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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tentazione di essere felice, 2015

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
figlio è omosessuale. ¶ Lui lo sa. Io lo so
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Lui lo sa. Io lo so. Eppure non me
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nonna e rivedermi bambino. Lo so, avevo detto che
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da fare.» ¶ «Ho capito...» ¶ «Lo sai che non te
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sai che non te lo chiederei se avessi un
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mi fa rabbrividire. Sì, lo so, si rendono utili
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funzione. ¶ «E, poi, dove lo porto?» ¶ «Da te, oppure
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che l’altro nonno lo costringe ad andare a
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finanziere. Mi diverto, non lo faccio per risparmiare. E
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non ne parla. Forse lo faceva con la madre
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Chissà se sua sorella lo sa. ¶ «Dante è gay
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Federico in braccio. Quindi lo posa sul divano e
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so, scusa. Perché non lo chiedi a lui?» ¶ È
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È omosessuale. E lei lo sa. ¶ «Ma, poi, come
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rovinato la vita?» ¶ «Sì, lo pensavo e lo penso
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Sì, lo pensavo e lo penso tuttora. Ti sei
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fascicolo dalla borsa e lo adagia sulla scrivania. Sul
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piace. O, forse, se lo fa piacere, come la
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cornicione, non vorrei che lo facesse anche con voi
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della casa. Perché se lo fa di nuovo sarò
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fra le dita e lo sguardo al sedere della
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Sono costretto a spostare lo sguardo sulle sue tette
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il caso di togliere lo specchio» commenta. ¶ «Sì» ribatto
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sì.» ¶ Quando ci alziamo, lo specchio torna a riflettere
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In realtà a me lo nasconde.» ¶ Lei si alza
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perché glielo hai detto?» ¶ «Lo ha scoperto da solo
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Ma, perché, da quanto lo fai?» ¶ «Trent’anni, ’na
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le cose qui.» ¶ Già lo so, solo che non
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Quale?» rispondo mentre con lo sguardo vago fra gli
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suo petto. Se alzassi lo sguardo, la cosa più
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giusto. Solo che non lo ammetterei neanche con Rossana
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di nuovo» borbotto mentre lo guardo riempire il tavolo
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posso essere me stesso, lo scorbutico che sono sempre
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non sopporta è che lo interpelli sulla sorella. «Perché
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sua risposta. O, almeno, lo è stata per anni
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e tento di distogliere lo sguardo dalla sua camicia
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strada, ma un piano lo può salire.» ¶ Lui sembra
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alla spudorata bugia, però lo stesso precisa: «Non fare
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Ma figurati...» ribatto e lo accompagno alla porta. ¶ «Senti
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della sua omosessualità, poi lo sguardo mi cade di
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E questa Emma attraente lo è. ¶ «Anche se non
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avvicinano alla porta. Poi lo spioncino si oscura e
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noto un movimento dietro lo spioncino della porta di
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delle sue attività preferite: lo spionaggio. ¶ «Dannati vecchi» mormoro
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so se i giovani lo sanno, ma una volta
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fianco, la pipì e lo sciacquone della signora di
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per occuparmi degli altri. Lo diceva sempre anche Caterina
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assassinato, più facile che lo becchi un fulmine mentre
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sbotta: «Tu sei pazzo! Lo sai che con il
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di avvertimento. E poi lo facciamo per una giusta
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Non sei morto ancora, lo vuoi capire? Lì fuori
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Io, al suo posto, lo farei, mi alzerei e
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interlocutore per un braccio, lo riempirei di improperi, forse
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anche un ceffone, dopodiché lo butterei fuori di casa
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sopra. L’ascensore non lo uso, devo tenermi in
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con Dante, poi, quando lo vedo o ci parlo
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millimetro. Continuare a fare lo scorbutico con i miei
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Sveva?» aggiungo poi. ¶ «Non lo so» sbuffa, «ha detto
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che a lui non lo confesserei mai. Lo so
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non lo confesserei mai. Lo so, è sbagliato, ma
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agire. Per certi versi lo ritengo, ormai, migliore della
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binario da seguire. Io, lo devi ammettere, già allora
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essere salvato se non lo vuole ¶ Uno dei gatti
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compagnia. Mi alzo e lo afferro per la collottola
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mio amico, il quale lo divora in un istante
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al mio posto, abbasserebbe lo sguardo, chiederebbe scusa e
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essere salvato se non lo vuole. In quasi ottant
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convinto di essermi fidanzato. Lo dissi anche a mia
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morì suo padre e, lo ammetto, per me fu
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voglio bene, ma questo lo faccio con l’uomo
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sera? E chi te lo dice che non sarei
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storico. Un misero impiego, lo ammetto, ma all’epoca
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forma, di certo non lo farà adesso che hanno
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mi fissa e sostiene lo sguardo, così mi accorgo
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se questa, adolescente, non lo è più. ¶ Non so
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realtà non ho dimenticato lo sgarbo, ma uno dei
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mi risulta difficile sostenerne lo sguardo. La sua voce
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suo stomaco già reclama. ¶ «Lo ha detto a qualcuno
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nessuno, e comunque non lo confesserei mai, la gente
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quanto?» ¶ «Due mesi.» ¶ «Lui lo sa?» ¶ «No.» ¶ «Vuole abortire
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ha mai fatto, e lo stesso Dante mi nasconde
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orologio a muro occupa lo spazio per qualche secondo
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liberi di un peso, lo devi fare fino in
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sugo di pomodoro. ¶ «Non lo so. Vorrei solo un
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No, ma credo che lo zigomo sia rotto. Ci
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si ritrae. ¶ «Se non lo denuncia lei, lo faccio
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non lo denuncia lei, lo faccio io!» esclamo infine
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Ci sediamo a tavola. Lo spaghetto è proprio buono
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dolore. Brava Emma, sorridi lo stesso, anche se fa
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chi? sembra chiedere con lo sguardo. ¶ «È una storia
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in silenzio a guardare lo schermo finché mi accorgo
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Emma nel plaid, spengo lo schermo, poi la luce
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questo. ¶ «Perché? Cosa te lo fa pensare?» ¶ «Be’, lui
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è questa novità adesso?» ¶ «Lo vedi? Sei aggressiva. Le
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Sei aggressiva. Le donne lo diventano se si sentono
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gente non mi attrae, lo ammetto.» ¶ Torniamo a osservare
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divertente.» ¶ Lui sorride. «Sì, lo penso anch’io.» ¶ Mi
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mi guarda incuriosito. ¶ «Me lo tiene? Devo andare in
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allo specchio, scoreggio, tiro lo sciacquone e apro la
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è servita a raggiungere lo scopo; al mio ritorno
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di quattro persone che lo ascolta con attenzione. Ogni
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fa la checca, io lo dico, anche se penso
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Ben altra cosa se lo accompagnavi da uno specialista
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ha detto che non lo sia?» ¶ «Allora non lo
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lo sia?» ¶ «Allora non lo dimostri.» ¶ «Infatti, non lo
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lo dimostri.» ¶ «Infatti, non lo dimostro, non ne sono
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gay. Sì, anche lui lo è, come buona parte
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per me, è come lo specchio in camera di
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mancanze, siamo venuti su lo stesso» prosegue e mi
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auto. Ho già chiuso lo sportello quando busso con
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per me, così salutai lo zio e me ne
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Così lei dovette lasciare lo studio e io, al
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in rimpianti. Eppure, ora lo so, non si può
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età non puoi fare lo schizzinoso, ti devi accontentare
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rimaste al tuo fianco. Lo precedo in salotto e
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ho conosciuto Emma.» ¶ «Sì, lo so.» ¶ «Lo sai?» ¶ «Eleonora
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Emma.» ¶ «Sì, lo so.» ¶ «Lo sai?» ¶ «Eleonora mi sta
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il corpo non segua lo stesso percorso del cervello
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tutto. Ha detto che lo stronzo la maltratta da
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detto? Che se non lo denuncia lei, ci penserò
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fuoriesca dal guscio e lo seguo nella stanzetta accanto
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il computer è pronto, lo vedo maneggiare con il
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avrebbe fatto proprio pena. Lo vedrei bene in una
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mio nipote Orazio. Stasera lo chiamo e gli dico
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c’è un sacchetto. Lo apro, dentro c’è
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picchiare?» domanda Rossana. ¶ «Non lo avrebbero fatto. E poi
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essere salvato, se non lo vuole. E Sveva non
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po’. ¶ «Perché, cosa te lo fa pensare?» ¶ «C’hai
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essere fiero di lei». ¶ «Lo sono» ribatto, mentre con
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così.» ¶ «E chi te lo dice a te che
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Giungiamo di nuovo sotto lo studio di mia figlia
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al Suv senza distogliere lo sguardo, come fossi un
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in fondo. ¶ «Passami Federico, lo voglio salutare.» ¶ Ancora silenzio
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normale, tutti i figli lo fanno» tenta di attutire
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di voce Rossana. ¶ «Non lo so.» ¶ In realtà lo
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lo so.» ¶ In realtà lo so, solo che non
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Io non ho fatto lo stesso? E, poi, la
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della mia vita. ¶ «Ma lo sai che si’ proprio
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realtà. Però sono contento lo stesso, a inizio serata
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da tempo non accadeva. Lo so, non è carino
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non è carino che lo venga a confidare proprio
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dirlo. Buonanotte». ¶ Poi tiro lo sciacquone e me ne
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indietreggio, un generale non lo farebbe. ¶ «Mi fa passare
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fa passare?» chiede lui. ¶ Lo scruto. È sudato, ha
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che ti aiuti? Perché lo difendi?» ¶ «Ti giuro che
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Ma, ti prego, non lo denunciare, sarebbe solo peggio
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reggersi il braccio. «Non lo so, non lo ricordo
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Non lo so, non lo ricordo più.» ¶ «E perché
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non capisci. Se stasera lo denunciassimo, dovremmo solo scappare
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non capisco. E mai lo farò. ¶ «Perché ti ha
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così lei prosegue: «Se lo denunciassi, finirebbe dritto in
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destinazione. Poi resta lì, lo sguardo fisso nel vuoto
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e risponde: «No, me lo sono spaccato da bambina
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Emma. ¶ Il medico dirige lo sguardo verso il busto
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camice bianco mi blocca. ¶ «Lo sa quante ne ho
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e anche peggio? E lo sa che quasi tutte
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parte della gente. Sì, lo so, avrei dovuto ringraziarlo
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il finestrino. In realtà lo sbaglio è stato mio
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e rideva. Ho girato lo sguardo da un’altra
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ha risposto senza alzare lo sguardo. ¶ «Lo sai chi
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senza alzare lo sguardo. ¶ «Lo sai chi sono io
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sai chi sono io?» ¶ Lo sbarbatello aveva le mani
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ha sgranato gli occhi. ¶ «Lo sai che non è
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bocca che tremava per lo sforzo di trattenersi, infine
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mente che, forse, qualcuno lo stava cercando?» ¶ Lei è
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Certo» ribatte lei con lo stesso sorriso di due
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a mille. Credo che lo sbaglio consista nel frequentare
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nel piatto. È furiosa, lo noto dagli occhi. Quando
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al mio posto. Io lo lascio fare, è molto
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cattivo. E in questo, lo sai, sono un esperto
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abbracciarla. Da quanto non lo faccio? Vorrei poter risalire
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capaci di darmi!» ¶ Eccoci, lo sapevo, me la sono
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come fai a fare lo spiritoso anche adesso?» ¶ «Mi
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mai saputo un cazzo, lo vuoi capire? Non sai
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da due quintali, me lo scolerei di getto dalla
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tempo fa è successo?» ¶ «Lo ha lasciato poco prima
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essere preso in braccio. Lo afferro e gli do
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ultimo libro. Io nemmeno lo sapevo quando la incontrai
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andai in libreria e lo acquistai. Alla seconda pagina
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due ore a fissare lo schermo del televisore spento
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Caterina al mio fianco, lo farebbe lei, dopo aver
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troppi per cambiare, se lo avessi davvero voluto non
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invece, mi sembra che lo scorrere inesorabile del tempo
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tanto non l’ascoltavo. ¶ «Lo so, ma tu dovevi
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la mia rabbia! Me lo dovevi dire, anche all
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anche all’ultimo, ma lo dovevi fare!» ¶ No, non
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telefono con te, altrimenti lo fai venire a noi
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me molto speciale. Magari lo dico anche a Sveva
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entrare. Lei non se lo fa ripetere e si
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i suoi occhi profondi. «Lo so che non è
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un buono a nulla. ¶ «Lo zigomo si è sgonfiato
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un amante.» ¶ Lei solleva lo sguardo dal piatto. ¶ «L
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caso.» ¶ «E il bambino?» ¶ «Lo saprà quando sarò già
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mi fissa, io sostengo lo sguardo. Mi dispiace, Emma
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la collottola e se lo mette in grembo. «Hai
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affrontare pari allo zero. ¶ «Lo so. Ma non distruggerò
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nessuno, Emma.» ¶ «Sì, ora lo so.» ¶ Belzebù scivola furtivo
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mi prenderai per pazza. Lo so, è illogico, ma
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fianco alla mia. Te lo devono insegnare da bambino
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lei. ¶ La scorto con lo sguardo lungo il corridoio
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e mi avvio verso lo sgabuzzino ancora aperto. ¶ «Conservi
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Rossana. A ogni modo, lo scoprirà stasera. ¶ «Nervoso?» chiede
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decidere cosa mi piaceva. ¶ Lo stereo diffonde una musica
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e Leo Perotti hanno lo stesso sorriso tronfio sul
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le dice che non lo accetto?» ¶ «Be’, se non
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Perché devi fare sempre lo spiritoso? Non hai pensato
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abbassa solo un attimo lo sguardo, quindi replica dura
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a tuo marito, se lo vuoi sapere. Tutti offendiamo
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compagno, a me, invece, lo stesso minutaggio è servito
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al riso, ma non lo è». ¶ Non so se
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Come vi siete conosciuti?» ¶ Lo sapevo, mio figlio è
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Va be’, semmai te lo dice dopo, in privato
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Dante, tu sei omosessuale! Lo sanno tutti, a tutti
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sanno tutti, a tutti lo hai detto, persino a
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la mano ed esclama: «Lo sa, fino a poco
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Perché Caterina non me lo ha detto, almeno lei
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conserte al petto e lo sguardo incantato che fissa
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in fondo un po’ lo è. Bizzarra, intendo. Per
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non ribatte. Allora proseguo: «Lo so, la paura è
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più a lungo possibile. ¶ «Lo sai che so cavarmela
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peggiorato?» ¶ «Be’, se me lo avessi chiesto prima di
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Dante, invece, mi abbraccia. Lo lascio fare, anche se
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potuto dire di no. Lo appenderò in salotto, almeno
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di vino. Quando chiudo lo sportello del frigo, scorgo
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ultima sottiletta rimasta, quindi lo acciuffo per la collottola
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la collottola e me lo porto nella stanza da
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letto. Prima di spogliarmi lo accarezzo sulla testa e
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vino.» ¶ «Grazie, Cesare, ma, lo sai, il vino non
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vino non posso berlo.» ¶ Lo invito a sedersi e
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nuovo i bicchieri e lo invito a brindare. Lui
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scoppiò a ridere. Non lo potevo sapere allora, ma
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un abito grigio che lo rendeva ancora più spento
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fatto un’offerta irrinunciabile». ¶ Lo guardai e sorrisi, ma
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mi strinse il braccio. ¶ Lo guardai a bocca aperta
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no?» esclamò, mentre Antonia lo trascinava a sé per
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diventata il suo sepolcro, lo avrei anche fatto. Invece
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strada, quindi fa retromarcia. ¶ «Lo vuole tenere?» ¶ «Così dice
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cresta.» ¶ «Tu sei pazzo, lo sai? Sei solo un
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alza il bicchiere e lo avvicina al mio. ¶ È
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salvezza...» ripeto. ¶ Brindiamo, quindi lo accompagno alla porta. Forse
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brillo. Ma anch’io lo sono, e anch’io
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persona un dolore, non lo puoi capire. Eppure quanta
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sol colpo dal viso. «Lo dicevo per il suo
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mostra una certa caparbietà. Lo squadro e gli sorrido
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nonostante il tanfo e lo slalom fra i felini
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anche se forte non lo è più. ¶ «La verità
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Ma tutto questo, ovvio, lo tengo per me. Do
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pigiama del bambino e lo lancia sul letto, poi
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dorme, io vorrei imitarlo. Lo infilo sotto le coperte
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essere umano e me lo porto sul divano, dove
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Mi dispiace» fa lei, «lo so che sono piombata
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Ma che dici?» ¶ «Non lo so, l’ho sentito
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stato già perso. ¶ «Non lo ami più?» ¶ «Non lo
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lo ami più?» ¶ «Non lo so...» ¶ «Allora è no
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raggiungere l’obiettivo che lo terrorizza.» ¶ «Ultimamente ti sei
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si cullava spesso.» ¶ «Non lo ricordo.» ¶ «Be’, di solito
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eppure riesco a sentire lo stesso il suo respiro
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puntuale come un orologio, lo stimolo di urinare, che
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non riusciva a provare lo stesso entusiasmo ero io
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risatina un po’ infantile, lo sguardo carico di sensualità
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anche se felice non lo ero, e non tanto
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un ricordo che, forse, lo accompagnerà per gran parte
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Federico per mano. ¶ «Non lo saluti?» ha chiesto lui
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quasi mi sospinge con lo sguardo. Ho paura, quella
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non ci riesce. Alzo lo sguardo. Sulla porta c
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c’è un asciugamano. Lo afferro e glielo metto
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Conosco questo sguardo, è lo stesso col quale Caterina
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anche abbastanza scontroso. Ma lo sai, con i vecchi
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corpo ci fa paura, lo troviamo buio e ignoto
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buio e ignoto, come lo spazio, e a entrambi
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sotto il bacino e lo ruotano. Decido che è
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poliziotti dovranno aspettare. Tanto lo sanno che non posso
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dalla stanza da letto lo sguardo mi cade sul
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2015
volta che ho sollevato lo sguardo, le lancette indicavano
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si diventi egoisti. Io lo sono da sempre, eppure
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non sarà l’ultima. Lo butto giù in un
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2015
il capo e incrocio lo sguardo distratto di un
278
2015
e vado in bagno. Lo specchio riflette il mio
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2015
si fa ad abolire lo stress, se lui conosce
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2015
che ritrovi ovunque volgi lo sguardo. Sono le sue
281
2015
errore decisivo, per posare lo sguardo sulle più giovani
282
2015
d’amore senza amore. Lo so, non è stato
283
2015
ancora a bocca aperta. Lo sguardo e il corpo
284
2015
che puzzava di grappa. Lo ammetto, si tratta di
285
2015
il sorriso inebriante e lo sguardo seducente. Come resisterle
286
2015
dovuto desistere, invece contraccambiai lo sguardo e non ritirai
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a rivolgermi la parola, lo faceva senza guardarmi negli
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i fianchi ed esclamai: «Lo so che sarebbe una
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Cesare, tu sei pazzo, lo sai? Questa cosa deve
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il destino a metterci lo zampino. Dovrei essere grato
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di essere omosessuale. Quando lo seppi, mi venne voglia
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prima o poi me lo sbatterà in faccia. Comunque
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buono. Eppure ho sperato lo stesso che ci fosse
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usata da Emma. Distolgo lo sguardo e fisso il
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deve fare e come lo deve fare. Superman sa
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a un ostacolo prendono lo slancio e saltano, io
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inizia a farmi male lo stomaco. Ma non sono
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non abbiamo colpe.» ¶ «Sì, lo so» ribatte lui, «però
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poi arriva lui e lo fa al posto mio
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rimuginare sulle mie parole. Lo so, sono pesanti, soprattutto
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che picchiano le mogli, lo fanno perché sanno di
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per me va bene, lo aspetterò e gli darò
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il soggiorno e noto lo sgabuzzino socchiuso, così mi
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mente le tutine. Scoperchio lo scatolone con rabbia e
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il ripostiglio sembra diventato lo studio di uno psicologo
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Allungo il braccio verso lo stipite della porta e
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si chiudono, eppure riesco lo stesso a scorgere proprio
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abbandono. Il medico me lo diceva sempre di non
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Rossana piangerà. Marino, invece, lo farà di sicuro, anche
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sull’esistenza senza che lo schermo si spenga. Un
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potuto, Emma, spero tu lo abbia capito. ¶ «Come fai
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idea. Non oso immaginare lo spettacolo di lui e
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Ma anche questo non lo posso dire, c’è
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vi piace ancora fare lo spiritoso!» ¶ Sì, mi piace
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gli occhi. Mi piace lo scoppiettio delle castagne sulla
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saluto da lontano e lo sguardo curioso del turista
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nel tempo. Mi piace lo scricchiolio del pavimento di
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un riparo. Mi piace lo scampanellio di una bici
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più. Mi piace incrociare lo sguardo di una sconosciuta
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di cucinato. Mi piace lo schiocco delle labbra sulla
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Meglio dormire, l’elenco lo riprenderò più tardi. ¶ Ah