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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
era straordinario? Sentivo che lo era, perché i colori
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1983
libero e insieme non lo ero. Mi sentivo la
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1983
ragazzo, ne aveva preso lo stampo da una moneta
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1983
è? un portafortuna?» ¶ «Chi lo sa. Può darsi.» ¶ Ci
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1983
mio russo che rivelava lo straniero, ma che a
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1983
caccia.» ¶ «E perché?» ¶ «Non lo so.» ¶ Di certo conosceva
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1983
diminutivi. Ma tendeva per lo più a distrarsi in
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1983
perché i cavalli non lo potevano attraversare in una
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1983
sfilacciato di fatti per lo più senza volto che
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1983
pozzanghera del disgelo, metterle lo zucchero nel tè, parlarle
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1983
città. Una prima volta lo rispedirono a casa come
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1983
farnetico. Ma la seconda lo tennero a lungo in
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1983
i suoni della foresta: lo squittio della volpe, lo
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1983
lo squittio della volpe, lo sparo dei cacciatori, lo
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1983
lo sparo dei cacciatori, lo strido altissimo del falco
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1983
sanare la sua inquietudine lo invitai a casa mia
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1983
e la zia vedova, lo feci restare a cena
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1983
per qualche magheria. Qualcosa lo spingeva verso la mia
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1983
casa anche quando non lo avevo invitato. Si era
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1983
che poteva. La neve lo attirava, era evidente, anche
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1983
a seguire ragazzini con lo slittino, e attaccava discorso
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1983
pochi anni, e che lo Zar, quando era ancora
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1983
suoi molti palazzi. Infatti lo Zar poteva trovarsi dappertutto
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1983
e carica di saggezza. Lo vedeva come se sopra
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1983
di una sapienza superiore. Lo pensava come un essere
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1983
sopra la pietra con lo scalpello e la martellina
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1983
nelle botti. ¶ Marco maneggiava lo scalpello con una fiducia
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1983
sotto con voce impaziente. Lo scalpiccio si faceva più
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1983
di legno. E mentre lo facevo cercavo di convincere
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1983
miei compagni erano per lo più silenziosi. Rispettavano il
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1983
un violento colpo con lo stampo pieno d’argilla
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1983
progetto della ferrovia ormai lo avevamo fatto nostro, ci
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1983
gran luce della notte lo aveva tirato nell’inganno
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1983
lui perché capisse che lo consideravo un amico e
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1983
sarebbe proseguito il viaggio? Lo sapevo già. Durante i
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1983
dove con esattezza non lo sapevamo. L’ultima grande
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1983
era un indugio assurdo, lo capivamo anche troppo bene
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1983
traboccava di emozioni roventi: ¶ «Lo capite? Potremmo essere assaliti
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1983
dobbiamo fare?» ¶ «A me lo dici? Cosa vuoi che
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1983
parola tra loro non lo facevano in russo, ma
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1983
Erano impervi e rocciosi, lo si capiva anche se
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1983
Scommettiamo che sono aquile? Lo chiediamo ai soldati?» ¶ L
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1983
ai soldati?» ¶ L’idea lo rimescolava e gli arrossava
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1983
e nell’alcol. Rinasceva lo spirito di amicizia del
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1983
era diminuito, il tempo lo aveva logorato. ¶ Ci fermammo
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1983
diceva una parola. Pareva lo conducessimo alla perdizione, e
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1983
a Bastiano. ¶ «Ma se lo abbiamo già attraversato. Ci
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1983
il Bajkal. I russi lo confermarono. Il Bajkal azzurrissimo
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1983
che avevamo visti. Attraversai lo sbarramento, detti un’occhiata
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1983
limitò a seguirmi con lo sguardo, e anch’io
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1983
un altro villaggio con lo stesso nome, oppure c
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1983
po’ come se me lo fossi aspettato. Ci sentimmo
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1983
difficoltà era compito mio. ¶ Lo starosta era un uomo
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1983
punto parve che per lo starosta tutto fosse semplice
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1983
stati assunti anche noi. Lo starosta si mise la
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1983
sopra di essa. Con lo sguardo andava cercando dove
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1983
poi cominciava la taiga. Lo starosta se ne andò
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1983
anche le tenebre che lo dominavano, creavano l’impressione
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1983
a disagio. Katja non lo badava in nessun modo
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1983
nello scannatoio della guerra lo riempiva di un terrore
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1983
condotto alla forca. Lei lo aveva seguito fin dove
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1983
dopo di lui che lo continuasse nel tempo? Cominciò
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1983
A lui pareva che lo zio continuasse a suonare
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1983
trovavamo, né potevamo comprare, lo chiedevamo a prestito a
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1983
che eravamo appena arrivati. ¶ Lo starosta cercava di tranquillizzarci
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1983
e i boscaioli, per lo più, non davano grande
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1983
predicava, padre Nichanor! Noi lo ascoltavamo a bocca aperta
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1983
mento lentamente, e aveva lo sguardo nel vuoto. ¶ «Andrà
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1983
sono già stato, e lo conosco in ogni particolare
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1983
una scopa. Confusamente, istintivamente, lo sentivamo dei nostri, forse
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1983
poche verste da Kirkovsk lo trascinava dietro di sé
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1983
che nel cantiere per lo più ogni cosa veniva
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1983
diecine di boscaioli, per lo più friulani, carnici e
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1983
volta che il momento lo richiedeva, ne avessimo voglia
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1983
me, fin dove arrivava lo sguardo. La fascia disboscata
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1983
Che io ancora sentissi lo strappo della morte di
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1983
ricavarne approvazione e sostegno. Lo facevano anche gli altri
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1983
finita la ferrovia, verrà lo Zar a Kirkovsk per
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1983
chiese una volta. ¶ «Chi lo dice?» ¶ «Gli operai. E
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1983
giovani ci starebbero…» ¶ Se lo Zar fosse venuto davvero
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1983
che l’avrebbe impedito? Lo Zar era lontanissimo, ma
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1983
vedeva pure a Kirkovsk. Lo starosta ce l’aveva
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1983
strettamente tra loro. ¶ Sentiva lo strazio di lasciare la
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1983
alla visita militare o lo scemo del villaggio. C
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1983
una sirena ignota che lo chiamava lontano, il più
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1983
li avessimo visti. Io lo seguii nella sua indagine
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1983
vista la sua ansia lo aiutammo anche noi. Niente
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1983
fatto così. Le donne lo stregavano. Una loro risata
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1983
loro vesti, una scollatura lo facevano impazzire, gli svegliavano
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1983
Non era bastato interrompere lo scambio di lettere perché
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1983
dovunque fosse, e non lo lasciavano un istante, anche
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1983
quasi per ragioni occulte, lo era pure che non
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1983
di movimento…» Neanche Katja lo avrebbe avuto a lungo
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1983
dove il suo volo lo avrebbe condotto… ¶ Ma intanto
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1983
pensare a sâr Silveri, lo spirito che stava a
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1983
di segatura erano stati lo sfondo costante della sua
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1983
un’altra cosa che lo attirava come un miele
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1983
colpi delle scuri o lo stridio delle seghe, essa
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1983
di notte perché nessuno lo vedesse. Ajdym era di
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1983
in lei era che lo stava ad ascoltare con
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1983
angolo della costruzione che lo riguardava da vicino. Era
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1983
e nello stesso tempo lo desiderasse. ¶ Dietro il nostro
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1983
ramo che si spezzava, lo sfrascare causato da una
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1983
tutte quelle cose noi lo potevamo cogliere e sentire
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1983
bisogno profondo. Anch’io lo provavo, con tutto che
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1983
pioggia o il temporale lo minacciavano, la tentazione di
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1983
Ma più di tutti lo attiravano Falalej, Anataj e
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1983
sera, e l’umidità lo costringeva a rientrare e
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1983
riposarsi del lavoro, che lo stancava, sia per recuperare
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1983
del mondo. Infatti non lo era perché vi si
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1983
suoi molti anni, che lo avevano costretto a ritornare
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1983
suo Kadbar. La ferrovia lo lasciava indifferente, in modi
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1983
che facesse buio, che lo starosta avesse chiuso gli
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1983
Perciò anche il tempo lo sentivamo come una dimensione
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1983
fine. A volte, sopra lo slancio nostro, e di
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1983
opulenza che la riempiva. Lo stesso si poteva dire
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1983
Anche Bastiano ed Arrigo lo videro, ma non batterono
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1983
anche la meraviglia e lo scandalo delle donne del
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1983
guardare la donna; se lo faceva era per pochi
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1983
quando le circostanze stesse lo esigevano. Ma subito i
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1983
a mostrarsi, era per lo più come assente, intristito
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1983
la gente dei villaggi lo aveva considerato uno strumento
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1983
Gli pareva anzi che lo Zar, dall’alto del
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1983
che sulle cose che lo riguardavano fosse muto come
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1983
corazza di enigma che lo circondava. E invece una
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1983
potremmo saperlo? Nessuno ce lo ha detto, e noi
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1983
o l’orso che lo avrebbe sbranato. Tuttavia aveva
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1983
delle vecchie donne che lo avevano accolto nella propria
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1983
accolto nella propria isba, lo avevano sfamato e fatto
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1983
lungo il fiume.» ¶ Era lo stesso lavoro che facevamo
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1983
e i forzati. Facevamo lo stesso lavoro, negli stessi
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1983
tutti dei forzati. Forse lo sapevano, ma nessuno lo
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1983
lo sapevano, ma nessuno lo diceva. Forse era una
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1983
un vero accordo. Qualcuno lo diceva un vendicatore, altri
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1983
scomparse in maniera enigmatica lo avevano fatto nelle acque
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1983
spenta negli occhi, lei lo attirava nella sua stanza
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1983
giorni nella sua isba lo avevano trasformato, e quando
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1983
vicenda di Irina. Ma lo stesso dovevo tenermi saldo
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1983
Attraverso quali tappe impercettibili lo fossi diventato non sapevo
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1983
e forse non me lo chiedevo neppure. Ma di
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1983
neppure. Ma di fatto lo ero. Così mi toccò
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1983
vissuti ancora per anni. Lo vedevamo come la fine
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1983
della taiga. A volte lo sparo si ripercuoteva a
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1983
prendeva forza. ¶ Ma quando lo conobbi davvero, quando lo
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1983
lo conobbi davvero, quando lo sentii parlare, e riuscii
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1983
le sue orecchie non lo sentivano. Era soltanto un
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1983
finita, ma che continuasse lo stesso il proprio lavoro
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1983
il nostro cantiere, e lo fecero sembrare qualcosa di
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1983
isba. A volte sentivamo lo schianto di un albero
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1983
stessi. L’ingegnere non lo si vedeva più, e
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1983
di sconosciute dottrine. Me lo figuravo come un eterno
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1983
senza casa, come me. Lo immaginavo tra i poveri
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1983
delle feste le quali, lo volessimo o no, svegliavano
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1983
sussurro delle cose che lo attendevano nella taiga come
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1983
nostro passaggio non provocavamo lo schianto di un ramo
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1983
cuocere» fece Anataj. ¶ Marco lo accese lo stesso perché
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1983
Anataj. ¶ Marco lo accese lo stesso perché l’idea
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1983
stesso perché l’idea lo attirava, e facendo così
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1983
direzione. Io e Anataj lo seguimmo camminando veloci. Il
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1983
la cecità. L’idea lo galvanizzò. Di cos’era
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1983
cos’era cacciatore? Marco lo voleva sapere ad ogni
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1983
Abbracciò il suo fucile, lo puntò verso il cielo
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1983
Ulan Bator e Chadasan lo riempiva di entusiasmo. Io
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1983
o un taràntas che lo aspettavano lontano, e correre
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1983
orrori e di sventure. Lo sentivano, lo vedevano anche
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1983
di sventure. Lo sentivano, lo vedevano anche gli altri
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1983
pensarlo, o almeno io lo vedevo come un animale
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1983
nemica”, la strega che lo aveva catturato e tenuto
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1983
nobili, i ministri e lo Zar non desideravano se
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1983
lupi. Li dominava con lo sguardo, li soggiogava, li
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1983
bazar di Ulan Ude, lo faceva impazzire, e si
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1983
usignoli per lui era lo stesso. Erano tutti suoi
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1983
prestò i suoi attrezzi. Lo faceva volentieri con coloro
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1983
a casa sua, e lo trovammo sepolto in una
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1983
da via, che facevano lo stesso mestiere, la sua
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1983
quella roba da mettere. Lo spazio non basta mai
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1983
un avvenimento vissuto con lo scialo che per solito
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1983
e in risata. Se lo minacciavano che andrebbe all
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1983
il giorno delle nozze, lo portammo da Ajdym tra
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1983
scherzi e risate. ¶ «Te lo raccomandiamo, Ajdym. Lo mettiamo
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1983
Te lo raccomandiamo, Ajdym. Lo mettiamo nelle tue mani
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1983
Ci fidiamo di te.» ¶ «Lo sapevi, Ajdym? Ha due
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1983
il nome del ragazzo. ¶ «Lo vedi, Mironicha? Ad Ajdym
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1983
mai, anche se Dio lo ha fornito di buone
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1983
Bastiano. ¶ «È lui che lo vuole. Ha già montagne
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1983
disse Silvestro alzandosi. ¶ Tutti lo imitarono, Marco compreso. ¶ «No
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1983
in friulano, e tutti lo guardammo con severità, come
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1983
viso, sudava, ma Ajdym lo trattenne per una mano
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1983
con la sensazione che lo sguardo di Anataj voleva
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1983
del tutto. Ma non lo trovavano. Sulla steppa era
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1983
In certo modo Anataj lo sentiva più suo nonno
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1983
che faceva. Lei Baltim lo aveva ancora davanti agli
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1983
pietà sopra se stessa, lo aveva fatto sul ragazzo
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1983
trame della necessità che lo sovrastava. C’era nelle
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1983
occhio forato dalla palla. ¶ «Lo faccio apposta, per non
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1983
compiuto. ¶ Era davvero così? Lo era, e nello stesso
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1983
nello stesso tempo non lo era. Era un po
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1983
la Siberia, ma non lo sapevo perché avevo assai
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1983
Per loro Ajdym preparava lo zucchero d’orzo nel
200
1983
Attesa di che? Non lo sapeva. Non accadevano mai
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1983
il disegno della costruzione. Lo spettro che aveva spaventato
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1983
più strana era che lo eravamo senza saperlo, senza
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1983
stessa costruzione della ferrovia lo dimostrava. Il vago livore
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1983
un’antica reverenza. Perché lo Zar non dedicava maggior
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1983
ferita. Sentivano che anche lo Zar scivolava pian piano
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1983
un affetto deluso per lo Zar, che diventava l
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1983
i cavalli, e così lo tratteneva presso di sé
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1983
bastava pensare che, se lo Zar avesse visto come
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1983
che davano gli ordini lo facevano con modi chimerici
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1983
il pensiero per lasciare lo spazio soltanto a quelli
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1983
dalla memoria. Avevamo rimediato lo strappo, ricucito la lacerazione
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1983
fornaci bavaresi, “auf! auf!”, lo avessimo appreso prima ancora
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1983
a serpeggiare la stanchezza, lo sconforto, il timore che
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1983
da fare era sempre lo stesso, e sembrava che
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1983
cose che succedono» mormorai. ¶ «Lo sappiamo tutti. Ma quando
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1983
vuoi ritornare, nessuno te lo può impedire. Mica siamo
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1983
l’ultimo legame che lo univa alla Terra perduta
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1983
un altro atteggiamento che lo qualificava. Era diffidente. Mentre
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1983
vicino… ¶ Anche il Bajkal lo spaventava, benché così lontano
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1983
una risonanza, perché molti lo ricordavano ed erano d
221
1983
per farsi sentire. ¶ «Non lo so. Può darsi.» ¶ M
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1983
indispettii quasi che me lo avesse chiesto, come la
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1983
vero nel fatto che lo si dicesse capace di
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1983
dominare i lupi con lo sguardo, ma avrei dato
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1983
il gelo polare? Non lo sapevo. Sapevo ancora pochissimo
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1983
davvero così disperato? Sì, lo ero, e nello stesso
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1983
uno straniero, e ormai lo sarei stato per sempre
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1983
mangiare. Il tempo e lo spazio ormai parevano senza
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1983
del villaggio. Una sorpresa lo aspettava. Si era sposata
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1983
più strano, noi non lo avevamo saputo, benché nel
231
1983
Anataj adesso stava per lo più accanto alla stufa
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1983
so cos’avete, Anataj. Lo so perché è una
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1983
arrivato anche a vedere lo scintillio dei rami e
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1983
predone di cavalli» Marco lo provocava. Lui alzava le
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1983
della liberazione dei contadini. Lo zar Nicola aveva emanato
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1983
di lui che molti lo credevano morto. Anataj si
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1983
che minacciava di gettare lo scompiglio dentro un ordine
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1983
la neve o sotto lo strato di rami marciti
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1983
parte neppure la taiga lo attirava più. Non pareva
240
1983
occhiata ad Anataj e lo trovava sempre sveglio, gli
241
1983
stanco e di opaco lo divideva dalla speranza di
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1983
nella casa di Katja, lo aiutava a imbottirsi di
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1983
imbottirsi di pellicce e lo portava con sé. Falalej
244
1983
non ci fosse. Marco lo portava a spasso, nelle
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1983
immensa del buio che lo circondava personaggi di sua
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1983
vero attorno a lui lo costringeva ad uscirne. ¶ Ma
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1983
del suo carro, finché lo sentirono anche nelle più
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1983
le loro guance, sotto lo scialle, diventavano color melagrana
249
1983
vivente, e le donne lo guardavano con tanto d
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1983
sponde.» ¶ «E allora come lo sanno?» ¶ «Dagli strumenti. Hanno
251
1983
da concludere, e che lo invitava ogni volta a
252
1983
canzoni, Katja volle danzare. Lo fece con Silvestro e
253
1983
Ti ho visto che lo facevi da solo, in
254
1983
Katja non glielo permise. Lo costrinse ad alzarsi dalla
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1983
il contatto con lei lo mettesse a disagio. ¶ Katja
256
1983
di volpino, però non lo avevo mai visto effondersi
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1983
i vecchi vestiti non lo contenevano più. Aveva preso
258
1983
era tornato ad essere lo zingaro sbrendoloso di prima
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1983
erano gentili con lui, lo guardavano sorridendo e gli
260
1983
che sulle prime non lo badava neppure. Apprese che
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1983
piangere senza che nessuno lo vedesse cominciò a diventare
262
1983
mescolato col veleno che lo facesse dormire per sempre
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1983
darò fastidio a nessuno.» ¶ «Lo sai che dormiamo sopra
264
1983
dormiamo sopra la paglia?» ¶ «Lo farò anch’io. Porterò
265
1983
con i compagni, quasi lo avessimo adottato, e ci
266
1983
durante le giornate, e lo vidi sempre al medesimo
267
1983
andata, mi chiedeva che lo portassi sul ponte, dove
268
1983
con cui gli altri lo potessero chiamare. ¶ Una sera
269
1983
e nella steppa.» ¶ «Come lo sai?» gli chiesi. ¶ «Ci
270
1983
pensato molto, e ora lo so. E mia madre
271
1983
più belle dei villaggi lo ospitavano nella loro isba
272
1983
nella loro isba e lo pregavano perché si fermasse
273
1983
andarsene senza voltarsi. Lui lo farebbe, perché saprebbe che
274
1983
hai visto che tutti lo beccano e lo maltrattano
275
1983
tutti lo beccano e lo maltrattano, e tendono a
276
1983
villaggio non sarebbe più lo stesso, Falalej. E neanche
277
1983
veniva compromessa e modificata. ¶ «Lo capisci vero, Falalej? Dimmi
278
1983
vero, Falalej? Dimmi che lo capisci.» ¶ «Non lo so
279
1983
che lo capisci.» ¶ «Non lo so. Davvero non lo
280
1983
lo so. Davvero non lo so.» ¶ Mai, da quando
281
1983
morte. In certo modo lo invidiai. Cercai di stargli
282
1983
quanto il lavoro me lo permetteva, perché ormai anche
283
1983
lei. Sì, va allontanato. Lo capisci, vero? Non sei
284
1983
conto che problema? È lo scandalo del villaggio.» ¶ «Ma
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1983
vittima anche lei.» ¶ «Davvero? Lo credi possibile? Credi che
286
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assolvere Katja, o per lo meno di toglierle di
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presenza del ragazzo. Ma lo faceva su altre questioni
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se Falalej e Marco lo ascoltavano. ¶ Sulla corte adesso
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di una diffusa follia. Lo Zar e i suoi
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tra il popolo e lo Zar. ¶ «Come fai a
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Come fai a saperlo?» ¶ «Lo so, sta’ tranquillo. Certo
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Ma io le so lo stesso. Ho parlato con
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un’immensa trappola che lo aveva catturato. Si sentiva
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nel momento in cui lo zio Eroska o il
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la Siberia stessa che lo stava maturando. La ferrovia
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poi abbandonato. Perché? Non lo sapevo, avevo sempre meno
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rame, il nichel o lo stagno. Circolavano notizie di
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Cercavamo sui loro visi lo stupore per essere arrivati
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Vennero il pope e lo starosta. Vennero Ajdym, Falalej
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rara eccezione, fosse entrato lo spirito popolare del paese
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Ma loro si divertivano lo stesso. Con Falalej la
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del tappeto colorato, e lo stesso telaio cessava di
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Lei sorrideva, parlandone. Pareva lo dicesse per scherzo e
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Si sentiva di nuovo lo spettro che andava in
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in tutto ciò che lo circondava non si raccapezzasse
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piaceva il suo cavallo. ¶ «Lo sapete bene, Anataj.» ¶ «Gli
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da nessuno. Il ragazzo lo guardava stupito come una
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ragazzo annuì, ma intanto lo guardava inquieto, con una
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fuga ¶ Per tranquillizzarlo Anataj lo andava carezzando con la
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cicogna ferita. Il ragazzo lo ascoltava incantato, ma anche
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vecchio, però qualcosa non lo persuadeva. ¶ Un giorno trovò
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la presenza delle donne lo turbava, e aveva inteso
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dire essere cieco. Ma lo stesso scosse il capo
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brezza della paura e lo spavento dell’ignoto. Si
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guardare da quella parte lo spaventava e gli metteva
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chissà come e quando lo avrebbe restituito… Ma pareva
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qualsiasi significato. Gli anziani, lo starosta in testa, dissero
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me. Fu lì che lo interrogai e appresi dal
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dell’estate un giorno lo avevo sorpreso dietro l
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da tutto ciò che lo circondava. La sua disperazione
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che eravate molto amici» lo consolai. ¶ Qualcuno al villaggio
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non era così. Gurka lo sapeva. Falalej lo sapeva
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Gurka lo sapeva. Falalej lo sapeva. Si era mosso
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di lacrime segrete che lo avevano attraversato. Mi tornava
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mai occupare, e dove lo Zar non sarebbe mai
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soda e consistente. Essa lo riavvicinava alle cose, e
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esse alcuna signoria, per lo meno gliele rendeva di
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per qualche istante, e lo trasformava in una maschera
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la lince, il castoro, lo zibellino, l’ermellino, la
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il lupo, il ghiro, lo scoiattolo, la lepre, il
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nemmeno a quelle che lo avevano accompagnato e avvolto
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al suo spirito, e lo accompagnavano dappertutto, come un
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ma, nello stesso tempo, lo erano, e guai se
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era creato allorché chi lo teneva era andato a
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prima del previsto, per lo scioglimento precoce delle nevi
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e le cose che lo aspettavano ci fosse l
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Nessuno dei due poli lo possedeva appieno. Nessuno dei
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l’altro per avere lo stesso nome, e faceva
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blocco di pietra che lo aveva sfiorato, durante la
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ciò che era successo? Lo era e non lo
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Lo era e non lo era. Katja pareva attaccata
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Qualcosa di misterioso me lo aveva cacciato dentro a
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Per evitare la pena, lo capivo, bisognava non fare
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Verrà presto il medico. Lo hanno mandato a chiamare
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Sorrisi, ma lei non lo fece. Lei non capiva
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la linea era finita. Lo sforzo costruttivo adesso si
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la sua corsa ormai lo spingeva sulla cima di
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pensai. Nello stesso istante lo vidi vacillare, perdere l
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cessò corremmo da lui, lo sollevammo e lo portammo
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lui, lo sollevammo e lo portammo dentro l’edificio
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Non è vero?» ¶ «Non lo so. Non si può
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giaciglio di paglia, e lo collocammo sopra di esso
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attesa che l’alfiere lo seguisse. ¶ Non riuscii quasi
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moribondo. ¶ Il giorno dopo lo accompagnai all’ospedale di
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conosciamo le ragioni, ma lo stesso ci restano forestiere
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dorsale erano senza fondamento. Lo vidi girare per i
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con certezza che non lo si sarebbe mai visto
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combattute tra loro. Pagavo lo scotto di essere più
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antica serenità. Cosa fosse lo dirò tra pochissimo. Le
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sollevare dalle cose che lo circondavano era stato strappato
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sapevano vedere se non lo sgretolio e il dissolvimento
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viaggio per partire, perché lo Zar aveva deciso quella
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opposte. Ma loro non lo sapevano ancora, così come
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ancora, così come non lo sapevano né Ajdym, né
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Siberia.» ¶ «Neanche io me lo sarei immaginato, solo pochi
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commesso una sciocchezza? Non lo sapevo. Non lo credevo
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Non lo sapevo. Non lo credevo. La mia missione
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Perduto nella Russia, come lo zio di Bastiano. E
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continuasse ad esserlo, che lo zio Eroska ad ogni
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prepara l’avvenire? Non lo so. Ci penso raramente