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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, La congiura de' Pazzi, 1789

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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quintessenza (debolmente forse espressa, ma vera) del tuo forte
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che i privati oltraggi. ¶ Ma pur, che far degg
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tale io m'era. ¶ Ma, il trovar pochi, o
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ad arti, ¶ men grandi, ma più certe. Io de
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volli ¶ disobbedire in ciò: ma, vedi or frutto ¶ di
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niego, ¶ io men compiacqui; ma più spesso assai ¶ piansi
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il viver queto... ¶ Raimondo ¶ Ma, se pur nato da
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anch'io l'udii; ma pure ¶ nol credo io
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donato onor, qual sia. — Ma, se ogni meta ¶ essi
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lungo ¶ dianzi col padre: ma non ho pur quindi
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suora ¶ de' miei nemici... Ma, ti par fors'oggi
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E placarli vogl'io?... — Ma, nulla vale ¶ a placargli
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i miei fratelli abborra; ¶ ma gli ho men cari
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né vacillar degg'io. Ma tu, per ora, ¶ deh
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Anch'io pace vorrei; ¶ ma, con infamia, no. Che
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alma omai non posso; ¶ ma so tacer, se il
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Raimondo ¶ Lieto non son; ma crudi ¶ disegni in me
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concesso or ti fosse!... Ma, corrotta ¶ età viviam: gloria
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obbliar quel d'uomo! — ¶ Ma, andianne omai. — Se a
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nostro ¶ ebbe gran parte; ma più assai degli avi
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Cosmo ebbe lo stato, ¶ ma sotto aspetto di privato
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v'aggiunse, è ver; ma intanto ¶ ei succedendo a
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trarla, il dobbiam noi; ma in vista ¶ moderati ed
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e all'uopo ancor, ma parcamente, crudi. ¶ Fratello, il
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in Roma ¶ Silla adoprò; ma qui, la verga è
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né spento era perciò; ma cinti ¶ di satelliti e
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mai non fur costor; ma servi ¶ neppur di un
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han? credere il vo': ma il tergo ¶ dal tradimento
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al baldanzoso giovine rubello. ¶ Ma ingiuriato, e, da chi
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io le adopri, piaccionmi. Ma solo ¶ non son io
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oltraggio, ¶ voi vi apprestiate. Ma, se ciò fia vero
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me i tuoi sensi. — ¶ Ma, vo' insegnarti, che ad
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delitto? oltre siam tanto? — ¶ Ma se tal dritto è
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esporre ¶ il suo pensier; ma noi... ¶ Lorenzo ¶ Tardi sei
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comandar, ponno adoprarsi forse; ¶ ma per servir, non mai
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tirannide crescente ¶ vittima sì, ma non stromento io mai
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io 'l curo: odiate, ma obbedite; ed anco ¶ obbedendo
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giovenil fallire; ¶ si ammenderà. — Ma tu, Giulian, che alquanto
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mezzi: ei tentar puote, ¶ ma riuscir non mai: ch
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e di provartel spero. — ¶ Ma lagrimosa a noi vien
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per la pace farei. Ma, perché darmi ¶ in moglie
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saresti ¶ sperammo noi... ¶ Lorenzo ¶ Ma invan: tale è Raimondo
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spegner che cangiarlo. ¶ Bianca ¶ Ma voi, que' modi onde
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pria d'esser madre?... ¶ Ma in somma il sono
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posso il tuo dolor;... ma udirlo ¶ più non possiamo
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ne ho presti, assai: ma, chi ferir, né dove
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nato feroce, è ver) ma fatto ¶ debol per gli
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ria vergogna oppressi. ¶ Salviati ¶ Ma che? non odia ei
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Raimondo ¶ Egli odia assai, ma assai più teme; indi
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suoi lacci ei sente; ¶ ma scuoterlo non osa. Assai
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si aspetta ¶ d'infiammarlo. Ma intanto, egli oda a
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e non difficil opra: ¶ ma vili morti schiavi, a
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core ¶ de' cittadini miei! ma, il sol tiranno ¶ s
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scorga ¶ ben di servir, ma non di viver, degni
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io pure ¶ così tuonai; ma passò tempo; ed ora
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il dici, il credi; ¶ ma, più non opro a
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anch'io di furto... — ¶ Ma, d'ogni dolce affetto
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Roma e Fernando armarsi; ¶ ma de' Medici a danno
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mura ¶ li porrem noi; ma, e chi cacciarli poscia
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ben ne vorriano entrambi; ¶ ma l'uno all'altro
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né ciò diss'io: ma lunga ¶ esperienza, ad onta
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tacqui; ¶ fin che giovò; ma l'imprudente altero ¶ mio
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silenzio obbrobrioso e duro, ¶ ma necessario pure!) io non
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mi attento ¶ nomarla mai. Ma, a te, che non
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dotta mi affido. ¶ Raimondo ¶ Ma, il punto,... assai, più
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che al nuovo dì... Ma chi mai viene? Oh
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volto è pinto. ¶ Bianca ¶ Ma, di tremar qual cagion
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nuova non è. ¶ Bianca ¶ Ma imperturbabil sempre ¶ io finora
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temer ti esorti. ¶ Temi, ma non di noi. — Ben
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poter nostro, e noi? — ¶ Ma pur, s'ei torna
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che il fratel tuo; ma tanto ¶ del volgo schiavo
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quale il vorrei, Lorenzo; ¶ ma, né quanto sel tien
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intera ¶ può la rovina: ma può uscirne ancora, ¶ a
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io fossi in voi; ma oprar, soltanto al mio
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me soverchio è forse: ma, tremante ¶ non stai tu
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alma; ¶ la forza no: ma pari è il temer
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hai tu di vita; ¶ ma questa (il sai) benché
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tu solo ¶ sentirlo puoi. — Ma, vinca oggi il paterno
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giunge... ¶ Giuliano ¶ Il so; ma frattanto... ¶ Lorenzo ¶ E sai
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altrui temenza? ¶ Guglielmo ¶ Signor, ma che? può insospettirti il
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con costoro a trattar; ma pria dispersi, ¶ o presi
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non cade; ei regnerà. — Ma regna, ¶ regna a tua
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il figlio; ¶ né Salviati. — Ma, come udia Lorenzo ¶ delle
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e dubbia è assai: ma pur, l'odio e
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di timor mi credono. — Ma, dimmi; ¶ come già in
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Raimondo ¶ Odine il tutto. ¶ Ma frattanto, stupore a te
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che il nemico venìa. Ma in armi Roma ¶ suona
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io ¶ sperai, che scarsa, ma palese forza ¶ tiranni aspettando
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corre Lorenzo al campo; ¶ ma, sorgerà pur troppo a
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io pochi ho scelti, ¶ ma d'ira alti e
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pur ei da tanto! ma, di vizi scevro, ¶ virtù
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sue genti d'arme; ¶ ma il perché, nol sann
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noi giungeremo intanto... ¶ Guglielmo ¶ Ma, in un sol loco
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prende? ¶ Guglielmo ¶ Vero parli; ma pur,... di umano sangue
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di Roma il nome. ¶ Ma, qual di voi l
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uccidere il più forte. ¶ Ma pur pensai, che al
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intanto, o figlio, assai, ma assai, diffida ¶ di Bianca
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da lungi almeno... ¶ Raimondo ¶ Ma, di che temi? o
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Tel tace il labro; ¶ ma il cor tel dice
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posso ¶ a te giovar; ma nuocerti, non mai. ¶ Raimondo
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che inutil rabbia. ¶ Bianca ¶ Ma pur la lunga e
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ingannarmi ¶ chiudevi i lumi; ma il frequente e grave
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mio capo l'ali; ¶ ma spesso avviemmi. E chi
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tanto? Il vorrei forse; ¶ ma, sogni son d'infermo
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il puoi, l'abbandona; ma i miei passi ¶ non
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dubbia impresa, il so; ma udir non debbo ¶ ciò
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non odio, è ver; ma solo amo Raimondo; ¶ l
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tuoi figli, ah! torna... ¶ Ma il sacro squillo del
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un vile tradimento, mai... ¶ Ma, qual odo tumulto?... Oh
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il sangue ¶ del tiranno; ma... ¶ Bianca ¶ Oimè!... ¶ Raimondo ¶ Questo
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tuoi, col sangue mio... Ma, sento ¶ libertade eccheggiar vieppiù
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Me lasci al pianto... Ma, restar vogl'io? ¶ Dammi
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amasti... ¶ Bianca ¶ Oh figli!... ¶ Ma il fragor cresce?... ¶ Raimondo
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sua donna ei fugge; ¶ ma invan. Svelgasi a forza
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prevenne? ¶ Raimondo ¶ Il mio; ma errò: quest'era un
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cor del fratel tuo. Ma, ei n'ebbe ¶ da
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mio fratello è spento; ¶ ma vivo io, vivo; e
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or or n'andrai. — Ma intanto, ¶ si stacchi a