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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «lei»

nautoretestoannoconcordanza
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riconosciuti e salutati da lei e Ciccillo ne è
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nessuno s’accorgeva di lei. Ma lei dal suo
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accorgeva di lei. Ma lei dal suo spiraglio era
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in Russia e anche lei lo aspetta… E poi
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ed è sabato; e lei non ha ancora deciso
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spassi.» Tutto sta che lei si decida ed è
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sole. ¶ Il chiromante aspetta lei, come ogni sabato, prima
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Se avessero saputo che lei desiderava ciò che si
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disordine. ¶ Alla domanda se lei l’aveva schifata tutta
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dubbio l’assali: che lei fosse il primo anello
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che rimbombava dentro di lei, e che le impediva
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un vuoto umido e lei vi si sentì precipitare
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mi dovevano trovare?» Ma lei sapeva ciò che le
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volerle bene; e da lei sarebbe andata a chiedere
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previsioni del mago. A lei non rimaneva che la
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futuro; e per quanto lei lo frugasse mentalmente, e
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importanza il fatto che lei fosse fuggita di casa
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alla donna che anche lei li aveva guardati con
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in quelle parole per lei dense di allusioni. «E
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dalla forza medianica che lei le trasmetterà, si fiderà
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infine si sedette anche lei fra due uomini. La
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donn’Elvira…» ¶ «Già, anche lei… Ma che se ne
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Ormai! Capisco io, ma lei? È un’ora giusta
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vergognosa di trovarsi anche lei dal chiromante, come tutti
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se potete passare da lei gliene parlate. Lei non
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da lei gliene parlate. Lei non può venire perché
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quella notte intorno a lei, Nannina se lo sentì
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timore stesse insinuandosi in lei, nel veder moltiplicare le
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Luigi, l’amante, aspettava lei per rifarsi la bocca
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che donn’Elvira, da lei considerata comunista, la scoprisse
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stessa acqua, che pure lei ne ha bisogno.» ¶ X
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Nanninella? E uscita anche lei. Vi serve qualche cosa
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cinquemila lire anche a lei. Si fa un vestito
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occhio, dovunque, ricordati». ¶ E lei veramente si sentiva vista
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che la lega a lei. Un filo magnetico; che
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Ecco com’era fatta, lei! Ed era un’altra
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le svuota che a lei par di svenire, non
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se lo avesse comperato lei, con i suoi soldi
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americano non capiva. Allora lei, facendo l’atto di
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bottiglie di whisky (a lei parve vino) due piatti
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o meglio ciò che lei chiamava vino, non ne
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beveva e, incurante di lei, fumava. Nannina s’era
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cosce, erano scoperte; e lei che non portava niente
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mano fredda indosso a lei e non era mai
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lingua, adesso, quantunque a lei più straniera in quei
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sé, quelle gradinate che lei aveva sempre considerato organi
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due manone dello straniero – lei le ricordava gialle nei
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che era intorno a lei capiva la ragione di
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e questo caffè? E lei: il caffè? E guardava
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essere più veduti da lei e si toccarono di
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si senti squallida, anche lei consumata, anche lei occupata
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anche lei consumata, anche lei occupata da qualche cosa
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come il peccato, diceva lei nel suo gergo dei
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vicoli) si allontanava da lei la sua ombra. Tremava
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questo è certo, e lei lo ricordava benissimo. Eppure
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Vincenzo alla Torretta, e lei lo salutò rincuorata. ¶ «Finalmente
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dovevo portare io, ma lei ha detto che ora
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se li vuole tenere lei, per fare una bella
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ha detto: siccome che lei ci ha quest’intenzione
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danaro, molto danaro, perché lei ha gran di bisogno
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mandare quelli che raccoglie lei nei vichi, facesse pure
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aiuto della Pachiochia; e lei invece di gettare denaro
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del suo matrimonio; e lei, pur rassegnata, non sapeva
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che s’aspettava da lei qualche cosa di diverso
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della vittima; e a lei, che non pareva una
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vuole lui principe e lei serva. ¶ «S’è calmata
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Una pasta bella solo lei.» ¶ «Qua’? Quella colla americana
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molto più piccola di lei, e che Ciccillo non
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molto più grande di lei, e che ugualmente Ciccillo
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gli occhi son per lei, che piegandosi e rialzandosi
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svolsero i fatti, e lei tirava e avvolgeva sul
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e dice: è stata lei. Una commara della Pizzicatella
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lire. Dove li trovava lei tutti quei soldi? Non
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quel ragazzo mutrioso, che lei in fin dei conti
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aveva reso simpatico, e lei gli aveva mandato un
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avete di bisogno di lei, lei sta a vostra
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di bisogno di lei, lei sta a vostra disposizione
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a vedere, ha detto lei, proprio personalmente la Pizzicatella
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dovete fare complimenti, perché lei vi apprezza come un
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si agitava intorno a lei; ma non si immaginava
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lontano”. Era marzo quando lei aveva avuto la visione
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ma era uguale per lei la soddisfazione di veder
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per la testa, adesso… Lei ne capiva di caffè
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all’Arenaccia; e fu lei ad avvicinare quel giorno
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le Quarant’ore, quando lei aveva ripreso la consuetudine
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compimento dell’opera da lei iniziata. Dove la sua
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giacché non erra secondo lei chi combatte per la
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Era il cuore, ma lei ancora non lo sapeva
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avendo provato quel che lei ha provato, se ne
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gridò Parenti, offeso, mentre lei fuggiva. ¶ Era andata liscia
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ora ecco che proprio lei la mandava dal figlio
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a dirle: ¶ «Stava mangiando…» lei l’interruppe bruscamente: ¶ «Non
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quel curioso avviso che lei s’era fatta leggere
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e più belle di lei. Ma la Cafettèra capì
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che quel miserino… (che lei non aveva mai conosciuto
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filo del fagiolino che lei stava tirando senti lo
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l’unghia caparbia anche lei un filo interrotto nella
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bandi e nei proclami. Lei sentiva per istinto che
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a favore del Luogotenente, lei rimase sconcertata perché non
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due ragazzi dormivano, e lei sapeva di ripetere la
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pronunciarsi così liberamente: anche lei aveva avuto lo stesso
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parola sicura, illuminata, quindi lei non poteva sostare a
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non sentirsi dire eccola lei, sempre l’ultima! Poco
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bimbo aveva succhiato, e lei, appisolata, offriva al passante
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questo schifo di esistenza. Lei stava ferma, s’era
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del purgatorio” pensava a lei. Aspettava “l’anima del
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se non hai paura. ¶ Lei paura? Disse “Va be
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saluto. Qualcosa cambiava in lei, così pronta a compiacere
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e quanto cambiata anche lei, che si mostrava quale
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si voleva qualcosa da lei, una promessa, un incitamento
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vide diretto contro di lei il gesto della Cafettèra
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affrettando il passo. ¶ Ma lei voleva dire altro, voleva
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di Umberto. Appaiata con lei camminava un altro angelo
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sua bandiera. ¶ Appresso a lei venivano i quattro oratori
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fondo come poteva combattere, lei, povera Pizzicatella, con le
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era questo che voleva lei? La Pizzicatella abbassò gli
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della Pizzicatella. ¶ «È stata lei, lei è stata; di
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Pizzicatella. ¶ «È stata lei, lei è stata; di’ la
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difendeva la sua parte: ¶ «Lei è stata, sì, ma
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di Dio? – essa soggiunse: «Lei, quella che cercate voi
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guardarsi le spalle! Sapeva, lei, quel che stava avvenendo
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niente: Diffidenza, intorno a lei, che affogava nel silenzio
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In questo caso però lei deve farsi avanti. Non
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quella potenza? Ma se lei non si muove, per
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ha d’avverti, certo! Lei ci deve fare vedere
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Proprio adesso che in lei vacillava, sospeso sull’incertezza
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galoppava ormai dentro di lei, smarrita sulla via da
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la storia finiva con lei, anche quella più solenne
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del re finiva con lei. Non mise piede nella
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sentire…» ¶ «Fatevelo dire da lei… Io so solo che
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l’ha trasmessa a lei. Una volta che si
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scoperto malato, ha denunziato lei, invece della prima.» ¶ «Senza
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sua vicenda meglio di lei; solo a lei essa
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di lei; solo a lei essa era ignota, un
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scarlattina. E invece è lei quella schifosona… Avrai dovuto
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invito, «vuol fare tutto lei? Si vede allora che
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e un materasso, per lei, guardatelo quant’è bello
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Filomena ad offrire anche lei un materasso, da togliersi
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dei loro cari, prigionieri”. Lei ci andava immancabilmente perché
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verbo va sottolineato perché lei, nei momenti di lucidità
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nome, e che a lei non dava né dolori
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mai cenere in casa, lei se la sentiva sempre
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toccare questa parte mentre lei porgeva l’altra parte
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poteva ammettere quell’opinione, lei l’aveva visto l
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dove l’avrebbe trovata, lei, la penicillina per salvarsi
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gli dovete dire che lei non mi deve lasciare
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la Cafettèra: ¶ «Correte da lei, don Ciccì, non mi
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di continuo nel letto, lei non solo udiva, ma
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che era avvenuto a lei stessa e intorno a
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stessa e intorno a lei. Sentiva il tradimento, tutti
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siamo stati traditi, ma lei non riusciva in quelle
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volevano sentire quel che lei diceva. Ma donn’Elvira
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acquaio. ¶ «Sì» mormorò Michele. Lei non voleva spingerlo a
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per guardarsi Michele, perché lei intuiva che solo con
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chinò a baciarla. Allora lei, accarezzandolo – ora gli altri
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più là che qua. Lei apprezzò con un sorriso
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una seconda trombosi, e lei pareva riderne di quel
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pensare ora…» ¶ «Sì…» fece lei con sforzo, al cuscino
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nella voce. ¶ «Sì» fece lei al cuscino. ¶ «Nannì, su
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a letto senza di lei; quando non vuole addormentarsi
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non vuole addormentarsi se lei non gli tiene la
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mano di Nannina. «Eccola» lei dice, per quetarlo. «Stretta
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dormiveglia. «Stretta-stretta» ripete lei; ed è tutto il
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sorella diventata donna, secondo lei troppo capa all’erta
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strada della salvezza, che lei vede e non vede
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e un quarto, e lei non ha trovato neppure
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la mia, allora?» dice lei, celiando. ¶ «Come ti viene
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fisica, desideri, appetiti. In lei è tutto spento, un
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rabbia negli occhi…» ¶ «E lei?» fa ansioso Ciccillo. ¶ «Lei
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lei?» fa ansioso Ciccillo. ¶ «Lei appunto, stavo dicendo, ci
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va be’ questa è lei, poi una spada; va
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mo mento buono. Ma lei s’è fissata.» ¶ «Ah
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o lo sbalestrato…» ¶ «E lei?» ¶ «Lei? Qui sta il
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lo sbalestrato…» ¶ «E lei?» ¶ «Lei? Qui sta il fatto
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pesce. Va bene che lei l’ha sempre detto
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mandato a dire?» ¶ «Anche lei lo stesso: niente.» ¶ «Questo
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finita.» ¶ «È una. Mò, lei, che gli ha mandato
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di ricordarti.» ¶ «Inso’ che lei, anche lei, sapeva quello
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Inso’ che lei, anche lei, sapeva quello che doveva
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debbono trovare.» ¶ «Lui o lei?» ¶ «Lei.» ¶ Come se fosse
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trovare.» ¶ «Lui o lei?» ¶ «Lei.» ¶ Come se fosse davvero
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davvero importante lui o lei, ridotto dalla morte a