Traiano Boccalini, Ragguagli di Parnaso, 1612

quelle sue Memorie, più lo stimava degno di essere

che non solo degnissimo lo giudico della stanza di

pure avesse potuto fissar lo sguardo suo. Apollo, che

in quella solennità portarle lo strassico. ¶ Ragguaglio XVI ¶ L

i signori riformatori, per lo troppo strepitoso mestiere che

campo aperto di Euterpe lo sfidava: dove a qualsivoglia

lira. Apollo, che per lo passato sempre schernite aveva

a Sua Maestà che lo favorisse di proporgli un

del suo governo estremamente lo desiderava in Pindo, con

demeriti loro, ma per lo vizio della soverchia curiosità

la controversia che avanti lo stesso tribunale di Sua

dava loro il veder lo stesso prencipe dell'eccelsa

grande Iddio placato contra lo scisma di quella nazione

far quella elemosina che lo sfortunato era forzato chiedere

anzi superò ogni maraviglia lo stupor grande ch'ebbe

che in brieve tempo lo condusse al porto di

due sfortunati cortigiani; per lo qual insolito accidente i

dello sdegno del prencipe, lo scoglio, cagione del naufragio

vivente non mai per lo passato in quel luogo

potendolo far prigione, procura lo scampo di lui. ¶ Ariadeno

dal mondo più per lo difetto dell'ingratitudine di

solo difetto, ma per lo vizio crudelissimo, che infiniti

abbracciarla, e che per lo spazio di venticinque anni

della plebe che governava lo Stato, manda ad Apollo

prencipe forastiere, che governasse lo Stato afflitto e in

un prencipe, che, riordinando lo Stato confuso, governasse la

Francesi, quando l'occasione lo ricercava, sapevano esser crudeli

risentimento sia stata per lo rispetto gravissimo ch'egli

l'artificio delle lodi lo biasimavano e con l

inganno de' finti favori lo perseguitavano. Ma perché questo

grandissimo diffidente. Tale fu lo sdegno che per somiglianti

che gli si dee, lo fa riuscir gratissimo. Ove

riuscir gratissimo. Ove per lo contrario que' soggetti affezionati

nella prudenza, ch'abbia lo Stato di Parnaso; i

tirannide, da' quali sopramodo lo vedeva oppresso, felicemente imitai

cuor intrepido a difender lo Stato del prencipe, che

al suo pronepote Caligola, lo fece ereditario nel sangue

infinita sua sagacità non lo stabilisse e li desse

quale dissero che per lo spazio di ventidue anni

a lui. Apollo, per lo poco rispetto che conobbe

inganni fraudolenti, lascio che lo dichino quei che deono

altro scrittor politico, ma lo stesso Tacito ha pubblicati

il prencipe, quando, come lo stesso Tacito ha detto

quando ella la vita, lo Stato e la riputazione

salvarmi la vita e lo Stato. Né so vedere

Mercuriali; e volle che lo stesso prencipe della medicina

risposta mutava natura, per lo che di nuovo faceva

ma non già per lo giustissimo risentimento ch'egli

la risposta che desideravano, lo maltrattarono di busse. E

tutto quel giorno non lo calassero; percioché disse sentir

ancor che eccellentissimo prencipe, lo stesso desiderio e il

degl'imperi, Roma, per lo solo sviscerato amore che

egli nasceva, anco facilmente lo disamava, quando altri con

un canestro molto grande lo presentò a Sua Maestà

loglio in piazza e lo vendesse, ché libero dono

il lettore e non lo stomacar con le buffonerie

considerassero bene i Focesi lo stato loro presente, che

trattato, che in terra lo lasciarono come morto. Incredibil

che due altri crudelmente lo maltrattavano, a' quali molta

un virtuoso spagnuolo, trovandosi lo Spagnuolo ferito a morte

ebbe questo fine: che lo Spagnuolo, trafitto da due

del suo onore; per lo quale eccesso di virtù

fine de' suoi desidèri, lo stesso poi potesse far

di assolutamente dominar egli lo Stato, talmente al suo

averlo fatto inimicare con lo stesso suo figliuolo e

quello che maggiore fa lo stupor mio, chi mai

guerra di Europa, ma lo stesso grandissimo spavento de

aggregando alla libertà loro, lo stesso primo giorno dell

tutti? Il caso, per lo quale in questo augustissimo

al rimedio; e per lo più presentaneo fu ricordato

avvenire, come molti per lo passato bruttamente avevano fatto

qualità della persona che lo riscuoteva e il violente

casa loro, solo per lo timor c'hanno ch

furono i presenti capitoli, lo stesso gran cancelliere caramente

e, come ha mostrato lo stesso evento delle cose

avendo i letterati dilatato lo Stato loro, non più

e alle esenzioni per lo passato concedute loro, e

così gran prencipe, per lo suo gran cancellier delfico

quietasse, poiché affatto immeritevole lo stimava della virtuosa stanza

che così come per lo passato egli aveva fatto

della poesia avendo congionto lo studio dell'arte, con

mastro delle ceremonie rispose lo Sforza che egli non

di Apollo esangue rimase lo Sforza; il quale, pieno

virtuosissimo Alessandro Piccolomini, detto lo Stordito Intronato, prencipe de

son dette di sopra, lo Sforza consolatissimo si partì

Guarino poi, e appresso lo Scoppa, il Mancinello e

da Sua Maestà gravemente lo riprese, con intrepidezza grande

curia; e appresso, per lo straordinario sdegno nella faccia

braccia, a viva forza lo trascinavano fuori del padiglione

suo piacevolissimo, malamente vide lo strapazzo di quel miserello

comandò che più non lo travagliassero. Allora il cerretano

infamia che altrui arreca lo sposar le puttane) dalla

solo ad ognuno apertamente lo faceva conoscere ignorante, ma

che fosse potuto nascere, lo fece accorto dell'error

acquistarsi il vivere lautamente, lo somministrano loro. Che certo

e alla quale con lo studio continovo di una

a' privati ha insegnato lo scelerato modo di proceder

di falsi pretesti dipinger lo nero per lo bianco

dipinger lo nero per lo bianco, di aggirar le

e di solo con lo scelerato compasso dell'interesse

fama, alla quale per lo mezzo di Tacito si

egli si trovava possedere, lo dichiarassero vergognoso ignorante, e

l'agonia nella quale lo vedevano tutti, non nasceva

medesime con le quali lo accusano quelli che non

accusano quelli che non lo studiano o non l

grandemente avide di cambiar lo sterile paese loro co

quale, se non assicurar lo stato loro, avessero almeno

suo amico, che secretamente lo teneva ascoso nella sua

esser loro a cuore, lo lasciano alla discrezione di

errori di lui e lo giudicò innocente del peccato

mondo, solo buona per lo macello delle guerre, affatto

venisse travagliato, che per lo pericolo corso e per

pericolo corso e per lo danno ricevuto meritava consolazione

soddisfazione ne' suoi popoli, lo aveva consigliato a sparger

nemici che volevano occupargli lo stato; che però era

nel medesimo processo che lo stesso arcigogolante aveva confessato

Cinzio Geraldi suo creditore, lo Strozzi nell'ora medesima

al quale era noto lo Strozzi esser manchevole di

ma che però non lo stimava sempre vero. — Sappi

che per due anni lo condannò ad abitar tra

limitato, ancor che per lo poco rispetto portatogli molto

da Catullo, dolcemente nondimeno lo riprese, e appresso comandò

i figliuoli naturali per lo più nascevano viziosi e

ribalda maggiormente ambissero per lo mezzo del santissimo matrimonio

non dubitò di porre lo specioso nome di "Monte

vivere, come ora per lo mio poco cervello mi

infelicissimi scudi d'oro lo comperai due anni sono

di lui, disse che lo giudicava e dichiarava innocente

vil letteratuccio. Apollo per lo grave eccesso dell'Alviano

Maestà: che nondimeno per lo suo dilettissimo Alviano, che

in essi si smorzò lo sdegno conceputo prima, che

il fregiare un uomo, lo spogliarlo e l'ucciderlo

condotti alle forche: perché lo stare a guisa di

e che conoscono che lo stimolo della carne è

suo prencipe irritarsi contro lo sdegno di colui dal

con affezion cordiale contracambi lo sviscerato amore che io

fu degno di chi lo pubblicò. Que' primi luoghi

perturbata la giurisdizione altrui, lo privò del governo e

privò del governo e lo dichiarò inabile a poter

trovassero in punto per lo giorno vegnente, nel quale

sola tartaruca avevano imparato lo scelerato costume di star

sfacciatissimamente si vedevano incominciare lo sporco lavoro di tirar

casa: ove non solo lo fecero prigione, ma avendogli

suo poema, se veramente lo chiamò commedia, tragicommedia o

tenuti. Che però strettamente lo supplicavano ad avere, come

perché gli uomini avari lo si dividessero tra essi

con tanti sudori per lo passato siamo andati cercando

dà a credere che lo facciano per trascuraggine. Io

del valore l'inezia. Lo stimar il proprio valore

franzesi e gl'inglesi lo spaventevol canale d'Inghilterra

di assicurarsi che per lo tempo avvenire più non

l'ingegno umano, talmente lo rendeva picciolo, che gli

miracoloso belzuar, quando per lo più facile avete proposto

non sono, ancorché, io lo confesso, mali gravi, le

leoni, solo agl'inglesi lo scozzese, agli alemanni l

agl'italiani l'alemanno, lo spagnuolo, il francese e

che tanto infama chi lo commette: — a tanta cecità

degno di re: e lo stesso maestro delle politiche

come l'accorto medico lo stesso primo giorno che

i Faraoni, e per lo contrario intenerisce gli animi

medicamenti refrigeranti, buoni per lo fegato abbruciato, debilitano lo

lo fegato abbruciato, debilitano lo stomaco; e appunto questa

così grande orrore ebbe lo sconcertato concetto de' diluvi

indegno della sua misericordia, lo battesse con i flagelli

i villani: ma che lo preservasse dalla crudele e

nelle quali sia entrato lo spasimo, devono esser toccate

spada in mano per lo manico e che la

infermitadi dalle quali bruttamente lo veggiamo oppresso. Ci siamo

risanarlo dalle infermitadi che lo travagliavano; che però liberamente

croste di apparenze, che lo mangiavano vivo. Allora i

rivestirono il Secolo, e lo licenziarono. Poi accortisi che

di ognuno felici: per lo quale avviso il corriere

da que' mali futuri, lo spavento de' quali tanto

Bradamante e Marfisa, per lo disonore di que' tanto

esatta prudenza e per lo credito delle sue inesauste

non così aveva dilatato lo stato suo come aveano

popoli soggiogati felicemente ingrandì lo stato e miseramente impicciolì

desiderio di carnalità, che lo stesso inconsideratissimo istrumento delle

l'abbracciarono, poi strettamente lo pregarono che alla gloria

incrudelì Sua Maestà, che lo condannò all'esilio perpetuo

Sua Maestà. ¶ Non per lo governo solo eccellentissimo della

editto delfico, nel quale lo studio delle leggi non

Sua Maestà vedeva, umilissimamente lo supplicavano di una grazia

politica, Cornelio Tacito, umilissimamente lo scongiuravano a comandar a

guadagno, o virtuosi, per lo mondo è stata la

ferite e di vergogna lo cacciarono di stato, e

commette qualche mancamento, per lo spavento poi ch'egli

cader nell'altro estremo lo corregge, che non mancano

somma prudenza è giudicato lo starsi ritirato in casa

meritato somma lode — caramente lo ringraziò dell'occasione che

incontinente legato di catene lo si fece condurre alla

tutto essendo empietà, per lo mondo ha seminata quella

ignoranti propinato altrui, per lo presente nostro perpetuamente valituro

scrittori; e che come lo stabbio devono tener vile

di gente ignorantissima: per lo qual bruttissimo disordine siamo

loro impedire che per lo mezzo degli scritti dei

espressamente comandiamo che per lo tempo avvenire niuno di

straniere, se egli per lo spazio di venti anni

affatto ignoranti; ma per lo cumulo dei precetti politici

tutti dell'onestà, poiché lo stesso Apollo si era

corsari ignoranti, e per lo viaggio loro con le

il denaro pagato per lo riscatto loro. L'ultimo

contro la vita o lo stato, in quell'eccesso

lauta mensa, allora che lo vedessi star sopra la

nuovo tribunale e per lo danno che vi aveano

qualità di Torquato Tasso, lo crea prencipe poeta e

percioché di proprio moto lo creò prencipe poeta e

alcuni furbacchiotti poeti ruppero lo scrigno più secreto del

videro molti patiboli: per lo numero de' quali grandemente

era chiarito che nemmeno lo studio assiduo, ch'egli

nella pancia, la rima lo forzò a dargli nella

freddo i virtuosi per lo più parlano e scrivono

Giovenale, in grandissima fretta lo fece chiamar a sé

alcuni governatori che per lo passato vi sono stati

le persuasioni del quale lo stesso Attalo, re de

rimaso vuoto, Sua Maestà lo diede al famoso Crate

anche assai a preservar lo stato mio dal contagio

anco gli uomini stolidi lo sanno: e tu, Bodino

Mi disse di più lo stesso, che nella Germania

una sicura fedeltà e lo stato in una buona

prudenza farne passaggio. ¶ Che lo stato laconico sia retto

scelerato, con indignazion grande lo cacciò da sé: onde

per solo poter con lo spavento di lei tenere

più perfetta pudicizia, per lo rispetto grande di quella

certezza de' figliuoli per lo quale al sesso femminile

di Bruto, quanto maggiormente lo stesso Bruto, che aveva

vigliacco, che, anco per lo beneficio della stessa vita

usò, ma solo per lo mero importantissimo interesse di

le altre, ché con lo stesso pugnale cumulatamente l

di essi, per sfogare lo sdegno contro un lor

professione di essere, umilmente lo supplicavano a dichiarar falsa

dalla quale nasceva tutto lo scandalo. Con allegra faccia

lettere; ma tale fu lo sforzo che fecero i

tutti i virtuosi. Per lo che di nuovo proposero

chiaramente conobbe esser giusto lo sdegno de' prencipi: onde

delfico, stanza deputata per lo negozio della riforma; e

negozio, sapientissimi filosofi, per lo quale ci siamo congregati

uomini doppi, ricoperte con lo specioso manto della semplicità

per li vizi che lo conducono a morte si

bugie, le falsitadi: e lo spirito infernale e diabolico

ancor che tu donassi lo stato tuo tutto, gli

fondar nella patria loro lo stato della libertà. Grandi

credere, fosse possibile instituir lo stato libero dove gran

albero annoso, e per lo contrario felicissimamente si vede

servitù erano liberi. Per lo spavento delle quali cose

una acerba facezia talmente lo svergognano, che senza che

che segua la disputa, lo violentano a partirsi da

pungenti parole: "E chi lo vuol vedere, vada all

che gli aveano fatto lo smacco di averlo trattato

parer inetti: e per lo contrario abbiano esclusi quelli

che con diligenza esquisita lo fornisse, ricordandosi sempre che

con tal scherma adoprasse lo scudo della destrezza, che

ma che quei fiorentini lo giuocavano male; e perché

avendolo fatto suo, se lo pose sotto il braccio

gettò il pallone oltre lo steccato, e riportò il

in bottega, e pigliò lo stenderello con che il

e con lui talmente lo maltrattò di bastonate, che

maltrattò di bastonate, che lo pestò tutto; e tale

abbandonati gli studi, che lo stesso facondissimo Ovidio Nasone

Nasone, il quale per lo passato con mirabil stupor

avuto nelle mani vivo lo diede in poter della

al quale volessero usurpar lo stato; poiché il pericolo

fermissima credenza che per lo spavento di così orribile

la vita loro per lo vilissimo prezzo d'un

pagar la cena e lo stallatico, ma risarcirlo di

in un tanto prelato, lo fece chiamare a Roma

punito. ¶ Molto memorabile, per lo lugubre fine che ella

pena della galea. Accrebbe lo stupore di così repentina

occasione nondimeno non celò lo sdegno gravissimo ch'ella

maggior parte di essi lo possedevano con titolo oneroso

titolo dell'"Eccellenza", che lo comperavano co' danari, non

preziosi sudori degli studi lo si aveano guadagnato: e

buone lettere, si acquistassero lo speciosissimo titolo di "liberale

marchese di qualche qualità lo ricercò che li facesse

sua arte, poco appresso lo si adottò per figliuolo

loro vergognosamente menavano per lo naso. Con tutto ciò

ma che ora per lo soverchio ardire degli uomini

Sforza, quegli che con lo straordinario valor suo militare

animosamente replicò che per lo straordinario valor militare del

militare del duca, per lo consiglio eccellente, per la

e tanto maggiormente, che lo sciocco genere umano, per

della gloria, dall'altro lo spaventava il sapere che

senza fine; perché per lo suo secretario Simonetta fece

da quei prencipi per lo servigio de' quali avevano

cortigiani; che però, poiché lo spettacolo orrendissimo dell'ingresso

razza de' pedanti desse lo sfratto da Parnaso: ma

l'importanza della materia lo merita, al menante non

noia registrar qui sotto lo stesso editto, che ier

dono tanto singolare, con lo studio perpetuo delle buone

gravido di versi, che lo seguissero. E che però

della Gerusalemme liberata, per lo quale Lodovico Castelvetro e

corte, acciò fosse riveduto, lo diede al censore bibliotecario

Aristotile: che però non lo giudicando egli degno di

scrittori della biblioteca delfica, lo purgasse dagli errori che

capi del popolo, per lo aiuto gagliardo che ricevean

città di Lesbo e lo stato tutto di accusatori

sotto colore di assicurar lo stato dalle invasioni de

armati, e conosceva che lo spogliarli delle armi era

riuscita tanto infelice. Riferisce lo stesso Plinio che Cornelio

era stato odiato per lo poco conto ch'egli

tosto avesse voluto governar lo stato di Lesbo con

necessità di servire: per lo qual brutto modo di

i principati. Tutto che lo sdegno de' prencipi verso

straordinariamente fecondi. Ma e lo sdegno di Sua Maestà

di Sua Maestà e lo spavento che di lui

uguale avidità e indignità lo leccava, a Sua Maestà

usò nel calzarlo, che lo sgarrò, onde con molte

i cavalli e con lo strepito della voce e

ai virtuosi tanta dilettazione lo spettacolo de' letterati cortigiani

esaltato e celebrato per lo proprio suo valore, non

stata d'infinita commodità, lo spahì col grado di

ottomani non però giammai lo facevano salire a maggior

corpo dei giannizzeri, per lo spaventevol séguito che soggetto

degli sbirri, che per lo debito ch'egli avea

che Mario Molza per lo soverchio uso de' fichi

ingratitudine con inaudita discortesia lo stesso primo giorno delle

conosco parecchi, che per lo beneficio di avere all

ricevere il bastone e lo stendardo, particolar insegne della

eccellente invenzione vedendosi manchevole lo stato di Sua Maestà

con perdita di tutto lo stato non capitasse in

monarchie, che nondimeno per lo poco saggio modo di

provincia della Panfilia, per lo solo desiderio ch'egli

perché alcuni di essi lo scoprirono risolutissimo di voler

bene il delitto per lo quale egli era stato

perfezione loro: e che lo stesso gran maestro degl

nell'audienza si ritrovava lo stesso prencipe di Gnido

verso Zenone e con lo sdegno medesimo li disse

buone lettere sempre indebolendo lo stomaco, sconcertando il capo

suoi letterati e pigliare lo studio per delizia. Ma

il quale, avendo stimato lo studio delle buone lettere

contro la vita e lo stato del suo signore

della serenissima Talia, per lo rispetto grande che conosceva

appresso Vostra Maestà. Né lo sdegno suo, né questo

dominato, non solo per lo fine comune a tutti

baroni, che tanto debilitarono lo stato degli epiroti. E

mia bassezza, per stabilir lo stato mio posto in

popoli il bianco per lo nero; e benché questa

l'amico dal nemico, lo straniere dal parente, né

rispetto. Così grande è lo spaccio che quei mercatanti

poco amorevoli, a' quali, lo stesso primo giorno della

sperimentato esquisitissimo per corroborar lo stomaco de' cortigiani: affine

da loro stessi vergognosamente lo si sono tagliato. ¶ Ragguaglio

che gli sbirri, mentre lo cercavano, gli trovarono nelle

molto maggiore si fece lo stupore di Sua Maestà

Apollo gli comandò che lo giuocasse: e avendo egli

di un suo pari. Lo stesso Pierio mi ha

Scaligero, e disse che lo stupor grande della Libertà

egli sempre avea ammirato lo stupor grande di veder

gli altri maltrattarono: per lo qual delitto da' giudici

da quei che non lo praticavano non poteva credersi

anni della sua vita lo condannassero a remare in

in una galea, che lo murassero tra due mura

che per misericordia fino lo scorticassero vivo, perché il

si avesse potuto imaginare lo spietato Perillo. ¶ Ragguaglio VII

Quelli che hanno seminato lo studio delle leggi, ordinariamente

co' propri sudori irrigato lo studio delle leggi, hanno

rende all'agricoltore, che lo fa ricco. È ben

cucina non adoperava legne; lo interrogò allora il menante

e presolo per mano lo condusse in una stanza

abbino mandato me e lo stato mio in ultima

e l'interesse che lo moveva a far quell

rimase scandalizzato, che fino lo stimò uomo dolce di

ambizione della gloria, e lo scrivere dei moderni secretari

il medico — ne' quali lo lasciaste quando diveniste orbo

contro quel filosofo, perché lo stesso Nerone aveva confessato

Seneca, ma ch'egli lo gli aveva fino persuaso

comune a pochi. Per lo contrario i letterati di

rendeva qualsivoglia prencipe, che lo splendore di così sublime

la crudeltà e governar lo stato con termini viziosi

sua riputazione e con lo spargimento di tutto il

suoi cittadini, molto più lo tormentava l'invidia che

odore molto spiacevole, per lo quale comandò all'Archintronato

più pregiata scienza, per lo passato avendo sempre Tacito

cielo si vedeva esaltar lo studio politico, che con

Stette Apollo a rimirar lo spettacolo della cavalcata da

onde Sua Maestà con lo splendore di un solo

riguardò quel suo virtuoso, lo purgò di ogni macchia

esser rimasa addosso, e lo fece divenir perfetto letterato

in Costantinopoli, e per lo contrario la Fiandra, che

la sua orazione per lo strepito grande di quei

in disparte e strettamente lo pregarono che volesse desistere

quello Iddio, che per lo passato tanto aveva favorito

soggette al suo dominio, lo stato di Dalmazia, dell

Brescia, Bergamo, Crema, e lo stesso maestosissimo miracolo delle

tutte, le quali per lo passato erano seguite per

dato dell'asino per lo capo. — Qui con abbondantissima

che Apollo stesso, per lo caso sfortunatissimo di così

a lui superiore, secondo lo stile della corte di

istorico ne faceva giudice lo stesso Consalvo. Disse anco

magno Pompeo, il quale lo stesso generoso pensiere, sebbene

sciocco modo di procedere lo pose in quelle gelosie

piazze, che solo per lo miserabil fine di guadagnar

il Regno fosse dato lo sfratto al titolo di

il negozio affatto disperato, lo sfortunato "messere" con l

persecuzioni, e appresso strettamente lo supplicò che qualche stanza

lasciar andar su per lo camino quel fumo che

infinito il veder che lo stesso Platone, dai virtuosi

quei che poco fa lo contemplavano non solo col

danari, ingegno, che solo lo faccia un poco crollare

di altri regni per lo solo beneficio della primogenitura

così erano nobili come lo stesso re: quasi che

che al mondo capo lo mostrasse della casa, non

avevano suscitate, le quali lo Stato libero degli Achei

maligni umori, de' quali lo vedeva ripieno, con quelle

altri luoghi pubblici con lo spettacolo solo di soggetti

universale de' letterati, per lo molto riso che si

spedale de' matti, per lo poco numero che se

ne trovano tra' Fiorentini, lo sopprime; e le intrate

ricche rendite. E percioché lo spedale della nobilissima nazion

nobilissima nazion fiorentina, per lo poco numero de' pazzi

pochissima spesa, e per lo contrario vedendosi che 'l

così è grande, che lo spedal loro non è

di moto proprio soppresse lo spedale de' pazzi fiorentini

brutta indignità di far lo sgherro, a sommo onore

non dolersi di chi lo batte e molto meno

nel punto istesso che lo fece condur prigione, usò

di Parnaso ha dato lo stravagante caso, che in

fino ha comandato che lo stesso grande Esculapio assista

qualità del male che lo teneva aggravato, ed appresso

con le armi pubbliche lo cacciano di Stato. ¶ Mentre

loro, con facilità grande lo cacciarono di Stato; e

del concetto nel quale lo aveva. Il duca volle

aggiungesse a colui che lo portava, più di quel

ragionare col cuore, per lo mezzo di Platone furono

tosto si avvidero che lo scelerato vizio dell'ipocrisia

suoi virtuosi eternamente per lo tempo avvenire fosse fuggito

cose di poco momento, lo spesso parlar di carità

signore e perché così lo violentò il negocio arduissimo

il suo signore; perché lo sbrigarsi da negoci, dove

debito verso Cesare non lo avesse mosso, come grandemente

mosso, come grandemente muover lo doveva, a propalargli tanta

duca di Borgogna verso lo sfortunato e mal consegliato

conferitogli, i quali per lo compimento del buon servigio

che in infinito ammirarono lo stesso altissimo intelletto umano

esecranda azione affatto indegno lo rendeva della virtuosa stanza

Francese amar l'Inglese, lo Spagnuolo il Francese, il

pubblica pace e per lo bene universale di tutti

soavità dell'imperare, che lo precipitava nella miseria della

mezzo il fòro massimo lo fece ardere; e al

sangue altrui saputo dilatar lo Stato proprio, per non

Cesare si avvidero che lo stesso Augusto, nonché Tiberio

di maggior virtù, che lo stato della tirannide non

talmente s'irritarono contro lo sdegno di chi dominava

la condizion sua e lo stato della sua casa

in grandissima tranquillitade ancora lo mantiene. A questa opinione

avendolo pigliato per mano, lo condusse entro il suo

quell'ingegno grande per lo caso occorso molto si

tanto era piaciuta, che lo stesso Tacito, come irrefragabil

che questi tali per lo brutto lor modo di

nobile delinquente avesse usato, lo stesso terrore alla nobiltà

città assediata e difender lo Stato suo patrimoniale, per

ricovrato ancora gli avrebbono lo Stato della Macedonia; e

Macedonia; e in ultimo lo scongiurarono che volesse ricordarsi

i guardiani delle carceri lo cercavano per veder s

d'incensar ognuno con lo storace delle lodi e

uscir di bocca che lo Scaligero l'ordinario difetto

era contento, li soggionse lo Scaligero che solo rimaneva

contro si aveva irritato lo sdegno dello Scaligero, al

che guardando l'ovile lo difendono da' lupi, verissimo

i lupi, che con lo spavento di una ugual

dall'Alemagna, che per lo più sono dati o

de' prencipi cristiani, egli lo proibì a' seguaci della

quello del fato, che lo scelerato Maometto ha dato

via buona e che lo guida a non offendere

dopo l'aver per lo spazio di quarant'anni

a miglior vita abbandono lo stato felicissimo che sapete

un saggio prencipe che lo regga, tosto si sarebbe

non più, come per lo passato con non minore

Onde infinito è stato lo stupor di Apollo nel

afflizione che tanto intensamente lo travagliava, che sufficiente non

poi la magnanimità e lo splendore del grande Odoardo

tutti re di Napoli lo stesso paterno regno di

la vita privata e lo starsi senza dar pasto

dal mondo che tanto lo difforma, solo basta loro

fa nausea; e pur lo contrario è vero. Perché

co' dissoluti vizi loro lo Stato di Parnaso hanno

termine miserabile nel quale lo vediamo tutti; e pur

troppo liberamente avesse parlato lo Scoppa, Sua Maestà nondimeno

in ritrovar uomini per lo servigio loro; e che

E che dove per lo passato i soggetti più

maniera tale, che, per lo suo vitto e vestito

che, "data opera" per lo mezzo degli esorcismi e

rimanghino forze da difender lo Stato che gli è

suo prencipe sollevato, con lo spavento e con la

e incontinente per tutto lo Stato suo fece pubblicar

sorte di armi talmente lo dilaniò, che, di lui

più pezzi, come triunfatrice lo strascinò per tutte le

possiede, che vilipeso per lo mezzo che ha tenuto

della stampa, malamente precipitasti lo stato tuo privato, senza

editto proibì che per lo tempo avvenire non solo

datili da lui severamente lo processi; ed egli niega

che per giudice criminale lo serviva, comandò che severo

de' prencipi ingiusti con lo spargimento del sangue degli

audienza di quelli ambasciadori lo fece chiamare, e lo

lo fece chiamare, e lo ricercò della cagione della

all'aria": mercé che lo sfogar il veleno dell

quali con altrettanta diligenza lo considerarono, quanto anch'essi

voi col pretesto che lo sponsalizio, che faceste con

e dalla quale per lo passato la Francia aveva

animo abietto veniva stimata. Lo stesso Moreto racconta ad