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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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1965
carico io, la pipa, lo sai che mi fa
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1965
ha detto: “A proposito, lo sai che ho un
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1965
è mossa, ha gridato: “Lo so perché vuoi che
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1965
nel morale?” ¶ “Questo non lo so.” ¶ “Vorrei proprio sapere
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1965
momento con Baba?” ¶ “Non lo so.” ¶ “Si sta dando
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1965
anneriti e logori, probabilmente lo erano già quando mia
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1965
nera e alta, con lo sportello blindato spalancato, e
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1965
credi. Eppure è vero.” ¶ “Lo so che è vero
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1965
vero.” ¶ “Giurami che non lo faremo più.” ¶ “Te lo
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1965
lo faremo più.” ¶ “Te lo prometto.” ¶ “No, giuralo.” ¶ “Non
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1965
farmi piacere.” ¶ “Va bene: lo giuro” ¶ Piangeva adesso copiosamente
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1965
preceduto sulla terrazza, dicendo: “Lo sai, in fondo sono
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1965
vetrata Popi ha detto: “Lo vedi, le tende sono
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1965
tu vieni a dire lo stesso di me anche
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1965
modo?” ¶ “In un modo, lo sai, che va contro
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1965
figlia fa la figlia, lo zio fa lo zio
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1965
figlia, lo zio fa lo zio e la nipote
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1965
scorgo l’orifizio annerito, lo sportello blindato, la barella
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1965
lei mi risponde: “Non lo distruggono perché è tuttora
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1965
tratto, un cancello spalancato. Lo varchiamo, ci troviamo in
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1965
miei genitori? Questa roba, lo sapevo benissimo, non poteva
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1965
il motivo dell’invenzione lo era molto meno. Erano
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1965
sto sempre vicino, ormai lo so di certo: sta
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1965
si sarebbe sposata con lo studente Santoro, come del
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1965
E io adesso faccio lo stesso con te, Francesco
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1965
piedi? Vecchio Francesco, ma lo sai che sono proprio
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1965
guardi, no, sei sempre lo stesso.” ¶ Ho approfittato del
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1965
soprattutto: Consolo aveva avuto lo sguardo umido, festoso, ingenuo
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1965
dalla commozione. Sto bene. Lo sai quante volte durante
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1965
fare a meno, te lo confesso, ogni volta che
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1965
se avevo fatto bene. Lo sai che pensavo?” ¶ “Che
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1965
prima. Soltanto che allora lo faceva disinteressatamente; mentre adesso
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1965
me, scrittore o per lo meno aspirante scrittore, dispiaceva
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1965
del mio pantalone e lo tirava in su e
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1965
del pantalone e adesso lo spingeva e tirava in
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1965
leggere d’accordo, ma lo sono perché sono dei
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1965
l’impressione insolita che lo spazio intero per un
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1965
me: “Veniamo al dunque. Lo sai perché ti ho
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ruffiana.” ¶ “Ma lui non lo sa?” ¶ “No.” ¶ “Vive con
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1965
moglie fa quel mestiere?” ¶ “Lo scopre perché, come ho
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attuale. Al tuo posto lo sai di che cosa
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1965
sfugge a tutti, Francesco. Lo sai che cosa provo
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1965
ma ho capito che lo faceva per arginare la
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1965
Telefonami là. Vecchio Francesco, lo sai che sono stato
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1965
quel momento ho sentito lo sportello aprirsi, qualcuno sedersi
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1965
dire: come mai non lo avevo preveduto? ho visto
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1965
Dove vuoi andare?” ¶ “Adesso lo decidiamo, intanto muoviti.” ¶ Pareva
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1965
quel tanto che me lo permetteva la guida. Pur
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1965
Che vuol dire che lo sente?” ¶ “Ci sono le
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1965
un tratto: “Un caffè, lo vuole un caffè, professore
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1965
Baba ha detto: “Perché lo chiami professore? Chiamalo Francesco
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1965
tanto tempo che non lo vedevo. Allora, il caffè
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1965
detto sorridendo, a Baba: “Lo sai che non lo
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1965
Lo sai che non lo trovo affatto cambiato, il
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1965
più, hanno buttato giù lo stabile. Adesso abbiamo un
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1965
e ha soggiunto sorridendo: “Lo sai, riconosco il professore
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1965
appartamento ce l’abbiamo, lo vede, professore? E anche
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1965
ferma, che mi spettini.” ¶ “Lo sai, Francesco, la nonna
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1965
staresti meglio.” ¶ “Non me lo tolgo perché dobbiamo andare
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1965
da fare: il nonno lo vedrà un’altra volta
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1965
E dove andrà?” ¶ “Non lo so ancora di preciso
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1965
lei che viaggia tanto. Lo sa quello che mi
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1965
nostra che sta bene, lo sa quante ce ne
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1965
Ti prometto che te lo porterò qui la settimana
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1965
affatto romani, o per lo meno di una romanità
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1965
ha fermato: “Antonio, non lo vedi chi c’è
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1965
curiosamente aggressiva. Ho notato lo sguardo: vacillava come la
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1965
marito di Cora. Non lo riconosci?” ¶ “Il professore? Ma
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1965
viaggia, viaggia, viaggia, chi lo vede mai?” ¶ Baba è
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1965
tuo genero.” ¶ “Ma chi lo conosce? Io non ho
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1965
fa, nel bar, intorno lo juke-box. Dopo essere
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1965
è detto che non lo faccia apposta. Ci ha
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1965
E perché?” ¶ “E chi lo sa? Così, tanto per
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1965
Così, tanto per divertirsi. Lo sai, Gabriella, giorni fa
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1965
ci riconosce, ma anche lo dice, lo conferma, lo
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1965
ma anche lo dice, lo conferma, lo sottolinea. In
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1965
lo dice, lo conferma, lo sottolinea. In altri termini
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1965
di Cora, o meglio lo sente, e se ne
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1965
ne infischia, ama Cora lo stesso, come un padre
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1965
propria figlia, la coscienza lo lascia lo stesso tranquillo
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1965
la coscienza lo lascia lo stesso tranquillo, e magari
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1965
proprio a baciarla, per lo meno ad avvertire il
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1965
dirmi qualche cosa?” ¶ “Questo.” Lo schiaffo era destinato alla
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1965
propria diffidenza: “Questo te lo dirò dopo, quando saprò
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1965
soltanto di informarti se lo può fare.” ¶ Intanto avevo
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1965
motivo del rifiuto cioè lo schifo del suo denaro
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1965
otto anni che non lo vedevo. ¶ Così ho risposto
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1965
vuoi dirmi?” ¶ “Beh, te lo dirò quando ti vedo
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1965
mio. E ho detto: “Lo vedi che cosa succede
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1965
Anche tu sei rimasto lo stesso;” quindi mio fratello
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1965
cretino è lui, non lo sa pronunziare.” ¶ “Chi glielo
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1965
trovo affatto inquartato.” ¶ “Sì, lo so che sono inquartato
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1965
dire la verità non lo so.” ¶ “Sentiamo Baba che
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1965
esitato per aria dopo lo schiaffetto e quindi ha
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1965
entrando. ¶ “Quanto zucchero?” ¶ “Tu lo vuoi senza zucchero, nevvero
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1965
a New York, me lo prometti?” E poi rivolta
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1965
come tante.” ¶ “Oh questo lo so. Aspettami qui.” ¶ Sono
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1965
ci dormiva?” ¶ “Questo non lo so perché alle nove
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1965
che età?” ¶ “Giovani, per lo più.” ¶ “E gli uomini
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1965
l’ascensore?” ¶ “E chi lo sa. Si vede che
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1965
cosa è morta?” ¶ “Non lo so, so soltanto che
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1965
severo: “Se lei me lo chiedeva invece di entrare
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1965
poi perché l’idraulico lo conosco: è un giovanotto
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1965
secondo te?” ¶ “Questo non lo so né mi interessa
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1965
non era un automa.” ¶ “Lo era invece, un automa
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1965
non si disturbi... Eppoi lo sa che è presto
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1965
erano pochi spettatori per lo più uomini soli o
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non importa. Allora me lo offre uno spuntino?” ¶ Si
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1965
nuovo a ridere: “Ma lo sa che proprio non
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quasi sotto il seno.” ¶ “Lo sa che lei dev
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1965
Ossessionata?” ¶ “Sì, ossessionata. Ma lo sa che cosa fa
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proprio sicura, appunto, toccandolo, lo va a toccare, appena
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paragone antipatico, ma non lo è perché non intendo
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1965
le contadine in chiesa.’ Lo sa che cosa mi
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1965
ho detto, ma lei lo ha fatto con tanta
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1965
amica. Ma strana, sì, lo è, proprio strana e
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1965
ricorderò di lei. Ma lo sa che proprio non
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1965
Oggi, invece, il romanzo lo ricaverò dal diario in
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1965
dirti.” ¶ “E sarebbe?” ¶ “Non lo indovini?” ¶ “No.” ¶ “Eppure dovresti
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1965
puoi curarti.” ¶ “Ma chi lo dice?” ¶ “La prima condizione
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1965
un’altra, soltanto che lo vuoi. Ma devi volerlo
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vuoi. Ma devi volerlo, lo devi. Ed io ti
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1965
Baba si volta e lo guarda: “Sì.” ¶ “Come stai
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1965
Mi pare ieri. Ma lo sai che non sei
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andarmene. Ciao, arrivederci.” ¶ “Ciao.” ¶ Lo guardo mentre si allontana
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occhi un po’ tristi. Lo guardo allontanarsi finché scompare
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che amavo in Cora lo amavo anche in loro
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fossero sinonimi.” ¶ “Adesso non lo credi più?” ¶ “No.” ¶ “In
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1965
morta di fame’.” ¶ “Sì, lo so, che lei pensa
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1965
tu o Cora?” ¶ “Non lo so. Forse la verità
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1965
vuoi raccontarlo?” ¶ “Se proprio lo desideri.” ¶ “Sì, lo desidero
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proprio lo desideri.” ¶ “Sì, lo desidero.” ¶ “E va bene
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1965
Ma perché guardavi?” ¶ “Non lo so. Forse perché avevo
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che le baracche e lo stradone: non un albero
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la sola in tutto lo stradone, io ho aperto
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1965
stradone, io ho aperto lo sportello, lei è salita
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marmo; un armadio con lo specchio. La finestra aveva
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fatto e lei se lo aspetta.” ¶ È entrata in
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pensare a quella cosa?” ¶ “Lo sa o non lo
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Lo sa o non lo sa?” ¶ “Lo sa e
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o non lo sa?” ¶ “Lo sa e non lo
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1965
Lo sa e non lo sa.” ¶ “Che vuol dire
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tuo nonno?” ¶ “Lui non lo sa. Ma lo sente
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non lo sa. Ma lo sente.” ¶ “Che vuol dire
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Non far questo. Se lo farai ecco, riflesso come
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meglio che non te lo dica.” ¶ “Perché?” ¶ “È una
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giornale conservatore. Dicevano che lo hai fatto per interesse
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1965
Dico, a testa bassa: “Lo sai come ti chiamavo
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di questo oggetto, sei lo schiavo di questa schiava
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l’ho seguita con lo sguardo che, tenendo il
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alzato gli occhi verso lo specchietto che permette di
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alla fine ho raddrizzato lo specchio e ho domandato
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chiamarlo.” ¶ Baba è intervenuta: “Lo vedi, lo dice anche
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è intervenuta: “Lo vedi, lo dice anche Francesco.” ¶ “Stai
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Francesco.” ¶ “Stai zitta tu. Lo so da me quello
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riparare.” ¶ “No, tu non lo fai per riparare, lo
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1965
lo fai per riparare, lo fai per far piacere
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dico.” ¶ “E cioè?” ¶ “Tu lo conosci il proverbio?” ¶ “Ma
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di vero. Francesco, te lo assicuro mamma, ti consiglia
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alle dune, ho ammirato lo stralunato e freddo spicco
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parlare. Finalmente ho detto: “Lo sai?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Sono
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A che fare?” ¶ “Non lo so. Forse perché mi
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nome della strada non lo so e neppure il
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di fuori, nella strada, lo ha visto sbucare dal
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riordinare se stessa con lo stesso scrupolo e la
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di essere un oggetto, lo era.” ¶ “Che cosa vuoi
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1965
uomo, poco prima.” ¶ “Come lo ha detto?” ¶ “In un
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con l’uomo?” ¶ “Non lo so. Non lo ha
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Non lo so. Non lo ha fatto che quel
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mi chiamo tuttora con lo stesso nome della ragazzina
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la stanza, e finalmente lo scroscio della doccia sul
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1965
tuo romanzo, se mai lo scriverai, sarà fatto di
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momento di quando Cora lo faceva spesso.” ¶ “Quando?” ¶ “Quando
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Che doveva essere gentile.” ¶ “Lo sapeva e non lo
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1965
Lo sapeva e non lo sapeva. In teoria sapeva
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era, in pratica non lo sapeva.” ¶ “Continua.” ¶ “Baba e
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è venuto nessuno?” ¶ “Per lo meno non è venuto
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disinvolta e spregiudicata.” ¶ “Beh, lo vedi, qualcuno avrebbe potuto
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il signore?” ¶ “No, non lo ha visto perché non
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E perché?” ¶ “Sempre per lo stesso motivo: perché voleva
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chinati e non guardava lo specchio, perché in fondo
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nessuno.” ¶ “E perché?” ¶ “Chi lo sa? Forse per capire
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seconda visita era avvenuta lo stesso giorno.” ¶ “Tu non
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Che ha fatto allora?” ¶ “Lo ha detto a Cora
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Baba.” ¶ “Sì.” ¶ “Perché?” ¶ “Non lo so.” ¶ “E che è
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quindici anni.” ¶ “Perché?” ¶ “Non lo so. Forse perché lo
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lo so. Forse perché lo faceva sempre.” ¶ “E poi
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1965
si rendeva conto che lo scopo di quella conversazione
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dell’amore, e Baba lo lasciava fare, senza reagire
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1965
ma siccome Baba non lo aiutava, ha pensato bene
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1965
è tornato. Il resto lo sai.” ¶ “Sì, lo so
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1965
resto lo sai.” ¶ “Sì, lo so. Beh ti dispiace
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chiunque. Ho detto che lo farei per te.” ¶ “La
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1965
che ne abbia quattordici.” ¶ “Lo sai che sei curioso
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1965
perché ne parliamo?” ¶ “Me lo domando anch’io.” ¶ Siamo
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scrivere un romanzo?” ¶ “Sì, lo sarà, non discuto. Ma
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1965
è, un indovinello?” ¶ “Te lo spiego: per me, almeno
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1965
sicurezza è fondata.” ¶ “Ecco, lo rileggo, il dialogo è
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rileggo, il dialogo è lo stesso, ci saranno forse
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1965
non fare l’innocente, lo smemorato, il narratore che
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1965
fedele, sai dove non lo sei stato e sai
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1965
sai pure perché non lo sei stato.” ¶ “Effettivamente non
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1965
non puoi negarlo.” ¶ “Non lo nego; ma ho già
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1965
tuo romanzo, se mai lo scriverai, sarà composto in
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1965
drammatica, in fondo non lo è. E non ci
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1965
avvertito che mi faceva lo sconto, ha confezionato un
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1965
straziante e perfettamente consapevole. ¶ Lo stato d’animo di
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1965
crede che i cani lo sappiano?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Che
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1965
a gas?” ¶ “Certo che lo sanno. Il cane è
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1965
e facciamola finita. Non lo vedi che fai soffrire
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1965
però.” ¶ “E perché?” ¶ “Perché lo sanno, poveretti, che sono
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1965
bianchezza dei denti e lo scintillio degli occhi. Il
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1965
gesto di Baba che lo indica all’inserviente, subito
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1965
alza a metà e lo depone sul sedile posteriore
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1965
sedile e dice: “Come lo chiamerò questo cane? Aiutami
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1965
pelo color fumo.” ¶ “No, lo chiamerò Martedì, come Robinson
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quello che fa, quando lo fa, dove lo fa
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1965
quando lo fa, dove lo fa.” ¶ “Non ne ho
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1965
alza la voce?” ¶ “Per lo più ascolta: sa ascoltare
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1965
sembra interessata.” ¶ “Forse non lo è?” ¶ “Lo è e
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1965
Forse non lo è?” ¶ “Lo è e non lo
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1965
Lo è e non lo è.” ¶ “Ma tu, si
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1965
a me e io lo vedo e lo so
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1965
io lo vedo e lo so.” ¶ “Ma infine, quelle
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1965
si ripeteva un poco lo stesso impulso o meglio
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1965
stesso impulso o meglio lo stesso schema. Soltanto che
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1965
Baba avrei potuto, se lo avessi voluto, piombare fino
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1965
strada dove era avvenuto lo scontro, ho girato intorno
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1965
lei che ha avuto lo scontro?” ¶ “Come ha fatto
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1965
fretta, aveva indirettamente provocato lo scontro. Ho chiesto: “Lei
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1965
impaziente, aveva già aperto lo sportello, era saltato a
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1965
avviava verso il cancello lo spingeva e spariva. Poi
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1965
un amante e non lo aveva detto al fidanzato
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1965
motivi. Ho attraversato rapidamente lo spiazzo, ho spinto i
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1965
lungo e spoglio con lo zoccolo di legno scuro
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1965
detto: “Allora, ciao. Ma lo sai che mi fa
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1965
Sicuro, telefonerò alla signora.” ¶ “Lo dici così, tanto per
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1965
tanto per dire.” ¶ “No, lo dico sul serio.” ¶ “Perché
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1965
è colpa sua se lo ha fatto in modo
240
1965
e questo perché, se lo diventassi, altrettanto sicuramente non
241
1965
fazzoletto dalla borsa e lo mostra in giro e
242
1965
quelle di Cora che lo guarda e non dice
243
1965
una nube più chiara, lo seguo che vola in
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1965
a Edipo; se non lo fosse, la sua tragedia
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1965
della coscienza. Apollo che lo costringe col suo oracolo
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1965
conoscere la verità, per lo meno correggere la mia
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1965
niente: il romanzo non lo scrivevi e invece l
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1965
e invece l’amore lo facevi e come; non
249
1965
Ma che ne sai?” ¶ “Lo so.” ¶ “Ma che c
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1965
hai amato e me lo hai dimostrato. Certe cose
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1965
sposati.” ¶ “In che modo lo facevo?” ¶ “Lo facevi come
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1965
che modo lo facevo?” ¶ “Lo facevi come un uomo
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1965
uomo che ama?” ¶ “Come lo facevi tu. Hai dimenticato
254
1965
voleva; più tardi non lo sono stata più.” ¶ “Ah
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1965
con le polverine non lo è.” ¶ “E io che
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1965
Già.” ¶ “Ma allora, se lo sai, quello che è
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1965
Ho obiettato: “Cioè, povera lo eri, ma... puttana no
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1965
Perché, non eravate amiche?” ¶ “Lo eravamo, sì, ma mica
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1965
mi presentava degli uomini, lo faceva perché gli conveniva
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1965
ho capito. Beh non lo sapevo.” ¶ “Non lo sapevi
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1965
non lo sapevo.” ¶ “Non lo sapevi la prima volta
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1965
mi hai detto che lo avevi fatto alcuni anni
263
1965
ci pensavi e come. Lo sai che mi dicevi
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1965
che era vero, che lo sapevo, che ero la
265
1965
Appassionato.” ¶ “Appassionato?” ¶ “Sì. Ma lo sai?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Lo
266
1965
lo sai?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Lo sai che mi dicevi
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1965
vantato, hai detto che lo eri. Poi lo sai
268
1965
che lo eri. Poi lo sai che facevi?” ¶ “Che
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1965
neppure tanto pulito, e lo baciavi con passione.” ¶ “Con
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1965
che ti ci portassi lo stesso. E quando ci
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1965
dove prendevo l’acqua, lo spaccio dove compravo il
272
1965
sapevamo dove andare. Tu lo sai che mi hai
273
1965
detto che tu facevi lo scrittore e volevi scrivere
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1965
un vanto profondo: “Sì, lo puoi dir forte, è
275
1965
ho detto che se lo faceva le avrei regalato
276
1965
vestito; e se non lo faceva, l’avrei licenziata
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1965
trasteverine. Alcune, del resto, lo erano davvero, non avevano
278
1965
è la natura che lo vuole. Basta metterle sulla
279
1965
mettevi sulla strada, eh?” ¶ “Lo facevano anche per farmi
280
1965
Sì.” ¶ “E loro te lo dicevano?” ¶ “Sì. Ma lo
281
1965
lo dicevano?” ¶ “Sì. Ma lo sai?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Figurati
282
1965
visto che eri rimasto lo stesso.” ¶ “E cioè?” ¶ “Lo
283
1965
lo stesso.” ¶ “E cioè?” ¶ “Lo stesso porco.” ¶ “Grazie.” ¶ “Non
284
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tu hai detto che lo facevi per amore. In
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nuovo una tua lavorante lo faresti?” ¶ “Si capisce.” ¶ “Peccato
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mia figlia, o per lo meno che io la
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nel caso di Baba, lo faresti per avere l
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Non ho detto che lo farei per chiunque. Ho
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non dice mai niente, lo sai.” ¶ “E dopo?” ¶ “Dopo
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Si chiama Santoro.” ¶ “Baba lo ama?” ¶ “No, ma gli
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comune?” ¶ “Non ci tengo, lo sono.” ¶ “Capisco. Cambiamo discorso
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ho già detto: non lo ha fatto a me
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diverso che si accoppiano.” ¶ “Lo crede perché le conviene
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le conviene?” ¶ “No, non lo crede perché le conviene
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crede perché le conviene. Lo crede perché è convinta
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Cora pensa questo?” ¶ “Non lo so.” ¶ “Pure dovresti saperlo
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sono molti altri mondi. Lo riconosce, però, a denti
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Come sarebbe a dire?” ¶ “Lo riconosce soltanto in pratica
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vuol dire che non lo riconosce veramente. Insomma, come
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concentrata compatta e massiccia. Lo si indovinava dal modo
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sentimento improvviso di irritazione, lo stesso che poco fa
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un gioco, e tu lo sai che è un
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un gioco?” ¶ “No, non lo è proprio affatto.” ¶ “Tuttavia
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altra Baba. Io per lo meno lo sento così
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Io per lo meno lo sento così e tu
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piacere con lei, se lo desideravo, senza farmi scrupoli
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Ho approvato con franchezza: “Lo penso anch’io.” ¶ “Io
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in poi vorrei che lo fossimo davvero.” ¶ Ho pensato
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ripugna di abitare sotto lo stesso tetto di Cora
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figlia, va bene, te lo prometto. Ma non chiedermi
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l’amo, proprio non lo so, ma mi sento
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indietro. Ho soggiunto: “Te lo prometto. Anche perché, per
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il volto, perché, vergognosa, lo nasconde nel seno a
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privo di avvenimenti, con lo scopo di ricavarne in
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idea: se io avessi lo stesso tenuto il diario
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vivendo con loro sotto lo stesso tetto. In capo
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preso con me stesso, lo capivo dallo sbigottimento che
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questo fosse vero, me lo faceva capire l’invito
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fondo niente, o per lo meno niente che avesse
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particolare significato, o per lo meno non lo hanno
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per lo meno non lo hanno finché non glielo
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diritto, ogni volta che lo ritenessi necessario di dilatare
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ha venti anni. Me lo fa sapere lei stessa
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come se non se lo fosse aspettato e non
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fosse aspettato e non lo gradisse e dice in
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proposito...” ¶ “Che cosa?” ¶ “Perché lo chiami Santoro e non
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tu a tua volta lo darai a me.” ¶ “Che
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un biglietto da diecimila, lo do a Baba, la
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oppure vuoi che te lo dia qui, adesso?” ¶ “No
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dire: “Tu mi ami, lo so, e forse anch
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Almeno per me, te lo giuro, non è una
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ne trae il fazzoletto, lo spiega e mi mostra
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soltanto se interpellato e lo fa lento e preciso
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pranzo del compleanno, lei lo ha programmato, lei lo
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lo ha programmato, lei lo dirige. Il disegno di
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una luce ignobile e lo sforzo di Baba mi
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rinsavito ad un collaudo. Lo chiamò e gli domandò
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insieme con me sotto lo stesso tetto. ¶ A questo
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fummo marito e moglie. ¶ Lo stesso anno morì mio
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mi evitava o per lo meno non mi cercava
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la seconda in cui lo rimpiangevo; di quando accompagnavo
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sedetti al tavolino, aprii lo scartafaccio del romanzo e
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e alla fine chiusi lo scartafaccio con la sensazione
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Dio, creando il mondo, lo avesse creato per sbaglio
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tu il romanzo non lo scrivi. Che cosa credi
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fumare? Il romanzo non lo scrivi, ma l’amore
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ma l’amore non lo facciamo lo stesso.” ¶ Di
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amore non lo facciamo lo stesso.” ¶ Di nuovo non
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la mano e disse: “ Lo vedi. Una volta bastava
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impotente.” ¶ Dissi: “Chissà, forse lo sono diventato davvero.” ¶ “Sì
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contraddirla, lei riprese: “Io lo so che cos’hai
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per tutta la vita. Lo sai che è appena
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presso l’ingresso; avrai lo studio per lavorare, il
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potrei farlo neppure se lo volessi, perché nel mio
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bandolo di una matassa, lo tiravo e la matassa
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visite delle ragazze come lo sfogo spensierato di una
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così fosse, del resto lo riconoscevo dalla sensazione mortuaria
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e poi rispose: “Ma lo sai che è proprio
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avrei voluto essere, per lo meno mi aveva dato
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seduto nell’autobus che lo trasporta all’albergo, osserva
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mi accorsi che non lo desideravo. Allora presi a
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amato Cora o per lo meno ero stato convinto
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mangia, lavora, vive sotto lo stesso tetto con altre
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disattento; e tanto più lo sentivo, quanto più riuscivo
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di un uomo; per lo più era il quotidiano
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cose di cui, chi lo teneva, si era accorto
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accorto; non meno ovviamente lo scrivente, tra le cose
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osso i paleontologi ricostruiscono lo scheletro intero di un
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scrivania e ho cominciato lo spoglio della corrispondenza. ¶ La
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nel corridoio, come se lo vedessi per la prima
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per la prima volta, lo stile simmetrico e noioso
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stupidamente: “È vero? E lo dici in questo modo
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a saperlo, da quando lo sai?” ¶ “Lo so da
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da quando lo sai?” ¶ “Lo so da molto tempo
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sei anni.” ¶ “Ma come lo hai saputo?” ¶ “Nella maniera
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ha fatto, perché non lo ha fatto a me
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realmente in quella circostanza.” ¶ “Lo sa quella Baba lì
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Come: niente?” ¶ “Come te lo dico: niente.” ¶ “Non è
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si è stufato e lo ha lasciato stare.” ¶ “Ti
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Cora cosa rispondeva?” ¶ “Non lo so. Baba non era
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amore ha voluto farlo lo stesso, come tutti gli
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progressi?” ¶ “Che fa? Non lo so, smetterà le lezioni
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gliel’ha mostrato mentre lo diceva.” ¶ “Un coltello?” ¶ “Un
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minacciava col coltello. E lo ha detto a Cora
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Non importa, sono contenta lo stesso di averti incontrato
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ancora vuota di Santoro. Lo studente non ha tempo
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muro giallo chiaro con lo zoccolo giallo senape; gli
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a me, e io lo sviavo dall’oggetto al
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quale era destinato e lo rivolgevo apposta altrove. Dopo
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figlia, non voglio altro, lo giuro, potessi morire se
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Cora; questa ha aperto lo sportello; la ragazzina svelta
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avesse meditato, o per lo meno contemplato qualche cosa
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dovrebbe dispiacermi? Ma te lo ripeto è un lavoro
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che colore?” ¶ “Ma non lo so: rosso e bianco
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che vogliono?” ¶ “Vogliono... non lo sanno neppure loro quello
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anche se non se lo spiegano, che quel dato
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Quale?” ¶ “Che tu non lo fai per denaro, ma
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guadagnassi niente, non smetteresti lo stesso questo mestiere. E
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perché, come ho detto, lo fai prima di tutto
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era turbata o per lo meno molto sconcertata. Tuttavia
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questo.” ¶ “Vengo al punto. Lo sai perché ti parlo
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malata.” ¶ “Ma chi te lo dice?” ¶ “Il tuo aspetto
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a far niente, te lo avverto.” ¶ “Scusami.” ¶ “Del resto
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avverto.” ¶ “Scusami.” ¶ “Del resto lo so perché ci tieni
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era dimenticata di chiudere lo sportello. La radio portatile
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senza disordine né paura. Lo stesso genere di abbandono
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terra sporcando di sangue lo scendiletto e la parte
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dello sciacquone facendo piovere lo scroscio dell’acqua sul
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capo della morta. Ma lo sciacquone era quasi vuoto
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mai niente o, per lo meno, niente di significativo
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riposi.” ¶ “Non posso dormire, lo sai.” ¶ “Prenderai un sonnifero
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mia vita, ma anche lo specchio segreto del mio
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stesso in cui chi lo tiene vi riporta un
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riporta un avvenimento che lo ha avuto come protagonista
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scrive; e colui che lo ha vissuto è invece
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nel momento stesso che lo specchio riflette l’immagine
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facile Queste aggiunte, per lo più, nascondono una verità
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mio ritorno dall’Iran?” ¶ “Lo ricordo benissimo. Tu mi
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Non faccio finta, non lo so.” ¶ “E invece tu
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so.” ¶ “E invece tu lo sai, l’hai sempre
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che era questa cosa?” ¶ “Lo sai meglio di me
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Sì, Baba, e tu lo sai e l’hai
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Quello che ho fatto, lo sai: sono scappato.” ¶ “A
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Sì, ero convinto, come lo sono tuttora, che nel
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di te. È vero lo ammetto, ti ha visto
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sentimento?” ¶ “È difficile dirlo. Lo stesso sentimento in fondò
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molto letterario, ma non lo è.” ¶ Ho taciuto un
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la confessione. Oppure se lo lascerò aperto sulla sorpresa
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ammetterlo perché, se non lo ammetto, sono certo che
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Ma questo io non lo dirò, perché in fondo
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non è necessario che lo dica. Infatti: quando tutto
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dal tuo diario poi lo scriverai?” ¶ “Non credo. Comunque
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nella mano destra. Baba lo tiene sottobraccio, tutti e
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presi a rileggerlo e lo rilessi tutto durante quel
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si poteva dire, capovolgendo lo schema, che alcuni di
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cose sognate (o per lo meno non reali alla
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il sognare senza dubbio lo era. ¶ In altri termini
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scritto per sapere perché lo scrivevo; così come mi