Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

ad Avrigue. Il pomeriggio lo avrebbe passato al bar

olandese dove di solito lo aspettava Jean-Pierre. Era

un contadino, – ma nessuno lo conosce. ¶ – Io vado, – disse

Un’elitra di libellula lo accarezzava ad ogni spiro

sussurri. ¶ Il prete pregava; lo accompagnava, nel passaggio, fin

il primo imbarco: corvi lo sorvolavano. E gabbiani – gabbiani

male del ferro che lo aveva costretto a sbarcare

al «bar dell’olandese». ¶ – Lo conoscevo poco, solo fisicamente

l’ulivo. ¶ A fatica lo sguardo si distrae dal

alberi. Gli alberi... se lo sguardo potesse fermarvisi, sarebbero

Il mare ossessiona chi lo guarda troppo a lungo

un ramo... Forse qualcuno lo aveva spinto, qualcuno con

salito o che già lo aspettava, qualcuno che non

testa nelle nuvole. ¶ – Dove lo hanno portato? ¶ Lo avevano

Dove lo hanno portato? ¶ Lo avevano portato a Mentone

di frontiera e forse lo stavano seppellendo adesso. ¶ Un

sopraggiunta da grande straniera, lo aveva colto intento al

di lato sul sedile lo «chasseur des alpes». Jean

riprenderlo? ¶ – Sí, – ammise Martine, – lo vorrei. ¶ Occhi lucenti e

spalle del compagno che lo precedeva, e strisciava i

Orbo come santa Lucia... Lo facessero almeno entrare a

due volte la settimana. Lo portano a passeggiare proprio

ci vedono. Secondo me lo vogliono liquidare. ¶ – Non gridi

paese. Era lui che lo aveva spronato a studiare

del canto gregoriano. Sovente lo intonava per farsi coraggio

una sorta d’oppio. ¶ Lo scosse un frastuono di

ha comprato? ¶ – Come? non lo sa? Da un affarista

piace perché non se lo compra? – suggeriva intanto il

non raccolse. Ma non lo guardò nemmeno come si

po’ a vedere, che lo lasciassero tutto il giorno

bassa adesso, lasciava intatto lo splendore del cielo e

Mi auguro che lei lo trovi: mi metterebbe la

che anche Jean-Pierre lo diceva. ¶ – A chi mi

fissato sulle sue colpe. ¶ Lo aiutò ad alzarsi. S

al bar, e Gregorio lo accompagnò un tratto verso

S’accorse che non lo era solo quando fu

Non per niente qui lo chiamano il passo della

sino al bar: non lo avrebbe disturbato, lo avrebbe

non lo avrebbe disturbato, lo avrebbe atteso sulla porta

se la immaginava? ¶ – Non lo avrei lasciato andare a

da solo? Lei che lo conosceva bene mi potrebbe

una nube? ¶ – Lasci perdere, – lo invitò Gregorio con calma

niente, – il leggero rimprovero lo aveva come offeso, – non

Jean-Pierre che me lo ha riferito, – infierí l

alla ringhiera. ¶ Al banco lo aspettava Maria. ¶ – Ebbene? ¶ – Non

canna di falasco. Rompeva lo specchio della sera. ¶ – Lei

o chissà cosa. «Se lo porti con lei a

dannare», e intanto se lo covava con uno sguardo

risplendeva in pace. ¶ Maria lo distolse da quel ricordo

Non mi dica niente. Lo penso con un tale

suo dire, che non lo portava a piangere, ma

fuggire come se qualcuno lo braccasse... ¶ – Quando andiamo a

contadina. ¶ Raggiunse Maria che lo aspettava sulla piazza vuota

con mano tremante. Prese lo zucchero dalla credenza. Si

marinaio e si stese lo scialle sulle ginocchia. Era

Prima di sera lei lo aveva pregato di portarla

voleva restituire il giaccone. ¶ – Lo tenga per ricordo. ¶ – Mi

para ir con Dios... Lo que imaginar? lo que

Dios... Lo que imaginar? lo que pensar? El tenía

il suo nome. ¶ – Sí, lo so... il suo nome

so... il suo nome lo so. Una volta ha

incuriositi, pastore e cane. Lo fissavano con occhi tristi

gelo all’arsura. ¶ Gregorio lo invitò a scendere negli

sale, e forse per lo stesso loro sentiero. Era

e da lí nessuno lo avrebbe cacciato. Ma ormai

spianava il mare e lo sollevava nelle insenature; anche

cui sul mare sentiva lo stridio del ferrame. ¶ Andava

nel silenzio della stalla lo stesso mormorio affettuoso e

un fruscio nel torrente lo fecero pensare a una

la demolizione era stato lo stesso che nel trentotto

avrei fatto compagnia per lo meno. ¶ – Per un po

Anzi, il passato egli lo fuggiva. Ne aveva una

andavo a frangere. ¶ Gregorio lo riconobbe finalmente: era Piè

anche coi suoi famigliari. Lo lasciò parlare con la

di Ponzio Pilato. ¶ – Me lo immagino. ¶ – Lo sapevo che

Pilato. ¶ – Me lo immagino. ¶ – Lo sapevo che sapevi... Ci

Jean-Pierre. Glielo chiese lo stesso. ¶ – Ha mai incontrato

di partenza, come quando lo aveva visto sulla scarpata

è nel paese io lo vedo da qui, lo

lo vedo da qui, lo so a memoria. Ma

e facevano la guardia. Lo aveva appreso da un

limpido. ¶ – Sono contento che lo apprezzi... Sono le ultime

il telo e se lo appese alla spalla. Nello

Nello scendere li sorprese lo scroscio delle campane e

la campana minore (stavolta lo era) sempre piú lenta

la campanella dell’Annunciata. ¶ Lo stormo inquieto riattraversò la

dita nodose. Le capre lo guardavano bizzarre, avevano grandi

parte delle montagne, poi lo avrebbero portato ad affacciarsi

proprio farlo, hai già lo sguardo perduto dei vecchi

il vecchio caminetto. ¶ Ester lo raggiunse poco dopo e

prigioniera: mostrava, cosí decapitata, lo stesso vigore di prima

Era inverno. Il grano lo avrai visto in qualche

tra il serio e lo scherzo. ¶ Egli chinò il

in giro? – chiese. ¶ – Nessuna. Lo sai bene. ¶ – E amici

egli rispose sempre con lo stesso tono. ¶ Batteva bandiera

montagna. ¶ A casa, Ester lo costrinse ad ascoltarla. Sembrava

a imbarcarti? ¶ – Sul Nyon. ¶ – Lo so. Ma dove? ¶ – Probabilmente

in quest’ora ambigua. ¶ Lo aveva visto in lei

staccò dal muro. Se lo aspettava ancora qui al

tolse il soprabito e lo collocò sulla banda ai

finito alla Posta, dove lo aspettava sempre la stessa

sa il tedesco. ¶ – Lei lo sa? ¶ – Ero cameriere in

nelle mani dei tedeschi. ¶ – Lo so, lo so... Ma

dei tedeschi. ¶ – Lo so, lo so... Ma lei era

Ma dove avrà imparato lo spagnolo? – intervenne sarcastico il

impacciata i capelli. ¶ – Non lo tormenti, non è il

frate che stava entrando. Lo accolse con molto fervore

con molto fervore e lo accompagnò al tavolo. Lo

lo accompagnò al tavolo. Lo presentò a Gregorio. Un

si china un poco lo può vedere... è vicino

una petraia. ¶ Erano argille, lo informò Gregorio. Sgretolate dal

adesso svizzere. ¶ – Comandante? ¶ – Non lo diventerò mai, credo. ¶ Non

pittore di zolle che lo aveva preso per un

ricostruzione del mattino, non lo convinceva piú. ¶ E perché

altronde tutte le bandiere lo erano, eccetto forse quelle

luminoso. ¶ Gli piaceva e lo inquietava. Avrebbe voluto scoprirne

agli estremi. Molte Landesi lo avevano. Erano quasi spagnole

malinconiche. ¶ – Anche Jean-Pierre lo aveva? ¶ – Tu vuoi che

a piedi su per lo sperone. Era ancora buio

cui lei saliva per lo sperone di Crairora, lasciandosi

bene, era domenica. Passando lo avrebbe avvertito. Che altro

disgregava il mondo e lo polverizzava, e spalancava le

telo, fingevo di raccogliere lo strame quando passavano le

rispose di sí, che lo commuoveva, ma non sapeva

tu ti commuova mentre lo vedi uscire, – disse Edoardo

domandava se la passeggiata lo aveva deluso, ma non

suo cane. ¶ Ma quando lo salutarono per andarsene egli

formulando. ¶ – Che cosa te lo fa pensare? – lei sussurrò

forza addolorata. ¶ – Se me lo avesse chiesto lo sarei

me lo avesse chiesto lo sarei divenuta, – ammise con