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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pietro Aretino, Angelica, 1535

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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del core; e cosí lo stil mio, come uscisse
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ecco un corriero ¶ che lo saluta con sembiante chiaro
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e 'l gentil Sacripante lo dimanda ¶ chi egli è
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dove va e chi lo manda. ¶ 22 ¶ - D'Angelica immortal
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brama ¶ che piú tosto lo veggia chi piú l
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ne l'andar, ne lo star grato, ¶ parla soave
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ritratto e al mondo lo divolga ¶ e tanto in
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sopportar il peso ¶ e lo stare e l'andar
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accora ¶ che in sé lo fa dubbiar tutto sospeso
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arte intera, ¶ l'amor, lo studio e 'l celebrato
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l› molce, ¶ quando lieto lo move e quando il
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contenta, ¶ che in contemplar lo dio de gli altri
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il mio cor, ma lo piegaste voi. ¶ 80 ¶ Non le
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del sole; ¶ ella fiso lo mira et hanne gioco
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che, invece al marmo, lo ricuopre il cielo. ¶ 84 ¶ Senza
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viso suo cangiato, ¶ da lo spettacol fer seco si
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e il vel che lo copria seco traendo, ¶ questa
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cela ¶ se nuvoletto alcun lo adombra o vela. ¶ 101 ¶ Poi
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entrò in camin ne lo spuntar del giorno. ¶ 9 ¶ Il
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core ¶ ch'avuti per lo dosso avea Ruggiero: ¶ mentr
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han fissi gli occhi. ¶ 18 ¶ Lo stuol famoso, di mirar
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ognior la chiave stava. ¶ Lo apersi, ohimè!, e per
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nulla non sen perde; ¶ lo prende un servo e
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avinse ¶ d'intorno a lo spirtel, ch'al ciel
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l laccio scinse ¶ de lo stame vital sul far
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mira la spada che lo vuol ferire? ". ¶ A questo
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ratto non corre ¶ per lo suo letto qua e
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ruine adre: ¶ altamente temea lo spirto mio ¶ d'incontrar
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con tenerezza tanta ¶ che lo spirito quasi col piè