Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

sotto il peso della loro croce. ¶ Gli erano morti

stesso amore, e diede loro successivamente i nomi di

belli e robusti; le loro voci, i loro giochi

le loro voci, i loro giochi empivano d’allegrezza

li nominava per i loro titoli di conti e

e nel chinarsi le loro poppe oscillavano come grappoli

lo dico io... ¶ — Già, loro credono di capire, loro

loro credono di capire, loro!... — E fece uno di

l’intendessero poi fra loro... ¶ L’Eugenia venne due

pietà che nasce in loro dall’esser tutte parimenti

s’eran scambiata fra loro. Il Riotti sbolliti i

che ce ne potevan loro? Per riparare al malanno

Venivan taluni con le loro amanti, lucide di gioielli

fecero in danno del loro amico beffato. Poiché Cesare

con troppa facilità ogni loro desiderio. Sarebbe venuto, e

di sapere il conto loro in ogni cosa, e

agognasse a divenir dei loro e quale desiderio lo

visitavano, poi andarsene, con loro insieme, ai Circoli, alle

voci correvano sul conto loro; ma eran ammessi ed

anzi ricercati per il loro spirito giocondo sebben grossolano

di quasi tutti i loro vizi e liberale insieme

almeno tanto quanto lèarte loro, don Carletto Santorre, don

guardarlo, pensavano in cuor loro ch’egli era veramente

reggevano, così a dir loro, quando impazzavano por le

Talvolta era insieme con loro un pallido fiorentino, che

era giunto sino a loro, e voleva che per

oltre l’oblio delle loro voluttuose carezze... Ed accennò

certe occhiate che lanciava loro, il padre e la

da secoli per la loro impeccabile bruttezza. Voleva che

era già sorta fra loro a proposito di mille

nascosti nell’intimità del loro nido. ¶ L’estate, già

ad invitarla nelle case loro. ¶ Per riflesso, Arrigo profittava

moderni, e che aggiudica loro talvolta la faina d

potendo scendere fino a loro, li innalzava talvolta fino

sempre con intendersi fra loro. ¶ Su questo avvenimento si

nei primi tempi del loro amore, quand’eran l

entrambi, come se fra loro, per l’aria, fosse

profumo di violette nella loro storia d’amore. Poi

avesse dato ragione ai loro spalleggiatori o piuttosto a

po’ sciocchi forse nella loro bellezza, non sapevano celare

e panciuti, che col loro fumo gonfio di sapore

le ciglia lucenti. ¶ Fra loro si adagiava la mollezza

largo e tepido, fra loro aleggiava, come un fumo

amiche; le vedo coi loro amanti; imparo. Poi, non

eredito? ¶ — Quando posso dò loro qualche acconto. Poi le

fosse alcun impaccio fra loro. Eran davanti l’armadio

altra cosa. ¶ Durò fra loro un lungo attimo di

ch’egli aveva giocate loro. Un po’ testardo come

alcuna. ¶ Di fronte a loro, nel suo palco di

veduto, e rapidamente i loro sguardi si evitarono. Benché

gli innamorati guardavan la loro bella, i pettegoli ficcavan

infatti gli parlassero di loro, e sebbene l’avesse

avvicinò di nuovo al loro palco ed ebbe l

per potergli dir come loro: « Ti voglio bene...» per

una forza, invincibile fra loro?... ¶ — Ti annoi di rimanere

subdola poesia, esagitava nei loro cuori malati il fantasma

diffusa la dolcezza del loro colpevole amore. Egli la

soli, sapevano che il loro peccato sarebbe sepolto in

Avevano scelto per i loro convegni un viale deserto

lì, a consumare la loro triste vecchiaia, per quella

promessa era corsa fra loro, ineffabile, orrenda, non detta

se ricevessero in casa loro una visita inconsueta. ¶ — Questo

sorrise. Restò dietro i loro passi un lungo solco

buio, nessuno vede... ¶ Le loro bocche innamorate s’incontrarono

al divieto, e parve loro d’esser come due

nella notte bianca. Dietro loro si addensava la città

d’allegria pervase i loro giovani cuori, perchè ognuno

tentazione, che superava i loro pavidi sensi; — ed ecco

luce aveva abbagliato i loro occhi un po’ torbidi

vivande aveva solleticato i loro stomaci sani, e la

più paura di quel loro amore che li faceva

misero a guardare i loro vicini e riderne. ¶ Una

gli uomini a lanciar loro qualche scappellotto. La grassa

ritrassero in un mondo loro, temendo quasi che alcuno

contro la forza del loro così perverso amore. ¶ Noi

lui. Arrigo, intuendo i loro discorsi, per la prima

l’incancellabile ombra del loro peccato. Loretta capì che

tormentavan la tristezza del loro sogno nascosto. Volersi bene

notte, nel tremore dei loro sensi, follemente si baciarono

li vinse, fece del loro amore un nodo strettissimo

rosse... ¶ Ella era di loro due la più forte

mantello di spine la loro carne disperata. ¶ VIII. ¶ Arrivò

E poi che al loro Circolo si gioca ora

dispensando sorrisi, avanzando i loro pronostici raccogliticci, offrendo di

imboccatura. Fantini amenissimi nella loro piccolezza, nutriti di carni

wisky, cinti già dei loro colori, con un soprabito

le donne eleganti nei loro abiti e nei loro

loro abiti e nei loro atteggiamenti, sicché le riusciva

Stava di fronte a loro, fra le due ringhiere

minacciò di spezzare i loro esili ombrellini e fece

Sfiniti, quasi convulsi, il loro cuore d’animali da

era venuto a casa loro, forse per vederla un

sceso a patti con loro, averne adulati alcuni, dominati

Per giungere sino a loro, qualsiasi frode gli era

osava. Nessuno era fra loro, e pur non osava

felicità che passava nel loro impossibile sogno. ¶ Andare via

straniera, che ignorasse il loro peccato; contaminarsi della colpa

nello specchio; negli occhi loro passava il miracolo di

ed insensibili come i loro bauli. Mangiano, dormono, guardano

il cielo fiammeggiante i loro impetuosi vèrtici; la riva

familiare, allontanarsi dalle mediocri loro abitudini. ¶ Ed il primogenito

e s’aiutassero del loro meglio a scandalizzare la

che dovevano confidare la loro ragazza! E una ragazza

Del resto, facessero poi loro che lui, Riotti, com

perchè un marito dei loro non lo avrebbe sposato

che alcuno sorprendesse il loro segreto, e vicino a

vigilanza importuna turbasse il loro intimo ¶ godimento. Egli remò

luce il palpito delle loro anime innamorate. ¶ — Baciami... — ella

a pianterreno, discorrendo fra loro di cose gaie, s

gente pranzava intorno a loro, e Loretta, curiosamente, osservava

oltremare possedevano già, nei loro profili antichi e limpidi

fantasma s’impossessava del loro turbamento. Era un male

catena che stringesse le loro carni fraterne; poi girava

nuca. ¶ Dolorosamente, amaramente, le loro bocche si congiunsero. Ella

stesso che frammettevano al loro peccato era un peccato

il segno quasi, dei loro baci; ma quando più

cuor maledetto, ecco fra loro lo spettro paterno, la

non sarebbe rimasta per loro nè famiglia, nè amici

dall’origine? Se di loro due, fratello e sorella

quella improvvisa tragedia nel loro sorridente amore? Spesso la

eran noti per la loro eleganza: don Antonino Vernazza

i tre, incuriositi. ¶ — E loro no? Loro non san

incuriositi. ¶ — E loro no? Loro non san niente? — malignò

racconta; io credevo che loro lo sapessero già. Li

entrare in una certa loro casa... ¶ Una settimana dopo

la giornata. ¶ Presso di loro il povero vecchio si

piuma ed avevan nei loro riflessi l’irrequietezza d

per nascere la timida loro complicità. Non era più

per lei. ¶ Dietro di loro la città, ravvolta in

fianco della strada le loro lunghe file di cavalli

lago apparve davanti a loro, placido in lontananza, come

le cose umane, la loro colpa non avrebbe avuta

al sopraggiunte. Egli tese loro le mani, poiché non

piedi in mezzo a loro; lui e l’Eugenia

ne sapesse più di loro. ¶ — Questo non si sa

Paolo, entraron dopo di loro. ¶ — Ci sarà un consiglio

ch’era stato fra loro, e con lieta indifferenza

ritraevano a parlar fra loro. Poi c’eran stati

li intese parlar fra loro animatamente; s’avvicinò, studiandone

d’essere occupatissimi al loro gioco. ¶ Arrigo si mise

sopravvenuti e strinse le loro con affetto. ¶ Nella sua

fuggiva, dimentica d’ogni loro complicità, ma d’un

mettendo alla gogna il loro nome, dandolo ferocemente in

che avevan discorso fra loro, stando egli supino sul

ch’eran passate fra loro, dai primi tempi, quando

lungo silenzio pesò fra loro, anzi una specie di

leggersi nel volto i loro inconfessabili pensieri. ¶ Poi Arrigo

entrambi negli occhi la loro storia d’amore. Ed

incolmabile, di fondere il loro spavento insieme, di guardare

con occhi fraterni la loro morte interiore. ¶ Ella gli

timone era sopra le loro teste; la vela, appena

sul terrazzo, davanti a loro. ¶ — Non gridate! — ingiunse, con

ghermire, mentre intorno a loro un giardino ebbro lanciava

beatitudine. ¶ E intorno a loro, e fuori, per tutto

lungo silenzio dominò la loro inquietudine. Egli aspettava ch

salir la faccia del loro padre taciturno, la pallida

improvviso, lo salutarono col loro canto. ¶ Poichè infatti l