Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

ammalan da morirne, ¶ e li altri che sboccian sfacciati

verdi, gridando e leggendo li articoli delle gazzette sovversive

di ricche acconciature, ¶ sopra li avvisi a finger le

pergole, ¶ soffici cuscini per li ozi sicuri. ¶ Sono l

ridenti le Signore ¶ ripetono li inchini delle contradanze, ¶ nell

l'anatomia; ¶ le smaniglie, li anelli ed i diademi

salotti della prostituzione. ¶ Cosí, li avi rivivono in me

me, ¶ quelli della crociata, li altri del lavandino, ¶ conquistatore

e grottesche, ¶ col riasciugare li occhi alla pezzuola ¶ della

americano: è come se li abitanti di Chicago volessero

inquieto che schiumeggia! ¶ E li Armeni straccioni a lamentarsi

Jaufré rimodernato, ha fatto li apparecchi e si presenta

eterni ed esigenti, ¶ come li stomachi morti di fame

e superbia, ¶ e noi li lasceremo, anche qua giú

Livraghi, ¶ flebotomo eccellente per li ebrei ¶ che non vogliono

ed acciecò del lampo li occhi di porcellana ¶ del

immonde a raccorre pidocchi, ¶ li intolleranti astiosi e irriverenti

m'aggiunge meraviglia, ¶ tra li stampi dei gessi immemoriali

réclame; ¶ corrono i curiosi, ¶ li sfaccendati e li amanti

curiosi, ¶ li sfaccendati e li amanti del raro! ¶ Si

dan delle premières; ¶ e li attillati ufficialetti ¶ addestrano ginnetti

ragunata a torno! ¶ E li amici dei Clubs in

tra i ladri e li assassini;... ¶ colle manette ai

miti e belli, ¶ come li agnelli del mese d

veston bene, ¶ ed ingannano li occhi al luccicare: ¶ tutti

Assedio. ¶ Ed ho udito li elogi alli Imbecilli: ¶ infuriò

ancora son calvi: son li spavaldi della menzogna. ¶ Ma

della menzogna. ¶ Ma tutti li Imbecilli sono Gente-per

bene incerati, ¶ e ruotano li occhiacci. ¶ Gente! Acqua passata

son de' sognatori. ¶ Egli li incontra ma non li

li incontra ma non li vede a fatto. ¶ Egli

vuoi morir d'asfisia? ¶ Li occhi vogliono nuovi spettacoli

stomacato? ¶ Io ho frequentato li uomini da bene; ¶ li

li uomini da bene; ¶ li vidi a rabberciar cocci

tranelli delle pragmatiche; ¶ e li vidi a castrar le

nelle Antologie; ¶ e conobbi li arguti carrozzieri ¶ a reggere

in odio i galantuomini: ¶ li portar, per bersaglio, poco

becchi in fregola, ¶ se li pungi alla regola del

Odalisca circassa; ¶ non contan li sgambietti della sivigliana; ¶ non

farabutti: ¶ pompeggia, feticcio, per li antiquari della Nazione. ¶ Vi

perché non osano; ¶ ma li attori han mutato costume

impostori che sorridono. ¶ Vediam li spettatori come applaudono: ¶ Rospi

d'Eroi sulla ribalta. ¶ Li Asini ragliano, i Corvi

della tomba promiscua, ¶ tra li amici a testa mozza

Il cervello non vive. ¶ Li occhi si abbacinan sul

arguto trova al sajo ¶ li sdrusci per ferirci a

ora,... poi che siete li Eroi ¶ delle vicine rivendicazioni

Oceano attinge alli scogli, li infrange e li inghiotte

scogli, li infrange e li inghiotte". ¶ Uragano di sotto

voi, ¶ poi che siete li Eroi oscuri e disprezzati

del resto vorrebbero tutti li ineffabili moralisti d'imbecillità

carne protocollata, pei vinti, li ubriachi e per li

li ubriachi e per li esausti, ¶ pei vecchi insatiriti

e di bronzo ¶ per li allori rubati alle vittorie

esche erotiche di tutti li occhialetti; ¶ uncinan desiderii e

tuo sguardo svagato, ¶ pregiando li artifizi che gli uccidono

al singulto del valzer: li occhi filano lagrime, ¶ ritta

altare ¶ verso cui turbinarono li incensi, piegaronsi i ginocchi

e i denti freddi: ¶ li occhi smarriti, sbarrati di

ecco la Morte! ¶ Protendiamo li amanti dall'alcova alla

ne' giuochi arditi ¶ ritentano li approcci pornografici prima della

luogo gratuitamente, ¶ la fiancheggian li argenti ed i pennacchi

ministri, e prefetti ¶ e li spazzini municipali, ¶ la solita

ciarlatani attendon le commende, ¶ li indulti i galeotti. ¶ E

indulti i galeotti. ¶ E li equipaggi gridano "Hurrà!" ¶ Snelle

entro alle officine ¶ tutti li schiavi ad aspettare di

parente Absburghese! ¶ Ora, questi li allori sciagurati e vili

P. LUCINI. ¶ Per tutti li Dei morti ed aboliti

pelli ferine e fangose, ¶ li occhi sbarrati, ossessa dal

ed umili compagni, ¶ durante li equinozii tropicali, ¶ per le

di civiltà. ¶ V ¶ Vivan li Dei; tutto il Mondo

tra i mirti e li acanti, Oreadi, Ninfe. ¶ Stanno

riversa, ¶ i seni rigidi, li occhi smarriti, ¶ l'assorbe

per le donne e li uomini ¶ Ecate trifasi per

giostra de' baci; ¶ sotto li Stoa propongonsi l'Etaire

giuoco delle fiaccole aduna ¶ li elenizzanti della metafisica; ¶ per

luogo comune, ¶ salito tra li armati al Moria, ¶ tra

sfida perenne per tutti li Dei ¶ e presenti e

mentecatte, urlanti, ¶ stipiti per li Scopsa, ultima ingiuria, ¶ alla

dispositori delle fazioni; ¶ passano li Eunuchi, che reggono l

grida l'agonia: ¶ già li Arabi traboccan dai confini

confini, sui veloci polledri: ¶ li antichi eroi di Grecia

dell'Urbe in futuro. ¶ Li altri che vennero dopo

Spirito femina lombarda, ¶ e li Esicati accolti a contemplarsi

Anima, non tremare; tutti li Dei son morti, ¶ dal

Nazione, scandalosamente, perché erano li amici della Corona. ¶ OLDRADO

nel bujo della Vendita, ¶ li atti ed i segni

canneti, ¶ sulla palude, che li rinchiude. ¶ Venezia, la Regina

combattuti sulle porte abbruciate, ¶ li stupri, li assassini e

porte abbruciate, ¶ li stupri, li assassini e le vergogne

livide d'arsura. ¶ Seppero li altipiani proni all'aroma

lente all'abbeveratojo, ¶ tra li aconiti azzurri, tra l

muti, ¶ i greti grigi, li estuarii indolenti, ¶ secreti a

e i vigneti, ¶ tra li intrighi e le spesse

all'imboscata, ¶ per divider li eserciti, guadata, ¶ recando il

dirazzare i bovi ¶ sopra li ispidi cranii rocciosi delle

di smeraldo, rifratte tra li ori ¶ dell'acque occidue

bassa sui bordi ¶ attingere li spruzzi eccelsi dell'onde

della rotta; ¶ segui per li aspri sentieri le schiere

i secoli le torme, li eserciti, li assedii, ¶ l

le torme, li eserciti, li assedii, ¶ l'assalto, il

a Lei, ¶ massima tra li Dei". ¶ Roma piegò col

smarrita, lacerata, eroica piemontese. ¶ Li squadroni balenano, vacillan ripiegati

Sotto la pioggia incalzan li Absburghesi ¶ le rotte schiere

me questi spergiuri: ¶ eccoti li altri Giuda. ¶ Non dimandare

luna incanta le statue, ¶ li alberi ed i laghetti

Ecco, il Consorte ¶ tra li Ulani confuso, prigioniero, ¶ sconfitto

Ma perché non conoscono li Altri ¶ le larve avite

rose, i cipressi e li scogli; ¶ le donne a

al vaticinio. ¶ "Ora"; per li occhi volti all'oriente

lo vedemmo a piangere. ¶ Li occhi non davano ormai

triboli morali; ¶ e tutti li aguzzini intemerati, ¶ e le