da ragazzo per bene le inflessioni più volgari possibili
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lazzari, simulando interesse straordinario. Le donne ascoltavano in silenzio
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faccia. ¶ «Cavalie’,» disse, martellando le sillabe «tu vuoi da