Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945

naso, un ovale di luce si aprì come per

gioia di vedere, alla luce di quella verità sapientemente

un poco più di luce. A Lodovico non dispiaceva

in una donna di luce, tutto il salotto ne

del luogo. Nella calma luce lunare che rischiarava il

albergo, traversò Firenze nella luce opaca che segue il

porta tra noi la luce senza vita né speranza

suo fiore è una luce. ¶ Poi il mazzo luminoso

non la più tenue luce di complicità accendersi nei

che fare? ¶ Allora, alla luce abbagliante delle gigantesche meduse

dentro di lui era luce e pienezza. E Nìvulo

di aver dato alla luce il seme stesso della

il seme stesso della luce. Col togliere il piccolo

anno di vita, la luce in casa d’improvviso

un bambino, che spande luce, e calore, e forza

stessa da quella splendida luce; poi rimproverò Eònio in

sembrava che l’ultima luce di avvenire si fosse

là da questa la luce dell’invisibile luna spandeva

tale in contrasto alla luce, mentre ombra in mezzo

a te una leggera luce che io conosco. Di

per uno: nessuno dà luce. È la casa della

vedrà mai più la luce del sole: condannato al

mi illumina di una luce improvvisa, mi sento travolto

mare rappreso. La sua luce non spegne i colori

oro le strisce della luce mattutina che trapela tra

trèmola un serto di luce che non si sa

nella neve. ¶ La dura luce del giorno si dissolve

si dissolve in una luce più morbida. Comincia il

di cristallo. Cede la luce lentamente alla marea dell

cervello. Frutto di quella luce è la scoperta che

Altro frutto di quella luce è la scoperta che

Terzo frutto di quella luce è la scoperta che

stato necessario mettergli una luce nuova. ¶ A questo punto

A questo punto la luce si oscura. Com’è

occhi aperti. Non è luce di giorno né lume

di voci riunite, una luce improvvisa si accende nell