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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «li»

nautoretestoannoconcordanza
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per le mani de li dotti, quello molte fiate
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potuto persuadermi essere tra li suoi piú cari uno
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piú cari uno de li primi. Ora non potendo
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uomo nel vero tra li dottissimi nobilissimo e tra
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dottissimi nobilissimo e tra li nobilissimi dottissimo, il quale
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per le bocche de li dotti, come nel suo
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suo parto, che non li satisfacendo cosí a pieno
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gli oblighi immortali per li beni da voi ricevuti
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e guida, ella in li molti affari che ha
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il dí per allevare li signori suoi figliuoli, e
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in picciolo fascio restrigne li molti e immortali fatti
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imitarlo, e massimamente a li signori suoi figliuoli, che
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gli animali, ¶ van per li boschi con li cani
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per li boschi con li cani inquieti, ¶ che metton
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grande. ¶ 42. ¶ Ivi fermarsi tutti li vid'io, ¶ come talor
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con la zampogna tra li cari armenti? ¶ Poi tra
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sua riva, ¶ e forse li darò sí certa speme
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e l'uro che li monti brama e cole
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luoco ¶ che non dimostri li miei sdegni ed ire
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letto atterra, ¶ a tutti li discopre a pel per
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mal fatta, c'han li dèi per norma: ¶ con
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antico orgoglio, ¶ tal che li Cimbri, Longobardi e Goti
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modi. ¶ E ben che li vedesse sbigotiti, ¶ non volle
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nel sacro libro ¶ de li fatali, immoti, almi statuti
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tutto 'l coro de li santi numi, ¶ a favor
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e vede ¶ ch'a li suoi segni non si
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I sacri tempii e li divini altari ¶ con Cristo
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nel gran consiglio de li dèi ¶ ei disse quanto
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ispida barba il mento li copriva, ¶ di dure pietre
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pesce al fondo de li scogli, ¶ ne vien Mercurio
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giovanetto allora, ¶ seco portando li tesori suoi, ¶ ché Carlo
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ogni luoco, dove ¶ uopo li fu con mano e
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e suoi figliuoli e li nipoti ¶ crebber l'imperio
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stima ¶ che tutt'Italia li fe' sempre onore, ¶ e
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il vero erede, ¶ convenevol li par aver di prima
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preme, ¶ per dir de li Gonzaghi altieri e illustri
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sí mirande ¶ che tra li grandi il primo fu
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fu nullo ¶ ch'innanzi li corresse, ch'egli a
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le notti, per aver li veri ¶ indíci del perverso
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allora invita ¶ e tra li cardinali vi dá sede
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belle Bentivoglie. ¶ 104. ¶ Lasciam de li Gonzaghi dunque il dire
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fa mestier che con li versi miei ¶ scopra di
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costei, ¶ alto soggietto de li versi miei. ¶ 8. ¶ Con chiuse
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e sol di quel li cale, ¶ ché sí liggiera
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molti segni, e Dio li pone ¶ in bocca l
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Qual meraviglia adunque se li dèi, ¶ per far che
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i cor inspira ¶ de li piú saggi vati ed
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perch'ogni male a li mortali doni, ¶ data n
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se d'altrui vede li rimedi scarsi, ¶ fòr che
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onor e pompa de li dèi". ¶ 83. ¶ Cosí di Giove
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vile, ¶ ma prende chi li sente nova forma, ¶ e
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e fa che chi li mira spiega l'ale
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con lor influssi non li dán percosse, ¶ ché la
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le mostraro, ¶ che battendo li piedi fe' Pegaso, ¶ sí
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accensi ¶ a penetrar de li poeti i sensi. ¶ 152. ¶ Cosí
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frutta ¶ quant'ella tra li veri studi apprese, ¶ con
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che 'n bocca de li dotti or è si
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gli idïoti e fra li dotti ancora, ¶ quanto piú
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in campo solo ¶ passò li fossi e ruppe gli
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l'argento ¶ goder lasciò li suoi commilitoni, ¶ ei tardo
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dar il premio a li soldati buoni: ¶ ché de
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poi ¶ Turin perduto con li luoghi suoi. ¶ 77. ¶ E chi
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bel castello attorno attorno, ¶ li diè l'assalto quasi
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quanto fatto avea, ¶ per li rispetti ch'egli ben
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che 'l re cortesemente li conciede ¶ un vescovato ricco
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che per un de li suoi figliuoi li diede
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de li suoi figliuoi li diede, ¶ acciò si possa
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mondo pochi par oggi li vede. ¶ 92. ¶ Da l'altra
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glorïosi cavalieri, ¶ di cui li corpi informa una sol
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grazie a donne dan li dèi, ¶ e de la
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Giove a questo con li dèi consente, ¶ ed il
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vita e novo stile. ¶ 21. ¶ Li mette Amor avanti gli
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invita, ¶ e 'l cor li lega d'altro che
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alluma l'alma, ¶ non li far, che non puoi
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d'Asteria ricordossi, ma li pare ¶ piú bella questa
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modo viva ¶ per scerner li malvagi da li veri
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scerner li malvagi da li veri, ¶ ché mostran molti
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gli occhi molli per li pianti. ¶ Quei si lamenta
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fòra, ¶ e da tarme li panni intatti serba, ¶ o
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buon odor il nome li fu dato ¶ del garofil
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vedea figura, ¶ tessuta tra li bussi in strane norme
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e piú che 'n li giardini è spesso noto
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Está porte. ¶ 133. ¶ E su li rami il rossignuol gientile
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e ch'una sol li tocchi pur un poco
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ma s'un piacer li dá, dá mille morti
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ch'ella prestasse a li miei versi fede. ¶ Indi
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la Rangona per moglier li desti. ¶ 90. ¶ D'esso Fregoso
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atra nebbia, ¶ che te li copre e fieramente annebbia
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mi concedi, Amor, che li miei detti, ¶ quali ho
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vera grazia apporti a li tuoi servi. ¶ 112. ¶ Ti chiamo
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gioie d'Amor, da li tormenti ¶ or nasce pianto
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con l'altro a li pianeti si rivolse. ¶ 123. ¶ Vogliono
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un polito viso, ¶ e li parrá sí bella a
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forte, Amor, quante fïate ¶ li par, la sfida, e
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forza, ¶ ch'ogni or li son soggiette quelle menti
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e stupendo, ¶ calcando con li piè necessitate; ¶ ma non
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a sé tirar de li mortali. ¶ De la beltá
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da le catene ¶ de li misti elementi e corporali
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forme e vive, ¶ come li pesci sono e gli
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di bellezza il cor li piace. ¶ 10. ¶ Però ti prego
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volta egli rinasce ¶ perché li dona Amor sí fatta
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disse il Mastro de li mastri ch'ove ¶ è
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volgar, cotale ¶ è de li suoi seguaci il fiero
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tanti torti contemplava, ¶ che li facea colei da tutte
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non vegg'io. - ¶ Cosí li dissi, ed egli, tutt
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rai, ¶ e 'l cor li ruba e lo tormenta
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che come l'ama li ritorna il core, ¶ e
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abbandona: ¶ ché s'ei li ruba il cor e
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fur le forze a li Titani casse, ¶ non parve
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ritrovato, dove ¶ gastigo grave li daremo or ora. ¶ Uomini
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se m'ascolti, ¶ saran li veli or or da
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che cosa buona non li piace o aggrada, ¶ e
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nero, ¶ torbido tempo ce li tien storditi, ¶ e tanto
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gli angeli santi, con li lumi gai, ¶ e gli
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uniti e 'n pace li mantiene: ¶ va speculando se
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ma se diversi son li freddi e ardori, ¶ discordia
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e regge Amor, e li compone. ¶ L'astronomo di
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lieto e giocondo, ¶ trovò li sacerdoti ab antico, ¶ ch
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l'ore, ¶ com'a li morti aver si de
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che 'l caldo suo li fura. ¶ Né l'acqua
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schiva, ¶ né per odio li vuol la fama tòrre
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altro, in cor desir li pone ¶ saper le basse
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Amor, a darne tra li seggi luoco. ¶ Quivi sol
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l'aspra morte, ¶ e li tormenti a parte di
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perfetto, senz'alcun periglio, ¶ li doni di restar giá
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che salir al ciel li sia conteso, ¶ pur che
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la vita. ¶ Prattica con li buoni, e troverai ¶ la
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distorna per ch'alcun li dica ¶ ingiuria, o faccia
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veneno ¶ che fa chi li rimira venir meno. ¶ 58. ¶ Quando
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cieco la mirava: ¶ non li par l'occhio questa
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s'io ragiono. ¶ 85. ¶ Qui li mirti non sono, né
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a schiera ¶ turbarsi se li rompi il lor tenore
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cielesti sfere, ¶ ch'avelenò li sassi, l'erbe e
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rubarti prova. ¶ Non sian li passi tuoi tremanti o
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andar scernea, ¶ che, tra li sassi errando de le
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diece, ¶ con biforcate lingue li serpenti ¶ sibilando facean strani
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pura: ¶ gli strazii e li tormenti derridea ¶ del corpo
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sin al fine, ¶ e li tiranni sempre disprezzaro, ¶ ché
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figliuoi da serpi attornïato, ¶ li par che veda lor
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da gran male, ¶ che li facea sentir mortai dolori
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son del sacro Tempio li custodi: ¶ com'egli sian
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ciel ci manda chi li mostri ¶ questi candidi, puri
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e s'ella mai li disse: "Tu mi piaci
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Né perché molti da li lor antichi ¶ tralignino, si
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gioco, ¶ e ben che li vedessi a te davante
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intraro, ¶ ond'ella con li cari figli a lato
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loro l'eccellenza, ¶ veder li fece come quai ligustri