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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «lui»

nautoretestoannoconcordanza
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bisogna mai uscirne. Proprio lui che da giovanotto è
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parliamo ogni tanto, e lui ride. ¶ II. ¶ Quest’estate
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balli della vallata. Per lui il mondo era stato
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raccontai dov’ero stato, lui disse che ne sapeva
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del lavoro in cascina, lui che ha tre anni
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beni per correre con lui nella riva o dentro
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a caccia di nidi. Lui mi diceva come fare
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di banda che istruiva lui sotto una tettoia il
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Spero di no, – disse lui. – Per uno come te
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tardi, e suonare, suonare, lui, la cornetta, e il
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tante serenate che di lui dicevamo: Quei due non
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Soltanto la terra? – disse lui. – Stai attento che ti
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il pieno della benzina, lui mi chiese una birra
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proibito. Mi raccontò che lui a casa aveva fatto
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paese è casa loro. ¶ Lui stette zitto ascoltando la
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come questa musichetta, – disse lui. – C’è confronto? Non
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in testa, e secondo lui meritava il premio quel
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smettere fino a Calamandrana. Lui li aveva seguiti in
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Bubbio. ¶ – Anche domani, – disse lui, – se potessi. ¶ Quella notte
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chieste, ma non se lui avesse portato il fazzoletto
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gli chiesi se era lui che aveva tagliato i
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io per il mondo, lui per quelle colline, avevamo
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tempo. ¶ Io mi fermai, lui continuava a batter gli
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che adesso dormiva con lui; standogli insieme era venuta
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guardarono da me a lui, che si mise a
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stato anch’io come lui, non bastava che gli
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cosí di Gaminella. Per lui Gaminella era il mondo
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aveva fatto il trapianto. Lui cianciava, si dava importanza
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allora eravamo tutti ragazzi. Lui mi ascoltava e mi
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gamba sola, come stava lui, su delle righe di
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l’avevano ammazzato, – disse lui. – È stato sottoterra due
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ch’era cosí asciutto. Lui si chinò a far
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disse se salivo con lui a bere un bicchiere
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vecchio avesse menato a lui non potendo prendersela con
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non si è mosso. Lui non è andato per
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fiere. Ma anche a lui che non si è
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zappargli la vigna. Ma lui, convinto, rispondeva che sapevano
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piantato degli alberi, – disse lui con uno scatto e
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piano. – È la vita. ¶ Lui purtroppo aveva un morto
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sua, come piaceva a lui, libera e selvatica come
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accesa. ¶ – Poca roba, – disse lui. – Lo fanno grosso alla
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un altro. Parlavo con lui come Nuto aveva fatto
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bruciare la vigna, – disse lui ridendo. ¶ – Sí, ma invece
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si sta in mare, lui mi ascoltava con gli
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Questa sirena dei bastimenti, – lui mi disse, quel giorno
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che chiede, zoppo come lui. E dentro ci sono
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sveglio e che per lui ci sarebbe voluta una
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neanche Cinto. ¶ Eppure, disse lui, non sapeva cos’era
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all’oscuro, allora sarebbe lui l’ignorante e bisognerebbe
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Se volevo capirmi con lui, capirmi con chiunque in
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si capisce, che cercava lui di capir me. ¶ Vedevo
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Era morto finalmente anche lui, sull’aia di una
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fuori. ¶ Nuto venne anche lui in paese a sentire
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corrente il Cavaliere, perché lui ce l’aveva col
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stata fatta senza di lui due anni fa da
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per raccontargli anche questa. Lui si grattò dietro l
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i morti servivano a lui. Non bisogna invecchiare né
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e lo sapeva anche lui. ¶ XIII. ¶ Si riparlò di
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cimentare le vespe. ¶ Allora lui gridò dentro la finestra
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stampa oscena e anticristiana, lui dice. Se non leggono
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l’ha detto anche lui che Canelli è l
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niente, – disse, – toccava a lui fare la forca ai
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Sta bene Lanzone con lui. Il sor Matteo non
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parlò col Consorzio, andò lui fino a Cossano, aggiustò
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dei grani dove dormiva lui. Questa e la stanza
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gli occhi delle donne. Lui con le donne non
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che nemmeno in paese lui ci andava volentieri, preferiva
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scherzava e comandava sempre lui. ¶ Il sor Matteo non
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rive – il Valino pigliava lui, pigliava la donna, pigliava
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e di calci anche lui. ¶ Un giorno decisi Nuto
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vizi che costano soldi… ¶ Lui mi rispose che ecco
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si fece aspettare, venne lui, disse alla donna: – Dàgli
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vita sarebbe meglio per lui… ¶ Tutte le volte che
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Serafina giravano coi bicchieri lui beveva come un uomo
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Nella casa del Salto lui lavorava già con suo
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sapeva che andando con lui non si facevano soltanto
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era la madre – e lui scherzava con tutti, faceva
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non sapere chiacchierare come lui, e mi pareva che
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a far niente. Ma lui mi dava confidenza, mi
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svegliandosi aveva voglia anche lui di mettersi al banco
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da me. Ma fu lui che mi spiegò perché
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le terre dei suoi. Lui neanche lo capisce –. Fu
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arrivare a valere quanto lui, e che un bel
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se fosse la prima. Lui era venuto a cercare
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Poi ne parlammo e lui mi disse che uno
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ma non è, – disse lui. – Non tutte girano in
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sedici diciassette anni e lui stava per andare soldato
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andare soldato, che o lui o io arraffavamo una
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mi dava ragione. Fu lui che parlò al sor
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a Canelli? ¶ – Diglielo a lui, – disse la matrigna. ¶ Sulla
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Se è tanto facile, – lui disse. La mia idea
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in gamba di me. Lui già allora girava dappertutto
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suo padre e che lui nelle gare del pallone
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e scherzare senza segnarselo. Lui a Canelli conosceva diversi
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padre e dai vagabondi; lui diceva ch’era come
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aspettava fuori e trovai lui vestito da festa, con
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gli dissi di scegliere lui. Non mi credeva. – Avanti
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altre carte nei fossati. Lui teneva in mano il
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comparve il Valino, nero. Lui lo sentí, se ne
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ricominciare in Gaminella come lui, con quello stesso padre
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compassione che provavo per lui, certi momenti lo invidiavo
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provare a mungerlo anche lui. Sapeva la storia dei
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della spesa, quadri rotti. Lui faceva passare quei libri
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giornale? ¶ – Sono libri, – disse lui, – leggici dentro fin che
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che tutto il giorno lui sarebbe stato a ascoltare
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c’ero andato con lui) e a vetrata aperta
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la testa e guardò lui un attimo, quasi rossa
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lo fecero entrare e lui, che girava con degli
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dava sempre Silvia, ma lui il filo lo faceva
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l’aveva su con lui, ma la signora Elvira
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attaccò a Irene anche lui, e che parlava soltanto
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stava attento e comandava lui l’amico. Restava dunque
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mica un ragazzo come lui andare in festa alla
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Silvia d’improvviso. ¶ – Nemmeno lui viene a trovarti qui
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era piú ricca di lui e che magari Cesarino
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le parlava per metter lui le mani sulla sua
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tener presente chi era lui, la sua salute, i
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avevo piú visto nessuno. Lui pensava a quei ragazzi
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passava qualcuno sullo stradone, lui gli diceva con l
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un vecchio Cirino (anche lui era morto da un
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tuo padre nella bottega? Lui diceva già allora che
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Vedi com’è, – disse lui. – Alle volte basta una
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bruciato la casa. – Proprio lui, figurarsi, – disse Nuto. ¶ – Ha
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e Nuto va su lui. Perché hai paura? Se
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di vino a Cinto. Lui chiedeva dov’era il
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se era bruciato anche lui. Tutti dicevano la loro
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a bocconi la storia. ¶ Lui non sapeva, era sceso
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vecchia piangeva sul saccone. ¶ Lui Cinto stava sulla porta
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il Valino aveva cercato lui – e lui via. Dalla
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aveva cercato lui – e lui via. Dalla vigna non
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Il manzo bruciava anche lui nella stalla. ¶ Il Valino
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corso nella vigna, cercando lui, con una corda in
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avessimo fatto già prima. Lui levò gli occhi gonfi
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Silvia s’incontrava con lui in una villa di
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che si dicevano – come lui le parlava di Milano
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Santa la voleva allevare lui, che si sposassero pure
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che l’erede era lui solo, ch’erano in
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musica e di Bianchetta. Lui fumava e mi faceva
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padre lo sapesse, ma lui sentí la litania del
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era un favore che lui le faceva, perché dopo
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Mora erano state puttane. Lui non lo disse, ma
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di fare la guardia. Lui e gli altri sturarono
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una mora, e quando lui ebbe sorbito gli piantarono
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banco di Nuto e lui fece riempire il bicchiere
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il labbro, come fa lui. – Sei stato poco, – mi
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presto. ¶ Allora partimmo, e lui si mise avanti per
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raccontò Nuto, che, quando lui passava a Canelli per
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fosse stata la guerra. Lui quel giorno non era
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di qua, e che lui s’era deciso, lui
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lui s’era deciso, lui stava coi disertori, coi
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Nuto sarebbe andato anche lui nelle bande per aiutarla
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si fosse difesa con lui quella notte del rastrellamento