Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

sta? ¶ — Io, bene. E lei? ¶ — Un poco di raffreddore

Me la invidia anche lei? ¶ — Io? No, da vero

che, se lo bevesse lei, resterebbe stupito. Dio! Come

signore, io; più di lei! ¶ — Più di me? Ah

me? Ah, lo credo! Lei non ha quelle preoccupazioni

vuol dire? ¶ — Anzi! A lei dirò la verità: è

idiota come quello! ¶ — E lei quante ce ne prenderà

gli occhi, e seguitò: ¶ — Lei non mi crede. ¶ — Ma

tutti al macero! ¶ — Ma lei è così intelligente, e

averne ottanta o cento. Lei non mi crede né

fare una differenza tra lei e Giulio? Lei se

tra lei e Giulio? Lei se ne sta sempre

seguitando a dire: ¶ — Siccome lei ci fa sempre il

se me lo dice lei! ¶ — Ma ne faremo, presto

un'altra! E verrà lei con me, Niccolò! ¶ — Io

tre la gotta, come lei sa! ¶ — È una cosa

faceva subito credere: ¶ — Se lei vuole, noi restituiremo il

il loro amor proprio. ¶ — Lei prende le cose sempre

casa; e lavorava più lei che la donna di

palate? ¶ Niccolò temette di lei, ma rispose con disinvoltura

marito. ¶ Enrico era con lei sornione, e qualche volta

Sono abbastanza furbo, benché lei sia una donna. ¶ — Appunto

tutto, Niccolò sentiva per lei un affetto che durante

stato uno sbaglio di lei che avrebbe potuto finire

perché il segreto riguardava lei; ma non ne erano

ormai quindici anni e lei diciassette! ¶ Chiarina, allora, andò

mandare a scuola anche lei, e invece doveva entrare

ch'io parlo con lei! Mi scusi! Io desidererei

mia nipote acconsente: purché lei sia disposto anche se

sua zia e a lei. ¶ — Quando vuole che torni

venuto per sapere se lei ha un fascicolo del

e sempre lucide: ¶ — E lei è contento? ¶ Niccolò lo

È troppo grossa! Soltanto lei dice cose simili! ¶ Giulio

dicendo: ¶ — Tra un'ora... lei saprà con precisione quanti

dico mai male di lei; e mi rimetto sempre

Mi faccia la cortesia lei: lo porti fuori di

Se non c'era lei mi sbattevano la porta

e rispose: ¶ — Dove vuole lei. Per me, è lo

Domani avrei bisogno da lei di una gentilezza che

penso io! Guai a lei se piange! Non ci

parola cattiva! ¶ — Vai da lei! ¶ Niccolò andò in salotto

alla libreria; ma se lei non si vergogna a

sarei stato per sempre! ¶ — Lei è senese, e scommetto

cercherò di farglielo capire. Lei sognando, qualche volta, ha

però a fare di lei stesso e del sogno

che sono stato con lei in Fortezza, ho capito

dirgli: "Ero venuto con lei per la curiosità che

delle cambiali; e invece lei mi fa di queste

cavare qualche cosa da lei; perché Niccolò, che stava

quel modo; e anche lei, qualche volta, si rinfrancava

oste gli dava del lei, poi aveva fatto come