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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «loro»

nautoretestoannoconcordanza
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O un inverno per loro vale come un istante
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cambiati dall’epoca della loro costruzione, e nel toccarli
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corte, e immaginavo i loro discorsi della sera. Non
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baite”. Infatti due di loro avevano fatto il nido
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per lasciarsi cullare da loro, non sussultare a ogni
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bosco di larici, i loro tronchi alti e spogli
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in modo che ai loro piedi continuasse a crescere
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d’ingiustizia per la loro primavera interrotta. Trovai il
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solo e ne soffrivo. Loro erano sempre stati lì
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il tempo, o se loro piano piano si sarebbero
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un corvo. Lasciarlo a loro mi sembrava più giusto
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cane senza voce. Erano loro i selvatici e io
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che ci vuole? Facciamolo. Loro erano ai giri di
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mio coraggio. Andai con loro. A mezzanotte imboccammo il
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quelle condizioni conservavano il loro spirito goliardico. Davanti alla
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se ne stanno nella loro stanza. Un uomo che
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prendevano a cornate tra loro, ignoravano i confini dei
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in piena regola il loro: cambiavano casa per quattro
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un’allegria evidente nei loro gesti. Scambiandosi notizie in
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uomini: che anche per loro salire in alpeggio significasse
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Siccome mettevo via per loro le croste di formaggio
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da lontano. Per qualche loro gerarchia interna uno dei
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facile, avevano fatto tutto loro. Lui rise, e vidi
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scambiandosi di posto tra loro, così bisognava spingerle a
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caldo opprimente, umido del loro fiato e sudore. Poi
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delle mani. Lanciandosi il loro richiamo rauco i caprioli
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n’erano - finché il loro rapporto non era stato
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si perdonava che le loro ultime parole fossero state
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di vederli. Perfino i loro profumi chimici mi colpivano
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dell’umanità? O saranno loro a non saper passare
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bel mezzo di un loro gioco segreto. Tutt’intorno
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branco di stambecchi maschi. Loro non sono prudenti come
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perché amano sorvegliare il loro regno dall’alto, nel
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che si provocavano tra loro, e un caprone così
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rivale, usando tutto il loro peso per dare forza
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di pietre picchiate tra loro. Il vecchio ormai era
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era un nome per loro, in dialetto, che avevo
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adulti mentre sorvegliavano le loro mucche, e io cercavo
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Europa”, avevano stretto la loro amicizia e goduto degli
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lì, in una delle loro scorribande: vagavo per le
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montagne che avevano battuto loro. Un giorno avevano scelto
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molti giorni di pensione. Loro mi avevano guardato strano
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fermarmi lo stesso con loro per tutto il tempo
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Andrea avevano inciso le loro iniziali, insieme a quelle
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i camosci. Scorgevo i loro movimenti dal basso, ne
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fino all’osso: i loro scheletri mi mettevano tristezza
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rovesciata nell’erba. A loro un po’ sarò mancato
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alta montagna, e a loro mi sentivo devoto come
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gli uccelli nascondono nelle loro dispense segrete, le crepe
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erano state battezzate ai loro tempi. Fontane, Champette, Brengatze
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pietre umide e alla loro aria di morte preferivo
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camosci. Avremmo voluto dir loro di non scappare, tanto
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che non eravamo come loro, non lo saremmo mai
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bestie né parlare tra loro, e non sapevo se
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campanella che annunciava le loro visite. Siccome Mozzo arrivava
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ottobre fui svegliato dai loro latrati. Mi affacciai alla
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liberarsi degli aghi. I loro rami pendevano bassi e
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una serata insieme a loro due, ma avevano puntualmente
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essere stato bene con loro prima di andare via