Marco Missiroli, Senza coda, 2005

fissi al muro. La lucertola era ancora lì, immobile

la fatica e la lucertola restò alta e irraggiungibile

posto. Che toccasse la lucertola di quel poco che

la mano. ¶ Poi, la lucertola fuggì oltre quelle dita

ormai buio. Pensò alla lucertola che era diventata sua

dietro la schiena. La lucertola era nascosta dalla grondaia

a fargli vedere la lucertola. Si dimenava frenetica, raschiò

sorrise, gli passò la lucertola e poi aprì la

Pietro lasciò fuggire la lucertola tra l’erba. Quando

un colpo secco. ¶ La lucertola non fece in tempo

finì la frase. La lucertola era già nell’erba

è davvero un bambino-lucertola? ¶ Si portò la mano

più a destra!” ¶ La lucertola corse via, sgusciando tra

nell’erba. La prima lucertola che era riuscita a

da solo. La prima lucertola che era riuscito a

forte. Poi appoggiò la lucertola sull’asse di legno

due secondi, lascio la lucertola e metto te al

piedi, lasciando che la lucertola sgattaiolasse via verso il

giardino c’è qualche lucertola con la coda o

prenderne qualcuna io di lucertola, perché con te non

polpacci. Poi, come una lucertola, iniziò a strisciare. Mentre

tagliava la coda.” ¶ La lucertola smise di agitarsi, schiacciata

continuava a schiacciare la lucertola a terra. ¶ “Pensaci…” fece

di loro. Sì, una lucertola: che non porta lettere

vuoto che si faceva lucertola, lo stringevano, lo schiacciavano

di loro. Doveva diventare lucertola. Così le arrivò vicino

coda gialla di una lucertola molto cattiva che attaccava

della pancia. Come una lucertola al muro. ¶ Forse tanto

socchiusa. ¶ Dentro, la sua lucertola graffiava. ¶ Aggirò il letto

morta, anche la sua lucertola era morta. E il