Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

saggio di componimento drammatico, m'ero proposto d'unire

tranquillo della contemplazione.(8) Ora m'è parso che, se

caso in cui sperar m'attenti ¶ che a voi

intorno al trono: allora ¶ m'accorsi alfin che la

il Doge, ¶ più non m'oppongo; e questo a

ad impresa io non m' accinsi mai ¶ con maggior

che quest'alma terra ¶ m'ha nel suo glorioso

per altro ¶ quanto più m'è concesso impunemente ¶ fallire

cura di me, poiché m'ha dato ¶ un tale

PERGOLA ¶ O Fortebraccio, ¶ tu m'hai offeso. ¶ MALATESTI ¶ Or

io ti ripeto, ¶ tu m'hai offeso. Ascolta, io

io non ho... tu m'intendi. ¶ FORTEBRACCIO ¶ Io son

tuo. ¶ O forte, or m'odi: ora m'è

or m'odi: ora m'è dolce il dirti

primi, tutti ¶ combatterem; poco m'importa il dove. ¶ MALATESTI

di me tal che m'avea ¶ dimenticato; ho vinto

dir pur ch'io m'affretti. ¶ PRIMO COMMISSARIO ¶ Ma

mio malgrado il dico, ¶ m'astringerete a dubitar... ¶ SECONDO

PRIMO COMMISSARIO ¶ Tutto io m'aspetto da costui. ¶ SECONDO

che un dubbio tal m'offende. ¶ Sono un di

vide che d'uopo ¶ m'era un nobil pretesto

quale abbominevol rete ¶ stretto m'avete! Un nobile consiglio

Io li ringrazio; ei m'hanno ¶ statuito un destino

statuito un destino; ei m'hanno spinto ¶ per una

sua pietade il ciel m'invia. ¶ Ma non morrò

grande ¶ e gloriosa, che m'importa? Anch'io ¶ due

un amico; e tu m'hai tolto entrambi. ¶ (parte

al loco mio non m'avea posto il cielo

bello mi parea,... chi m'avria detto ¶ che l

dubbio. ¶ IL CONTE ¶ E m'invitaste a questo? ¶ E

Voglio scolparmi a chi m'intenda; voglio ¶ che il

un incarco sì crudel m'è imposto? ¶ ANTONIETTA ¶ Ah

E Marco, anch'ei m'avria tradito! Oh vile

per voi sole ei m'è tremendo. Avvezzo ¶ io

tristo destin: questo pensiero ¶ m'avvelena il morir. Deh

parte nella Lettre à M.r Ch... sur l