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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «luce»

nautoretestoannoconcordanza
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lumi asconde, ¶ Porgea serena luce e d'ombra scarca
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sole ¶ Con l'alma luce sua m'ascose insieme
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disio della mia vaga luce! ¶ Tutto il bel che
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occhio fu da troppa luce offeso, ¶ E qual da
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nell' infinita ¶ Sua bella luce glorïosa ed alma. ¶ Chè
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l ciel di maggior luce onora, ¶ E da quest
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Mi porse, or nella luce altera ed alma, ¶ Si
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con queste piume. ¶ La luce sparve e 'l mio
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interni in la divina luce? ¶ Giusta man degni premii
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volse ¶ All'amata mia luce i miei pensieri, ¶ Dovrebbe
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unita ¶ Con la sua luce glorïosa ed alma? ¶ Se
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caldi e quella chiara luce ¶ M' infiammaro e invaghir
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mancar gli affanni. ¶ Immaginata luce arde e consuma, ¶ Sostiene
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celeste aspetto, ¶ Della cui luce io fui sempre nodrita
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spinge ¶ Vago nell'alma luce di gioire, ¶ Come all
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spera. ¶ È la sua luce d'ogni tempo intera
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sempre per quell'alma luce ¶ Che li crea, li
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s'ei rotando dà luce e calore, ¶ Tu allumi
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ultimo segno ¶ La bella luce ch'è nel ciel
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Così l'alta mia luce a me sparita ¶ E
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alla mente riede ¶ Quella luce immortale ed infinita ¶ Per
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lei la mente. ¶ Celeste luce ed armonia soave, ¶ Ch
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scorge con la sua luce infinita, ¶ Dicendo: Meco in
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doveva egual soggetto, ¶ Vera luce a quell'occhio era
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uguale al tuo valor luce portasti, ¶ Ogn'altra stella
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è ancor la prima ¶ Luce che 'l secol nostro
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tenebre cercar, fuggir la luce, ¶ Odiar la vita e
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sol vivo mio sua luce intiera ¶ Serberà sempre; e
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XC. ¶ La mia divina luce e doppia scorta ¶ Dell
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i pensieri ¶ Dalla mia luce altrove sciolti e 'ntieri
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ch'io pensi dar luce al chiaro sole ¶ In
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non intende ¶ L'altiera luce, u' più celar la
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e stringe? ¶ L'amata luce al ciel la chiama
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in orto ¶ Sarà la luce sua, per cui rinasce
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Che se poca mortal luce finita ¶ Vi sprona or
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Quanto accender vi de' luce infinita! ¶ SONETTO CXIII. ¶ AL
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Tolto ha di maggior luce ogni desio. ¶ Or che
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sol ch'ancor mi luce ¶ Per entrarv'egli poi
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entrarv'egli poi suprema luce ¶ E farla del suo
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schermo tal, che minor luce sdegna, ¶ E su dal
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quel sole ardente, ¶ Se luce il mio co' chiari
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del Vasto. ¶ Alma mia luce, insin che al ciel
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ad alta e vera luce ¶ Dai bassi, ombrosi e
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Spiego vêr voi, mia luce, indarno l'ale, ¶ Prima
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rinnovi, onde l'altera ¶ Luce non scorga in lui
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non entro in quella luce vera. ¶ SONETTO XXXI. ¶ Padre
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core ¶ In questa oscura luce e viver morto ¶ Nostro
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la vera ed invisibil luce ¶ N'apparve chiara in
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e tolti ¶ Dalla divina luce e fiamma ardente. ¶ E
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cerca in altra minor luce. ¶ Chè se ben, come
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ci asconde ¶ La bella luce l'immortal sostegno, ¶ Quando
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che 'n quella inaccessibil luce, ¶ Quasi in alta caligine
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la calda e sempiterna luce ¶ Cinta de'raggi, lampeggiando
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infiamma e ch'ella luce, ¶ Securo altri cammina in
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l'intelletto ¶ Cibi di luce, e con questa e
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croce; ed indi quella ¶ Luce ch'ei porge lor
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e 'l mondo, di luce infinita ¶ Lampeggiâr sempre le
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umile adorno ¶ Di chiara luce, e timidi d'intorno
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e la serena ¶ Tua luce il calor suo tempra
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vel virgineo tuo sua luce pura; ¶ Chi guarda al
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oro immortal, la vera luce. ¶ SONETTO C. ¶ Non sol
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piume ¶ Voli alla vera luce, al vero amore! ¶ SONETTO
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e respiri. ¶ O benedetta luce, a cui d'intorno
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mal salto ¶ Fer dalla luce chiara all'ombre nere
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signor Gesù, viva mia luce, ¶ Ch'accendesti a Michel
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sia morta ¶ Ogni mia luce; ma con lampa ardente
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del figlio ed alla luce prima; ¶ La cui beltà
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amaro. ¶ Perchè dell'alta luce oggi un bel lampo
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vêr noi sua vera luce: ¶ Sol guarda in croce
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al glorïoso albergo. ¶ Allor luce verrà che non consente
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fede per la cui luce verace ¶ Gioia si vive
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in prima scorgea per luce chiara! ¶ Onde l'alma
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ciel onora; ¶ La cui luce l'intrata in modo
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sopra ogni altra glorïosa luce. ¶ Non stan pensieri oscuri
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di sè la viva luce ardente. ¶ Arsa da cotai
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sì ch'ombra e luce ¶ Passa con quanto qui
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l'occhio immortal di luce in luce. ¶ Ma poi
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immortal di luce in luce. ¶ Ma poi che, sua
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fan qui della divina ¶ Luce là su, che d
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una scintilla sol di luce pura ¶ Vedeste in quel
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immagin prima dell'eterna luce, ¶ S'ella pentita e
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guarda o attende ¶ Altra luce minor, ma lieta e
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correndo all'alta eterna luce. ¶ SONETTO CLXX. ¶ Dal fonte
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non crede ¶ Esser la luce in me morta e
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altri intorno ogni mondana luce; ¶ Nè la vista di
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cui s'aperse ¶ La luce al tempo del gran
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una e l'altra luce. ¶ SONETTO CLXXVIII ¶ Qual edera
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fè lume, e dalla luce speme, ¶ E dal vero
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vedrò di questa mortal luce ¶ L'occaso, e di
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come pasce e come luce. ¶ Soave fia il morir
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terreno amore ¶ All'alta luce sua non faccian ombra
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ch'ardor, diletto e luce: ¶ E porta poi, quando
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il vizio spiace, ¶ Altra luce vagheggia, altro ardor sente
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la sua più viva luce; ¶ Il vostro onor salito
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non già per dar luce e sostegno ¶ Al raggio
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io vidi la mia luce ardente ¶ Mostrar più vivo
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ciel corso, al sol luce, ai mortal vita, ¶ Qui
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l'ombra ¶ Che la luce del ver fin qui
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a spegner l'alta luce intende ¶ Del buon nome
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occhio destro all'alta luce prima ¶ Fermar sempre vorrei