Alessandro Baricco, City, 1999

è importante che tu lo veda nudo, credimi, bianchiccio

vita, il nostro professore. ¶ Lo diceva, ovviamente, commuovendosi un

Mondrian Kilroy perché non lo pubblicava, il Saggio sull

di un’ingenuità pazzesca. Lo trovava infantile. Diceva anche

ad esempio, quello con lo sguardo fisso nel nulla

inglese. Il rettore Bolder lo osservava allibito. Guardi che

erano disgustosi e giusti, lo capisci cosa voglio dire

santo Iddio, quando te lo ritrovi adulto e famoso

crudeltà necessaria, tu non lo puoi sapere ma il

normale, ma lui non lo può fare, la gente

ammirazione e desiderio che lo rende vivo, vivo, Gould

la loro idea con lo stupore e l’esitazione

facciano un po’ rumore, lo scienziato e il suo

ancora, stanno solo lottando, lo capisci?, lo fanno con

solo lottando, lo capisci?, lo fanno con le idee

Che io sappia, non lo sa. ¶ – Che io sappia

sa. ¶ – Che io sappia, lo sa benissimo. ¶ – E da

po’ a pensare. ¶ – Non lo so. Qualche settimana fa

quando ha quindici anni, lo è quando ha vent

anni e suo padre lo sente il venerdì sera

che non balbetti, questo lo renderebbe pressoché irraggiungibile... ¶ – Signorina

in un cassetto, e lo diede a Shatzy. Era

intellettuale. ¶ – Mi piacerebbe che lo tenesse lei, signorina. ¶ C

Era la cosa che lo faceva impazzire. Non la

Shatzy prese il dépliant. Lo piegò in due e

in due e se lo infilò in tasca. Poi

piegato in quattro, se lo portava sempre dietro, nella

un incontro combinato. ¶ – Chi lo dice? ¶ – L’hanno scritto

è pulita. E non lo sarà questo fottuto incontro

la merda. Il sangue lo offre Lawyer. Okay? ¶ Gould

a Couverney, io non lo sapevo, adesso lo so

non lo sapevo, adesso lo so, e non importa

sarei venuta a saperlo lo stesso, magari mi avresti

dunque chi di fatto lo è deve averci qualcosa

è meglio che tu lo sappia fin da adesso

sia più o meno lo stesso, e che tutto

non importa se non lo capisci, adesso, magari poi

capisci, adesso, magari poi lo capirai, mi mancherà la

si tolse il giubbotto, lo appoggiò allo schienale della

la parabola del pallone, lo vide rimbalzare sull’erba

alla recinzione. Il gesto lo conosceva, l’aveva visto

aveva visto mille volte. Lo ripassò mentalmente, chiedendosi se

gli tremavano, ma scese lo stesso e lasciando la

per gridargli qualcosa, quando lo vide finalmente muoversi: lo

lo vide finalmente muoversi: lo vide alzare il pallone

diavolo è finito? ¶ – Non lo so. Credo che abbia

urla PONTIAC HOTEL e lo farà per tutta questa

sorpresa generale FLASH e lo scetticismo dei media, scetticismo

gran cosa. ¶ – Credo che lo sia. ¶ – E poi? ¶ – Poi

abbronza, non si spara. Lo diceva anche se pioveva

De Palma mia madre lo ascolta di nascosto alla

qui Dan De Palma lo vuoi sapere perché faccio

perché faccio la boxe lo vuoi sapere te lo

lo vuoi sapere te lo voglio dire è perché

avrei potuto aspettare non lo conosci mio padre se

conosci mio padre se lo conoscessi capiresti cosa vuol

indietro e avanti non lo colpisco mai ma gli

non ne posso più. Lo diceva senza piangere, e

gli spogliatoi. Il pubblico lo guarda in silenzio. I

all’area, ma nessuno lo guarda. L’arbitro si

Prese il cappotto e lo tenne sul braccio perché

sole. Poomerang e Diesel lo stavano aspettando appoggiati a

della tasca, nel cappotto. Lo andò a prendere, lo

Lo andò a prendere, lo staccò dalla stoffa e

stoffa e poi se lo mise in bocca. Era

anni e un giorno lo incontri per strada. ¶ 21. ¶ Shatzy

su un fiume. Shatzy lo capì tutto d’un

famoso. Il rettore Bolder lo presentò nell’Aula Magna

una cosa lunga perché lo studioso inglese aveva scritto

consigliere. Infine collaborava. Quello lo faceva in misura addirittura

lui, seduto, c’era lo studioso inglese. ¶ Era una

di sprofondare nell’imbarazzo, lo studioso inglese si lasciava

davanti a sé, ma lo faceva con nobile e

nobile e ferma determinazione; lo sosteneva un mento leggermente

mento leggermente sollevato, e lo suffragava qualche ruga che

mai doma. Molto raramente, lo studioso inglese deglutiva, ma

un primus inter pares”) lo studioso inglese superò se

ora, davanti a tutti, lo studioso inglese desiderava tramandare

grande ammiratore e praticamente lo conosceva a memoria, ne

il 5 finiva nel panico. Lo spasmodico bisogno di denaro

denaro doveva vedersela con lo schifo che faceva quella

non sono più loro. Lo erano. Ma molto rapidamente

non sia sensata? Non lo farà mai. È molto

sono triste per Gould. ¶ – Lo so. ¶ – È che piango

saperne di più, altri lo invitano a convegni in

davanti a sé che lo vuole distruggere: inizia a

in un’aula sotto lo sguardo adorante di un

per andarselo a cercare, lo ottiene, magari tre righe

succedesse tutto quello, non lo voleva neanche, ad essere

collaudata, senza la quale lo studioso cesserebbe all’istante

ancora, guardare da vicino, lo so che fa schifo

a vedere da vicino, lo studioso, lui, sicuramente aveva

dalla scintillante vita che lo assedia, vita invero più

quell’istante avrà per lo studioso uno sguardo di

a meno quando non lo conosci. Ma dopo? Quando

E poi guarda lui, lo studioso, non molto alto

ad arroventare il niente. Lo sceriffo Wister beve un

ride e corre. Poi lo vede urlare, urlare, urlare

scappa. Trecento metri. Duecento. Lo sceriffo Wister si ferma

dimenticato nel nulla. Bear lo punta, Wister lo segue

Bear lo punta, Wister lo segue. Una decina di

nel pueblo, e sparisce. Lo sceriffo Wister rallenta e

esce con dell’acquavite. Lo sceriffo Wister beve. Si

fa cenno di sì. Lo sai chi è? Allora

detrás de un asesino. Lo sceriffo Wister rimane a

ha detto lui? Sì. Lo sceriffo Wister beve un

detrás de un asesino. Lo sceriffo Wister sfila veloce

perde, lentamente, nell’aria. Lo sceriffo Wister fa saltare

bossolo. Calma, pensa. Non lo vedi che è troppo

mano. ¶ Il quarto giorno, lo sceriffo Wister esce dal

cavallo, e al passo, lo segue. Si lascia portare

caldo e la stanchezza lo fanno addormentare. Dopo tre

dormendo. È mio, pensa lo sceriffo Wister. Trecento metri

Duecento metri. Cento metri. Lo sceriffo Wister estrae la

stesso, scalciando nell’aria. Lo sceriffo Wister sfila il

sella. Rimane in piedi, lo sguardo su Wister. Un

fucile. Qualcosa di più. Lo sceriffo Wister guarda il

mette a camminare. Bear lo vede, si volta, e

anche lui camminando, lentamente. Lo sceriffo Wister pensa che

Si ferma. La spalla lo fa impazzire. Si sdraia

pensa. ¶ Il quinto giorno lo sceriffo Wister sente la

dorme mai quel bastardo? Lo vede davanti a sé

Sangue e polvere. Alza lo sguardo verso Bear. Allora

e piega verso est. Lo sceriffo Wister si ferma

silenzio così orribile che lo sceriffo Wister ci sente

quell’urlo che non lo lascia in pace. Devi

accorge di aver abbassato lo sguardo per terra. Raddrizza

una fatica enorme solleva lo sguardo verso Bear. È

niente. È mondo sparito. Lo sceriffo Wister mormora piano

arriva fino al fucile. Lo prende. Fa ancora qualche

Sogna. ¶ Il sesto giorno lo sceriffo Wister si sveglia

da mangiare. Dice: Sono lo sceriffo Wister. Gli danno

suo amico. No, dice lo sceriffo Wister. La spalla

sceriffo Wister. La spalla lo fa impazzire. Dorme con

mano. ¶ Il settimo giorno lo sceriffo Wister si fa

Pensa. ¶ L’ottavo giorno lo sceriffo Wister lascia che

fiume, ferma il cavallo. Lo fa girare su se

urlare che è tornato lo sceriffo. La gente esce

cavallo, o un pazzo. Lo sceriffo Wister attraversa la

dal vento, capelli grigi. Lo sceriffo Wister si ferma

nella mano destra. Solleva lo sguardo su Eugene Clark

Eugene Clark si ferma. Lo sceriffo Wister solleva il

è un ragazzino che lo rincorre. Bear, gli urla

Bear, gli urla, Bear. Lo sceriffo si è sparato

doveva andare al cesso lo tirava fuori e lo

lo tirava fuori e lo posava sul pianoforte. Poi

potuto farlo, ma non lo faceva, ci stava attento

un piano preciso, non lo faceva e basta, non

se lui era così lo era per noi due

dircelo, chiaramente, ma non lo disse mai, non una

sotto la gonna, io lo guardavo senza avvicinarmi, dalla

ora. Poi lei se lo portò via, e se

portò via, e se lo portò via per sempre

non per portare sfiga, lo disse per dir qualcosa

a cercarlo. Alla fine lo trovò in una casa

casa, seduto, e per lo più seduto su una

cose stessero esattamente così, lo credeva anche quando era

loro commoventi menzogne sentiva lo scricchiolio della sedia a

invece era la tua, lo è ancora, apri la

la scena. ¶ – Lui non lo sa, ma è pazzo

è finita con Mondini? Lo porta al mondiale, o

il mondiale, se Larry lo fa fuori... ¶ – Niente da

Larry, e l’incontro lo scelgo io. ¶ – Dài... ¶ – Allora

diavolo ha scelto? ¶ – Non lo indovinereste mai. ¶ – E dài

ritirato due anni prima. Lo avevano fatto ritirare, per

il ballerino finì giù. Lo salvò il gong. Tornato

tu paghi uno perché lo sbatta giù. ¶ – Avrò le

entrano le scommesse, te lo giuro. ¶ – E allora cos

un sistema per fregarlo lo trovo. ¶ – Lo so. Per

per fregarlo lo trovo. ¶ – Lo so. Per questo son

perderli, i tuoi soldi. ¶ – Lo so. ¶ – Mondini... ¶ – Sì? ¶ – Cosa

danzare una volta che lo metti a mollo nella

un’ex moglie che lo prosciugava a furia di

molto seria. ¶ – La moglie lo ha lasciato per una

Splendido. ¶ – Potevi dirmelo. ¶ – Non lo sapevo. ¶ – Non è un

cadavere di Pitt Clark lo trovarono dopo quattro giorni

al fiume. Il doc lo esaminò e poi disse

strana storia, diceva Shatzy. ¶ Lo stesso giorno in cui

chiamavano Bear, orso. Qualcuno lo vide uscire dalla città

amico di Pitt. Pitt lo stava ad ascoltare, sempre

una ventina d’anni. Lo chiamavano così perché era

caccia all’uomo. Ma lo sceriffo disse: Vado io

Conosceva Pitt, ogni tanto lo portava con sé a

D’accordo. ¶ Andiamo? ¶ Andiamo. ¶ Lo sceriffo Wister parte in

notte. ¶ Il secondo giorno, lo sceriffo Wister si sveglia

Perché non scappa?, pensa lo sceriffo Wister. Cavalca per

pezzato. Sembra una statua. Lo sceriffo Wister carica il

esce dalla pista e lo insegue. Bear piega verso

vuoi andare, ragazzo?, pensa lo sceriffo Wister. Rallenta l

po’ si ferma, Wister lo vede e rimette il

ragazzo. ¶ Il terzo giorno, lo sceriffo Wister si sveglia

fucile. Forse una pistola. Lo sceriffo Wister si siede

essere fatto così, me lo dimentico, io, sono loro

loro che non se lo dimenticano mai. Mai. Alle

e non parla mai, lo conoscerai, no?, quello che

che non parla mai, lo conoscono tutti. Io continuai

sempre vestito di nero, lo conoscono tutti, va quasi

e invece. Se proprio lo vuole sapere, è l

un silenzio vero, te lo puoi scordare. Case senza

occhi dalla televisione. Shatzy lo guardò. ¶ – Non aspettarti un

in mano, disse. Non lo fanno per cattiveria, è

una cosa emozionante. ¶ – Tu lo sai cosa succede nella

modo di viverci. Loro lo fanno. Da fuori non

uno che per farsi lo shampoo infilava la testa

Continuava a grattarsi con lo spigolo del telecomando. Shatzy

aveva incontrato nessuno che lo volesse aiutare. Disse che

capelli. Il fermaglio se lo mise in tasca. Le

OSCILLA SUL BUSTO, RANDOLPH LO BRACCA, GORMAN DI NUOVO

con delle stelline dentro. Lo facevano così perché ai

che sembrava morto. ¶ – E lo dica, allora, dài, la

smetta di borbottare e lo dica. ¶ – Non ho mai

davanti, e tutti che lo sorpassano, e lui con

devi guardare, anche se lo sai che è solo

il mondo ma non lo fanno salire sui treni

treni, sugli autobus, non lo fanno salire, e in

si sdraia, e noi lo portiamo in giro. Avrebbe

senza schiacciarlo, e se lo portasse in giro. Si

Be’, dovrebbero farlo. ¶ – Non lo faranno. ¶ – E allora pagheremo

Basta con queste pippe. ¶ Lo disse con una voce

quel punto la moglie. Lo disse senza alzare gli

Le sto insegnando... ¶ – Non lo vedi che ha fame

per lui, sempre, ma lo fece. Si avvicinò al

purè di Vancouver”. Gould lo convinse che era meglio

Troppi – disse Gould. ¶ Se lo dissero mentre aspettavano nel

Mondrian Kilroy. Precisamente non lo sapeva nessuno. Così la

che esisteva per me. Lo scarto di una pupilla

telefono. ¶ – Spero che non lo farà. ¶ – Come? ¶ – No, niente

lì, Gould? ¶ – Sì. ¶ – Me lo passa? ¶ – Sì. ¶ – Stia in

mondiale. ¶ DIESEL – A Mondini lo disse Drink, il suo

si accorse che mentre lo leggeva gli si appannavano

Mi piace. Credo che lo userò. ¶ – Ricordiamo agli ascoltatori

bene, no? Credo che lo userò, la prossima volta

gli incontri importanti. Se lo ricordava da pugile, una

non parlava mai. Mondini lo metteva sotto di brutto

i guantoni: con rispetto. Lo vide passare davanti allo

in silenzio. Poi girò lo specchietto retrovisore verso Larry

idea. ¶ – Sai da cosa lo riconosci il grande pugile

cosa gli fa paura? Lo sapresti dire di te

pensarci. Rimise a posto lo specchietto retrovisore, guardò dritto

con gli occhi rovesciati. ¶ Lo disse non per portare

grumo di saliva con lo stivale, e guarda la

bicchiere, si gira, guarda lo scalone che porta al

Young, dice. Ti prego. Lo guarda. Lui si ferma

saluta e va verso lo scalone. Guarda in cima

Rimane fermo lì, abbassa lo sguardo, vede il suo

lontano. Sente qualcuno che lo spintona, e gente che

corre gridando su per lo scalone. Negli occhi ha

volta e scende lentamente lo scalone. Attraversa il saloon

ammirazione. ¶ Come amava sottolineare lo stesso prof. Mondrian Kilroy

fece qualcosa di più: lo produsse. Non dovette sfuggirgli

istante di momentanea assenza. Lo immaginava come una zona

un’ostinazione illimitata che lo porta a inseguire i

usato variamente, ma per lo più con una certa

rappresentano delle ninfee, ma lo sguardo che le guarda

Tecnicamente parlando, esse sono lo sguardo di un occhio

ninfee, colori, pennelli maledetti, lo sguardo che lui vide

ninfeeeeeeeee e. Ancor oggi lo odierei, per questo. Non

ero che, in definitiva, lo sguardo che si era

vent’anni. E ancora lo odierei oggi – inutile profanatore

stava vedendo – lei era lo sguardo che quelle ninfee

che quelle ninfee raccontavano – lo sguardo che da sempre

preciso, l’occhio impossibile – lo erano le sue scarpe

sue scarpe tozze, nere, lo erano il suo male

le stampelle di legno, lo scialle malattia, il rantolo

il prof. Mondrian Kilroy lo guardava e pensava che

devi darmelo, io non lo voglio, non mi piace

non mangiarlo. ¶ – E cosa lo prendo a fare? ¶ – Puoi

tu, ecco, fai così, lo prendi e lo butti

così, lo prendi e lo butti, okay? ¶ – Non posso

Niente sciroppo. ¶ – È gratis. ¶ – LO SO CHE È GRATIS

È GRATIS MA NON LO VOGLIO, OKAY? ¶ – Come vuoi

LA PANNA? ¶ – Non so. ¶ – Lo so io: niente panna

assurdo che io me lo stia a masticare per

la gente. ¶ – Senti, me lo fai un favore? ¶ – Certo

IO MANGIO HAMBURGER. ¶ – Se lo attaccate alla porta di

Nel caso dovessi fare lo shampoo ai cheesebaconburger? ¶ – Prego

cheesebaconburger? ¶ – Prego? ¶ – O farmi lo shampoo col ketchup. ¶ – Scusi

Prendi il palloncino Gould. ¶ – Lo vuoi rosso o blu

importa. Succede. ¶ – Il palloncino lo prende lei? ¶ – No, lo

lo prende lei? ¶ – No, lo prende il bambino. È

fare un servizio per lo special del venerdì sera

dentro questi microfoni, non lo farò mai neanche se

c’era l’altalena, lo scivolo, quelle cose lì

sole. Be’, io non lo sapevo, allora, che ero

già grande ma... non lo può sapere un bambino

prima volta, non te lo lasciavano fare se eri

parte della scala. Lei lo sa cosa vuol dire

posto ideale per parlare, lo sa? quello mi piace

si avvicinò al cadavere, lo rivoltò sulla schiena, se

assolte. Prese da parte lo sceriffo e gli disse

salve. Le sorelle non lo sanno, gliele confeziona Truman

sceriffo. ¶ – E loro non lo sanno? ¶ Carver solleva le

Carver solleva le spalle. Lo straniero vuota il bicchiere

tuo college del cazzo, lo sai Larry?... Guardami, e

pezzi, Maestro. ¶ – Vacci piano lo stesso, per la miseria

cazzo... ¶ – Non sono un... ¶ – LO SEI, MERDOSISSIMO SIGNORINO DEL

ascoltami, mi ascolti?, non lo freghi quello se lo

lo freghi quello se lo stai ad aspettare, capito

PER DIO. ¶ Sobilo non lo molla, ancora con il

LARRY, CAZZO, ADESSO... ¶ Gorman lo incalza... tiene le braccia

era in pigiama. Shatzy lo guardò, immobile. ¶ – E quello

giovedì tagliava capelli gratis, “lo so io perché, e

perché, e non ve lo dirò mai”. Poomerang se

senza capirci molto, ma lo faceva. Riparò la latrina

dalle botte prese, ma lo seguì senza farsi vedere

ad Atlantic City, qualcuno lo sentì mormorare: Bel posto

anni. L’ultimo incontro lo fece contro un nero

lui agli sgoccioli. Quando lo vide salire sul ring

gancio sinistro. Il nero lo staccava bene, non si

uno alla decima, e lo mise giù secco. Mondini

vide sua moglie che lo guardava, chinata sul lettino

scendevano anche dal ring. Lo sapevano. Qualcuno diceva: Mi

sporcato, e la cosa lo fece imbestialire definitivamente. ¶ – Vacca

disse. ¶ Il grassone non lo sentì nemmeno. Tirava calci

boxe. Mondini si girò, lo guardò per bene, poi

un certo senso, Mondini lo odiava. Però passò un

Correggeva, consigliava, si incazzava. Lo faceva abbastanza a bassa

in guardia. Quando incrociò lo sguardo dell’altro, sorrise

avvicinò a Wizwondk e lo prese per il collo

fare la boxe? ¶ – Non lo so. ¶ – Che diavolo di

col portacenere della macchina. Lo apriva e lo chiudeva

macchina. Lo apriva e lo chiudeva. Mondini non giochicchiava

alzava, Mondini sfilava via lo sgabello e immancabilmente si

andarono verso Wizwondk e lo rialzarono dicendogli qualcosa. Qualcuno

altre celle, gli altri lo ascoltavano. ¶ 10. ¶ Bordi del campo

No. ¶ – È un peccato. ¶ – Lo penso anch’io. ¶ – Alla

è un ragazzino speciale, lo ha capito questo? ¶ – Credo

misero un po’, ma lo presero. E sa cosa

di tutte le città. Lo sceriffo riceveva il pacco

una sera qualunque. Se lo strinse addosso, e ci

quattro cinque sei. Perfetto. Lo senti il silenzio, dopo

Sì, Young, lei dice. Lo accarezza, Sei bello Young

il tuo cazzo, Young, lo voglio, il tuo cazzo

Non dire sciocchezze, Pat. ¶ Lo dico sul serio. ¶ Smettila

il suo sesso. Lei lo prende in bocca e

al bancone. Poi guarda lo scalone che sale al

da uno scambista paranoide – lo avrebbe trasformato in una

piccolo registratore. Ogni tanto lo accendeva e ci diceva

la CRB, signore. ¶ – Sì, lo so. ¶ – Lei deve aver

morire Mami Jane?”. ¶ – Grazie, lo so. ¶ – Allora vorrebbe gentilmente

no. ¶ – Oh Gesù... ¶ – Lei lo sa, vero?, chi è

Mami Jane? ¶ – Certo che lo so, ma... ¶ – Vede, lei

adesso è molto arrabbiato? ¶ – Lo saresti anche tu se

in un cinema. ¶ – E lo amavi? ¶ – Che domanda è

sempre dietro. Ogni tanto lo accendeva e ci diceva

da dire, Shatzy Shell lo disse togliendosi le scarpe

femmina smaltato nylon scuro. Lo videro da prima nel

non gasata, a cui lo costringeva da anni il

Pioggia –, disse Diesel. ¶ Alzarono lo sguardo, luce diversa, grigia

schemi del tutto imprevedibili lo condanna a una perenne

spalancate mentre il pallone lo scavalcava, e alla fine

insigni accademici che quotidianamente lo allenavano al Nobel: la

se ha presente, colonnello. Lo facevano tutti gli anni

di cartone e invece lo facevano con mattoni veri

andò verso il frigo, lo aprì e si chinò

gli interni. Ma se lo facevi, non era la

sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non

vinci o perdi, te lo fanno fare per distrarti

distrarti, così non pensi. Lo usò anche mia madre

gioco d’abilità. Te lo fanno fare per distrarti

per cento dei concorrenti. Lo comunicarono con un certo

che mi sembra plausibile. Lo dico senza trionfalismo. Ma

il registratore. Ogni tanto lo accendeva e ci diceva

che Melissa Dolphin alza lo sguardo verso quel nulla

uomo si ferma. ¶ Alza lo sguardo. ¶ Si abbassa il

la faccia. ¶ Julie Dolphin lo guarda. Ricarica. Poi piega

eco del colpo se lo ingoia la polvere. Julie

Ma va’. ¶ – Giuro. ¶ – Te lo sei sognato. ¶ – Hai detto

gli piaccio, Gould. ¶ – Come lo sai? ¶ – Si capisce, dalla

piaccia. ¶ – Non ti piace. ¶ – Lo trovo un po’ strano

pensò. ¶ – Il pullman, Gould. Lo prendiamo? ¶ – Sì. ¶ Faceva tutto

sì? ¶ I ragazzotti sghignazzavano. ¶ – Lo conoscete uno che si

il ragazzino. ¶ – Certo che lo conosciamo. ¶ – Cosa c’è

signor Nobel, chi non lo conosce? ¶ – Cosa c’è

sta’ calma, sorella. ¶ – Allora, lo conoscete o no? ¶ – Sì

o no? ¶ – Sì che lo conosciamo. ¶ – Siete suoi compagni

Imboccò il viale e lo fece tutto di corsa

rendere eterno quel bagliore lo si converte a storia

tipo del saloon, e lo straniero, quello delle sorelle

lavarne uno. ¶ – Sei tu lo straniero? ¶ – Cos’è, una

i clienti coi soldi. ¶ Lo straniero posa sul bancone

a dirlo per giorni, lo faceva ridere da matti

mazzo di carte e lo tirò in aria. Finì

madonna. Si mosse solo lo sceriffo: si avvicinò al

paura Maestro, ma fallo lo stesso, mi piace) ¶ – Non

o no?, sì che lo sono porca puttana e

il paradenti, l’arbitro lo raccoglie, adesso lo porge

arbitro lo raccoglie, adesso lo porge ai secondi di

cerca le corde, Poreda lo incalza ma con grande

dài, respira, hai sete? ¶ – Lo ammazzo quel gran figlio

SI RICOMINCIA DA CAPO, LO VUOI CAPIRE O NO

dalla sinistra, Lawyer non lo molla (attento alla testa

montante, a vuoto, Lawyer lo lavora alla figura, sono

mentre l’arbitro Gonzales lo conta, sembra lucido, fa

l’ho capito Maestro, lo so, non ci vado

del cazzo. ¶ – Va bene, lo vinci e torniamo a

Respira. ¶ – Dice che lei lo ha pagato per battermi

spina, Larry, anche se lo vedi che sembra morto

quella storia? ¶ – Che storia? ¶ – Lo ha pagato? ¶ – PORCA VACCA

di non concedergli più lo spazio che VELOCITÀ, LARRY

POREDA, A SEGNO, LAWYER LO CHIUDE, GANCIO RAVVICINATO, LAWYER

ALL’INDIETRO LARRY!!! POREDA LO BRACCA LARRY SU CON

la testa, ronzio e lo sguardo balla, ci devono

POREDA NON MOLLA, CERCA LO SPIRAGLIO GIUSTO, LAWYER PROVA

dall’inizio che non lo vedi. ¶ – ... ¶ – Acqua, dài. ¶ – Maestro

paura il sinistro non lo vedi il gancio non

signora, in piedi, che lo guardava. Lui tornò verso

sarebbe piaciuto se Shatzy lo chiamava semplicemente Halley. E

che per favore non lo cercassimo, e lo lasciassimo

non lo cercassimo, e lo lasciassimo andare, ha detto

bene a Gould, non lo faccia. ¶ – Signorina, quello è

non lascerò certo che... ¶ – Lo so che è pericoloso

deve arrivare al mare lo fa a furia di

suoi passi sul soffitto. Lo immaginò che guardava la

A un certo punto lo sentì entrare in bagno

una donna molto bella, lo sa signorina? Quando la

di sposarla, e io lo feci, e quel che

di speciale, con lui, lo trattavamo come veniva, non

fine presi una decisione. Lo so che potrà sembrarle

con me. Ma Gould, lo lasciai qui. Ero sicuro

che era meglio se lo lasciavo qui. Lo so

se lo lasciavo qui. Lo so che lei mi

era generale ma non lo era proprio completamente, insomma

me sono molto simpatici. ¶ – Lo diceva anche Ruth. ¶ – Lo

Lo diceva anche Ruth. ¶ – Lo vede? ¶ – Sì, ma non

da matti. ¶ E poi lo disse un’altra volta

Gould se la caverà. ¶ – Lo spero. ¶ – Bisogna solo avere

sembra, ma è forte. ¶ – Lo pensa davvero? ¶ – Sì. ¶ – Ha

piaciuto studiare, a Couverney lo pagavano per farlo, non

cercarlo, vero? ¶ – Lei non lo cercherà, generale. ¶ – No? ¶ – No

No. ¶ – E lei come lo sa? ¶ – Prima non ne

ne ero sicura, adesso lo so. ¶ – Davvero? ¶ – Sì, adesso

sono sicura. ¶ – ... ¶ – Lei non lo cercherà. ¶ Il padre di

bisogno di qualcuno che lo aiutasse a essere piccolo

sarei più tranquillo se lo facesse. ¶ – Sì. ¶ – Se per

qualche buona idea, me lo dica subito, va bene

Dolphin, loro due e lo straniero, quello che avevano

le spalle e continuava. ¶ Lo straniero si chiamava Phil

si spostava solo se lo pagavano molto, e in

tre. ¶ – Perché io? – chiede lo straniero. ¶ – Se consideriamo il

il migliore e tu lo sei, ragazzo – dice Melissa

Stronzate – dice Melissa Dolphin. ¶ Lo straniero sorride. ¶ – Non credo

mister Wittacher. ¶ Duemila dollari. ¶ Lo straniero accenna un inchino

è consentita questa presunzione. ¶ Lo straniero sorride. ¶ Prende la

posso esprimere. ¶ – Sono carichi? ¶ Lo straniero annuisce. ¶ – Naturalmente. ¶ Melissa

Naturalmente. ¶ Melissa Dolphin guarda lo straniero. ¶ – E allora perché

assicurate di averli caricati. ¶ Lo straniero si avvicina alla

la valigetta, si infila lo spolverino, recupera il cappello

gli dà un’occhiata, lo ripone al suo posto

suo posto e alza lo sguardo verso le sorelle

lucenti nel cinturone. No. Lo incontrerete. Si chiama Bird

c’era vento dove lo sceriffo Wister si arrese

che pensano gli indiani, lo sapevate? Loro dicono che

una cosa del genere. Lo stesso prof. Parmentier, una

terra dove il suo lo stava aspettando. Bear era

lui sapeva. Portò lontano lo sceriffo Wister fino ai

del vento, e lì lo consegnò al destino che

destino di pistolero non lo troverà mai. Questa è

fermi. ¶ – E questo come lo spiegate, mister Wittacher? ¶ – Forse

ma molto vicino, e lo guarda negli occhi, fisso

non era Jessica. Non lo era affatto. ¶ – Chi sei

A me piace. ¶ – Me lo fai vedere? ¶ Fu esattamente

ma molto vicino, e lo guarda negli occhi, fisso

in tutto il West. Lo chiamavano “il Vecchio”, perché

partirà lui, gli altri lo seguiranno. ¶ – È solo un

sia assolutamente idiota, ma lo farò. ¶ Dice. ¶ Julie Dolphin

un duello. ¶ – Certo che lo è. ¶ Musica. ¶ 30. ¶ Il Vecchio

lavoro e va bene, lo finirò, ma lasciatemi in

un duello. ¶ – Certo che lo è. ¶ Dice Bird. Poi

verso Phil Wittacher. ¶ – Ragazzo, lo sai dove guarda un

suoi disegni, poi alzava lo sguardo e fissava il

Allora il giudice. ¶ – Dove lo trovo? ¶ – Nel suo letto

era l’uomo che lo costruì? ¶ – Cosa vuoi sapere

tanto per controllare. Me lo immagino, là, in città

strane cerimonie. Gli indiani lo rispettavano, gli avevano dato

suo fratello Mathias, e lo inseguivano. Tornavano qualche giorno

vivendo. Prima di temerlo, lo amavano. Gli dovevano tutto

l’oro che trovavano lo consegnavano a lui. Dico

sul serio. E lui lo nascondeva in un posto

Arne Dolphin, l’oro, lo faceva letteralmente sparire: ce

in città, e non lo sapevi, non ne trovavi

d’accordo che se lo sarebbero divisi alla fine

prima di quel momento. Lo sapevano Arne Dolphin e

verità è che nessuno lo sa. E che quell

non andarono a cercarlo? ¶ – Lo fecero. Pagarono il miglior

stanchi. ¶ – Stando qui non lo prenderà mai. ¶ – Sbagliato, ragazzo

è difficile riconoscerlo. Anche lo stile è sempre quello

verso di lui e lo fissano, aspettando. Allora dice

orologio del West. E lo fece. Mise sotto gli

indiani a lavorare, e lo fece. ¶ Il giudice si

gira la maniglia, sente lo scatto della serratura. ¶ – Sì

diceva Shatzy, anzi quasi lo cantava, come se fosse

e ridendo, questo me lo ricordo bene – rideva. Anche

quando a mala pena lo riconoscevo. Sarebbe carino se

riconoscevo. Sarebbe carino se lo avesse fatto. Sarebbe una

e vento Phil Wittacher lo passa chiuso dentro il

lui conosce e che lo porta in giro dentro

una carogna, e che lo erano gli altri cinque

da tasca d’argento, lo diede a Mathias e

fatica, ma alla fine lo chiede: ¶ – È stato Arne