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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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1962
la coltivazione dei funghi. Lo shelter elegante costerà invece
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1962
vodka anche voi? Io lo dico sempre che la
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1962
whisky, Giò?» ¶ «Bravo, grazie.» ¶ Lo guardò allontanarsi verso il
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Ma, cara signora, dentro lo shelter bisogna tenere un
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1962
che io sono dappertutto? Lo dice anche Giò.» ¶ Richard
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Richard.» ¶ «Perché non me lo avevi detto?» ¶ «Non ero
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1962
che a quest’ora lo sputnik dovrebbe passare sopra
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1962
di incontrare sua madre. Lo sai cosa significa per
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1962
a sua madre? E lo sai chi è Richard
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1962
americano senza un soldo? Lo so. Che è un
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1962
nevrastenico e un debole? Lo so. Che non saprebbe
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saprebbe proteggere un gatto? Lo so. E con questo
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1962
so. E con questo? Lo voglio.» ¶ «Christian Dior!» Le
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1962
tue citazioni! Resti ottusa lo stesso. Sentila, Christian Dior
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dire qualcosa ma non lo disse. Sedette invece sul
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ti ama.» ¶ «Tu come lo sai?» ¶ «Scommetto tutti i
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fatto che esiste e lo ami? Ti sei mai
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E Dio sa se lo amavo: perché anch’io
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1962
le scendevano in bocca. ¶ «Lo persi il piccolo uomo
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bikini e magari far lo striptease se ero stripteaser
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1962
Richard e Florence: sempre lo stesso. ¶ «Hallo, mammy? Hai
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1962
e giudicarla senza prevenzioni. Lo sai, figliolo, quanto desideri
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uscire il giorno dopo lo sputnik. E come se
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1962
essere interrotto quando scrivo, lo sai.» ¶ «Oh, Bill! Io
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1962
Era un pomeriggio ventoso. Lo sputnik stava per disintegrarsi
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1962
con cui si ferivano: lo stesso odio che luccicava
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1962
già viste?» ¶ «No, signora. Lo escludo.» ¶ «Che strano, che
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e fischiare. Ho ritrovato lo stesso metodo qui. Solo
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dal papa. Chissà quanto lo desidera, anche lei.» ¶ «Non
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desidera, anche lei.» ¶ «Non lo desidero affatto, signora. Non
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mie simpatie.» ¶ «Io, invece, lo sono realmente e il
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per il sangue che lo riempiva. Istintivamente se lo
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1962
lo riempiva. Istintivamente se lo asciugò: ma non era
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una partita di baseball. Lo chieda a suo figlio
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1962
aprire la porta, e lo disse in un modo
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1962
dell’arrivo le rovesciava lo stomaco: quando i balzi
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le luci sempre accese, lo spreco e il luogo
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1962
come dorme felice. Non lo sa mica quello che
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1962
che provo. ¶ Martine, invece, lo sapeva benissimo. Sapeva perfino
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di quel deficiente.» ¶ «Non lo fare, Martine!» ¶ «Lo faccio
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Non lo fare, Martine!» ¶ «Lo faccio, invece: quant’è
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nome è Martine.» ¶ «Te lo proibisco!» ¶ «Hallo? La signora
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e l’unico che lo sappia si farebbe tagliare
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poiché le gambe non lo reggevano e dondolava ora
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a rispondere, Giovanna girò lo sguardo intorno alla stanza
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Ed anche se te lo dicessi? Non vuole vedere
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1962
successo senza che io lo volessi. Ero esasperata, vi
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aveva tirato un calcio.» ¶ «Lo so! Lo so! Ti
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viene incontro perché non lo meriti: perché hai disubbidito
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debole va distrutto: come lo distrugge la pioggia quando
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1962
incurante del cameriere che lo fissava sbalordito. Poi alzò
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1962
né dannato perché essa lo amava ed era pronta
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1962
pensava a Bill e lo odiava. Lo odiava al
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1962
Bill e lo odiava. Lo odiava al punto di
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1962
il passaporto. Che non lo incontrasse ancora, quel Bill
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1962
pochi giorni dopo, invece, lo incontrò. ¶ XI ¶ Faceva freddo
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1962
Io non ho marito.» ¶ «Lo avrai, lo avrai. Che
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ho marito.» ¶ «Lo avrai, lo avrai. Che ne diresti
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1962
rivolto alla commessa: «Prego, lo mandi al mio indirizzo
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Ti va?» ¶ Sentì subito lo sguardo goloso di lui
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imboccarono la strada lungo lo Hudson che era grande
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Richard, non è straordinario?» ¶ «Lo è.» ¶ «Io credevo che
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sedeva a guardarlo sistemare lo spago che saltava nell
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cavallo per me?» ¶ «Certo.» ¶ «Lo sapevo. Ah, il mio
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1962
sembrava spaccarsi. Allora distoglieva lo sguardo, lo posava sopra
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Allora distoglieva lo sguardo, lo posava sopra l’asfalto
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zampe mentre la donna lo schiaffeggiava e diceva: «Come
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che è in lui. Lo conosce da molto tempo
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E lei da quando lo conosce?» ¶ «Da cinque o
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o sei anni. Me lo portò Bill. Conosce Bill
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un’occhiata veloce. ¶ «Sì, lo conosco.» ¶ «Uomo inquietante, gran
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temporale e voleva che lo curassi. Ci provai ma
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1962
fondo. La nostra civiltà lo impedisce. D’altronde l
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nero. E la gente lo vede senza sfumature. Tutto
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fuga con un sorrisino, lo seguì perché non combinasse
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1962
perché non vuoi vivere lo spazio di tempo che
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1962
pensosa piegava il giornale, lo rimetteva sul tavolo: e
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1962
giornale dice che stasera lo sputnik dovrebbe essere sopra
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voglio vedere il Connecticut.» ¶ «Lo abbiamo già visto il
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1962
già visto il Connecticut. Lo vedremo meglio la prossima
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1962
ciò che vuole. ¶ Giovanna lo fissò sbalordita, poi fissò
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1962
Bè, io ci vado lo stesso.» ¶ «È stupido, Dick
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1962
ne frego.» ¶ «È stupido lo stesso, Dick.» ¶ «Insomma, ce
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1962
quelle cosce enormi che lo obbligavano a tener scostati
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Non vedi che caschi?». Lo odiava perché aveva preso
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letto, il suo letto. Lo odiava perché Richard era
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automobile rossa correva lungo lo Hudson e il profilo
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Tea Room», le aprì lo sportello con un inchino
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1962
a venire.» ¶ «Sputnik, Hultz. Lo sai che Giò non
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1962
bruciati dalla grande vampata. Lo sputnik era tutto ciò
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1962
generale ossessione. ¶ «Siamo sinceri: lo sputnik è un trionfo
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perbacco! Sì, pensava Giovanna, lo spirito con cui questa
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1962
cui questa gente accettava lo smacco era sportivo: eppure
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Igor aveva ragione: forse lo spazio di anni che
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1962
cittadino che si compra lo shelter è uomo sensibile
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la propria famiglia. Dentro lo shelter avrete tutto ciò
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1962
Cominciavano, senza che lei lo sapesse, i primi dubbi
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attendeva, senza che lei lo intuisse, una giornata difficile
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uomo?» ¶ «Ho detto non lo fare mai più, ragazzo
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ragazzo.» ¶ Il ragazzo sputò lo chewing-gum che andò
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ai piedi di Richard. ¶ «Lo farò ancora e quando
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ti dico che non lo farai più, ragazzo.» ¶ «E
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Bill si irrigidì. ¶ «Non lo vedi che è un
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il gesto di aprire lo sportello dell’automobile. ¶ «Ho
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1962
dinanzi al ragazzo. ¶ «Te lo ha già ripetuto. Sei
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attimo. Subito i quattro lo circondarono, lo coprirono, lo
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i quattro lo circondarono, lo coprirono, lo sommersero in
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1962
lo circondarono, lo coprirono, lo sommersero in una valanga
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1962
Abbiamo avuto fortuna. Te lo avevo detto, Dick, che
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1962
Richard fissando il parabrezza. ¶ «Lo so, lo so» disse
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1962
il parabrezza. ¶ «Lo so, lo so» disse Bill. Poi
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1962
e ci fosse rimasto: lo odiava. Odiava anche Bill
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1962
stato così coraggioso e lo aveva umiliato. Ma soprattutto
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1962
terribile: tutti e tre lo sapevano. Significativo, avvilente come
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1962
Museum of Modern Art, lo salutò con raddoppiata freddezza
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1962
Buick gialla, poi qualcuno lo aveva compresso a quel
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1962
sulla punta dei piedi, lo baciò su una guancia
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1962
errori di un uomo lo fanno particolarmente amabile. Figuriamoci
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1962
sempre valida, vero? Oh, lo so: mi son comportata
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1962
fare la tua fortuna, lo sai, ma voglio anche
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1962
scontato in partenza, io lo sapevo prima di te
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1962
essere felice perché tu lo meriti più di quanto
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1962
io sono felice, Gomez.» Lo era? Lo era davvero
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1962
felice, Gomez.» Lo era? Lo era davvero, coi suoi
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1962
odiavi, l’altro giorno. Lo so. Ma se potessi
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ne avrebbe avuto bisogno. Lo comprò rosso, e lo
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1962
Lo comprò rosso, e lo infilò subito malgrado fosse
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1962
retta a San Luca! Lo diceva San Luca: “Martine
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1962
fa, e manca poco lo ammazzo. Dico: c’è
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1962
i miei poveri piedi! Lo diceva San Luca: “Martine
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1962
non sarebbe venuto: detestava lo spettacolo delle cascate puzzolenti
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1962
a poco a poco, lo vide. E allora si
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1962
accolse come un regalo lo strappo di luce che
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1962
alzi un braccio, te lo vedi spazzar via.» ¶ «Cosa
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1962
Richard!» ¶ «Giò, ma non lo capisci che hai fatto
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1962
fare gli indiani?» E lo tirava, divertita, infastidita: ma
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1962
e solo le mani lo reggevano alla ringhiera: un
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1962
Giovanna che correva, scivolava, lo agguantava, lo portava verso
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correva, scivolava, lo agguantava, lo portava verso l’ascensore
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perché t’ho insultato, lo so. Ma ho avuto
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più seria.» ¶ «Figurati!» ¶ «Te lo racconterò, un giorno. E
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voce del dio americano, lo annuncia molti giorni prima
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non avere paura: alzi lo sguardo e un tappeto
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Allora alzi di nuovo lo sguardo e vedi che
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1962
Chiamami lo stesso, tesoro. Lo sai che esco sempre
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rivolta a Giovanna: «Non lo trova maledettamente attraente?». ¶ Anche
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tante bellezze. E distolse lo sguardo da Mary che
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prossimo che mi interrompe lo scaravento nel muro. No
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per questo. Ma poi lo psicanalista morì e non
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1962
sbarco in Sicilia… Oh lo so! Voi europei ridete
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con te. Mi segui?» ¶ Lo seguiva, eccome. Lo seguiva
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1962
segui?» ¶ Lo seguiva, eccome. Lo seguiva con gli occhi
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e una parte non lo voleva. Una parte di
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donna sbagliata, se lei lo avesse aiutato lui l
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si può rompere o lo si può superare. ¶ «Ti
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fatto bene a raggiungervi? Lo diceva, Bill, che vi
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molto più bello: domani lo avrebbe saputo. Domani sarebbe
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1962
succo di pesca con lo champagne.» ¶ Le dette la
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1962
succo di pesca con lo champagne. ¶ «A quest’ora
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era stanco.» ¶ «Ben fatto. Lo rivedrai?» ¶ «Certo che lo
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1962
Lo rivedrai?» ¶ «Certo che lo rivedrò. Sapessi quant’è
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1962
le tempie, che non lo sopporto? Rispondi, perdio! Forse
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lui. E la sera lo fu ancora di più
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1962
tu l’hai catturata lo stesso, ed è stato
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1962
infilava i soldi dentro lo sportellino, girava la manovella
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1962
subito si riprese e lo specchio della camera rifletté
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1962
grazie a Dio non lo sarai mai. Però ti
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1962
scegliere un ristorante. Non lo sai che gli americani
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1962
di arcangelo appassito. Giovanna lo desiderò più che mai
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1962
Richard io ti de…» ¶ Lo squillo del telefono le
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1962
di cadaveri? Tu non lo sai, ma questa è
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1962
di un operaio che lo costruì. Cammini per una
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1962
di loro? Mangia, mangia. Lo dicono anche gli psichiatri
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1962
avesse un sistema digerente. Lo dici anche tu?» ¶ «Non
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1962
dici anche tu?» ¶ «Non lo dico, Richard. Ma io
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1962
te posso dirlo: quando lo dico a Bill mi
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1962
quella di vivere…» ¶ Giovanna lo ascoltava un po’ sorpresa
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1962
la cameriera di comprare lo yogurt»; sotto il biglietto
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1962
E il personaggio maschile lo hai definito? Ti scrivo
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1962
degno di te: io lo so. Però, e mio
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1962
fidanzati. Eravamo, siamo ancora lo spero, teneri amici. Ed
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1962
girava dintorno, svagata, quando lo sguardo le era caduto
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1962
un cane.» ¶ «Le voglio lo stesso. Comprerò il cane
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1962
fatto un pacchetto e lo aveva porto a Martine
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1962
e venticinque centesimi.» ¶ Martine lo aveva fissato come persa
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1962
e non due?» ¶ Martine lo aveva fissato un secondo
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1962
Martine, il resto non lo voglio sapere.» ¶ «Qui ti
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1962
Il vestito. Guardalo bene.» ¶ «Lo guardo. È uno Chanel
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1962
dorati. Molto bello. Probabilmente lo hai comprato stamani, insieme
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1962
ora innanzi lavorerò. Oh, lo so bene che, in
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1962
pronuncia quella parola, lavoratore, lo guardo come se dicesse
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1962
è ciò che credi. Lo hai vestito delle tue
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1962
emerse dalla penombra offrendo lo spettacolo di una roccia
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1962
da pari a pari, lo sguardo di quegli occhi
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1962
quattordici anni ed io lo credevo morto. Incredibile, no
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1962
gli è intollerabile.» ¶ «Non lo conosco abbastanza.» ¶ «Io lo
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1962
lo conosco abbastanza.» ¶ «Io lo conobbi dopo la guerra
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1962
Sai dov’è Dick? Lo cerco da quattro giorni
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1962
scosse le spalle. ¶ «Non lo so.» ¶ «Avrei giurato che
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1962
Avrei giurato che tu lo sapessi. Ti disse che
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1962
divertirti. Sei troppo nervosa.» ¶ Lo era. Alle cinque del
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1962
Alzava il ricevitore e lo abbassava. Quando lo alzava
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1962
e lo abbassava. Quando lo alzava lo teneva all
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1962
abbassava. Quando lo alzava lo teneva all’orecchio qualche
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1962
tazza di tè.» ¶ «Tè?!» ¶ Lo fissò con odio: per
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1962
precipitosamente la tazza e lo zucchero sopra il vassoio
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1962
unica scoperta ci attribuite lo chewing-gum, forse il
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1962
Un vibrar di baffetti. «Lo vedi, Giò, come gira
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1962
ermafroditi come le lumache. Lo sai, no?, qual è
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1962
sapere se deve comprare lo yogurt. Deve comprare lo
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1962
lo yogurt. Deve comprare lo yogurt?» ¶ Giovanna non rispose
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1962
vero? Ma sì: te lo leggo negli occhi. E
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1962
negli occhi. E poi lo hai fatto scappare, vero
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1962
vero? Ma sì: te lo leggo negli occhi. E
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1962
meduse! E lei che lo ascoltava a bocca aperta
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1962
aperta! Lei che se lo beveva con gli occhi
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1962
un bel sandwich e lo divorò. Poi aprì una
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1962
lontano, dentro la sabbia. Lo chiamava il funerale delle
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1962
delle meduse e lei lo seguiva, compunta, perché le
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1962
con un impiccato che lo fissava a intervalli dal
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1962
Ha risposto di no. Lo sapeva?» ¶ «No.» ¶ «Strana ragazza
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1962
dispiace, Bill. Sono esausto.» ¶ «Lo vedo, mio caro. Rilassati
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1962
i baffetti. Mentre apriva lo sportello dell’automobile sembrò
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1962
giaceva ancora per terra. Lo raccolse con dita incerte
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1962
si guardò nello specchio. Lo specchio rifletté un volto
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1962
è il tipo che lo stacca dalla famiglia, dagli
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1962
ripetere due volte e lo scrisse con molti sgorbi
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1962
spinaci senza clorofilla. Non lo dico per quel fagiolino
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1962
di Dick, s’intende. Lo dico per gli altri
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1962
Side Story e Richard lo aveva già visto due
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1962
occhi dal palcoscenico. Giovanna lo seguiva senza interesse: ma
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1962
gente e invano Giovanna lo interrogava con gli occhi
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1962
bere qualcosa al Monocle.» ¶ «Lo conosco di già! Ci
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1962
al Monocle. Giovanna girò lo sguardo scontento nel buio
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1962
Venne il whisky. Richard lo inghiottì d’un fiato
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1962
volte e…» ¶ Un giovanotto lo interruppe fermandosi al tavolo
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1962
quando arrivi è sempre lo stesso paese, lo stesso
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1962
sempre lo stesso paese, lo stesso aeroporto, la stessa
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1962
all’esistenza di Dio?”, lo vedi fuggire. No, non
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1962
reportage sulla Bankhead.» ¶ «Chiamami lo stesso, tesoro. Lo sai
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1962
whisky: nervosamente, stavolta. Accese lo schermo dove una ragazza
242
1962
alla meglio le guance, lo coprì con il lenzuolo
243
1962
Poi agguantò il fazzoletto, lo passò ancora una volta
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1962
fosse cambiato: era sempre lo stesso. Si toccò le
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1962
aveva disgustata e non lo trovò. Trovò solo una
246
1962
profumo di donna: che lo innervosiva. Passò in camera
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1962
Fitzgerald e il vederlo lo punse. Passò in cucina
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1962
puliti, ma il vederli lo sconcertò. Passò nella stanza
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1962
braccioli, le mani sopra lo stomaco, a pensare che
250
1962
non rispondere al telefono. Lo squillo lo esasperava e
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1962
al telefono. Lo squillo lo esasperava e la voce
252
1962
dell’altro e Florence lo rispettava perfino quando bruciava
253
1962
i ragazzi del Village lo avevano deriso perché parlava
254
1962
rivelazione della maestra, perciò, lo aveva sconvolto ed era
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1962
maestra era bugiarda. Che lo urlasse ben forte dinanzi
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1962
maestra è bugiarda!». Non lo aveva urlato, s’intende
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1962
urlato, s’intende: ma lo aveva confidato a tutti
258
1962
di no, di no, lo portava tutt’al più
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1962
poliziotto finché un giorno lo aveva messo dinanzi alla
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1962
sempre ragione». Ma sì, lo sapeva, era vero, mammy
261
1962
un litigio con mammy: «Lo rovinerai, ti dico. Lo
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1962
Lo rovinerai, ti dico. Lo rovinerai come hai rovinato
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1962
guerra, figliolo.» «Devo andarci lo stesso, mammy.» ¶ Sperava che
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1962
Sperava che la guerra lo liberasse dall’indifferenza per
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1962
nella prigione materna: che lo uccidesse. Ma Florence aveva
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1962
di lui: una sera lo avevano trascinato dentro un
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1962
in battaglia prima che lo facessero sbarcare in Sicilia
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1962
il loro fottuto paese». Lo aveva esaltato, il generale
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1962
inferno di Gela? Non lo avrebbe mai saputo. Né
270
1962
maledizione, di nuovo: e lo avevano mandato in pattuglia
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1962
ad un vivo e lo taglia a metà. Così
272
1962
a correre, mentre Joseph lo inseguiva dicendo: «Idiota, stai
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1962
in Germania, Joseph che lo convinceva a buttarsi dal
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1962
gratitudine quasi amorosa. Joseph lo maltrattava, diceva: «Idiota! Non
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1962
suonato l’allarme, Joseph lo aveva fatto fuggire, Joseph
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1962
morto, egli sarebbe guarito. Lo insultava come un fratello
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1962
insultava come un fratello, lo ascoltava come un confessore
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1962
era sovrapposta Giovanna. Giò! Lo aveva talmente commosso offrendogli
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1962
le noccioline al cinematografo. Lo aveva talmente esaltato ballando
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1962
ma non telefonò. Mammy lo avrebbe trattenuto e Bill
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1962
serio e durevole, né lo avrebbe se io restassi
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apparente indifferenza ad aspettare lo sviluppo della situazione. Poteva
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formaggio. Se poi non lo mangiava, pazienza: Richard sarebbe
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lavarsi di troppe emozioni: lo diceva anche Francesco. Allora
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Tanto non ti trova lo stesso, se chiama. Per
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e fare drin drin.» ¶ «Lo stavo spolverando, Martine.» ¶ «Christian
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che, di sicuro, non lo avrebbe neanche riconosciuto: la
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occhi che per Richard. Lo riconobbe prima che lui
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un vino qualsiasi, frizza lo stesso. Ma lo champagne
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frizza lo stesso. Ma lo champagne si chiama champagne
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tappo speciale e tutti lo considerano qualcosa di più
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sia sexy, mi raccomando.» ¶ «Lo sarà. Però ho anch
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di specchi. ¶ Tremando Giovanna lo indossò. Negli specchi si
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lucida come un marengo. ¶ «Lo prendo» disse Giovanna. ¶ «Lo
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Lo prendo» disse Giovanna. ¶ «Lo incarto» disse la commessa
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una paura le chiuse lo stomaco: come se qualcosa
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nemico invisibile e girò lo sguardo, smarrita. ¶ «Gomez, questa
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familiare. ¶ Di colpo abbassò lo sguardo sul signor Hultz
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sguardo sul signor Hultz. ¶ Lo rialzò. ¶ La testa rossa
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rossa era ancora lì. ¶ Lo riabbassò, impietrita. ¶ Lo rialzò
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lì. ¶ Lo riabbassò, impietrita. ¶ Lo rialzò. ¶ La testa rossa
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rossa era ancora lì. ¶ Lo riabbassò. ¶ E certo passò
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verso di lui. Quando lo capì, fece il movimento
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legno almeno sei volte lo perse di vista, lo
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lo perse di vista, lo rivide, lo perse ancora
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di vista, lo rivide, lo perse ancora di vista
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perse ancora di vista, lo rivide. Finché fu in
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nome, questo fantasma?» ¶ «Non lo ricordo nemmeno.» ¶ «Allora andiamocene
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è scritto che tu lo ritrovi, lo ritroverai. Io
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che tu lo ritrovi, lo ritroverai. Io ho sangue
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a Richard. E con lo sguardo interrogava i passanti
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sguardo interrogava i passanti, lo cercava, le sembrava di
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la e finale. Questo lo ricordava benissimo perché un
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benissimo perché un giorno lo aveva scritto sul suo
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Si morse il dito. Lo riappoggiò sul Balin. Che
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Ma voglio un cognac lo stesso.» ¶ «Mi permetta di
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di Bill. Ma non lo disse. Pagò e scese
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restava di intatto era lo smarrimento degli occhi. Gli
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occhi. Gli occhi, ora lo ricordava, erano azzurri. ¶ «Hallo
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il nome di Joseph lo avesse bucato con la
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Incredibile, davvero incredibile, ma lo sai che incontrandoti per
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si chiama Gomez.» ¶ «Gomez? Lo conosco!» ¶ E stavolta fu
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fantasma. Ti sapevo morto, lo sai?» ¶ «Morto?!» Rabbrividì. «Morì
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le linee. Non ve lo portarono?» ¶ «Sì, ma sbagliato
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numero. «Scrivilo subito.» ¶ Giovanna lo scrisse, con gesto meccanico
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Giovanna era fresco sotto lo spruzzare delle onde e
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non te ne importa, lo stomaco ti si rovescia
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non te ne importa, lo stomaco ti si rovescia
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delle mandorle impastate con lo zucchero e il burro
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di qualche gigante, o lo stupore di lei. ¶ «E
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anche il negro che lo suonava era enorme. Aveva
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Più che rubarlo, però, lo inventava, con la pesante
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l’hai». E quasi lo spinse verso la casa
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mi dirai. Mah! Non lo so. Di tutto, di
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ho avuto paura quando lo scimmione è venuto a
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un poco, sul letto. Lo guardò dritto negli occhi
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invece il corpo dentro lo specchio era fragile, efebico
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invece il volto dentro lo specchio era un volto
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piaceva. Della ragazza dentro lo specchio le piacevano solo
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da una peluria scimmiesca. Lo guardò nelle pupille che
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maschio cui è toccato lo squisito privilegio di nascere
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privilegio di nascere maschio. Lo abbracciò. ¶ «Mi sei caro
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Mi sei caro, Francesco: lo sai. Mi piaci, Francesco
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d’animo con cui lo vedi. Se sei felice
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d’arte. Se non lo sei, perfino Venezia ti
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pagano bene le idee. Lo sai quanto guadagnerebbero, in
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un sapore di terra, lo spettacolo triste di cani
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ti va a genio, lo so. A te è
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a New York?» ¶ «Certamente. Lo sai bene che è
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e quasi accarezzò con lo sguardo quel volto liscio
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di te e tu lo sfrutti facendoti mandare in
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di un film, non lo sai?» ¶ «Il film non
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sei Ulisse, sei Penelope. Lo vuoi capire, sì o
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non andare alla guerra. Lo vuoi capire, sì o
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signore non può entrare. Lo saluti, si affretti. ¶ «Allora
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mani. Le mani, questo lo ricordava, erano bianche come
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ha fame. Joseph invece lo rammentava benissimo. Era un
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dove morivano tutti. Non lo sapeva che gente cattiva
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lui sedeva sul letto, lo sguardo perduto in chissà
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voluto più bene e lo aveva pregato di non
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tanto, finita la guerra, lo avrebbe sposato. Richard l
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era e nemmeno Joseph. Lo aveva cercato dovunque: sotto
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dentro il tempo e lo spazio, dentro un ricordo
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verde. Ovunque si perde lo sguardo trovi spigoli duri
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la colonna del Knicker. Lo sai, no?, che Knickerbocker
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duecento giornali?» ¶ «No, non lo sapevo. Delizioso paese dove
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Ma forse tu non lo trovi noioso. A proposito
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te. Sai, in fondo lo era anche quando mi
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fedele, questa era Martine. Lo sapevano tutti che aveva
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genere perché, dice lui, lo ha previsto anche Nostradamus
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L’avrei giurato. Però lo sai qual è la
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per cento di mancia, lo dice anche Bill. ¶ «Allora
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a innamorarsi. Davvero non lo sei mai stata? E
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negli orecchi. «Davvero non lo sei mai stata? E
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sì: a pensarci bene lo era stata, lo era
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bene lo era stata, lo era ancora. Ma non
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Gomez produttore associato, e lo salutava con enfasi, e
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sua voce aggressiva, e lo seguiva in un’altra
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proporle qualcosa: prima che lo facciano altri e lei
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donna. Molto bene.» ¶ Sputò lo chewing-gum ma con
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in qualsiasi altro paese. Lo sa?» ¶ «Lo so.» ¶ «Naturalmente
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altro paese. Lo sa?» ¶ «Lo so.» ¶ «Naturalmente capisco di
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sua fantasia!» «Ma perché lo chiede a me, commendatore
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vendere al mondo. Consideri lo champagne. Cos’è? Vino
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un calcio.» ¶ «Lo so! Lo so! Ti vidi anch
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l’affetto di chi lo ha portato nove mesi
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degli uomini, con Dick. Lo hai sedotto, lo hai
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Dick. Lo hai sedotto, lo hai violentato, lo hai
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sedotto, lo hai violentato, lo hai imbrogliato, lo hai
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violentato, lo hai imbrogliato, lo hai puntato come un
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glielo dice. ¶ «Ridillo.» ¶ «Te lo ridico. A Dick piacciono
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saperlo.» ¶ «Maledetto!» ¶ «O non lo sapevi?» ¶ «Maledetto!» ¶ «Avanti: di
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Avanti: di’ che non lo sapevi.» ¶ «Maledetto!» ¶ Non riusciva
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ipocrita. Di’ che non lo sapevi.» ¶ Ma sì, lo
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lo sapevi.» ¶ Ma sì, lo sapeva. In fondo al
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cuore e al cervello lo aveva sempre saputo, sia
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Non volevo saperlo. Non lo sapevo!» ¶ «Bugiarda.» ¶ «Non lo
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lo sapevo!» ¶ «Bugiarda.» ¶ «Non lo sapevo.» ¶ «Idiota, allora. Idiota
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stringendo le labbra. ¶ «Non lo sai, arida! Ma lo
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lo sai, arida! Ma lo vuoi capire, almeno, che
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giornali solo perché io lo impongo e il mio
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famoso. Lavora perché io lo voglio: altrimenti non infilerebbe
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Rolleiflex. Vive perché io lo voglio: altrimenti avrebbe già
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Esquire”? Chi credevi che lo consolasse per le crisi
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occhi! Pazzo, pazza! Ma lo vuoi capire che Dick
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scrisse l’esatto indirizzo, lo porse a Giovanna come
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fauci del drago. Forse lo sconfiggerai: non hai sconfitto
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tratta di autentico amore. Lo dico per te, per
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me, e per Florence. Lo direi anche per Richard
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essere amato. E poiché lo amiamo, non ci resta
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Non credevo che tu lo amassi così. Chissà perché
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amiamo sempre chi non lo merita: quasi che questo
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più stupida. Eppure tu lo ami, io lo amo
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tu lo ami, io lo amo, Florence lo ama
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io lo amo, Florence lo ama e… accidenti! Non
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complica maledettamente le cose.» ¶ «Lo so.» ¶ «Ora non mi
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tutti e due, e…» ¶ «Lo capisco anch’io.» ¶ Le
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Povero Mister Babbitt: Igor lo ha accompagnato fino a
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Bill, lasciò la maniglia, lo abbracciò con disperazione. Bill
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Natale a New York. Lo avrebbe trascorso con Richard
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Un ventino.» ¶ Del resto, lo ha capito anche lui
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flauto e i sorci lo seguono. Però non la
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ventino. ¶ «Un ventinoo! Non lo sai che questa è
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ma la testolina non lo sapeva, e il babbo
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così ferocemente da tutti. Lo amavano, sì, ma non
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imboccava la strada lungo lo Hudson, e così era
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che passavan le ore lo invadeva una grande stanchezza
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visti nemmeno, e Igor lo aveva riaccompagnato in città
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piangeva giurando che non lo avrebbe fatto mai più
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è una scuola severa, lo so, ma dalle scuole
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ai tuoi piedi.» ¶ «Chérie, lo sai bene che non
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suo abito d’oro. ¶ «Lo vuoi, Martine? A casa
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qualcuno ed ora non lo amano più si difendono
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fatti la guerra. Te lo scrivo dopo avere saputo
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che mi conforta quando lo sguardo mi cade sopra
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sopra uno specchio e lo specchio mi restituisce un
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che il destino ce lo fabbrichiamo da noi o
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gravissima: ma gli altri lo ignorano perché nelle apparenze
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per togliere di dosso lo sgradevole odore di sonno
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d’essere a casa?» ¶ «Lo sono, Francesco. Lo sono
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casa?» ¶ «Lo sono, Francesco. Lo sono.» ¶ «Sai, credevo proprio
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che tu non tornassi.» ¶ «Lo credevo anch’io. Ne
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acqua nel bagno e lo spinse fuori dal bagno
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Me l’hai scritto, lo so. Che mi avevi
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avevi dimenticato? Era evidente, lo so. Sono stato male
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di nuovo. E poi, lo sai quante volte in
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o patto tra noi. Lo hai scritto anche tu
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tu.» ¶ «Ti riguarda, invece.» ¶ Lo trascinò nello studio, gli
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trovato un buon soggetto?» ¶ «Lo spero, commendatore.» ¶ «Gomez le
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pomeriggio da Bill. Giovanna lo abbracciò. Francesco si tolse
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si disse, e inutilmente lo sguardo le cadde sopra
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e nelle pupille tremava lo stesso smarrimento che Giovanna
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una storia poco allegra, lo so» disse Giovanna guardandolo
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mi avessi detto: non lo amavo nemmeno, quel Richard
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stato già duro: però lo avrei sopportato. Ma questo
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preferito saperti imbrogliato?» ¶ «Sì, lo avrei preferito. La vita
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mia casa è qui.» ¶ «Lo era.» ¶ «Lo è.» ¶ «Lo
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è qui.» ¶ «Lo era.» ¶ «Lo è.» ¶ «Lo era. Ma
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Lo era.» ¶ «Lo è.» ¶ «Lo era. Ma perché sei
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alzò, infilò la vestaglia, lo accompagnò fino alla porta
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Lui ci gettò appena lo sguardo ed esitò. ¶ «Hai
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finale? Ecco, quello magari lo cambio: al pubblico le
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cartelle per mezzogiorno, poi lo porto al commendatore e
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chi se ne frega? Lo faccio: «L’importante, baby
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a non piangere. Non lo sapeva, non voleva saperlo
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Non era lei: però lo indossava e non avrebbe
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è che non te lo chiedono nemmeno, questo permesso