parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
1
2008
il seno trionfante era lo stesso. Meno esibito dell
2
2008
al commissario e aprì lo sportello della Mercedes. Bertone
3
2008
una qualche spiegazione, qualcuno lo afferrò per le spalle
4
2008
per le spalle e lo scaraventò dentro. Fece in
5
2008
Aria! Aria! Non respiro!». ¶ Lo aveva invocato più volte
6
2008
anche il doppio. Non lo sapeva. Tranne lui, che
7
2008
minuti. O quaranta. Chi lo sa? ¶ L’autista scalò
8
2008
gorilla, uno per parte, lo afferrarono per le braccia
9
2008
per le braccia e lo sollevarono. Avrebbe potuto evitarsi
10
2008
Il commissario pensò che lo stessero portando direttamente all
11
2008
mandarlo faccia a terra, lo lasciarono. Non era stato
12
2008
piacevole, ma almeno non lo avevano buttato nel pozzo
13
2008
volume dell’ambiente, ma lo proteggeva dai rumori e
14
2008
agli angoli del controsoffitto. Lo stavano osservando e allora
15
2008
a sinistra. Totale, cinquantasette. Lo stesso numero degli oli
16
2008
il suo, ma anche lo stipendio di Pizzo che
17
2008
nelle date. ¶ Un rumore lo fece voltare. Tre porte
18
2008
parlare, ma l’altro lo prevenne. ¶ «So quello che
19
2008
uno, quello del Mazo, lo abbiamo, per così dire
20
2008
era nostro. Noi non lo volevamo. Velázquez l’aveva
21
2008
suo silenzio. E poi, lo vede anche lei, Picasso
22
2008
Anche lui… muy ambicioso… Lo vedrà presto, non tema
23
2008
a mezz’aria. Ormai, lo avevano afferrato da tutte
24
2008
e le gambe e lo tiravano giù. In un
25
2008
a tornare frontale, con lo sguardo rivolto al parabrezza
26
2008
quinto tentativo aveva preso lo slancio giusto, perché riuscì
27
2008
Aveva esagerato, naturalmente, perché lo slancio lo fece scivolare
28
2008
naturalmente, perché lo slancio lo fece scivolare sul fianco
29
2008
spuntoni di roccia. Alzò lo sguardo a contemplare il
30
2008
più nulla. La morte lo stava prendendo lentamente, lasciandogli
31
2008
Antonio Barracau, che Dio lo benedica, l’aveva raccattato
32
2008
vero?». ¶ Ora era troppo. Lo stava prendendo per un
33
2008
idiota. ¶ «Certo che me lo ricordo!». ¶ «Bueno. Avete preso
34
2008
estremo singulto di dignità, lo richiamò. ¶ «Ispettore, la prego
35
2008
avevo appuntamento con lei». ¶ «Lo faremo, señor commissario». ¶ Salutò
36
2008
Quello che doveva dire lo disse ritto e con
37
2008
e Valentini non se lo lascerà scappare. Tu lo
38
2008
lo lascerà scappare. Tu lo conosci a Tabasco!». ¶ Bertone
39
2008
per far vedere che lo stava ad ascoltare. ¶ «E
40
2008
la segreteria telefonica. Te lo dico sinceramente, Flavio, quella
41
2008
contento. Pardon, sereno. ¶ Alzò lo sguardo dal piatto vuoto
42
2008
a Roma?». ¶ Giuliana abbassò lo sguardo sulla tovaglia a
43
2008
in piena regola. Intimamente, lo sapevano entrambi. ¶ Bertone la
44
2008
l’Escuela di Mafalda. Lo indirizzarono verso la parte
45
2008
dal portone e invase lo slargo. Erano quasi tutti
46
2008
dovremo tenercelo per noi. Lo dobbiamo fare per noi
47
2008
Velázquez e adesso non lo sono di meno. Si
48
2008
Se hanno un obiettivo, lo perseguono con ogni mezzo
49
2008
con certezza cosa riflettesse lo specchio collocato al centro
50
2008
il termine, arrangiati. E lo sa perché? Io penso
51
2008
riflettere il quadro che lo stesso pittore sta dipingendo
52
2008
ritrovare il quadro, ma lo renderebbe ricchissimo». ¶ Bertone continuava
53
2008
illegalmente trattenuti, proprio come lo accusava il maresciallo di
54
2008
padre Aronne, capisce che lo specchio di Las Meninas
55
2008
dov’è il tesoro. Lo rivela al suo amante
56
2008
che, prima di morire, lo indirizza da Yeoshua Schilton
57
2008
il padre Aronne. Lei lo prende alla lettera e
58
2008
di rispetto. ¶ «Sì, forse lo sono. Ma senza questo
59
2008
un po’ di tempo. Lo sguardo del professore cadeva
60
2008
specchio. In Las Meninas lo specchio fa solo finta
61
2008
il commissario, poi spostò lo sguardo verso lo specchio
62
2008
spostò lo sguardo verso lo specchio. ¶ «Vedo che ha
63
2008
fondo. D’Amico afferrò lo specchio con tutte e
64
2008
e due le mani, lo staccò dalla parete e
65
2008
una qualche intercapedine. ¶ Bertone lo guardava come si guardano
66
2008
e alla frustrazione, afferrò lo specchio e lo lanciò
67
2008
afferrò lo specchio e lo lanciò con forza inaudita
68
2008
su di lui. Bertone lo afferrò al polso destro
69
2008
la prontezza di afferrare lo sgabello e di scagliarlo
70
2008
prese il cavalletto e lo puntò dritto contro il
71
2008
libro da terra e lo scagliò, mancandolo, contro D
72
2008
alla stanza, a contemplare lo sfacelo. Guardò il cadavere
73
2008
chinò e vide che lo specchio era formato da
74
2008
aveva infilato il cartoncino. Lo raccolse e lo lesse
75
2008
cartoncino. Lo raccolse e lo lesse. ¶ palau berenguer d
76
2008
cosa significasse. Naturalmente, non lo sapeva. Ristette così, impalato
77
2008
cartoncino e poi se lo mise in tasca. ¶ 27 ¶ Villa
78
2008
un bicchiere di vino. Lo tracannò e poi si
79
2008
rimasto solo un goccio. Lo scolò e poi rimase
80
2008
Afferrò il quadro e lo girò di novanta gradi
81
2008
Da verticale a orizzontale. Lo guardò ancora e lo
82
2008
Lo guardò ancora e lo trovò più buffo di
83
2008
di ridere che spaventò lo stesso pittore. ¶ Ripensò alla
84
2008
lascito originario e quindi lo danno a te, Pablo
85
2008
Aronne. E questo non lo poteva sopportare. ¶ Bisognava nasconderlo
86
2008
terra un grosso pennello, lo intinse in un secchio
87
2008
di entrambe le mani. Lo avevano medicato e incerottato
88
2008
solo. Cardoso, che Dio lo benedica, aveva scoperto che
89
2008
casa senza che nessuno lo noti perché se ne
90
2008
tutto quello che sa, lo strangola e poi lo
91
2008
lo strangola e poi lo impicca perché la polizia
92
2008
fuoco con Yeoshua Schilton. Lo uccide e poi va
93
2008
stracolmo di italiani fastidiosi, lo scaricò dalle parti della
94
2008
non si vedeva. Alzò lo sguardo verso il cielo
95
2008
era già entrata e lo stava aspettando davanti a
96
2008
di Malaga. Erano per lo più opere giovanili, dalle
97
2008
o finestrino?». ¶ «Come?». ¶ «Dove lo vuole il posto in
98
2008
viale costeggiato da palme. ¶ «Lo sapeva che Siviglia è
99
2008
annuì, mentendo, perché non lo sapeva. ¶ «Nel 1492, tutte le
100
2008
italiano rimase muto, con lo sguardo fuori dal finestrino
101
2008
in città, e se lo trova lo metta in
102
2008
e se lo trova lo metta in contatto con
103
2008
era rimasto colpito, non lo diede a vedere. Rise
104
2008
forte che gli sciacquasse lo stomaco. ¶ Al cancello del
105
2008
cortesia dell’affabile Cardoso. ¶ Lo scortarono in una saletta
106
2008
con la pancia prominente, lo palpò dalla testa ai
107
2008
piedi alla testa. Non lo fecero spogliare, per fortuna
108
2008
esterne della giacca. Niente. Lo trovò, finalmente, in quella
109
2008
el infame que me lo robó. ¶ Ucciderò con le
110
2008
di Roma, sentì che lo stomaco gli si stava
111
2008
tappeto di melma vischiosa, lo fece schizzar via come
112
2008
acqua. ¶ «Tutto bene?». ¶ Picasso lo insultò in francese, del
113
2008
tutto consapevole che Aronne lo capiva benissimo. Raccolse il
114
2008
porta la scala?». ¶ «Non lo so. Non c’è
115
2008
tasca dei pantaloni e lo premette sul piccolo taglio
116
2008
il passo del pittore. ¶ Lo stop arrivò improvviso allorché
117
2008
un lume a petrolio. Lo appesero con un gancio
118
2008
ce la possiamo fare… Lo vedi, è impossibile portarli
119
2008
allo scopo di controllare lo stato psico-fisico del
120
2008
fisico del suo superiore. Lo faceva tutte le sere
121
2008
da una pratica che lo stava tediando da mezz
122
2008
e l’indice, mentre lo sguardo era perso verso
123
2008
Pizzo stava cercando con lo sguardo qualcosa che fungesse
124
2008
portacenere di cristallo e lo posò sulla scrivania. ¶ «Forse
125
2008
mazzi, e alla fine lo trovò. Sulla targhetta c
126
2008
ci erano andati leggeri. Lo avevano definito «il palazzo
127
2008
stanze. Puntò diretto verso lo studio. ¶ Accese la luce
128
2008
la luce e ritrovò lo sfacelo che ricordava benissimo
129
2008
di essere scoperto. ¶ Fermò lo sguardo, per qualche secondo
130
2008
si chinò sul cavalletto, lo sollevò e lo mise
131
2008
cavalletto, lo sollevò e lo mise in piedi. Prese
132
2008
di fondo e vide lo specchio rettangolare accanto alla
133
2008
tela e poi ancora lo specchio. Andò avanti con
134
2008
della porta. La tela, lo specchio, la porta, l
135
2008
che in Las Meninas, lo specchio rettangolare sulla parete
136
2008
in un angolo e lo piazzò al centro della
137
2008
era uno sbaglio. Bertone lo capì subito. Stando alle
138
2008
l’enigma più importante: lo specchio. ¶ Secondo Foucault, sullo
139
2008
Snyder e Cohen, invece, lo specchio avrebbe dovuto riflettere
140
2008
parte del dipinto che lo stesso Velázquez stava dipingendo
141
2008
ritratto dei reali. ¶ Ma lo specchio, sistemato con cura
142
2008
momento l’osservatore Bertone, lo specchio rifletteva solo uno
143
2008
di Velázquez. Aveva arredato lo studio simulando la prospettiva
144
2008
il corpo non se lo sentiva più. Di muoversi
145
2008
la seconda, solo perché lo stomaco non ce la
146
2008
gola. ¶ Il marcantonio aprì lo sportello posteriore e fece
147
2008
momento di correre! Ma lo scatto non le riuscì
148
2008
le due. Era Cardoso. Lo informava che di Alberto
149
2008
non si trovava traccia. Lo stavano cercando per tutta
150
2008
ma… Nada de nada. Lo informava anche che erano
151
2008
senz’altro più tardi». ¶ «Lo sa, vero, che c
152
2008
più evasivo «Certo, che lo so, certo». ¶ La telefonata
153
2008
irraggiungibile gli aveva chiuso lo stomaco. Aveva ordinato lo
154
2008
lo stomaco. Aveva ordinato lo stesso due spiedini di
155
2008
scommettere che la targhetta lo avrebbe smentito, indicando come
156
2008
Non tornò a posare lo sguardo sul quadro di
157
2008
è il pittore? Forse, lo stesso Juan Bautista Martínez
158
2008
tratti era secco come lo schiocco della lingua sul
159
2008
c’era qualcuno che lo stava osservando di nascosto
160
2008
deserto. Si beccò solo lo sguardo pietoso dei personaggi
161
2008
nella stagione della caccia. ¶ Lo scatto era stato ridicolo
162
2008
era scomparso. ¶ Se qualcuno lo stava pedinando, ora quel
163
2008
il pensiero di Giuliana. Lo scacciò. Fu più facile
164
2008
ma la cosa non lo turbava affatto. Non aveva
165
2008
chiamare e nessuno che lo chiamasse. Solo Cardoso, forse
166
2008
la testa vuota e lo sguardo assente. Non aveva
167
2008
sensazione provata al museo, lo stesso disagio di quando
168
2008
centro della stradina, con lo sguardo rivolto verso le
169
2008
e fu allora che lo vide. Il riflesso del
170
2008
scomparire dietro l’angolo. Lo chiamò con tutta la
171
2008
che per poco non lo faceva deragliare contro il
172
2008
quasi investito. ¶ Naturalmente, non lo trovò. L’azione riparatrice
173
2008
potuto ignorarlo, ma non lo fece. Rimise in tasca
174
2008
locale turistico, ma non lo era. L’unico turista
175
2008
il naso fosse sempre lo stesso. I ballerini si
176
2008
in grado di camminare. Lo era. Dribblò la folla
177
2008
Ma a corte qualcuno lo odiava a morte. Come
178
2008
don José Nieto che lo accusava di aver acquistato
179
2008
a Roma. Dimentica tutto. Lo dico per il tuo
180
2008
delle chitarre. Cercò con lo sguardo la sua barista
181
2008
attimo prima di scalare lo sgabello, ma poi salì
182
2008
tre e il ragazzo lo servì. ¶ Una bomba. Quel
183
2008
bicchiere e il commissario lo svuotava. Una catena di
184
2008
Ma il commissario non lo aveva mai creduto. Perché
185
2008
creduto. Perché? ¶ Solo adesso lo capiva. Dopo tutti quei
186
2008
bancone. La Venere se lo portò alle labbra senza
187
2008
e un’altra ancora. Lo spazio infinito non è
188
2008
una notte all’inferno. Lo specchio faceva solo il
189
2008
Troppo compreso a contemplare lo sfacelo, Bertone si accorse
190
2008
No, non poteva essere. ¶ Lo avevano drogato. Il pettine
191
2008
capire dove fosse finito. Lo trovò sotto al letto
192
2008
No, non ancora, ma lo stiamo cercando». ¶ Per un
193
2008
so di preciso. Per lo più credo si tratti
194
2008
a Siviglia Natoli?». ¶ «Non lo so. Vedi, Flavio…». ¶ Solo
195
2008
all’abbandono di Giuliana lo aveva tenuto prigioniero. ¶ Certo
196
2008
c’era da capo. Lo vedeva chiaramente, di fronte
197
2008
sua meschina arrendevolezza non lo faceva sentir meglio… ¶ Ora
198
2008
commiserevole che sul momento lo aveva indispettito. ¶ Già, che
199
2008
restituiva con bagliori accecanti lo schiaffo dei raggi obliqui
200
2008
suo viaggio? ¶ Per fortuna, lo ritrovò nella tasca interna
201
2008
sei secondi di panico. Lo lesse con attenzione, sforzandosi
202
2008
cazzottone in faccia. Se lo meritava. Se ci fosse
203
2008
le labbra. ¶ «Yo no lo se! Tiene que pedirlo
204
2008
questa ipotesi e con lo sguardo andò a cercare
205
2008
qualche strategia per superare lo stallo. Alla fine, scartata
206
2008
la lista de quien lo vió!». ¶ Era un elenco
207
2008
ombra. Ogni tanto alzava lo sguardo per leggere i
208
2008
meditare un po’. ¶ Non lo riconobbe subito. ¶ Aveva un
209
2008
intende di antiquariato, professore?». ¶ Lo sguardo dell’altro era
210
2008
E allora, perché me lo chiede? È venuto a
211
2008
è parso sincero?». ¶ «Non lo so… Mi è parso
212
2008
alta responsabilità. I reali lo stimavano grandemente, ma nella
213
2008
era questo rivale?». ¶ «Non lo so! Vitaliano non me
214
2008
con sé. Si fiondò lo stesso all’interno del
215
2008
fosse una parente. Forse lo era, chissà. ¶ Bertone si
216
2008
de Torres y Camargo lo guardava scandalizzato. ¶ «L’avete
217
2008
e poi, senza staccare lo sguardo dai giochi del
218
2008
Cámara, Velázquez proprio non lo sapeva. ¶ Diego de Torres
219
2008
recava impresso in rosso lo stemma reale, e ci
220
2008
parlare con Velázquez che lo guardava dall’alto in
221
2008
San Giacomo, forse per lo spavento, aveva tossito. Il
222
2008
un salice, e adesso, lo inseguiva sul sentiero che
223
2008
vostra, stimatissimo signore». ¶ Velázquez lo guardò torvo, ma rimase
224
2008
Il pittore aveva abbassato lo sguardo. ¶ «Quanto tempo dovrò
225
2008
di Spagna, ma, noi lo sappiamo bene, nelle vostre
226
2008
aveva dormito – in più lo stomaco borbottava ricordandogli che
227
2008
del telefono, ma Bertone lo fermò. «Non c’è
228
2008
ancora avuto il tempo. Lo visiterò nel pomeriggio o
229
2008
ci sono opere straordinarie…». ¶ «Lo farò, commissario. Grazie di
230
2008
ora, voleva solo andarsene. ¶ Lo spagnolo aprì la porta
231
2008
la porta all’italiano. Lo accompagnò all’ascensore e
232
2008
accompagnò all’ascensore e lo salutò affabilmente. Aveva stile
233
2008
affabilmente. Aveva stile e lo manteneva fino in fondo
234
2008
posteriore del taxi che lo avrebbe riportato in albergo
235
2008
del pomeriggio. ¶ 19 ¶ Il taxi lo scaricò davanti all’albergo
236
2008
mano il cellulare e lo fissò per un paio
237
2008
un macello!». ¶ «Certo che lo è!». ¶ «Flavio, io non
238
2008
di studi e riscontri, lo si è attribuito definitivamente
239
2008
un risolino, ma poi lo soffocò di colpo, forse
240
2008
muovere da qui». ¶ «Te lo faccio sapere domani, d
241
2008
Natoli e che, anzi, lo stesso Ribonskij, contro l
242
2008
Bertone, ha sbagliato tutto, lo capisce? Avrebbe dovuto chiedermi
243
2008
che la faccenda non lo riguardasse. ¶ Passarono pochi secondi
244
2008
Improvvisamente si fermò, con lo sguardo rivolto fuori della
245
2008
propri meriti, ma Tabasco lo ignorò di nuovo. ¶ «Lo
246
2008
lo ignorò di nuovo. ¶ «Lo avete rilasciato in condizioni
247
2008
per questo che Alvarino lo considerava bravissimo? ¶ Tabasco tornò
248
2008
finita in tragedia con lo strangolamento di Natoli…». ¶ «Naturalmente
249
2008
fosse coinvolto nel delitto. Lo abbiamo quindi rilasciato, predisponendo
250
2008
aria rovente che quasi lo lasciò senza fiato. Respirò
251
2008
fare e che però lo faceva sentire meno solo
252
2008
impossibile, ma si predispose lo stesso al meglio. Infilò
253
2008
la soglia. ¶ Alle prime, lo colpì l’enormità del
254
2008
opera cui lavora. Per lo spettatore che attualmente lo
255
2008
lo spettatore che attualmente lo guarda egli si trova
256
2008
l’immenso telaio che lo sostiene…[1] ¶ Quindi, secondo Foucault
257
2008
sta dipingendo per rivolgere lo sguardo verso lo spettatore
258
2008
rivolgere lo sguardo verso lo spettatore, e cioè il
259
2008
del nuovo visitatore. Ma lo faranno tra breve, Bertone
260
2008
l’immenso telaio che lo sostiene. ¶ Si sarebbe inchinato
261
2008
giramento di testa che lo fece oscillare appena. Respirò
262
2008
D’Amico che tanto lo avevano irritato. Anche Foucault
263
2008
almeno era poetico. ¶ Distolse lo sguardo dalle fotocopie e
264
2008
così tecnica? ¶ Tornò con lo sguardo sulla prosa di
265
2008
ecco la vexata quaestio! Lo specchio, finalmente! Quello specchio
266
2008
la collera di chi lo aveva ucciso devastando la
267
2008
tante remore. Il pittore lo invitava a entrare nel
268
2008
del saggio di Foucault. ¶ Lo specchio assicura una metatesi
269
2008
dal quadro. ¶ Bertone volse lo sguardo alla sua sinistra
270
2008
o 561, Bertone non se lo ricordava proprio. E mentre
271
2008
con passo veloce verso lo scalone. Per più di
272
2008
dal quadro un personaggio lo fissava perentorio. Era il
273
2008
sempre un sentimento che lo rendeva vivo. Per prima
274
2008
A mezzogiorno. ¶ Il taxi lo mollò, di nuovo sudato
275
2008
dover più interloquire con lo scostante usciere. Sull’ascensore
276
2008
settimana fa!». ¶ «No! No lo puedo creer!». ¶ La dottoressa
277
2008
molto delicati». ¶ Mafalda abbassò lo sguardo. Bertone, si accorse
278
2008
la voce. ¶ La donna lo guardò incuriosita. «Non lo
279
2008
lo guardò incuriosita. «Non lo so, commissario, davvero. Vitaliano
280
2008
e il 1651. José Nieto lo accusava di aver tenuto
281
2008
in giro e nessuno lo cerca. Le assicuro che
282
2008
cercasse Vitaliano, né se lo avesse trovato. Non me
283
2008
qui. Davvero!». ¶ Bertone abbassò lo sguardo su i tre
284
2008
Certo! Tutti gli specialisti lo conoscono!». ¶ Richiudendo il libro
285
2008
Per sempre… ¶ La Moraes lo spiazzò. «Ha già mangiato
286
2008
un difetto, poi abbassò lo sguardo e le notò
287
2008
un toro, ma non lo disse a Mafalda. ¶ Venne
288
2008
una malattia che prima lo avrebbe accecato e poi
289
2008
Nessuno disse «avanti». Entrò lo stesso. ¶ La scena che
290
2008
su un foglietto e lo porse alla ragazza. «Ci
291
2008
ragazza uscì senza alzare lo sguardo. ¶ L’uomo girò
292
2008
parete. ¶ «Sì, certo che lo sapevo. Lo sapevano tutti
293
2008
certo che lo sapevo. Lo sapevano tutti. Non era
294
2008
suo compagno, un attore. Lo conosco anch’io, Diego
295
2008
io, Diego Ribonskij. Vitaliano lo portava sempre con sé
296
2008
studenti…». ¶ I suoi studenti lo adoravano. E poi la
297
2008
in tutto il mondo. Lo chiamavano da Oxford, da
298
2008
stavolta a cercare con lo sguardo la mattonella preferita
299
2008
Giussani abbassò di colpo lo sguardo, cambiando a sorpresa
300
2008
ansia di contraddire Foucault lo aveva reso cervellotico e
301
2008
prese un volume, se lo rigirò tra le mani
302
2008
professore indugiò, sempre evitando lo sguardo del commissario. ¶ «Commissario
303
2008
pensa che Diego…». ¶ «Non lo so, professore. Vedremo». ¶ Si
304
2008
ora fa. Ha preso lo scooter ed è andato
305
2008
il cellulare e se lo rimise in tasca mentre
306
2008
professore si fermò con lo sguardo rivolto verso la
307
2008
quadro non esiste, perché lo spettatore assiste solo a
308
2008
su se stesso, volgendo lo sguardo verso l’altra
309
2008
nudo, ma D’Amico lo imbarazzava. ¶ Stavano puntando di
310
2008
e riprese a predicare. «Lo sa chi fu l
311
2008
e, in qualche modo, lo stesso Searle». ¶ A quel
312
2008
un altro problema». ¶ «Quale?». ¶ «Lo specchio. C’è il
313
2008
Nel quadro di Velázquez, lo specchio ha una duplice
314
2008
tra l’interdetto e lo stupito. ¶ «Bravo, commissario. È
315
2008
che guarda fuori, verso lo spettatore o anche verso
316
2008
di Natoli. Bertone resse lo sguardo sforzandosi di apparire
317
2008
buona. I suoi studenti lo adoravano. E poi la
318
2008
dell’ispettore Pizzo che lo convocava d’urgenza nell
319
2008
Stavolta doveva rispondere. ¶ «Non lo so, venti, venticinque minuti
320
2008
Non so perché, ma lo rilasciamo. Dobbiamo pedinarlo e
321
2008
la revisione…». ¶ Pizzo non lo fece finire, aveva fretta
322
2008
senza farti scoprire. Non lo devi mollare mai. Ogni
323
2008
casa del delitto. Lazzaroni lo vide in piedi, sotto
324
2008
sui sampietrini della strada. Lo strazio sarebbe durato poco
325
2008
in funzione, si avvertiva lo scorrere dell’acqua nei
326
2008
L’ispettore Pizzo puntò lo sguardo verso le finestre
327
2008
a casa sua moglie lo spediva sul balcone anche
328
2008
andato in via Bonghi…». ¶ «Lo so, me l’ha
329
2008
di un rompicapo che lo aveva tenuto sveglio tutta
330
2008
proprio sotto Natoli, è lo studio dell’avvocato Davide
331
2008
per scappare un bestemmione. Lo riacchiappò per la coda
332
2008
punto e il commissario lo sapeva bene. La sera
333
2008
qualche secondo, senza distogliere lo sguardo dalle finestre al
334
2008
in piedi. ¶ Tornò con lo sguardo al cadavere di
335
2008
della stanza. Il commissario lo guardò torvo. «E se
336
2008
fetente di Ghinassi. Se lo vedeva già a sentenziare
337
2008
avesse incontrato i gendarmi, lo avrebbero identificato, gli avrebbero
338
2008
di tutti i personaggi, lo specchio e il punto
339
2008
corte sulla porta e lo specchio. ¶ Aronne lasciò ricadere
340
2008
Non è una coincidenza…». ¶ Lo sguardo di Picasso comunicava
341
2008
la cosa più importante: lo specchio che riflette i
342
2008
tra il maresciallo e lo specchio. E adesso, guarda
343
2008
osservante di lavorare durante lo Shabbat? ¶ «Facciamo mercoledì prossimo
344
2008
più interdetto che mai. Lo show di Aronne gli
345
2008
contento di farsi identificare. Lo riaccompagnarono e lui, per
346
2008
una birra. ¶ 2 ¶ Roma, luglio 2006 ¶ Lo stomaco aveva cominciato a
347
2008
considerato uno di famiglia. Lo chiamavano «dottole». Gli sorridevano
348
2008
quando sua moglie Giuliana lo aveva lasciato, non sopportava
349
2008
una Simmenthal. Poi accendeva lo stereo, si metteva la
350
2008
sguardi commiserevoli dei colleghi. Lo sapevano tutti che il
351
2008
Cacace?». ¶ «È in ferie». ¶ «Lo so. Quando torna?». ¶ «Domani
352
2008
dieci minuti alla cena. Lo stomaco brontolava forte e
353
2008
e Bertone ne evitò lo sguardo. Forse la ragazza
354
2008
sono – poco o tanto – lo specchio della personalità. ¶ Sulla
355
2008
che doveva essere anche lo studio della vittima. ¶ Lo
356
2008
lo studio della vittima. ¶ Lo spettacolo era impressionante. Sembrava
357
2008
due eleganti poltroncine Frau. Lo stereo era volato via
358
2008
gesto della mano Pizzo lo rispedì a fare la
359
2008
commissario. «È stato strangolato!». ¶ «Lo vedo, Pizzo, lo vedo
360
2008
strangolato!». ¶ «Lo vedo, Pizzo, lo vedo!». ¶ Bertone si raddrizzò
361
2008
legale fece al commissario lo stesso effetto delle unghie
362
2008
madre italiana. Il Lupi lo gonosce benissimo. L’ha
363
2008
per argomento. ¶ Bertone spostò lo sguardo verso il fondo
364
2008
stanza con Ghinassi che lo spiava di sottecchi, intento
365
2008
ricomparso all’improvviso tra lo stipite e l’agente
366
2008
il mobiletto dello stereo. ¶ Lo indicò a Ghinassi con
367
2008
tono affettato, eccessivamente professionale. «Lo prenda lei che ha
368
2008
pubblica ne risentisse troppo. Lo zio di Mostocotto era
369
2008
parenti di Alvarino – come lo chiamava la mamma a
370
2008
non regge… confesserà, vedrai». ¶ «Lo stiamo interrogando. In questo
371
2008
e Ghinassi è bravissimo, lo sai…». ¶ Bravissimo, cioè leccaculo
372
2008
poltrona e cambiò discorso. ¶ «Lo vuoi un caffè?». ¶ «No
373
2008
è successo? – Come, non lo sai? Se lo sanno
374
2008
non lo sai? Se lo sanno tutti! È stato
375
2008
così… ¶ Tutti sapevano. ¶ «Non lo so, ci siamo separati
376
2008
separati». ¶ «Ah, scusa, non lo sapevo». ¶ Bugiardo, infame, raccomandato
377
2008
piacevano gli omosessuali e lo irritavano gli stranieri. La
378
2008
gli stranieri. La sorte lo aveva destinato al commissariato
379
2008
andare a teatro, ma lo spettacolo cominciava alle nove
380
2008
attenuato di qualche decibel. ¶ «Lo vuole un caffè?». ¶ «Ne
381
2008
scattò in piedi e lo seguì. ¶ «Ci aspetti qui
382
2008
per sogno. Il magistrato lo chiami tu per avere
383
2008
il caffè con calma, lo rassicurate, vi sforzate di
384
2008
brave persone e poi lo mandate a casa…». ¶ «A
385
2008
eccitatissimo, impaziente di cominciare lo show. ¶ Si infilò un
386
2008
prese un rotolo e lo distese sul ripiano fermandone
387
2008
uccidermi anche subito, se lo avessero voluto. Dipendeva da
388
2008
ricerca di un fazzolettino. Lo trovò e con calma
389
2008
di fermarmi, ma credo lo stesso di aver capito
390
2008
più. La sua ambizione lo portò a desiderare il
391
2008
per l’Ordine. Se lo doveva comprare, in pratica
392
2008
i soldi del ministero, lo faresti vedere in giro
393
2008
vedere in giro?». ¶ «No, lo metterei in cantina!». ¶ Abbozzarono
394
2008
l’ho io, se lo rivuoi, guarda il mio
395
2008
al bancone. Il cameriere lo salutò con una smorfia
396
2008
Ma questo, Flavio, non lo sapremo mai!». ¶ «No, non
397
2008
sapremo mai!». ¶ «No, non lo sapremo mai!». ¶ «Non si
398
2008
di Velázquez!». ¶ «Noi non lo sappiamo, ma l’Ordine
399
2008
l’Ordine…». ¶ «L’Ordine lo sa. Di sicuro. Perché
400
2008
trovano il tesoro e lo lasciano lì. L’Ordine
401
2008
non autorizza nessuna autopsia. Lo giudica un arresto cardiaco
402
2008
se parla, l’Ordine lo ammazza. Ma il professore
403
2008
che fa è arredare lo studio di casa come
404
2008
inventare un enigma. Dentro lo specchio ci infila un
405
2008
Ma questo giochetto non lo soddisfa. È molto ambizioso
406
2008
parla e allora Giussani lo strangola…». ¶ «Forse, non subito
407
2008
che le prime volte, lo minacci soltanto. E allora
408
2008
in Las Meninas. Sistema lo specchio del suo studio
409
2008
il commissario. Ma non lo disse. Non era ancora
410
2008
arrivato. ¶ «Va da Ribonskij. Lo mette alle strette…». ¶ «L
411
2008
figlio dell’antiquario e lo aggredisce. Ma Yeoshua non
412
2008
sa niente. D’Amico lo minaccia con una banderilla
413
2008
il saggio di Natoli? Lo hanno distrutto loro?». ¶ «Bella
414
2008
Sua Eminenza. Andate!». ¶ Velázquez lo ignorò. «Assisterò alla vostra
415
2008
E sono sicuro che lo farà. Chi opera in
416
2008
ha confidato, personalmente, che lo ritiene un grande talento
417
2008
sembrasse impossibile, diremmo che lo trascurate, che ne umiliate
418
2008
Mentiva, il duca. Ma lo faceva bene. ¶ «Vostro genero