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Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «lui»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
e' mi diceva o lui o altri tale ingiuste
2
1562
io gli dissi che lui e io avevamo ragione
3
1562
per la qual cosa lui ristrinse il frate, il
4
1562
la ragion voleva che lui mi lasciassi andare. Queste
5
1562
questa meschina vesta, che lui mi disse che se
6
1562
e levarmisi dinanzi; e lui giurò con grandissima passione
7
1562
che il Castellano ancora lui passeggiava: incontrandoci appunto in
8
1562
stortetta, che alcune volte lui segretamente si portava sotto
9
1562
Ascanio disse a questo: - Lui è vivo, ma tu
10
1562
me e menavanmi da lui. Per la qual cosa
11
1562
mangiavo pure assai bene. Lui, povero uomo, non mangiava
12
1562
io dissi, che se lui mi voleva dar libertà
13
1562
mi aveva fatto, che lui non volessi arrogere un
14
1562
gli dicevo queste parole, lui comandava espressamente che mi
15
1562
ero fuggito, e però lui mandava a vedere di
16
1562
quella mia prigione, che lui non mi dicessi qualche
17
1562
una nimicizia grandissima infra lui e me; in modo
18
1562
di legname; e a lui io rubai le tanaglie
19
1562
volato via, lasciassino andar lui, che mi raggiugnerebbe, poiché
20
1562
volerebbe di notte ancora lui certamente più forte di
21
1562
me, lo pregai che lui mi levassi di peso
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1562
per la qual cosa lui disse ch'era disperato
23
1562
e non sappiamo dove lui si vada -. Il Cardinale
24
1562
camera mia -. Giunto a lui, mi disse che io
25
1562
l'ordinario, ancora perché lui volse fare la ferita
26
1562
abbundanzia lo coperse, che lui non si poteva prevalere
27
1562
ricordandosi che ancora a lui ne andava non poca
28
1562
sua servitori volare ancora lui da quel mastio, dicendo
29
1562
poteva ripigliare se non lui, con il volarmi drieto
30
1562
lasciassi lor dir nulla, lui disse: - Io so tutto
31
1562
certi sua - per essere lui un poco troppo ardito
32
1562
dargli tanto bene, che lui non avessi aùto causa
33
1562
gridare dicendo, che se lui non me gli rendeva
34
1562
al Papa: - Mandate a lui il Governatore, il quale
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1562
falsificato un breve, essendo lui abbreviatore di Parco Maioris
36
1562
torrione, di modo che lui non ebbe quelle gran
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1562
come ebbi io: ancora, lui era preso a ragione
38
1562
d'essere istato ancora lui nella sua giovanezza animoso
39
1562
ha ditto che anche lui ne fuggì, ma che
40
1562
vostro Benvenuto, innanzi che lui fussi prigione, con un
41
1562
Benvenuto, di modo che lui bravissimamente e con tanto
42
1562
vi metteva le mani lui, che gli caverebbe il
43
1562
ordine, con il quale lui dà continuamente in un
44
1562
che la vuole di lui; io non voglio mancare
45
1562
conto da più di lui; ma che se lui
46
1562
lui; ma che se lui mi stuzzicava, io gli
47
1562
sì come tal cosa lui gli aveva promesso, il
48
1562
del giardino segreto, dove lui potrà attendere a guarire
49
1562
quel fattorino, a chi lui aveva dato, che gli
50
1562
quello che parlava per lui, mi disse esser suo
51
1562
venir meco, e che lui verrebbe a sue spese
52
1562
meco innel modo che lui aveva detto. Ascanio, trovandosi
53
1562
detto. Ascanio, trovandosi ancora lui alla presenza di questo
54
1562
un cavallo ancora per lui, e messogli una mia
55
1562
le sue persone, se lui ne avessi ben cento
56
1562
di Francia, il perché lui si sturbava molto, e
57
1562
volta di Francia; e lui faceva tener conto di
58
1562
mi vedde all'osteria, lui mi chiamò per nome
59
1562
questo io dissi a lui, che mi lasciassi rinchiuder
60
1562
gioie a dosso a lui medesimo, le quali porterebbon
61
1562
de' vostri -. Dissi a lui: - Perché t'incresc'egli
62
1562
quei mia giovani risono; lui piagneva. Quel cavallo si
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1562
e questo argine ancora lui era coperto d'acqua
64
1562
e il cavallo e lui andorno sotto l'acqua
65
1562
Rosso io pensava che lui fossi il maggiore amico
66
1562
sua mala lingua, essendo lui in Roma, gli aveva
67
1562
torre un'opera che lui gli aveva fatto avere
68
1562
far contro a di lui, che egli l'aveva
69
1562
non tanto pensavo che lui mi rendessi li mia
70
1562
io avevo durate per lui; e che io cominciavo
71
1562
mi aveva detto di lui maestro Antonio da San
72
1562
io mi risi di lui, e me ne andai
73
1562
domandava lo Sguazzella: ancora lui era fiorentino; anda'mene
74
1562
a tanto la settimana. Lui benissimo mi trattava, e
75
1562
gli andorno sotto, e lui e il cavallo. Subito
76
1562
sue scritture, tanto che lui non perse nulla; quell
77
1562
che io pagassi anche lui; e perché io dissi
78
1562
Io che conoscevo che lui diceva la verità e
79
1562
c'eramo accordati che lui ne scontassi tre scudi
80
1562
dessi quella commessione, perché lui disse averti mandato danari
81
1562
e questa sua saccenteria lui non la fece per
82
1562
mostrandosi di avere ancora lui cura alle faccende degli
83
1562
iscimunito da poi, che lui non mi avvisò nulla
84
1562
e che se pure lui mi avessi tentato di
85
1562
faccende; per le quale lui faceva fede al ditto
86
1562
le mie ragione, che lui furiosamente disse: - Acconciala in
87
1562
vi difenderesti, e ammazzando lui le sante legge ve
88
1562
Montelupo, iscultore, che ancora lui abbandonato s'era messo
89
1562
io lo risvegliai; e lui e io soli amazzammo
90
1562
da papa Pagolo, quale lui mi aveva promesso. Ora
91
1562
mi lasciassi stare, perché lui mi teneva prigione per
92
1562
spasso per il Castello, lui mi disse che non
93
1562
fede mia, e così lui mi dette comodità che
94
1562
sì bene come frate lui diceva il vero, ma
95
1562
d'accidente, in che lui si fussi trovato: però
96
1562
non avessi fatta per lui, da mancare della fede
97
1562
paura: alle qual parole lui rispondeva, che dimandassino me
98
1562
avevo aùto paura; perché lui aveva aùto quel medesimo
99
1562
panni e seta azzurri, lui e io; che volevo
100
1562
bargello, e era stato lui d'accordo con i
101
1562
condotto a quel modo lui non lo poteva fare
102
1562
sorte; però, avvenga che lui svenissi, fategli questi cinque
103
1562
mio, ma pareva che lui desiderassi quel che misser
104
1562
e aveva paura di lui. Accostatosi Felice a me
105
1562
oro più, acciò che lui si potessi vestire. A
106
1562
isperanza di salute. Allora lui lasciò il sonetto di
107
1562
sete a fatto. Allora lui si volse al ditto
108
1562
tanti benifizii fatti a lui; che avendolo trattenuto in
109
1562
datogli le spese, e lui messomi assoqquadro la casa
110
1562
da me licenza, e lui lo voleva ammazzare a
111
1562
è il merito, che lui aveva detto al duca
112
1562
disse che no, che lui non era stato. Stette
113
1562
a Sua Eccellenzia, e lui si fermò. Allora io
114
1562
maggiore del mondo, quale lui non aveva mai creduto
115
1562
dispiacere allui, ma che lui ne aveva ben fatti
116
1562
che il Papa e lui t'hanno pur voluto
117
1562
giurava ispressamente, che, se lui poteva, che m'arebbe
118
1562
guarderei di sorte, che lui non gli vedrebbe mai
119
1562
ogniuno s'immaginava che lui fussi eccellentissimo ne l
120
1562
Per la qual cosa, lui ch'era piacevolissimo, mille
121
1562
questo gran credito che lui si aveva acquistato; e
122
1562
che io lodavo in lui molto più quel sicondo
123
1562
un corbello, e ancora lui mi dava la baia
124
1562
l'arebbono tenuto, che lui non arebbe potuto isvolazzare
125
1562
gli hanno detto che lui non passi certi contrassegnati
126
1562
tener lo possa, quando lui passar li voglia? Le
127
1562
era presente degno di lui; ma questo si faceva
128
1562
un diamante, il quale lui aveva compero dodicimila scudi
129
1562
dicendo certe parole che lui gl'impose. Andammo giù
130
1562
che io avevo vinto lui, andai cercando di vincer
131
1562
di quelle cose che lui non voleva fare, e
132
1562
mandassi a portarlo come lui mi aveva promesso. Il
133
1562
un vecchino, sì perché lui serviva tanto bene; e
134
1562
di tredici anni, che lui diceva di avere, vi
135
1562
più aspre busse che lui sentissi mai. Più tosto
136
1562
mai. Più tosto che lui mi possette uscir delle
137
1562
non seppi mai dove lui si fussi, né manco
138
1562
persona malcreata; perché se lui m'avessi detto subito
139
1562
andato dallui, sì come lui era in casa sua
140
1562
innanzi che suoni vespro lui medesimo non m'ha
141
1562
a Ascanio che se lui non si leva di
142
1562
che io farò a lui poco manco -. A queste
143
1562
al ditto Francesco, che lui non sapeva che farsi
144
1562
sentendo questo scompiglio, ancora lui consigliava Francesco che dovessi
145
1562
me, che per nulla lui non mi arebbe voluto
146
1562
io lo domandai se lui mi sapeva insegnare una
147
1562
privar me, non cambiassi lui, di grazia. Al quale
148
1562
io mi loderei di lui. Molte cortese parole ci
149
1562
messer Pierantonio disse che lui stava male, e che
150
1562
medaglie -. In mentre che lui e gli altri le
151
1562
divertissi quella vergogna che lui aveva dimostrato. Ancora Sua
152
1562
così grande; il che lui non aveva mai veduto
153
1562
ragionò un pezzo, e lui, che aveva paura che
154
1562
a me quello che lui aveva paura che io
155
1562
sé medesimo; e perché lui sapeva bene che quello
156
1562
me fu ditto che lui si era millantato di
157
1562
a quel canto, apunto lui usciva dallo speziale, e
158
1562
viso, lo spavento che lui ebbe li fece volger
159
1562
io arei bisogno di lui -. Giunti che noi fummo
160
1562
quelli omaccioni simili a lui; perché tutti d'accordo
161
1562
chi farà contra di lui, farà contra di me
162
1562
e che voleva esser lui quello che lo guardassi
163
1562
al vescovo, dicendogli che lui era così atto a
164
1562
di grazia facessi che lui mi potessi parlare una
165
1562
condotto, con il quale lui stia sicurissimo -. Era alla
166
1562
alla legge: or maggiormente lui, che so quanta ragione
167
1562
al ditto corsetto. Anche lui accostatosi al muro, e
168
1562
le sue dimostrazione che lui aveva voluntà di farmi
169
1562
piacere -. A queste parole lui in atto bravo, non
170
1562
mi guardassi più da lui, che mi voleva essere
171
1562
far la impresa che lui promesse, il signor Pier
172
1562
de' dua modi che lui aveva ordinato, ne pensò
173
1562
a chiamare; e perché lui non aveva mai veduto
174
1562
da Monte Aguto, e lui mi darebbe cinquanta scudi
175
1562
aveva il torto; onde lui pur continuava di dire
176
1562
e che noi e lui eramo un monte di
177
1562
Vinezia; io dimandai se lui mi voleva dare la
178
1562
A queste parole e lui e noi ci levammo
179
1562
una certa poltroncella che lui ha bramato assai - e
180
1562
grande quante egli vorrebbe. Lui mi disse io ero
181
1562
viaggio. Alla quale cosa lui guardatosi la spada, disse
182
1562
a me pareva che lui l'avessi fatta molto
183
1562
a servirlo, e che lui mi darebbe molto più
184
1562
arra di quello che lui mi aveva promesso, io
185
1562
alle mie belle monete, lui mi disse asinescamente: - Così
186
1562
non piaceva a me. Lui disse: - E se così
187
1562
l'accennò che ancora lui mi dovessi confortare a
188
1562
darete il rovescio, e lui lo farà qui, e
189
1562
Lorenzo ti dico, che lui ti mette in ordine
190
1562
misser Giovanni Gaddi, e lui da un suo mediconzolo
191
1562
caso sì grande, e lui farmi una tal dimanda
192
1562
tutte le volte che lui contava questa mia arrabbiata
193
1562
e ardire, che tutti lui solo metteva in fuga
194
1562
di modo che, conosciuto lui prima me, disse: - Fratello
195
1562
caso in mentre che lui mi parlava, con quella
196
1562
altri giovani simili a lui, e' quali dissono a
197
1562
la stizza, fu che lui s'era vantato in
198
1562
sopra la sua testa, lui abassando forte il capo
199
1562
gettava a dosso, e lui con una spada malamente
200
1562
se non era che lui chiamò l'aiuto di
201
1562
vedessi un mal di lui, io non lo crederrei
202
1562
Roma, e disse che lui facessi un poco di
203
1562
da mia parte che lui stesso ha fatto avere
204
1562
sul cantone della zecca: lui aveva due torcie innanzi
205
1562
parole; di sorte che lui si tolse da questa
206
1562
dinanzi. In mentre che lui continuava di bravare, messami
207
1562
ginocchioni, gridando forte, perché lui non cessava di gridare
208
1562
maravigliose opere sue, e lui con esse; e mi
209
1562
al fuoco, per essere lui falsario di monete; ma
210
1562
fatto venire, verrà ancora lui ad essere adoperato -. Il
211
1562
mordace parola, che a lui stesso con giusta causa
212
1562
Papa gli disse che lui seguitassi quell'ordine apunto
213
1562
sì veramente, volendocela finir lui, pigli un termine: e
214
1562
dìesigli quelle comodità che lui domanda giuste -. Allora il
215
1562
da poi veduto che lui dava in nunnulla, affatto
216
1562
ditto Tubbia quel che lui faceva, trovatosi mal sodisfatto
217
1562
Romoli mio amicissimo, e lui menò seco un Pistolese
218
1562
il quale attendeva ancora lui alla negromanzia. Andaticene al
219
1562
certo Agnolino Gaddi, ancora lui menammo a questa faccenda
220
1562
sicondo e' luoghi dove lui m'accennava, e sotto
221
1562
più di quel che lui aveva domandato, e che
222
1562
Agnolo, in quello che lui si volse muovere, fece
223
1562
case nostre in Banchi, lui ci diceva che dua
224
1562
di tante volte quante lui era entrato innelli circuli
225
1562
una tal cosa. Pur lui mi persuadeva, dicendomi, che
226
1562
nulla, e che se lui avessi voluto, trovava di
227
1562
con altri, pregandolo che lui me le tenessi segrete
228
1562
continuamente lo domandavo se lui credeva che a quel
229
1562
di far me e lui felicissimi. Io, che ne
230
1562
avere più voglia di lui, gli dissi che per
231
1562
di alcune anellette che lui gli aveva fidate, questo
232
1562
questo giorno, iscontrandosi in lui in Banchi li chiese
233
1562
diceva che quello orefice lui l'aveva pagato, e
234
1562
e finitela seco; che lui sa benissimo quel che
235
1562
dargli in sul viso. Lui abbassò il capo, di
236
1562
tutti e' circostanti che lui fossi morto. ¶ LXVII. ¶ In
237
1562
Papa aveva mandato per lui per alcune sue faccende
238
1562
capitassi innanzi prima che lui mi avessi impiccato. Veduto
239
1562
per nome il Solosmeo: lui mi dette nuove, come
240
1562
lavorare, e che in lui non era avvenuto cosa
241
1562
Di questa detta compagnia lui era il più vecchio
242
1562
che ivi erano apparecchiate. Lui fu facile e presto
243
1562
li fece abbassare, e lui con le ginocchia in
244
1562
grazia di volere essere lui quel che a tavola
245
1562
perché quella della musica lui la faceva quasi meglio
246
1562
che avessi bisogno di lui, sì bene come lui
247
1562
lui, sì bene come lui ebbe bisogno di me
248
1562
domestico, come se fussi lui stesso. Avendo il detto
249
1562
del grande obrigo che lui mi aveva, con questo
250
1562
dicendogli, per quanto obrigo lui s'era vantato di
251
1562
meretrice. Alle qual parole lui mi disse: - Oimè, Benvenuto
252
1562
collo -. Alle qual parole lui giurò che pregava Idio
253
1562
cavalletto bianco, al quale lui dette di sprone, lasciandomi
254
1562
parole le voleva usar lui, con le quale lui
255
1562
lui, con le quale lui volontieri li salveria. Così
256
1562
altri, essendo piovegginato, e lui atteggiava il cavallo a
257
1562
giuro che di cuore lui a Dio aveva fatto
258
1562
gli altri ragionando meco, lui vidde certa dimostrazione in
259
1562
ch'e' fu, essendo lui cambiato più che 'l
260
1562
cagnesco seco. A questo lui cominciò a ridere, e
261
1562
io non dicessi che lui fussi quivi da me
262
1562
colonello spagnuolo, il quale lui lo conosceva per alcuni
263
1562
lo guardava, ragionava di lui. Io che ero di
264
1562
potessi fare contra di lui, presi un mio gerifalco
265
1562
in dua pezzi, né lui né io non sapevamo
266
1562
impresa, con tutto che lui cognoscessi che io saria
267
1562
furno istrasordinarie, che a lui di me e a
268
1562
e a me di lui era stato dato nuove
269
1562
angustie tanto aiutato da lui, questo si era Piero
270
1562
e aggiunse, che se lui sapeva dove io fussi
271
1562
male in modo nessuno lui non mi scrivessi. Il
272
1562
e al quarto, che lui in sun un mio
273
1562
che infra brevi giorni lui saprebbe dove io fussi
274
1562
più per male di lui, nulla gli risposi mai
275
1562
alle camere del Papa lui che era conosciuto e
276
1562
io non andavo dallui, lui venne da me domandandomi
277
1562
aveva a vedere anche lui; di poi, non essendo
278
1562
facessi di sorte che lui l'avessi a' sua
279
1562
io dovessi andar da lui, e portare quello che
280
1562
Santità: che per questo lui me ne aveva avvertito
281
1562
a questo giovane, e lui per natura arditissimo, son
282
1562
arditissimo, son causa che lui vi prometterebbe un mondo
283
1562
figlioletta, per la quale lui mi aveva fatto disegno
284
1562
Per la qual cosa lui mi disse non avere
285
1562
veduto che con quelli lui faceva poca opera e
286
1562
con tutto che in lui nessuna non ne fussi
287
1562
Papa, la qual cosa lui mi sollecitava di vederla
288
1562
capitan Cisti, lombardo, anche lui della scuola di quel
289
1562
Roma presi il cammino. Lui, vedutomi risoluto, non restando
290
1562
a uno garzone che lui teneva, il quale era
291
1562
motto; perché inanzi che lui andassi a Roma, spesso
292
1562
troppo in Roma, che lui se ne tornò a
293
1562
vivere, e che di lui non si poteva dolere
294
1562
ricordai e' mia danari: lui sbeffandomi; a il quale
295
1562
quelle tale opere, che lui aveva visto, non manco
296
1562
un figliuolo, richiesto da lui. ¶ XV. ¶ Seguitando di lavorare
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di questi, chiamato da lui, e parte mi riprendeva
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subito e veduto che lui se ne rise, gli
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Librodori, volendo io che lui per me prommettessi. Il
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fatto grandissimo male, e lui per ispavento caduto a
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valente uomo, quale era lui, tal pruova, perché alla
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che noi giudicammo in lui, son queste, e non
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ischerno, subito vòlti a lui, dissono: - Lucagnolo, questi dinari
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che la avarizia in lui, qual doveva operare tutto
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il verso suo; che lui parlava sicondo le grotte
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coglionerie, e che a lui non mai riuscirebbe il
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voce il torto, tenendo lui in concetto di villano
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non ha potuto arrivare, Lui stesso me gli ha
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quella bella virtù, che lui con tante fatiche mi
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lacrime, desiderando prima che lui morissi di contentarlo in
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el grande amore che lui portava a me, avenne
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e in che modo lui aveva fatto a avere
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sua professione, a che lui attende continuamente, si è
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molto miglior guadagno che lui non farebbe al sonare
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virtù di più in lui, che io non aspettavo
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Pàrtigli in modo, che lui ne abbia la sua
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che in forma orribile lui mi spaventasse, e disse
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d'avere sognato ancora lui quasi che il medesimo
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stare a pagarlo, quanto lui ha penato a farlo
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tutto il premio che lui domandava, pur che presto
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giannetto, in su che lui era, e a tutta
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Papa subito. Intanto, a lui passato la stizza e
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contento e pagato da lui. A questo io alzai
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stimarono molto più che lui non s'immaginava: così
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quella scornacchiata. Giunto a lui, lo domandai se egli
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Per la qual cosa lui lietamente subito mi disse
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avessi visto, e di lui più che di nessuno
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mio Pagolino, e soli lui e io ce ne
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Il Papa volse che lui restassi al suo servizio
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chi aveva bisogno di lui, gli andassi dietro. Egli
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e disse, che quelli lui li aveva aùti da
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dicendo a quello, se lui voleva essere curato della
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e sentì quel che lui volsuto non arebbe. Subito
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giovinissima fanciulletta -. Allora avvedutosi lui delle sciocche parole usate
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Solo lo pregavo che lui fussi contento di pigliare
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Lo dissi al conte: lui dette a l'arme
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perché innel luogo che lui aveva li ditti sua
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nome Andrea. Questo ancora lui prese moglie ed ebbe
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tanto li piacque che lui la chiese per moglie
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anni in circa, e lui passava li cento anni
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bocche. Di poi che lui fu sicuro del gran
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mi missi a piagnere. Lui piacevolmente rachetatomi, mi disse
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lavorassi bene. Ma, perché lui s'era innamorato di
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vedevano di poi che lui si dava tutto al
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teneva diritte. E perché lui aveva qualche cognizione della
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El maggior desiderio che lui aveva al mondo, circa
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mondo, si era quando lui me ne ragionava, dicendomi
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certo era divino in lui, sotto alla ditta arme
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là, che buon per lui. Non volse andare: anzi
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Iacopo Salviati, subito che lui fu fatto Gonfaloniere. Questo
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occorre dir nulla di lui. Stato che io fui
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padre non volse che lui mi dessi salario, come
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figliuolo naturale, al quali lui molte volte gli comandava
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sospiri ogni volta che lui mi sentiva; e bene
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io dua più di lui. Era una domenica in
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il caso occorse che lui a quel modo cadde
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spada, e dinanzi a lui mi missi, e contra
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ditto Francesco, giunto a lui, subito mi ricognobbe e
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mio padre che, se lui mi mandava là, che
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il vostro Benvenuto, se lui attende a l'arte
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una sua casa, che lui aveva nella via dello
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sopra una volta che lui faceva fare, con molti
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replicando le parole che lui gli aveva detto del
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che la camera, dove lui era, per esser mal
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quello che poco innanzi lui con ischerno aveva lor
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ingiuriato, perché non è lui quel che parla, anzi
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sonatore e musico, e lui, minore, gran litterato legista
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e per essere ancor lui molto giovinetto, partitosi da
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non era, per esser lui manco bene guarnito di
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quella istessa arte che lui faceva. Questo uomo da
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alla casa sua, dove lui viveva onoratamente con una
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virtù presto riportarne a lui utile e onore. Il
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quale è forza che lui sia molto uomo buono
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alla mia cameruccia, che lui mi aveva dato, veduto
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io dovessi tornare a lui, e per ogni lettera
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perdere quel sonare, che lui con tanta fatica mi
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non mai tornare dove lui, tanto aveva in odio
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oro e argento che lui aveva: e perché in
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ero stato fuor di lui, gli pareva che io
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ogni dì veniva da lui; e veduto mia disegni
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età, il quale ancora lui stava allo orefice. Aveva
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che se per quello lui restava, io mi trovavo
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cammino -. Così d'accordo lui e io dicevamo, mentre
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il cavallo, veduto che lui non mi rispondeva, inverso
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luogo sicuro; perché se lui mi dava al Papa
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intese, si crede che lui l'arebbe volute fare
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il Papa, e che lui mi manderebbe da mangiare
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io sapevo certissimo che lui studiava in farmi segretamente
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di costui: che se lui mi cavava di quivi
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ci riusciva. Credendomi che lui venissi per mettere in
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amici, i quali, e Lui e loro, furno fatti
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la porta, perché sanza lui non si poteva far
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e non voleva che lui ritornassi a Roma, tenendolo
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cattivo animo inverso di lui -. Queste parole le disse
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che la sera dinanzi lui m'aveva in quel
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parlate mai più di lui, che costui è causa
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guastare? Làsciati guidare a lui e non perdere la
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doviamo aver paura di lui? Tenetelo or forte che
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morte sua, acciò che lui non muoia invendicato -. Sentendo
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ero sceso, sì come lui aveva detto, veduto poi
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domandavo per che causa lui mi menava quivi: il
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propia spera del sole? - Lui mi mostrò parecchi scaglioni
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spiccatomi un poco da lui, salivo con le calcagna
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gli occhi fermi in lui; e stato che io
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tien qui, che se lui mi dà o cera
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di quel che forse lui sta in dubbio. ¶ CXXIII
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ancora era restato in lui spirito saldo e si
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attendessi il più che lui poteva alla sua salute
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insino a tanto che lui gli direbbe quel che
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che quella polvere che lui gli dette fussi quel
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tempo che sopra di lui ero stato. Ora me
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quella pietra pesta, ancora lui pensando che diamante egli
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e che era istato lui quello che m'aveva
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per la qual cosa lui mi disse che a
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credenza al Papa; così lui, soldato, spezial, villan da
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sua, standomi cheto. A lui dicevo che le virtù
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gusto del Re, ancora lui a pieno compiacque al
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che se la sera lui non mi cavava di
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messer Gabbriello Cesano ancora lui in questo proposito disse
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si potevano fare; e lui v'ha mostro di
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l'aveva donato a lui. Ancora Pagolo e Ascanio
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bravissimi, più bestiali di lui; sì che ricomperate quel
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era pur giovanetto, ancora lui lo portava: e per
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mie staffe? - A questo lui rispose veramente in quel
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che fussi arrincontro di lui, anzi era colla bocca
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e in mentre che lui galoppava, prestamente avevo rimesso
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indietro gagliardamente. Ascanio e lui mi pregavono che io
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quelle sciocche parole che lui aveva detto. Demmo di
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isciocca, quelle parole che lui diceva ci davano tanta
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diceva che voleva che lui gnene lasciassi tanto aperta
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In questo mezzo che lui stava ammalato, mi chiamò
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di tutto quello che lui m'aveva promesso. Io
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stiene, io brontolando e lui bravando, mi parti'. Andai
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in quel modo, che lui così benignamente m'aveva
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che mai pel passato lui gli avessi detto; e
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partissi di Ferrara se lui non me lo faceva
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gentiluomini, da i quali lui trasse di molte migliara
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diverso da questo; e lui me lo pagò, l
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baciai il ginocchio e lui gratissimamente mi raccolse. Intanto
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parola, sola degna di lui. Finito che io ebbi
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del mio arrivo; ancora lui veduto che con quel
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certe grandissime opere, che lui aveva in animo; però
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mi fu ridetto che lui disse. Questo fu innel
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al medesimo alloggiamento ancora lui veniva. Tutto quel viaggio
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talvolta è possibile che lui lo scrivessi al Cardinale
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prestamente voi vegniate a lui -. Al quale uomo io
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e lo domandò se lui mi aveva pagato li
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possanza, e che certissimo lui mi arebbe fatto ammazzare
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al mondo cosa che lui non avessi fatto per
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contrastare contro a di lui; e che tutto quel
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che tutto quel che lui faceva, ne aveva aùto
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dal Re, che né lui né Villurois tal cosa
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in lingua mia, che lui mentiva. Mosso dall'ira
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ragione e aperte, che lui ne restò capacissimo: però
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io avevo fatto per lui in Roma. A questo
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poter venire; ma che lui di buona voglia mi
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veramente, se gli è lui, e' non ha nulla
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del Piccolo Nello che lui abita, il quale è
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molto più facilmente che lui non ha saputo che
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opere, in questo tempo lui ritornò a Parigi, e
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la maggior recreazione che lui avessi nel suo regno
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noi ci ricordiamo di lui: il perché si è
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fra lo Imperadore e lui, di modo che io
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l'altro modello, quale lui punto non aspettava, parendogli
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sanza dimandarmi di nulla lui l'aveva inteso, ma
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dia tanta comodità, che lui possa esprimere i sua
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causa di ricordarmi di lui al tempo -. Il Re
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non sapendo quel che lui si volessi dire: - Di
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segretario, che sempre che lui mi poteva far piacere
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non istà bene senza lui, l'ho commesso infra
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castello, dando ancora a lui una istanza libera, dove
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filo a ragionare di lui e delle mie grande
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gli avevo detto che lui m'accomodassi delle mie
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alquanto rigoroso feci, perché lui aveva dettomi, che non
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Tampes gli disse, che lui doverrebbe domandare a il
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Si vede espresso che lui ha gran voluntà di
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Vostra Maestà perda e lui e l'opere -. Queste
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far resistenza a chi lui non voleva ch'entrassi
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Dante volse dire quando lui entrò con Vergilio suo
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dir cose le quale lui non pensò mai. ¶ XXVIII
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la lite, e anche lui toccai di sorte che
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che era venuto ancora lui a trovarmi di Roma
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di questi mia libri, lui me gli seguitava, e
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sua finta bontà. Chiamato lui solo da parte, gli
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la stessi appunto come lui diceva. ¶ XXIX. ¶ Di poi
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Mattia del Nazaro, ancora lui italiano e servitor del
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ancora a Pagolo che lui dovessi venire a spasso
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vita a ciò che lui proporrà; perché gli ha
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vista di finirle sanza lui, e li nimici sua
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in quel modo che lui aveva disegnato, cominciò con
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campo contro a di lui. Parendomi d'esser uscito
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lettera, per la quale lui voleva che io facessi
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levate, e datecele per lui. A noi c'è
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madre, e che continuamente lui si tornava quivi, e
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io abbia paura di lui: io mi son messo
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e son fiorentino come lui, de' Miccieri, molto meglio
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appunto arrivato, senti' che lui con la madre di
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poter pensare che ancora lui aveva la spada, dissi
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parole; veduto poi che lui non faceva una difesa
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state in cervello -. A lui dissi in italiano: - Se