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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ercole Luigi Morselli, Orione, 1910

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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Ireo, con al fianco lo stecconato dell'orticello. ¶ Nel
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paura, toccatelo!...» e tu lo lasciavi fare finchè voleva
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divertirsi alle tue spalle ¶ Lo so.... ¶ IREO, ¶ interrompendolo: ¶ Che
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se così era, come lo potesti intendere? ¶ MIRRINA: ¶ Un
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tutta ancora sbigottita per lo strano sogno che m
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il mio sogno.... Te lo dirò: m'era parso
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fa che subito me lo rechi. ¶ Trochilo va. ¶ LA
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ordinasti? ch'io te lo recassi senza far ciance
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MATUSIO, ¶ a Ireo che lo guarda trasognato: ¶ Son io
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il mantello. ¶ e io lo presi e lo feci
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io lo presi e lo feci uccidere da costui
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otre, e che subito lo sotterrassi là, vedi? nell
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prima di nove mesi lo riscavassi, ch'io v
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no! ch'io non lo riperdo più ora!... Bisogna
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ora!... Bisogna pur che lo dica come l'aspettavo
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ho faticato a trovarglielo. Lo chiamai Orione.... ¶ MATUSIO: ¶ Che
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padre gli dèi?! ¶ IREO: ¶ Lo vedesti dunque in lontane
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MATUSIO: ¶ No, mai non lo vidi: ma molto e
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più d'uno, parlandone, lo giudicò valente quanto Ercole
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Egli è: ma non lo contavo.... perchè credevo che
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tuo servo vada, e lo uccida, e rechi qua
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isola di Chio.... questo lo so.... ma che altro
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straordinario, ch'egli non lo potesse uccidere!... Io ho
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allegro, hai udito?... Togli lo spiedo nuovo.... ¶ Trochilo uscito
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quest'odore.... è quale lo desideri?... ¶ Matusio fa di
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sulla via del ritorno?... lo riabbraccerò mai più? ¶ MATUSIO
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molto lontano!... Molto lontano!... Lo dicono concordi il fegato
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fin qua! ¶ Mentre Ireo lo scarica e lo asciuga
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Ireo lo scarica e lo asciuga amorosamente: ¶ Le zitelle
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Orione, il quale, appena lo può prendere per la
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prendere per la veste, lo fa sedere con violenza
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piano a Ireo che lo segue: ¶ Vedi un po
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stacca un osso e lo getta a Trochilo che
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Trochilo l'addenta e lo spolpa pazientemente. ¶ Orione a
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figlio mio!... per te lo serbo, lo sai?... e
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per te lo serbo, lo sai?... e che tu
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vin dolce? ¶ Beve. ¶ MATUSIO: ¶ Lo teniamo in gran conto
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A me, vedi?... quando lo bevo.... sembra che una
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d'una volta che lo destai!... ¶ Porgendogli la lampada
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avvicina a Orione, e lo guarda, e sorride tristemente
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scrivere di lui, te lo sei fatto così, a
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IREO: ¶ Ecco: se tu lo consigliassi.... se tu lo
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lo consigliassi.... se tu lo pregassi.... ¶ MATUSIO: ¶ Qualunque cosa
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il regno!» ¶ MATUSIO: ¶ Chi lo consigliò, osava sperare la
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otre puzzolente di Enopione, lo legai forte sul suo
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fare a Merope.... ¶ Mestamente: ¶ lo feci alla sua vacca
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D'un poeta!!.. te lo dicevo io che era
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mondo non sa perchè lo seguono così manse quelle
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sua terra?... ¶ LA NUTRICE: ¶ Lo amava, la sciagurata.... ora
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nella reggia.... mentre tutti lo credevamo morto.... e dinanzi
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Ireo.... la sua barba lo dice!... Coraggio dunque!... ¶ Facendosi
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voce tremante, mentre Trochilo lo istiga a parlare: ¶ O
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apri la tua cantina lo stesso! e si beva
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un folle spavento. Matusio lo spia un momento, poi
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ricolma di pampini, e lo fa sedere vicino alla
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CISSIBIO, ¶ correndo subito verso lo schiavo che tiene la
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perfetta arte con cui lo preparasti. Oh! no! finchè
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capita? ¶ IREO, ¶ mentre Trochilo lo aiuta a levarsi: ¶ Tu
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Tu credi così? ¶ TROCHILO: ¶ Lo so di certo! ¶ Escono
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della sua casa e lo scettro di Chio! Merope
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usanza di Chio! ¶ Afferrando lo schiavo dalla corba, e
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mani sul suo cammino!... ¶ Lo schiavo sparge pampini dinanzi
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gambe d'uomo?... Ora lo vedrete! ¶ Si precipita ridendo
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ria-di-Tro-chi-lo! ¶ PRIMO SCHIAVO: ¶ Il vecchio
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d'erba, Orione fa lo stesso, Merope anche; poi
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terra fin sulla balza. Lo sciame impertinente dei satirelli
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si stringono per vedere lo spettacolo del bacio. Mentre
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schiacciando subito col piede lo scorpione: ¶ T'ha morso
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Non vi par bello lo scherzo di questa mia
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piange più dirotto, e lo getta nelle braccia di