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Giovanni Crisostomo Trombelli, Le favole di Fedro liberto d'Augusto [traduzione da Fedro], 1735

concordanze di «lor»

nautoretestoannoconcordanza
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Signor Pisistrato. La grave ¶ Lor servitude i cittadini piangendo
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Un picciol travicelio a lor destina. ¶ Lo strepito che
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far noi puote. Immantinente ¶ Lor manda Giove un Idro
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le arresta, ¶ Nè dà lor campo ad implorar mercede
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Ad assaggiar alcun di lor giugnesse. ¶ FAVOLA XXI. ¶ Il
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gli stagni è il lor soggiorno? ¶ Nè natura comun
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a noi funesto il lor furore. ¶ FAVOLA XXXI. ¶ Il
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si danno, ¶ Che fatto lor Signore, or questa or
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crede, ¶ Che il pulisca lor cura, di repente ¶ Calvo
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colpa, ¶ Rimarem tutti de’ lor denti in preda. ¶ * Malvagio
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fra Buoi. ¶ Quando un lor: misero, in bocca a
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i Buoi negletti, a lor s’accosta: ¶ E perchè
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si minaccia, un di lor disse, ¶ Se vittima il
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l’Api ¶ Fatti i lor favi, e questi neghittosi
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il corpo; ¶ Sicchè da lor l’Autore io non
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l’Api il frutto lor si renda. ¶ * Di buon
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che infeconde piante ¶ A lor piacesser, e il perchè
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Che l’ossequio col lor frutto si compre; ¶ Ma
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Cibele, ¶ Un Asinel di lor bagaglio carco, ¶ Seco in
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ne formaro. ¶ Da un lor diletto la cagion richiesta
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il retaggio ugualmente a lor divida, ¶ Sì però, che
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prezzo sborsino, se nulla ¶ Lor rimane. Assai tempo era
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bella ¶ Gli armenti, e lor custodi, e campi, e
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ville. ¶ Nessun fia di lor, che patir possa ¶ Cose
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Sì fia che il lor retaggio a lor non
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il lor retaggio a lor non giove; ¶ E da
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ed intorno a le lor tane ¶ Pavidi a grande
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miei scritti censuri, ¶ Nè lor d’un guardo (è
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Ch’a Barbari in lor danno, e a Greci
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caro ¶ Da le punture lor andarne esente. ¶ Il dissi
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seco s’allegrano, ¶ E lor s’inchina; al venir
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Quasi le mogli a lor volesse uguali. ¶ Cui Giove
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ornamenti, ¶ Quando il vigor lor manca, abbian comuni. ¶ * A
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Ad implorar mercè; poichè lor grave ¶ Servitù s’imponeva
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Il pan, ch’a lor si porge, ¶ Di crusca
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tardanza, ¶ Di alcun delitto lor preso sospetto, ¶ Novelli ambasciatori
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La fama intanto il lor fallir palesa; ¶ Sicchè temendo
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pria che Giove a lor gastigo imponga; ¶ Non dèe
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che pur rimane, ¶ Tolto lor da ladron’, restano ignudi
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la Formica, ¶ Chi di lor sovrastasse, acre contesa. ¶ Sì
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Faccia sì, che a lor venga incontinente; ¶ Giovargli assai
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mutata sorte il cuor lor punga; ¶ A la man
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Chiede il danaro, o lor minaccia morte. ¶ Lo afferra
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De’ spettator’, qual folle lor desio ¶ E capriccioso il
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un lago, ¶ Spaventate al lor giungere le rane, ¶ Si
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affanno ¶ Vivon pur: con lor del par vivete. ¶ FAVOLA