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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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dunque? ¶ — Orribilmente. ¶ — È desolante. ¶ — Ma è proprio così! ¶ Proseguimmo
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erede! ¶ —T’invidio. ¶ — Grazie. Ma tu ancora non sai
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Un castello! ¶ — Un castello? ¶ — Ma sì, un vecchio maniero
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senza dubbio. ¶ — È vero. Ma l’idea ora sortami
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signori. ¶ — Dove? ¶ — A Turras. ¶ — Ma come? – non avevano potuto
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si permise di osservare: ¶ — Ma questo Turras, che del
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carte geografiche, – incalzai io. ¶ — Ma se questo è il
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pareva un buon diavolo. ¶ Ma pur troppo il buon
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titillava l’orecchio stranamente, ma senza che la mia
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tal modo di lui?... ¶ Ma al rumore che facemmo
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niente, – borbottò. E riprese: – ma ditemi un po’.... su
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di Saint-Malin! ¶ — Ereditato? ¶ — Ma sì, perchè il buon
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brav’uomo, bisogna dirlo, ma un po’... stravagante, con
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se ne raccontano tante! Ma quello che proprio i
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faceva partir sempre contenti; ma tant’è, pochi avevamo
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E riprese a dire: ¶ — Ma dove il vecchione si
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vendita per conto suo. Ma per molti anni, si
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prendere il posto. ¶ — Oh, ma ci sono ben altre
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ci aveva già date, – ma le sapranno lassù, non
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e cominciava a spaventarmi. ¶ — Ma, infine, che cosa vi
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altri due capponcini fragranti. ¶ Ma l’oste dovette trar
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avevano tanto vivacemente popolato. Ma il Castello era rimasto
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e di sapore medioevale, ma non meno interessante. ¶ Pare
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non si sa bene.... ma la leggenda narra che
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chiesi. ¶ — Mai. ¶ — È strano. ¶ — Ma mio zio era un
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pagine del vecchio scartafaccio, ma nulla ci fu dato
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era in ottimo stato, ma non così la seconda
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dello zio di Edoardo. ¶ Ma osservandola bene non potei
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Ci pensava anch’io. ¶ — Ma dove? noi conosciamo ormai
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conosciamo tutta, la valle! ma sotto.... ¶ — Cosa intendi dire
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non comprendi dunque? ¶ — No. ¶ — Ma e tutto lì il
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navicella da pallone, leggiera ma solida, una specie di
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vagamente perplessi e turbati, ma più che mai decisi
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d’un poco pesante ma consistente plaid da alpinista
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era pur sempre terribile, ma potevamo almeno respirare! ¶ E
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terrore, dopo le rapide ma così spasmodiche impressioni di
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mente incerta e ottenebrata.... ¶ Ma ad un tratto sentii
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preciso intorno a me: ma il volto di Edoardo
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guardando sotto di me. ¶ — Ma guarda dunque.... che sottili
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mano. ¶ — È acqua, – mormorai. ¶ — Ma questa luce?.... – disse Edoardo
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dunque.... – mormorai, – fammi comprendere.... ¶ — Ma è chiarissimo! Noi siamo
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ora, t’ho detto! Ma siccome tutto ha un
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dici è perfettamente logico.... ma non è men vera
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Sei un bell’originale. ¶ — Ma è proprio così, amico
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lo direi anch’io. ¶ — Ma sì! L’eredità dello
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placidamente con rapida velocità ma tale da permetterci di
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non ci manca! ¶ — Mancomale. ¶ — Ma c’è un pensiero
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il modo di pescarli! ¶ — Ma gli è.... che sto
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stessa ne’ suoi fenomeni.... ma benanche il suo modo
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vivida luce. ¶ — È evidente. ¶ — Ma quand’è che questa
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sensibile alla nostra vista.... ma in realtà essa è
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un letto troppo comodo.... ma la scelta non è
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Io stupefatto, rapito, mormorava: ¶ — Ma dove siamo, mio Dio
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esseri viventi! ¶ — È vero.... ma una prova, del resto
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e non poteva scorgerci. ¶ Ma era una vera figura
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Edoardo. ¶ — Non lo so, ma, te ne prego, non
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di approdare. ¶ Lo guardai: ¶ — Ma come? ¶ Difatti la corrente
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maestà dal volto severo ma pieno di dolcezza. ¶ Ci
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linguaggio a noi sconosciuto, ma di cui avrei giurato
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dove? non so bene – ma che pur esiste un
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di noi?... ¶ — Di voi? ma di quali voi?... – mormorò
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Voi siete dunque francesi? ¶ — Ma come? – gridammo al colmo
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al colmo dello stupore, – ma parlate ora anche il
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plaghe che chiamansi Terra! Ma presto saprete tutto, anche
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bene la vostra Terra, ma sembra tutto non voler
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potere? – chiese Edoardo. ¶ — Sì.... ma temo per la quiete
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saporino amarognolo non dispiacente – ma, mentre stava assaporandolo, sentii
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perfettamente digiuni da molte ma da molte ore!... ¶ — È
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la nostra poco ciarliera ma paziente guida. ¶ E continuammo
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di un passato lontano ma vagamente ancor vivo nella
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altrove donne, bellissime tutte, ma serie e silenziose. ¶ Sbocciavan
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solito bel cielo azzurro: ma lo sguardo si perdeva
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più grande delle solite, ma sormontata dalla solita cupola
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magro, dalla barba candida ma dagli occhi neri e
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questi regni sotterranei sì, ma non tenebrosi, come avete
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sorridendo e assai amichevole. ¶ — Ma.... – mormorai. ¶ — Scommetto che siete
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gente.... non di questo, ma di quell’altro.... mondo
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assicurare essere parecchie leghe, ma parecchie davvero! lontana da
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poche parole la breve, ma non priva di interesse
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viaggio, in epoche diverse, ma tutti ci sono giunti
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di Saint-Malin? precisamente! ¶ — Ma come? ¶ — Semplicemente così: il
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un poco? ¶ — Non saprei.... ¶ — Ma il famoso vecchione, – perdonatemi
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cara Terra, buona sì, ma pettegola come una delle
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due tali nostre guide. ¶ — Ma, aspettate.... – diss’io ad
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il vecchio molto tranquillamente. – Ma del resto, calmatevi, la
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manchi! ¶ — No, certamente, – risposi. – Ma siccome in mezzo a
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vostra tanto decantata civiltà.... Ma con tutto ciò, ripeto
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dove? non lo so, ma intuiva che altra vita
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sulla superficie della Terra. Ma era un sogno che
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ne’ suoi gorghi rapidi ma non funesti. È da
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voi quando lo conoscerete. ¶ — Ma, perdonate signor.... A proposito
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c’inizierete.... – mormorai. ¶ — Sì, ma come avrete compreso, ad
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con un mezzo facile ma non meno formidabile, che
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mio amico Edoardo ricordavamo. ¶ Ma come lontane tutte dal
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e in molte altre.... Ma tutto quello noi vedevamo
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dalla verità della Scienza – ma continuate, applicate, venienti a
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tempio, – mi spiegava Kalika, – ma la riva del lago
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li consigliano, li dirigono. Ma è una guida quasi
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di una grossa nocciuola, ma tutto faceva credere che
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di tutte le forze, ma il cui abuso poteva
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un palpito più lento ma più duraturo che conceder
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solo piano a terreno, ma benanche della pulizia dirò
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stupore e di sgomento. ¶ Ma il lettore che ci
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la cui forma bizzarra, ma più di tutto la
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ne rimanemmo alquanto turbati. ¶ Ma egli parlò: ¶ — Alzatevi, figliuoli
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Edoardo queste mie impressioni, ma Kalika m’impose energicamente
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ai nostri sguardi meravigliati ma non sgomenti. ¶ Anzi come
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solenne, dallo sguardo vago ma profondo: parea involta in
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sua bocca si mosse, ma nè a me nè
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troppo ottusi.... – dichiarò Kalika, – ma quando si saranno come
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mio, – rispose calmo Kalika, – ma quanto ti ho appreso
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teorie spiritistiche, – disse Edoardo, – ma la sua spiegazione mi
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fra queste anime buone, ma ad un solo patto
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Voi non lo saprete: ma è terribile. Non lo
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signore della vostra mente. Ma le vostre labbra sien
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Risposi: ¶ — Verrò anch’io.... ma non subito. ¶ Egli mi
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scorgere nel suo sguardo. ¶ Ma non disse nulla. ¶ — Verrò
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pur iscusarmi, mio malgrado, – ma.... prima debbo fare qualcosa
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Come vuoi, – mormorò egli, – ma io ti leggo in
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Ho tardato, è vero.... ma è stato il mio
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mio cuore. ¶ — Non so, ma quel tuo amico.... – mormorò
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giglio di splendore abbagliante. ¶ — Ma dunque.... ciò che il
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smarrita. ¶ — Sì, è vero, ma non temere, – le mormorai
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non temere, – le mormorai, – ma credimi, abbi fiducia in
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ti dirò ti sorprenderà ma non ti darà spavento
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Kalika cominciò una semplice ma bizzarra cerimonia. ¶ Toccò prima
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ciò n’è concesso!... ¶ — Ma quello ch’io riprovo
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puoi fermarti a tempo. ¶ — Ma in che modo? ¶ — Tu
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Non chiedo di meglio. ¶ — Ma non turbarla con rivelazioni
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lei forse fatali. ¶ — Ah, ma come fare?... tu non
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farlo! ¶ — Tenterò di ubbidirti.... ma temo di non riuscirvi
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saprà. ¶ — Ahimè! amico mio! ¶ — Ma perchè temi tanto? ¶ — Non
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so bene, neppur io. Ma una voce secreta mi
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teneramente. ¶ Ella non rispose, ma per la prima volta
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neppure lui, ti ripeto! Ma mi ha soggiunto spaventato
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Per te, forse no, ma per lei.... ¶ — Come? ¶ — Sì
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me l’ha detto: ma io credo d’averlo
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morte della gentile creatura.... ¶ — Ma è una barbarie, questa
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è una barbarie, questa! ¶ — Ma non dipende da essi
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Non posso più ormai! ¶ — Ma pensa.... ¶ — Che vuoi tu
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solo pensiero di perderla! ¶ —– Ma amico mio! ¶ — Abbandonarla? impossibile
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ormai ci unisce indissolubilmente! ¶ — Ma sai ch’io stento
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che vuoi, deridimi pure, ma io sono un altro
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che mi ha cambiato, ma il fatto è che
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nessuna idea per ora.... ma sento che il mio
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lei.... nè di te. Ma è per prudenza, capisci
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que’ luoghi. ¶ Sì, fuggire; ma come? ¶ Io non lo
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ragioniamo. ¶ — Come vuoi, – mormorai, – ma la mia decisione è
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istante di silenzio, esclamò: ¶ — Ma credi tu.... alla possibilità
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di questa fuga? ¶ — Sì. ¶ — Ma come? ¶ — Non so, non
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alcuna ancora al riguardo.... ma la segreta voce della
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riusciremo. ¶ — Ehm!... ¶ — Tenteremo, – mormorai. ¶ — Ma da dove? – esclamò Edoardo
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disse ancora: ¶ —Ho paura. ¶ — Ma di che? ¶ Ella non
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seguirmi.... bisognerà affrettarsi, dunque.... ¶ — Ma.... ¶ — Tu sei indeciso?... preferisci
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Lione o di Marsiglia.... ma qui, tu lo sai
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parole: partire, sta bene, ma per dove? ¶ — Per la
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la superficie terrestre!... ¶ — Benissimo, ma e la strada per
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solo era stato riveduto: ma cadavere mummificato e corroso
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parve farsi men tormentosa: ma in compenso ci apparì
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sua patria, era vero, ma conquistava l’amore più
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le case di Komokokis, ma tutto ci appariva come
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brivido corrermi le membra. ¶ Ma salivamo, salivamo sempre!... ¶ Ad
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mio fianco, ansando, affranto, ma con un sospiro di
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mormorare, ansimando. ¶ — Lo vedi. ¶ — Ma se il maledetto pozzo
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ed un poco umida. ¶ Ma ad un tratto ci
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un po’. ¶ — Proviamo, – mormorai, – ma come? ¶ — Abituiamo gli occhi
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Una barca. ¶ — È vero. ¶ — Ma qua, suppongo, siamo alquanto
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dici, è impossibile trovarla, ma un’altra cosa, chissà
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zattera! ¶ — Buonissima anch’essa.... ma dove trovarla? ¶ —Trovarla? non
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dunque? ¶ — La si fa. ¶ — Ma occorreranno, m’immagino, dei
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zattera con dei funghi? ¶ — Ma perdonami, amico mio, – esclamai
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una cosa semplicissima sì ma indispensabile. ¶ — L’ascia per
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contentò di rispondere Eduardo, – ma c’è ancora una
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La barca c’è, ma.... sappiamo dove vada a
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cosa? ¶ — Non la indovini? ¶ — Ma non saprei.... ¶ — È semplicissimo
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oscurità che ne circonda! ¶ — Ma come? ¶ — Siamo a poche
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solare.... ¶ — Sembra un paradosso ma è pura realtà. ¶ — Dev
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qualche bistecca? ¶ — Finora no.... ma ne mangeremo presto, non
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mangeremo presto, non dubitare. ¶ — Ma intanto? ¶ — Intanto contentiamoci ancora
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l’acqua.... – mormorò Edoardo. ¶ — Ma come? ¶ — Col solo mezzo
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fitte ne circondavano sempre: ma un’agitazione insolita che
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Poi mi guardai intorno. ¶ — Ma noi ci vediamo, – esclamai
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molto espressiva e pittoresca ma non tale da permettermi
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fare forza per liberarnela, ma sì! pareva murata da
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tentò riaprire gli occhi ma non vi riuscì. ¶ Siccome
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nulla, tu – esclamò egli. ¶ — Ma.... non saprei. ¶ — Il mare
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diletta mia! svegliati, guarda.... ¶ Ma Kamelia non rispondeva. ¶ Ella