Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

baciarle solennemente la mano. Lei era bella. A Parigi

allegria. Ridendo di gusto lei scosse la testa e

una brutta figura con lei... E poi, l’indomani

E questa Estela... Anche lei cerca qualcuno?». ¶ «Señor» disse

con tono involontariamente sgarbato. ¶ «Lei non è un turista

aria incerta, perplessa e lei si rese conto, per

informò «Arriverà verso mezzogiorno». ¶ «Lei chi sta cercando, signora

cadaveri dei pericolosi sovversivi. ¶ Lei e suo marito avevano

nena. Penso sempre a lei». Uscendo dalla stanza si

soldati lo portarono via. Lei scomparve dalla cella il

risposto come nonna Amelia: lei era stanca per la

cuore. L’immagine di lei, incinta e indifesa, in

resto fattelo raccontare da lei, se ne ha voglia

commentai, sedendomi vicino a lei. ¶ «Sì» confermò con orgoglio

stata adottata e quando lei mi raccontò che mio

minacciato la nonna, ma lei ha finto di avere

occupata di politica. Di lei non ho più saputo

famiglia del nonno!» esclamai. ¶ Lei mi raccontò che il

un attimo soli e lei ne approfittò per informarsi

davanti con l’autista, lei dietro, stretta tra due

del Abasto». ¶ Cambiai discorso: «Lei e Abel siete gli

mia voce domandare: «Anche lei, come Estela, cerca un

La so già, señor. Lei è davvero parente di

Poyastro. Entrambi nati nel ’50. Lei a febbraio. Lui a

lunghi e folti e lei aveva un collo sottile

Tortolo. Il prelato trattò lei come tutte le altre

portava un altro cognome. Lei si convinse del contrario

una condanna per furto. Lei ebbe subito l’impressione

di N.N., dove lei sapeva essere sepolta Alicia

un mucchietto di ossa. Lei prese in mano il

entrambi vent’anni e lei era al settimo mese

po’ di tango» rispose lei, serafica. ¶ «Il passo della

Se rimani ti ammazzeranno». ¶ Lei sorrideva, alzando le spalle

incapace di reagire. Ormai lei rischiava la vita, la

era entrata la patota, lei stava bevendo un caffè

dicevo, «ti riconosceranno». Ma lei ci teneva, era muy

ad aspettarla. In fondo lei non aveva mai preso

giovane assassinato insieme a lei. Mio marito e mio

il ventisei giugno e lei venne liberata la notte

alla testimone. ¶ «È proprio lei» la riconobbe sorridendo. ¶ Le

era stata assassinata e lei scosse la testa, incredula

Lee comprato apposta per lei; addirittura le permisero di

poi l’avrebbero liberata. Lei guardò negli occhi il

già seduto al tavolo, lei arrivò qualche minuto dopo

parole lo ferirono. «E lei» sibilò incattivito, «anche di

sibilò incattivito, «anche di lei ti dimenticherai?» quasi urlò

gli occhi a mandorla, lei era esile, con i

un doppiopetto anni Trenta, lei un vestito con le

fianco. Lui mi sorrise. Lei mi guardò negli occhi

per qualcun altro, che lei si avvinghiò a me

Poi incrociando i piedi lei disegnò un otto sul

la sorella, Dominga, ma lei si era rifugiata in

sparsero sul pavimento. Di lei non si è più

pochi attimi. E di lei non si è più

da sembrare piccoli ritratti. ¶ Lei colse il mio sguardo

le spalle imbarazzato mentre lei si affrettò ad aggiungere

alle quattro del mattino. Lei stette in carcere quindici

Cercano anche tuo marito». ¶ Lei aveva sposato il grande

un poco deluso, ma lei si era già allontanata

a voce alta. In lei infatti traspariva una serenità

desaparecidos». ¶ Questa volta fu lei ad alzarsi dal tavolo

un suo paziente, perché lei era pediatra. Beh, non

Mario. «Diceva che per lei era doloroso ricordare. Allora

tornare all’università. Anche lei studiava architettura, e anche

studiava architettura, e anche lei trovò lavoro come traduttrice

ad ascoltare la messa. Lei era preoccupata: da due

figlio era scomparso e lei stessa, con la nuora

Mi guardò sospettosa. «E lei chi è?». ¶ «Sono il

mi dissi... “Anche a lei” pensai. E la osservai

era una sola ragione: lei era morta. All’improvviso

Come avrai già capito, lei si è fatta ammazzare

me l’aveva chiesto lei, ma tu non devi

per la morte di lei e la preoccupazione per

solo immagini e impressioni. ¶ Lei e Torito si conoscevano

mondo per cui combattere, lei invece il mondo lo

aveva le tette di lei. Ogni tanto la incontravo

da queste parti?» chiese lei. ¶ «Devo andare di fronte

fianco di vecchi operai, lei si occupava dei feriti

Li interrogarono insieme; a lei non domandavano mai nulla

difesa dei diritti umani. Lei era Nelly Berenger, ex

d’uscita, la solita: lei finse di non capire

dire di non aspettarlo. Lei chiese come stava ma

mi vennero in mente “lei” e Torito, due che

imbarazzata perché non era lei l’artista che si

copertina. «Grazie, señor. Se lei permette, ora vorrei abbracciarla

Nélida, una rivoluzionaria venezuelana. Lei era rimasta incinta durante

facile. Innanzi tutto perché lei vive sotto falso nome

un giorno potrai incontrarla. Lei lo desidera molto... Tuo

Italia e d’Argentina. Lei e mia madre si