Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956
concordanze di «loro»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1956 | seppero che con le loro legnate avevano impedito che | ||
2 | 1956 | avevano impedito che il loro figlio si liberasse dall | ||
3 | 1956 | va, – disse uno di loro. – Deve essere morto. ¶ E | ||
4 | 1956 | sulla graticola e venne loro l’acquolina in bocca | ||
5 | 1956 | porte murate. Non mancava loro niente, avevano anche un | ||
6 | 1956 | misero a cucire i loro vestiti. Ninetta invece se | ||
7 | 1956 | Reuzzo e di Ninetta. ¶ Loro restarono felici e contenti | ||
8 | 1956 | mattina tornarono le padrone: loro aprirono da fuori, lei | ||
9 | 1956 | Sfortuna a portarli alle loro Sorti. ¶ Al bucato seguente | ||
10 | 1956 | tornarono a impalazzarsi al loro vecchio palazzo e riebbero | ||
11 | 1956 | robivecchi per la strada, loro li chiamano e gli | ||
12 | 1956 | domenica, che sarebbero passate loro a casa del mercante | ||
13 | 1956 | scoppiarono a piangere: la loro bambina non avrebbe più | ||
14 | 1956 | vedere il sole! ¶ Lasciamo loro, e pigliamo Baldellone che | ||
15 | 1956 | bianco. Tu prendi i loro vestiti che sono sulla | ||
16 | 1956 | che sono sulla riva, loro li rivorranno, ma tu | ||
17 | 1956 | mandassero i ritratti delle loro figlie. I ritratti arrivarono | ||
18 | 1956 | sua madre. Giunto in loro presenza, raccontò loro l | ||
19 | 1956 | in loro presenza, raccontò loro l’incontro col Re | ||
20 | 1956 | per tutta la città. ¶ Loro restarono felici e contenti | ||
21 | 1956 | dame la presero sulle loro braccia svenuta, e se | ||
22 | 1956 | gli dissero che la loro padroncina l’aspettava. Il | ||
23 | 1956 | voleva far restare con loro le tre Fate, ma | ||
24 | 1956 | carbonaia. Così continuarono le loro scorpacciate, mentre il Principe | ||
25 | 1956 | la nascita d’un loro figlio, salivano al Santuario | ||
26 | 1956 | Rosalia. Dietro veniva un loro schiavo moro, detto Alì | ||
27 | 1956 | Cosa potrò io dir loro? – E presa da spavento | ||
28 | 1956 | poltrone di fronte a loro. Così restarono, tutti e | ||
29 | 1956 | prese per Bracciere. ¶ Lasciamo loro e prendiamo il Reuzzo | ||
30 | 1956 | bene. ¶ Questi Re tra loro badavano a non farsi | ||
31 | 1956 | Fece vendere tutti i loro fondi e i loro | ||
32 | 1956 | loro fondi e i loro beni e coi danari | ||
33 | 1956 | la volle in moglie. ¶ Loro restarono felici e contenti | ||
34 | 1956 | interrogare gli invitati sulla loro vita, e a tutti | ||
35 | 1956 | e in confidenza raccontò loro come era avvenuto il | ||
36 | 1956 | domandavano cosa faceva il loro fratello per tante ore | ||
37 | 1956 | rabbrividiva a sentire i loro sbuffi. ¶ – Che c’è | ||
38 | 1956 | quando l’ambasciatore portò loro quella lettera, e seppero | ||
39 | 1956 | realtà una bella ragazza loro figlia, divennero come pazzi | ||
40 | 1956 | a mezzanotte uno di loro si svegliò, vide il | ||
41 | 1956 | a quei cristiani e loro a segni mi facevano | ||
42 | 1956 | sole, che posano le loro vesti da colomba appese | ||
43 | 1956 | disse: «Zitto che son loro!» Giunte alla fonte, le | ||
44 | 1956 | cominciarono a giocare tra loro, correndo e facendo le | ||
45 | 1956 | sua in mezzo a loro. Saltò fuori e portò | ||
46 | 1956 | Apostoli buttarono via le loro pietre. Arrivò San Pietro | ||
47 | 1956 | dito su uno di loro: – Padre mio, il mio | ||
48 | 1956 | per ricordo? ¶ – Benissimo, – dissero loro, – siete proprio quel che | ||
49 | 1956 | Là si tolsero i loro panni da contadini e | ||
50 | 1956 | mano, la condussero nel loro palazzo sotto il mare | ||
51 | 1956 | e le appresero le loro canzoni, quelle che quando | ||
52 | 1956 | Sirene e cominciarono la loro canzone: ¶ E questo è | ||
53 | 1956 | mare a tendere le loro reti ai marinai. Schiuma | ||
54 | 1956 | e morirei insieme a loro. ¶ – Non morrai, – le disse | ||
55 | 1956 | lo seguivano allontanandosi dal loro palazzo. ¶ Tutt’a un | ||
56 | 1956 | per strada dovrai darlo loro per marito, sia villano | ||
57 | 1956 | diventato gran signore. Neanche loro sapevano nulla della bella | ||
58 | 1956 | cognato beccamorto con le loro spose. ¶ (Basilicata) ¶ 134 ¶ Liombruno ¶ C | ||
59 | 1956 | ma Liombruno non diede loro retta. ¶ Venne ad aprire | ||
60 | 1956 | proprio comodo! ¶ E la loro meraviglia crebbe ancora quando | ||
61 | 1956 | e al posto dei loro stracci lasciati sulla sedia | ||
62 | 1956 | e dopo aver lasciato loro casse di gioielli e | ||
63 | 1956 | misero a mormorare tra loro fitto fitto. Il Re | ||
64 | 1956 | Liombruno, e sotto le loro domande, raccontò la sua | ||
65 | 1956 | dissero che davvero nei loro giri per il mondo | ||
66 | 1956 | serve si guardarono tra loro come a dire: «Sta | ||
67 | 1956 | perdonò. Si giurarono il loro amore, le loro sofferenze | ||
68 | 1956 | il loro amore, le loro sofferenze d’esser stati | ||
69 | 1956 | E tutti tornarono alle loro case con le spose | ||
70 | 1956 | di meraviglia e per loro cominciarono giorni d’abbondanza | ||
71 | 1956 | in pace tutti i loro giorni. ¶ (Basilicata) ¶ 137 ¶ I tredici | ||
72 | 1956 | Re che avrebbe dato loro di che vivere. Non | ||
73 | 1956 | vecchi: pensano ai fatti loro e perisca il mondo | ||
74 | 1956 | il latte, se la loro mamma era lì stesa | ||
75 | 1956 | quella giovane che desse loro suo figlio Sole, perché | ||
76 | 1956 | per la casa del loro terzo fratello. Il terzo | ||
77 | 1956 | l’avrebbero chiamato dalle loro inferriate e gli avrebbero | ||
78 | 1956 | Re veniva ad essere loro zio, e credevano che | ||
79 | 1956 | abbandonati. Se campava il loro padre buonanima avrebbero avuto | ||
80 | 1956 | le mie oche! E loro, poverini, non hanno nulla | ||
81 | 1956 | così faranno Natale pure loro! Ma come faccio a | ||
82 | 1956 | lui aveva detto. Fece loro segno con la mano | ||
83 | 1956 | con la mano, diede loro un po’ più di | ||
84 | 1956 | mai visti in vita loro. Videro una luce, e | ||
85 | 1956 | la pioggia mossero i loro passi in quel verso | ||
86 | 1956 | buon vecchio, dove la loro sorella e moglie abitava | ||
87 | 1956 | vecchio e subito offerse loro asilo. Entrarono e c | ||
88 | 1956 | lei li riconobbe, e loro no. ¶ – Siccome piove, – le | ||
89 | 1956 | raccolto di cicoria pareva loro veleno, perché era costato | ||
90 | 1956 | non mi abbandonare. ¶ Lasciamo loro e seguitiamo il Sett | ||
91 | 1956 | venire a tavola con loro. A tavola, la vecchia | ||
92 | 1956 | fecero restare là con loro. ¶ Mentre una mattina questo | ||
93 | 1956 | la notte raccontandosi le loro disgrazie e facendo progetti | ||
94 | 1956 | uccelli, serpi, tutti coi loro figli, e diceva: – Fanno | ||
95 | 1956 | mangiare quel che mangiavano loro: zuppa e pietanza, mezzogiorno | ||
96 | 1956 | fare?» ¶ Chiamò un villano loro mezzadro e gli disse | ||
97 | 1956 | a tirarle su? ¶ E loro: – Volete che non ce | ||
98 | 1956 | notte. Si rimisero i loro panni soliti, ma Leonetta | ||
99 | 1956 | e la presero con loro, insieme con tutte le | ||
100 | 1956 | marinai si consultarono tra loro, e uno di loro | ||
101 | 1956 | loro, e uno di loro, che era vecchio, con | ||
102 | 1956 | su e una di loro disse: – Oh, chi è | ||
103 | 1956 | delle vecchine e del loro canto. ¶ – Ci voglio andare | ||
104 | 1956 | e corse via con loro nascosto nell’orecchio d | ||
105 | 1956 | ai due figli la loro sorellina, e spirò. ¶ La | ||
106 | 1956 | i fratelli dicevano fra loro: – Questa benedetta sorella nostra | ||
107 | 1956 | e le dicono il loro pensiero. – Finché non ti | ||
108 | 1956 | parte sua, continuavano le loro ricerche. Una sera il | ||
109 | 1956 | e seppe tutto il loro intrigo. Le fece mettere | ||
110 | 1956 | tre figliole, filatrici pure loro. Per quanto s’affaticassero | ||
111 | 1956 | guadagno bastava appena alle loro spese. Intanto, alla vecchia | ||
112 | 1956 | le sorelle discorrevano tra loro. – Domenica è Pasqua, – dissero | ||
113 | 1956 | sorelle arrivarono, Nina raccontò loro ogni cosa e disse | ||
114 | 1956 | marito e Nina diede loro una dote da principesse | ||
115 | 1956 | ochini, li baciò, raccomandò loro di non aprire a | ||
116 | 1956 | penne degli ochini, dette loro l’erba fresca, raccomandò | ||
117 | 1956 | e l’ochina raccontò loro le sue traversie con | ||
118 | 1956 | per te e per loro e raggiungili. ¶ Gli diede | ||
119 | 1956 | non è riuscito a loro riesca a me. ¶ A | ||
120 | 1956 | accanto, tutte addormentate anche loro. Anche le damigelle si | ||
121 | 1956 | Principessa ostessina che disse loro di entrare, che quel | ||
122 | 1956 | e la Principessa servì loro una cena da signori | ||
123 | 1956 | Poi si sedette al loro tavolo, e disse: – Be | ||
124 | 1956 | alto nel cielo. Allora loro tutte affannate ridiventarono fagotti | ||
125 | 1956 | e a litigare tra loro. ¶ La sera dopo il | ||
126 | 1956 | a Nerone sperando anche loro in un regalo come | ||
127 | 1956 | il vecchio che veniva loro dietro. Camminava sulle acque | ||
128 | 1956 | pietra bianca. Uno di loro disse: – Apriti, deserto! – e | ||
129 | 1956 | l’indomani uno di loro sarebbe rimasto a far | ||
130 | 1956 | coi ladroni e faceva loro tutti i servizi, e | ||
131 | 1956 | tutti i servizi, e loro le portavano ogni sera | ||
132 | 1956 | e due: che la loro sorella sarebbe scappata di | ||
133 | 1956 | un pescatore, che solo loro somigliavano ai ritratti. Le | ||
134 | 1956 | e radici era il loro cibo ed erbe e | ||
135 | 1956 | tre Regine raccontarono la loro e la balia tremava | ||
136 | 1956 | al vecchio metà della loro pesca e fecero con | ||
137 | 1956 | dispiaceva uccidere quell’unica loro gallina, ma la figlia | ||
138 | 1956 | Uncino s’accorse dei loro segni, ma stette zitta | ||
139 | 1956 | erano accorti che il loro miele era sparito, stavano | ||
140 | 1956 | L’eremita approvò la loro decisione, fece molte raccomandazioni | ||
141 | 1956 | avevano fame, spartì con loro tutto quello che Mamma | ||
142 | 1956 | tutta la mattina, e loro miagolavano, miagolavano. ¶ A mezzogiorno | ||
143 | 1956 | arrivarono a casa del loro babbo e della loro | ||
144 | 1956 | loro babbo e della loro mamma e li fecero | ||
145 | 1956 | e un giorno, mentre loro erano fuori, la Regina | ||
146 | 1956 | e si raccontarono le loro storie. ¶ – Io sono figlio | ||
147 | 1956 | mi trattarono come un loro figlio. Ma voi, come | ||
148 | 1956 | furono i pastori domandarono loro i due cavalli: da | ||
149 | 1956 | due cavalli: da parte loro promettevano che appena tornati | ||
150 | 1956 | che appena tornati alle loro condizioni regali li avrebbero | ||
151 | 1956 | ricevuto. I pastori procurarono loro i due cavalli e | ||
152 | 1956 | e si raccontarono le loro storie. – Ma come facciamo | ||
153 | 1956 | spada di fronte a loro. Quando toccò al Generale | ||
154 | 1956 | che era giusto far loro prendere un po’ d | ||
155 | 1956 | Al mattino accanto ai loro letti trovarono tre schioppi | ||
156 | 1956 | e tu no; a loro li ho presi a | ||
157 | 1956 | che le avevano liberate loro. ¶ Le ragazze, quando videro | ||
158 | 1956 | li abbracciò e fece loro molte feste, e sebbene | ||
159 | 1956 | da garbargli molto, promise loro una figlia in sposa | ||
160 | 1956 | a mangiare biada con loro. ¶ Un giorno l’assassino | ||
161 | 1956 | belle pariglie per le loro carrozze e voi no | ||
162 | 1956 | guarda che tipi!» e loro hanno rubato. Io non | ||
163 | 1956 | figli. Una vecchina disse loro l’avvenire. – Contentatevi di | ||
164 | 1956 | Le guardie, con le loro lance, buttarono giù il | ||
165 | 1956 | sorpresa, prese a mandar loro ogni giorno ogni ben | ||
166 | 1956 | spesso s’accompagnava a loro per un tratto. ¶ Un | ||
167 | 1956 | e s’unì a loro discorrendo. Era tempo di | ||
168 | 1956 | per trecento scudi e loro se ne andarono. ¶ La | ||
169 | 1956 | cannuccia. Andarono a casa loro, attaccarono briga con le | ||
170 | 1956 | bastonate. Questo fu il loro desinare, e pare che | ||
171 | 1956 | spasso nel giardino anche loro, s’arrampicò su una | ||
172 | 1956 | Le cieche discorrevano tra loro. Una aveva l’occhio | ||
173 | 1956 | dare lo specchio che loro hanno, perché devo andare | ||
174 | 1956 | portarono Prezzemolina a casa loro, le mostrarono una stanza | ||
175 | 1956 | Fate si guardarono tra loro. – Di’ la verità, Prezzemolina | ||
176 | 1956 | dissero le Fate tra loro. – Dobbiamo mangiarcela noi –. Alla | ||
177 | 1956 | insieme con tutte le loro forze, finché non lo | ||
178 | 1956 | cani li tennero con loro al palazzo e la | ||
179 | 1956 | discorrevano fitto fitto tra loro. ¶ Diceva la maggiore: – Potessi | ||
180 | 1956 | non sapevano cosa potesse loro capitare. Arrivarono lì tutte | ||
181 | 1956 | terrazza di casa vostra. ¶ Loro, più confuse che mai | ||
182 | 1956 | meno, e nacque in loro un’invidia che non | ||
183 | 1956 | Ora bisogna pensare a loro, poverini: bisogna fabbricargli un | ||
184 | 1956 | moglie erano morti e loro, ricchi da non si | ||
185 | 1956 | sapevano d’essere le loro zie. Una mattina queste | ||
186 | 1956 | ad aver paura dei loro delitti. ¶ Intanto, anche il | ||
187 | 1956 | Cominciò a discorrere con loro: – Oh, gran bel giardino | ||
188 | 1956 | a far amicizia con loro. – Visto che siamo vicini | ||
189 | 1956 | aprissero gli occhi anche loro e passò ancora. C | ||
190 | 1956 | sellò il migliore dei loro cavalli, e partì. ¶ L | ||
191 | 1956 | e andò sotto le loro finestre a gridare: – Oh | ||
192 | 1956 | di comprarne per i loro lavori di ricamo. Lo | ||
193 | 1956 | del porto passarono i loro carichi sull’altra spalla | ||
194 | 1956 | e Giovanni, gliela diede loro a leggere e domandò | ||
195 | 1956 | leggere e domandò il loro parere. I due non | ||
196 | 1956 | era stata eseguita per loro disubbidienza; e con gran | ||
197 | 1956 | disubbidienza; e con gran loro sorpresa il Re prese | ||
198 | 1956 | fischio. ¶ Il fratello aperse loro il portone del palazzo | ||
199 | 1956 | presero a raccontarsi i loro casi, traversando in barca | ||
200 | 1956 | non sapeva chi di loro far succedere nel regno | ||
201 | 1956 | esseri umani acclamarono Antonio loro Re. Giovanni ereditò il | ||
202 | 1956 | prese in grembo, facendo loro un mucchio di moine | ||
203 | 1956 | aperta. E lei raccontò loro tutto quel che le | ||
204 | 1956 | Principessa? – disse uno di loro. ¶ E il mezzano, così | ||
205 | 1956 | verso la capitale del loro Regno. Tutto era come | ||
206 | 1956 | era il palazzo della loro innamorata, e diede un | ||
207 | 1956 | piangevano per morto. Presentò loro la sposa, e disse | ||
208 | 1956 | Facciamo una gara tra loro due e la testa | ||
209 | 1956 | misero a filare la loro libbra di lino con | ||
210 | 1956 | giudizio della Regina il loro lino filato filo a | ||
211 | 1956 | damigelle, appena furono nelle loro stanze, cominciarono ad arrabattarsi | ||
212 | 1956 | in aria, e il loro figlio ai piedi dei | ||
213 | 1956 | via: a chiunque chiedesse loro qualcosa per amor di | ||
214 | 1956 | cammina cammina, arrivarono anche loro al porto di Spagna | ||
215 | 1956 | e Pietro non riconobbe loro né loro riconobbero Pietro | ||
216 | 1956 | non riconobbe loro né loro riconobbero Pietro. ¶ Dopo un | ||
217 | 1956 | pane e cacio tra loro! ¶ Venuta la sera, dice | ||
218 | 1956 | gli altri dire le loro preghiere, ma lei della | ||
219 | 1956 | sono morti con la loro mamma, e io sono | ||
220 | 1956 | i bambini: – Sentite, – disse loro piano, – quando torneremo di | ||
221 | 1956 | aver dato sfogo alla loro felicità, il Re si | ||
222 | 1956 | casa, li troverai al loro posto per rimetterteli. ¶ Ma | ||
223 | 1956 | d’animali. Giuseppe andò loro incontro, chiese ospitalità e | ||
224 | 1956 | sapessero che farsene. Mostrò loro l’orologio, ed era | ||
225 | 1956 | darlo a nessuno di loro ma a qualcuno superiore | ||
226 | 1956 | a qualcuno superiore a loro, ed essi gli presero | ||
227 | 1956 | grotta dove abitava il loro Re. Tra il Re | ||
228 | 1956 | reale e imparò la loro lingua. Insegnò ai selvaggi | ||
229 | 1956 | i morti, con le loro ricchezze. Giuseppe volle che | ||
230 | 1956 | al Sovrano, raccontarono la loro storia, e furono accolti | ||
231 | 1956 | a sapere che la loro figlia avrebbe avuto una | ||
232 | 1956 | quella Regina, insieme al loro figlio, più grandetto di | ||
233 | 1956 | gli orologi. Sotto i loro occhi, il figlio del | ||
234 | 1956 | faranno così, saranno bruciati loro». ¶ Quella risposta fece restar | ||
235 | 1956 | rotto l’incantesimo. ¶ Lasciamo loro e vediamo il marito | ||
236 | 1956 | mise in mare con loro. Ritrovò il punto dello | ||
237 | 1956 | all’alba partì con loro. ¶ I tre fecero molta | ||
238 | 1956 | e il Re con loro. Di palazzo noialtri poi | ||
239 | 1956 | e la tennero con loro. Le facevano far da | ||
240 | 1956 | la portarono a casa loro e dicevano: – Qui sarete | ||
241 | 1956 | con sé: giocava con loro e li faceva correre | ||
242 | 1956 | al collo anche a loro, e si misero a | ||
243 | 1956 | il gatto videro il loro padrone così triste, gli | ||
244 | 1956 | come prima. ¶ Andò con loro nel palazzo; girò l | ||
245 | 1956 | con qualche litigio tra loro, ma in complesso stettero | ||
246 | 1956 | se ne tornarono alle loro tombe. ¶ La seconda notte | ||
247 | 1956 | ogni giorno sia mandata loro una creatura umana, che | ||
248 | 1956 | ma era anche il loro punto debole, e si | ||
249 | 1956 | pitture e dissero fra loro: – Ma queste sono della | ||
250 | 1956 | figlia del Sultano disse loro: – Mettete quel giovane nella | ||
251 | 1956 | contente si misero anche loro sotto le ali, e | ||
252 | 1956 | più nessuno, uno di loro parlò e disse: – Ora | ||
253 | 1956 | personaggi volevano riannodare la loro antica amicizia con lui | ||
254 | 1956 | per poco non morirono loro dallo spavento, ma Giricoccola | ||
255 | 1956 | segno, e continuarono la loro strada sovrappensiero. Poco più | ||
256 | 1956 | le bestie tornarono al loro vero essere; chi era | ||
257 | 1956 | andarono ognuno a casa loro e Stellina andò in | ||
258 | 1956 | occhi, e dicevano tra loro: – Daremmo l’anima al | ||
259 | 1956 | il Re a dar loro il buon giorno e | ||
260 | 1956 | a strapazzare i servitori. Loro, a giurare che avevano | ||
261 | 1956 | e adesso domanderò a loro se l’han vista | ||
262 | 1956 | pesci, e sentirà da loro se l’han vista | ||
263 | 1956 | e chi sa che loro non l’abbiano vista | ||
264 | 1956 | piangere, ma ormai il loro povero padre era andato | ||
265 | 1956 | Restituì ai fratelli le loro staia e lui mise | ||
266 | 1956 | e si sedettero anche loro lì a discorrere. ¶ – Perché | ||
267 | 1956 | dei frati, e delle loro domande. ¶ Così parlando, pranzarono | ||
268 | 1956 | due signori e spiegarono loro della biscia. E la | ||
269 | 1956 | si somigliavano tanto tra loro che non era possibile | ||
270 | 1956 | grandi, il babbo diede loro un cavallo, un cane | ||
271 | 1956 | queste teste hanno le loro sette lingue nella bocca | ||
272 | 1956 | dall’incanto parlavano tra loro, e i tre fratelli | ||
273 | 1956 | raccontavano quel che era loro accaduto. Ma il primogenito | ||
274 | 1956 | allegria il primogenito chiese loro perdono e loro gliel | ||
275 | 1956 | chiese loro perdono e loro gliel’accordarono dicendo che | ||
276 | 1956 | avvezzate che non mancasse loro niente. Erano belle tutte | ||
277 | 1956 | lui era indebitato con loro e quindi quella roba | ||
278 | 1956 | ròse dall’invidia, perché loro conducevano una vita che | ||
279 | 1956 | a lui, con le loro catenacce ai piedi che | ||
280 | 1956 | dormire, che non pareva loro vero. ¶ Dopo un altro | ||
281 | 1956 | ogni parte: studiarono sui loro libri ma neanche loro | ||
282 | 1956 | loro libri ma neanche loro seppero dire nulla. Con | ||
283 | 1956 | i suoi fratelli. Raccontò loro le meraviglie dell’Isola | ||
284 | 1956 | leggiadra fanciulla, e mostrò loro la mela che accecava | ||
285 | 1956 | da invidia, almanaccarono tra loro un tradimento. Rubarono ad | ||
286 | 1956 | presentare al padre le loro spose. ¶ Giunti in Spagna | ||
287 | 1956 | e Giovanni e delle loro spose e disse ad | ||
288 | 1956 | trovò modo di raccontar loro la sua storia e | ||
289 | 1956 | invidiose erano invitate anche loro alla festa. Andando tutte | ||
290 | 1956 | se li rimise al loro posto, e tornò a | ||
291 | 1956 | le sorelle, parlando tra loro: – Diamogli quelle di nostra | ||
292 | 1956 | i miei tesori. ¶ E loro lo condussero per le | ||
293 | 1956 | Re a dire delle loro fidanzate. – Ora, – disse il | ||
294 | 1956 | il figlio della Regina loro prigioniero che lo portavano | ||
295 | 1956 | una strega ma la loro sorellina che non avevano | ||
296 | 1956 | vollero che restasse con loro. Ma le raccomandarono di | ||
297 | 1956 | tutto circondato da guardie. Loro con un buco sottoterra | ||
298 | 1956 | è più furbo di loro. Faccia così: in fondo | ||
299 | 1956 | ne stavano per conto loro e non le badavano | ||
300 | 1956 | ebbero detto tutto il loro amore, era già sera | ||
301 | 1956 | e tornarono a casa loro e fecero una festa | ||
302 | 1956 | ebbero una stanza per loro nel palazzo. A mezzanotte | ||
303 | 1956 | uno scalpitio dietro di loro, si voltò e vide | ||
304 | 1956 | lì per prenderli, – risposero loro, – quando tutt’a un | ||
305 | 1956 | incontrario. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! ¶ E i soldati tornarono | ||
306 | 1956 | incontrario. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! ¶ I soldati, galoppa e | ||
307 | 1956 | terra il pettine e loro si videro davanti una | ||
308 | 1956 | i soldati domandarono a loro se avevano visto la | ||
309 | 1956 | stufarono. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! – gridò il Re del | ||
310 | 1956 | quelle. ¶ Il cane correva loro incontro abbaiando. E Bobo | ||
311 | 1956 | due servi e disse loro cosa dovevano fare l | ||
312 | 1956 | volevano si fermasse con loro, ma lui prese commiato | ||
313 | 1956 | Si sdraiò accanto a loro e chiese di far | ||
314 | 1956 | e chiese di far loro compagnia. Presero a discorrere | ||
315 | 1956 | quei due. ¶ – Capisco il loro linguaggio, – disse Bobo. Tese | ||
316 | 1956 | via e incontrarono un loro zio, stuoiaio. Disse Caterina | ||
317 | 1956 | innanzi e incontrarono un loro zio, falegname. Disse Giulia | ||
318 | 1956 | Questi servi erano stati loro a rubare l’anello | ||
319 | 1956 | avevano, quelle occhiatacce che loro rivolgeva Gàmbara ogni volta | ||
320 | 1956 | uomo d’autorità, parevano loro occhiate di sospetto. Cominciarono | ||
321 | 1956 | la notizia che la loro mamma, che abitava a | ||
322 | 1956 | ben bene, una di loro disse: – Adesso che abbiamo | ||
323 | 1956 | fare per salvarvi? ¶ E loro: – Se stai muta per | ||
324 | 1956 | sì, e restò con loro. ¶ Gli assassini non la | ||
325 | 1956 | i servitori venissero con loro a tavola bianca, e | ||
326 | 1956 | sposata. ¶ – Ora mi dicano loro a chi sarebbe toccato | ||
327 | 1956 | contenti, e neanche di loro si parla più, ormai | ||
328 | 1956 | camminava da solo perché loro muovevano le ruote, e | ||
329 | 1956 | appena entrate una di loro disse: – Guarda dov’è | ||
330 | 1956 | Pomo aveva fatto mandare loro incontro tre cavalli: uno | ||
331 | 1956 | ricevendoli sulla porta, disse loro: – Vi raccomando una sola | ||
332 | 1956 | passare la visita alle loro Maestà. ¶ E cominciò a | ||
333 | 1956 | furia di pregare i loro idoli, la Regina riuscì | ||
334 | 1956 | astrologhi; a undici di loro diede in regalo un | ||
335 | 1956 | fece entrare e diede loro da mangiare e da | ||
336 | 1956 | presero le trebbie anche loro, ma il Signore disse | ||
337 | 1956 | nostri romantici venisse il loro scopritore. Cresciuta alla scuola | ||
338 | 1956 | lettere e cifre, nei loro cataloghi – il Type-Index | ||
339 | 1956 | Motif-Index – e nei loro tracciati delle fluttuanti migrazioni | ||
340 | 1956 | prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre | ||
341 | 1956 | e poveri, ma la loro parità sostanziale; la persecuzione | ||
342 | 1956 | metà. Lo studio dei loro manoscritti conferma ciò che | ||
343 | 1956 | lavorarono molto di testa loro, non solo traducendo gran | ||
344 | 1956 | prima; e su questo loro lavoro s’innesta il | ||
345 | 1956 | cercando di rifondere in loro qualcosa di quella freschezza | ||
346 | 1956 | hanno colpito per la loro bellezza, oppure che mi | ||
347 | 1956 | e i volumi dei loro raccoglitori – salvo pochissime eccezioni | ||
348 | 1956 | è parso che il loro folklore narrativo fosse molto | ||
349 | 1956 | geografica, che orientano le loro ricerche appunto verso la | ||
350 | 1956 | comari, a rifarsi alle loro parole. Come non comparare | ||
351 | 1956 | cammina cammina arrivorno anche loro a piè dentro al | ||
352 | 1956 | ma, né Pietro ricognobbe loro, né loro ricognobban punto | ||
353 | 1956 | Pietro ricognobbe loro, né loro ricognobban punto Pietro (p | ||
354 | 1956 | bellissime fiabe (sorelle tra loro) della Ragazza mela (fiorentina | ||
355 | 1956 | rapporto sentimentale che tra loro via via si configura | ||
356 | 1956 | l’ultimo periodo della loro iniziazione; ha rapporti con | ||
357 | 1956 | iniziazione essi tornano alle loro case, dimenticano la giovane | ||
358 | 1956 | che viveva segregata con loro, si sposano e formano | ||
359 | 1956 | pubblicarono a inizio delle loro raccolte, quasi un prologo | ||
360 | 1956 | precise, concrete, con una loro gerarchia, una loro etichetta | ||
361 | 1956 | una loro gerarchia, una loro etichetta, un loro codice | ||
362 | 1956 | una loro etichetta, un loro codice morale: tutto un | ||
363 | 1956 | varie scuole folkloristiche, dei loro risultati, delle loro polemiche | ||
364 | 1956 | dei loro risultati, delle loro polemiche, il lettore può | ||
365 | 1956 | narrare nell’infanzia dalle loro nutrici. ¶ 9. Apposta per il | ||
366 | 1956 | novellatori. In molte delle loro raccolte, le fiabe raccontate | ||
367 | 1956 | riconoscono l’importanza delle loro fiabe per il folklore | ||
368 | 1956 | richiamano l’attenzione nelle loro note, ma il loro | ||
369 | 1956 | loro note, ma il loro interesse principale è nel | ||
370 | 1956 | stavano in campagna. Nacque loro un bambino ma non | ||
371 | 1956 | i suoi abitanti. Neanche loro avevano danaro per pagare | ||
372 | 1956 | sarebbero sempre accorsi in loro aiuto. ¶ Dopo altri mesi | ||
373 | 1956 | in un giardino. Venne loro incontro un nano. – È | ||
374 | 1956 | principi con tutti i loro eserciti, – disse la Fata | ||
375 | 1956 | fece per pronunciare i loro nomi, s’accorse che | ||
376 | 1956 | appena fu lontano dalla loro vista si fermò, e | ||
377 | 1956 | giorni e a casa loro si presentò un signore | ||
378 | 1956 | gli raccontò tutta la loro vita di paura. ¶ Il | ||
379 | 1956 | prima li lasciò raccontare loro, poi si mise a | ||
380 | 1956 | a Perina, e tra loro nacque una grande simpatia | ||
381 | 1956 | il forno. Perina diede loro le tre libbre di | ||
382 | 1956 | libbre di saggina e loro presero a spazzare il | ||
383 | 1956 | alle persone. Perina gettò loro le tre libbre di | ||
384 | 1956 | si mise a correre loro dietro. Passò dall’albero | ||
385 | 1956 | compari e anche le loro mogli si guardarono male | ||
386 | 1956 | padrino perché continuassero i loro negozi. E poi: – Adesso | ||
387 | 1956 | la nostra Imperatrice! – E loro restarono Imperatore e Imperatrice | ||
388 | 1956 | al balcone e il loro sguardo cadde sulla terra | ||
389 | 1956 | Il Sole?» ¶ Diede a loro tutta la sua roba | ||
390 | 1956 | il Sole, – dissero tra loro i cognati. E a | ||
391 | 1956 | roba e anche la loro. ¶ – Ebbene, – disse Peppi, – vi | ||
392 | 1956 | cuore d’un villano –. (Loro lo chiamavano sempre villano | ||
393 | 1956 | e gli restituisce la loro roba. – Tenete qua, che | ||
394 | 1956 | due soli, con le loro spade contro tutti e | ||
395 | 1956 | dal giovane, che era loro prigioniero lì sottoterra e | ||
396 | 1956 | non avrebbero aperto casa loro a chicchessia. Bisogna sapere | ||
397 | 1956 | Bisogna sapere che il loro figliolo tanti anni prima | ||
398 | 1956 | non è ora. ¶ Lasciamo loro e andiamo dalla Regina | ||
399 | 1956 | i Regnanti e chiese loro licenza. Ma al figlio | ||
400 | 1956 | poi si ritirarono nel loro quartiere e si volevano | ||
401 | 1956 | e la portarono con loro in una grotta. Si | ||
402 | 1956 | riverenze e lo nominarono loro Caporale. ¶ – Giacché mi date | ||
403 | 1956 | passare dodici argentieri coi loro carichi: – Chi va a | ||
404 | 1956 | fecero più fuoco di loro, così gli argentieri fuggirono | ||
405 | 1956 | ladri tornarono ricchi ai loro paesi e non fecero | ||
406 | 1956 | fecero più i ladri. ¶ Loro restarono contenti e felici | ||
407 | 1956 | le mule parlavano tra loro. – A me, – diceva la | ||
408 | 1956 | ali era sopra a loro e le cacciava via | ||
409 | 1956 | Tata! Tata! – ma rispondeva loro solo l’eco. ¶ Si | ||
410 | 1956 | rimasto a regolare i loro interessi, la moglie e | ||
411 | 1956 | potessero strisciare fuori pure loro. Sbucarono in un prato | ||
412 | 1956 | che dovettero prenderlo con loro. Passarono in un bosco | ||
413 | 1956 | la penna. ¶ Tornati dal loro padre, gli diedero la | ||
414 | 1956 | gallo beccava il becchime, loro fecero piazza pulita dei | ||
415 | 1956 | campavano col lavoro delle loro mani. Un giorno non | ||
416 | 1956 | continuavano a raccontare le loro storie. – Io, – diceva un | ||
417 | 1956 | che aveva ascoltato i loro segreti e aveva recuperato | ||
418 | 1956 | ci siete? ¶ – Sì, – risposero loro, con un fil di | ||
419 | 1956 | sedettero a consiglio, col loro capo in mezzo, e | ||
420 | 1956 | grande amore nacque tra loro e si sposarono, col | ||
421 | 1956 | si sono ritirati anche loro. Adesso che avevo capito | ||
422 | 1956 | fanno tanti mucchietti quanti loro sono. Restava fuori una | ||
423 | 1956 | invitarono a tavola con loro, e lì lo subissarono | ||
424 | 1956 | è finita la vita loro: e l’uomo che | ||
425 | 1956 | la lotta tra di loro. Un leone atterra l | ||
426 | 1956 | risposto. ¶ – Cos’hai fatto? Loro credono che tu sia | ||
427 | 1956 | dodici e dissero ai loro padri: – Vogliamo fare un | ||
428 | 1956 | tra di voi? ¶ Ma loro vollero fare questo convento | ||
429 | 1956 | e adesso ci cucineranno loro i maccheroni –. Va a | ||
430 | 1956 | a una. Corrono al loro convento e si chiudono | ||
431 | 1956 | hanno fatta! Bisogna render loro pan per focaccia! ¶ Fanno | ||
432 | 1956 | mise a mangiar con loro, discorrendo del più e | ||
433 | 1956 | i frati lasciarono il loro convento e tornarono alle | ||
434 | 1956 | convento e tornarono alle loro case. ¶ Gianni era di | ||
435 | 1956 | bandito stava per tender loro le mani quando vide | ||
436 | 1956 | che facesse qualcosa per loro, che con quel freddo | ||
437 | 1956 | di Giovan Balento a loro importava poco. Invece tutte | ||
438 | 1956 | lo videro spalancarono le loro bocche da forno, sbatterono | ||
439 | 1956 | Giganti si consultarono tra loro, poi, con voce addolcita | ||
440 | 1956 | famiglie. I Giganti, anche loro, finirono per prendersi paura | ||
441 | 1956 | altri cavalieri partirono anche loro all’assalto, con un | ||
442 | 1956 | guerriere, si governano da loro, con la loro Regina | ||
443 | 1956 | da loro, con la loro Regina, e non lasciano | ||
444 | 1956 | entrare nessun uomo nei loro confini. Chi capitava in | ||
445 | 1956 | Chi capitava in mano loro era tagliato a pezzi | ||
446 | 1956 | traballando in groppa ai loro cavalli. E quella che | ||
447 | 1956 | e quel che troveranno loro sarà anche tuo. ¶ Così | ||
448 | 1956 | aspettarlo e continuarono la loro strada, domandando l’elemosina | ||
449 | 1956 | un soldo, comprava le loro anime. Saputo di questo | ||
450 | 1956 | uno in mezzo a loro, s’accorse Francesco, rideva | ||
451 | 1956 | febbricitanti. – Amici miei, – disse loro Francesco, – voi vi siete | ||
452 | 1956 | undici fratelli; ormai aveva loro perdonato la cattiva azione | ||
453 | 1956 | che si sfidano tra loro, ma ha in comune | ||
454 | 1956 | per averlo comunicato a loro, viene cacciato e vaga | ||
455 | 1956 | quei vecchi e le loro condanne, quelle ossa per | ||
456 | 1956 | per il ritmo che loro imprime il narratore. Questa | ||
457 | 1956 | in città e la loro trasformazione. ¶ Per le fiabe | ||
458 | 1956 | per sopravvivere con le loro cibarie). Il motivo orientale | ||
459 | 1956 | tutte abbastanza diverse tra loro: Piemonte (COMP. 19), Lombardia (VISEN | ||
460 | 1956 | provare la verità delle loro idee, l’uno dà | ||
461 | 1956 | rapimento, si torna in loro possesso: o con un | ||
462 | 1956 | versioni, molto simili tra loro, raccolte in Piemonte (FARIN | ||
463 | 1956 | di carestia, e a loro capo c’è un | ||
464 | 1956 | tutte molto diverse tra loro) raccolte in Piemonte (COMP | ||
465 | 1956 | le monache per dar loro fuoco; il nome Gianni |