Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934
concordanze di «lo»
n | autore | testo | anno | concordanza |
---|---|---|---|---|
1 | 1934 | divino maestro, ammettiamo che lo fossero e tiriamo avanti | ||
2 | 1934 | ci appare volgendo intorno lo sguardo, l’uomo nella | ||
3 | 1934 | ve ne sono dove lo sguardo è ancor più | ||
4 | 1934 | hanno dimestichezza con esso, lo chiamano Santa Maria semplicemente | ||
5 | 1934 | tanto vasto che qui lo spazio non consente di | ||
6 | 1934 | suo Decamerone, o tutto lo sognò e forse ve | ||
7 | 1934 | sognò e forse ve lo scrisse, non si sa | ||
8 | 1934 | il Re, il quale lo strepito de’ caricanti e | ||
9 | 1934 | pesci notar vedean per lo lago a grandissime schiere | ||
10 | 1934 | di troppe cose che lo riguardano a volo, e | ||
11 | 1934 | sarebbe dire che mai lo riguardano e nello spirito | ||
12 | 1934 | attenzione una cosa che lo riguarda davvero e da | ||
13 | 1934 | palcoscenico prima o dopo lo spettacolo, mentre rivelano a | ||
14 | 1934 | Tutto in lei rivelava lo sforzo di un’esistenza | ||
15 | 1934 | o smanceria. Per quanto lo fosse appena, pareva molto | ||
16 | 1934 | senza profondità, e accompagnando lo sguardo con un sorriso | ||
17 | 1934 | più difficile, poterono iniziare lo svincolo delle proprietà dai | ||
18 | 1934 | rifiutavano lavoro quotidianamente o lo accettavano a indefinite scadenze | ||
19 | 1934 | tutto fosse finito con lo scopo raggiunto, si sarebbero | ||
20 | 1934 | infinite lotte e sofferenze lo aveva abbandonato alla sua | ||
21 | 1934 | era valso a mitigare lo stridore di tanta ruggine | ||
22 | 1934 | dimenticata in Vaticano per lo smarrimento, e per la | ||
23 | 1934 | ricattata e dispostissima, se lo avessero desiderato, a spiattellare | ||
24 | 1934 | come fosse la vita lo sapeva bene». Ma oltre | ||
25 | 1934 | perché in molti casi lo scrittore si lasciò tanto | ||
26 | 1934 | a picca, quasi se lo facessero per dispetto, a | ||
27 | 1934 | dispetto, a chi se lo imbiancava meglio e di | ||
28 | 1934 | ma per queste, chi lo potrebbe dire? Ebbene, lo | ||
29 | 1934 | lo potrebbe dire? Ebbene, lo crederesti mai, anche stavolta | ||
30 | 1934 | che portavano in giro lo straripante rigoglio dei bei | ||
31 | 1934 | giacché un poveraccio non lo avrebbero preso e un | ||
32 | 1934 | con Carolina, anche se lo aveva conosciuto come tutti | ||
33 | 1934 | carine, un difettaccio glie lo volevano trovare per schiacciarle | ||
34 | 1934 | o, più sovente, non lo rattenevano neppure, a quella | ||
35 | 1934 | neppure, a quella vista lo lasciavano andare; ché, veramente | ||
36 | 1934 | perché il puzzo non lo volevano sentire nemmeno loro | ||
37 | 1934 | a portata di mano, lo acchiappava a vista, e | ||
38 | 1934 | e prima di coglierlo lo teneva stretto per alcuni | ||
39 | 1934 | che invece di palparlo lo volesse spremere, rivelando non | ||
40 | 1934 | arrostiti sulla nuda terra, lo strepito delle trombette e | ||
41 | 1934 | ma per il quale lo piantavano in asso per | ||
42 | 1934 | o sentimentali, quasi che lo sperpero di una seconda | ||
43 | 1934 | con disinvoltura borghese. ¶ Ma lo spettacolo più curioso era | ||
44 | 1934 | o trainandoli, i cannoni, lo scotimento che producevano, il | ||
45 | 1934 | questo fatto e che lo sguardo di lui, calmo | ||
46 | 1934 | vi ha consuetudine, come lo erano la domenica alla | ||
47 | 1934 | irrompente e incontenibile, quasi lo avesse visto e rivisto | ||
48 | 1934 | viaggio che faceva, e lo considerava con la pacata | ||
49 | 1934 | con un movimento impercettibile. Lo sguardo del giovane era | ||
50 | 1934 | abbracciò il ragazzo e lo baciò sulla bocca. E | ||
51 | 1934 | strano fenomeno e distraendo lo sguardo dalla manovra del | ||
52 | 1934 | seconda volta dalla tenerezza, lo abbracciò, lo baciò, lo | ||
53 | 1934 | dalla tenerezza, lo abbracciò, lo baciò, lo strinse; prima | ||
54 | 1934 | lo abbracciò, lo baciò, lo strinse; prima per non | ||
55 | 1934 | andare a finire chi lo sa dove; quante volte | ||
56 | 1934 | una bella casina…» ma lo sapevano bene come fosse | ||
57 | 1934 | il dolore da cui lo giudicavano compreso, pervaso ricolmo | ||
58 | 1934 | torre. ¶ Le zie invece lo osservavano nella tema ch | ||
59 | 1934 | collo con le braccia lo baciò come già in | ||
60 | 1934 | tenerezza dei grandi momenti lo strinse fra le braccia | ||
61 | 1934 | discussioni e differenze che lo riguardavano da vicino, Remo | ||
62 | 1934 | fino a qual punto lo riguardassero quelle zuffettine domestiche | ||
63 | 1934 | sera, prima di addormentarsi. Lo strano letto conferiva al | ||
64 | 1934 | petto e le spalle. Lo stesso faceva rientrando in | ||
65 | 1934 | fiume in quella stagione?”. “Lo so, lo so”, rispose | ||
66 | 1934 | quella stagione?”. “Lo so, lo so”, rispose, “a primavera | ||
67 | 1934 | quelle lance, bastava guardarlo, lo capì anch’essa e | ||
68 | 1934 | naturale reazione. E quando lo stridore del tranvai si | ||
69 | 1934 | cosa che mancasse, giacché lo stridore del tranvai fattosi | ||
70 | 1934 | nelle due poltrone che lo affiancavano, nell’una Carolina | ||
71 | 1934 | ma che in fondo lo erano entrambe. La direttrice | ||
72 | 1934 | occhi e, preso bene lo slancio, le aveva vergato | ||
73 | 1934 | l’odore della polvere. ¶ «Lo so… lo so…» ¶ La | ||
74 | 1934 | della polvere. ¶ «Lo so… lo so…» ¶ La direttrice aveva | ||
75 | 1934 | meritate fortune: ¶ «Brave, benone, lo so che siete straordinarie | ||
76 | 1934 | la morte della madre. Lo incontrai per la strada | ||
77 | 1934 | il sangue che me lo fece riconoscere, me lo | ||
78 | 1934 | lo fece riconoscere, me lo sentii salire tutto su | ||
79 | 1934 | zucchero per un elefante. ¶ Lo scorso Ottobre aveva dato | ||
80 | 1934 | senza quel documento non lo voleva assumere in qualità | ||
81 | 1934 | Canapone rispondeva: “O non lo vedete che cosa faccio | ||
82 | 1934 | donne codine dalle finestre lo salutavano piangendo: “Povero Leopoldo | ||
83 | 1934 | sa come e perché lo fanno, sono vivaci, rumorosi | ||
84 | 1934 | e senza dimostrare timidità, lo presentò alla direttrice che | ||
85 | 1934 | sì, da lui se lo lasciava dare un altro | ||
86 | 1934 | quelle, ma da lui lo prendeva e lo buttava | ||
87 | 1934 | lui lo prendeva e lo buttava giù. L’esercizio | ||
88 | 1934 | o supplichevole: macché! glie lo presentava con la sicurezza | ||
89 | 1934 | direttrice volle veder qualcosa. ¶ «Lo sanno tutti che avete | ||
90 | 1934 | non ne avete colpa, lo so, nessuna colpa, fate | ||
91 | 1934 | bene a fare così, lo dovete fare, è la | ||
92 | 1934 | farsene accorgere. Le zie lo conducevano dove credevano che | ||
93 | 1934 | quanto priva di bollo lo fiancheggiò, lo superò, lo | ||
94 | 1934 | di bollo lo fiancheggiò, lo superò, lo lasciò andare | ||
95 | 1934 | lo fiancheggiò, lo superò, lo lasciò andare e poi | ||
96 | 1934 | giubilo delle zie che lo seguivano correre leggero e | ||
97 | 1934 | sentire i propri occhi, lo prese, lo strinse, lo | ||
98 | 1934 | propri occhi, lo prese, lo strinse, lo baciò a | ||
99 | 1934 | lo prese, lo strinse, lo baciò a lungo e | ||
100 | 1934 | quelle: ¶ «Un occhio non lo apre più.» ¶ «Ha un | ||
101 | 1934 | un braccio che non lo muove.» ¶ «Gli ha fatto | ||
102 | 1934 | che si dicesse, ma lo dicevano male, per canzonatura | ||
103 | 1934 | un certo, imprecisabile momento, lo ha fatto nascere, è | ||
104 | 1934 | vero nome né se lo caverà giammai; e anche | ||
105 | 1934 | giammai; e anche se lo diminuisce o troppo lo | ||
106 | 1934 | lo diminuisce o troppo lo scopre, caso frequente, e | ||
107 | 1934 | energia e l’ardore lo faceva apparire indolente. Se | ||
108 | 1934 | apparire indolente. Se qualcheduno lo avesse chiamato Belisario, era | ||
109 | 1934 | regalavano, frutta poco buona, lo spoglio delle verdure. ¶ Secca | ||
110 | 1934 | chiesto il perché né lo avrebbe chiesto a se | ||
111 | 1934 | di ribellione. Ascoltava con lo stupore e la riverenza | ||
112 | 1934 | rimprovero, un consiglio, non lo riprendeva mai; in parte | ||
113 | 1934 | complimento, uno sguardo dolce: lo amava con quella forza | ||
114 | 1934 | più grande. Senza giudicarlo lo sentiva perfetto, incapace di | ||
115 | 1934 | aveva un fagotto glie lo prendeva, e senza rivolgersi | ||
116 | 1934 | senza che lei glie lo chiedesse e di ciò | ||
117 | 1934 | chiedesse e di ciò lo ringraziasse in modo alcuno | ||
118 | 1934 | era un uomo precoce. Lo si vedeva apparire sulla | ||
119 | 1934 | tradivano la difficoltà e lo smarrimento nel caos della | ||
120 | 1934 | parlare. La madre non lo aveva rimproverato una sola | ||
121 | 1934 | con sé non appena lo avesse giudicato possibile; si | ||
122 | 1934 | a lavorare con me”. Lo seguiva nel lavoro giustificando | ||
123 | 1934 | durante il lavoro, e lo ricompensava con qualche soldo | ||
124 | 1934 | bene, superando con vantaggio lo stato attuale delle loro | ||
125 | 1934 | all’apice. Le Materassi lo conoscevano bene, il conte | ||
126 | 1934 | contadino, e questo non lo dicevano nemmeno sottovoce per | ||
127 | 1934 | nemmeno sottovoce per quanto lo bandissero gli altri con | ||
128 | 1934 | delle scenate al nipote, lo coprirono d’ingiurie, di | ||
129 | 1934 | abbandono e disinteresse non lo atterrissero minimamente, e che | ||
130 | 1934 | andare anche da sé: lo avrebbero veduto scomparire. E | ||
131 | 1934 | doveva scontare, doveva andarsene. Lo lasciasse per i suoi | ||
132 | 1934 | sua consueta impassibilità, offrendo lo spettacolo più gradevole pareva | ||
133 | 1934 | colpo, tanto facile, non lo è, invece, quanto si | ||
134 | 1934 | sforzo rimase sterile e lo stupore era prodotto dal | ||
135 | 1934 | di Remo, questi invece lo abbiamo visto bene impiantato | ||
136 | 1934 | una piccola scusa innocente: lo sapevano bene a che | ||
137 | 1934 | questa freddezza interiore, quasi lo spirito vivesse isolato, né | ||
138 | 1934 | generale, suggeriva una correzione; lo gettava al modo di | ||
139 | 1934 | abbia pressanti faccende che lo aspettano: il vestito andava | ||
140 | 1934 | la teoria dei movimenti, lo guardavi vestito e te | ||
141 | 1934 | guardavi vestito e te lo vedevi nudo davanti. Straordinaria | ||
142 | 1934 | nudo come il Signore lo aveva creato, impassibile, senza | ||
143 | 1934 | sapendosi in difetto per lo spiraglio che già abbiamo | ||
144 | 1934 | e con chi? Chi lo aveva visto? Con Palle | ||
145 | 1934 | una fatale sciagura glie lo avessero riportato esanime, lo | ||
146 | 1934 | lo avessero riportato esanime, lo avrebbe preso sulle braccia | ||
147 | 1934 | lui urlanti e piangenti: lo avevano coperto d’improperi | ||
148 | 1934 | trionfo per il salotto, lo depositavano in mezzo alla | ||
149 | 1934 | a distribuirli sulla mensa, lo accoglieva un grido che | ||
150 | 1934 | e salame affettato. Era lo scatenarsi del temporale. E | ||
151 | 1934 | potendo sostenere a lungo lo sguardo dei ribaldi, per | ||
152 | 1934 | bianco per poterlo ammirare; lo avevano sollevato con due | ||
153 | 1934 | e dalle teste; e lo avevano ricoperto con la | ||
154 | 1934 | guardava le altre. Essa lo aveva respinto subito, egli | ||
155 | 1934 | era fuori, le zie lo capivano bene, Remo spendeva | ||
156 | 1934 | la quale il compagno lo seguiva ovunque, le lasciarono | ||
157 | 1934 | irriducibilmente popolano; ciò che lo faceva apparire timido vicino | ||
158 | 1934 | bisogno di uno che lo seguisse nelle proprie e | ||
159 | 1934 | mente; di uno che lo approvasse senza discutere. La | ||
160 | 1934 | di uscirne. Le donne lo facevano ridere e gl | ||
161 | 1934 | era facile stabilire chi lo scrutasse con maggiore intensità | ||
162 | 1934 | fama la signora che lo guardava con insistenza senza | ||
163 | 1934 | transitare sulla medesima via. Lo aveva sorpreso più volte | ||
164 | 1934 | pescare. E quando uscendo lo invitava per recarsi a | ||
165 | 1934 | o intimorirla. E durante lo svolgimento si entusiasmava fino | ||
166 | 1934 | dentro il nome con lo stemma e l’indirizzo | ||
167 | 1934 | guarda un pochino chi lo doveva trovare”. ¶ Tutti questi | ||
168 | 1934 | un simile esercizio o lo subissero con pacifica rassegnazione | ||
169 | 1934 | capisco, capisco, avete ragione, lo so.» ¶ Quindi, rivolto a | ||
170 | 1934 | triste. Anziché provocare giocondità, lo splendore della macchina rifletteva | ||
171 | 1934 | ceniamo insieme.» ¶ E siccome lo guardavano senza muoversi: esterrefatte | ||
172 | 1934 | di aver tanta fretta lo accompagnò lungo il viale | ||
173 | 1934 | o nulla…» La contessa lo guardava con piglio interrogativo | ||
174 | 1934 | avete trovate?» ¶ «Eh… chi lo sa… forse.» ¶ «Bravo davvero | ||
175 | 1934 | quelle dei giovani. Palle lo guardò e rise, quasi | ||
176 | 1934 | seguiva le padrone con lo sguardo e a braccia | ||
177 | 1934 | Remo. ¶ «Quella poi non lo potrai negare.» ¶ «Neanche. È | ||
178 | 1934 | abitualmente e dove molti lo conoscevano; e non sapendo | ||
179 | 1934 | donne che aveva insieme lo salutavano ridendo o sgranavano | ||
180 | 1934 | stesso informava, quando glie lo domandavano: “sono le mie | ||
181 | 1934 | pareva invece che più lo erano e più gli | ||
182 | 1934 | l’ammirazione. Le ragazze lo rassomigliavano ai divi del | ||
183 | 1934 | parole con alcuno, quello lo riteneva un onore personale | ||
184 | 1934 | parola: rimediare… come? Io lo domando a te, avanti | ||
185 | 1934 | te, perché io non lo so davvero quello che | ||
186 | 1934 | le fosse possibile, o lo giudicasse ben fatto nel | ||
187 | 1934 | ha una posizione… Eppure lo dovresti sapere come stanno | ||
188 | 1934 | sei più una bambina… lo dovresti sapere… salute! Che | ||
189 | 1934 | apparato del processo. ¶ «Tu lo sai quello che dice | ||
190 | 1934 | quello che dice?» ¶ «Sì, lo so, anzi no, lo | ||
191 | 1934 | lo so, anzi no, lo suppongo.» ¶ «È vero?…» ¶ «Sì | ||
192 | 1934 | fosse quel dovere. Non lo sapevano? Lo avevano dimenticato | ||
193 | 1934 | dovere. Non lo sapevano? Lo avevano dimenticato? O non | ||
194 | 1934 | puntar la testa contro lo scoglio di quella rettitudine | ||
195 | 1934 | l’altra, che pure lo vedeva per la prima | ||
196 | 1934 | tanto carino, perché?”. ¶ Remo lo conosceva bene, e quando | ||
197 | 1934 | in attesa del tranvai, lo pregava di salire per | ||
198 | 1934 | tanto diverse. Palle, quando lo scorgeva di lontano, diceva | ||
199 | 1934 | viva, una volta scoppiato lo scandalo ogni dibattito diventava | ||
200 | 1934 | di esso, e che lo faceva sorridere riempiendogli l | ||
201 | 1934 | della povera gente, lei lo sa, poverissima, ringraziare Iddio | ||
202 | 1934 | col capo, senza aprire lo sguardo, per dimostrare che | ||
203 | 1934 | ella era stata, per lo meno, troppo cedevole agli | ||
204 | 1934 | loro interesse se glie lo lasciavano fare, eppure… di | ||
205 | 1934 | Onore… onore…» ripeteva Teresa «lo so, Remo è un | ||
206 | 1934 | la Laurina, e glie lo dicevano per provocare la | ||
207 | 1934 | loro verdetto e se lo tenevano dentro dopo che | ||
208 | 1934 | per arrendersi. ¶ «Come se lo è saputo accaparrare…» disse | ||
209 | 1934 | mondo, che diamine!» ¶ Palle lo guardò e rise al | ||
210 | 1934 | vecchie? A guardarlo pareva lo sapesse alla perfezione, che | ||
211 | 1934 | sapesse alla perfezione, che lo avesse saputo prima di | ||
212 | 1934 | quanto a Niobe, tutti lo sapevano bene, non abbandonava | ||
213 | 1934 | per nulla: ¶ «Eh… chi lo sa… forse.» ¶ “Giselda! Niobe | ||
214 | 1934 | può, pare allora che lo spirito si voglia scaricare | ||
215 | 1934 | mai insistere per ottenere lo scopo prefisso anzi, sfuggendo | ||
216 | 1934 | sulla faccia dell’uomo. Lo sentivi deciso, prima ancora | ||
217 | 1934 | affrontarlo con energia, Teresa lo fissò: ¶ «Vengono a chiedere | ||
218 | 1934 | poco: «bisogna finirla con lo spendere sproporzionato alle possibilità | ||
219 | 1934 | più sentir parlare.» ¶ Teresa lo guardava con ironia che | ||
220 | 1934 | durato anche troppo; sì, lo so, lo so anch | ||
221 | 1934 | troppo; sì, lo so, lo so anch’io che | ||
222 | 1934 | ha durato troppo, già…» ¶ Lo guardava amara e minacciosa | ||
223 | 1934 | e con che? Non lo sai che non abbiamo | ||
224 | 1934 | La cambiale da pagare: lo squallore della casa sotto | ||
225 | 1934 | lui della propria rovina, lo affermava impunemente; c’era | ||
226 | 1934 | lontana o prossima. Ora lo fissava supplichevole, ora facendo | ||
227 | 1934 | peccato mortale, nessuno ce lo perdonerebbe.» ¶ Si mosse per | ||
228 | 1934 | lasciò stringere. E Carolina lo stringeva con la forza | ||
229 | 1934 | la forza della disperazione. Lo graffiò, e lui si | ||
230 | 1934 | invece tenerla perché non lo colpisse; facendole girare mentre | ||
231 | 1934 | salire graziose spire azzurrognole. ¶ “Lo dicevo io”, ripeteva Niobe | ||
232 | 1934 | l’aria di rispondere: “Lo so, lo so, è | ||
233 | 1934 | di rispondere: “Lo so, lo so, è una cosa | ||
234 | 1934 | un lavoro sgradevole. ¶ Niobe lo guardava e indicando la | ||
235 | 1934 | troppo, i muscoli glie lo impedivano. E non è | ||
236 | 1934 | Si, Lindoro mio sarà, ¶ lo giurai, la vincerò. ¶ “Giselda | ||
237 | 1934 | di agonia, rinchiuse dentro lo sgabuzzino, vittime di un | ||
238 | 1934 | valutarlo troppo, perché non lo valutassero gli altri, era | ||
239 | 1934 | bevuto per incominciare. ¶ Remo lo tracannò con un piacere | ||
240 | 1934 | mano della serva che lo riempiva. Lo tracannò con | ||
241 | 1934 | serva che lo riempiva. Lo tracannò con avidità pari | ||
242 | 1934 | e con la pancia lo stesso movimento, senza riuscire | ||
243 | 1934 | lontano, qualunque cosa facesse, lo avevano sentito loro, con | ||
244 | 1934 | lui. Remo fidanzato non lo potevano ammettere, comprendere; qualche | ||
245 | 1934 | emancipate, fanno la ginnastica, lo sport, vanno in motocicletta | ||
246 | 1934 | non gli piace più lo salutano e se ne | ||
247 | 1934 | siamo delle stupide.» ¶ «Chi lo sa… a questo mondo | ||
248 | 1934 | erano incapaci di trattenere. ¶ «Lo sai», disse Teresa con | ||
249 | 1934 | vero che è fidanzato?» ¶ «Lo sa Iddio quel che | ||
250 | 1934 | contenere la commozione: piansero, lo baciarono senza timori, senza | ||
251 | 1934 | senza timori, senza turbamenti, lo strinsero, e alla freschezza | ||
252 | 1934 | quando incominciò ad esaurirsi lo lasciarono per guardarlo: era | ||
253 | 1934 | la cena. ¶ Le zie lo osservavano stupite nel sentir | ||
254 | 1934 | forse, assai ricca, non lo so, è figlia unica | ||
255 | 1934 | il suo discorso: “te lo dicevo io, lo sapevo | ||
256 | 1934 | te lo dicevo io, lo sapevo, fanno tutte così | ||
257 | 1934 | un marito: buonasera, te lo mandano a spasso e | ||
258 | 1934 | ama.» ¶ «Si sapeva.» ¶ «Te lo dicevo io.» ¶ «La piglia | ||
259 | 1934 | Già.» ¶ «E a me lo viene a dire?» ¶ «A | ||
260 | 1934 | cui persona aveva rappresentato lo spettacolo più affascinante? ¶ Certo | ||
261 | 1934 | e impacciata, che abbassava lo sguardo quando si parlava | ||
262 | 1934 | tanta sicurtà, tanta bellezza. Lo sentivano inconsciamente, erano come | ||
263 | 1934 | rivalità né odio che lo possano toccare. Si alzarono | ||
264 | 1934 | Qualsiasi genere di accoglienza lo avrebbe trovato nel medesimo | ||
265 | 1934 | stroscia non piace, non lo prendiamo mai… ci fa | ||
266 | 1934 | alla rivalità sentimentale «e lo preferiamo al tè.» ¶ A | ||
267 | 1934 | fuma, il resto te lo lascio considerare”. ¶ In verità | ||
268 | 1934 | fermandosi ogni poco volgeva lo sguardo torno torno, lentamente | ||
269 | 1934 | giuste. E quei capelli? Lo sapevo io che gli | ||
270 | 1934 | degnamente quel memorabile giorno. ¶ Lo chèque fuori serie, venuto | ||
271 | 1934 | la via Settignanese. Tutti lo conoscevano e conoscevano bene | ||
272 | 1934 | la sposa invece chi lo sa…”. E per meglio | ||
273 | 1934 | interesse, non l’ama, lo ha detto a noi | ||
274 | 1934 | ha detto a noi, lo ha lasciato capire, è | ||
275 | 1934 | davanti all’altare, fra lo stupore gelido che avrebbe | ||
276 | 1934 | aleggiava qualcosa che anche lo spirito critico più grossolano | ||
277 | 1934 | vincolo sacro e indissolubile, lo considerava attratto dalla sua | ||
278 | 1934 | ristretto, bisognava riconoscere che lo svolgeva con impeto fuor | ||
279 | 1934 | comune: ¶ A sette mesi lo fece un bel bambino | ||
280 | 1934 | il bicchiere appena e lo ritraevano quasi temessero, come | ||
281 | 1934 | altra estremità della tavola, lo vedeva lontano lontano e | ||
282 | 1934 | era sentito dire che lo riguardasse: si capiva che | ||
283 | 1934 | mostrandosi rassegnato alla sorte. Lo osservava mangiare intenerendosi, riprendendo | ||
284 | 1934 | vedevano immerse nelle tenebre; lo avrebbero rivisto sempre e | ||
285 | 1934 | rimaneva a Firenze, tutto lo lasciava supporre, ed era | ||
286 | 1934 | prese il suo e lo batté appena con quello | ||
287 | 1934 | libretto dalla tovaglia e lo ripose in tasca nel | ||
288 | 1934 | gli si sentivano avvinte. Lo avrebbero salutato nella loro | ||
289 | 1934 | in quella stanza che lo aveva ospitato per dieci | ||
290 | 1934 | altri al momento giusto lo possano riempire. Essi, che | ||
291 | 1934 | quel “chi sa…” tutto lo spirito della sua vita | ||
292 | 1934 | pece bianca, una vernice, lo palpavano appena, lo strusciavano | ||
293 | 1934 | vernice, lo palpavano appena, lo strusciavano appena col polpastrello | ||
294 | 1934 | decreto non dovevano sottrarsi, lo sentivano ugualmente perché il | ||
295 | 1934 | siamo senza lavoro, tu lo vedi, ma il lavoro | ||
296 | 1934 | domando un favore, te lo domando perché sono sicura | ||
297 | 1934 | scampo che in te… lo vedi come siamo…» ¶ La | ||
298 | 1934 | sicura, non osava affrontare lo sguardo della serva: parlava | ||
299 | 1934 | ci avevo diecimila lire, lo sanno che ogni tanto | ||
300 | 1934 | ricordano? Il mio salario lo mettevo tutto lì, si | ||
301 | 1934 | costava dieci.» ¶ «Il resto lo doveva pagare a respiro | ||
302 | 1934 | due anni dopo, se lo ricordano, la vendette per | ||
303 | 1934 | la prima automobile.» ¶ «Te lo dicevo io, quello piuttosto | ||
304 | 1934 | avvenire, un affare che lo avrebbe messo al posto | ||
305 | 1934 | e quadratura delle spalle, lo slancio delle gambe, le | ||
306 | 1934 | di lei. ¶ «Io però lo sapevo che era fatto | ||
307 | 1934 | questo modo.» ¶ Più quelle lo fissavano avide. ¶ «Capiranno, tutte | ||
308 | 1934 | rimanere come il Signore lo aveva creato; io non | ||
309 | 1934 | aveva creato; io non lo so come facesse, ma | ||
310 | 1934 | ma bisogna riconoscere che lo aveva creato proprio bene | ||
311 | 1934 | fatte vedere?» ¶ «Mah… non lo so nemmeno io, cosa | ||
312 | 1934 | perché mi piacevano troppo lo confesso, e poi credevo | ||
313 | 1934 | e come, e ve lo faccio vedere subito come | ||
314 | 1934 | vado, se Dio vuole. Lo avessi fatto prima, non | ||
315 | 1934 | come, e non me lo fo neanche ripetere, vivano | ||
316 | 1934 | la cameriera vuole riempirsi lo stomaco quando suona mezzogiorno | ||
317 | 1934 | ha bisogno di riempirsi lo stomaco la cameriera, e | ||
318 | 1934 | come noi fu rotto lo stampo quando ci fecero | ||
319 | 1934 | Musi di ciuco!» ¶ Veramente lo stupore aveva tanto mai | ||
320 | 1934 | tanto per rispondere «non lo so nemmeno io perché | ||
321 | 1934 | finché facendosi forte non lo interruppe: ¶ «Ma che ore | ||
322 | 1934 | ho detto alla Rosina, lo sa, “figliola”, le ho | ||
323 | 1934 | fanno le mie padrone lo sapete meglio di me | ||
324 | 1934 | devo rispondere. Io glie lo dico per dovere, so | ||
325 | 1934 | differenze. E questo, Teresa, lo sapeva dire. ¶ «Cosa credete | ||
326 | 1934 | proposte del genere. Ebbene, lo credereste, questa parzialità dispiaceva | ||
327 | 1934 | come prima non te lo possiamo dare, siamo troppo | ||
328 | 1934 | lascino servire da me. Lo sanno anche loro che | ||
329 | 1934 | ha vinto quattro medaglie. Lo vedeste in uniforme!”. ¶ Le | ||
330 | 1934 | ancora le signore chi lo sa» rispondeva Teresa, «chi | ||
331 | 1934 | sa» rispondeva Teresa, «chi lo sa se si poteva |