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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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cucina mi sembrava provenisse lo stesso identico rumore di
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quel modo di piegare lo straccio: lo afferrava per
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di piegare lo straccio: lo afferrava per i due
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tra le labbra e lo scollo della camicetta che
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chiamarlo così, non se lo merita. Lui non ha
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ma è vecchio.» ¶ «Se lo vuoi proprio sapere, da
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mi va che tu lo prenda in giro. Non
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in giro. Non se lo merita.» ¶ «È il tuo
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vieni?» ¶ Sospirai e incrociai lo sguardo di Matilde. Chiusi
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Per davvero.» ¶ «Giuro, te lo giuro.» ¶ «Un giuramento non
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dove sei!» ¶ «Hai giurato!» ¶ «Lo so.» ¶ «E ora non
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anno in cui vincemmo lo scudetto?» ¶ «Già.» ¶ «Quanti anni
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venuto in mente?» ¶ «Non lo so, ero lì che
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camera da letto. Io lo seguo. ¶ «È normale, anche
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mano sulla spalla. Allora lo lego a me con
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Come fai a dirlo?» ¶ «Lo so e basta.» ¶ Mi
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Vespucci...» esclamo poi e lo fisso negli occhi. ¶ «Eh
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il vascello. E io lo feci, solo che a
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una volontà di ferro.» ¶ Lo fisso un istante prima
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un bambino.» ¶ «Sì, adesso lo so. Ma allora non
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essere me stesso» ammette. ¶ «Lo so, ed è stata
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puoi, e se davvero lo vuoi, cerca di recuperare
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cornetto, quasi divertito. «Non lo sai?» ¶ «Cosa?» ¶ «Mamma ha
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soffocai. «Ma che dici?» ¶ «Lo ha scoperto per caso
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cresciuto nella nostra famiglia». ¶ Lo osservai, ma lui aveva
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lui aveva di nuovo lo sguardo fisso sul campo
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parli così?» ¶ «Quasi...» ¶ «Sì, lo so, solo che sembri
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in continuazione. Anche tu lo farai spesso. Solo che
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sarebbe tornato a essere lo stronzo che era sempre
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suoi passi.» ¶ «Credo che lo ami.» ¶ Lui sbuffò e
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e profumatissimo, alcuni particolari lo smascherano. I baffi gialli
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lanciò di nuovo contro lo schienale della poltrona. Poi
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grande idea?» ¶ «Ma, veramente...» ¶ «Lo so, non ti preoccupare
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del cristallo, «questo non lo devi dire. Non puoi
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noi ti vogliamo bene, lo sai, non puoi farci
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che voglio chiamare Matilde?» ¶ «Lo farai. Perché è la
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accanto alle vetrine spente, lo sguardo perso nelle pozzanghere
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mentre l’uomo infila lo spicchio nel forno a
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per sbaglio lì...» ¶ «Sì, lo penso pure io. Sono
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secco da potare?» ¶ «Non lo so. So che appena
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Empatia significa comprendere appieno lo stato d’animo altrui
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guancia sulla mia spalla. «Lo sai, la prima volta
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gesti di amore. ¶ Solleva lo sguardo e mi vede
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male col cuore. Ce lo ha detto stasera.» ¶ Matilde
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è il padre?» ¶ «Non lo sa.» ¶ Matilde resta in
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cambiata granché. Sapevo che lo avresti fatto.» ¶ «Cosa?» ¶ «Spostare
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fanno enormi e lucidi. «Lo vedi? Dici una cosa
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non ti serve più lo getti via» commento, e
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della scelta. Non me lo ha mai confessato, ma
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momento di farlo, te lo porti dietro come una
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sospirò, ma non distolse lo sguardo. «Mi sa che
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che mi sono innamorato.» ¶ Lo fissai a lungo prima
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E stavolta non con lo sguardo severo o con
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ci ricaschi.» ¶ Lui abbassò lo sguardo e ribatté con
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dalle orecchie... e non lo sopporto. Perciò sto tentando
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ricambiassi. Solo che non lo feci, non capivo cosa
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messa da parte.» ¶ Non lo avevo mai sentito parlare
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me?» chiesi serio. ¶ «Non lo so, forse avevo solo
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Stiamo cominciando a parlarne.» ¶ «Lo immaginavo. Sei sicuro della
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Sei sicuro della scelta? Lo vuoi davvero?» ¶ «Certo» risposi
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sposarsi». ¶ «Parli tu che lo hai fatto due volte
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con ogni probabilità era lo zio che non vedevo
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pronunciati dei Gargiulo, e lo stesso modo di parlare
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stava lì a fumare lo stesso sigaro di papà
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sussurrava fra i denti: «Lo farete diventare un mediocre
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gli spiriti liberi, questo lo avevo capito, evidentemente non
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e mi ero ritrovato lo zio che fumava per
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mamma si ammalò e lo zio la chiamò. Un
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fa lì?» ¶ «Ah, non lo chiedere a me» rispose
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mano sul fianco e lo sguardo per terra. Mi
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accesi una sigaretta e lo fissai a lungo, col
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e cosa fare. Poi lo zio si girò e
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stessa sensazione di allora, lo stesso smarrimento che spariva
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fra i denti e lo sguardo sul mio viso
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vicenda. ¶ «Quel vecchio fuma lo stesso sigaro di tuo
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nostro amore. ¶ Non me lo posso permettere ¶ Appena torno
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torniamo insieme» ribatto. ¶ «Io lo spero proprio. Non sai
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Ho lasciato Manuel, non lo amavo. Non l’ho
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Ricongiungimenti alle porte?» ¶ «Non lo so.» ¶ Clara sembra riflettere
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E questo non me lo posso permettere. Neanche per
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Clara. ¶ «Ma tu, Giovanni, lo ami?» ribatto. ¶ Lei spalanca
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gli occhi. «Perché me lo chiedi?» ¶ «Perché sembreresti disposta
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ma lei mi anticipa. «Lo sanno tutti, me compresa
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libera, abbassando di nuovo lo sguardo. Strano, stasera la
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saresti il primo. Credo lo sappia persino tua madre
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Di sicuro Valerio. Anzi, lo sai cosa mi ha
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tento di rimediare: «Valerio lo conosci, no? Ha le
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un secondo e quando lo rialza ha gli occhi
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altruismo del compagno e lo pregò di non combinare
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che ne pescavamo uno, lo mostravamo a Mario e
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iniziata tra loro non lo so e non lo
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lo so e non lo voglio sapere, credo però
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Se avessi saputo piangere, lo avrei fatto, invece restai
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restai muto a fissare lo schermo e a pensare
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passava sulle mani e lo strofinio dei piedi che
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col quale si toglieva lo smalto, e mi giravo
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restai in silenzio e lo lasciai fare. Mentre lui
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prima.» ¶ «Perché non me lo hai mai detto? Perché
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Parlava poco, aveva sempre lo sguardo assente, non guardava
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pugno che mi perforò lo stomaco. ¶ Lei annuì e
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non sono piccola, non lo sono mai stata» disse
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Capito tutto?» ¶ Annuii. ¶ «Te lo devo ripetere?» ¶ Feci di
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braccio e quando rialzai lo sguardo lei sorrideva. ¶ «Se
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non era cordiale come lo era con la professoressa
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di me, infine commentò: «Lo immaginavo, sei solo un
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non so perché te lo sono venuta a dire
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facevamo l’amore, oppure lo toccavo, qualche volta anche
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a mia madre. Io lo sfidai, che lo facesse
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Io lo sfidai, che lo facesse pure, tanto non
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amava e più me lo ripeteva, più lo picchiavo
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me lo ripeteva, più lo picchiavo, lo graffiavo, gli
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ripeteva, più lo picchiavo, lo graffiavo, gli tiravo i
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sapere perché. Be’ adesso lo so il perché, ce
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ha ferito» risposi fiero. ¶ «Lo ha fatto, Erri. Solo
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Erri. Solo che non lo sai ancora.» ¶ Mio padre
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muso ogni volta che lo vedo. ¶ Mia madre, invece
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per esempio, secondo me lo sei parecchio.» ¶ «Cosa?» ¶ «Sessualmente
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di nuovo giù tutto lo schifo venuto a galla
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del mio sguardo. ¶ «Non lo penso affatto.» ¶ «Che poi
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contro la natura non lo accetto. Non si mettono
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e cercarla significa cercare lo scopo, raggiungere l’equilibrio
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diavolo... È Flor.» ¶ «Lei lo sa di questo figlio
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di sì.» ¶ «E tu lo hai trovato?» ¶ Faccio una
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con il pancione e lo sguardo borioso!» ¶ «Tu non
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i miei occhi. «Davvero lo pensi?» ¶ «Certo. Non credo
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sarebbe una femmina?» ¶ «Non lo so, mi piacerebbe, ecco
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quella curva se non lo avessi voluto. Io la
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era colpa dell’alcol, lo sapevo. C’era qualcosa
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pendio della montagna, con lo stereo a tutto volume
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dire che mi ami.» ¶ «Lo sai che ti amo
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ascoltò. Mi spinse contro lo sportello e cominciò a
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fatto con Barry. Poi lo spinsi fuori dall’auto
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fuori dall’auto e lo abbandonai in quel posto
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che è successo dopo lo sai.» ¶ «Giurami che non
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davvero scampata. Nel dolore, lo capisci subito, non puoi
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finiscono in bocca. Hanno lo stesso profumo di un
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prendere all’aeroporto e lo convinco a fare il
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dire?» ¶ «Ma chi è?» ¶ «Lo voglio salutare, passa!» ¶ Accosto
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mani e, forse, mai lo farà. Alla fine si
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i miei dubbi. Non lo immagino come un bravo
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credere. Mica penso che lo sarà davvero!» ¶ «E come
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curiosità. Ma tua madre lo sapeva già che eri
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ero lì.» ¶ «Sì, sì, lo sapeva.» ¶ «E perché non
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non mi va che lo facciano per colpa mia
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prima volta che me lo ritrovai ai piedi del
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Hai fatto bene.» ¶ «Sì, lo credo anch’io» ribatté
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stessa), mi avvio verso lo studio di Mario a
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padre insistette affinché se lo togliesse per mangiare. Lei
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mangiare. Lei obbedì e lo avvolse in un tovagliolo
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Valerio?» ¶ «Sì, perché non lo sapevi?» ¶ «No, vado poco
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mi risulta difficile abbassare lo sguardo. ¶ «Allora mi fai
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un cartone animato. Quando lo vidi entrare con il
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pausa, incalzò: «Allora, me lo prometti?» ¶ Avevo fatto di
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baci dappertutto e mentre lo faceva un po’ rideva
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indifferenza. ¶ E con indifferenza lo accolsi quella sera, con
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braccio e dopo cena lo leggeva ad alta voce
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provassi, so solo che lo spettacolo di quelle due
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mentre lui masticava fissando lo schermo io mi chiedevo
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entrai in casa mamma lo stava allattando e appena
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odiare un esserino indifeso. Lo sai, tu e io
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nella testa e te lo devi risolvere da solo
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portatile sulle gambe e lo sguardo perso nello schermo
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siano litigi fra voi.» ¶ «Lo sai che non avremmo
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Perché a lei non lo hai detto?» ¶ «Lei lo
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lo hai detto?» ¶ «Lei lo sa.» ¶ «Lo sa?» ¶ «Sì
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detto?» ¶ «Lei lo sa.» ¶ «Lo sa?» ¶ «Sì.» ¶ Allora finge
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prima o poi te lo dovevo dire, così ho
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i miei fratelli?» ¶ «Non lo sanno ancora.» ¶ «E figurati
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pensato che mi piacevi lo stesso!» E mi baciò
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Matilde lasciata a metà ¶ Lo sapevi che io e
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aveva temuto di incontrare lo sguardo del capo miliziano
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sappia nulla» dice poi. ¶ «Lo sapranno, non cambia molto
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Sì» sussurro, e distolgo lo sguardo. ¶ «Guarda che non
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imbarazzante, anche se non lo diedi a vedere.» ¶ «Arianna
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davvero che volessi baciarti?» ¶ «Lo stavi facendo.» ¶ «Mi fai
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realtà il discorsetto me lo fece lei una sera
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un brivido, però sorrisi lo stesso e le diedi
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mia insulsa vita che lo stomaco cercava di vomitare
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continuato ad amare Arianna. ¶ Lo sguardo ammirato di una
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Ma il fidanzato, almeno, lo conosci?» domandò Renata. ¶ «Me
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conosci?» domandò Renata. ¶ «Me lo ha fatto vedere in
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è fidanzata.» ¶ «Ma non lo ama.» ¶ «E che ne
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che ne sai tu?» ¶ «Lo so, fidati. Le donne
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di te e neanche lo sapevo?» ¶ «C’ero, ci
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semplicemente non succedono, o lo fanno di rado. Dovresti
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tu una nuova vita. Lo farai, ne sono certa
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Ma vince solo chi lo fa per primo.» ¶ Detta
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quanto prima Matilde. ¶ «Te lo dice una che l
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No, io piccola non lo ero nemmeno a sette
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a sette. E tu lo sai.» ¶ Resto in silenzio
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Cristo, Arianna, perché me lo dici solo adesso?» strozzo
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famelici su di me, lo facevano anche i ragazzetti
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Gaviscon in tasca e lo stomaco in subbuglio cinque
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gonfi di sonno e lo stesso alito di quando
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fa ciò che vuole. Lo invidio e mi sembra
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provasse ammirazione e invidia. Lo è meno che adesso
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volte, se tornavo tardi, lo trovavo già sotto le
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sotto le lenzuola. Allora lo spostavo nell’angolo, mi
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davanti non era più lo stesso uomo che mi
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mani sudate. Alla fine lo interruppi: «Pa’, non sono
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foglietto consumato e stinto, lo aprì con cautela e
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aprì con cautela e lo dispose sul tavolo. Per
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diventare un fumettista.» ¶ «Dove lo hai trovato?» chiesi mentre
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avevo perso per strada. ¶ «Lo lasciasti sul tavolo, quella
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premura di salvarlo.» ¶ «E lo hai conservato per tutto
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in Spagna. ¶ «Di solito lo usa Flor, ma in
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vita, è giusto che lo insegua. Per anni ho
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più dignitosa?» ¶ «Chi te lo dice che è ammuffita
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Flor quando torna?» ¶ «Non lo so. Per adesso ci
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dobbiamo sfrocoliarle, ma distogliere lo sguardo e continuare a
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io fuori di testa lo sarei stato del tutto
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Non volevi una sega» lo interruppi. ¶ «No, davvero, è
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No, davvero, è che lo sai come vanno queste
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così...» ¶ «È mia sorella.» ¶ «Lo so.» ¶ «E tu sei
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c’è nessuna parentela». ¶ «Lo so.» ¶ «Come fra te
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commentò, mentre mi passava lo spinello. «E ora vivi
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Che c’è, non lo sapevi che Flor è
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festeggiare!» ¶ «Mi pare che lo stiamo già facendo» commentò
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di più. ¶ «E come lo chiamerai? Il negozio, intendo
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è single?» ¶ «Perché, non lo sapevi?» ¶ «No.» ¶ «L’ho
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ti scoperai Arianna me lo verrai a dire.» ¶ «Tu
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Sono pazza perché non lo farai o perché non
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o perché non me lo dirai?» ¶ «Dormi.» ¶ Silenzio. ¶ «Erri
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fumetti splatter. ¶ Benché sotto lo strato di follia – aveva
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nonostante il look, donna lo era, perché sotto la
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arrabbiò. «Erri, non fare lo stronzo. Ti sto dicendo
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crepacuore di tua madre.» ¶ «Lo sapevo, nemmeno a te
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non lei! Io ho lo stesso sangue tuo.» ¶ «Lo
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lo stesso sangue tuo.» ¶ «Lo so» risposi e le
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ma tu sei speciale. Lo capisci?» ¶ Flor si staccò
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una strega?» ¶ «Perché, non lo è?» ¶ Ridemmo e ci
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figlio.» ¶ «È come se lo fossi.» ¶ Finisco di sorseggiare
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nascondere nulla, ed esclama: «Lo immaginavo!» ¶ «In realtà non
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e non sai quanto.» ¶ Lo guardo incuriosito, lui getta
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vero.» ¶ «E perché non lo hai detto a nessuno
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imbarazzato, se potessi distoglierei lo sguardo. ¶ «Come sarebbe, che
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Embè, non potevi venire lo stesso da me?» ¶ Giovanni
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indietro non si torna, lo hai detto anche tu
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nonno!» ¶ «Anche tu dicevi lo stesso alla mia età
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la sera. Tutto finito». ¶ Lo guardai di sottecchi mentre
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Lo penso ma non lo dico, e annuncio che
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benissimo.» ¶ «Tu non fare lo stronzo. C’è sempre
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tenda o un copridivano, lo specchio del bagno o
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e tappeti, Matilde con lo sguardo perso fra la
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Eravamo felici, e chi lo è si sente sempre
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per caso nel cucciolo, lo aveva cercato. Da un
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sera, e anche questo lo scoprii dopo un po
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stare, quando lui incrociò lo sguardo di Matilde. Folgorazione
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sguardo di Matilde. Folgorazione. ¶ «Lo teniamo noi per un
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Dopo due giorni già lo amavamo e dopo una
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Matilde si accasciò contro lo schienale della sedia e
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biascicò Matilde. ¶ «È che lo abbiamo deciso poco fa
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al viso e incontrai lo sguardo avvilito di Matilde
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riacquistare la lucidità. ¶ «Papà lo sa che vi conoscete
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è quel tipo? Chi lo conosce? Mi sembra anche
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il vuoto, nonostante Rosalinda lo avesse pregato mille volte
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una strega.» ¶ Chiunque altro lo avrebbe fermato ricordandogli che
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moglie che, dalla cucina, lo rimproverava per la sua
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un’età adulta con lo scudo crociato prima e
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la divisione delle case. Lo studio un istante, quindi
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studio un istante, quindi lo allontano dagli occhi e
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equa. E vi spiego. Lo studio e questa casa
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a Valerio e Giovanni. Lo studio perché Giovannino è
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avrai trovato una sistemazione». ¶ Lo accartocciai e lo gettai
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sistemazione». ¶ Lo accartocciai e lo gettai nel cestino della
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a nostro figlio quanto lo stavamo aspettando». ¶ Infilai anche
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Anche io e Erri lo siamo stati. Innamorarsi è
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con nessuno, fissando per lo più lo schermo del
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fissando per lo più lo schermo del computer finché
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investigazione. Rimasi a fissare lo schermo del computer, pensando
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programma e il computer. Lo aveva mandato lui due
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allontanarmi per un po’. Lo ascoltai senza dire una
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mesi di colloqui con lo psicologo e l’assistente
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mia madre depressa già lo era e che la
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moglie, non certo me». ¶ Lo guardai senza capire. ¶ «Io
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verità, Gargiulo? Su, che lo sa.» ¶ Mi stava trattando
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comune ai miei genitori, lo scarso approccio emotivo nei
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non volle sentire ragioni: lo aveva scelto come omaggio
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non esisteva altro che lo studio. ¶ Ora so che
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debiti con te. Vieni». ¶ Lo seguii a bocca aperta
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cucina mi aveva aperto lo stomaco, perciò risposi di
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vista, gli anni non lo hanno cambiato, lo spirito
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non lo hanno cambiato, lo spirito è lo stesso
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cambiato, lo spirito è lo stesso del ragazzo che
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di un tempo. Ha lo stesso sorriso della fotografia
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di donna che me lo aveva portato via. Rosalinda
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e cercavo di distrarmi. Lo facevo anche a ogni
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rendersene conto? ¶ Poi, però, lo guardai meglio e vidi
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dire. ¶ Io, per fare lo stesso, ho impiegato qualche
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la faccia imbronciata e lo stomaco gonfio, un po
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va di passare per lo sfigato che a quarant
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un incidente, se così lo vogliamo chiamare. ¶ Sì, nel
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avevo confidato un sogno, lo avevo convinto. Ero riuscito
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o lasciare che qualcuno lo facesse per me. ¶ «Che
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continuare a studiare ingegneria, lo avrei mandato a quel
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sangue, che annuii e lo ringraziai per le sue
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matrimonio, un impiego che lo soddisfa e un dio
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di Clara. ¶ «Be’, non lo so, è che mi
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mio scarso feeling con lo studio è ormai noto
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studente di liceo non lo ero più e quanto
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altre migliaia, che pure lo sarebbero, purtroppo non ci
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il bene del Paese», lo avrebbe ringraziato dell’opportunità
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solleva solo un attimo lo sguardo verso il padre
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l’occasione per fare lo stupido! Tuo padre sta
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sbotta Giovannino, mentre Clara lo tiene per un braccio
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tiene per un braccio. ¶ «Lo sai bene che cosa
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abbassa solo un attimo lo sguardo, rosso in viso
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anche il ragazzino, ma lo sai quanto ho guadagnato
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spesso che lei se lo trovasse a casa per
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mento che spacciava come lo sfregio di un coltello
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mio padre singhiozzando e lo supplicai di venirmi a
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e che a me lo scoutismo è servito a
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nell’aria c’è lo stesso silenzio dei pomeriggi
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dice poi. ¶ «Macché, non lo eri affatto!» ¶ «Tutti quelli
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noi, invece, soddisfatti non lo sono mai.» ¶ «Non abbiamo
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spiazza di continuo. E lo faceva anche da piccola
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ma a me piace lo stesso. ¶ D’improvviso mi
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da confessarti, però non lo devi dire a nessuno
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bella di Arianna, che lo era ogni giorno di
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utile centrare il problema». ¶ Lo guardai perplesso. «Quale problema
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ti sembra strano che lo trovi divertente?» ¶ «No, è
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contento come poche volte lo avevo visto e parlava
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dei vandali. ¶ E mentre lo ascoltavo perdersi nella storia
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profumi...» Io a stento lo ascoltavo, allora lui mi
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ad ammirare mentre Mario lo ruotava alla ricerca della
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macchina fotografica, ma questo lo scoprii solo dopo. ¶ Feci
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Io tentavo di distogliere lo sguardo, ma ero in
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in pieno sviluppo, e lo spettacolo non mi lasciava
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nella cornice, e che lo sguardo dolce che Rosalinda
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volta che qualcuno me lo chiedeva e, anche se
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troppo felice per accorgersene. Lo salutai e passai il
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di me che me lo impediva. E non per
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e non fuggire con lo sguardo mentre compivo i
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si permette di interrompermi, lo caccio di casa.» ¶ Con
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e Tomoko hanno sollevato lo sguardo in direzione del
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mirare proprio a questo. Lo penso ma non lo
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la sua forza e lo tsunami fu devastante. A
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venisse a recuperarmi, mentre lo stomaco gorgogliava. ¶ Sono passati
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due mesi che me lo scopo». ¶ Aveva ripetuto «scopo
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po’, e infine esco lo stesso, per presentarmi, come
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e, a dirla tutta, lo è. Almeno per quel
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mi riguarda, soprattutto se lo paragono al mio vero
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non avevo mai incrociato lo sguardo di una ragazza
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affrontarlo. ¶ E, infatti, non lo affrontai. Avrei dovuto sostenere
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E io l’esempio lo avevo davanti a me
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Afferra un bicchiere e lo riempie. Infine si accomoda
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della cucina e se lo porta alla bocca, fissandomi
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un sorrisetto complice. Distolgo lo sguardo, imbarazzato e timoroso
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però se ne esce lo stesso con una frase
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un po’ distratta, ma lo sa che sei allergico
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bravo con i bambini, lo ammetto. Con loro non
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È che mentre faccio lo stupido mi rendo conto
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che il Napoli vincesse lo scudetto e che prima
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una tormenta di neve. ¶ «Lo metti in vetrina?» ¶ Con
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sai che è femmina?» ¶ «Lo sarà di certo, io
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aggiunto. ¶ «Erri, dammi tregua. Lo vedi quanto sei pesante
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di testa. Abbiamo avuto lo stesso padre, eppure lei
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La smetti di fare lo stupido una buona volta
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Da piccolo, invece, pare lo facessi spesso, prima che
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bagno tentai di resistere, lo giuro, ma lei mi
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il momento di cambiare.» ¶ «Lo avresti capito anche da
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adesso? E che ce lo stessimo confidando in auto
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avrò figli, e tu lo sai bene». ¶ «Credo sia
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Ti richiamo io.» ¶ «Non lo farai.» ¶ «Lo farò.» ¶ Ero
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io.» ¶ «Non lo farai.» ¶ «Lo farò.» ¶ Ero già impegnato
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sul telefonino. Da allora lo guardo e lo riguardo
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allora lo guardo e lo riguardo nella speranza che
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richiamato. Ora suppongo che lo farai. Sono incinta. ¶ Imprevisti
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e continuai a fissare lo schermo del computer, ma
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per quasi cinque anni, lo stesso tempo è servito
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sera. E Rosalinda attraente lo era, eccome se lo
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lo era, eccome se lo era. ¶ Per concludere, tornando
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nate numerose leggende; una lo vuole donna, e anche
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messaggini al telefonino. ¶ «Valerio» lo richiamò nostra madre quando
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è che forse loro lo fanno in modo diverso
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schienale della sedia che lo sosterrà durante la cena
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suo profumo di cannella, lo stesso che ha accompagnato
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lui comparve Arianna. Aveva lo stesso viso minuto di
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lungo i fianchi e lo sguardo triste, ciononostante mi
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conosciuto una come Arianna. Lo sguardo malinconico e la
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porsi il mazzo. Lei lo strinse e mi sorrise
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di ribattere: «Grazie, non lo dimenticherò». ¶ Allora non potevo
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non mi rivolse più lo sguardo. ¶ A casa mamma
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mi erano antipatici e lo stesso potevo dire degli
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fuggì, io mi alzai, lo rincorsi, gli afferrai il
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con i grugniti animaleschi.» ¶ Lo disse ridendo, mentre sorseggiava
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parlato con tua madre». ¶ «Lo so» risposi di getto
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tutti siamo portati per lo studio, l’importante, però
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volevo aprire una libreria...» ¶ «Lo so» risposi subito. ¶ «Lo
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Lo so» risposi subito. ¶ «Lo sai?» ¶ «Già.» ¶ «Te ne
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non è. Come non lo è chi me lo
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lo è chi me lo ha attribuito, del resto
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e che la polizia lo voleva incastrare. Perciò, alla
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Sheidon, per chi non lo sapesse, era l’attrazione
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Il problema è che lo stomaco non ne vuole
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nella mia camera, con lo stereo a palla e
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suo ritorno di fiamma, lo capii dopo qualche tempo
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conversazioni serali incentrate per lo più su Giulia. Un
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la verità, e Marta lo avrebbe presto scoperto. ¶ «No
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aria severa. «Se non lo fai, saprò che non
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e mi sono addormentata. Lo amo, ma non gli
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Quel giorno, amore, te lo giuro, queste pagine torneranno
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Erri, e non me lo farò portare via. Non
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si lascia cadere contro lo schienale. «Lo sai perché
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cadere contro lo schienale. «Lo sai perché, ne abbiamo
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abbiamo parlato.» ¶ «No, non lo so il perché e
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fossimo una famiglia, te lo giuro. Però poi mi
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dietro, era sempre gentile, lo conosci, sempre disponibile a
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che sì, il figlio lo voglio, vada come vada
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delle buone probabilità che lo sperma sia suo e
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è diverso da come lo ricordavo, più turgido, e
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ti amo!» e mentre lo ripeto lo sguardo mi
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e mentre lo ripeto lo sguardo mi cade sull
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le spalle forti e lo stomaco pieno. Lui non
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una vita certo non lo è, e anche se
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farmi sentire meglio, me lo auguro, però sai che
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di lavoro al quale lo costringo a causa della
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ai miei zii, per lo stesso motivo. ¶ Grazie alla