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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «lui»

nautoretestoannoconcordanza
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Gassendi.» ¶ «Oh, maman» rispose lui, gli occhi divertiti dietro
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Eccellenza il marchese Tanucci. Lui decideva tutto già quand
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giorno avrebbe parlato con lui. Ed avrebbe voluto sapere
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comunicò il vetturino. Anche lui pareva stanco, scavato. «’N
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un altro accanto a lui faceva luce con una
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lo sguardo su di lui. Il più bello: l
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Un giorno, forse» disse lui, con aria misteriosa. ¶ Andò
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scuotendo il capo anche lui. «Qua, ormai, non c
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è che... studia legge! Lui che disprezza tanto gli
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la bocca di carità, lui non chiacchiera. Fa.» ¶ «E
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laurea. Si parlerà di lui come il re dei
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questa chinea?» ¶ «Bem» sorrise lui. «Ma in fretta. È
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fondo, provava avidità di lui, nonostante fosse così bello
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tenera? E poi, anche lui ha sensi di colpa
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non mi pare che...». ¶ Lui scoppiò a ridere. ¶ «Io
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civetta. «Siete vanitoso, fatuo...» ¶ Lui proseguì, compiaciuto: «Disordinato, pigro
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Lenòr Fonseca cosa pensate?». ¶ Lui assunse aria seriosa. Sentenziò
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di tenerezza. ¶ «Amen» concluse lui, in tono sacerdotale. ¶ PARTE
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dove sono? Voglio vederli.» ¶ Lui rise: «Stanno qua intorno
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a conoscerli meglio» sorrise lui. ¶ La Riviera di Chiaia
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Deus, Vincenzo!» ¶ «Guarda» disse lui, indicando verdi cale insinuate
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un po’ stordito anche lui. «Dietro quella scogliera verde
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di volte: «Cosa succederà?». Lui, sempre più arcano: «Vedrete
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Dei Filaleti» esclamò, offesa. Lui ebbe un sorriso stento
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Anche Mariangela la salutò. Lui generosamente le pilotò al
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o San Giovanni, e lui le fa, con la
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aggiunse, con nervosa sincerità. «Lui soltanto si ricorda del
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care. Tanucci ci guazza. Lui è Tanucci proprio perché
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pigliate con Porpora? Solo lui allevava castrati? Lo sapete
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carica, disturbando la musica, lui pure le gettò un
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principessa che...» ¶ «Ohé» rise lui. «Guarda che con Mariangela
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delle panche di bardiglio. Lui l’avrebbe baciata. Labbra
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lingua nella lingua. Poi lui avrebbe dovuto ficcarle le
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voluto ricordare come. E lui avrebbe anche messo le
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i cordoni alle mutande. Lui pure avrebbe dovuto sbottonarsi
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Pianelli. ¶ «Tutti massoni come lui» commentò Sanges. «Da quando
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Dovreste leggermene dei passi.» ¶ Lui la fissò cupo, annuendo
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affarucci ne combina anche lui! Ma senti un po
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raccomandavano a tio Antonio. Lui, poveraccio, diceva sì, sì
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diventi servo: ha ragione lui pure. Come si fa
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a Vincenzo perché a lui, agli altri, piacesse tanto
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immaginare che forse, chissà. Lui la propose in Arcadia
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d’un libro. Chissà lui come se la figurava
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cominciato di là, poi lui aveva preso a chiamarla
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cause. ¶ «Uno schifo» rise lui. «E dicono che Napoli
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A la ’Nfrascata» ordinò lui, allungando le gambe sotto
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stessa, insultando e giustificando lui. ¶ Corrugò la fronte, mentre
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veniva addosso. ¶ «Scusa» disse lui, sgarbato. Buttò il sigaretto
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Teresella a notte tarda, lui l’accompagnava a casa
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bimba e donna insieme. Lui aveva mormorato: «Lenòr» e
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il labbro superiore di lui. ¶ Niente più era successo
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proteso, l’indurirsi di lui. Ma Luigi le sorrideva
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di mattina, nel pomeriggio. Lui allegramente comunicava: «Oggi salto
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emergeva dal ventre di lui, la fissò come incantata
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incapace di muoversi. Era lui che faceva tutto. Ne
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sesso, umido e caldo, lui si levò, ansimante, minaccioso
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poteva le cosce, che lui invano forzava con le
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a piangere, a dirotto. ¶ Lui fu stranamente dolce e
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dorso della mano di lui. Quella mano bruna, senza
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non vincono, li strega. Lui l’aveva detto, un
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mi tormentare.» ¶ Una sera lui chiese: «Se fossimo sposati
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sonetto nuovo» lei balbettò. Lui batté un pugno sulla
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infreddolito, lontano, ma proprio lui aveva destato le immagini
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Cassano. Vincenzo era libero lui pure, fu lieto di
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noi persista.» ¶ «Forse» rispose lui, incupendosi un poco. «Ma
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a vivere?». ¶ «Ah!» esclamò lui, stizzosamente allegro. «Qualche cosa
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una carriera vertiginosa.» «Ormai lui corre con le gambe
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mettersi alla prova: quando lui giunse, provò un piccolo
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si sorrisero. Al primo lui sussurrò: «Lenòr. Conservo i
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Pareva strano pensarlo così: lui riservato, paterno. E però
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sussurravano fosse diventato pure lui massone. E Sanges... Ma
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era sparito. Verso di lui si sentiva colpevole. Non
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gli domandava, a volte. Lui dava risposte generiche, poi
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Avrebbe dovuto cercarlo, come lui aveva fatto con lei
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si fidava che di lui per mare. ¶ Conobbe anche
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E senza sporcare» confermava lui, con allegra vanità. «I
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Sorrise, un po’ maligna. Lui non pareva mortificato. Aveva
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avrebbe avuto bisogno di lui, amico, fratello. Le venne
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rantoli catarrosi. ¶ Dietro di lui un militare, in divisa
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gli occhi. Lasciò che lui le baciasse la mano
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la prima parola di lui. ¶ Don Francesco tremava nella
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e passa subito a lui. Don Francesco vive in
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di fatica, un volante. Lui s’è impegnato a
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un’occhiata di sfida. Lui tirò avanti, si mise
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grassa signora in giallo, lui fece una brutta faccia
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l’ammonì l’amico. Lui strillò: «Quanto ti giochi
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è?» ¶ «Niente, Pascual» mormorò. Lui sorrise. ¶ «Mi piace che
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le spinte dure di lui. ¶ Seguì tutto con gli
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Continuò a interrogarsi, mentre lui le si squassava addosso
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sé, lo attrasse. Ma lui le giaceva addosso, ansante
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più.» ¶ «Oh no» rise lui. «È più bello Eleonora
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rimastole. Ora va via lui pure, non le resta
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Guardava sempre e solo lui, ogni tanto, vagamente, passava
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bere? Vuoi la medicina?» ¶ Lui accennava di no. O
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di non piangere. «Dimmi.» ¶ Lui inizia tentativi di parole
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si mette a piangere. ¶ Lui la fissa, contraendo appena
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appartava per unirsi con lui in reciproco calore, dimenticava
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voi». ¶ Successe l’inferno. Lui era saltato su, feroce
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disperata, cercando di sottrargliela, lui l’acciuffò alle braccia
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seconda. ¶ Il terzo fu lui, il piccolino. ¶ Quell’orribile
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certamente sarebbe diventato verso lui, da grande. Schierato a
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Gli si dedicherà, per lui, forse, ritroverà amore, slancio
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di Sambuca. Faceva tutto lui. ¶ «Mo’ la politica estera
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offrire a un uomo? ¶ Lui si arrabbiava, una notte
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nuda nella sua brandina. Lui si volse a guardarla
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cacciare via quella puttana. Lui stava zitto, poi la
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Se n’era andato lui pure, povero Pietro. Proprio
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che almeno mi resti lui.» ¶ È accontentata fino all
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dentro, come mi diceste?». ¶ Lui fece gli occhi lucidi
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vorrà tempo: molto tempo.» ¶ Lui annuì. Pareva stanco, corrucciato
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Tua. Potrebbe musicarla Paisiello: lui c’è stato in
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delle sue donne, purché lui se ne stia fuori
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Divenne dura nello sguardo. Lui riprese: «Non voglio nulla
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in convento ad Agropoli, lui a Roccamonfina. Ma se
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belli, d’altra parte! Lui ha solo vent’anni
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intorno incantata, quando però lui allunga una scherzosa carezza
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è vostro conterraneo, no?» ¶ Lui rise. Le afferrò le
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di sì, molto turbata, lui cercò di baciarla. ¶ «No
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colpita: v’erano, in lui, dissennata innocenza e infinita
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scherzavano gli amici, quando lui profetizzava il futuro assetto
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est que nous voulons lui donner la liberté, l
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che il cervello di lui stava lavorando, inseguendo ardue
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sentì gli occhi di lui puntati addosso. Sul petto
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destandogli dovere di proteggerla. Lui, infatti, scattò affettuoso a
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State una bellezza» commentò lui, scrutandola. ¶ «Anche voi state
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mio padre e che lui, forse, aveva appreso dal
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timidezza. Si soffermò anche lui sopra il famoso petto
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papa...». ¶ D’un tratto lui, eccitato, le strinse un
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quali. Io stavo perdendo, lui m’ha guardato negli
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nonno don Tiberio Carafa...”. Lui s’è messo a
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lo purpo in mano’”. Lui s’è stato zitto
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da Romano antico. Tra lui e Caracciolo... Colse improvvisamente
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fu invasa dal panico. Lui le fece cenno d
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per me?» chiese, cupa, lui scosse il capo. ¶ «Per
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rispose, testarda. ¶ «No» sorrise lui. «È proprio morbo. Io
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vent’anni più di lui...» ¶ S’interruppe, un po
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impazzita per Ignazio.» ¶ «E lui?» ¶ «Anche» continuava a fissarla
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gruppo moderato, che comprende lui, un ragazzo molisano...» ¶ «Cuoco
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gli uomini» aveva osservato lui. «Vuoi partorire col cervello
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potrei far nulla per lui. E neppure se ne
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non hai letto Gassendi.» ¶ Lui non risponde. L’afferra
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il capo con rabbia: lui la sta guardando, compiaciuto
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non ne ha voglia. Lui pure è innamorato, di
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minuta angoscia. Accidenti a lui, Cammarano è un vero
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a casa. ¶ «Posso salire?» lui chiede, con formale abitudine
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scarpe». ¶ «E fallo!» ride lui, con tono di rassegnato
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Non prendertela così» insiste lui. «E va bene. T
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a Napoli, i politici?» ¶ Lui ride, un po’ stentato
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Gennaro?» chiede, ansiosa, a lui che ha fatto le
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tratto, con aria tesa. Lui la fissa: ha espressione
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ragazzo... Adesso sarebbe stato lui a proteggerla. Brivido di
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che, però, si sarebbe lui pure compromesso. Chi lo
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potuto trattenere? Era Fonseca lui, non Tria. ¶ Come avrebbe
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intelligenti? Forse ora sarebbe lui pure sulla barca in
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da trionfatore, Russo (anche lui rimpannucciato: zimarra nera quasi
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da Fasulo. ¶ Invece muore lui adesso, il ragazzo. ¶ Non
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Pagano taceva, pallido, cupo. Lui aveva fatto il possibile
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allucinata dignità. Dietro di lui il carnefice, alto, grasso
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forte. È pallido anche lui, deglutisce di continuo. ¶ Intanto
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è inferocita contro di lui, tende i pugni, fa
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Ha un senso» osserva lui, con un po’ di
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deluso. Ora prevale in lui la vena di malinconico
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aria la casa, ma lui non ci teneva nulla
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non possono intervenire, Gennaro?» ¶ Lui solleva le spalle: «È
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lasciò rugoso cratere sanguigno. Lui ci scherza su. ¶ «Solo
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un occhio? Ora che lui se n’è dovuto
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un Annibale del genere. ¶ «Lui ha apprezzato i miei
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dal generale! Torneremo con lui a liberare Napoli!» ¶ Chiara
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È in redingote azzurra, lui e Manthoné hanno lasciato
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risentimento. ¶ «Niente affatto» insiste lui, secco. «Io guardo la
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sempre trattato male, respinto. Lui l’aveva fatta entrare
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Gennaro: «Adesso sono vedova». ¶ Lui sorrise, con indifferenza. Le
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c’era più neppure lui, da due mesi. Stretta
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palomma sarebbe arrivata a lui, non c’erano problemi
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Ma è Napoletano anche lui, esperienze coi lazzari ne
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là.» ¶ «Hai ragione» anche lui sorride. Si protende a
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n’è scappato pure lui a Palermo, la prima
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È stato liberato anche lui!» ¶ «Sì, come Ignazio Ciaia
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cenerognolo. Sembra aver inalberato lui pure insegne borboniche e
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Pagano. Nessuno più di lui può esser utile in
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gran cenni di smettere. Lui insiste. ¶ «È questione pregiudiziale
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s’è seduto pure lui, insieme a Cuoco, accanto
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J’ai oublié» ride lui. «Voi dovreste accingervi a
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può conoscere te, tu lui no. Per definizione. Filosofica
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Serra sta benissimo. È lui che ci ha mandati
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Concordia?» mormora Pepe, ansando lui pure. «A scendere, per
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Pignatelli, spaventata. ¶ «Ah» risponde lui, corrugando la fronte. «Questi
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portano pagnotte, maccheroni, aranci. Lui li respinge, insiste: “Je
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fosse un ragazzo, mentre lui s’avvicinava sorridendo. Le
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passo elastico, possente. Anche lui giovane, sulla trentina; alto
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scoglio. ¶ Gli aveva suggerito lui d’inserire parole napoletane
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non è ambiente per lui, ma quand’uno s
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stessa incantevole ingenua» sorride lui, accarezzandole il mento. «Gente
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Cammarano. È venuto con lui il vecchio don Vincenzo
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preziose di consegnarle a lui, pena la morte. ¶ «Come
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Male. Molto male» conclude lui, il viso gli s
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è tornato? Davvero in lui tanto patriottismo? O esistono
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Lo sa bene anche lui che moriremo tutti. Perché
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ineffabile del golfo, che lui fin da ragazzo conosce
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Possibile che uno come lui non riesca a venir
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Con espressione strana per lui, disperata, sogghigna: «Possiamo sempre
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lo guarda con curiosità, lui strizza l’occhio. ¶ «Un
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State per uscire» fa lui, sempre più cupo. «Ma
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lei siede al tavolo, lui rimane in piedi, aggrondato
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attacco?» ¶ «Oh no» fa lui, ripigliando per un istante
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capitano Gerardo Baccher. È lui che, per proteggerla, le
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incarico». ¶ Lo considera, attentissima. Lui continua a fissare in
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vero, Cuoco? Lo fissa, lui continua a tacere, tormentando
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dentro le pupille di lui si legga una smarrita
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ciò che, in sostanza, lui desidera e pensa: esaltare
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di vita, di morte. ¶ Lui mette in tasca il
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non in rari momenti. ¶ Lui la osserva. Dietro le
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tuo giornale, sai» dice lui. «Ho sempre saputo che
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amati, negli antichi tempi. ¶ Lui le sorride, mormora: «Sei
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silenzio, il respiro di lui è forte, un poco
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risponde. Prova soprattutto rabbia: lui l’ha strappata, in
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dovermi preoccupare.» ¶ «Certo» annuisce lui. «Credo che qui ben
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grande e fresco? ¶ Anche lui era bello, sgarbato, forte
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vecchi capelli. ¶ «Lenòr» dice lui, con decisione. «Bisogna mettersi
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eccidio sia anche mia.» ¶ Lui scuote il capo, con
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andare, ormai» mormora, stanca. ¶ Lui s’infervora. ¶ «Senti. So
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dovere è un altro.» ¶ Lui non appare incollerito. Sorride
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s’accuccia contro di lui. ¶ Queste sensazioni levano spazio
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sentire le mani di lui, stavolta leggerissime, timide, sfiorar
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dice, vedendo che anche lui sta per levarsi. «Riposati
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minuti. Trasale. Ha ragione lui: lontano martellio di passi
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neppure mangiato nulla, Luigi.» ¶ Lui ansa, suda, rivoli gli
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viene il problema» ansa lui. «O prendiamo il Petraio
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centro della rampa, aspettano. Lui punta l’arma verso
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si sarebbe potuto» mormora lui, assorto, mentre Logoteta interpella
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energiche, è curioso anche lui, riesce ad avanzare. Ora
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momento?» domanda, con semplicità. Lui la guarda sconcertato, annuisce
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congiungendo le mani. ¶ «È lui che sceglie? Che decide
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Dio mio, Lenòr!» esclama lui, sfavillante. ¶ È smagrito assai
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da marinaio. Accigliato, anche lui la fissa. Ma, forse
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È Vincenzo Sanges? È lui? ¶ Addio, addio anche a