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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «loro»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
seppero che con le loro legnate avevano impedito che
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1956
avevano impedito che il loro figlio si liberasse dall
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va, – disse uno di loro. – Deve essere morto. ¶ E
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sulla graticola e venne loro l’acquolina in bocca
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porte murate. Non mancava loro niente, avevano anche un
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1956
misero a cucire i loro vestiti. Ninetta invece se
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1956
Reuzzo e di Ninetta. ¶ Loro restarono felici e contenti
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1956
mattina tornarono le padrone: loro aprirono da fuori, lei
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1956
Sfortuna a portarli alle loro Sorti. ¶ Al bucato seguente
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1956
tornarono a impalazzarsi al loro vecchio palazzo e riebbero
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1956
robivecchi per la strada, loro li chiamano e gli
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1956
domenica, che sarebbero passate loro a casa del mercante
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1956
scoppiarono a piangere: la loro bambina non avrebbe più
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1956
vedere il sole! ¶ Lasciamo loro, e pigliamo Baldellone che
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1956
bianco. Tu prendi i loro vestiti che sono sulla
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1956
che sono sulla riva, loro li rivorranno, ma tu
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1956
mandassero i ritratti delle loro figlie. I ritratti arrivarono
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1956
sua madre. Giunto in loro presenza, raccontò loro l
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1956
in loro presenza, raccontò loro l’incontro col Re
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1956
per tutta la città. ¶ Loro restarono felici e contenti
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1956
dame la presero sulle loro braccia svenuta, e se
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1956
gli dissero che la loro padroncina l’aspettava. Il
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1956
voleva far restare con loro le tre Fate, ma
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1956
carbonaia. Così continuarono le loro scorpacciate, mentre il Principe
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1956
la nascita d’un loro figlio, salivano al Santuario
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1956
Rosalia. Dietro veniva un loro schiavo moro, detto Alì
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1956
Cosa potrò io dir loro? – E presa da spavento
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1956
poltrone di fronte a loro. Così restarono, tutti e
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1956
prese per Bracciere. ¶ Lasciamo loro e prendiamo il Reuzzo
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1956
bene. ¶ Questi Re tra loro badavano a non farsi
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1956
Fece vendere tutti i loro fondi e i loro
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1956
loro fondi e i loro beni e coi danari
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1956
la volle in moglie. ¶ Loro restarono felici e contenti
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1956
interrogare gli invitati sulla loro vita, e a tutti
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1956
e in confidenza raccontò loro come era avvenuto il
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1956
domandavano cosa faceva il loro fratello per tante ore
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1956
rabbrividiva a sentire i loro sbuffi. ¶ – Che c’è
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1956
quando l’ambasciatore portò loro quella lettera, e seppero
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1956
realtà una bella ragazza loro figlia, divennero come pazzi
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1956
a mezzanotte uno di loro si svegliò, vide il
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1956
a quei cristiani e loro a segni mi facevano
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1956
sole, che posano le loro vesti da colomba appese
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1956
disse: «Zitto che son loro!» Giunte alla fonte, le
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1956
cominciarono a giocare tra loro, correndo e facendo le
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1956
sua in mezzo a loro. Saltò fuori e portò
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1956
Apostoli buttarono via le loro pietre. Arrivò San Pietro
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1956
dito su uno di loro: – Padre mio, il mio
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1956
per ricordo? ¶ – Benissimo, – dissero loro, – siete proprio quel che
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1956
Là si tolsero i loro panni da contadini e
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1956
mano, la condussero nel loro palazzo sotto il mare
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1956
e le appresero le loro canzoni, quelle che quando
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1956
Sirene e cominciarono la loro canzone: ¶ E questo è
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1956
mare a tendere le loro reti ai marinai. Schiuma
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1956
e morirei insieme a loro. ¶ – Non morrai, – le disse
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1956
lo seguivano allontanandosi dal loro palazzo. ¶ Tutt’a un
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1956
per strada dovrai darlo loro per marito, sia villano
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1956
diventato gran signore. Neanche loro sapevano nulla della bella
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1956
cognato beccamorto con le loro spose. ¶ (Basilicata) ¶ 134 ¶ Liombruno ¶ C
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1956
ma Liombruno non diede loro retta. ¶ Venne ad aprire
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1956
proprio comodo! ¶ E la loro meraviglia crebbe ancora quando
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1956
e al posto dei loro stracci lasciati sulla sedia
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1956
e dopo aver lasciato loro casse di gioielli e
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1956
misero a mormorare tra loro fitto fitto. Il Re
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1956
Liombruno, e sotto le loro domande, raccontò la sua
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1956
dissero che davvero nei loro giri per il mondo
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1956
serve si guardarono tra loro come a dire: «Sta
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1956
perdonò. Si giurarono il loro amore, le loro sofferenze
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1956
il loro amore, le loro sofferenze d’esser stati
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1956
E tutti tornarono alle loro case con le spose
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1956
di meraviglia e per loro cominciarono giorni d’abbondanza
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1956
in pace tutti i loro giorni. ¶ (Basilicata) ¶ 137 ¶ I tredici
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1956
Re che avrebbe dato loro di che vivere. Non
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1956
vecchi: pensano ai fatti loro e perisca il mondo
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1956
il latte, se la loro mamma era lì stesa
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1956
quella giovane che desse loro suo figlio Sole, perché
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1956
per la casa del loro terzo fratello. Il terzo
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1956
l’avrebbero chiamato dalle loro inferriate e gli avrebbero
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1956
Re veniva ad essere loro zio, e credevano che
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1956
abbandonati. Se campava il loro padre buonanima avrebbero avuto
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1956
le mie oche! E loro, poverini, non hanno nulla
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1956
così faranno Natale pure loro! Ma come faccio a
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1956
lui aveva detto. Fece loro segno con la mano
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1956
con la mano, diede loro un po’ più di
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1956
mai visti in vita loro. Videro una luce, e
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1956
la pioggia mossero i loro passi in quel verso
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1956
buon vecchio, dove la loro sorella e moglie abitava
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1956
vecchio e subito offerse loro asilo. Entrarono e c
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1956
lei li riconobbe, e loro no. ¶ – Siccome piove, – le
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1956
raccolto di cicoria pareva loro veleno, perché era costato
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1956
non mi abbandonare. ¶ Lasciamo loro e seguitiamo il Sett
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1956
venire a tavola con loro. A tavola, la vecchia
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1956
fecero restare là con loro. ¶ Mentre una mattina questo
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1956
la notte raccontandosi le loro disgrazie e facendo progetti
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1956
uccelli, serpi, tutti coi loro figli, e diceva: – Fanno
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1956
mangiare quel che mangiavano loro: zuppa e pietanza, mezzogiorno
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1956
fare?» ¶ Chiamò un villano loro mezzadro e gli disse
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1956
a tirarle su? ¶ E loro: – Volete che non ce
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1956
notte. Si rimisero i loro panni soliti, ma Leonetta
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1956
e la presero con loro, insieme con tutte le
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1956
marinai si consultarono tra loro, e uno di loro
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1956
loro, e uno di loro, che era vecchio, con
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1956
su e una di loro disse: – Oh, chi è
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1956
delle vecchine e del loro canto. ¶ – Ci voglio andare
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1956
e corse via con loro nascosto nell’orecchio d
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1956
ai due figli la loro sorellina, e spirò. ¶ La
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1956
i fratelli dicevano fra loro: – Questa benedetta sorella nostra
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1956
e le dicono il loro pensiero. – Finché non ti
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1956
parte sua, continuavano le loro ricerche. Una sera il
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1956
e seppe tutto il loro intrigo. Le fece mettere
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1956
tre figliole, filatrici pure loro. Per quanto s’affaticassero
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1956
guadagno bastava appena alle loro spese. Intanto, alla vecchia
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1956
le sorelle discorrevano tra loro. – Domenica è Pasqua, – dissero
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1956
sorelle arrivarono, Nina raccontò loro ogni cosa e disse
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1956
marito e Nina diede loro una dote da principesse
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1956
ochini, li baciò, raccomandò loro di non aprire a
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1956
penne degli ochini, dette loro l’erba fresca, raccomandò
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1956
e l’ochina raccontò loro le sue traversie con
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1956
per te e per loro e raggiungili. ¶ Gli diede
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1956
non è riuscito a loro riesca a me. ¶ A
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1956
accanto, tutte addormentate anche loro. Anche le damigelle si
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1956
Principessa ostessina che disse loro di entrare, che quel
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1956
e la Principessa servì loro una cena da signori
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1956
Poi si sedette al loro tavolo, e disse: – Be
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1956
alto nel cielo. Allora loro tutte affannate ridiventarono fagotti
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1956
e a litigare tra loro. ¶ La sera dopo il
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1956
a Nerone sperando anche loro in un regalo come
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1956
il vecchio che veniva loro dietro. Camminava sulle acque
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1956
pietra bianca. Uno di loro disse: – Apriti, deserto! – e
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1956
l’indomani uno di loro sarebbe rimasto a far
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1956
coi ladroni e faceva loro tutti i servizi, e
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1956
tutti i servizi, e loro le portavano ogni sera
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1956
e due: che la loro sorella sarebbe scappata di
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1956
un pescatore, che solo loro somigliavano ai ritratti. Le
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1956
e radici era il loro cibo ed erbe e
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1956
tre Regine raccontarono la loro e la balia tremava
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1956
al vecchio metà della loro pesca e fecero con
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1956
dispiaceva uccidere quell’unica loro gallina, ma la figlia
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1956
Uncino s’accorse dei loro segni, ma stette zitta
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1956
erano accorti che il loro miele era sparito, stavano
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1956
L’eremita approvò la loro decisione, fece molte raccomandazioni
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1956
avevano fame, spartì con loro tutto quello che Mamma
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1956
tutta la mattina, e loro miagolavano, miagolavano. ¶ A mezzogiorno
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1956
arrivarono a casa del loro babbo e della loro
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1956
loro babbo e della loro mamma e li fecero
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1956
e un giorno, mentre loro erano fuori, la Regina
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1956
e si raccontarono le loro storie. ¶ – Io sono figlio
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1956
mi trattarono come un loro figlio. Ma voi, come
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1956
furono i pastori domandarono loro i due cavalli: da
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1956
due cavalli: da parte loro promettevano che appena tornati
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1956
che appena tornati alle loro condizioni regali li avrebbero
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1956
ricevuto. I pastori procurarono loro i due cavalli e
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1956
e si raccontarono le loro storie. – Ma come facciamo
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1956
spada di fronte a loro. Quando toccò al Generale
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1956
che era giusto far loro prendere un po’ d
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1956
Al mattino accanto ai loro letti trovarono tre schioppi
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1956
e tu no; a loro li ho presi a
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1956
che le avevano liberate loro. ¶ Le ragazze, quando videro
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1956
li abbracciò e fece loro molte feste, e sebbene
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1956
da garbargli molto, promise loro una figlia in sposa
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1956
a mangiare biada con loro. ¶ Un giorno l’assassino
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1956
belle pariglie per le loro carrozze e voi no
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1956
guarda che tipi!» e loro hanno rubato. Io non
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1956
figli. Una vecchina disse loro l’avvenire. – Contentatevi di
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1956
Le guardie, con le loro lance, buttarono giù il
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1956
sorpresa, prese a mandar loro ogni giorno ogni ben
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1956
spesso s’accompagnava a loro per un tratto. ¶ Un
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1956
e s’unì a loro discorrendo. Era tempo di
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1956
per trecento scudi e loro se ne andarono. ¶ La
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1956
cannuccia. Andarono a casa loro, attaccarono briga con le
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1956
bastonate. Questo fu il loro desinare, e pare che
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1956
spasso nel giardino anche loro, s’arrampicò su una
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1956
Le cieche discorrevano tra loro. Una aveva l’occhio
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1956
dare lo specchio che loro hanno, perché devo andare
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1956
portarono Prezzemolina a casa loro, le mostrarono una stanza
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1956
Fate si guardarono tra loro. – Di’ la verità, Prezzemolina
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1956
dissero le Fate tra loro. – Dobbiamo mangiarcela noi –. Alla
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1956
insieme con tutte le loro forze, finché non lo
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1956
cani li tennero con loro al palazzo e la
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1956
discorrevano fitto fitto tra loro. ¶ Diceva la maggiore: – Potessi
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1956
non sapevano cosa potesse loro capitare. Arrivarono lì tutte
181
1956
terrazza di casa vostra. ¶ Loro, più confuse che mai
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1956
meno, e nacque in loro un’invidia che non
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1956
Ora bisogna pensare a loro, poverini: bisogna fabbricargli un
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1956
moglie erano morti e loro, ricchi da non si
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1956
sapevano d’essere le loro zie. Una mattina queste
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1956
ad aver paura dei loro delitti. ¶ Intanto, anche il
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1956
Cominciò a discorrere con loro: – Oh, gran bel giardino
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1956
a far amicizia con loro. – Visto che siamo vicini
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1956
aprissero gli occhi anche loro e passò ancora. C
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1956
sellò il migliore dei loro cavalli, e partì. ¶ L
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1956
e andò sotto le loro finestre a gridare: – Oh
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1956
di comprarne per i loro lavori di ricamo. Lo
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1956
del porto passarono i loro carichi sull’altra spalla
194
1956
e Giovanni, gliela diede loro a leggere e domandò
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1956
leggere e domandò il loro parere. I due non
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1956
era stata eseguita per loro disubbidienza; e con gran
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1956
disubbidienza; e con gran loro sorpresa il Re prese
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1956
fischio. ¶ Il fratello aperse loro il portone del palazzo
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1956
presero a raccontarsi i loro casi, traversando in barca
200
1956
non sapeva chi di loro far succedere nel regno
201
1956
esseri umani acclamarono Antonio loro Re. Giovanni ereditò il
202
1956
prese in grembo, facendo loro un mucchio di moine
203
1956
aperta. E lei raccontò loro tutto quel che le
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1956
Principessa? – disse uno di loro. ¶ E il mezzano, così
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1956
verso la capitale del loro Regno. Tutto era come
206
1956
era il palazzo della loro innamorata, e diede un
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1956
piangevano per morto. Presentò loro la sposa, e disse
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1956
Facciamo una gara tra loro due e la testa
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1956
misero a filare la loro libbra di lino con
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1956
giudizio della Regina il loro lino filato filo a
211
1956
damigelle, appena furono nelle loro stanze, cominciarono ad arrabattarsi
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1956
in aria, e il loro figlio ai piedi dei
213
1956
via: a chiunque chiedesse loro qualcosa per amor di
214
1956
cammina cammina, arrivarono anche loro al porto di Spagna
215
1956
e Pietro non riconobbe loro né loro riconobbero Pietro
216
1956
non riconobbe loro né loro riconobbero Pietro. ¶ Dopo un
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1956
pane e cacio tra loro! ¶ Venuta la sera, dice
218
1956
gli altri dire le loro preghiere, ma lei della
219
1956
sono morti con la loro mamma, e io sono
220
1956
i bambini: – Sentite, – disse loro piano, – quando torneremo di
221
1956
aver dato sfogo alla loro felicità, il Re si
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1956
casa, li troverai al loro posto per rimetterteli. ¶ Ma
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1956
d’animali. Giuseppe andò loro incontro, chiese ospitalità e
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1956
sapessero che farsene. Mostrò loro l’orologio, ed era
225
1956
darlo a nessuno di loro ma a qualcuno superiore
226
1956
a qualcuno superiore a loro, ed essi gli presero
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1956
grotta dove abitava il loro Re. Tra il Re
228
1956
reale e imparò la loro lingua. Insegnò ai selvaggi
229
1956
i morti, con le loro ricchezze. Giuseppe volle che
230
1956
al Sovrano, raccontarono la loro storia, e furono accolti
231
1956
a sapere che la loro figlia avrebbe avuto una
232
1956
quella Regina, insieme al loro figlio, più grandetto di
233
1956
gli orologi. Sotto i loro occhi, il figlio del
234
1956
faranno così, saranno bruciati loro». ¶ Quella risposta fece restar
235
1956
rotto l’incantesimo. ¶ Lasciamo loro e vediamo il marito
236
1956
mise in mare con loro. Ritrovò il punto dello
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1956
all’alba partì con loro. ¶ I tre fecero molta
238
1956
e il Re con loro. Di palazzo noialtri poi
239
1956
e la tennero con loro. Le facevano far da
240
1956
la portarono a casa loro e dicevano: – Qui sarete
241
1956
con sé: giocava con loro e li faceva correre
242
1956
al collo anche a loro, e si misero a
243
1956
il gatto videro il loro padrone così triste, gli
244
1956
come prima. ¶ Andò con loro nel palazzo; girò l
245
1956
con qualche litigio tra loro, ma in complesso stettero
246
1956
se ne tornarono alle loro tombe. ¶ La seconda notte
247
1956
ogni giorno sia mandata loro una creatura umana, che
248
1956
ma era anche il loro punto debole, e si
249
1956
pitture e dissero fra loro: – Ma queste sono della
250
1956
figlia del Sultano disse loro: – Mettete quel giovane nella
251
1956
contente si misero anche loro sotto le ali, e
252
1956
più nessuno, uno di loro parlò e disse: – Ora
253
1956
personaggi volevano riannodare la loro antica amicizia con lui
254
1956
per poco non morirono loro dallo spavento, ma Giricoccola
255
1956
segno, e continuarono la loro strada sovrappensiero. Poco più
256
1956
le bestie tornarono al loro vero essere; chi era
257
1956
andarono ognuno a casa loro e Stellina andò in
258
1956
occhi, e dicevano tra loro: – Daremmo l’anima al
259
1956
il Re a dar loro il buon giorno e
260
1956
a strapazzare i servitori. Loro, a giurare che avevano
261
1956
e adesso domanderò a loro se l’han vista
262
1956
pesci, e sentirà da loro se l’han vista
263
1956
e chi sa che loro non l’abbiano vista
264
1956
piangere, ma ormai il loro povero padre era andato
265
1956
Restituì ai fratelli le loro staia e lui mise
266
1956
e si sedettero anche loro lì a discorrere. ¶ – Perché
267
1956
dei frati, e delle loro domande. ¶ Così parlando, pranzarono
268
1956
due signori e spiegarono loro della biscia. E la
269
1956
si somigliavano tanto tra loro che non era possibile
270
1956
grandi, il babbo diede loro un cavallo, un cane
271
1956
queste teste hanno le loro sette lingue nella bocca
272
1956
dall’incanto parlavano tra loro, e i tre fratelli
273
1956
raccontavano quel che era loro accaduto. Ma il primogenito
274
1956
allegria il primogenito chiese loro perdono e loro gliel
275
1956
chiese loro perdono e loro gliel’accordarono dicendo che
276
1956
avvezzate che non mancasse loro niente. Erano belle tutte
277
1956
lui era indebitato con loro e quindi quella roba
278
1956
ròse dall’invidia, perché loro conducevano una vita che
279
1956
a lui, con le loro catenacce ai piedi che
280
1956
dormire, che non pareva loro vero. ¶ Dopo un altro
281
1956
ogni parte: studiarono sui loro libri ma neanche loro
282
1956
loro libri ma neanche loro seppero dire nulla. Con
283
1956
i suoi fratelli. Raccontò loro le meraviglie dell’Isola
284
1956
leggiadra fanciulla, e mostrò loro la mela che accecava
285
1956
da invidia, almanaccarono tra loro un tradimento. Rubarono ad
286
1956
presentare al padre le loro spose. ¶ Giunti in Spagna
287
1956
e Giovanni e delle loro spose e disse ad
288
1956
trovò modo di raccontar loro la sua storia e
289
1956
invidiose erano invitate anche loro alla festa. Andando tutte
290
1956
se li rimise al loro posto, e tornò a
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le sorelle, parlando tra loro: – Diamogli quelle di nostra
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i miei tesori. ¶ E loro lo condussero per le
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Re a dire delle loro fidanzate. – Ora, – disse il
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il figlio della Regina loro prigioniero che lo portavano
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una strega ma la loro sorellina che non avevano
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vollero che restasse con loro. Ma le raccomandarono di
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tutto circondato da guardie. Loro con un buco sottoterra
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è più furbo di loro. Faccia così: in fondo
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ne stavano per conto loro e non le badavano
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ebbero detto tutto il loro amore, era già sera
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e tornarono a casa loro e fecero una festa
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ebbero una stanza per loro nel palazzo. A mezzanotte
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uno scalpitio dietro di loro, si voltò e vide
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lì per prenderli, – risposero loro, – quando tutt’a un
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incontrario. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! ¶ E i soldati tornarono
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incontrario. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! ¶ I soldati, galoppa e
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terra il pettine e loro si videro davanti una
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i soldati domandarono a loro se avevano visto la
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stufarono. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! – gridò il Re del
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quelle. ¶ Il cane correva loro incontro abbaiando. E Bobo
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due servi e disse loro cosa dovevano fare l
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volevano si fermasse con loro, ma lui prese commiato
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Si sdraiò accanto a loro e chiese di far
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e chiese di far loro compagnia. Presero a discorrere
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quei due. ¶ – Capisco il loro linguaggio, – disse Bobo. Tese
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via e incontrarono un loro zio, stuoiaio. Disse Caterina
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innanzi e incontrarono un loro zio, falegname. Disse Giulia
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Questi servi erano stati loro a rubare l’anello
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avevano, quelle occhiatacce che loro rivolgeva Gàmbara ogni volta
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uomo d’autorità, parevano loro occhiate di sospetto. Cominciarono
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la notizia che la loro mamma, che abitava a
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ben bene, una di loro disse: – Adesso che abbiamo
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fare per salvarvi? ¶ E loro: – Se stai muta per
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sì, e restò con loro. ¶ Gli assassini non la
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i servitori venissero con loro a tavola bianca, e
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sposata. ¶ – Ora mi dicano loro a chi sarebbe toccato
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contenti, e neanche di loro si parla più, ormai
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camminava da solo perché loro muovevano le ruote, e
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appena entrate una di loro disse: – Guarda dov’è
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Pomo aveva fatto mandare loro incontro tre cavalli: uno
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ricevendoli sulla porta, disse loro: – Vi raccomando una sola
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passare la visita alle loro Maestà. ¶ E cominciò a
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furia di pregare i loro idoli, la Regina riuscì
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astrologhi; a undici di loro diede in regalo un
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fece entrare e diede loro da mangiare e da
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presero le trebbie anche loro, ma il Signore disse
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nostri romantici venisse il loro scopritore. Cresciuta alla scuola
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lettere e cifre, nei loro cataloghi – il Type-Index
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Motif-Index – e nei loro tracciati delle fluttuanti migrazioni
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prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre
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e poveri, ma la loro parità sostanziale; la persecuzione
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metà. Lo studio dei loro manoscritti conferma ciò che
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lavorarono molto di testa loro, non solo traducendo gran
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prima; e su questo loro lavoro s’innesta il
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cercando di rifondere in loro qualcosa di quella freschezza
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hanno colpito per la loro bellezza, oppure che mi
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e i volumi dei loro raccoglitori – salvo pochissime eccezioni
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è parso che il loro folklore narrativo fosse molto
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geografica, che orientano le loro ricerche appunto verso la
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comari, a rifarsi alle loro parole. Come non comparare
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cammina cammina arrivorno anche loro a piè dentro al
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ma, né Pietro ricognobbe loro, né loro ricognobban punto
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Pietro ricognobbe loro, né loro ricognobban punto Pietro (p
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bellissime fiabe (sorelle tra loro) della Ragazza mela (fiorentina
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rapporto sentimentale che tra loro via via si configura
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l’ultimo periodo della loro iniziazione; ha rapporti con
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iniziazione essi tornano alle loro case, dimenticano la giovane
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che viveva segregata con loro, si sposano e formano
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pubblicarono a inizio delle loro raccolte, quasi un prologo
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precise, concrete, con una loro gerarchia, una loro etichetta
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una loro gerarchia, una loro etichetta, un loro codice
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una loro etichetta, un loro codice morale: tutto un
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varie scuole folkloristiche, dei loro risultati, delle loro polemiche
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dei loro risultati, delle loro polemiche, il lettore può
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narrare nell’infanzia dalle loro nutrici. ¶ 9. Apposta per il
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novellatori. In molte delle loro raccolte, le fiabe raccontate
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riconoscono l’importanza delle loro fiabe per il folklore
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richiamano l’attenzione nelle loro note, ma il loro
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loro note, ma il loro interesse principale è nel
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stavano in campagna. Nacque loro un bambino ma non
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i suoi abitanti. Neanche loro avevano danaro per pagare
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sarebbero sempre accorsi in loro aiuto. ¶ Dopo altri mesi
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in un giardino. Venne loro incontro un nano. – È
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principi con tutti i loro eserciti, – disse la Fata
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fece per pronunciare i loro nomi, s’accorse che
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appena fu lontano dalla loro vista si fermò, e
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giorni e a casa loro si presentò un signore
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gli raccontò tutta la loro vita di paura. ¶ Il
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prima li lasciò raccontare loro, poi si mise a
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a Perina, e tra loro nacque una grande simpatia
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il forno. Perina diede loro le tre libbre di
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libbre di saggina e loro presero a spazzare il
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alle persone. Perina gettò loro le tre libbre di
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si mise a correre loro dietro. Passò dall’albero
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compari e anche le loro mogli si guardarono male
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padrino perché continuassero i loro negozi. E poi: – Adesso
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la nostra Imperatrice! – E loro restarono Imperatore e Imperatrice
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al balcone e il loro sguardo cadde sulla terra
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Il Sole?» ¶ Diede a loro tutta la sua roba
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il Sole, – dissero tra loro i cognati. E a
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roba e anche la loro. ¶ – Ebbene, – disse Peppi, – vi
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cuore d’un villano –. (Loro lo chiamavano sempre villano
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e gli restituisce la loro roba. – Tenete qua, che
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due soli, con le loro spade contro tutti e
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dal giovane, che era loro prigioniero lì sottoterra e
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non avrebbero aperto casa loro a chicchessia. Bisogna sapere
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Bisogna sapere che il loro figliolo tanti anni prima
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non è ora. ¶ Lasciamo loro e andiamo dalla Regina
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i Regnanti e chiese loro licenza. Ma al figlio
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poi si ritirarono nel loro quartiere e si volevano
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e la portarono con loro in una grotta. Si
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riverenze e lo nominarono loro Caporale. ¶ – Giacché mi date
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passare dodici argentieri coi loro carichi: – Chi va a
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fecero più fuoco di loro, così gli argentieri fuggirono
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ladri tornarono ricchi ai loro paesi e non fecero
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fecero più i ladri. ¶ Loro restarono contenti e felici
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le mule parlavano tra loro. – A me, – diceva la
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ali era sopra a loro e le cacciava via
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Tata! Tata! – ma rispondeva loro solo l’eco. ¶ Si
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rimasto a regolare i loro interessi, la moglie e
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potessero strisciare fuori pure loro. Sbucarono in un prato
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che dovettero prenderlo con loro. Passarono in un bosco
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la penna. ¶ Tornati dal loro padre, gli diedero la
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gallo beccava il becchime, loro fecero piazza pulita dei
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campavano col lavoro delle loro mani. Un giorno non
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continuavano a raccontare le loro storie. – Io, – diceva un
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che aveva ascoltato i loro segreti e aveva recuperato
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ci siete? ¶ – Sì, – risposero loro, con un fil di
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sedettero a consiglio, col loro capo in mezzo, e
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grande amore nacque tra loro e si sposarono, col
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si sono ritirati anche loro. Adesso che avevo capito
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fanno tanti mucchietti quanti loro sono. Restava fuori una
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invitarono a tavola con loro, e lì lo subissarono
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è finita la vita loro: e l’uomo che
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la lotta tra di loro. Un leone atterra l
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risposto. ¶ – Cos’hai fatto? Loro credono che tu sia
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dodici e dissero ai loro padri: – Vogliamo fare un
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tra di voi? ¶ Ma loro vollero fare questo convento
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e adesso ci cucineranno loro i maccheroni –. Va a
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a una. Corrono al loro convento e si chiudono
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hanno fatta! Bisogna render loro pan per focaccia! ¶ Fanno
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mise a mangiar con loro, discorrendo del più e
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i frati lasciarono il loro convento e tornarono alle
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convento e tornarono alle loro case. ¶ Gianni era di
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bandito stava per tender loro le mani quando vide
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che facesse qualcosa per loro, che con quel freddo
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di Giovan Balento a loro importava poco. Invece tutte
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lo videro spalancarono le loro bocche da forno, sbatterono
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Giganti si consultarono tra loro, poi, con voce addolcita
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famiglie. I Giganti, anche loro, finirono per prendersi paura
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altri cavalieri partirono anche loro all’assalto, con un
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guerriere, si governano da loro, con la loro Regina
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da loro, con la loro Regina, e non lasciano
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entrare nessun uomo nei loro confini. Chi capitava in
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Chi capitava in mano loro era tagliato a pezzi
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traballando in groppa ai loro cavalli. E quella che
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e quel che troveranno loro sarà anche tuo. ¶ Così
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aspettarlo e continuarono la loro strada, domandando l’elemosina
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un soldo, comprava le loro anime. Saputo di questo
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uno in mezzo a loro, s’accorse Francesco, rideva
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febbricitanti. – Amici miei, – disse loro Francesco, – voi vi siete
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undici fratelli; ormai aveva loro perdonato la cattiva azione
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che si sfidano tra loro, ma ha in comune
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per averlo comunicato a loro, viene cacciato e vaga
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quei vecchi e le loro condanne, quelle ossa per
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per il ritmo che loro imprime il narratore. Questa
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in città e la loro trasformazione. ¶ Per le fiabe
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per sopravvivere con le loro cibarie). Il motivo orientale
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tutte abbastanza diverse tra loro: Piemonte (COMP. 19), Lombardia (VISEN
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provare la verità delle loro idee, l’uno dà
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rapimento, si torna in loro possesso: o con un
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versioni, molto simili tra loro, raccolte in Piemonte (FARIN
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di carestia, e a loro capo c’è un
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tutte molto diverse tra loro) raccolte in Piemonte (COMP
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le monache per dar loro fuoco; il nome Gianni