Massimo Mongai, Fattaccio, 2012

Tutto ruota intorno a lui. ¶ L’uomo al suo

L’uomo vicino a lui, stretto nella piccola e

ma che come dice lui stesso è senza punte

vedere se capisce. Anche lui a quel punto è

Non lo capisce nemmeno lui, forse. ¶ «Capisce?» dice rimettendosi

tutto ruota intorno a lui. ¶ E l’uomo vicino

l’uomo vicino a lui. E senza esitare: ¶ «E

l’uomo vicino a lui «… è possibile». ¶ «Be’, insomma

il resto. Sapeva aspettare, lui. ¶ «Ed ero così distratto

fermi nel traffico e lui si passa le mani

giù dal letto Carlo, lui ovviamente, mezzo assonnato e

la voleva scopare anche lui! Al che mi sono

perché Roberta?” ha fatto lui. ¶ “Eh, no, Roberta non

li sta seguendo. Ma lui non sembra né accorgersene

ingorgo si sblocca e lui riparte. ¶ «A quel punto

ad un semaforo e lui poggia i polsi sullo

date a me! Sennonché lui non se l’è

preso a schiaffi pure lui ma soprattutto so’ arivati

uomo che è con lui lo fulmina con lo

compagno di università. Certo, lui l’ha finita l

dato del lei, e lui a me, eh, si

e poi anche perché lui era nuovo dell’azienda

ce l’aveva con lui, eh, certo, mi doveva

aperto. Sono salito e lui mi ha aperto in

che avrebbe capito. E lui ad un certo punto

gli ho detto e lui: “Ma cosa stai dicendo

dammene 500!” gli ho detto. Lui ha cominciato a difendersi

Ma subito dopo di lui è entrata una cosa

in piedi davanti a lui. ¶ «Era orribile: il trucco

uomo che era con lui in macchina. ¶ «Capisce? Tutta

l’uomo. Parla a lui, ma è come se

capo prima ancora che lui la finisse; quando la

non ero così, con lui, ma in fondo ci

piccolo ci tenevo a lui. Quand’è che me

sospirone. ¶ «Mah… povero papà, lui mi voleva bene. Meno

direttissima, rito abbreviato? Vede lui – ed indica la vittima