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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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1922
Osa anzi sostenere che lo scetticismo sarà l’unica
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1922
questa sua opinione, che lo scetticismo è stata la
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1922
sue conquiste e inventò lo scetticismo quando vide Alessandro
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1922
e si consolano con lo scetticismo. Vedrà: questo è
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1922
accontentandosi che un’idea lo nutra e lo conforti
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1922
idea lo nutra e lo conforti magari per un
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1922
al mio editore perchè lo stampasse. Come si vedrà
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1922
con me, di medicina. Lo conosco da quarant’anni
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1922
me riuscirei, che Dio lo benedica, a guarirlo súbito
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1922
fede è un errore, lo scetticismo è un progresso
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1922
stesso un gran ritrovamento, lo so; e la frase
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1922
Quando? Perchè? Quali non lo so di preciso; ma
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1922
il manoscritto. Il notajo lo custodiva premendoci su le
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1922
trasportasse proiettili. No: per lo più trasportava grano, patate
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1922
potere, se l’ha, lo adopera súbito a soddisfarli
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1922
giudicato il Governo e lo Stato. Ed era in
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1922
Ma una domenica mattina lo vidi tornare con sua
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1922
d’oro Duilio. Giacinta lo aveva vestito così con
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1922
non ci procurava, oltre lo stipendio del Comune, molto
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1922
o delle farfalle con lo spillo. Nè m’avvicinavo
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1922
sconvolgono il mondo e lo riformano e lo governano
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1922
e lo riformano e lo governano con la potenza
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1922
casa col suo congedo. Lo vedo come se mi
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1922
Che cosa? ¶ — Il ferroviere. Lo sai, babbo: io sono
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1922
garofano rosso, e se lo mise all’occhiello. L
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1922
nacque questo nepote, egli lo immaginò professore d’università
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1922
voce di sirena perchè lo mette in tentazione di
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1922
non sbaglio, ciò che lo fa un indice del
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1922
anni avrebbe capito essere lo Stato un’istituzione tutt
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1922
che già.... No, non lo devo dire adesso per
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1922
ti vedo lavorare, e lo so. Prima avevi tremila
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1922
compagno. Clienti? Uno solo: lo Stato. E lo Stato
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1922
solo: lo Stato. E lo Stato siamo noi. ¶ — Ancóra
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1922
siamo noi. ¶ — Ancóra, veramente.... ¶ — Lo Stato siamo noi, noi
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1922
Non mi dirai che lo Stato sia il Governo
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1922
e non governa. Non lo diceva anche lo Statuto
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1922
Non lo diceva anche lo Statuto? ¶ — Non diceva proprio
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1922
così. Hai mai letto lo statuto del regno, tu
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1922
Nessuno ce l’aveva. Lo chiedemmo a un nostro
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1922
di mano il cappello, lo poggiò in segno d
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1922
piccolo inchino: – Cavaliere.... ¶ Sì, lo so, “dottore” è la
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1922
bevuto il mio caffè (lo zucchero ce lo portava
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1922
caffè (lo zucchero ce lo portava Nestore, bianchissimo, e
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1922
c’è gente che lo sa, – e nominò due
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1922
altro jeri il delegato lo trovò mentre usciva dalla
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1922
da sette anni. ¶ IV. ¶ LO SPECCHIETTO PER LA BARBA
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1922
un filo d’ottone, lo specchietto rettangolare che alla
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1922
madre (era già vecchio), lo specchietto che ha veduto
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1922
entrata in bocca per lo sbadiglio? E invece ti
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1922
voglia, perchè questo non lo sanno nemmeno gli attori
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1922
l’aspettavi e te lo meritavi; ma non t
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1922
collo. – Adesso, non te lo dice più. ¶ Tempi divertenti
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1922
Governo dare una ricompensa? – Lo nominarono infatti, dopo poco
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1922
permette che per brevità lo si chiami commendatore: il
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1922
manutengoli, si doveva fare lo sciopero? ¶ Io non ho
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1922
domandavano ansiosi: – Ci sarà lo sciopero? – Verso le sette
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1922
di don Sturzo, con lo stesso naso, diciamo pure
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1922
di ben governare, che lo stomaco di lui sia
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1922
sei un cardinale. Non lo diciamo sempre, Nestore, che
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1922
sono.... ¶ — Lasci andare, dottore. Lo sciopero sarà quel che
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1922
sarà quel che sarà. Lo sciopero è prima di
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1922
esempio: si chiude oggi lo sciopero dei postelegrafonici? Bisogna
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1922
dai ferrovieri. Si chiude lo sciopero dei metallurgici di
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1922
più.... ¶ — Per me.... ¶ — Sì lo so, lei è un
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1922
un patrimonio, e non lo vuol vedere diminuito; ma
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1922
dell’arrosto nelle mani, lo ascoltavano a bocca aperta
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1922
ed imperativo. Il pericolo lo rese audace. Fu lui
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1922
temesse era la moglie, lo interruppe d’un colpo
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1922
piccolo grido. Nestore, raggiunto lo scopo, seguitò in tono
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1922
moscato o trebbiano; poi lo riprendeva per altre due
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1922
mai s’era indebolito lo stomaco. Ma all’interruzione
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1922
donna s’era rovinata lo stomaco a scuola con
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1922
un convitato all’altro. Lo stesso Filiberti, astioso ed
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1922
andati da lui per lo sciopero dei lanieri. Sono
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1922
Bell’intelligenza, questo figliolo. Lo porteremo avanti. E del
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1922
quello sfogo, lui riproclama lo sciopero. ¶ Lo avvertii che
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1922
lui riproclama lo sciopero. ¶ Lo avvertii che erano le
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1922
a ciascuno, me compreso. ¶ — Lo prenda anche lei. Un
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1922
faccia complimenti. Questi amici lo sanno: li fabbrico io
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1922
Accettiamo azionisti borghesi. No? Lo dicevo per ridere. A
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1922
volevano notizie. – Ci sarà lo sciopero? Non ci sarà
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1922
ospite giocondo aveva deliberato lo sciopero di ventiquattr’ore
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1922
fu infinita. Più se lo inventavano abbondante e costoso
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1922
preparo queste pagine, e lo stato d’animo in
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1922
d’oro, tanto che lo stesso Giobbe, nel fondo
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1922
uova crude, e se lo portarono a casa uno
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1922
La casa di Nestore, lo sanno tutti che è
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1922
comunicazione sbarrato da secoli, lo sapevo, ma me l
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1922
in quella casa, se lo ricordasse meglio di me
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1922
un gran traffico e lo scalpiccìo di Giacinta e
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1922
Camera del Lavoro. ¶ — Come lo sai? ¶ — Filiberti ha mandato
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1922
m’occupo di politica, lo sai. Ma dai retta
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1922
reazione. Noi s’ha lo sbadiglio. Noi si vive
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1922
scoppia oggi. Perchè me lo vuole nascondere? – e dette
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1922
mai, può andare perduto. Lo tenga lei, dottore, ce
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1922
tenga lei, dottore, ce lo custodisca lei. ¶ E a
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1922
Lasciate il caffè, prendete lo zucchero e i liquori
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1922
avvicinai. Qualcuno mi riconobbe: – Lo vede, dottore, quanto ben
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1922
venga a vedere. Corra! – Lo seguii, in chiesa. Con
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1922
ballerina. Saranno state per lo meno due o trecento
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1922
l’ho saputo, dottore? Lo chieda a Nestore. ¶ Nella
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1922
loro premeva che dilagasse lo scandalo, con tanto di
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1922
ad ammutolirlo, a soffocarlo. Lo si trattava come un
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1922
piccole perquisizioni in tutto; lo si seppe poi. Ma
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1922
qualche mancia sottomano, infatti lo ritrovavano e, computando il
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1922
di salvataggio, sarebbe bastato lo spettacolo della loro paura
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1922
moglie del sindaco, come lo chiamiamo per abitudine. Dicono
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1922
auguro che questo partito lo accolga nel suo seno
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1922
auguro che gli elettori lo ricollochino súbito nella poltrona
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1922
e salubri. ¶ La morale, lo so, mi proibirebbe un
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1922
non sa: Pópoli, per lo più, è sindaco; Pópoli
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1922
Nestore? Mia moglie me lo annunciò, direi, ufficialmente l
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1922
nero dei bianchi, come lo chiamava suo padre, perchè
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1922
cartoline illustrate. Certo, io lo guardavo con l’occhio
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1922
I soldati, si diceva, lo amavano anche per la
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1922
A me piaceva: ve lo ritrovavo sereno, possente, noncurante
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1922
fidanzata del Tocci; nessuno lo sapeva. I parenti di
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1922
loro fidanzato come se lo avessero sposato in tempo
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1922
casa, in breve licenza. ¶ Lo vidi, gli feci raccontare
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1922
letto per lui. Ma lo scrivo perchè sono sicuro
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1922
scorno. Di fatto (e lo ripeto senza rossore) la
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1922
decapitare. Avevamo ed abbiamo lo stesso barbiere, e questi
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1922
non portava con sè lo stato di cassa, ogni
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1922
delle loro schede, non lo vedono più; nè s
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1922
d’aspettare; e per lo più erano ragioni che
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1922
non ci riusciva. Cencina lo guardò, e rise. C
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1922
e poichè da lui lo sguardo della donna fatto
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1922
ne andai. Ma con lo scossone dato alla porta
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1922
uni e gli altri lo chiamavano infatti “il Governo
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1922
natura può sbagliare ma lo Stato Maggiore o la
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1922
che dir si voglia; lo stesso mito di perfezione
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1922
nonostante la disfatta e lo sfacelo, adorato sempre appunto
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1922
lei. Sono un provinciale, lo so, ma la tintura
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1922
non vogliono affliggere con lo spettacolo della decadenza e
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1922
non aveva fatto danni. Lo stesso sottoprefetto s’affannava
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1922
annunciato che i socialisti lo accusavano formalmente di tenere
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1922
il mio pensiero: ¶ — Io lo credo innocente, – ma Nestore
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1922
ma i soldati ridevano lo stesso. ¶ Del sottoprefetto messo
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1922
di averle io? Non lo saprò mai. ¶ Soltanto so
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1922
vestirsi da tiranni con lo scettro in mano e
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1922
a medico delle ferrovie. Lo guardai senza parlare perchè
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1922
accettare. ¶ — Capisco. Lei già lo sapeva; ma era mio
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1922
di Stato? Anarchico costituzionale. Lo sanno tutti; per questo
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1922
di parlare che loro lo vogliono assassinare. ¶ — Assassinare! – sillabò
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1922
ricuperò la cicca con lo spillo, corse a deporla
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1922
venti giorni. ¶ — Cavaliere, lei lo sa se le vogliamo
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1922
della giacca un pacchetto, lo porse al capufficio ridendo
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1922
il nome di Nestore lo placò tanto che voleva
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1922
Gli altri a commentare: ¶ — Lo vede in che stato
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1922
Nestore. Per cento metri lo accompagnai, poi mi sedetti
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1922
avrebbe annunciato che io lo aspettavo. Roncucci entrò nella
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1922
e si riaddormentò. Egli lo accarezzava col guantone logoro
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1922
della sua mano sinistra: ¶ — Lo sa, dottore, che questo
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1922
di seta. I ladri lo vuotarono con comodo, richiudendo
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1922
era niente. Quello che lo offendeva era quel ritornello
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1922
mettersi le scarpe con lo scrocchio, i calzoni con
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1922
guadagnata? No. E allora lo rispettino. La guerra, la
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1922
signore, chè, magari ce lo avessi io, non starei
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1922
n’è di buoni, lo so. C’è mio
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1922
tanta. L’altra sera lo sa che è accaduto
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1922
il piatto da leccare lo fissava immobile, le orecchie
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1922
ma ci fissava. Nestore lo guardò con la coda
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1922
v’entrò. Il gatto lo seguì e, con commozione
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1922
in un angolo e lo accarezzò affettuoso. Poi riuscì
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1922
non era più solo. Lo accompagnava un uomo alto
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1922
signora dov’è? ¶ — Non lo so. Canta. ¶ — Ah, canta
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1922
leggero e fugace sotto lo svenevole pallore del cielo
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1922
glielo consegnarono, ma lei lo scosse, se lo distese
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1922
lei lo scosse, se lo distese sul petto potente
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1922
vecchio gelava molti, e lo stesso Nestore che gli
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1922
di risposta. Ma altri lo guardavano di traverso, strizzando
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1922
scegliermi un padre me lo sceglierei.... ¶ — Russo. ¶ — Russo, russo
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1922
e poi dovete pagarlo lo stesso. ¶ Per fortuna entrò
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1922
di San Pietro. ¶ Flora lo guardò di sotto in
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1922
di battesimo del deputato. Lo seppi il giorno dopo
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1922
il giorno dopo, ma lo scrivo súbito per la
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1922
il maestro di scuola lo imitò con tanta fretta
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1922
v’era su, se lo alzò con le due
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1922
pel collo tu che lo sapevi? ¶ Quello, logico ribattè
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1922
a me che ce lo so, che me ne
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1922
l’onorevole A..., fecero lo stesso scherzo e se
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1922
indicandogli il colletto e lo sparato della camicia: ¶ — Che
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1922
sangue. Ma i vicini lo avvertirono: – È vino. – Era
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1922
meriterebbe d’essere maledetta. Lo è. E la distruggeremo
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1922
Lei è un borghese, lo vedo, incorreggibile. ¶ E tornò
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1922
pezzuola di batista profumata, lo baciò anch’ella due
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1922
amorosa così che se lo teneva per una mano
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1922
caffè, è un’abitudine, lo so, provinciale. E almeno
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1922
porticato nell’ombra e lo scialo delle due fontane
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1922
lì pel caffè. Ma lo sperpero d’allegria, di
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1922
Si ricorderà. I giornali lo avevano accusato d’aver
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1922
saputo due ore fa, lo dicevo all’onorevole Misilmeri
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1922
falce e martello, glie lo avrei pescato nel pomeriggio
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1922
di Roma. Il tranvai lo prendemmo lo stesso. Egli
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1922
Il tranvai lo prendemmo lo stesso. Egli andava a
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1922
suo consorte legittimo se lo aspettava, dell’arrivo mio
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1922
quel problema e già lo venivo risolvendo contro me
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1922
bei colori, affascinante. Cencina lo guardò e sorrise tutta
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colonnello, un’inchiesta, quando lo stesso parrucchiere parlò, sottovoce
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1922
schermì giurando che non lo sapeva, e la signora
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1922
braccio del colonnello e lo ammonì sorridendo: ¶ — Lei non
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1922
Ugo Ancona che ha lo stile amichevole e la
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1922
bestemmiava in bolognese. Ma lo avevo appena da quella
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1922
quella distanza ravvisato, quando lo vidi dimenar le braccia
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1922
il guardaportone perchè non lo avevano salutato. Era congestionato
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1922
così risonante. Pareva che lo stesso obelisco si fosse
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1922
portiere e le guardie lo salutarono con simpatica familiarità
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1922
o tre periodi se lo cambiava di posto, da
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1922
per cento. Troppo? Non lo dire. Il tasso corrente
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1922
Non ci sarò più lo? Se non ci sarò
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1922
posto mio. No, non lo dico per ridere. Tu
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1922
programma (l’amico Pazzotti lo sa), del nostro preciso
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1922
lei, senza cerimonie. ¶ Pazzotti lo interruppe: ¶ — Dove si sputa
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1922
era preoccupatissimo e masticava lo stuzzicadenti con tanta ansia
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1922
timore della pubblica stampa lo sconvolgeva. ¶ — In ogni modo
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1922
partirà subito, – allora soltanto lo lesse: – Ma non si
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1922
uno sempre su me. Lo trassi di tasca e
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1922
la guerra aveva recato, lo riconoscevo, poco o nessun
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1922
finiranno mai. ¶ Ragionamenti questi, lo so, buoni per uomini
220
1922
era un imbecille. Non lo era: doveva esserlo stato
221
1922
guardandoti una manica, senza lo sforzo di guardarti in
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1922
dolori. Ma il ministero lo aveva prudentemente lasciato per
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1922
certo, caro cavaliere. Ella lo sa: se le posso
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1922
col sindaco di domani, lo preghi di sollecitare il
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1922
ormai sono poveri, per lo più; e la sua
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1922
della mia persona: me lo dovevo cioè tenere da
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1922
Matteo? Balie anche lui? Lo vidi tornar giù per
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1922
vidi tornar giù per lo stradello dell’orto insieme
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1922
foglietto e poi rileggendo lo scritto a Matteo. Quando
230
1922
A trentamila non te lo dà. Ma se te
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1922
dà. Ma se te lo dà, un giorno dovrai
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1922
Quante volte Giacinta me lo aveva rimproverato.... ¶ — Tua madre
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1922
aveva rimproverato.... ¶ — Tua madre lo sa? ¶ — Si capisce. ¶ — E
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1922
diranno? ¶ — Il compromesso non lo firmo io. ¶ — Ma al
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1922
Oh Vergine santa! ¶ Non lo sapeva nemmeno Margherita: eravamo
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1922
resta nudi. Mi ricordavo lo spavento che agl’inizii
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1922
il male che ha? Lo guarirò? Mi sbaglierò? Lo
238
1922
Lo guarirò? Mi sbaglierò? Lo ucciderò? E quando m
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1922
pur d’avere ragione, lo avrebbero ucciso o almeno
240
1922
tonfo più sonoro. ¶ Intanto lo stesso giorno in cui
241
1922
che noi al Circolo lo sapemmo verso la mezzanotte
242
1922
s’era veduto. Chi lo dava malato; chi, partito
243
1922
il mio giro. Non lo sapevo. Quello concluse, truce
244
1922
che la si dirige. Lo dico con cognizione di
245
1922
il sindaco. – Un altro lo ripetè ad alta voce
246
1922
nella vita ordinaria distogliere lo sguardo. Appoggiato ad una
247
1922
magro e risoluto sotto lo sguardo della folla silenziosa
248
1922
giunse vicino al sindaco, lo vedemmo dargli uno spintone
249
1922
della pelliccia di castoro, lo faceva a calci rotolare
250
1922
impacciava, c’era anche lo scorno d’essere stati
251
1922
essere stati burlati. E lo scontro non avvenne. E
252
1922
C’è la reazione. ¶ Lo guardai in faccia. Portava
253
1922
I carabinieri che fanno? ¶ — Lo chieda al prefetto. Adesso
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1922
sinistra sul braccio. ¶ Mentre lo esaminavo, lo medicavo, lo
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1922
braccio. ¶ Mentre lo esaminavo, lo medicavo, lo fasciavo, lo
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1922
lo esaminavo, lo medicavo, lo fasciavo, lo confortavo, egli
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1922
lo medicavo, lo fasciavo, lo confortavo, egli sbuffava: ¶ — So
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1922
Pure non aveva febbre. Lo lasciai che continuava a
259
1922
braccio libero. E questo lo consolava. ¶ La moglie mi
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1922
mi riafferrò mentre uscivo: ¶ — Lo sa chi l’ha
261
1922
dovevano bastonarlo, loro che lo conoscevano. E non saremmo
262
1922
re. Perchè qui non lo sanno: ma l’avvocato
263
1922
l’avrò, un figlio lo voglio avere. Non da
264
1922
vuole, vengo súbito, stanotte. Lo lascio lì solo a
265
1922
figlio, un figlio mio lo voglio, per poterglielo piantar
266
1922
l’avrò, un figlio lo voglio avere, – alzava orgogliosa
267
1922
Come si chiama? Lei lo deve sapere.... ¶ XIII. ¶ LA
268
1922
indignazione. ¶ Il dottor Gorini lo telefonò all’ospedale, al
269
1922
dei fischi, e ridendo lo raffigurava agli ascoltatori con
270
1922
quando? E perchè? ¶ — Non lo so. M’ha detto
271
1922
Era il mio dovere. ¶ — Lo sai qui che è
272
1922
bastonano anche lui. Ma lo bastonano i suoi, prima
273
1922
un poco mi umilia, lo confesso, e un poco
274
1922
era fatto caldo e lo svolsi, mentre quella, le
275
1922
era, su per giù, lo sfondo dell’incontro tra
276
1922
È socialista, ma sì, lo so. Non fa niente
277
1922
fa niente. Sarà contento lo stesso, vedrà. – E i
278
1922
loro pollame. Matteo non lo trovai, ma udii molta
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1922
villani e di sensali lo ammirava; e chi ne
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lingua per un avvocato. Lo reggevano in due, con
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sferrò un calcio che lo mandò in un urlo
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erano contradittorii o non lo erano? Figli tutti e
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far suonare il campanone, lo seppi poi, era stato
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che due ore dopo lo ritrovai nel granajo a
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semplice lavoro. E questo lo seppi súbito dalla stessa
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di jeri. In città, lo so, è meglio per
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non possono fare. Matteo lo guardava, e alla fine
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caro genitore, e te lo dirò. La Smac, Società
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automobili? ¶ — Io? E me lo chiedi tu che m
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firmato il contratto. Tu lo sai, io non parlo
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normale. Chi non lavorava, lo legavo al palo. E
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è una religione. ¶ Matteo lo guardava, in silenzio, adorando
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è contro natura. ¶ Mattiotti lo consolò: ¶ — Quando il socialismo
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convinto, chè la profezia lo toccava troppo da vicino
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tuo. Se non vuoi, lo metterò a nome della
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fa comodo, e Matteo lo coltiverà benissimo. ¶ — Nestore, fallo
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Ma quel che più lo angosciava, lui, capo d
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al prezzo a cui lo produciamo noi? E anche
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abituati a non capire. ¶ — Lo può far lei, perchè
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abitudine della mia professione. Lo diceva Ippocrate, alcuni secoli
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a molti, ma nessuno lo sapeva. ¶ Non devo dimenticarmi
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detto, della nostra città. Lo scelse di diritto il
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un olivete così te lo faccio domani rivendere pel
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non m’aspettavo, era lo stupore, anzi l’ammirazione
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va? Aspetta, aspetta, e lo vedrai a spese tue
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disarmò l’avversario e lo ammansì: ¶ — Magari domani, signor
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assessore dell’amministrazione vincitrice lo chiamava sindaco, sindaco come
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di velluto, e girando lo sguardo su tutti noi
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cappello e poi se lo rificcò sulla nuca d
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sia schernendolo sia venerandolo, lo giudicò santo, cioè diverso
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un po’ pazzo; e lo ajutò così ad esserlo
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Prima agiva come se lo fosse, ma non lo
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lo fosse, ma non lo era: sentiva il bisogno
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silenzii e sospiri, questi lo lasciavano intendere. ¶ La vita
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questo: che lei se lo diceva e dai suoi
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suoi successivi amanti se lo faceva dire da anni
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furbo a me me lo dicevano solo da un
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burla. – Quel giudizio non lo rinnego; ma devo, quanto
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è sincero. – Chi ve lo prova? E dov’è
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Nestore.... Adesso che me lo spiego, gli voglio più
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per inerzia. Ma non lo ero. ¶ I fascisti di
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ridendo. Ma i comunisti lo seppero; e via la