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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
1
1911
siete una povera vecchia, lo so, come Pena, come
2
1911
addio. ¶ – Hai visto come lo abbiamo impolverato? Non si
3
1911
una nuvola. ¶ – Per forza, lo abbiamo ricoperto di polvere
4
1911
anche questa. Ehi, galantuomo, lo sapete con chi parlate
5
1911
te e lui. ¶ – Ve lo posso assicurare, non può
6
1911
sulla terra, sua madre lo tiene altrimenti si sarebbe
7
1911
le loro giornate. ¶ – Amavano lo stesso uomo? ¶ – Sì, signore
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1911
ali bianche salire per lo spazio, portate da una
9
1911
Quando siete nato? ¶ – Non lo so. Stamani all’alba
10
1911
Ma codeste tre vecchie lo sapevano che voi eravate
11
1911
nella cima del camino? ¶ – Lo sapevano? Non riuscii mai
12
1911
freddolose, il caldo non lo sentono più. ¶ – Ma allora
13
1911
sentono più. ¶ – Ma allora lo sapevano, e erano d
14
1911
segreto di fumo. ¶ – Chi lo sa. ¶ – Quella di non
15
1911
gli stessi vostri abiti lo confermano, avremo quanto prima
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1911
mio fratello. ¶ – Vedete che lo sapevano! Che cosa se
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1911
La Regina annunzia che lo riceverà in udienza privatissima
18
1911
nello specchio naturale, e lo zeffiro ne sfiora le
19
1911
con quale occhio ella lo guarda, e con quanta
20
1911
l’aquilone. ¶ – E voi lo spicciolate? ¶ – Non facciamo altro
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1911
labbra Pe... re... là... lo si vede fuggire rapido
22
1911
poeta, sul Parnaso che lo gonfia, col suo alito
23
1911
suo alito divino. E lo prepara per l’ascensione
24
1911
perché tutto il mondo lo possa ammirare, perché tutto
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1911
perché tutto il mondo lo veda. ¶ – E voi salite
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1911
l’ho bene gonfiato lo mando via, io resto
27
1911
vi capiti dentro mentre lo gonfiate. ¶ – Non vi ha
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1911
ci sia dentro chi lo sa che, in questo
29
1911
un settenario sdrucciolo, ve lo manderò pubblicato sulla più
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1911
un poema in collaborazione. Lo scriveremo, ne ho piena
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1911
all’ultima. ¶ – E ve lo fa vedere gonfiato o
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1911
cosa? ¶ – Il pallone. ¶ – Me lo fa vedere gonfiato. ¶ – E
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1911
andare lassù dov’ei lo manda? ¶ – Che cosa? ¶ – Il
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1911
che si ripiega meglio. Lo porto nel taschino del
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1911
affondato nel pantano e lo sta a guardare come
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1911
e gratta, e fora, lo faranno cascare, e non
37
1911
è caso che se lo facciano capitare sulla testa
38
1911
a lasciarlo cadere. Più lo avranno portato su e
39
1911
mettono a dura prova lo stomaco di chi esercita
40
1911
quotidiana della virtù, e lo sgravio dei propri errori
41
1911
E si vede? ¶ – Ma lo spirito non si vede
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1911
sera? ¶ – Non dissero che lo dettava, dissero che avrebbe
43
1911
membro. ¶ – Nossignora, dissero che lo dettava, lo dettava, lo
44
1911
dissero che lo dettava, lo dettava, lo dettava. ¶ – Terzo
45
1911
lo dettava, lo dettava, lo dettava. ¶ – Terzo membro. ¶ – Meglio
46
1911
dettava. ¶ – Terzo membro. ¶ – Meglio, lo dettava lo dettava, e
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1911
membro. ¶ – Meglio, lo dettava lo dettava, e che cosa
48
1911
importa? ¶ – Dici che non lo dettava, lo dettava. ¶ – Terzo
49
1911
che non lo dettava, lo dettava. ¶ – Terzo membro. ¶ – Mie
50
1911
una questione inutile, se lo detterà vedremo e sapremo
51
1911
Prendete. ¶ – Posso? ¶ – Guardate come lo beve. ¶ – Ne assaggia un
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1911
si può sapere? ¶ – Glie lo dava senza zucchero: amaro
53
1911
thè. ¶ – E che lui lo bevesse. ¶ – Mi pare un
54
1911
e lui... si uccise lo stesso. ¶ – Doveva essere un
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1911
bella, in fondo, han lo stesso sapore di quelli
56
1911
faremo la loro felicità. ¶ – Lo sai meglio di noi
57
1911
atto capace di neutralizzarlo, lo assorbono ad occhi chiusi
58
1911
continuare intorno a me lo spettacolo dei rospi fuori
59
1911
mi avrà seguìta con lo sguardo quel bravo signore
60
1911
colpo d’occhio, glie lo do anch’io rapidissimo
61
1911
elegante fazzoletto e se lo porta alla fronte: suda
62
1911
e il bacio glie lo do ugualmente, glie lo
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1911
lo do ugualmente, glie lo butto, glie lo mando
64
1911
glie lo butto, glie lo mando sulle dita, e
65
1911
del solito suicidio o lo minaccerà soltanto... e concluderà
66
1911
fumo, non è vero? ¶ – Lo è. ¶ – Sei diventata cieca
67
1911
poteva avere da me lo slancio e la dedizione
68
1911
gli direi: carino, oramai lo so, basta. ¶ – Si agita
69
1911
pavimento, mi comprimevo, soffocavo lo spasimo, mortificavo la carne
70
1911
mi sarei uccisa o lo avrei ucciso sul momento
71
1911
Dove si cela? Chi lo nasconde? Appartiene a un
72
1911
a lui: ahimè! Voi lo sapete bene, signor Perelà
73
1911
quel tale e perché lo chiamassero a quel modo
74
1911
ma ora che tutti lo sanno lui pure lo
75
1911
lo sanno lui pure lo sa, e finirà per
76
1911
sui fatti nostri dopo lo scandalo del mio primo
77
1911
e gl’immancabili burloni lo volevano portare in trionfo
78
1911
Carlomignolo basterebbe a rovesciarmi lo stomaco. ¶ – Oh! Tu hai
79
1911
vi dirò soltanto che lo stato vedovile per una
80
1911
fan di tutto perché lo sappia. Finché non succede
81
1911
qualche cosa. ¶ – Ma Lui lo ha fatto una per
82
1911
fiacca e noiosa, scolorita. «Lo piglia o non lo
83
1911
Lo piglia o non lo piglia? Pare di sì
84
1911
l’ora! Macché! Sembrava lo prendesse, ma non ne
85
1911
carezza di mio marito lo compresi solo quel giorno
86
1911
occhi quasi piangenti per lo stupore si rifugiò in
87
1911
dalla veste a primavera, lo liberavano ad ogni istante
88
1911
atti da trivio. Io lo fissavo attratta, allibita, inorridita
89
1911
pudore, e per questo lo fanno. ¶ – E tu sei
90
1911
semplice e sano. ¶ – Lei lo ha debosciato. ¶ – Si capisce
91
1911
una famosa paralisi che lo aveva attaccato alcuni anni
92
1911
vecchio paralitico. ¶ «Io non lo so ma un giorno
93
1911
fondo delle oscure caverne. ¶ «Lo fissai attratta, ed egli
94
1911
più bianco nella faccia, lo sguardo fissava da una
95
1911
ci si guarda dentro lo specchio. ¶ «Una volta uscii
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1911
e ferma l’ombra: lo specchio. ¶ «A poco a
97
1911
distese sulla nuda terra. Lo seguii, e fummo quella
98
1911
così, ora la morte lo teneva un pochino di
99
1911
un malore? L’accarezzai, lo palpai, lo strinsi... nulla
100
1911
L’accarezzai, lo palpai, lo strinsi... nulla. Attesi con
101
1911
a prenderlo sulle braccia, lo sollevai con soavità e
102
1911
con soavità e me lo strinsi ancora, mi sentivo
103
1911
su... nella mia camera, lo adagiai... su... sopra il
104
1911
davvero... laggiù... E io lo avevo portato via dal
105
1911
dal suo luogo... Perché lo avevo portato via? Per
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1911
soltanto aveva questa potenza. Lo avevo strappato dal suo
107
1911
ogni sera. Io... che lo avevo compreso sola al
108
1911
di follìa: insensata! Pazza! ¶ «Lo presi ancora addosso con
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1911
non udita, non vista, lo trascinai sul muro del
110
1911
calpestata dal suo corpo, lo ricomposi con devozione, sicura
111
1911
già cadavere quando Bianca lo incontrò la prima volta
112
1911
spiega la rete che lo allacciò; una porta nella
113
1911
mano il ferro che lo trafiggerà. ¶ «Dio.» ¶ – Le sento
114
1911
parola che udì chi lo sa come... e la
115
1911
che è Dio. ¶ – Voi lo sapete, invece. ¶ – E come
116
1911
come? Certamente. Chi non lo sa? Dio! Ma Dio
117
1911
è... Dio. Noi tutti lo sappiamo, ma lui... Ora
118
1911
Me sola divorano con lo sguardo, e non appena
119
1911
da vero Re. ¶ – Chi lo direbbe che è stato
120
1911
di un camino. ¶ – Chi lo direbbe. ¶ – È davvero un
121
1911
cosa pensi, mia cara, lo amano sai, ho udito
122
1911
È naturale. ¶ – Tutti, tutti lo amano, non c’è
123
1911
fa la guerra. ¶ – Chi lo sa perché. ¶ – Lo fa
124
1911
Chi lo sa perché. ¶ – Lo fa perché ci si
125
1911
non avete capito? Non lo sapete com’è fatta
126
1911
A momenti saranno qui. ¶ – Lo portavano fino alle ultime
127
1911
del Borgo, perché tutti lo potessero vedere. ¶ – Anche i
128
1911
Ah, sì? ¶ – Come, non lo sapevi? Entrò da porta
129
1911
tanto carino, subito ce lo ripigliano. ¶ – Per una delle
130
1911
una vera schifezza. ¶ – Glie lo hanno affidato definitivamente? ¶ – Altro
131
1911
non può amare, non lo senti, non mangia, non
132
1911
A me sembra sempre lo stesso. ¶ – Silenzio! ¶ – Parla il
133
1911
divina Provvidenza non ce lo inviò dunque, perché le
134
1911
immenso favore? Se non lo facessimo ci sentiremmo d
135
1911
con quell’abito rosso. ¶ – Lo sai com’è fatta
136
1911
fumo. ¶ – Sfido che non lo poteva trovare. ¶ – È sempre
137
1911
È la morfina. ¶ – Sciagurata. ¶ – Lo so. ¶ – Fanne a meno
138
1911
notte. ¶ – È una follìa. ¶ – Lo so. ¶ – Pensa a Perelà
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1911
nemmeno puliti. ¶ – Per me lo prenderei con le scarpe
140
1911
e nessuna di noi lo ha mai degnato d
141
1911
ammirazione e devozione che lo illumina tutto. Egli ripete
142
1911
organo divenuto inutile noi lo portiamo tutti addosso, questo
143
1911
infelice, e ora non lo sono più: vi amo
144
1911
siete tanto leggero? Io lo sono quanto voi, perché
145
1911
della sua purezza e lo conserva, è il più
146
1911
nelle domande e spingono lo sguardo come un pugnale
147
1911
conosce età, l’età lo rende più forte, tenace
148
1911
limite estremo del viale, lo si vede lungo e
149
1911
delle proprie ricchezze. Salendo lo scalone della Reggia con
150
1911
all’ingresso e lungo lo scalone, ai lati della
151
1911
sporchi. Sale, sale per lo scalone della reggia tra
152
1911
trovi lì ma perché lo abbiano lasciato entrare. ¶ Si
153
1911
per diventarne Sovrano. Come lo aveva avuto? Rubato forse
154
1911
mezzogiorno in punto, fra lo scalpitare dei cavalli esce
155
1911
orciuolo colmo di vino, lo stato glie ne fornisce
156
1911
è la grazia che lo stato gli concede. Questo
157
1911
quell’uomo, o egli lo immagina? ¶ – Può esistere realmente
158
1911
d’incontrare quella persona. Lo stato d’angoscia cresceva
159
1911
nome al nulla e lo hanno fatto diventare qualche
160
1911
E una volta che lo hanno fatto diventare un
161
1911
Gli uomini pregano Iddio: lo sapete perché? Perché li
162
1911
mezzi e sulle spalle, lo posano e lo ripigliano
163
1911
spalle, lo posano e lo ripigliano, seguitano a trastullarsi
164
1911
pazzo volontario, dilettante come lo si vuole definire, e
165
1911
ventina di tecnici che lo secondano in ogni capriccio
166
1911
una grande maraviglia, me lo figuro così bene. Gli
167
1911
che hanno nelle teste, lo stesso fenomeno qua dentro
168
1911
stesso fenomeno qua dentro lo si definisce con l
169
1911
così credono di dispiacermi, lo dicono apposta: Ah! Ah
170
1911
una formalità. Nei pazzi lo spirito religioso è profondo
171
1911
che i tetti abbiano lo stesso numero di tegole
172
1911
tegole e le case lo stesso numero di finestre
173
1911
sapere perché; se glie lo aveste domandato non avrebbero
174
1911
da tre giorni non lo aveva visto. La povera
175
1911
in un pensiero che lo faceva ridere come un
176
1911
tal modo? Quale ragione lo aveva spinto? Nessuno riusciva
177
1911
una più piccola che lo stringeva sotto le ascelle
178
1911
il resto del corpo, lo faceva rimanere in posizione
179
1911
ho saputo comprendere... chi lo avrebbe potuto... Era diventato
180
1911
colloquio e questo, intanto, lo si dà per sicuro
181
1911
fiducia, e il vecchio lo serviva raggiante di felicità
182
1911
aveva avuto mai per lo stesso Sovrano. Non gli
183
1911
lasciato legare? ¶ – Oppure... chi lo sa, chi lo sa
184
1911
chi lo sa, chi lo sa... – affaccia dondolando la
185
1911
di criminale autentico: – chi lo sa... Chi può dire
186
1911
che modo... non è lo stesso. ¶ – Capperi! – acutizza il
187
1911
Il Consiglio di Stato ¶ Lo vedo ancora quel caro
188
1911
vertiginosa follìa. E dopo lo spettacolo d’amore e
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1911
tanto tempo, ci prepara lo spettacolo orrendo del suicidio
190
1911
il suo signore voi lo chiamate ambizioso? E in
191
1911
un fatto che non lo meritava, parve non ci
192
1911
accorsi subito, non ve lo nascondo, che la bestia
193
1911
per farlo: riparare. Voi lo avete innalzato? E voi
194
1911
avete innalzato? E voi lo riabbassate al giusto livello
195
1911
cose piano pianino, evitando lo scandalo. ¶ – Cimone, se avete
196
1911
braccio, e come se lo tengono stretto per paura
197
1911
E il decoro dove lo mettete? ¶ – Dove metto le
198
1911
è leggero, ma noi lo siamo di più. ¶ – Perché
199
1911
è un uomo. ¶ – Non lo è, infatti. ¶ – Questo è
200
1911
Con una buona soffiata lo mandiamo a gambe levate
201
1911
mandato? ¶ – Da chi? ¶ – Non lo so. ¶ – Noi glie lo
202
1911
lo so. ¶ – Noi glie lo rimandiamo. ¶ – A chi? ¶ – A
203
1911
no? ¶ – E al diavolo lo rimanderemo. ¶ – Se fosse l
204
1911
altro. ¶ – Poveretti noi. ¶ – Che lo abbiamo ricevuto. ¶ – E come
205
1911
era qualcosa di buono lo avremmo preso a calci
206
1911
Veramente è bigio. ¶ – Fa lo stesso. ¶ – Ci voleva poco
207
1911
scommetterei le gambe. ¶ – E lo dite con tanta naturalezza
208
1911
il suo figliolo. ¶ – Non lo rimanda più, su questo
209
1911
pure che sarebbe tornato. ¶ – Lo escludo. ¶ – Ascoltate me... era
210
1911
si fa? ¶ – Io me lo sento tutto dentro. ¶ – Incominciamo
211
1911
aiuto del buon Dio lo schiacceremo senz’altro. ¶ – E
212
1911
giustizia da sé medesimo, lo massacrerà. ¶ – Consegnamolo al popolo
213
1911
il proprio disegno, egli lo avrebbe distolto senz’altro
214
1911
lettera della donna che lo amava, lo aveva fatto
215
1911
donna che lo amava, lo aveva fatto con tanta
216
1911
quella faccia che mentre lo guardava diveniva tutta rossa
217
1911
sole, l’impalpabile azzurro, lo attraevano tanto da dover
218
1911
un soffio. Le sentinelle lo guardarono di sbieco e
219
1911
guardarono di sbieco e lo lasciarono andare senza un
220
1911
al Ministro. Perché non lo salutavano più? Che cosa
221
1911
cosa era successo? Perché lo avevano lasciato uscire? Perché
222
1911
lontano non potesse nuocere lo stesso, e magari peggio
223
1911
era un diavolo, e lo era senza dubbio, era
224
1911
in date circostanze, aveva lo strano privilegio di cambiarsi
225
1911
tutti «se alla Corte lo si ritiene colpevole, perché
226
1911
Non appena gli astanti lo videro alzarsi e camminare
227
1911
a noi che ce lo siamo lasciato scappare, e
228
1911
accompagnati da tali riserve... Lo odiavano tutti e bisognava
229
1911
ignaro e felice, con lo spirito puro, e tutte
230
1911
corona dei colli con lo sguardo, fermandosi su ogni
231
1911
le guardie del dazio lo guardarono dal capo ai
232
1911
una spinta più forte lo fece andare all’altro
233
1911
possibilità di difendersi contro lo sciame spietato, si sentiva
234
1911
dalle risate plaudendo. E lo stuolo dei bambini aumentava
235
1911
più feroce nemico? Ora lo gettavano a terra e
236
1911
gettavano a terra e lo rialzavano, e ridevano tutti
237
1911
stringeva fra i dentini lo stecco. ¶ Quelle testine ricciute
238
1911
brividi che con violenza lo scuotevano tutto. Gli stivali
239
1911
bisogno eccessivo di riscaldarsi lo assaliva, ma data la
240
1911
prepara contro di me, lo sento. Che feci loro
241
1911
dell’aula volge intorno lo sguardo. ¶ Soltanto Perelà dondola
242
1911
le nostre leggi non lo consentono. ¶ – Fuori le donne
243
1911
Pena! Rete! Lama! Guardatemi, lo vedete dove sono, uscite
244
1911
ch’è assai peggio. ¶ – Lo credete responsabile della morte
245
1911
scopo di pura curiosità. ¶ – Lo credete responsabile della morte
246
1911
arti, ecc.?... ¶ – Arti pedestri. ¶ – Lo credete responsabile della morte
247
1911
Che cosa ne fareste? ¶ – Lo manderei in omaggio a
248
1911
si valse? ¶ – Si valse. ¶ – Lo credete responsabile della morte
249
1911
della morte di Alloro? ¶ – Lo credo... e non lo
250
1911
Lo credo... e non lo credo. ¶ – Che cosa ne
251
1911
rifulga a tale cospetto lo splendore di quelli. ¶ – Credete
252
1911
arti, ecc.?... ¶ – Arti diaboliche. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
253
1911
Che cosa ne fareste? ¶ – Lo legherei come Prometeo e
254
1911
legherei come Prometeo e lo butterei in conca. ¶ – Speranza
255
1911
Arti oscurissime, quasi nere. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
256
1911
forma contagiosissima. ¶ – E ce lo dite soltanto adesso? ¶ – Purtroppo
257
1911
arti, ecc.?... ¶ – Arti infette. ¶ – Lo credete responsabile della morte
258
1911
della morte di Alloro? ¶ – Lo ha infettato direttamente e
259
1911
Che cosa ne fareste? ¶ – Lo metterei sotto la calce
260
1911
riuscito in modo perfetto. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
261
1911
male arti, ecc.?... ¶ – Mostruose. ¶ – Lo credete responsabile della morte
262
1911
arti, ecc.?... ¶ – Le peggiori. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
263
1911
ecc.?... ¶ – Arti da nulla. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
264
1911
Che cosa ne fareste? ¶ – Lo caccerei negli occhi, dentro
265
1911
che conducono alla morte. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
266
1911
male arti, ecc.?... ¶ – Certainement. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
267
1911
di tutte le arti. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
268
1911
Che cosa ne fareste? ¶ – Lo relegherei fra le cose
269
1911
arti triviali del lenone. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
270
1911
Le arti della spudoratezza. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
271
1911
della morte di Alloro? ¶ – Lo ha fatto morire di
272
1911
la peggiore delle malattie. ¶ – Lo ritenete responsabile della morte
273
1911
di tre vergini che lo nutrirono non con l
274
1911
la sorte che ve lo aveva mandato, e con
275
1911
Non è lei che lo invoca, è il suo
276
1911
il Ministro della Giustizia lo condanna alla segregazione cellulare
277
1911
della fiamma, questo non lo potete negare. Io supplico
278
1911
potei vantare: eccolo! oggi lo vanto, siamo compagne. ¶ – Sfacciata
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con trepidazione quel giorno. ¶ Lo stambugio sulla cima del
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legna se taluno glie lo avesse portato. Tugurio inesorabile
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campi bene coltivati che lo rivestono in bella simmetria
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sera che il popolo lo acclamò quale novello Profeta
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fama usurpata, tutti se lo vedrebbero sgattaiolare davanti come
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raffinatezza da far rovesciare lo stomaco. Ci dev’essere
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vi piacque chiamare Perelà, lo lascio a voi, esso
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su, su, salirà per lo spazio, attraverserà l’orizzonte