Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

tutto sembra fatto da lui: dall’uomo, sì, che

consapevole, essendo giunta per lui la fine del proprio

e di essere di lui per sempre, volendolo a

parte di Fellino, giacché lui sapeva bene che la

cavoli e le carote. Lui era uomo della terra

guai se qualcosa di lui fosse passata o arrivata

pianto, aveva riso con lui tenendolo sulle ginocchia come

si rendeva facile a lui, per questo malessere e

pudore; avrebbe riso con lui non sospettando lontanamente di

che lo sguardo di lui, calmo e penetrante, non

bisogno di pronunziarsi nemmeno lui, e senza costringerle al

la biancheria, e che lui pure avrebbe potuto comandare

in quel treno con lui? Quali sorprese prepara la

Carolina che lasciò a lui il posto migliore. E

verità è che in lui non era ancora artifizio

soggezione. Nulla era in lui della forza disordinata che

guardare la bocca di lui rimasta impassibile, imperturbabile, quasi

gli altri e non lui insieme; alzando appena un

del borgo verso di lui; le quali raffreddate dal

quanto vantaggiosa risultasse per lui la irriducibile opposizione di

frequentasse persone indegne di lui e della sua nuova

preparativi erano fatti per lui esclusivamente. ¶ Non appena buttato

che l’interesse per lui sarebbe venuto a suo

si concentrarono su di lui. Fu abbastanza la voce

scorso, rimase fedele a lui oltre la morte. Sopra

divorare l’audace. Ma lui, oramai, non aveva paura

biscottino. Sì, sì, da lui se lo lasciava dare

da quelle, ma da lui lo prendeva e lo

che fosse meglio, e lui invece sapeva bene dove

bicicletta che piaceva a lui; finché non riuscì a

il tranvai si fermava lui vi faceva intorno delle

molto più giovani di lui, dei bambini fino ai

ira e al furore, lui non soltanto si manteneva

Il secondo invece, è lui che a un certo

nascere, è sbocciato da lui come dalla pianta il

per la bontà di lui, e per la sua

essa accendeva il fuoco, lui rimaneva seduto alla piccola

povertà aveva anticipato in lui il senno, e fra

sempre solo perché con lui nessuno ci voleva stare

piace Palle”, e a lui diceva: “vieni Palle, via

un’impresa senza di lui, qualunque fosse. Ed era

a un occhio di lui. Ed era per arrivare

Remo, per sapere di lui, intrufolarsi nella sua vita

minacciarono di disinteressarsi di lui, di mandarlo all’officina

avevano obblighi verso di lui, e quanto facevano era

buttavano a mare Palle: lui, almeno, la doveva scontare

bocca senza parlare di lui, e la ragione pratica

spirito vivesse isolato, né lui faceva nulla per farlo

sorvegliare i vestiti di lui, essendo oggetti di pregio

avrebbe pensato a farlo lui senza indugio: farla entrare

svegliarla per sapere se lui fosse a dormire: viaggio

di non accorgersi di lui, della sua presenza dalla

scena terribile avventandosi a lui urlanti e piangenti: lo

sotto le braccia, portavano lui in trionfo per il

modo di recarsi da lui. Non è facile descrivere

nessuno poteva competere con lui, avevano tutti una manchevolezza

mangiare qualche cosa anche lui con gli ospiti che

Alfredo, c’è anche lui.» ¶ «Renzo!» ¶ «Gastone!» ¶ «Jim!» ¶ Uno

Remo, poi, faceva per lui condizioni specialissime, dilazioni e

sarto sapeva che spostandosi lui era tutta una massa

parecchi: i pugni da lui dispensati con tanta destrezza

come di fronte a lui tutti andavano in visibilio

che le veniva da lui direttamente, risparmiando a loro

per lei quanto per lui provvidenziale. ¶ Ora Giselda, a

via, Palle…”, aveva per lui un calore nella voce

ed era più di lui ardimentoso, fiero e sicuro

che l’altro fosse lui quanto era possibile. E

gli piaceva addosso a lui, che doveva essere così

gruppo, tutti avevano per lui affettuosità e tenerezza, fino

facendo una cosa con lui, tutto facendo convergere alla

ad un giovane come lui era indispensabile una bella

via qualche cosa di lui o lasciargli qualche cosa

lì, unico luogo dove lui si lasciasse pescare. E

con grande semplicità che lui non c’entrava per

lungo non toccava a lui di mandarla via, non

due volte, quindi guardarono lui quando credettero di aver

il giovane, e siccome lui mostrava di aver tanta

altro, né aggiunse se lui sapeva come si dovesse

frequentati e luminosi, che lui stesso frequentava abitualmente e

per quelle belle. E lui stesso informava, quando glie

mettere un baraccone”. E lui, che sapeva tanto bene

Materassi!” Dicevano parlando di lui, chiedendosi dove prendeva il

la conversazione avuta con lui, aggiungendovi molto del proprio

diceva ridendo: “fiore”, giacché lui, nato e vissuto in

corse a proposito di lui queste parole: “Missionario, missionario

rapido e sfuggevole: sapeva lui, che a questo mondo

il furbo non era lui, s’intende. ¶ Le Materassi

che dovesse godere anche lui di tanta pacchia, lui

lui di tanta pacchia, lui che non ci entrava

andato anche Palle. Anche lui sapeva fiutare il momento

responsabilità, erano responsabili con lui della propria rovina, lo

suo animo conteneva per lui e contro di lui

lui e contro di lui, gli si scagliò avvinghiandogli

disperazione. Lo graffiò, e lui si lasciò graffiare. E

strapparla al corpo di lui, spingendola con violenza verso

di arrivare fino a lui. Quegli allora si eresse

per spingerle dove voleva lui. Le spinse a questo

senza riuscirvi, mendicando da lui un sorriso che le

per sé, e che lui ricevesse solo l’equo

cuore tanta indulgenza per lui, per il desiderio sfrenato

La sua dedizione per lui, per il fascino che

si leverà verso di lui una voce amica, un

importanza del male, incominciando lui stesso a non valutarlo

lì, incominciava a capirlo lui stesso che erano troppi

a grande velocità: “È lui. È proprio lui. Ci

È lui. È proprio lui. Ci vuole un bel

viene per riposarsi anche lui, va in camera a

ai vari alberghi da lui indicati, pregandolo di scrivere

insaputa l’attaccamento per lui. Remo fidanzato non lo

sapere di più. In lui non era stata sordida

era mai stato per lui un pensiero assillante, e

significato così diverso, per lui e per esse, da

a lei né a lui di questa forza interiore

Remo rideva e con lui rideva anche Niobe. ¶ «E

una gran bella coppia, lui moro e lei bionda

È chiaro che per lui la questione degli chèques

posti e pilotata da lui, era Remo con la

pareva attratto solamente da lui, e che il resto

Nessuno aveva parlato di lui, nulla s’era sentito

a Santa Maria con lui ch’era stato per

stato caro anche a lui il ricordo della propria

figura di Palle. Anche lui non rideva né partecipava

amici si riversava su lui abbracciandolo, sollevandolo in trionfo

strepito. La vicinanza di lui, il suo alito che

strette e baciate da lui, caddero vicine ai loro

del podere: Fellino, sì, lui in persona, il contadino

pezzo di pane a lui o ai loro antichi

persuadersi che essa, per lui onnipotente, non faccia qualche

Li hai dati a lui, non hai più niente

faceva bene: anche a lui piaceva la roba fresca

era da sbagliare.» ¶ «Ma lui aveva capito subito che

se avesse dormito anche lui con la camicia, non

se ne accorse! Perché lui non avrebbe fiatato, macché

la mente, pareva che lui fosse ancora lì o

che sta vicino a lui, entra in una famiglia

era riprodotto vicino a lui, di ricoprire Palle: “quel