Massimo Carlotto, Il maestro di nodi, 2002

Horst Fantazzini ¶ Prologo ¶ Udì lo scatto di un pulsante

grande qualità. I clienti lo chiamavano affettuosamente la “Cuccia

con le ragazze e lo stipendio non era niente

alle persone giuste che lo rimettevano in circolazione per

sale della sua vita. Lo faceva sentire vivo. Un

dita gialle di nicotina. Lo chiamavo affettuosamente il ciccione

nodi formavano una rosa. Lo appoggiai sul tavolo. ¶ «Cos

firma del rapitore?». ¶ «Non lo so. Nella stanza non

sospiro. «Sono un vigliacco, lo so, ma non ho

chiede aiuto alla polizia?». ¶ «Lo sto chiedendo a lei

a sua moglie?». ¶ «Non lo so. Spero solo che

accetta il caso?». ¶ «Non lo so. Prima devo parlarne

sera». ¶ Giraldi si alzò. Lo fermai con un gesto

il vecchio Rossini osservando lo strano fiore di corda

poltrona. «E perché? Qui lo stronzo è il marito

facciamo? Chiamiamo la polizia, lo diciamo al marito o

Questo aspetto della vicenda lo affronteremo quando sarà il

Iniziò a sudare. «Ve lo giuro, vi ho raccontato

dovrebbe essere ancora viva» lo pungolò il milanese. ¶ L

puzzare di menzogna. Rossini lo costrinse a finire il

la senti il caso lo seguiamo io e Max

guardò storto. «Stai usando lo stesso trucchetto di Giraldi

è un colpo basso. Lo sai benissimo che senza

per cacciarci nei guai». ¶ «Lo so, lo so, e

nei guai». ¶ «Lo so, lo so, e ve ne

contattato sua moglie». ¶ «Non lo conosco». ¶ «Cosa vuol dire

senso?». ¶ «È perfetto. Chi lo ha fatto è preciso

il marito di Helena lo sapesse». ¶ Il mattino seguente

nei locali della piazza. Lo trovammo intento a servire

fiore di corda e lo appoggiai sul bancone. L

rimessi insieme?» chiese Max. ¶ «Lo pensavo anch’io». ¶ «Come

patente intestata a Mario Lo Bianco, nato e residente

Dovrei controllare le fatture». ¶ «Lo apprezzeremmo molto». ¶ Sparì dietro

del marito, il rapitore lo attendeva nascosto per tramortirlo

verificare se il signor Lo Bianco è l’uomo

verificato che il signor Lo Bianco non c’entra

a casa del signor Lo Bianco a quell’ora

un servizio che denunciava lo sfruttamento dei bambini nella

già facendo colazione». ¶ Mario Lo Bianco abitava in un

Sylvie. Per un attimo lo invidiai. Non solo perché

sadomaso?». ¶ «Proprio lui». ¶ «Non lo conosco direttamente. Si è

di Varese». ¶ «Allora non lo conosci». ¶ «No. Ma mi

ormai è troppo tardi. Lo sbatterebbero subito in galera

costoso ma senza gusto. ¶ Lo fissai. Era conciato peggio

raccontare del sequestro. Quelli lo avrebbero rivoltato come un

in nessun modo». ¶ «Questo lo lasci decidere a me

decidere a me». ¶ «No, lo decido io invece. Lei

valere il mio e lo costrinsi a mostrarmi la

sono costretto a cercare lo sporco sotto i tappeti

parlare decisi di usare lo stesso tono che usava

trucco da questura. ¶ «Perché lo ha chiamato master?». ¶ «Mariano

lungo la gola. «Non lo so. Sono talmente abituati

mi abbia raccontato tutto. Lo stesso vale per Giraldi

dissi. ¶ «Ci avete pensato. Lo sapevo» continuò il ciccione

vuoi rovinare la serata? Lo sappiamo tutti e tre

ne vado» minacciò Rossini. «Lo sai che di una

non sparisce mai. E lo sai bene. Ti rimane

entrava nella sua cella, lo costringevano a vestirsi da

e a truccarsi, poi lo imbavagliavano, lo legavano alle

truccarsi, poi lo imbavagliavano, lo legavano alle sbarre e

alle sbarre e se lo facevano a turno. Io

fantasmi e non me lo potevo permettere, altrimenti rischiavo

due dita di calvados. Lo facevo di nascosto. Max

essere costretti a guardare lo stesso disegno per tutta

al ciccione. ¶ «E allora? Lo siamo stati anche noi

accorse che alcune volte lo stesso annuncio veniva ripetuto

caffè» comunicò il ciccione. ¶ Lo seguii in cucina. Dal

con una decisione definitiva». ¶ «Lo penso anch’io. E

Dài, Max, non fare lo strizzacervelli». ¶ «D’accordo. Ma

nella gerarchia sadomaso, comunque lo sapremo presto da Giraldi

tutto». ¶ Chiamai Rossini e lo invitai al cinema. Era

infierire». ¶ «Possiamo farlo adesso» lo stuzzicai. «I soldi li

vita è solo sofferenza». ¶ Lo mandai a quel paese

sulla pancia prominente. «Non lo so. Dipende da cosa

Avevano la faccia stravolta, lo sguardo perso e nessuno

è poi così grave». ¶ «Lo so. Vorrei invitarla a

le manette. E poi lo yacht devo solo consegnarlo

dalla mamma» scherzò Rossini. ¶ Lo chiamai ogni venti minuti

dopo. Gli articoli raccontavano lo stupore del marito, dei

verso la Croazia con lo yacht rubato e non

non sia una trappola». ¶ «Lo escludo. Il luogo è

i “grandi della terra”. Lo sapevi?». ¶ «Sì. Ho sentito

sciolto il cervello, Max. Lo sai che sei sul

capita anche ai “regolari”» lo interruppi. ¶ «Comunque è morto

quando il secondo infarto lo ha ucciso. Ancora Padova

un violentatore di bambini. Lo misero in isolamento in

la porta ed entrarono. Lo aiutarono a impiccarsi. Una

pensai prima di spostare lo sguardo sul settore delle

fiore di corda. Lei lo guardò. «Il Maestro di

sussurrò guardandosi attorno. «Dove lo avete trovato?». ¶ «L’ha

di Nodi?» domandai. ¶ «Non lo so. Doveva trattarsi sicuramente

dal mio pacchetto. «Non lo so. Anche se a

stato definito un malavitoso. ¶ Lo fulminai con lo sguardo

malavitoso. ¶ Lo fulminai con lo sguardo, ma la donna

non si era offesa. «Lo può ben dire. Adesso

stava per ribattere ma lo bruciai sul tempo. «Ci

bere in santa pace». ¶ Lo accontentammo. Poi Max prese

Non mi accadrà nulla». ¶ «Lo spero». ¶ Max se ne

con fare indifferente alzavo lo sguardo nella speranza di

ne approfittò per aumentarsi lo stipendio. Indicai il ragazzo

più di soldi. Ce lo possiamo permettere». ¶ «Va bene

Praticamente nulla». ¶ «Informati. Magari lo possiamo aiutare». ¶ Beniamino mi

incontrava i suoi clienti. Lo notammo dalla vetrina del

voglia di farti male» lo minacciò il milanese buttando

disturbo». ¶ Una volta fuori lo presi per un braccio

indiscrete». ¶ «Già. Appena esce lo seguiamo». ¶ Entrammo in un

mi avvertì Rossini. ¶ Spostai lo sguardo con discrezione. Una

bicchiere. Ricambiai il sorriso. Lo spacco laterale lasciava intravedere

sgabello. «Avvertimi quando esce lo stronzo». ¶ Mi sedetti al

per assicurarsi che non lo seguissimo. Ma c’era

aprendo la macchina, Beniamino lo colpì con un pugno

le mani. Il milanese lo colpì al volto con

uno schiaffo. Avrebbe parlato lo stesso». ¶ Il mio socio

tono piatto. ¶ Il ciccione lo ignorò. Beniamino, a volte

corazze dei furgoni portavalori. Lo incontrammo in un ristorante

non era lontano. Marazza lo aveva rilevato con tutto

giro a fare shopping. Lo mandai al diavolo e

di plastica» borbottò quando lo ringraziai. ¶ Il funzionario rispettò

funzionario rispettò gli accordi. Lo seguii nella toilette e

Flaminio dove risultava risiedere lo stesso Jacovone. Indossai nuovamente

mi indicò come raggiungere lo studio notarile che stavo

seguire una persona è lo scooter. Agile per muoversi

soli. Anche la Punto lo stava seguendo. Ci superò

una spallata del milanese lo gettò a terra. Si

raggiungere il comodino. Beniamino lo bloccò afferrandolo al collo

urlò il torinese. ¶ Rossini lo colpì alla testa con

non ti ha pagato?» lo provocai. ¶ Chinò il capo

tua Punto color senape?» lo sfotté Beniamino. ¶ «Cos’altro

sbuffò Rossini camminando verso lo scooter. ¶ «Ha avuto tutto

macchina. Guidava piano, con lo sguardo incollato allo specchietto

Punto di Guarnero. «Scendi». ¶ Lo sbirro ebbe un sussulto

Sennò chiami la polizia?» lo provocai. ¶ «Dammi la pistola

Beniamino. ¶ «No». ¶ Il milanese lo afferrò per la gola

la mano sinistra e lo spinse contro l’auto

ce l’ha Jay». ¶ Lo frugai. Il mazzo di

l’artista della compagnia» lo punzecchiai. ¶ «È Jay che

Questi mi ammazzano». ¶ Rossini lo colpì sul naso con

si scagliò contro Jacovone. Lo colpì al petto e

di qualche metro. Poi lo schiaffeggiò e gli strappò

colpa nostra. Avevamo sottovalutato lo stato emotivo di Guarnero

fuori di testa. Se lo lasciamo andare correrà dai

ergastolo». ¶ Il torinese aveva lo sguardo perso e biascicava

almeno. Lasciami provare». ¶ Spostò lo sguardo dal mirino della

non ricomincia a ragionare lo stendo». ¶ Spinsi Guarnero fuori

che portavano al pianoterra. Lo trascinai in un bagno

abbandonato da tempo e lo ficcai nella vasca da

un poliziotto...» mormorò. ¶ «Te lo dovevi ricordare prima di

e bambini» disse serio. ¶ «Lo so». ¶ «Volevo solo fargli

per reggerti il gioco». ¶ «Lo so». ¶ «Però è stato

in vita». ¶ «Non parlerà». ¶ «Lo penso anch’io, ma

macchine piene di turisti. Lo avvertii che forse saremmo

sue spalle. La telecamera lo seguì e vedemmo il

di cera bollente, subì lo stesso supplizio di Helena

bottiglia senza neanche accendere lo stereo. Nessun blues sarebbe

sia un traditore». ¶ «Non lo so e non ho

far parlare la gente». ¶ «Lo so bene. Solo che

ha senso che tu lo faccia». ¶ Max si alzò

amore con Sylvie». ¶ «Succede». ¶ «Lo ha detto anche lei

la tecnica in Giappone». ¶ «Lo escludo. Nell’ambiente si

schifezza» commentò Jack. «Dove lo hai fatto? A San

forte alla porta. Attraverso lo spioncino vidi l’immagine

il milanese e poi lo schermo. Un poliziotto stava

avvicinò al mio tavolo. Lo conoscevo. Venticinque anni prima

di nascondere la delusione. ¶ «Lo immaginavo». ¶ «Sta bene» intervenne

Rossini. ¶ Puntualmente si ripeté lo schema del giorno prima

ma le manganellate arrivavano lo stesso. Non venne risparmiato

Blu, lucido e con lo stemma dorato del corpo

con lui». ¶ «Mio marito lo sta medicando in un

pericoloso, signora. La polizia lo arresterebbe». ¶ «Lo ha detto

La polizia lo arresterebbe». ¶ «Lo ha detto anche lui

ancora qualche ora e lo veniamo a prendere noi

Ci sorrise ma appena lo alzammo svenne per il

svenne per il dolore. Lo trasportammo nella mia macchina

fisico per certe cose» lo rimproverò Beniamino. ¶ «Erano in

il vecchio gangster. «E lo era anche prima. L

marginali e malavitosi. Non lo era affatto però nei

Sei un marginale e lo sarai per tutta la

se continui a fare lo spiritoso». ¶ Ma il ciccione

dolore fisico anche se lo desidero e al momento

chiamo Rudy. O Virna...». ¶ Lo fulminai con un’occhiataccia

Marco». ¶ Alzai le spalle. «Lo so. Ma è più

di non aver notato lo stemma dell’associazione nazionale

era alloggiato. La donna lo conosceva perché il signor

perché il signor Erba lo frequentava ormai da anni

pranzando. ¶ «Gli dica che lo aspetto qui nella hall

le porti in vacanza?». ¶ Lo fissai dritto negli occhi

A Torino». ¶ «L’indirizzo lo conosci?». ¶ «No. L’ho

tra gli abbonati. Me lo aspettavo, ma una verifica

comunicato ai suoi clienti lo terrà spento per non

voglio sapere». ¶ «Flavio Guarnero, lo sbirro che ha steso

alle spalle. ¶ «Ciao Flavio» lo salutai. ¶ Si voltò di

conversazione sul mio cellulare. Lo sbirro mi disse che

una scatola vuota» sussurrò. «Lo usa solo per connettersi

arnese». ¶ Max le indicò lo studio. «Vai al computer

un bicchiere d’acqua. Lo bevve con avidità. Le

La dispensa è vuota». ¶ «Lo so. È casa mia

la donna. «Ogni tanto lo fanno. Il padrone ha

e birre. La donna lo pagò sulla porta, impedendogli

del suo consulente finanziario. Lo feci solo per curiosità

rabbioso. «Smettila di minacciarmi». ¶ «Lo faccio per il tuo

di meglio». ¶ «E se lo perdiamo?». ¶ «Dovremo costringere la

si guardò attorno. Incontrò lo sguardo di un altro

tizio continuava a spostare lo sguardo sulla donna. Aveva

in una strada secondaria. Lo seguii tenendomi in contatto

raggiungendo con la macchina. Lo vidi salire su un

lasciare Max a Torino. Lo chiamai e gli dissi

in Giappone. Diverse istantanee lo ritraevano mentre si esibiva

petto e si intravedeva lo scorcio di un tatuaggio

piantata nel collo. Rossini lo obbligò a salire nella

siete?» domandò spaventato. ¶ Beniamino lo colpì con un pugno

afferrandolo per i capelli. Lo costrinse a inginocchiarsi e

perso giri filmetti sadomaso» lo sfotté Rossini. ¶ «Non è

per il piacere era lo scopo della loro vita

lui interessava solo guardare. Lo eccitava farlo attraverso l

vendevano bene. Il Maestro lo aveva accontentato. Le donne

rapita?». ¶ «Sì. Il Maestro lo ricattava ma a lui

gangster mi guardò storto. Lo mandai al diavolo. ¶ «Perché

ad avvicinarmi troppo e lo faccia fuori al primo

film di Bruce Lee» lo canzonò Max. ¶ «Ti ricordi

e capire di cosa lo accusano». ¶ «Preferirei non farlo

come lui non me lo sarei proprio aspettato». ¶ «I

fedina penale, non se lo può permettere». ¶ «Allora non

resta che contattare Bonotto». ¶ Lo chiamai e gli diedi

avrei saputo cosa dirle. Lo sconforto mi stava facendo

la scarcerazione di Beniamino, lo perdiamo per sempre». ¶ «Non

avrà capito che qualcuno lo ha fatto parlare e

nuovamente il suo collega. Lo fece davanti a me

Ugo Giachino. Gli articoli lo descrivevano come un marito

Nodi per il Giappone». ¶ «Lo so». ¶ «Allora parliamone». ¶ Gli

da Guarnero e Donatella». ¶ «Lo sbirro è ricattabile e

gli spiegò il piano. Lo sbirro si accarezzò il

del piano. La professionista lo interruppe più volte per

Ricordo che...». ¶ «Smettila, Max» lo interruppi. «Non ho voglia

piazzò alle sue spalle. Lo abbordò chiedendogli un’informazione

bianchi e regolari. Donatella lo ringraziò e si allontanò

chi aveva eliminato Giachino. Lo dissi al ciccione. ¶ «Penso

misero le manette e lo trascinarono via. Due agenti

in questo periodo?». ¶ Beniamino lo fissò come se fosse

modo nostro». ¶ «È vero. Lo abbiamo capito troppo tardi

stati troppo precipitosi. Come lo sei stato tu quando

pendeva dal polso sinistro. Lo scalpo di Ugo, l

il dorso della mano. Lo faceva sempre quando aveva