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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «luce»

nautoretestoannoconcordanza
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sereno pioveva la sua luce azzurra.... Era la prima
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cilestri sì smorti alla luce. Ma quegli occhi cilestri
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n’eran pieni di luce quando li posava sopra
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smeraldino che empievan di luce le misteriose ombre della
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turbato e sgomento della luce che nel mio animo
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come un senso di luce, di profumo e di
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al vapore misterioso della luce e della sottil nebbia
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da fanciulletto. ¶ In quella luce blanda, tra quel chiarore
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tutto turbato sotto la luce di quegli occhi verdi
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occhi verdi irresistibili di luce. ¶ Io proseguii: ¶ — Voleva chiedere
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all’improvviso la dolcissima luce de’ due occhi verdi
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accarezzava con la sua luce discreta le carte e
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faceva sfilare nella bianca luce della nebulosa la figuretta
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là guizzi fugaci alla luce de’ lampioni delle due
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una insolita gaiezza di luce e di colori. Però
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valle ormai piena di luce. La via, la terribile
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come un barlume di luce e parvero salutare il
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gabinetto elegante ove la luce filtrava discreta dall’alto
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anni avean impedito alla luce della vita di profanar
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violentemente padrona. E la luce, adesso, penetrò opaca, incerta
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Aprì le imposte. ¶ La luce rivelò il grande letto
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un momento risvegliate alla luce della vita e delle
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trovò di nuovo nella luce e nel verde del
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nero piovevano ventagli di luce, di minutissima nebbia d
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suoi occhietti brillanti di luce lo dicevano ridendo che
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applaudito, aveva conosciuto la luce dei saloni pieni di
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da poco, sotto la luce viva del sole, mi
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verde e soffusa di luce, il paesello bianco appariva
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la diafana nebbia della luce lunare, ha gli steli
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dei rami che la luce lunare non vi filtra
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soli, tutta la bianca luce che piove dal molle
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gli manda ondate di luce bianca, e volge uno
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bella dormente circonfusa di luce e a lenti passi
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vieppiù appassionato sale nella luce lunare il bianco canto
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sulla sampogna sale nella luce lunare e la dea
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nella dolce onda di luce e di suono che
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nube, un fiocco di luce, una goccia di diamante
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scompartimento rischiarato dalla prima luce del mattino il povero
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gli occhi sbarrati, senza luce. – Che cos’è mai
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come quel mattino, nella luce del primo sole. Mi
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quanto verde e quanta luce! Il paesello bianco in
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di quiete e di luce. ¶ Mi feci indicare la
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nell’angolo più in luce: e la piccola lapide
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di verde e di luce! Il sole baciava la