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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «lui»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
ne dia. ¶ E a lui l'Atride: Non tentar
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1810
ciel Minerva accorse, a lui spedita ¶ dalla diva Giunon
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1810
a tutti occulta, ¶ a lui sol manifesta. Stupefatto ¶ si
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1810
rivi. ¶ Di parlanti con lui nati e cresciuti ¶ nell
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1810
una diva madre ¶ tu lui vinci di forza, ei
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1810
oltraggio. ¶ E lagrimando a lui Teti rispose: ¶ Ahi figlio
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1810
Partì, ciò detto; e lui quivi di bile ¶ macerato
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1810
onniveggente Giove. Innanzi a lui ¶ la Dea s'assise
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1810
è il talento, ¶ di lui che nell'immensa sua
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1810
il manto, ¶ che dopo lui raccolse il banditore ¶ Eurìbate
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1810
costui si lasci ¶ qui lui solo a smaltir la
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1810
d'araldo accanto a lui ¶ la fiera Diva dalle
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1810
che d'intorno a lui molti suoi fidi ¶ boccon
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1810
il voto, e a lui più lutto ancora ¶ preparando
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1810
il marzïal Protesilao. Ma lui ¶ la negra terra allor
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1810
strugge del desìo di lui, ¶ ma non va senza
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1810
armato dal cocchio: e lui scorgendo ¶ venir tra' primi
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1810
si stava, e con lui Lampo e Clizio, ¶ Pantòo
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1810
fosse. ¶ Disse; ed in lui maravigliando il vecchio ¶ fisse
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1810
ravviso, ¶ e ravviso con lui tutti del greco ¶ campo
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1810
il cerèbro distillarsi, a lui ¶ ed a' suoi figli
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1810
avrìa strascinato, e a lui gran lode ¶ venuta ne
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1810
quel vile? Obblìa per lui ¶ l'eterea sede, né
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1810
Menelao, sol essa. ¶ Ma lui del pari vincerò pur
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1810
il leggiadro rival; né lui fra tanta ¶ turba di
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1810
d'Esepo. Appropinquossi ¶ a lui la Diva, e disse
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1810
l'adagiò. Dinanzi a lui ¶ protendono le targhe i
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1810
E de' Cretensi ¶ a lui lo duce: Atride, io
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1810
sue genti animava. In lui fissando ¶ gli occhi l
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1810
il sorprende, e a lui che curvo ¶ offrìa nudati
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1810
d'acquidosa palude: a lui de' rami ¶ già la
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1810
Toante si rivolge; e lui nel petto ¶ con la
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1810
de' Teucri, e di lui stesso, ¶ perché i decreti
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1810
il prego, e a lui repente ¶ e mani e
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1810
a Fenòpo, ¶ ambo a lui nati nell'età canuta
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1810
suo seno; e di lui morto in lutto ¶ ignoti
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1810
E il figlio a lui ¶ di Licaone: O delle
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1810
il telo, ¶ e a lui che curvo lo sfuggìa
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1810
stessi ¶ cavalli, e a lui si sciolsero per sempre
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1810
scese, e protesa a lui l'asta e lo
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1810
qui perìa, ¶ se di lui tosto non si fosse
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1810
da Febo, e per lui tutto ¶ di gagliardìa ripieno
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1810
andata età nacquer di lui, ¶ troppo lungi se' tu
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1810
E di rimando a lui de' Licii il duce
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1810
asta crudele, ¶ e a lui gli occhi coperse eterna
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1810
il grande Ettorre ¶ di lui non s'accorgea. Tra
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1810
il duce. ¶ E a lui la Diva dalle luci
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1810
suo signore, e con lui scese a Pluto. ¶ Eurìalo
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1810
sopra; e Adrasto a lui ¶ abbracciando i ginocchi e
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1810
ecco Agamennóne ¶ che a lui ne corre minaccioso e
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1810
mano il supplicante, e lui ¶ ferì tosto nel fianco
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1810
E d'Ippoloco a lui l'inclito figlio: ¶ Magnanimo
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1810
il sire, e a lui la tèssera ¶ del genero
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1810
il valoroso ¶ Bellerofonte, e lui ben venti interi ¶ giorni
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1810
effetto. E questi a lui ¶ e stanza ed atrio
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1810
dirigea. Com'ebbe in lui gli sguardi ¶ fisso il
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1810
del rogo. Ov'io lui spegna, ¶ ed Apollo la
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1810
rompea le schiere. A lui diè morte poscia, ¶ pel
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1810
prodi Agamennón; rizzossi ¶ dopo lui Dïomede, indi ambedue ¶ gl
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1810
di tal colpo offese ¶ lui nel ginocchio, che riverso
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1810
leggiadro lavoro; Aiace a lui ¶ il risplendente suo purpureo
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1810
Gàrgaro, ove sacro a lui frondeggia ¶ un bosco, e
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1810
se del rischio di lui non s'accorgea ¶ l
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1810
di Nèstore piantossi, e lui chiamando ¶ veloci gli drizzò
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1810
fra' nemici, e a lui ¶ vicin venuto soffermossi, e
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1810
cavalli, e quivi a lui ¶ il cor ghiacciossi, e
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1810
amico, a Cebrïone ¶ di lui fratello che il seguìa
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1810
case de' Celesti, a lui ¶ sciolse i corsieri l
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1810
aggiungo la rapita a lui poc'anzi ¶ Briseide, e
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1810
di spola, e da lui stesso ¶ per lor suprema
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1810
sdegno acqueti. ¶ Ché se lui sempre e i suoi
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1810
Atride le cessi, a lui che inerte ¶ rimasto indietro
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1810
né di fatto con lui né di consiglio; ¶ che
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1810
vada, ¶ o rimanga, di lui non più parole. ¶ Lasciam
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1810
arrivo: e Menelao ¶ a lui primiero, Perché t'armi
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1810
nostro danno; e a lui ¶ non fu madre una
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1810
guardie, e comandarle. A lui ¶ presteran più che ad
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1810
che ricerchi? — E a lui ¶ il regnatore Atride: Oh
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1810
Achei ¶ niun ritroso a lui fia né disdegnoso, ¶ o
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1810
la voce: e a lui quel grido ¶ ferì l
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1810
come lampo, e a lui rivolto ¶ con questi accenti
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1810
tuo diletto? ¶ E a lui tremante di terror Dolone
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1810
vo' saperlo. — E a lui d'Eumede il figlio
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1810
d'Eionèo, e a lui vid'io destrieri ¶ di
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1810
nel mezzo; e a lui vicino ¶ stansi i cavalli
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1810
tanti n'afferra dopo lui d'un piede ¶ lo
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1810
fier Tidìde, e priva ¶ lui tredicesmo della dolce vita
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1810
Ippoloco al suolo, e lui secondo ¶ spaccia l'Atride
89
1810
Prïamide eroe, quando a lui Giove ¶ fu di gloria
90
1810
figlio ¶ Eurìpilo, ed a lui, che sotto il nembo
91
1810
distrusse Achille, ¶ e a lui, perché vincea gli altri
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1810
me medesmo, e in lui ¶ ravviso il duce Macaon
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1810
di mia mano uscito ¶ lui tra' primi percosse, e
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1810
di sangue, e tu lui d'anni; egli di
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1810
vaticinio, se alcuno a lui da Giove ¶ la madre
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1810
i Teucri ¶ ti crederan lui stesso, e fuggiranno, ¶ e
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1810
forte Menezìade, e a lui ¶ lagrimando si volse: Oh
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1810
Glauco e Asteropèo, ¶ da lui compagni del comando assunti
99
1810
un qualche duce ¶ che lui soccorra e i suoi
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1810
imi gorghi uscite a lui dintorno, ¶ conoscendo il re
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1810
ed io da tergo ¶ lui conobbi all'incesso appunto
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1810
accorse: ma pronto in lui diresse ¶ la fulgid'asta
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1810
ne portaro, e a lui, ¶ trattegli l'armi, il
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1810
un amico lasciava a lui poc'anzi ¶ fuor della
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1810
di perpetuo cruccio, ¶ perché lui, che tra' prodi avea
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1810
troian lasciava. ¶ Venne a lui dunque, e così disse
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1810
qui tosto glorïoso ¶ o lui mia morte, o me
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1810
di rabbia ¶ sempre in lui mira, vistolo ritrarsi ¶ a
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1810
e lo scudo, e lui la morte avvolse. ¶ Visto
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1810
Asiade Adamante, e in lui repente ¶ impeto fatto colla
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1810
scure dechinò; l'altro lui colse ¶ nella fronte, e
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1810
i generosi Paflagoni, e lui ¶ collocato sul carro alla
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1810
veleggiato alle rive. A lui sovente ¶ detto aveva il
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1810
tempo ¶ proteggere gli Achei; lui veggo adesso ¶ i Troiani
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1810
una negra procella, e lui sviando ¶ dal suo cammin
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1810
e destrieri? — E a lui la scaltra: Io vado
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1810
della Terra; e a lui venuto, ¶ con presto favellar
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1810
fuori della pugna a lui ¶ tenea pronti col cocchio
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1810
polve, e intorno a lui ¶ più che mai fiera
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1810
ed il colpo a lui diretto ¶ Ilïonèo percosse, unica
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1810
ratto al paro di lui gli spaventati ¶ fuggitivi inseguìa
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1810
comando: ¶ ch'altri di lui più prodi o già
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1810
oso tu sia ¶ a lui che mette agli altri
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1810
dal punto ¶ che in lui di Giove s'arrestò
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1810
ti opprime? ¶ E a lui con fioca e languida
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1810
l'eccelso Ettorre, e lui precede Apollo, ¶ che di
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1810
Teucro, e veloce a lui ne venne ¶ coll'arco
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1810
armi, e ratto a lui ¶ Antìloco avventossi. A quella
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1810
dall'alto, e di lui solo ¶ tra tanti eroi
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1810
reo destino. ¶ E a lui gemendo di corruccio Achille
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1810
con un Dio. Ma lui la fama ¶ nel popolo
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1810
per la gloria di lui, forti campioni ¶ del più
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1810
ferrea punta, e a lui le luci abbuia. ¶ E
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1810
picca abbassa. Ma di lui più ratto ¶ Trasimède il
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1810
e di ferir. Ma lui ¶ traean già lunge i
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tessalic'asta. ¶ E a lui grave i divini occhi
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1810
molta seguìa gagliarda gente ¶ lui fortissimo in guerra. Difilati
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audaci Tessali ¶ audacissimo. A lui di Budio un giorno
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i Tessali tenuto. A lui si volse ¶ il Licio
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1810
uscì del corpo, e lui ¶ un'orrenda ravvolse ombra
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1810
Enea diresse, e a lui che sotto l'orbe
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di cadaveri: tante su lui caddero ¶ anime forti quando
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1810
lava ¶ alla corrente, e lui d'ambrosia sparso ¶ d
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1810
l'esercito ridurre. A lui nel mezzo ¶ di questo
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1810
il persuase. ¶ E a lui così l'eroe languente
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1810
dalla piaga, e lungi ¶ lui supino gittò. Poi ratto
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fece, ¶ Giove invocando, dopo lui l'Atride, ¶ e al
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invidiando Apollo, incontro a lui ¶ non incitava il marzïale
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davanti ad Ettorre, a lui che pugna ¶ per comando
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d'eterna ¶ tempra a lui tolte con oltraggio. Or
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ferita, e tosto a lui ¶ quetârsi i polsi; dalle
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mente. ¶ Così cangiato, a lui disse il divino ¶ figlio
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quando in segreto ¶ a lui di Giove riferìa la
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Pelìde indossa. ¶ E a lui di Diorèo l'inclita
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dell'Asìade Fenòpo a lui diletto ¶ ospite un tempo
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fido ¶ tuo compagno da lui tra i primi ucciso
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periglio l'avviso! A lui, cred'io, ¶ ancor non
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Laòdoco che fido a lui dappresso ¶ i destrier gli
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dolenti ¶ e bramose di lui le pilie schiere ¶ in
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1810
ed io, comunque ¶ a lui mi rechi, sovvenir nol
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1810
al grande Achille. ¶ A lui che in gravi si
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il tenti. ¶ E a lui la Diva dall'argenteo
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cadavere salva. Intorno a lui ¶ ferve avanti alle navi
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spento amico. ¶ E a lui di nuovo la taumanzia
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gente. — E Giuno a lui: Che parli, ¶ tremendo figlio
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s'addica. — E a lui suffusa ¶ di lagrime i
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con leggiadro fermaglio. A lui perdute ¶ ha tutte l
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sospiro. ¶ E Ulisse a lui: Fortissimo Pelìde, ¶ tu nell
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Pirro, e mostri a lui ¶ i miei campi, i
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1810
i detti. E a lui l'irato Achille: ¶ Xanto
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figlia. Orsù dirizza ¶ in lui l'invitto acciaro, e
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guerrieri di fronte. E lui veduto ¶ per le file
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quella sorte che a lui filò la Parca ¶ quando
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più opulente Erittònio. A lui tre mila ¶ di teneri
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senza offesa, ¶ e a lui per certo del Pelìde
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non pèra interamente, ¶ di lui che Giove innanzi a
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1810
un infelice. ¶ E a lui di Pelegon l'inclita
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lo sprizza, e dopo lui si figge ¶ di maggior
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colla robusta mano, e lui tre volte ¶ la forza
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1810
di negra sabbia ¶ involverò lui stesso, e tale un
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1810
mano il prese, ¶ e lui che grave sospira, e
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1810
di quel Nume a lui zio. Ma la sorella
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1810
dell'armi ¶ nudo a lui vada), disarmato ancora, ¶ qual
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Pelìde, e dipartita ¶ da lui la Diva, al volto
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molto ¶ più gagliardo di lui: io vi restava, ¶ io
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la tomba. ¶ E a lui così l'eroe languente
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1810
forte gioventude. E a lui, ¶ già fredda spoglia, il
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suoi giorni, e a lui l'avaro ¶ vicin mutando
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vision lo spettro, a lui del tutto ¶ ne' begli
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il vecchio padre ¶ a lui già saggio per sé
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1810
il danno ¶ presta a lui corse, e alla sua
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al piede, e a lui la palma: solo ¶ raggiungete
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1810
le briglie. ¶ E a lui cruccioso de' Cretesi il
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aringo. ¶ Che se di lui pietà ti move, e
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co' detti il pungea, lui desiando ¶ vincitore. Egli stesso
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Oïlìde spiccossi: Ulisse a lui ¶ vicino si spingea quanto
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quel dì che a lui venute ¶ nel suo tugurio
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Non è questo per lui ¶ né utile né bello
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trovò sospiroso; affaccendati ¶ a lui dintorno i suoi diletti
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di Giove, e a lui che tutto ¶ al vederla
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1810
Achille per placarlo. A lui ¶ vanne adunque, ma solo
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1810
augello ¶ sovra tutti a lui caro, onde tal vista
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1810
vegga: e certo ¶ per lui del tuo favore, alle
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1810
caro. ¶ E Prìamo a lui: La va, come tu
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1810
m'è padre: a lui son molte ¶ ricchezze e
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1810
sua morte ¶ ricordârsi di lui. Ma tu ricevi, ¶ deh
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1810
al tuo piede. ¶ Per lui supplice io vegno, ed
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1810
carco d'oltraggi, e lui la dura ¶ calamitade su
209
1810
Diva ¶ benché mortale. Ma lui pure il nume ¶ d
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1810
quello; ¶ io che di lui già vecchio esser non
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1810
i letti apparecchiâr. Di lui ¶ sollecito il Pelìde, allor
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1810
molti ¶ di costoro per lui mordon la terra. ¶ Terribile