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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Maria Alberta Scuderi, Assassinio al Garibaldi, 1984

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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1984
il giaccone e se lo gettò sulle spalle. Avevano
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per questa notte? ¶ David lo guardò di sfuggita senza
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e quella comunicazione silenziosa lo appagava attraverso un rapporto
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improvvisamente rinfrescata. Tirò su lo zip. ¶ Paolo il pittore
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accettava la sconfitta, perché lo amava. ¶ Scese di scatto
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fratellino sulle spalle e lo faceva galoppare per tutta
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la casa, quando se lo portava alle partite di
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sguardo adorante, quando se lo era trovato tra i
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già perduto. ¶ La stanza lo soffocava ed uscì sulla
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Il pensiero di lei lo prese a tradimento e
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prese a tradimento e lo ferì come un sogno
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nessuno, vuole che non lo sappia io, che sono
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gli tremavano tanto che lo zip gli sfuggiva continuamente
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tra le mani. Così lo trovò Mario. ¶ — Alessandro non
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passaggio, gli sembrò che lo guardassero in modo strano
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discreto ma non importante. Lo tenevamo d'occhio, nulla
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le scatole. ¶ Il Barbuto lo guardò: un bel ragazzo
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con aggressività. Il Barbuto lo guardò sovrapensiero. Va bene
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almeno così dicevano. Lui lo conosceva da poco ma
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attimo sul delitto; ma lo ricacciò in fretta, con
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bel sorriso, il suo. ¶ — Lo conoscevo bene io, altroché
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bene io, altroché se lo conoscevo! La dava in
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un suo pensiero. ¶ Tom lo guardava: il viso sottile
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sfinito. ¶ Tom e David lo ascoltavano in silenzio con
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Alessandro vomitò e David lo aiutò a pulirsi in
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al parco. L'idea lo fece sorridere un attimo
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e questo la polizia lo sa. Interruppe un attimo
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ma oggi ho bigiato. ¶ Lo aveva guardato con curiosità
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orgoglio — mio fratello portava lo striscione. Ha vent'anni
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i verbali delle riunioni. ¶ Lo aveva guardato con ammirazione
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di paura come se lo sentisse in pericolo, che
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vado da mio fratello. ¶ Lo aveva visto allontanarsi per
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Ehi, tu, aspettami! ¶ Annalisa lo vide arrivare da lontano
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occhi caldi e dolci. ¶ Lo conosceva da sempre, da
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centro di disintossicazione; ma lo sentiva chiuso e teso
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ammazzato uno, questa notte. ¶ Lo guardò colpita dal tono
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angoscia della notte precedente. ¶ — Lo conoscevi? ¶ — No, ma Alessandro
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delitto lì non se lo meritava proprio. Si sfogava
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ringhiera ad ascoltarla. ¶ — Ve lo dico io che quando
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il commissario. ¶ — Certo che lo è — ribatté la Cesira
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sentirsi troppo pettegola e lo osservava attentamente con i
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donne che il maschio lo sente subito. ¶ — Ragazzi? — domandò
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un po' di rumore lo fa per forza. ¶ Sembrava
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tacque. ¶ Il commissario, così lo chiamava la Cesira, sembrava
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un affitto. ¶ La Carmela lo guardava in silenzio. Posò
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sul tavolo e ricambiò lo sguardo. Gli piaceva quella
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quale il suo lavoro lo aveva portato. L'aveva
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dai nomi magici che lo incantavano. Ne cercava l
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gli era affidata e lo gratificava pensare che era
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e se c'era lo guardava come se fosse
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Angelo non aveva fame. Lo stomaco chiuso in una
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anni e lei se lo sentiva davvero il sole
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La voce della madre lo tranquillizzò. Era calma e
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per le braccia e lo scuoteva senza più prudenza
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mani della madre che lo stringevano. ¶ Lei capì che
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tutto e, da come lo guardava, vogliosa. ¶ «Questa non
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Non ti è bastato? ¶ Lo guardò con occhi umidi
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di lui. La cosa lo turbò per un attimo
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soprattutto. Ma lei non lo amava. Le piaceva quel
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gola. Non si bucava. Lo vedeva che stava bene
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lui, che capivano, che lo avrebbero sempre aiutato. ¶ Sapere
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mangi troppo la sera, lo dico sempre io! ¶ Purché
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figlio che così crudelmente lo avrebbe ferito. Non meritava
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mi el massi, io lo ammazzo! — gridò poi tremando
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sfogava la sua furia. Lo conosceva bene, bisognava dargli
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ma niente debiti! Io lo ammazzo, lo rompo, lo
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debiti! Io lo ammazzo, lo rompo, lo distruggo! ¶ — Era
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lo ammazzo, lo rompo, lo distruggo! ¶ — Era nel giro
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paura gli scoppiava dentro. Lo vide smarrirsi e ne
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sedia come una furia. ¶ — Lo strozzo con le mie
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fuori della sua vendetta — lo strozzo, a mio figlio
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ha preso mai niente — lo tranquillizzò lei. — Non ha
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non dica fesserie se lo interrogano. ¶ — Se lo interrogano
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se lo interrogano. ¶ — Se lo interrogano? ¶ Il Colombo era
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tu devi parlargli. ¶ — Io? ¶ Lo guardò bene in viso
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guardò bene in viso. Lo conosceva da troppo tempo
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capire che il panico lo stava travolgendo. ¶ L'aveva
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coraggio per niente. — Ora lo spingeva verso la porta
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fuori di sé. — Io lo ammazzo, mi el massi
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mi el massi! — e lo stringeva pallido e duro
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Il pensiero di Annalisa lo penetrò un istante dandogli
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il viso di Alessandro, lo sguardo che sfuggiva il
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gli veniva incontro con lo sguardo adorante, che pendeva
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1984
il ragazzo distrutto che lo aveva lasciato parlare in
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guardandolo, come se non lo vedesse, da una infinita
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nascondevano il viso e lo sguardo. ¶ La stanza dell
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biglietto d'ingresso che lo aveva introdotto più facilmente
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difficoltˆ per altre vie lo angosciava come un tradimento
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considerato un nemico, forse lo avrebbe temuto, forse odiato
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i loro occhi e lo amavano; ma avevano paura
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proprio così: che Mario lo rispettavano e lo ammiravano
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Mario lo rispettavano e lo ammiravano ma non lo
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lo ammiravano ma non lo volevano vicino a lei
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Lei poteva rovinarlo e lo salvava con il suo
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silenzioso dono. Ora, quando lo incontrava le sembrava vi
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il commissario ci arrivò lo stesso. Non fu difficile
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stesso, perché quando se lo vide davanti con il
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parole del vecchio che lo aveva cacciato chiudendogli la
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finire così! ¶ Il commissario lo ascoltava con la sigaretta
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confusione. Proprio quella confusione lo lasciava perplesso. Lo immaginava
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confusione lo lasciava perplesso. Lo immaginava più facilmente implorante
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a disposizione disse — e lo lasciò sbalordito. ¶ — Bisogna sorvegliarlo
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diceva al brodo mentre lo versava sul riso — lui
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lui dovrebbe capire che lo spavento anzi lo shock
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che lo spavento anzi lo shock come dicono paralizza
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in testa non te lo levi più di torno
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legava al ricordo, anzi lo portava avanti, lo conduceva
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anzi lo portava avanti, lo conduceva con un sottile
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d'amore intenso che lo scavava. Era un amore
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era spazio per altri. ¶ Lo chiamava piano, cosciente di
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sua impotenza come lui lo era nel suo tormento
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suo lavoro, ne vedeva lo scopo e la mente
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crepa — pregava più con lo sguardo che con la
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corse verso David e lo scosse. ¶ - Va', tu conosci
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geloso di un amico. ¶ Lo prese una collera furiosa
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confuso, infantile, ma tenace. ¶ Lo sradicamento dal paese aveva
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le sue angosce, con lo stesso bisogno di affetto
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suo isolarsi. Ora se lo domandava e provò pena
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Alessandro. Il pensiero non lo turbava più ora, gli
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inseriti in realtà diverse. ¶ Lo prese una inquietudine profonda
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a David. Il pensiero lo fece arrossire di rabbia
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per la prima volta lo turbava per la risonanza
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pena amorosa per David lo tormentavano in maniera diversa
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se la cosa non lo interessasse nemmeno un po
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del Paolo. Io non lo farei capace di ammazzare
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buono, proprio napoletano come lo fanno i suoi giù
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veniste su voi non lo sapeva fare nessuno. E
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di tempo che non lo vedo? ¶ Ecco la domanda
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La Cesira rise. — Non lo dica al poliziotto. Potrebbe
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il viso ancora fresco, lo sguardo tranquillo di chi
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preparava il caffè e lo ascoltava, gli attaccava volentieri
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non la offendesse non lo conosceva. ¶ Beati i giovani
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Ma l'Elvira non lo aveva mai incoraggiato a
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il pensiero nuovo che lo tormentava. ¶ — È che ho
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collaborare con la giustizia lo spingevano. ¶ — La notte del
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ragazzo smarrito che quando lo incontrava sulle scale lo
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lo incontrava sulle scale lo guardava senza neanche vederlo
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posato la tazzina e lo guardava con quello sguardo
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che nello stesso tempo lo confondeva sempre un poco
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e i giacconi scuri. Lo ha visto bene in
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Ne era proprio sicura, lo diceva in modo convincente
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e gli si chiuse lo stomaco perché in fondo
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di caffè e ricambiò lo sguardo del compagno massiccio
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e non piaceva, soprattutto lo disorientava. Gli pareva staccato
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musica; ma alla questura lo tenevano in palmo di
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tutto come se non lo interessasse. Non so di
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il caffè, dice che lo fanno buono. — Era chiaro
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sentì urtato. ¶ — Dice che lo sente nell'aria. ¶ Dal
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si capiva che non lo considerava un metodo di
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malinconico 1o isolava e lo proteggeva. ¶ Aveva bisogno di
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attenzione. Conosceva Baroni e lo stimava abile e cauto
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un po' lontana che lo avevano in certo senso
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estrema dignità. A volte lo prendeva la curiosità della
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con quel distacco che lo aveva sempre affascinato. E
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silenzioso; ma quando incontrava lo sguardo dell'amico gli
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avesse capito e che lo ringraziasse in quel suo
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anche se questo pensiero lo faceva sentire colpevole perché
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dal video e non lo avrebbe guardato. ¶ Si diresse
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un impulso improvviso che lo spinse alla casa dalle
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impalpabile, gli occhi che lo guardavano come se non
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guardavano come se non lo vedesse. L'altro, l
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nelle risposte, ma guardingo, lo aveva sentito invece chiaramente
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gli si può credere. Lo lascia vivo e il
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Colombo, se voleva, se lo vedeva alla televisione e
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non avere fame e lo lasciò. ¶ Nell'uscire dalla
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direzione; ma la cosa lo turbava. Forse, nel suo
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continuava a dirsi; ma lo sospettava. Questa era la
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era la realtà. E lo stesso dubbio era negli
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sembrati insopportabili. Come se lo vide davanti con gli
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Cercò di lottare contro lo smarrimento, tentò di ricreare
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improvvisa stretta convulsa. ¶ Carmela lo vide attraverso il vetro
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sulle porte dei bassi. Lo prese la nostalgia, un
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spinto dall'istinto che lo faceva muovere intorno alla
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per chiedere — zucchero? — e lo guardò negli occhi. ¶ — Buono
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Ricordava sua madre quando lo strigliava la sera con
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si sporcavano di nuovo. Lo aveva capito dopo che
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sedia. ¶ — Commissario — gli occhi lo fissarono senza paura e
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fissarono senza paura e lo sguardo era grande, ci
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indifferente, ma sufficientemente interessato. ¶ — Lo conosco, non sembrerebbe il
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sembrerebbe il tipo. ¶ — Non lo sembrano mai, ma quanto
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bruciato e la polizia lo teneva d'occhio da
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da un bel po'. ¶ — Lo facevate muovere ancora però
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però. ¶ — Si, ma ormai lo stavamo staccando. Solo non
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provvedere. ¶ Tom sentì gelarglisi lo stomaco. Avrebbero provveduto loro
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loro al vecchio se lo avessero ritenuto necessario senza
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quartiere per il vecchio. ¶ — Lo sappiamo, se ne occupa
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si può. ¶ L'uomo lo guardò attentamente. Era uno
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ad un saluto. ¶ Tom lo guardò allontanarsi con il
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alla quale era costretto lo teneva in continua tensione
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da David, notizie che lo tranquillizzavano un poco anche
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Maria Teresa. Questo pensiero lo fermava. Ma continuava a
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a quel momento semisdraiato. Lo sguardo attento, il viso
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o un cesso fanno lo stesso — s'interruppe — avevo
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ne avevo voglia, perché lo odiavo, perché li odio
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non la dava, non lo conoscevi quasi, tu non
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Sembrava che la cosa lo divertisse. ¶ — Alessandro — chiamò piano
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il fratello. Non era lo sguardo un po'assente
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correte con noi che lo stiamo cambiando. Ve ne
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parte ragazzi, ciao bambini: lo spettacolo è finito. ¶ Se
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ferito il fratello ora lo sapeva. Lo aveva ferito
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fratello ora lo sapeva. Lo aveva ferito a morte
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non poteva fare niente. ¶ — Lo spettacolo è finito — si
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da tutto quello che lo aveva spinto fino a
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poteva essere, e forse lo era, un delitto e
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verde-azzurri che tanto lo turbavano, sapeva solo che
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verso le città e lo svegliavano all'alba con
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stessa attesa del miracolo, lo stesso senso di pausa
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chiaro, per loro che lo guardavano dal portone, se
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scale. ¶ La signora Cesira lo vide passare davanti alla
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coscienza della sua impotenza lo portava ad uno stato
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1984
attenzione per la guida lo impegnò un attimo distraendolo
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Una luce gialla, intermittente lo avvisò che era giunto
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senso di impotenza che lo portava al furore. ¶ Poi
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commissario e l'uomo lo recepì. ¶ — Sarei venuto prima
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morte che si china, lo tocca, si sporca, il
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stava consumando nel portacenere. ¶ — Lo riconoscerebbe? ¶ Fu stupito del
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chiameremo per un confronto. ¶ Lo vide animarsi, ogni disagio
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unico ed irripetibile. ¶ Baroni lo guardò con fastidio e
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non accennava ad alzarsi lo congedò bruscamente. ¶ — Lasci il
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attimo. ¶ — Grazie. ¶ Poiché Baroni lo guardava stupito si rese
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lui. ¶ — Mi scusi. ¶ Baroni lo guardò uscire. Un bel
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Gli era grato. ¶ 15 ¶ Tom lo seppe nella tarda mattinata
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1984
pensiero che la risposta lo colpì come un pugno
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1984
quel ragazzo a volte lo confondeva. Gli nascevano delle
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gli si era inceppato lo zip del giaccone e
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inutilmente di farlo scorrere. Lo chiuse con uno strappo
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bisogno di consolarlo. ¶ — Ma lo sai anche tu come
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tutto magari finisce lì. ¶ — Lo so, lo so. ¶ Si
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finisce lì. ¶ — Lo so, lo so. ¶ Si vedeva che
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1984
cosa sotto" pensò mentre lo accompagnava alla porta "purché
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1984
qualche pasticcio." ¶ Il pensiero lo turbò. Non gli piaceva
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1984
invece sono tagliati fuori." ¶ Lo guardò allontanarsi, il passo
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1984
dare nome ma che lo angosciava senza potersene spiegare
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il suo stesso lavoro lo sconsigliava di farsi vedere
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a prezzo controllato. Qualcuna lo riconobbe e lo salutò
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Qualcuna lo riconobbe e lo salutò. ¶ Notò un certo
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nel modo con cui lo guardavano e ne provò
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e le donne che lo avevano salutato sapevano che
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non era grave, magari lo avevano già rilasciato. Si
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1984
non soffrisse. ¶ La Cesira lo fermò. ¶ — Ha sentito l
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1984
conciato dallo spavento — e lo spingeva con le mani
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che tutta la casa lo stava osservando. Non avevano
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1984
aria nulla e questo lo tranquillizzò per un verso
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1984
per un verso e lo spaventò per un altro
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1984
era e l'ansia lo riprese. ¶ "Devo tornare al
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1984
gesto così improvviso che lo fece sussultare strappandolo ai
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via, come se non lo sapessimo che il commissario
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1984
era, un bambino e lo portavano via come un
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1984
voglia di parlare, 1'argomento lo appassionava, aveva la sua
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1984
tono asciutto della donna lo disorientava. Non si aspettava
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1984
il pittore che normale lo era di certo e
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1984
quando la solitudine non lo cacciava in giro per
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1984
malinconia sottile che non lo faceva soffrire, ma, stranamente
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1984
faceva soffrire, ma, stranamente, lo consolava. Altre volte ancora
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1984
da giovane come non lo provava più da tanto
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1984
e come! Il pensiero lo colpì all'improvviso, gli
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1984
ragazzo. ¶ Non sapeva che lo aveva invitato perché era
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1984
viso di Alessandro mentre lo portavano via e perché
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per spiegare e raccontare. Lo dicono alla televisione: insospettabile
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1984
Dove andavano? Non se lo era mai chiesto, ma
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1984
ma ora che se lo domandava aveva paura delle
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1984
sugo era quasi bruciato, lo versò nel lavandino e
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1984
c'era più posto. ¶ Lo sguardo pieno di pena
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1984
La ringraziò alzandosi. Non lo trattenne. Non si può
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questa se ne va. ¶ Lo vide aprire la porta
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Non era facile convincerla, lo sapeva, e forse non
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1984
per me come se lo pensasse lui, capisci? ¶ Ora
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andava da me perché lo avevo ingannato e deluso
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sentisse responsabile di tutto. Lo sapeva calmo e forte
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sapeva calmo e forte, lo aveva visto superare con
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oscillare delle braccia e lo posarono sulla barella. ¶ Avrebbe
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1984
ringhiere. ¶ Si sentiva colpevole. Lo prese un affanno, una
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calligrafia grande e chiara. Lo prese, andava portato via
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1984
le ultime parole. ¶ «Non lo faccio per rimorso o
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ma la sua presenza lo aveva per un istante
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movimento brusco di David lo scosse. La porta del
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due studenti e forse lo erano. Si stupì di
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incontro di innamorati. ¶ Poi lo vide uscire e fermarsi
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questo gli fosse risparmiato lo sollevò per un attimo
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di un pallore innaturale, lo sguardo indietreggiava, rientrava verso
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1984
era in quello sguardo: lo sguardo di uno che
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un lato. Non cercò lo sguardo del fratello, non
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mezzo, conoscere dall'interno lo sbandamento, la paura, l
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ad affrontare quello che lo aspettava, non poteva ancora
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era morta. ¶ La parola lo colpì a tradimento come
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di loro aveva avuto. Lo sperò per Alessandro, per
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su tutti quelli che lo avvicinavano, su tutti senza
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loro era impossibile né lo avrebbe voluto perché Alessandro
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la sua scelta. ¶ Poi lo vide uscire di corsa
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vero e la felicità lo travolse per un istante
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non erano cose che lo spaventavano. Il nemico era
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l'altro, il David, lo sosteneva, lo portava quasi
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il David, lo sosteneva, lo portava quasi su di
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stata romantica, o forse lo era anche stata, solo
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stata, solo che non lo ricordava più. Non era