parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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bagnate dei palazzi risaltava lo stucco con cui avevano
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il palazzo e incontrai lo sguardo aggrottato di un
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estrassi un cd e lo infilai nell’apposito scomparto
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una e l’altro lo lasciarono davanti a un
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programma erano cubi con lo stemma dello Stato... ¶ Un
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abbassare il volume. Io lo guardavo e scuotevo la
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Fango arrivò in America lo beccarono all’istante ¶ lo
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lo beccarono all’istante ¶ lo accusarono d’aver ucciso
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e come. Il perché lo conoscevo, e mi sarebbe
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la vita. ¶ E così lo torturarono con i ferri
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sul banco. L’uomo lo guardò con attenzione. ¶ «È
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ho chiesto perché avete lo stesso cognome, siete tutti
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costringermi a non alzare lo sguardo verso il quarto
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Avvertii su di me lo sguardo del conducente. Gli
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commesso alle Bodegas Peñaflor. Lo sequestrarono il quattordici settembre
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luglio 1976, era stato sequestrato lo studente di diritto José
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forza su una macchina. Lo cercavano da tempo. Era
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di sociologia all’università. Lo portarono al campo di
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un grande cartello: “Si lo sabe cante; si no
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seguì il consiglio e lo udirono gridare “viva la
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viva la patria” mentre lo picaneaban, squassavano il suo
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Poi, si stufarono e lo uccisero. Sua sorella Eleonora
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Alberto Morales». Quel nome lo pronunciai, in una frase
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gli segni il destino, lo iscrivi nella lista dei
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anni aveva?» domandai. ¶ «Diciannove. Lo sequestrarono all’uscita della
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come quella volta, quando lo zio Aduccio aveva lasciato
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altra ancora... Suo nonno lo sapeva, per questo non
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Stavo leggendo gli anniversari. Lo faccio ogni mattina, prima
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guardai intorno e posai lo sguardo su un enorme
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Barnes de Carlotto. Portiamo lo stesso cognome». Poi: «Avevo
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in uno scaffale e lo sfogliò velocemente. «Era nato
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due mobili. I militari lo trovarono ancora vivo dopo
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dopo l’irruzione e lo consegnarono a un vicino
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a un vicino. Non lo portarono via perché per
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Pons, giudice minorile, che lo registrò come N.N
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come N.N. e lo affidò a un orfanotrofio
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sono abbandonati. La dottoressa lo fece sotterrare come N
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La Plata. Le Nonne lo individuarono nel 1984 e denunciarono
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E tu invece porti lo stesso cognome di Estela
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ora, poi i soldati lo portarono via. Lei scomparve
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Silvia durante il travaglio. ¶ Lo denunciarono, ma lui fuggì
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di estenuanti battaglie giudiziarie». ¶ Lo guardai accendersi un’altra
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di scomparsi, l’associazione lo aiutava a orientarsi nei
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la nonna?». ¶ «No. Con lo zio Guillermo e sua
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veri genitori». ¶ «E adesso lo sai?» domandai con un
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con Estela Carlotto. Portiamo lo stesso cognome...» spiegai. E
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A diciannove anni se lo tragó la tierra» rispose
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a casa; la notte lo fulminò un infarto». ¶ «I
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dire?». ¶ «No» risposi sincero. ¶ «Lo definiscono il tema del
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sul fatto che portavamo lo stesso cognome. «La sua
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padre e suo nonno. Lo stiamo cercando da diciannove
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realtà il primo pensiero lo rivolsi al mio destino
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braccio, «il resto me lo racconti in taxi, devo
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si fece dura per lo sdegno: «Ogni essere umano
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E di ribellione...». ¶ «Estela» lo interruppi, «mi ha detto
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ritrovata. I famigliari te lo spiegheranno nei particolari. È
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vita assaggiai il mate. Lo bevvi molto zuccherato. Troppo
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di meccanica della marina. Lo chiamò Rodolfo Fernando» continuò
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appartamento di Patricia e lo trovò completamente vuoto. E
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saputo che era nato. Lo cerco da diciotto anni
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di maschi razzisti. Incontrai lo sguardo di un ragazzo
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avvicinai al banco, puntando lo sguardo verso lo schermo
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puntando lo sguardo verso lo schermo. ¶ «È stato il
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amici o parenti. Avevano lo sguardo un po’ assente
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Laura e Guido Carlotto». ¶ «Lo so, me lo ha
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Carlotto». ¶ «Lo so, me lo ha detto Inocencio» ribatté
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Il ventisei maggio del ’78 lo incappucciarono mentre era ancora
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di La Plata, se lo llevaron un anno dopo
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bruciapelo. «Alta o bassa?» lo incalzai quasi gridando. ¶ Scosse
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massime autorità militari ordinarono lo smantellamento dell’Olimpo a
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ventitré anni e se lo llevaron il diciassette agosto
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Il portiere sospirò «Me lo ha già detto, señor
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Argentina di quei tempi lo permetteva e la nostra
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che rovesciò Perón e lo costrinse all’esilio. Allora
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politicizzati, votavamo quando ce lo permettevano, ma eravamo abbastanza
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dittatura di turno ce lo impediva. Pensavamo al lavoro
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gli studenti venisse ripristinato lo sconto sui biglietti dell
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arrivata... È successo qualcosa, lo sento» mi disse. «Vado
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di uomini mascherati che lo avevano caricato a forza
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il denaro. L’intermediario lo consegnò a un sinistro
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amico di nostra figlia. Lo ricordo bene, veniva spesso
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ma si ferì e lo catturarono. Si chiamava Chiquito
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chiamava Chiquito. Così almeno lo chiamava Laura. Noi non
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suo nome e neppure lo abbiamo mai visto. Sappiamo
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Cacha, ma noi questo lo scoprimmo anni dopo. Fucilarono
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non piansi e non lo scongiurai. Mi comportai con
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mi tocca farlo sparire». ¶ Lo guardammo come se fosse
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filo di voce. ¶ «Non lo conosco» ribatté. «A me
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militari dissero che nemmeno lo conoscevano. Un paio di
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hanno capito che non lo farò mai... Anche perché
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Falcon; dal finestrino qualcuno lo minacciava. Sapevano bene che
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mattina l’esercito se lo prese. I militari gli
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servire la patria e lo caricarono su un Hercules
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comandante della base. Me lo passarono perché ero già
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molto attenti a come lo trattate, perché io sono
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Io e mio marito lo ignorammo per quasi tre
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cadde ferito sul marciapiedi. Lo presero a calci e
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a calci e poi lo caricarono sulla solita Ford
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assolutamente uguali. Vagando con lo sguardo mi accorsi che
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partigiani» sottolineò l’argentino. ¶ Lo guardai scuotendo la testa
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mantenute». ¶ Le mie parole lo ferirono. «E lei» sibilò
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riservato il destino. Ora lo so. Anch’io, come
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Mi interruppi per sollevare lo sguardo e piantarlo in
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aggiunsi dopo un po’. ¶ «Lo so» ribatté calmo. «Ma
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e decisi di godermi lo spettacolo. Purtroppo terminò quasi
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lento boleo. ¶ Un giorno lo coglie la consapevolezza della
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balla il tango e lo balla davvero bene. È
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decina di anni e lo sequestrarono il tredici marzo
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anni e la patota lo aspettò all’entrata del
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e i Luppino. Se lo llevaron il ventidue novembre
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a seguire le storie» lo interruppi, «questa notte la
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prego». ¶ «Non è possibile, lo sai» insistette deluso. «Ogni
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un’altra storia. ¶ «Non lo so. Non li ho
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anch’io. O meglio lo sarei se il consolato
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Quale processo?». ¶ «Quello che lo Stato italiano dovrebbe celebrare
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sono i primi. Non lo sapevi?». ¶ «No. Estela non
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discorso di Hebe. Incrociai lo sguardo di una fotografa
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risposi, «e sinceramente non lo avrei immaginato» aggiunsi sorpreso
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campo di El Vesubio lo stesso mese di vent
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stesse parole di Galiñanez, lo psicologo delle Nonne. «E
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ancora più forti» commentai. ¶ «Lo sono state solo nei
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gli assassini di Laura». ¶ «Lo so. Sono due modi
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modi diversi di affrontare lo stesso problema. La spaccatura
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più grande delle delusioni». ¶ «Lo so» dissi, alzandomi e
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mi stavano allevando. Quando lo raccontai a scuola scoppiò
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che mi aveva offerto lo snack. ¶ «Hai un nome
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padre era maoista e lo assassinarono nel ’76, quando avevo
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e io non te lo chiederò mai più”. E
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piccola, ogni domenica mattina lo zio mi portava in
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Militava nella Gioventù Peronista; lo sequestrarono il ventinove maggio
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il cugino ammiraglio e lo supplicai di salvare Silvia
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era un infiltrato... Evidentemente lo scopo dei militari era
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Il resto del tempo lo dedicavo a denunciare la
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comunisti ci appoggiarono e lo stesso Berlinguer firmò a
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tono concitato senza che lo avessi sollecitato in nessun
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chi usciva vivo aveva lo stesso aspetto di un
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di collaborare perché, tanto, lo avevano già fatto altri
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digiuno da tre giorni. Lo guardavi e pensavi che
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Basta storie di desaparecidos» lo implorai, «ormai mi scivolano
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Airplane era attaccato con lo scotch. ¶ L’attore scese
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in Plaza de Mayo. Lo cercai nelle tasche del
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tasche del giaccone e lo mostrai all’argentino. «Tutto
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la civiltà cristiana. Non lo fece perché la Chiesa
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come modello politico e lo testimoniano le dichiarazioni pubbliche
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conquistò dal primo boccone. Lo innaffiai con del vino
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del paese”. ¶ «Nel frattempo lo schema “repressione legale - repressione
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altro ancora in Europa. Lo stato d’assedio e
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controguerriglia intitolato “Europa-America. Lo stesso terrorismo?” e inviarono
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le infermiere e per lo stupro di una bambina
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le offrii il braccio. Lo rifiutò scuotendo appena il
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Il giorno del golpe lo presero per strada mentre
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Quando nacque il figlio, lo registrò all’anagrafe, esibendo
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individuarono il nascondiglio e lo attaccarono. Morirono tutti, eccetto
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marito» rispose stancamente. «Quando lo torturavano riconoscevo le sue
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lungo... capii che me lo avevano ammazzato». Con la
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Gonzalez, di professione attore. Lo ricordavano la madre, la
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Ripiegai il giornale e lo infilai in un cestino
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dirlo a nessuno, ma lo facevo solo perché ero
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a dimostrare che non lo è. Chiamo assassino il
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a dimostrare che non lo è. Noi non trattiamo
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zitta. Ogni volta che lo denuncio, ricevo minacce e
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guardiamo negli occhi abbassano lo sguardo perché sanno che
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sue battute e bevevano lo champagne che il tizio
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puttane! Non a caso lo chiamano l’assassino cholulo
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belle donne». ¶ «E nessuno lo prende mai a calci
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culo?». ¶ «Ogni tanto qualcuno lo riconosce e lo picchia
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qualcuno lo riconosce e lo picchia ma lui continua
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così il consiglio comunale lo ha dichiarato persona non
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l’ammiraglio Massera nel ’78 lo decorò ben due volte
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indice dal regime. Cafrune lo sapeva, come sapeva di
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agli organizzatori: “Se me lo chiede il pubblico non
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dopo un camion pirata lo investì mentre camminava. Villanueva
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con i sopravvissuti: quelli lo ricordano bene, El Gato
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di Pinochet. Alcuni testimoni lo videro a Santiago del
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Vladimir Jaccard Siegler. Se lo llevaron il quindici maggio
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curaro nel suo organismo. Lo scopo di questo macchinoso
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Svizzera?» domandai esterrefatto. ¶ «Esatto». ¶ «Lo sai per certo o
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all’estero; il partito lo spedì in Albania ad
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ammazzare. È successo in...». ¶ Lo bloccai con un gesto
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un terrorista; andava dove lo chiamavano per combattere le
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si erano divise. Non lo vedevo e non avevo
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lei invece il mondo lo usava come base per
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che si allontanasse, poi lo raggiunsi. ¶ «Davvero inquietante la
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cazzo di galera». ¶ «Me lo ha già detto El
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questo momento». ¶ «Voglio provarci lo stesso». ¶ «Per me va
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una smorfia cattiva: «Loro lo facevano sui vivi. Ti
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ammazzato Gloria?». ¶ Non me lo ero dimenticato. Erano appena
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così tanto che quando lo immersero aveva ancora la
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Arrivò in Francia dove lo conobbi. Mi raccontò la
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cileno». ¶ Alzò le spalle. «Lo so. Forse è meglio
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per mangiare. Il pomeriggio lo accompagnavo a trovare i
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di giorno sembrava lucido lo sorprendevo spesso a parlare
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confidarono le loro preoccupazioni, lo vedevano peggiorare di giorno
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mattina al mio risveglio lo vidi già vestito, intento
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compatisce». ¶ «Non dargliela vinta» lo scongiurai approfittando della sua
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alzai dal letto e lo abbracciai, lui mi baciò
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ventisette luglio del 1974 se lo llevaron dal letto di
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de la Izquerdia Revolucionaria. ¶ Lo portarono a Yucatan, nome
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ma il vecchio abbassò lo sguardo. Furono le ultime
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rigidamente distinte: la prima lo sequestrava, la seconda lo
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lo sequestrava, la seconda lo torturava e la terza
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torturava e la terza lo eliminava, occultandone il cadavere
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le storie, erano per lo più giovanissimi eppure già
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di continuare ad amministrare lo Stato. In Colombia ci
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di questa gente: se lo sono costruito su misura
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era stata decimata...». ¶ «E lo confermo. Ben pochi sono
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Io, come al solito, lo seguivo a fatica. A
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la famiglia si riunirà...». ¶ Lo afferrai dolcemente per le
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Chiedimi quello che vuoi» lo incoraggiai. «Per me sarà
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alzarsi e a ringraziare. Lo stesso Gomez le dedicò
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mia cantante preferita» spiegò. ¶ «Lo sospettavo. Hai messo in
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distanti di Stefano Tassinari. «Lo so che non leggi
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dedica... vorrei che tu lo accettassi come ricordo del
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accompagnarli al suo rifugio. Lo sorpresero nell’abitazione di
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solo fotografie, tutte con lo stesso soggetto: case, il
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cileno. ¶ «Non è vero» lo interruppi. ¶ «Sono qui di
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Gli afferrai il polso; lo conoscevo troppo bene per
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custodia del sassofono e lo montava con cura. Poi
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a Parigi». ¶ «Perché?». ¶ «Te lo spiegherò a voce». ¶ «Accennami
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testa dal piatto. «Racconta» lo incitai incuriosito. ¶ «Ai tempi
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vita...». ¶ «E la madre?» lo interruppi. Era solo una
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Perché?». ¶ «Motivi di sicurezza. Lo sai anche tu... a
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e se è interessato lo metterai in contatto con
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quella volta aveva ragione: «Lo farò». ¶ «Roque - così si
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si chiama - parla perfettamente lo spagnolo» mi informò, tornando
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discorsivo, «la coppia che lo ha adottato non gli
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Sembra brava gente» commentai. ¶ «Lo sono. Vedrai che ti
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ex sessantottini non pentiti, lo avevano allevato con grande
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guardò la coppia che lo incoraggiò sorridendogli. ¶ Io pensavo
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giorno potrai incontrarla. Lei lo desidera molto... Tuo padre
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almeno sono convinto che lo sia... ma per noi
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l’ha conosciuto non lo dimenticherà mai». ¶ Roque si
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Alzai le spalle «Non lo so». Feci un riassunto
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contatto con loro se lo desideri». ¶ «Anche con mamma
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gli occhi erano lucidi. Lo ammirai. Quando avevo ascoltato
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in sogno era Mendoza. Lo capii vedendolo uscire da
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la liberazione dei popoli. Lo conoscevo di fama: Estela
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ci stava cercando con lo sguardo. Ci abbracciammo sotto
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all’argentino, presentandosi. Io lo abbracciai in silenzio, stringendo
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ripartiremo tra qualche ora» lo informai, «giusto il tempo
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la sua signora ¶ io lo guardo dalla vetrina del
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la sua signora ¶ io lo guardo dalla vetrina del
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puoi farlo bel soldatino» lo canzonai, «è finito da
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insieme agli altri ¶ hai lo stesso profumo di tua
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da vent’anni non lo cambi mai ¶ Nello specchio
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corde della chitarra, Maurizio lo imitò soffiando leggero nel
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dell’Horror Tour... No lo perdono al capitan».