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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1903
ponte del Volturno, rivolte le spalle alla «Riviera Casilina
2
1903
busto suo quasi tutto: le parti inferiori, già investite
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1903
secondi fuggì su per le arcate romoreggianti e d
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1903
e parlando piano, con le mani in saccoccia, col
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1903
caduta del giorno. Erano le cose più vicine allo
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1903
fiume, il ponte antico, le rive scure e la
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1903
del sole v'accendeva le cime d'un bosco
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1903
e soprastante collina e le acque luccicavano verdeggiando, immobili
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1903
a mano, s'aggrovigliavano: le lor creste mobili e
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1903
cercasse di raggiungere, progredendo, le nuvole sparse più in
11
1903
più in alto. Difatti le investì a un tratto
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1903
incesso. Pareva, da che le pieghe di uno scialle
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1903
scuro, che dalla testa le ricascava sulle spalle e
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1903
spalle e sul petto, le ombreggiavano tutta la faccia
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1903
fanciullo la riconobbe e le si fece da presso
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1903
corregge che passavano sotto le scapule e in una
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1903
lei e dello scolaretto; le lor due figure nere
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1903
i guanti: guarda. ¶ E le mostrò la mano inguantata
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1903
la gota e atteggiò le labbra. Ella non lo
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1903
forte sulla guancia, egli le mormorò sulla gelida gota
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1903
delle sue braccia, lungo le quali lo scialle ricascava
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1903
col ventre, lasciando penzolar le gambe dentro del ponte
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1903
del ponte; e con le braccia stese, irrigidite quasi
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1903
vuoto s'erano ritratte le sue braccia tremanti, gli
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1903
quasi di spiccarsene, anzi le pareva che sul punto
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1903
lento e silenzioso tra le quattro arcate di fabbrica
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1903
di fimo. Nereggiavano lateralmente le rive, e, più in
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1903
in cui s'indugiava, le cupe acque la tentavano
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1903
addossò, quasi mancando. Confusamente le appariva, ora, uno spettacolo
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1903
man destra l'Arcivescovado, le case basse, una via
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1903
via che procedendo lungo le case si stringeva, e
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1903
e massiccia della polveriera. Le finestre di «Riva Casilina
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1903
d'un sentiero invisibile le sue due o tre
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1903
la bocca serrata, con le braccia penzoloni, volte le
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1903
le braccia penzoloni, volte le spalle al tramonto la
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1903
pel fiume, pareva che le arrivasse una voce aspettata
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1903
rimase lì ritta, tra le ombre che scendevano rapidamente
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1903
un singhiozzo e nascondervi le sue lagrime, poi che
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1903
Dio. ¶ Rabbrividì. Si premette le labbra con un lembo
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1903
e di fisonomia scimiesche le cui membra piteciche s
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1903
comitiva s'era diradata: le tre femmine di un
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1903
correre, rincorandosi, strillando, con le gonne raccolte, e presto
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1903
presso alla tavola - Ha le gambe enfiate, con rispetto
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1903
enfiate, con rispetto, e le unge con certa pomata
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1903
sul dosso vi rigurgitavano le vene enfiate e le
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1903
le vene enfiate e le dita vellose ed unte
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1903
e vi stese su le pallide e piccole mani
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1903
il furiere! ¶ All'improvviso le si piantò di faccia
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1903
presso alla tavola, e le domandò brutalmente e bruscamente
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1903
La vita? ¶ Ella aperse le braccia e chinò la
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1903
sul quale ella poggiava le mani aperte e la
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1903
pur sulla tavola, tra le bucce di un'arancia
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1903
vi cadde. ¶ La bionda le passò la mano sulla
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1903
si velava. E con le mani di Letizia nelle
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1903
Placido, nella notte, precedendo le due donne lungo la
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1903
fuggiva lungo i muri. Le donne lo seguivano, tenendosi
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1903
davanti alla villa Ferdinandea, le cui statue impallidivano confusamente
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1903
alla porta cantava, con le mani in saccoccia, addossata
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1903
tempo, gli fuggivan davanti le donne gridò, ridendo, a
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1903
V'è contrabbando! ¶ Ora le loro tre ombre erano
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1903
sulla vallata, alla quale le donne avventavano, di volta
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1903
Tutto dunque finiva. Stese le braccia, perdutamente, verso Capua
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1903
per la vita, e le mormorava qualcosa ch'ella
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1903
la bionda e stese le braccia. Afferrò Letizia, la
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1903
una addosso all'altra le due sciagurate. ¶ - Dove siamo
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1903
Marta la cingeva con le braccia, la teneva stretta
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1903
vetri dei finestrini. ¶ - Arriviamo - le susurrò Marta - Fatti coraggio
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1903
susurrò Marta - Fatti coraggio... ¶ Le si strinse più da
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1903
petto di Marta che le parlava all'orecchio, pianissimo
70
1903
quel patto supremo cercò le mani di Letizia e
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1903
mani di Letizia e le strinse - Mai, mai! E
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1903
non è vero?.... ¶ Letizia le afferrò la testa fra
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1903
afferrò la testa fra le mani e la baciò
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1903
e agguantarono in fretta le loro valigie. Una voce
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1903
la prima e aperse le braccia a Letizia, che
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1903
gli sportelli di tutte le vetture e queste vomitarono
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1903
ignare e indecise, sotto le arcate della stazione, all
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1903
nelle vie circostanti ove le case, abbattute a mezzo
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1903
furia d'uragano. ¶ Come le due donne, attonite, incerte
80
1903
onda dei soldati, che le aveva rincorse, fu sopra
81
1903
sopra di loro e le separò. Tutto il reggimento
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1903
Urlò: ¶ - Marta! Marta! ¶ Nessuno le rispose. Ella si sentì
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1903
il mercato dei panni. Le mercantesse si sbandavano. Alcune
84
1903
agosto, i rigagnoletti e le pozze luccicavano di riflessi
85
1903
andata avanti assai fiaccamente: le voci della malattia s
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1903
poco da per tutto, le note di cronaca del
87
1903
mercato de' panni languiva. Le donne di Cardito, di
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1903
andavano su e giù le venditrici: davanti ai mucchi
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1903
alta, bruna. Il sudore le rigava le guance dalla
90
1903
Il sudore le rigava le guance dalla fronte, le
91
1903
le guance dalla fronte, le imperlava sotto gli occhi
92
1903
occhi la fine epidermide, le riluceva sul labbro superiore
93
1903
posto in capo. Ciò le conferiva un assai curioso
94
1903
anche lui e levò le mani incatenate, avvicinando la
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1903
gomito. Passò e ripassò le gote sudate sul panno
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1903
in serpa e raccogliendo le redini che gli erano
97
1903
altra volta a raccoglier le redini che gli erano
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1903
erano scivolate di su le ginocchia. ¶ Una voce femminile
99
1903
un angolo della vettura. Le sue mani tormentavano la
100
1903
di serpa. Guardò appena le due lire, al lume
101
1903
lume del fanaletto, e le gettò in grembo alla
102
1903
Su! O mettete fuori le cinque lire o vi
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1903
nascose la faccia tra le palme. ¶ - Andiamo - insistè Longo
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1903
nulla... Perdonatemi!... ¶ Longo, con le braccia conserte la guardava
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1903
un subito il cocchiere le si fece accosto, l
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1903
afferrò pel braccio e le disse: ¶ - Com'è vero
107
1903
di bagasce!.. ¶ All'improvviso le piantò sulla spalla la
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1903
diaccia: un sudor gelido le veniva giù pel volto
109
1903
giù pel volto e le bagnava pur le mani
110
1903
e le bagnava pur le mani, tremanti convulsamente. ¶ Longo
111
1903
sui cuscini, gli occhi le diventavano vitrei. ¶ - Ho freddo
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1903
cuscini: v'annaspò con le dita raggranchite. E al
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1903
il calamaio e rivedeva le bozze del suo studio
114
1903
Difatti - io dissi - avrete le vostre spese... ¶ - Spese? Altro
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1903
impiegato di ferrovia che le faceva l'asino a
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1903
pareva si volesse spellar le mani. ¶ - Mi dica, dottore
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1903
o cinque anni fa! Le dico, un bisciù! L
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1903
con certe persone nuove le quali vi suscitano un
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1903
Bartolo - Guardi, non sono le dieci. Io resto ancora
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1903
diretto che partiva per le Calabrie e ne vibrò
121
1903
di faccia, nell'alto, le tre finestre del Circolo
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1903
triste e pesante. Non le pare? Ho una moglie
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1903
Bamboccetta. La rosa fra le spine, caro lei, la
124
1903
Egli la strinse fra le sue, diacce, e dell
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1903
la mano, mi voltò le spalle e scappò fuori
126
1903
vento e quasi me le spalancò a dietro. Mi
127
1903
mi tenne desto sotto le coltri per un bel
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1903
quel Rigo, il gobbetto, le aveva tenuto mano. E
129
1903
finito per ereditar con le sostanze pur quella missione
130
1903
mucchi di pietre tra le quali perfino era nata
131
1903
Or ne ascendevo lentamente le scale marmoree e dietro
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1903
mia seconda casa, rividi le suore, gl'infermieri, il
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1903
respiro faticoso gli sollevava le coltri sul petto. ¶ Seguì
134
1903
a volte mi cascavan le braccia. I ricordi la
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1903
il collo tumido, turgide le giugulari... ¶ - V'hanno osservato
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1903
scesero, lente, su per le pallide gote e vi
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1903
impulsione cardiaca e dispone le sue arterie a pressioni
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1903
viuzze malinconiche e anguste. Le immagini della Rosina, del
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1903
simmetrica linea dei banchi, le austere pareti, e l
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1903
perfette calligrafie d'amanuensi le quali constituiscono il merito
141
1903
petto. Cavò il portafogli, le sue carte d'appunti
142
1903
librettino in cui segnava le mie e sue spese
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1903
interrogar sul mio silenzio le dolorose e fredde pareti
144
1903
tra la vetrata e le imposte del balcone. Era
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1903
cui pare che tutte le anime si raccolgano. Brillò
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1903
me, Barra mi stendeva le mani. Io le presi
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1903
stendeva le mani. Io le presi e le serrai
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1903
Io le presi e le serrai, muto. ¶ - Ma che
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1903
Tu tremi?.... Tu hai le mani gelate! ¶ Balbettai: ¶ - Senti
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1903
mormorò Barra, timidamente. ¶ Scese le scale, da prima lento
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1903
mangiava, beveva, e scriveva le sue poesie larmoyantes, i
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1903
cuor d'oro» per le sue rare e nobili
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1903
animo forte che posseggono le creature fatte come lui
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1903
creature fatte come lui, le sue due immani sventure
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1903
intrattengo corrispondenza epistolare con le ammiratrici del mio nobile
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1903
gli scambii spirituali con le letterate. Quella calligrafia donnesca
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1903
un'altra mano per le sue epistole, e mi
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1903
dice lui, riescirà completamente. Le mie condizioni finanziarie non
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1903
m'ha prodigato tutte le sue cure, tutto il
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1903
la sua bontà! Oh, le sarò ben riconoscente, amico
161
1903
i giornali, gli scriveva le lettere, badava alla sua
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1903
a Napoli trovai, fra le parecchie che il mio
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1903
grossi cestoni ne' quali le povere madri napoletane, le
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1903
le povere madri napoletane, le donne del popolo, mettono
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1903
mi gelò il sangue. Le sue mani tremavano. ¶ - Totò
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1903
lì ove si fanno le immediate medicature a' feriti
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1903
mano a mano. ¶ Erano le dieci ore di una
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1903
squadernato un registro per le Ricezioni notturne, il medico
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1903
di servizio preparava, sbadigliando, le bende e l'ovatta
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1903
pel Vico Astuti, verso le nove e mezza. Costei
171
1903
alla pezzuola, che or le nascondeva quasi tutta la
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1903
Rimboccò fino a' gomiti le maniche del lungo camice
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1903
la catinella. ¶ Il brigadiere le domandò: ¶ - Scusi, resta qui
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1903
chiaro lume della luna le guardie, stanche, s'avviavano
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1903
entrava pe' larghi finestroni, le ricoverate nell'ospedale chiacchieravano
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1903
ricopiava in un quaderno le prescrizioni farmaceutiche. Era l
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1903
baciucchiava il figliuolo che le avevano portato dal villaggio
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1903
queste cose lei non le sa. Sono piccole miserie
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1903
mezzo al letto e le sue mani esangui e
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1903
esangui e nervose tormentavano le lenzuola. Il suo sguardo
181
1903
di mangiarne tante, tante!.. ¶ - Le piacciono? ¶ - Le adoro. ¶ S
182
1903
tante, tante!.. ¶ - Le piacciono? ¶ - Le adoro. ¶ S'era fatta
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1903
in gambe, figliuola! ¶ E le carezzò i capelli, col
184
1903
solito atto materno che le ingraziava le ricoverate più
185
1903
materno che le ingraziava le ricoverate più difficili. ¶ Lentamente
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1903
si va via. E le porterò le ciliege, domani
187
1903
via. E le porterò le ciliege, domani. ¶ La rossa
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1903
sopra di lei e le mormorò: ¶ - Arrivederci, non è
189
1903
sole risaliva su per le coltri del letto. Una
190
1903
accoglieva riflessi quasi metallici. Le coltri estive disegnavano una
191
1903
a' letti, impiedi, con le mani ancora poggiate sulle
192
1903
guardia Cosentino gli afferrava le braccia, di fianco. ¶ - Che
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1903
soprassalto. Ora quel giovanotto le stava quasi di faccia
194
1903
rauco: ¶ - Tu! Tu!.... ¶ - Cuccia! - le fece il Guglielmi. ¶ Cosentino
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1903
fece il Guglielmi. ¶ Cosentino le diceva: ¶ - Il sorcio è
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1903
l'Ercolano urlava, con le braccia stese: ¶ - No! No
197
1903
Cosentino si frugava, cercando le manette, e canticchiava: ¶ E
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1903
si lasciò fare. ¶ - Ha le saccoccie piene di ciliege
199
1903
e si torceva tra le coltri, soggiunse, ridendo: ¶ - Toh
200
1903
un solleone che bruciava le pietre - Mariangela Santella si
201
1903
e annaspava attorno con le manine insudiciate di terriccio
202
1903
a urlare Mariangela, premendosi le mani sul ventre. ¶ Barcollando
203
1903
sotto l'uscio, con le mani sul dosso, con
204
1903
gli occhi lagrimosi. ¶ Con le gambe aperte, con le
205
1903
le gambe aperte, con le grandi mani vellose posate
206
1903
fuggita a Bisaccia con le figlie e col farmacista
207
1903
il colèra. Fra tanto le male notizie le portava
208
1903
tanto le male notizie le portava il vento: oggi
209
1903
Angelo bruciato vivo, e le due mule di Fortunato
210
1903
raccomandava l'anima per le brutte morti che sentiva
211
1903
mani, e ora, per le viuzze di Durazzano, i
212
1903
Limatola. ¶ La donna raccolse le forze e si mise
213
1903
a posare la testa. Le mosche tornarono. Ella agitò
214
1903
orecchio della moglie e le mormorò: ¶ - Non sanno ov
215
1903
era levato. Posava or le grandi mani sul letto
216
1903
andato..... s'ha cavato le scarpe e se n
217
1903
tra quel vapor succulento le nari d'un lungo
218
1903
volta. ¶ Alto, magro, con le spalle incurvate, con una
219
1903
intricato or si disseminavano le briciole del pane e
220
1903
briciole del pane e le gocce del brodo untuoso
221
1903
ingresso degl'impiegati, segnava le ore e i minuti
222
1903
talento, la vostra modernità, le vostre abitudini sincere e
223
1903
della loro espressione dissimile le sensazioni della psiche con
224
1903
nelle biblioteche non per le mie aspirazioni, non per
225
1903
tovagliolo e si forbì le labbra, in fretta, e
226
1903
poca attenzione onde accoglievo le sue parole e s
227
1903
fango di via Costantinopoli le sue scarpacce inzaccherate sulle
228
1903
e intrise di mota, le bocche larghe e logore
229
1903
costui - m'auguravo, salendo le scale della biblioteca. ¶ Come
230
1903
di libri ed egli le reggeva e le portava
231
1903
egli le reggeva e le portava qua e là
232
1903
alcuno sforzo visibile, con le braccia tese, lento, paziente
233
1903
uno scaffale, con tra le mani il libro che
234
1903
violentava e superava tutte le leggi impulsive alle quali
235
1903
incontro e mi tese le mani. ¶ - Mille scuse! Ma
236
1903
ora la comunicazione ministeriale. Le solite sorprese. Ma, Dio
237
1903
non avrei mai immaginato!.... ¶ Le mani di Stazza mi
238
1903
Lasciai cadere in quelle le mie, e le strinsi
239
1903
quelle le mie, e le strinsi, due, tre volte
240
1903
Di fuori s'udivano le voci degl'impiegati, la
241
1903
facile di entrare, senza le qualità di cultura che
242
1903
Con lo straccio tra le mani s'era avvicinato
243
1903
chicchera del caffè. Posava le mani sulle ginocchia e
244
1903
era scivolato, di su le ginocchia, a terra. Ora
245
1903
trascorressero, ricominciavo a ordinar le mie schede. L'inserviente
246
1903
se n'era andato: le vaste sale, fino a
247
1903
stanza de' manoscritti suonò le quindici. Vibrò quel suono
248
1903
sul ballatoio, su per le scale vedevo agitarsi una
249
1903
impediva il passo. ¶ Risaliva le scale, di furia, Pandolfelli
250
1903
in quel punto. Apriva le braccia, smarrito. ¶ - Stazza! - mi
251
1903
padrone del caffè, con le lagrime agli occhi. ¶ - Quel
252
1903
Udivo dietro di me le voci, tranquille, de' miei
253
1903
di quello che segnava le crocette fece notare, lenta
254
1903
stecchito, il poveruomo che le aveva tenuto compagnia per
255
1903
al letto e con le mani in grembo, muta
256
1903
luce autunnale bagnava freddamente le coltri del letto, ma
257
1903
nessun amore che Mastia le aveva dimostrato fin da
258
1903
breve tratto coloriva, disotto, le antiche mattonelle del pavimento
259
1903
qua e là sotto le vasche di marmo che
260
1903
vasche di marmo che le monache non avevano avuto
261
1903
Stanno intorno ad esso le torri aragonesi, che Ferrante
262
1903
sconfinata considerazione di tutte le sue presunte qualità, e
263
1903
la nobiltà, la ricchezza. Le pareva che la casa
264
1903
odio cupo e muto le era man mano cresciuto
265
1903
la vide scendere, lenta, le scale. Borbottava frasi che
266
1903
copriva di ombre turchinicce. Le due guardie che avevano
267
1903
superiore contemplavano e comentavano le quattro o cinque tele
268
1903
certi buccoli argentei che le scappavano disotto al cappelletto
269
1903
piume e nastrini e le sbattevano sulle gote infossate
270
1903
volta sulla tavola con le larghe mani callose, dalle
271
1903
concessivo e dignitoso, inoltrando le dita nel pesce fritto
272
1903
donnone gigantesco con fra le mani, che parevan gonfie
273
1903
e quel remore copriva le voci. ¶ - Buongiorno al signore
274
1903
gridò Chiarina - Ma guarda! ¶ Le ragazze urlavano: ¶ - La baronessa
275
1903
alla vecchia e perfino le lascia il suo letto
276
1903
bestia di così! Farmi le nottate intere accanto alla
277
1903
accanto alla pazza, che le cava la ventura dalle
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moto. ¶ - Qui, capisce? ¶ Scendevo le scale, scusandomi. ¶ Il donnone
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argomento. Sì, la Virginia le aveva ceduto il suo
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Tornerà?.. Ora son finite le malinconie... Badi... si tenga
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a lavorare all'uncinetto. Le mani pienotte e arrossate
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pesava sul cortile silenzioso: le ore d'un torrido
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agguantò. Una mano febbrile le strinse il polso. ¶ - Oh
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Milia, impaurita. ¶ Di su le coltri - s'era gettata
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chiede un favore, che le rispondi? ¶ - Oh, signorinella! - balbettò
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lettera biancheggiava. Milia ritrasse le mani. ¶ - Non vuoi? Non
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sul letto e ricercava le piccole ruvide mani che
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piccole ruvide mani che le erano sfuggite. Le ritrovò
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che le erano sfuggite. Le ritrovò, le strinse, dolcemente
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erano sfuggite. Le ritrovò, le strinse, dolcemente, lasciò tra
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scivolare la lettera e le rinserrò. ¶ - Perchè non vuoi
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rigirando la lettera fra le mani. ¶ - Rispondi! Che vuoi
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alla signorina tua non le vuoi più bene? Dì
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più bene? Dì, non le vuoi più bene? ¶ E
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ruppe, afferrandole e squassandole le braccia: ¶ - O vai tu
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porta e Milia scese le scale, canticchiando. Era così
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sulla tavola e schiuse le dita dalle quali era
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si velarono, stanchi, fra le ciglia. Appena tornata dalla
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mormorò, passando e ripassando le dita sulle palpebre grevi
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davanti alla finestra. Mise le mani spiegate sul davanzale
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come un cencio. Tremavano le sue piccole mani nervose
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e di rimprovero. ¶ E le carte le sfuggirono di
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rimprovero. ¶ E le carte le sfuggirono di mano, ed
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suoi compiti. Gli occhi le si erano empiti di
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risovveniva, ora, di tutte le sue pene, di tutto
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fratello ferroviere che or le voleva abbandonare per ammogliarsi
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suoi zoccoletti, su per le scale. La porta di
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apparì alla finestra, con le mani ne' capelli, con
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coperse la faccia con le mani. Tentò di levarsi
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servetta si precipitò per le scale. E su per
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cortile si popolarono tutte le finestre. ¶ Una voce, dall
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madre e la voce le venne meno. ¶ Qualcuno, di
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sul braccio. ¶ «COCOTTE» ¶ Erano le cinque ore del mattino
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ancora addormentato. Fra poco le recluse avrebbero udito la
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sarebbero scese a borbottare le solite preghiere nella penombra
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ad armacollo - passeggiava, con le mani in saccoccia, e
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fetta di cielo che le alte mura della prigione
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che quasi attingessero con le loro creste taglienti: un
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dall'ombra l'altare, le scranne in fila, i
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avevano conquistato ogni angolo le ragnatele, la poca cura
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tratto. ¶ Era giorno, oramai. Le ore suonavano al vicino
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voce della sentinella rimossa le rispondeva piano, brevemente. Poi
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Ora, nella mezza luce, le cornette bianche s'allineavano
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prigione femminile valgono meglio le donne che gli uomini
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di sorelle, con tutte le cure di cui hanno
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sotto, come a interrogare le pallide facce che nascondevano
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dal vasto cortile ove le recluse s'adunavano ogni
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Una di esse, con le mani in cintola, protese
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se avessero voluto per le prime arrivare alla porticella
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Si fece largo tra le compagne, stese le braccia
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tra le compagne, stese le braccia e tornò a
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alla chiesa: ¶ - Fuori! Fuori! ¶ Le fece eco un urlio
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un urlio assordante. ¶ - Fuori le monache! ¶ Il cortile s
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tratto, nella folla, avanzando, le suore apparvero e si
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a quello schiamazzo spaventevole le apostrofi più insultanti, le
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le apostrofi più insultanti, le più feroci invettive, delle
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ora, più lentamente, scendevano le anziane, orribili megere, discinte
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figlio... oh, oh!.. ¶ - Taci! - le gridò una che le
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le gridò una che le stava più da presso
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timbro maschile, superava tutte le altre: un tremito spasmodico
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altre: un tremito spasmodico le agitava di volta in
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di volta in volta le labbra, a' cui umidi
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poichè ha scorno! Noi le facciamo scorno, si capisce
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ragione. Delle suore tra le omicide, le ladre, le
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suore tra le omicide, le ladre, le male femmine
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le omicide, le ladre, le male femmine!.. ¶ Incrociò le
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le male femmine!.. ¶ Incrociò le braccia anche lei. E
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a una, curiosamente, squadrò le altre monache, immobili. Nessuna
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sostenne quello sguardo sfacciato: le suore abbassarono gli occhi
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Sì; otto di noi. Le sceglierete voi stesse. ¶ - Come
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riversò sulle suore e le circondò, le agguantò, se
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suore e le circondò, le agguantò, se le contese
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circondò, le agguantò, se le contese. ¶ Proruppe un assordante
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Un momento! Bisogna contare le prescelte! - disse una dal
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una... ¶ Lievemente una mano le sfiorò il gomito. Una
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il gomito. Una voce le mormorò, piano: ¶ - Prenda me
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volse. La suora che le aveva parlato ora chinava
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ora chinava la testa: le sue braccia, nelle larghe
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abbandonate. Un tremito impercettibile le correva lungo le mani
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impercettibile le correva lungo le mani bianche e nervose
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ed indice e lentamente le sollevò la testa. Un
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mormorò: ¶ - Suora Vittoria. ¶ Cocotte le mise la mano sulla
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un panno bianco che le si distendeva sul ventre
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era sopraggiunta e apriva le persiane, sbattacchiandole sul cortile
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campanella del refettorio tintinnò: le tre porte del refettorio
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un breve peristilio. Erano le otto del mattino e
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e a quell'ora le recluse scendevano a sorbire
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pavimento, s'udirono cozzare le chicchere e a un
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averla presente in tutte le nostre azioni. Un'avemaria
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archi. ¶ Allora l'epilettica le si avvicinò, pian piano
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e la tenne fra le sue, borbottando. ¶ Vi fu
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terrore subitaneo e angoscioso. Le sue labbra si sforzavano
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suono gutturale. Poi, lentamente, le sue mani si rilassarono
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Qui! Voialtre! - vociava. ¶ Sopraggiungevano le recluse, dal refettorio. Cocotte
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suora, in quel punto, le aveva profferto le braccia
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punto, le aveva profferto le braccia l'epilettica le
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le braccia l'epilettica le si era avvinghiata a
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s'aggrovigliava e sobbalzava. Le braccia di Cocotte, nude
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restava immota. ¶ La suora le passò una mano sotto
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sanguigna. ¶ La butterata, ginocchioni, le urlava, faccia a faccia